Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

sbobine lezioni prima parte, Appunti di Storia dell'Arte Moderna

Storia dell'Arte MedievaleStoria dell'arte rinascimentaleStoria dell'arte italiana

questa prima parte tratta il periodo che va dal Quattrocento alla Controriforma

Cosa imparerai

  • Che committente commissionò la Consegna delle Chiavi a Pietro Perugino?
  • Che figure scultoree sono state realizzate sulla fiancata di Santa Maria del Fiore?
  • Che tecnica fu utilizzata per la scultura di San Giovanni Evangelista?
  • Che artisti sono stati coinvolti nella decorazione della Cappella Ovetari?
  • Che figure pittoriche sono state realizzate nella chiesa di San Zaccaria a Venezia?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 24/11/2022

federico-vannacci
federico-vannacci 🇮🇹

4.5

(4)

4 documenti

1 / 49

Toggle sidebar

Anteprima parziale del testo

Scarica sbobine lezioni prima parte e più Appunti in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! STORIA DELL’ARTE MODERNA (immagine→ “la tribuna degli Uffizi”, Johann Zoffany, 1772-78, Windsor, The Royal Collection) La moglie di Giorgio III degli Hannover, Carlotta, aveva sempre voluto vedere questa tribuna. La Firenze della metà del ‘700 era un luogo cosmopolita, gli inglesi, i russi venivano a Firenze, artisti che venivano a studiare le opere del Rinascimento ecc…→ viene così commissionata da lei questa pittura→la tribuna viene ricostruita così come era ma ci mette delle cose che nella realtà non erano presenti, ci mette anche un sacco di gente inglese che dialogano fra di loro, vediamo opere come “la madonna della seggiola” Raffaello, “il san Giovannino”, Pietro da Cortona, “i 4 filosofi” Pieter Paul Rubens, “la follia della guerra” Rubens, sculture antiche→ “il fauno danzante”, “i lottatori”, “la venere dei medici”, quest’ultimi stavano a villa Medici al Pincio (proprietà medicea a Roma) e nel 1677, Cosimo III, decide di portali a Firenze per metterli nella tribuna, per farne uno dei luoghi più preziosi di tutta la galleria degli Uffizi; in primo piano vediamo il quadro che tutti gli artisti del tempo volevano copiare→ “La venere di Urbino e di Tiziano”. L’arte moderna inizia con un evento importante all’inizio del ‘400, a Firenze, un concorso internazionale di scultura che cade nel 1401, Firenze vive un momento di straordinaria crescita intellettuale, culturale, politica ed economica...si sente l’erede dell’antica repubblica Romana, ha una forma di governo anti tirannica e difesa della patria e libertà. Questo grazie ad alcuni cancellieri della repubblica fiorentina che vissero sullo scadere del ‘300 e inizio ‘400: -Coluccio Salutati (1331- 1406), fu cancelliere per circa 30 anni. E’ un’umanista che si ispira alla lezione di Petrarca. -Leonardo Bruni (1370- 1444)→(immagine del monumento sepolcrale di L.B, 1445-50, marmo, Fi Basilica di Santa Croce), è un intellettuale e scrive un importante trattato sulla costituzione Fiorentina. In questo contesto prendono forma le corporazioni, determinati gruppi professionali si uniscono insieme formando una corporazione per salvaguardare gli interessi della propria professione, tra queste abbiamo “l’arte di Calimala”, “l’arte del Cambio”→ erano presenti i banchieri, c’erano corporazioni minori come quella “Arte dei Medici e Speziali” all’interno di questa erano presenti i pittori, gli scultori invece facevano parte della corporazione “Arte dei maestri di Pietra e Legname”. L’arte di Calimala decide di bandire questo concorso nel 1401 per dotare il battistero di Firenze di una nuova porta bronzea, un portale a 2 battenti in bronzo d’orato, quella che sarebbe risultata vincitrice dal concorso non era la prima ma ce ne era una precedente sempre commissionata dall’arte di Calimala nel 1330, realizzata da Pietro da Pontedera meglio noto come Andrea Pisano. (immagine piantina Battistero Firenze)→ porte→ quando viene bandito il concorso abbiamo solo quella di A.P, nelle altre 2 ci sono delle porte combattenti di legno, manca la porta Nord e quella del Portale di impetto alla facciata di Santa Maria del fiore detta “Porta del Paradiso” realizzata da Lorenzo Ghiberti. L’Arte di Calimala (callemala→vie botteghe di mercanti che dipingevano tessuti come la lana→ mal odorante) (calos mallos→etimologia greca) è un arte molto potente e ricca, si occupava del commercio dei panni, si compravano panni grezzi nel nord Europa si portavano a Firenze si raffinavano e diventavano infine panni preziosi, raffinati, eleganti e venivano rivenduti ad un prezzo molto maggiore. Questa diventa un’arte estremamente ricca e potente, tant’è che si può permettere di prendersi in carico la spesa di un portale di bronzo, utilizzare questo ultimo è molto rischioso perché la sua fusione è un’operazione complessa e se va male bisogna rifondere l’opera. La prima porta che commissiona è del 1330, in questo periodo a Firenze la fusione del bronzo era scomparsa, Piero di Jacopo (orafo) viene incaricato, comincia a fare delle formelle ma con risultati molto deludenti, nel 1329 Piero di Jacopo viene mandato prima a Pisa (perché qua era presente un grande esempio di porta bronzea→porta di Bonanno Pisano, realizzata nel 1181, fu chiamato anche a Monreale in Sicilia a realizzare una analoga porta bronzea, presenta storie del nuovo testamento con Cristo e la Madonna in gloria, porta con struttura di legno su cui Bonanno applica le formelle e le parti decorative di bronzo, copre le inchiodature con le rosette→es Natività...scena suddivisa in 2 parti -interno grotta con vergine, bue, asinello, ancelle con il lavacro del bambino – sopra la grotta angeli che annunciano ai pastori la nascita di cristo, es Visitazione dei magi che compiono il loro viaggio e sotto Adamo ed Eva, le formelle di forma quadrangolare con una sorta di piccola cornice sono riquadrate da queste rosette e colonnine tortili che oscurano momenti di giuntura). Successivamente Piero di Jacopo va a Venezia perché qua l’arte della fusione del bronzo non è mai stata persa. Entra in gioco Andrea Pisano che tra il 1330-36 lavora alla porta del Battistero, Andrea diventerà capo mastro dell’opera del Duomo e successivamente a Orvieto. (Schema della porta su slide) es Natività Battista→Elisabetta ha appena partorito sul suo letto che cerca di essere in prospettiva, accudita da 2 ancelle e altre 2 stanno lavando il bambino, es Battesimo di Cristo→gestisce spazio poi inizia a sbizzarrirsi, ci dà l’idea dell’acqua che scorre, spazio naturale con rocce, alberi, spirito santo, es scena di Salomè→ danza, chiede testa di S. Giovanni Battista che viene portata da un servo al desco di Erone che sta mangiando. Andrea nel 1336 completa realizzazione della sua porta,gli eventi fanno si che questa porta non possa essere subito realizzata, perchè nel 1348 A. muore e scoppia la peste nera...nel 1401 siamo pronti per dare avvio all’impresa e si decide si bandire questo concorso, abbiamo una giuria di 34 fiorentini illustri tra cui Giovanni de Bicci de’ Medici, fondatore della dinastia Medicea che ritroveremo sepolto proprio al centro della Sagrestia Vecchia in S.Lorenzo. Partecipano 7 artisti (Filippo Brunelleschi, Simone dal Colle, Niccolò d’Arezzo, Jacopo della