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Sbobine lezioni Kubrick, Appunti di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea

Tutte le lezioni su Kubrick sbobinate

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 07/07/2023

Bradshelle
Bradshelle 🇮🇹

4.7

(3)

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sbobine lezioni Kubrick e più Appunti in PDF di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea solo su Docsity! Stanley Kubrick Stanley Kubrick è stato un grande cineasta americano, naturalizzato inglese, del Novecento che ha utilizzato molto la musica nei suoi film. Sembra che lui sia stato molto influenzato dal Manifesto dell’asincronismo scritto da tre cineasti sovietici e che affrontava il ruolo del suono nei film e soprattutto la possibilità di potenziare il cinema attraverso l’immagine sonora, creando un effetto di contrappunto tra le immagini visive e le immagini sonore, ovvero, immagini contraddicono ciò che fa capire la musica, creando significati semantici anche opposti. La sua idea era quella di fare un film senza parole ma solo di immagini e musica, come nel film 2001 Odissea nello spazio (sequenza “il balletto degli astronauti”). Altri esempi ricorrono anche in Arancia Meccanica. Egli punta ad un cinema in cui il senso più profondo passi dalla interazione tra musica e immagine piuttosto che da una spiegazione razionale. Nei suoi film Kubrick non ci conduce alla realtà ma al significato. Egli riduce al minimo la funzione diegetica, ovvero l’uso narrativo, per esaltare la capacità del film di auto-rappresentarsi e accentua in maniera vistosa tutto, colori, immagini, situazioni per dare l’idea di libertà del personaggio. È difficile pensare che Kubrick non conoscesse la “Dichiarazione sul futuro del film sonoro”, nota come “Manifesto dell’Asincronismo”, redatta da Sergei Ejzenstejn nel 1928 che affrontava il problema estetico del ruolo del suono nel film nel momento stesso in cui la nascita del cinema sonoro portava con sé rischi nuovi e allo stesso tempo nuove possibilità espressive. Da un lato il rischio di una facile deriva verso il “cinema parlato” rispetto all’importanza che aveva sempre avuto il montaggio; dall’altra la possibilità di potenziare il “cinema-arte” attraverso l’immagine sonora, vista come nuovo elemento di montaggio indipendente dall’immagine visiva, rivolgendosi verso una non coincidenza tra immagine visiva e immagine sonora, in modo da creare un nuovo contrappunto orchestrale. Non è un caso che Kubrick abbia incentrato il suo cinema proprio sull’importanza del sonoro e sul gioco contrappuntistico. Egli immaginava di realizzare un film senza parole in cui le immagini e la musica fossero utilizzate in modo poetico al punto da “pronunciare” degli enunciati visuali piuttosto che delle dichiarazioni verbali esplicite attraverso i dialoghi. Nei film di Kubrick ci sono dei motivi ricorrenti (l’immagine di Beethoven in Arancia meccanica o l’albero di natale in Eyes wide shut), così come l’autocitazione. In Arancia meccanica, Alex entra in un negozio di dischi e vede la copertina della colonna sonora di 2001 Odissea nello spazio, così come le due ragazzine all’interno del negozio che richiamano Lolita, un suo film del 1962. In Odissea nello spazio, il Balletto delle astronavi ha come sottofondo il valzer di Strauss Il bel Danubio blu. Da una parte la nostalgia degli astronauti riguardo il contatto con la terra, dall’altra la spensieratezza della musica viennese, simbolo di un mondo perduto. Un altro aspetto molto importante è che nel viaggio verso Giove compare la sonorità in elettronica prodotta con l’ausilio del sintetizzatore che ai tempi in cui uscì il film rappresentava una novità assoluta. In Arancia meccanica, il modo in cui Alex picchia Billie boy ricorda la scimmia che sbatte l’osso in Odissea nello spazio. Questa capisce che picchiando gli altri con violenza può imporre l’ordine e la sua volontà sugli altri, dando l’idea che la società sia nata dalla violenza e tale aspetto primordiale dell’uomo continua a perseverare nella società contemporanea. Odissea nello spazio inizia e finisce con la musica di Strauss Così parlò Zarathustra. Nel film, la storia dell’uomo inizia con un semplice osso utilizzato come arma, profondamente segnata dal male e dalla violenza. Queste immagini violente, associate all’ottimismo della musica di Strauss generano sgomento. Lo stesso effetto lo ritroviamo in Arancia meccanica, quando le due bande rivali si picchiano nel teatro abbandonato sulle note di Rossini. L’effetto generato è proprio quello di un balletto. 