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Sbobine letteratura francese 3, Appunti di Letteratura Francese

La poesia dal medioevo al XX secolo

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 16/12/2019

ritapagano
ritapagano 🇮🇹

4

(3)

26 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sbobine letteratura francese 3 e più Appunti in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! 14 LEZIONE 07 MAGGIO Continuo traduzione di Hugo (manca traduzione secondo gruppo). Viene rievocata una tempesta, abbiamo il racconto di un episodio che è biografico. Il personaggio Olympio è una sorta di doppio del poeta. Rispondete valle pura rispondete, solitudine, o natura e riparate in questo deserto così bello quando entrambi dormiamo in atteggiamento che dà ai morti pensierosi la forma della tomba. Sareste insensibile a tal punto da saperci coricati, morti e coi nostri umori e continuare la vostra festa tranquilli e sorridere e cantare sempre? Dio, ci presta un momento i prati e le fontane, i grandi boschi oscillanti, rocce immense e sorde, e i cieli azzurri e i laghi e le pianure per metterci i nostri cuori, i nostri sogni, il nostro amore. C’è il contrasto tra la bellezza eterna della natura e quello che è il ricordo del passato, la felicità che è effimera, come in Lamartine. L'amore con Giuliette nel momento in cui scrive il poeta non è ancora finito, ma viene rievocato il ricordo. Quindi ce li toglie, soffia la nostra fiamma si immerge nella notte l’antro dove noi illuminiamo e dice alla vallata dove si è impressa la nostra anima di cancellare la nostra traccia e di dimenticare i nostri nomi. Tu ci tieni in pugno con la gioia, soprattutto con le lacrime. Da giovane sei maledetto, da vecchio sei adorato. Quando la nostra anima sognando discende nelle viscere, contando nel nostro cuore che alla fine il gelo raggiunge, così come si contano i morti su un campo di battaglia, ogni dolore passato e ogni sogno svanito. Come qualcuno che cerca con in mano una lampada lontano dagli oggetti reali, lontano dal mondo ridente. Ella arriva a passi lenti per una rampa oscura, fino al fondo desolato di un abisso interiore. E lì in quella notte che nessun raggio illumina, l’animo in un ripiegamento buoi dove tutto sembra finire sente palpitare ancora qualcosa sotto un velo, sei tu che riposi nell’ombra o sacro ricordo. Questo componimento è stato definito da uno scrittore e critico del 1900, un emblema della poesia romantica soprattutto nell’apostrofe alla natura, natura che abbiamo ritrovato in Lamartine. Baudelaire non si pone in un rapporto di rottura completa rispetto al romanticismo. (la prof si rifà a due testi: “l'artificio contro la natura” di Orlando, “La struttura della critica moderna” di Fridrich). Secondo Fridrich, Rimbeau e Mallamé chiariscono le leggi stilistiche dei poeti d’oggi e allo stesso tempo i poeti contemporanei chiariscono come B. fosse moderno, perché è alla luce della contemporaneità che si scopre come B. è moderno. Secondo Fridich con B. la lirica francese diventa un fatto europeo e il fatto che B rappresentasse una svolta per la poesia è qualcosa di cui c’è un’immediata consapevolezza. Fridich vede come Mallarmé si sarebbe ricollegato direttamente a B fino al punto di affermare di ricominciare la rivoluzione della poesia dal punto in cui B si era fermato. I primi 20 anni di B coincidono con la grande fioritura della poesia romantica francese. Egli nasce nel 1821 e ha 20 anni quando comincia a scrivere ossia quando la poesia romantica è all’apice (1820-40 stagione romantica francese). Dice Orlando che inseguito a questa data inizia un declino della poesia romantica e Hugo e Lamartine abbandonano lo slancio romantico e cambiano gli interessi. Il primo nucleo di quelli che saranno “Les fleurs du mal” nasce nel decennio 40-50. Tra la generazione di Hugo e Baudelaire c’è un rapporto stretto e di dipendenza e poi di superamento. Uno dei primi a individuare questo rapporto tra generazioni è stato Valery che nel 1924, in un articolo scrive “placon nous...