Quercia, Francesco di Valdambrino, Niccolò Lamberti e Lorenzo Ghiberti) il tema→ il sacrificio di Isacco. Lorenzo Ghiberti, vincitore del concorso, scrive i Commentari della sua vita, negli anni 50 del ‘400, racconta questo evento nei commentari scritti tra il 1452-55, vale a dire fatti accaduti 50 anni prima (quindi soggetti a modifiche) e tutti gli artisti presenti al concorso erano ormai morti e non potevano smentire Ghiberti. FORMELLA BRUNELLESCHI Il fatto che questa formella sia l’unica ad essersi conservata, oltre a quella di Ghiberti, ci fa capire che deve essere stata oggetto di dibattito per decidere quale delle due dovesse essere la vincitrice. Si è conservata e nel 1432 viene inserita al centro dell’altare della Sagrestia Vecchia di S. Lorenzo. Le due formelle hanno caratteri stilistici molto diversi, pur avendo degli elementi in comune ovvero quella della citazione dell’antico. Oggi la formella si trova al Museo del Bargello. Il sacrificio di Isacco è drammatico perché si rifà alle rappresentazioni teatrali→l’eroismo del padre Abramo che porta avanti la richiesta di Dio(quella di uccidere il figlio→eroismo che vince il timore,la paura, l’amore per il figlio) Isacco non nasconde tutta la sua debolezza umana, sull’ara all’antica,tremante, smagrito, pauroso, nervoso, si vedono le nervature del suo corpo, l’angelo interviene fisicamente a bloccare la mano di Abramo. La scena sottostante presenta asino e servitori che non sembrano coinvolti ne’ fusi armonicamente in questa scena. Brunelleschi era un fanatico dell’antico e infatti cita una delle sculture classiche più famose di Roma→ “lo Spinario” scultura in bronzo del I secolo a.c che era nota già dalla fine del 12 s ma che nel 1471 Papa Sisto IV dona alla città di Roma, si trova oggi nel palazzo del Campidoglio. Eroismo padre che porta avanti la richiesta di Dio, uccidere il figlio, questo non nasconde la sua debolezza umana, si notano i nervi della muscolatura, l’inserimento dell’antico (lo spinario), l’ara dove è Isacco ha un rilievo di matrice antica. Brunelleschi è figlio del suo tempo e infatti ci sono elementi tardo gotici→ pieghe rotondeggianti veste Abramo, non si adattano alla corporatura ma la coprono. FORMELLA LORENZO GHIBERTI Formella che vinse il concorso nel 1401, trattenuta dall’arte di Calimala fino al 1587 poi passa nelle collezioni medicee. Questa è sostanzialmente la prima opera che conosciamo di Ghiberti dove lo stile è definito→stile tardo gotico prevale sul resto, prevale la resa virtuosistica dei panneggi, PRIMA FASE DELLA PORTA NORD DEL BATTISTERO C’era Donatello MADONNA PAZZI, DONATELLO scena all’interno di una cornice prospettica, la madonna non mostra il bambino come reliquia ma crea un’opera rivoluzionaria→ madonna come MADRE DONATELLO E NANNI DI BANCO Donatello ha una formazione da orafo, lavora tutti i materiali, nel 1406 riceve una commissione, la prima ufficiale per la realizzazione di uno dei 2 profetini sopra la porta della mandorla, l’altro realizzato da Nanni di Banco. Ha delle caratteristiche tipiche dell’arte Ghibertiana→ il drappeggio dell’abito, le iridi non sono scolpite. Nanni di Banco (profetino a dx) si pianta bene per terra, sta in piedi senza artificio, stacca il braccio dx dal corpo, volto molto più umano, più concentrato. I due lavorano parallelamente, Nanni nel 1421 muore→ carriera interrotta precocemente. Nanni godeva di una certa fama→ definito uno dei campioni del rinascimento nel “De Pictura” di Leon Battista Alberti. La fonte vasariana va molto setacciata perché lui cerca di costruire dei campioni del rinascimento che ovviamente erano diversi da quelli di LBA, Vasari crea una genealogia dove Donatello doveva spiccare e quindi viene romanzata la vicenda di Nanni di Banco. (slide Vita di Nanni D’Antonio di Banco)→ nasce da una buona famiglia e quindi secondo lui non aveva bisogno di lavorare e quindi loda la scelta fatta da Nanni (dedicarsi alla scultura per interesse personale), successivamente dice che fosse discepolo di Donatello, dice che fu tardivo nell’apprendimento ma modesto, umile e benigno. Commissione(1408-1409)→ decorazione sproni (adesso vuoti) in Santa Maria del Fiore→ dovevano essere 2 figure→ una venne commissionata a Nanni di Banco (Isaia) e una a Donatello (David). Sono alte 1,95 m, quindi molto piccole per essere viste da lassù, e si decide subito di toglierle da quella collocazione. Isaia→ si trova in una nicchia all’interno di Santa Maria del Fiore, figura giovanile elegante, ponderazione con gambe ben piantate a terra, la testa è innestata su un corpo sottile, le ciocche di capelli svelano la sua conoscenza dell’antico, ciocche piccole e arricciate realizzate con il trapano. David→ è alto 1,91 m, si trova al museo del Bargello, in marmo, per la cupola del Brunelleschi. Non si riusciva ad ammirare dalla cupola e nel 1416 fu portata in palazzo vecchio e posta su un piedistallo intarsiato di mosaici oggi perduto. Donatello ha ancora l’influenza Ghibertina→ figura elegante e sinuosa, attenua il senso drammatico della scena. Sotto si trova la testa di Golia, pietra piantata sulla fronte e fionda con cui David lo uccide, la testa venne ritoccata da Donatello dopo che venne tolta dalla sua collocazione, ha le iride incise, barba scolpita a ciocche. Donatello intraprende una ricerca linguistica nuova e personale, elimina il tardo gotico e apre una nuova fase, sempre a dialogo con Nanni di Banco. Per le fiancate di Santa Maria del Fiore si realizzano delle figure colossali: San Giovanni Evangelista→(1408) viene scelto insieme ad altri 3 scultori, tra cui Nanni che doveva scolpire il san Luca, doveva essere posto sul fianco Ovest della cattedrale. Scompare l’elemento simbolico dell’evangelista, l’animale (aquila in questo caso) si dà importanza alla realizzazione del santo→ testa e mani elementi espressivi, sguardo rivolto alla sua dx, fronte aggrottata, il suo sguardo incute terrore-rispetto,intento a concentrarsi su qualcosa, barba foltissima scolpita ciocca per ciocca, capigliatura ispirata al mondo antico. Il Tardo gotico viene meno perché si riesce a percepire la fisicità della figura sotto il panneggio, pieghe sempre meno eleganti. La figure di lato non appare aggettante→ forse per motivi di praticità poiché doveva essere posta su una balaustra in alto; capiamo quale sia il pensiero dell’artista→ cerca di armonizzare la figura. Ps: le eventuali deformazioni che possono avere delle sculture o delle pitture, vengono fatte solamente per un accorgimento ottico. San Luca→ Nanni di banco (1408-15) figura ponderosa, attenzione alle mani, mano forte che tiene il libro, attento allo studio della cultura antica→la barba è raffinata, studiata ciocca a ciocca con la punta del trapano a violino. Donatello riceve un’altra commissione mentre sta lavorando all’Evangelista, nel 1411, nel cantiere di Orsanmichele→ sculture, a tutto tondo, per decorare le nicchie, per il tabernacolo dei Linaioli (produttori di lino)→ la scultura non più in alto ma si affaccia sulla via pubblica, la possono vedere tutti. San Marco→ l’animale non è presente ma sta sotto la predella, dà delle fattezze leonine a S.Marco, la forza emotiva, figure che incute temerarietà, una figura,accigliata, pensosa, ha