2001 Odissea nello spazio (1968) Trama Un gruppo di scimmie antropoidi, simbolo dell’origine della civiltà umana, trovano un monolite. Lo toccano e prendono consapevolezza che un osso abbandonato può diventare una clava. Nell’anno 2001, un gruppo di esploratori trova un identico monolite sulla luna che genera attorno a sé un forte campo magnetico. Si pensa che il monolite racchiuda in sé il segreto del mondo, ovvero il rigenerarsi della vita stessa e lo scienziato Heywood Floyd viene incaricato di effettuare delle ricerche approfondite. Qualche tempo dopo viene inviata un’astronave su Giove a bordo della quale ci sono due uomini in attività ed altri tre uomini ibernati. Soltanto Bowman, uno dei due astronauti, riesce a salvarsi perché il computer, l’HAL 9000, ha causato la morte dei membri dell’equipaggio, volendosi sostituire all’uomo. Bowman riesce a bloccare le sue funzioni cerebrali e scopre il vero obiettivo della missione, ovvero che il monolite scoperto sulla Luna inviava un potente segnale radio verso Giove dove forse si trova l’origine della vita. Giunto vicinissimo a Giove, Bowman cade in un sonno profondo in cui affronta lo spazio infinito, superando mondi e galassie e vivendo un’esaltante esperienza conoscitiva. Bowman vive un’esperienza extracorporea in cui rivede sé stesso, dapprima nella sua casa come uomo maturo e successivamente disteso sul letto in punto di morte nel XVIII secolo, quando arriva il monolite che lo fa rivivere, sotto forma di feto, in un informe bambino dagli occhi sgranati che fluttua nello spazio, dirigendosi verso la terra, un mondo nuovo tutto da scoprire. Commento: Il film inizia con lo schermo nero (in Arancia meccanica lo schermo è rosso). Il regista ci introduce in un mondo alto, metafisico e sconosciuto, in cui ci chiede di entrare insieme a lui per affrontare dei temi fondamentali che riguardano determinare la fine del processo. La seconda parte (centrale) riguarda il carcere e il film rappresenta un percorso di adattamento da parte di Alex e non di formazione. Metaforicamente, è come se si trattasse del rovesciamento del romanzo di formazione che invece presuppone l’adesione al sistema di valori preesistente che Alex viola continuamente. Nel romanzo di formazione i protagonisti partono da uno stato di serenità, attraversano un percorso insidioso e ricco di ostacoli che consentirà loro la conoscenza e dunque la crescita e alla fine i protagonisti ritornano allo stato di serenità iniziale che non è più la stessa in quanto i protagonisti sono cambiati. Per Alex non è così. Egli parte da una situazione che alla fine del film sarà totalmente opposta a quella iniziale. Il trattamento subito all’interno del carcere non lo ha cambiato e quando lui esce, ha gli stessi istinti di prima, ma questi vengono repressi dal senso di nausea e di malessere che gli è stato indotto. Egli si integra nella società perché è più conveniente per lui, ma non cambia. Integrandosi egli potrà continuare, volendo, a dare libero sfogo ai suoi istinti violenti come i suoi ex amici diventati poliziotti, ma stavolta senza alcuna conseguenza visto che ormai anche lui sta dalla parte della legge. Finale Arancia Meccanica si chiude con la musica di Beethoven mentre Alex ha una visione: immagina una scena sessuale con una giovane in mezzo alla folla che lo applaude, fuori dall’ospedale. Adesso la società lo approva perché lo ha assimilato. La violenza quindi è qualcosa che riguarda l’intera società. Il mondo descritto da Kubrick è un mondo distopico. Poco prima della scena finale, Alex ha un