(articolo presente in dispensa)” mettiamoci nella situazione di un giovane che arriva nel 1840 all’età di scrivere; è nutrito da quello che il suo istinto gli ordina di abolire, la sua esistenza letteraria che essi hanno provocato e suscitato e alimentato, che la loro gloria ha eccitato, che le loro opere hanno determinato è sospesa alla negazione, alla sostituzione di questi uomini che gli sembravano occupare tutto lo spazio della fama. Il problema di Baudelaire doveva porsi così: essere un grande poeta ma non essere né Hugo, né Lamartine, né Musset. Baudelaire raccoglie un’eredità romantica e la trasforma in un pensiero e in una poesia che saranno a loro volta la lirica dei poeti successivi. Una delle principali innovazioni è proprio nel fatto che “Les fleurs du mal” non sono una lirica di confessione o un diario di situazioni private, benché diano traccia delle sofferenze di un uomo. La funzione della data a fine opera di Hugo (tristesse d’olympio) permette di collegare l’episodio narrato ad una circostanza privata, diversamente B non data le sue poesie e i dati biografici non sono individuabili. Con B comincia una spersonalizzazione della lirica moderna. Sia la poesia che il romanzo si erano aperti durante il romanticismo a un pubblico più ampio e questo era dovuto anche alle circostanze storiche. Lamarine e Hugo parlano a delle folle, alla moltitudine e lo fanno perché danno voce a dei pensieri e sentimenti ritenuti socialmente accettabili. Se in Lamartine e Hugo il poeta è diverso dalla folla è solo per una capacità espressiva e la necessità di parlare alla folla è accompagnata da una chiarezza espressiva. La chiusura della poesia, la scomposizione sintattica diventerà più forte con Rimbeau, però con Baudelaire la poesia inizia a chiudersi e il poeta iniza a perdere il contatto col grande pubblico, mentre dal punto di vista sintattico les fleurs du mal sono ancora leggibili, quello che bau racconta è estraneo agli ideali della società. Bau ha un atteggiamento provocatorio verso il pubblico. EXPOSE SU BAUDELAIRE Egli è figlio di un fallimento di 3 rivoluzioni (1789-30-48), di un decadimento di valori. Il ruolo di Bau è un subire la folla e la società in quanto tale, perciò lui è riuscito a descrivere vari aspetti come il dolore come unica nobiltà, la frenesia della città, e il poeta che non è più un vate ma è succube della folla. ALBATROS (PAG 74) B è un poeta di rottura, come si può vedere nella prima poesie “al lettore” in cui provoca il lettore. L'opera fa parte di spleen et ideal, la 2 parte di “les fleurs du mal”. Vediamo il senso della caduta dell’albatros e del poeta, nell’essere preso in giro e imitato nelle sue più maldestre azioni. Il poema o l’immagine dell’albatros (non ho capito) viene ispirato da un viaggio in India. Viene descritta l’impossibilità di affrontare lo spleen, il quotidiano in cui il poeta sa di poter dare di più ma è in una sorta di limbo da cui non riesce ad uscire. Si paragona all’albatro che è un re, un vate come lo descrive Hugo, e il suo ruolo non è più primario ma di decadenza, viene preso in giro da coloro che non apprezzano i suoi anni di studio e il suo ruolo all’interno della società. Alla fine, dirà che il poeta si prende gioco ma viene anche deriso da coloro che non riconoscono il suo ruolo. Egli descrive l'aspetto del dolore come unica nobiltà, l’aspetto urbano nei riguardi di Parigi, descrive la società moderna. Abbiamo l’aspetto della salvezza oltre all’aspetto della frenesia urbana, salvezza che è rappresentata da una donna, che è mefistofelica ma anche salvezza, è unica speranza nella quale ancora non ci si imbatte ma che può essere ancora viva. A UNE PASSANTE PAG 251 Il poeta parla alla passante, “jamais” che potrebbe dare al poeta una vaga speranza rispetto al fatto che non ha fiducia. La figura femminile è mefistofelica, egli non ha avuto un rapporto “facile” con la madre, ma è anche salvezza.
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