una sua forza interiore. Posizione eretta delle figure senatorie romane gamba dx dritta a supportare il peso del corpo, quella sx piegata a riposo→ ponderazione, pieghe eleganti spariscono, la gamba dx ha delle pieghe verticali dritte sopra, la gamba piegata presenta pieghe rotondeggianti. Poggia su un cuscino: le nicchie di Orsanmichele sono di proprietà delle arti, queste oltre alla spesa vogliono farsi pubblicità, il piede affonda dentro sul cuscino di lino con bottoni, imbottitura, nappe ecc... creando questo avvallamento. Tutte le figure delle nicchie,oggi, sono delle repliche, quelle vere sono visibili al primo piano nel museo di OrsanMichele, tranne il San Ludovico Di Tolosa che sta a Santa Croce e il San Giorgio che sta al Bargello. ORSANMICHELE O ORSANMICHELE IN ORTO A metà tra Santa Maria del Fiore(parte religiosa città) e Palazzo Vecchio(parte civile della vita civica città). Edificio al torno al quale si può girare x tutti e 4 i lati, uno di questi è prospiciente all’attuale via dei Calzaioli. Era un monastero femminile che dentro aveva una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, nel 1240→chiesa demolita per diventare magazzino di grano nella città di Firenze→ha una loggia in basso, forse architettata da Arnolfo di Cambio a partire dal 1290. Nel 1304 subisce un incendio, nel 1337 viene ricostruito interamente con l’attuale forma. La parte bassa→sorta di oratorio, una funzione religiosa→ nel 1359 l’Orcagna realizza un tabernacolo all’interno della quale è inserita la Madonna delle Grazie di Bernardo Daddi;la parte alta era ancora un magazzino. E’ un edificio pubblico, massiccio, imponente, spicca molto in altezza. Le nicchie affidata a ciascuna delle arti fiorentine, nel 1339 affidate a arti maggiori e minori→ arte di Calimala e l’arte della Seta, i lavori si bloccarono per circa 60 anni a causa della peste nera, i lavori riprendono nel 1399→la prima nicchia è quella dei Medici e Speziali→ MADONNA DELLA ROSA (1399 circa)→ commissionata a Piero di Giovanni Tedesco, ancora gotico, tabernacolo goticheggiante con colonnine tortili, archi trilobati, pinnacoli, cupoletta. Vergine assorta quasi inespressiva ma con un’espressione grave→ rappresentazione pre annunciazione futuro dolore del figlio→rosa,spine, sangue, bambino già adulto che sorride alla maniera gotica con i riccioloni eleganti e scolpiti. Il colletto della veste di Gesù è colorato→ ancora policrome. Di Piero di Giovanni Tedesco non abbiamo molte informazioni, Ghiberti nei suoi Commentari, ci dice che era un’artista di origine tedesca che lavora a Firenze nel cantiere di santa Maria del Fiore già a partire dal 1386. Di questo cantiere di quell’anno ci rimasero questi 2 angeli musicanti, goticheggianti→ delicatezza inespressiva volti, cadenza dei panneggi innaturale. L’idea è quella che in pochi anni tutte le arti allottino la loro nicchia e la facciano riempire rapidamente agli scultori. Nel 1406 si capisce che questo meccanismo è lento→ tutte le arti devono terminare i lavori entro 10 anni. Si fa in modo che i lavori subiscono un’accelerazione, una sorta di gara fra le arti e gli artisti. San Pietro→Collaborazione tra Brunelleschi e Donatello, nicchia dei Beccai (pescivendoli e macellai), sullo sfondo→ tarsie prospettiche, giochi di prospettive (forse frutto di Brunelleschi) rifiuto dell’assialità, ruota. Lo studio dell’antico→ resa barba, capigliatura. San Giovanni Battista→ Ghiberti, (1412-1416), commissionata dall’arte di Calimala, prima scultura in bronzo tra le arti , è una opera firmata, non è fusa tutta insieme ma in 4 parti che poi vengono unite insieme. Disegna anche il tabernacolo elegante e tardo goticheggiante, il volto ha una sua forte espressiva, pieghe tondeggianti. Paolo Uccello (1436)→ Jacopone Da Todi→ figura dentro una nicchia come le figure di Orsanmichele. I Santi 4 coronati→Nanni di banco,i committenti sono i maestri di pietra e legname→4 scalpellini martirizzati per essersi rifiutati di scolpire la statua di Esculapio al tempio di Diocleziano, dialogano tra di loro, disposti a semicerchio, pose auliche e solenni, volti sono molto caratterizzati, sfrutta la predella per raccontare cosa essi fanno→ la predella è uno spaccato di una bottega di scultore tardo medievale di inizio ‘400, vediamo 4 santi all’opera, ognuno dei quali sta facendo qualcosa: si modella al tornio, si scolpisce una colonnina tortile, si scolpisce un capitello. La predella è un bel rilievo spiccato. I volti sono all’antica, sono espressivi, ciocche capelli,barba. Utilizza 3 blocchi→ 2 unitarie e le altre 2 separatamente. Vasari racconta un aneddoto→ Nanni di banco non riesce ad inserire la scultura all’interno della nicchia e chiede aiuto a Donatello, questo afferma che lo avrebbe fatto solo se in cambio lui fosse andato a Prato per fargli un favore. Dopo il ritorno da Prato, Nanni trova la scultura ben inserita. L’errore di Banco sostanzialmente fu la troppa animosità. Intendi di Vasari è quello di lodare Donatello. San Giorgio→ Donatello (1415-17), commissionata dall’arte dei Corazzai (facevano armi e corazze per i guerrieri, indossa una bellissima armatura, è un santo in armatura. Scudo è grosso, forse teneva in mano, quella dx, una spada di metallo(forse), impugna qualcosa→ l’elsa di una spada, forse dorata. Lo spettatore diventa parte attiva→ le figure cominciano a infrangere lo spazio artistico→ i piedi al di fuori delle nicchie, il piedistallo su cui sta san Giorgio viene sovrastato dal suo piede, la spada usciva e sovrastava la testa di chi passava da Orsanmichele. Viene fatta una figura dentro l’armatura, le decorazioni del manicotto, busto armatura, parti giuntura dell’armatura→ ci va di bulino per incidere. Non è una figura frontale ma viene fatta ruotare di poco: testa, spalla, fianchi, gambe non sulla stessa linea→ corpo sensazione di movimento. Lezione precedente→(san Giorgio) (nicchie di Orsanmichele) (gara tra arti). Espressività nelle mani di San Giorgio, volto intenso→ sta già prevedendo la battaglia contro il drago, occhio vigile, fronte rugosa perché sta pensando alla strategia di come combattere il drago. Vasari loda il lavoro di Donatello. Viene inserita una predella dove si narra la vicenda di San Giorgio→ doveva liberare la principessa che veniva tenuta prigioniera dal drago, la tecnica è nuova→ STIACCIATO→ lastra di marmo sottile che non scolpisce in profondità, per il resto usa la punta di uno scalpello, sono presenti elementi di architettura e atmosferici, viene raffigurato l’antro Donatello,Madonna Pazzi 1420-1425,BERLINO STAATLICHE MUSEUM (i rilievi diventano motivo di arredo) faceva parte della collezione famiglia Pazzi, venduta nell’800 da Stefano Bardini a Berlino (1886). Si decide di far valere nei singoli stati la legislazione preunitaria. Stefano B. è un antiquario particolarmente famoso→ mercato fiorentissimo. Durante il trasporto si rompe in 4 pezzi→ c’è la giuntura, si ha una sorta di davanzale che si apre verso lo spettatore, tecnica dello stiacciato, intimità rapporto tra la Madonna e il bambino, sentimenti molto forti. Opere come questa potevano essere riprodotte in altri materiali che avevano rispetto al marmo, la policromia→ es Madonna Pazzi bottega fiorentina da