confronto con un politico: stipulano una sorta di accordo di reciproca coalizione. Il politico compra il silenzio ed il perdono di Alex che in cambio gli concederà la libertà, ma soprattutto il ritorno alla vita precedente con il benestare della legge. È questo il vero risarcimento. Se in 2001 Odissea nello spazio la violenza assumeva un significato metaforica in quanto simboleggiava il raggiungimento della coscienza, in Arancia meccanica essa viene esplicitata per fungere da manifesto per il suo opposto, ovvero la violenza come specchio dell’antiviolenza. Concetti chiave: Arancia meccanica inizia con uno sfondo rosso come il sangue e quindi come la violenza. Il film si apre con un primo piano sul volto di Alex DeLarge che ha un solo occhio truccato. Ciò simboleggia il dualismo tra natura e cultura. Il film vuole rappresentare la violenza mediatica a cui molto spesso siamo esposti ed è per questo che il regista sovrappone musica discordante alle immagini. L’incipit del film ci presenta Alex e i suoi amici seduti sul divano del Korova Milk Bar, luogo prediletto dai Drughi in cui rilassarsi e fare libero uso delle droghe. Qui prevale il bianco accecante, che anziché simboleggiare la purezza, diventa simbolo di degenerazione e morte. Tute bianche, arredamento bianco, latte bianchissimo che contiene LSD, la droga delle allucinazioni, il Korova Milk Bar è il luogo dove i Drughi trascorrono le serate prima di commettere le loro atroci violenze che lo Stato cerca di reprimere invano con la violenza, anzichè frenare gli istinti con l’educazione e l’istruzione e creare uomini colti e giusti. La sosta al Korova Milk Bar diventa preludio di un qualcosa di terribile che sta per accadere. Esso è un microcosmo in cui convivono criminali, persone distinte e uomini di potere e dove ognuno, a suo modo, è responsabile del male che commette. Anche dopo lo stupro della moglie dello scrittore, I drughi ritornano al Korova Milk Bar (in sottofondo la musica di Purcell) e in questa occasione, Alex fa notare una donna dell’alta borghesia, seduta in posa volgare, assolutamente noncurante dei mali del mondo. È davvero Alex più colpevole degli altri individui intorno a lui? Non sembra e la prova ci viene offerta propria dalla signora, quando intona un’aria di Beethoven, la grande passione di Alex. Al Korova si evade la realtà ed esso diventa il luogo etereo per eccellenza, al di fuori del tempo e dello spazio. Ad un certo punto, poco prima di far visita alla proprietaria della clinica per dimagrire, l’abitudine di fermarsi al Korova viene interrotta a causa del poco tempo a disposizione e ciò è presagio di un cambiamento. E infatti quella sera stessa il gruppo dei Drughi si sfalda a causa del tradimento dei compagni e l’arresto di Alex. È l’inizio del dramma personale di Alex. Comincia per Alex il trattamento con la “Cura Ludovico”. Egli non smette di compiere azioni cattive in quanto diventato buono, ma smette perché gli viene imposta una sensazione di nausea attravrso un reagente chimico. Egli è costretto non tanto a diventare buono, ma a non compiere azioni malvagie. Egli tradisce la sua vera natura, il suo io e la sua libertà, rendendolo molto più simile ad una bestia. Un uomo deve cambiare da solo; non gli si può imporre il cambiamento con la forza perché lo renderebbe ancora più malato di prima. Rossini e Beethoven, le scene di violenza La musica del grande “Ludovico van” è ricorrente in tutto il film e accompagna le imprese di Alex e dei suoi compagni. Essa è una vera ossessione. All’inizio ascoltiamo la Nona Sinfonia, mentre scorrono delle immagini profane come il Cristo danzante o la donna nuda appesa ad una parete della stanza di Alex. Primo piano sul ritratto autorevole di Beethoven che sembra avere una grande influenza sul giovane. In seguito la stessa musica verrà utilizzata nel corso della “Cura Ludovico”, ma stavolta per mezzo della deformazione elettronica del sintetizzatore che rende l’Inno alla gioia una marcetta grottesca e ridicola con cui Kubrick intende criticare il nazismo. Essa viene utilizzata come arma