Donatello 1450, museo Louvre. → non c’è più la finestra prospettica, c’è l’inserimento delle aureole, altro esempio→ Madonna col bambino Praga, Narodni galerie→ a Firenze culto mariano particolarmente forte. MADONNA COL BAMBINO, DONATELLO, LONDRA, VICTORIA AND ALBERT MUSEUM Non sappiamo chi fu il committente, sappiamo che alla fine del ‘400→proprietà di Piero del Pugliese, lui commissiona un tabernacolino con ante in legno a Fra Bartolomeo, quando questi si apriva→ centro madonna, ai lati le 2 scene della natività e della presentazione al tempio, l’opera passa poi nello studio di Cosimo I, tutto a Firenze fino al 1624, poi se ne perdono le tracce, il tabernacolo rimane di proprietà medicea→viene esposto nella tribuna degli Uffizi,nel 1927 si perdono le tracce quando inizia a far parte della famiglia Dudley. L’attribuzione a Donatello→ 1982. Il bambino gioca con le vesti della madonna, disegna con il bulino tutti i dettagli, la madonna è seduta sopra un cubo, l’aureola della Madonna vista in prospettiva come se fosse un piatto. LORENZO GHIBERTI, MADONNA CON IL BAMBINO 1405-1410 museo Bandini, terracotta dipinta con ampie parti in doratura, l’opera stava appoggiata alla parete, policromia→ rossore guance vergine, capelli dorati, il basamento porta l’scrizione “madre di Dio” è goticheggiante con archetti acuti con dentro triforine. Secondo Bellosi era da attribuire a Brunelleschi nel 1401,secondo Aldo Galli doveva essere attribuita a Nanni di Banco durante i lavori della Porta della Mandorla, la più recenta critica l’attribuisce a Ghiberti, il basamento è all’antica con i genietti che tengono il clipeo. LORENZO GHIBERTI, MADONNA COL BAMBINO, PALAZZO DAVANZATI FIRENZE, 1402-05 mantello vergine non avvolge più il bambino, questo ha la sua e la Vergine uguale, la mano della vergine si poggia sul ventre, le gambe del bambino sono libere, gesso e stucco→ mostra tutta la sua essenza. Di questo prototipo se ne contano 50 conosciute. LORENZO GHIBERTI, MADONNA COL BAMBINO, MUSEO BARDINI, FIRENZE, 1425-30 Il museo raccoglie le rimanenze di bottega di quel grande antiquario fiorentino. E’ una versione realizzata da quel prototipo che ne riprende tutte le fattezze e ripropone nella base questa soluzione con i genietti che tengono il clipeo di ghirlande con all’interno l’ologramma cristologico “Ieusus ominum salvador”, poi gli stemmi di famiglia diversi l’uno dall’altra perché probabilmente sono gli stemmi del marito e della moglie che vengono da 2 famiglie diverse che vogliono essere rappresentate e protette dalla madonna con il bambino. Entra alla metà del secolo un altro materiale→terra cotta invetriata. LUCA DELLA ROBBIA, inventa questa tecnica, non viene mai divulgata, viene divulgata solo all’interno della famiglia della Robbia e con la fine della loro dinastia→ fine sapienza di questa tecnica. L’invetriatura conferisce alla terra cotta una grande brillantezza scegliendo di raffigurare le figure in bianco, gli sfondi in blu e la doratura per gli elementi decorativi (vesti,capelli). L’invetriatura consiste nel dare 2 volte lo smalto a temperature altissime facendo si che questo si fondesse con la terra cotta creando una superficie molto luminosa e brillante ma al tempo stesso molto dura→ adattissime all’esterno perché le intemperie non le rovinano. Sul mercato→ robbiane. (Madonna-Filippo Lippi→ davanzale e nicchia) ARCHITETTURA si parla di un’architettura pubblica→ tutti potevano entrare in contatto MASOLINO DA PANICALE, guarigione dello STORPIO E RESURREZIONE DI TABITA, AFFRESCO 1425-25, CAPPELLA BRANCACCI Sullo sfondo→ Firenze del tempo→ case-torri, tra le due scene vediamo due signori fiorentini che chiaccherano senza curarsi di quello che fa San Pietro (doppio). In questa rappresentazione di una Firenze ancora medievaleggiante di trova sulla sx→ portichino con arcate a tutto sesto→ prende ispirazione dall’ ospedale degli innocenti di Brunelleschi. OSPEDALE DEGLI INNOCENTI, FILIPPO BRUNELLESCHI 1419 (commissione) orfanotrofio pubblico→ luogo di formazione fino alla maggiore età; le madri che non volevano farsi vedere andavano di notte, lasciavano il bambino sulla ruota→ ruota con finestrella dove si metteva il bambino e dall’altro lato le suore facevano girare la ruota e recuperavano il bambino. L’arte della Seta decide di rinnovare la struttura preesistente→ commissionata a Brunelleschi: rifà il cortile interno, apre lo spazio architettonico della facciata→ fa dialogare l’architettura con la città, capitelli corinzi, l’altezza di ogni colonna è 18 volte il suo diametro, rapporto tra altezza colonne e loro distanza è di 2 a 3. Policromia→Alternanza di grigio per utilizzo pietra serena che sottolinea gli elementi portanti, tutto il resto è superficie liscia a intonaco chiaro (bianco). I clipei in pietra serena all’epoca del Brunelleschi erano vuoti, molto più tardi verranno introdotti i bambini in fasce della Robbia tranne gli ultimi due→Manifattura di Doccia (1483), l’operazione aveva un senso mediatico→ l’ospedale dichiarava la sua funzione della Robbia tranne gli ultimi due→Manifattura di Doccia. Prima colonna posta nel 1421,verso il 1425 compiuto le parti organiche. GENTILE DA FABRIANO Predella 14 23 → presentazione di Gesù al tempio → chiudeva nella parte dx la pala Strozzi per la cappella della famiglia Strozzi→ chiesa di Santa Trinita a Firenze (oggi agli Uffizi). Il linguaggio è ancora squisitamente goticheggiante→ dame vestite alla moda→ rapporto con architetture sfalsato LORENZO GHIBERTI, L’INCONTRO DI SALOMONE E LA REGINA DI SABA-FORMELLA Al centro Inquadrato da grande architettura, tutti questi grandi porticati sarebbero impensabili senza l’invenzione brunelleschiana. FILIPPO LIPPI, ANNUNCIAZIONE Si trova sull’altare della cappella Martelli in San Lorenzo, davanti alla sagrestia vecchia. Porticati che si aprono dietro Vergine e Angeli→ retaggio architettura brunelleschiana. INVENZIONE DELLA PROSPETTIVA RINASCIMENTALE si arriva a questo attraverso una serie di tentativi, si riesce a far percepire una terza dimensione all’interno di uno superficie bidimensionale. Giotto è colui che ci arriva più vicino ma ancora empirico. Brunelleschi→ Punto centrale→ punto di fuga. -La prospettiva esisteva però erano forme simboliche- Con Brunelleschi cambia la modalità di percezione→ punto di fuga unico→ tutte le linee di fuga dell’ambiente tridimensionale convergono nello stesso punto. CUPOLA FILIPPO BRUNELLESCHI Progetto cupola→ esperimento pubblico: si mette di fronte al battistero, realizza una tavoletta dove era rappresentato il battistero→mette delle foglie d’argento nella parte alta per rappresentare il cielo, la dipinge in maniera prospettica, individua il punto di fuga sopra la porta del Paradiso e poi si sistema spalle alla facciata del Duomo davanti al battistero tenendo in mano uno specchio e osserva il dipinto riflesso nello specchio. Aveva creato un sistema perfetto. I consoli dell’arte della Lana preposti alle opere del Duomo, Brunelleschi ha già un’idea di come realizzarla, afferma che saprà realizzarla ma non come→ suscita perplessità nei consoli della lana. Viene fatto un concorso nazionale, lo racconta Vasari, prendono parte fiorentini e non, Lui propone una cupola a doppia calotta unite da una serie di costoloni angolari, si poteva erigere senza armature, ponteggio sospeso con impalcature autoportanti, la lanterna (non verrà messa in opera perché muore prima). Non propone un modello ma lo dice a voce→ consoli della lana non lo prendono seriamente, deriso e preso per pazzo→ lo racconta Vasari. I consoli della lana ad un certo punto richiamano Brunelleschi→ affidamento cupola→ comincia i lavori fino ad un altezza di 14 braccia, per ulteriore sicurezza i consoli della lana gli mettono come supervisore Lorenzo Ghiberti. Nel Maggio 1420 inizia questo cantiere. Aveva inventato una macchina gigantesca→ Colla: portava su i materiali necessari, venivano utilizzate corde spesse e lunghe 182 m h che pesavano 450 kg. Sul ponteggio vennero costruite delle cucine per i lavoranti per non farli salire e scendere in continuazione. Neccio di Chello→ cadde durante i lavori e morì (i funerali vennero pagati dall’Opera del Duomo), chi si faceva male e doveva stare a casa veniva pagato comunque. Chiusura lanterna→ tempietto in marmo bianco, non fu terminata nel 1476 perché morì. SAGRESTIA VECCHIA DI SAN LORENZO Diventa il fulcro di quello che sarà il fulcro dei Medici→ diventerà chiesa della famiglia Medici. 1422→ commissione ridisegnare forme sagrestia vecchia. L’architettura deve prevalere su tutto il resto, utilizza la pietra serena per la trabeazione,archi e paraste, tutto il resto è intonaco chiaro. Prevale→ bicromia Nella trabeazione→ cherubini e serafini. Unico spazio per lui decorabile→cupolina nella scarsella, c’è un altare e sopra→volta celeste con funzione storica importante , astri della notte quando Roberto d’Angiò alberga a Firenze, i pennacchi vennero decorati da Donatello→ 4 tondi sott’archi con evangelisti, 4 pennacchi con storie San Giovanni Evangelista, le edicole decorate da Donatello con 4 santi→ legati alla famiglia medici (santi Cosma E Damiano-Stefano e Lorenzo) realizza anche porticine bronzo. Brunelleschi ne risente perché Donatello usa una policromia eclatante, i tondi hanno 2 m di diametro→ li lavora direttamente nel loro spazio grazie ad un ponteggio→ modella stucco, lo incide e poi lo dipinge, per dare aggetto alle figure→ mette dei chiodi bombati sotto lo stucco. Es La resurrezione di Druisiana→ all’interno di una basilica romana, architettonicamente complessa dove sono distribuiti i personaggi, inserimento della scala che porta verso il cataletto di Druisiana dove stanno sopra 2 figure. Prospettiva aerea nella scena della visione di San Giovanni a Patmos→ dove in uno spazio aperto, lui è assiso e accompagnato dagli angeli→ percepiamo la profondità, es Martirio san Giovanni Evangelista calderone nero, es Ascensione di san Giovanni Evangelista piano appoggio figure come palcoscenico. 4 tondi con gli evangelisti, sott’archi→ ogni tondo ha un evangelista singolo che sta facendo qualcosa→ es San Luca medita leggendo il vangelo con bue alato su un’ara antica che sembra reggere il vangelo, il sedile di marmo dove sta Luca, es san Giovanni Evangelista vegliardo meditabondo, vecchio saggio, assiso su trono all’antica e ara classica con le ghirlande che fine di Masolino e angelo con espressione intensa, capigliatura vivace con un’ala più realistica, giochi cangiantismi su veste (verde e rosso) di Masaccio. Boskovits→ Afferma che Masolino aveva bisogno di un pittore che lavorasse con lui e Masaccio gli sembrava un pittore versatile. POLITTICO DI PISA 1426 Questa opera non esiste più, commissionato da Ser Giuliano di Colino degli Scarsi per la sua cappella nella chiesa del Carmine di Pisa. La cappella, si trovava nel tramezzo, non esiste più e il polittico è stato sventrato. Il committente era un banchiere→ rappresentante del banco dei Medici a Pisa. Pisa è stata conquistata dai Fiorentini nel 1406 e mettono a tacere l’orgoglio civico dei Pisani, verso gli anni venti iniziano ad arricchire le città. La Pala centrale si trova a Londra, la cimasa si trova al museo di Capodimonte, le predelle a Berlino, a Pisa è rimasto il San Paolo. pala centrale madonna con bambino, national gallery, Londra→siamo di fronte ad una prospettiva, trono intriso di cultura classica: struttura architettonica con colonnine binate, colonne corinzie, struttura modanata cornice, scalino con decorazione a S→ strigilatura→ ripresa da un sarcofago antico. Rende partecipe lo spettatore→ un angelo ci guarda negli occhi, liuto in prospettiva→ richiamo della musica, bambino mangia uva→ gusto, aureola in prospettiva del bambino. crocifissione→ era messa male perché messa a vista d’occhio, nell’originale stava in alto sulla cimasa, pensata per stare in alto→ cristo senza collo .Fondo oro, espressione dell’emozione, dolore Vergine, tristezza profonda di San Giovanni Evangelista, posizione modernissima della Maria Maddalena→ vediamo solo capelli, braccia alzate, veste rossa. -Vasari ci aiuta nella ricostruzione di questa pala (slide)- GENTILE DA FABRIANO MADONNA DELL’UMILTA’, 1420-23, MUSEO NAZIONALE DI SAN MATTEO, PISA Tempera su tavola, commissionata da Ser Giuliano di Colino degli Scarsi. “umiltà” perché è inginocchiata che tiene sulle ginocchia il bambino e prega davanti a lui, sotto di lei un cuscino. Incorporeità della figura→ il mantello nero della Vergine la rende piatta, dietro alla sua figura è tesa una tenda raffinata che evita qualsiasi ricostruzione prospettica; c’è un panno preziosissimo su cui è assiso il bambino, c’è un dettaglio molto bello: l’aureola della Vergine ha un’ iscrizione→ verso del Corano->” Non avrai altro Dio al di fuori di Allah” scelto perché i caratteri sono raffinati, creano eleganza. Come citato precedentemente, dopo un periodo buio a Pisa creato dai Fiorentini, nel 1426 la città comincia a rivivere anche da un punto di vista artistico→ vengono molti artisti tra cui: Donatello,Brunelleschi,Masaccio. Donatello insieme a Michelozzo, a Pisa, scolpiscono il monumento del cardinale Rinaldo Brancaccio (1426-28) chiesa di sant’Angelo a Nilo, Napoli. Donatello decide Pisa per comodità: vicinanza cave di Carrara dove il marmo viene cavato. Troviamo l’uso della tecnica dello stiacciato→ parte centrale sarcofago→ “assunzione Vergine” viene portata in gloria dagli angeli. Brunelleschi nel fra tempo sta lavorando alla fortificazione di Vicopisano→ cittadina nelle campagne tra Pisa, Lucca, Pontedera che era un baluardo dei confini del nuovo Stato fiorentino, punto di vista strategico. SAN PAOLO DAL POLITTICO DI PISA, MASACCIO, 1426, TEMPERA SU TAVOLA, PISA, MUSEO NAZIONALE DI SAN MATTEO. San Paolo→ stava nella parti laterali→ contrafforti insieme a il Sant’Andrea (Getty, Malibù) sono su fondo oro, si stagliano dal fondo, non sono bidimensionali, occupano una tridimensionalità netta→ profili, panneggi. Questo significa che lui ha guardato alla scultura. Espressività→ volti aspri senza sorriso, meditabondi, intensi→ vere e proprie raffigurazioni di personaggi del tempo, le barbe filamentose, capigliature folte, stempiatura del San Paolo. Sant’Andrea→ barba e capigliatura grigia, bianca in alcune parti. MASACCIO, PREDELLA La predella→ zoccolo architettonico del basamento, racconta gli eventi biografici, miracoli dei personaggi nella parte superiore→ nesso narrativo. Smembrata, raccontava