di tortura ed Alex non sarà più in grado di godere della sua musica preferita. Essa viene associata alla barbarie nazista. La Nona non incarna più i valori di fratellanza, uguaglianza e libertà, ma diventa sinonimo di violenza indotta. L’ouverture de “La gazza ladra” di Rossini accompagna l’aggressione di una ragazza sconosciuta all’interno di un teatro abbandonato, un tempo luogo dell’arte e simbolo di cultura, il teatro in rovina simboleggia il decadimento della cultura occidentale. Ecco che si viene a creare un contrasto sublime tra ciò che ascoltiamo e ciò che vediamo: il contrappunto. La musica di Rossini viene utilizzata dal regista in maniera distorta anche nella scena dell’orgia all’interno del negozio di dischi, accelerando la scena e facendo apparire come insulso e banale l’incontro erotico. L’ouverture del Guglielmo Tell di Rossini evidenzia il sentimento di non appartenenza che Alex prova davanti al rifiuto dei genitori, evidenziando la sua nuova condizione di vittima del sistema. È a partire da questa scena che lo spettatore comincia a provare empatia per Alex. Un altro esempio di contrappunto lo ritroviamo nella scena del ritorno a casa di Alex, dopo la “guarigione”, accompagnato da una canzonetta anni sessanta trasmessa dalla radio, mentre scorrono le immagini della crudele indifferenza dei suoi genitori, metafora dell’inconsistente “mondo dei padri”, in cui tutte le figure di riferimento (padri, polizia, istituzioni) sono tutte figure negative. Ed è sempre la musica di Rossini che accompagna diverse scene del film, diventando una vera colonna sonora (funzione extra-diegetica), mentre in quella di Beethoven convergono elementi diegetici, diventando parte integrante della narrazione cinematografica. Purcell: Music for the funeral of Queen Mary Marcia funebre scritta da Purcell in onore della regina Mary. Fin dalle prime scene del film, questa musica colloca Alex e i suoi compagni sotto il segno della morte. Essa ritorna nel momento in cui Alex è costretto a sottoporsi al trattamento per dimostrare la sua guarigione, accompagnando le pulsioni erotiche e violente di Alex, creando contrappunto. Kubrick ci presenta la cultura di massa promossa dalla tradizione cinematografica di Hollywood attraverso il recupero della celebre “Singin in the rain”, associata al “balletto” violento del film, quando viene consumato lo stupro della moglie dello scrittore. Si tratta di una musica allegra e spensierata e Kubrick la utilizza per accompagnare una delle scene più violente del film. Ancora una volta, Contrappunto. Presenti dei riferimenti alla Pop Art: i manichini del Korova Milk Bar rimandano alle sculture di Allen Jones realizzate nel ’69 (chair and table), oppure la casa e l’abbigliamento della “Signora dei gatti” e la casa dei genitori di Alex. Eyes Wide Shut (1999) Trama: Il film è ambientato nella New York di fine anni’90. Il protagonista (Tom Cruise), dott. William “Bill” Hartford, entra in crisi quando la moglie Alice (Nicole Kidman) gli racconta i suoi sogni di tradimento e quando la figlia di un suo paziente appena morto confessa la sua passione per lui. Egli si farà tentare da una prostituta, parteciperà ad un’orgia mascherata dove verrà scoperto, rischiando la morte, ma verrà salvato da una donna misteriosa che verrà uccisa al posto suo, anche se poi la sua morte verrà fatta passare come morte per overdose. Dopo essere stato riconosciuto, verrà invitato più volte a lasciare quel luogo e a non farvi più ritorno. Questo perché i componenti del festino fanno parte dell’altissima società newyorkese e molti dei componenti sono colleghi del dott. Hartford. Egli lascerà la casa ma entrerà in crisi e dubiterà di tutto. Dopo qualche giorno vi farà ritorno, ma troverà un’abitazione deserta, lontana dal luogo orgiastico dove si era ritrovato. Nell’ultima scena del film, lui, la moglie e la figlia fanno il loro shopping natalizio e tra alberi di natale, barbie ed orsacchiotti, si raccontano i loro sogni erotici e le derive degli ultimi giorni. Commento:
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