l’adorazione dei magi, al lati→ crocifissione San Pietro e una decorazione di San Giovanni Battista; c’erano altre due parti della predella che raffiguravano: Ser Giuliano di Colino degli Scarsi (committente)→ santo eponimo del committente→ San Giuliano uccide i genitori e poi si pente, San Nicola getta palle dorate a fanciulle che si devono sposare ma non hanno la dote. La predella è uno spazio che deve attirare lo sguardo. Elimina tutto, rende intensa l’attenzione sul momento, non si concentra sulla ricchezza dei dettagli. Sacra famiglia sta in una capanna con il tetto di paglia, luogo privo di utilità domestica, veste Vergine semplice→ decorati alcuni bordi, sedia→ studio dell’antico→ sedia curialis (seggio sacerdote romano), il paesaggio privo di vegetazione, solo montagne alte-aspre. Prevale concretezza fisica delle figure. Mago inginocchiato che bacia piede bambino→ vuole la concentrazione in questa scena. I due personaggi moderni di Masaccio, hanno le stesse dimensioni degli altri personaggi. ADORAZIONE MAGI, GENTILE DA FABRIANO, UFFIZI, 1423 Grande pala d’altare, commissionata per la cappella Strozzi in Santa Trinita, commissionata da Palla Strozzi, costo molto elevato, carpenteria→ creazione cornice, elaboratissima, goticheggiante, gualdrappe cavalli d’oro, briglie d’oro→ applicazione foglie d’oro. Gli archi finiscono senza colonne con capitello sospeso→ no frammentazione scena. Ci racconta tutto viaggio magi: da vista cometa all’arrivo davanti alla sacra famiglia. Dimostrazione ricchezza in un contesto esotico, sembra una parata di caccia cortese. Non corrisponde alla unitarietà prospettica, spazio empirico, punta tutto sull’eleganza e ricchezza. I magi sono tutti vestiti di oro su fondo oro, parata cavalli riccamente ornati, animali esotici: leopardi, scimmie, falchi ecc… . Attrae l’attenzione, narrazione accattivante, ricchezza dei dettagli. Nel medioevo prevale la prospettiva invertiva (personaggio moderno piccolo, santo grande)→ Masaccio non lo fa, per lui tutti vivono sul solito spazio. CAPPELLA BRANCACCI Incontro tra tradizione e innovazione→ pittore come Masolino legato ancora agli stilemi tardo gotici e Masaccio pittore moderno. Scena Masolino si confronta con quella di Masaccio→ i due linguaggi vengono a dialogare. La famiglia fiorentina dei Brancacci possedeva questa cappella nella Chiesa del Carmine già dal finire del ‘300, la chiesa viene fondata nel 1367. A dare inizio ai lavori decorativi sarà Felice Brancacci nel 1424, egli era un ricco mercante di seta, protagonista della vita politica fiorentine dell’inizio del ‘400. Si sceglie di rappresentare sulle pareti della cappella di famiglia: le storie di San Pietro (protettore della famiglia).La cappella verrà finita da Filippino Lippi, La cupola è settecentesca, al posto di quell’affresco c’erano i 4 evangelisti dipinti da Masolino che poi verranno distrutti per il problema dell’ammodernamento→ si pensa sia meglio aggiornare il gusto della cappella→ nel ‘700 figure Masolino sono sembrate fuori moda→ si sostituiscono con affresco di Vincenzo Meucci. Nel corso del ‘500→ gius patronato della famiglia Brancacci decade, Nel ‘600 si portano degli ammodernamenti barocchi→ messa balaustra, grande altare marmoreo con edicola. Smantellata anche bifora gotica, vengono obliterati gli affreschi sottostanti con massiccio tabernacolo marmoreo dove viene posta al centro la Madonna del Popolo, nella parte retrostante viene obliterata la scena del martirio di san Pietro. Anni ‘80 vengono fatti degli importantissimi restauri curati da Umberto Bandini e Ornella Casazza→ è emersa la decorazione degli sguinci della bifora, che c’era precedentemente, che dava luce alla cappella dove ci sono volute vegetali e testine raffinate,sicuramente di Masolino, e un brano dell’affresco sottostante dove si evidenziano dei soldati alla presenza della scena del martirio. FELICE BRANCACCI Sul finire del 1424 apre questo grande cantiere decorativo. Era tornato trionfante dal Cairo, da un’ambasceria,c’è anche la disponibilità di Masolino. Masolino nel 1424 termina una importante commissione ad Empoli, dove realizza nella collegiata,→CRISTO IN PIETA’, 1423. Masolino e Masaccio lavorano congiuntamente fino all’inizio di settembre del 1425, quando Masolino viene invitato da re Sigismondo di Lussemburgo in Ungheria. Masaccio lavora a questo cantiere da solo fino al 1427 alternandosi con il polittico di Pisa, poi nel 1428 va a Roma dove riceve l’incarico per una pala per Santa Maria Maggiore, dove poi morirà. Nel 1436 Felice viene espulso da Firenze perché si schiera contro Cosimo de Medici→ la famiglia rientrerà solo nel 1480 e i lavori verranno ripresi da Filippino Lippi. MASOLINO secondo ordine pilastri ingresso uno di fronte all’altro→ apre storia con progenitori Adamo ed Eva. La Brancacci si snoda su due registri : uno inferiore e uno superiore e continuano nelle pareti lunghe e brevi→ Parete breve perso parte del racconto. Peccato Originale→ corpi nudi eleganti accenno muscolatura, accenno seni, tutto molto soffuso e delicato, figure sospese, piedi eva sembrano danzare; colori corpi→ donna uniformemente molto più chiara rispetto a uomo, questo è più scuro→ retaggio tardo gotico. Testa Adamo forse ispirato a ritratto classico, siamo in un ortus conclusus→ giardino di delizie, serpentello con testina. MASACCIO Cacciata dal paradiso→Figure poggiano per terra, camminano→ percepiamo l’incedere, hanno le ombre→ tridimensionalità,ambiente naturale→ montagne sullo sfondo, cielo, porta da cui sono usciti al grido di Dio si materializza in raggi neri, angelo che li caccia, intensità dolore→ deformazione sguardi, muscolatura, Adamo si porta le amni davanti al volto con bocca aperta, rappresentazione dolore, Eva si mostra in tutto il suo dolore, volto deformato da dolore, occhi→ cavità scure, anche la bocca. Per Eva,Masaccio, guarda al prototipo classico della Venere pudica→ originale greca. Ci sono dei punti di confine tra un elemento e l’altro→ giornate. IL TRIBUTO DELLA MONETA, MASACCIO registro superiore, una scena lunga e 2 brevi nella parete di fondo. Raccontato da Matteo nel suo vangelo che avviene a Cafarnao, nel lago mare della Galilea. Modalità di racconto medievale→ stesso personaggio ripetuto più volte nella stessa scena. Cristo e gli apostoli arrivano a Cafarnao e il gabelliere nega loro l’accesso fino a che non avessero pagato la tassa, Cristo al centro fa eco al gesto del gabelliere e indica a Pietro di andare al lago a pescare il pesce nel quale, all’interno della bocca troverà la moneta Dettaglio Pietro inginocchiato, lo rivediamo dalla parte opposta che consegna la moneta al gabelliere. Espressività figure. Cristo si trova circondato dagli apostoli che creano una sorta di nicchia, mano del gabelliere in prospettiva. Paesaggio in parte architettonico,città che rispecchia i dettami dell’architettura e della prospettiva brunelleschiana. MASOLINO, LA PREDICA DI SAN PIETRO Parete di fondo del secondo ordine, scena affolata con figura centrale→ San Pietro, c’è poca profondità dello spazio, le figure si appastellano uno sopra l’altra non organicamente→ quello davanti preclude la vista di quello di dietro, San Pietro è bidimensionale. Anche se lo stile è diverso, chi entrava nella Brancacci, doveva sempre ritrovare il protagonista→ vestito sempre allo stesso modo (San Pietro ha sempre il mantello giallo rossastro e la veste blu). BATTESIMO DEI NEOFITI san Pietro li battezza, montagne sono create in prospettiva , attenzione resa anatomica corpi, il neofita ginocchiato ha uno studio anatomico molto dettagliato (Masaccio ha studiato il corpo di un Giovanni Battista e altri dolenti ed infine dei fiorentini→ tutti della stessa dimensione. Sfondo naturale, città con mura, descrizione palma. I fiamminghi preferiscono usare l’olio→ maggiore precisione e lucentezza JAN VAN EYCK 1434, LONDRA NATIONAL GALLERY Giovanni Arnolfini era un mercante di Lucca e viene rappresentato con la prima moglie Giovanna Cenami, era residente a Brouge dove gestiva i suoi commerci. Era una persona ricca→ indossa un mantello di visone interamente di pelliccia, lui ci guarda mentre lei abbassa lo sguardo timidamente, lui con la mano destra→segno di saluto l’altra impalma la mano della moglie, lo possiamo leggere come una promessa di matrimonio, iscrizione “Johannes de Eyck fuit hic 1434”, lo specchio ci fa vedere parte di stanza che noi non possiamo vedere. Arance fresche→ ricchezza, lampadario a 6 braccia e una sola candela accesa→ fiamma dell’amore. Lo specchio è presente nelle case dei ricchi→ allontanava la sfortuna, ha una cornice raffinatissima di legno con dei tondi dove leggiamo le storie della passione di cristo, rosario appeso alla parete di perle trasparenti→ il filo entra dentro le perle, giochi di luce e infatti si riflettono sulla parete, testata del letto c’è una santa Santa Margherita o Santa Marta) legata al buon consenso coniugale, ai piedi del letto ci sono gli zoccoli raffinati di lei e spartani di lui. MADONNA DEL CANCELLIERE LOUVRE, JAN VAN EYCK Olio su tavola, commissionata dal cancelliere di Borgogna e Brabante Nicolas Rolin, volle per la sua cappella nella chiesa di Notre Dame du Touchet a Auton, è una scena devozionale→ cancelliere ( ha un vestito di broncato) prega davanti a Madonna che viene incoronata da un angelo mentre tiene sulle ginocchia il bambino all’interno di un loggiato,architettura chiusa, coperta, il loggiato si apre sull’ortus conclusus, poi si apre il paesaggio fluviale, vari fonte di luce: diretta esterna, frontale, luce vetrata e divina del bambino. Decorazione bordo Vergine con passamaneria dorata perlinata all’interno della quale sono cucite pietre preziose, i capitelli hanno decorazioni nordiche con intrecci di fogliami, decorazioni a volute dell’arco, la corona della vergine→ oreficeria sublime. RITRATTO DI UOMO CON TURBANTE ROSSO, JAN VAN EYCK, 1433, NATIONAL GALLERY DI LONDRA E’ un ritratto misterioso, è datato e firmato→ “ALS ICH CAN” → como posso, faccio quello che posso nella maniera migliore possibile. TRITTICO PORTINARI,hugo van der goes, firenze galleria degli Uffizi, 1477- 1478 commissionato da Tommaso Portinari, rappresentante del banco dei medici a Brouge, il trittico si chiude con dei monocromi che raffigurano l’annunciazione, simulano delle statue lignee ( nelle Fiandre le pietre locali non di alte qualità e quindi si sviluppa arte lignea). Il 28 Maggio 1483 arriva per mare, arriva a Pisa e attraverso l’Arno arriva a Firenze portato in processione dall’Arno a chiesa Sant’Egidio, rappresenta la natività, Gesù come luce del mondo “ego sum lux mundi” luce vera spirituale ma anche fisica, nelle 2 ante laterali santa Margherita e maria Maddalena, usa prospettiva inversa→ famiglia Portinari più piccola delle figure sacre rappresentate, la luce divina di Cristo incontra un ostacolo, il corpo di Maria, angelo che sta nella parte superiore è nell’ombra. Dettaglio fiori, vaso con acqua→ una parte illuminata e una in ombra, la fonte luminosa è frontale (si vede dall’ombra). BEATO ANGELICO, MADONNA COL BAMBINO, TORINO GALLERIA SABAUDA, 1440 Madonna in trono che sta in primo piano, dietro di lei c’è una stanza che termina con una sorta di esedra (spazio poligonale declinato con colonnine o pilastrini) si capisce anche dalla parete. Il bambino con iscrizione “ego sum lux mundi”, luce frontale, luce data dal bambino stesso e proveniente dalla finestra sulla sinistra. MADONNA DI TARQUINIA, 1437 (ps:c’è scritto sotto in numeri romani ) ROMA, GALLERIA BARBERINI CORSINI, FILIPPO LIPPI Commissionata da Giovanni Vitelleschi, capo esercito pontificio, tempera su tavola. Madonna in primo piano su trono architettonico forse di marmo policromo perché viene simulato, bambino giocoso che tocca collo della madre, abbraccio affettuoso; fonte di luce→frontale, finestra aperta su paesaggio che illumina parte della stanza, sullo sfondo c’è un’apertura che mostra un pezzo di palazzo fiorentino→ ascendente fiammingo fortissimo. PALA BARBADORI 1437-40, LOUVRE, FILIPPO LIPPI Per la cappella in santo spirito dei Barbadori dedicata a san Freudiano,tempera su tavola, siamo di fronte ad una variatio della sacra conservazione→ 2 santi Agostino e Frediano, coro angelico. Vergine è stante con il bambino inquadrata da uno spazio architettonico→ stanza ampia rettangolare con specchiature decorate con marmi policromi che rivestono l’intradosso della stanza,al centro si staglia una nicchia con il natilus→ conchiglia, puttini, giochi di luce complicati→ frontale (es veste della Vergine).Struttura a polittico, non ci sono le colonnine che dividono le scene ma colonne dipinte poco distanti da colonnina lignea→ lieve discrasia. Parte predella con visione di sant’Agostino→ luce determinante nella creazione dello spazio, le fonti di luce: porta da cui entra uno dei frati, 2 finestre→ luce crepuscolare, illuminazione visione sant’Agostino→ raggi. DOMENICO VENEZIANO, PALA DI SANTA LUCIA DEI MAGNOLI, 1445- 47, Uffizi Sacra conversazione: San Francesco, Battista, San Zanobi, Santa Lucia. Spazio misurabile→ pavimentazione a losanghe che arriva fino al basamento dove si trova il trono vergine, Vergine sta sotto una loggia, è presenta un’esedra→ struttura poligonale lontana da Vergine e Santi, ortus conclusus, fonti di luce: luce frontale, luce che arriva dall’alto→ una parte della struttura resta in ombra. Leon Battista Alberti 1436 “De Pictura” (parte “ricevere i lumi”)→ loda visi che sembrano scolpiti dalla luce, per lui un’artista che si limita al disegno è da biasimare, consiglia di variare i colori, biasima chi usa troppo oro, per lui colori fondamentali→ rosso,verde,celeste e color cenere. “Mancando il lume,mancano i colori”. SAN GIOVANNI BATTISTA NEL DESERTO, UFFIZI, PALA DI SANTA LUCIA DEI MAGNOLI. PIERO DELLA FRANCESCA Predilige l’aspett o intellettuale della pittura più che quella emotiva. Scrive il “de Prospectiva Pingendi”. A Firenze lavora con Veneziano, le sue figure sono delle architetture, recupera da Masaccio la forza plastica delle figure ma non l’aspetto emotivo. POLITTICO DELLA MISERICORDIA,1445-62, PIERO DELLA FRANCESCA Madonna della misericordia al centro, al lato 4 santi, altri nelle parti più piccole, predella e cimasa, maestosità statica delle figure, retaggio tardo gotico→ fondo oro. Sulla cimasa c’è la crocifissione→ non c’è l’aspetto drammatico predominante, la Vergine apre le mani al Cristo e Giovanni apre la bocca (sguardo sorpreso)→ purificazione espressività. San Sebastiano e San Giovanni Battista→ corpi pesanti. BATTESIMO DI CRISTO, LONDRA NATIONAL GALLERY, 1443-45, PIERO DELLA FRANCESCA Ci sono 3 angeli dietro l’albero che fanno da cornice nel momento del battesimo, San Giovanni battista versa l’acqua sulla testa di Cristo (al centro) che sta alla stessa altezza del Battista , angeli si danno la mano (forse allusione a momento storico→ riconciliazione chiesa di oriente con quella di occidente nel 1439 al concilio di Firenze), colomba dello spirito santo, presenza albero→ effetti visivo forte e funge da riparo a Cristo, presenza angeli che si tengono per mano fanno da nicchia al Cristo,luce limpida-mattutina, nella superficie del Giordano si riflettono le figure, influenza pittura fiamminga→ fiorescenze. CAPPELLA MAGGIORE DI SAN FRANCESCO, AREZZO Commissione famiglia Bacci, all’inizio commissionata a Bicci di Lorenzo muore nel 1452 dipingendo solo vele della volta, gli succede Piero della Francesca con l’aiuto di Giovanni da Piamonte e Lorentino d’Andrea e dipinge la storia del legno della croce di Cristo→ arriva fino a Roma. Roberto Longhi definisce questa sequenza di affreschi “una favola incantevole che dai progenitori giunge fino all’epoca romana con la vittoria di Costantino sul Massenzio e l’invenzione della vera croce da parte di Sant’Elena”. Racconto inizio lunetta a dx: MORTE DI ADAMO→ vegliardo, invecchia fino a che muore→ nella stessa scena lo troviamo vegliardo e defunto;quando muore, il figlio Seth gli mette in bocca un germoglio da cui nascerà l’albero che darà il legno della vera croce. Ricchezza corpo di Eva, il figlio è giovane atletico e di spalle. LA REGINA DI SABA ADORA IL FUTURO LEGNO DELLA CROCE E INCONTRA RE SALOMONE: scene divise da architettura→ colonna corinzia, marmi policromi all’interno. La prima scena: la regina fa un viaggio e passa da un ponte di legno, scende dal cavallo e inizia a pregare su quel legno perché capisce che andrà a costituire legno croce cristo. L’altra scena: avviene all’interno di una architettura antica, pareti marmi policromi. FLAGELLAZIONE, URBINO GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE, 1445-50 Lavoro prospettiva molto raffinato, 3 figure in primo piano (non sappiamo chi siano) che conversano senza preoccuparsi di quello che avviene dietro di loro, 2 di loro sono scalzi, forse opera di devozione privata, possiamo forse riconoscere la raffigurazione Giovanni VIII Paleologo (moneta di Pisanello) c’entra perché è legato all’urgenza dei tempi→ 1453 Costantinopoli viene presa dai turchi. SOGNO DI COSTANTINO, AFFRESCHI CAPPELLA MAGGIORE DI SAN FRANCESCO Costantino dorme nella tenda nel suo accampamento e arriva un angelo che gli annuncia “IN HOC SIGNO VINCES” il signo è la croce che tiene l’angelo. Resa tridimensionale dello spazio, la tenda tondeggiante tenuta su da perno centrale, inserisce uno scorcio→ angelo arriva dal nostro spazio, noi lo vediamo di traverso, il sogno avviene di notte→ luce artificiale candele, luce angelo, luce cielo stellato mentre la parte retrostante è buia. Giorgio Vasari apprezza la pittura di Piero e gli riconosce un grado altissimo di maestria. Nel 1927 Alberto Longhi afferma che Piero è stato importante per artisti che verranno successivamente come Caravaggio. citazione dell’antico: mette il Pantheon sullo sfondo, soldati che giocano messi di scorcio, cavalli in prospettiva. Figura sale su gradini→ figura mediana che permette un dialogo tra scena e spettatore. ORAZIONE NELL’ORTO→ Ambiente aperto, Cristo prega nell’orto davanti alla croce e agli angeli mentre gli apostoli dormono affastellati uno sopra l’altro, le montagne dure forti, soldati stanno arrivando per catturare Cristo, scorci naturalistici. Sfondo con città tra antico e moderno. (Giovanni Bellini sposerà la sorella di Mantegna e farà un prototipo dell’orazione nell’orto) ANDREA DEL VERROCCHIO 1435-88 Porta la cultura fiorentina dalle sperimentazioni dall’inizio del secolo di Donatello, Brunelleschi e Masaccio ai famosi geni del Rinascimento: Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Dalla sua bottega escono artisti come: Leonardo da vinci, Lorenzo Di Credi; nella sua bottega si studia tutto, è un virtuoso dell’oreficeria. Tra il 1453-56 lavora nella bottega di Giovanni Dei. Guarda a Filippo Lippi come maestro di pittura mentre per la scultura Bernardo Rossellino e Desiderio da Settignano. Si lavora anche nella realizzazione di modelli di parti di figure in gesso, terracotta ecc., si prendevano modelli, si mettevano seduti con un panneggio e si studiava dal vero le movenze del panneggio→ disegno momento di studio e conoscenza. STUDIO PER UNA TESTA DI DONNA 1480, LONDRA, BRITISH MUSEUM, ANDREA DEL VERROCCHIO Disegna con il carboncino, non delimita ogni singolo elemento con una linea, la bocca è molto sfumata, indeterminatezza fine bocca, sfumature intorno a occhio. STUDIO DI MANI, LEONARDO DA VINCI, THE ROYAL COLLECTION, 1474 Sullo stesso foglio si studiano diversi momenti→ carta bene prezioso, ombra mani. Vasari ci dà alcuni tratti di come si lavorava all’interno della bottega del Verrocchio→aderenza al vero e uso delle maschere funebri. PUTTO CON IL DELFINO, ANDREA DEL VERROCCHIO, 1478, FIRENZE PALAZZO VECCHIO Aspetto umido della veste che si appiccica alla pelle del bambino→ sensazione di aderenza. Bambino giocoso e sorridente, sta in una posizione di disequilibrio→ poggia sopra il globo con una gamba mentre l’altra è sollevata. E’ l’elemento di una fontana, l’acqua esce dalla bocca del delfino e cade sopra il bambino bagnando il drappo che gli cinge una parte del corpo. E’ in bronzo. DESIDERIO DA SETTIGNANO Artista per antonomasia dei busti di bambini gioiosi. BAMBINO CHE RIDE, VIENNA, 1460-64,MARMO,DESIDERIO DA SETTIGNANO Il bambino ha le spalle nude con una vestina che cade, lavora il marmo con estrema raffinatezza, ciocche scapigliate del bambino, sguardo intenso e vivace, apre la bocca→ tratto fanciullesco, lascia intravedere i dentini e la lingua. LA SCELTA DEL MODELLO Galleria ideale, si vedono dei busti sopra i plinti tra cui il bambino di Desiderio GESU’ BAMBINO E SAN GIOVANNINO, 1455-57, PARIGI, LOUVRE, DESIDERIO DA SETTIGNANO Incontro tra i 2 bambini sacri, non raccontato nel Vangelo ma è citato nelle vite del Battista redatte in epoca medievale→è una tradizione letteraria tarda. Questa moda di rappresentare i 2 bambini scaturisce dal trattato di Giovanni Dominici dedicato all’educazione dei figli che si sofferma sull’opportunità che i bambini avessero tra i loro oggetti di gioco dei modellini del Gesù bambino e Giovanni Battista→ fine educativo. Rilievo con schiacciato delicatissimo, bambini gioiosi e sorridenti, maggiore riverenza da parte di San Giovanni Battista che si porta la mano dx al petto mentre la sx tocca il braccio del cugino, mentre Gesù tocca con la mano dx il vello di San Giovannino. Le mani incominciano a diventare cruciali nelle rappresentazioni. BUSTO RITRATTO DI GIOVANE DONNA (MARIETTA STROZZI) 1462- 65,BERLINO STAASTLICHE, MARMO, DESIDERIO DA SETTIGNANO Forse figlia di Palla Strozzi e Alessandra de Bardi, bustino molto semplice ha soltanto un abbottonatura semplice, maniche spumose, taglio netto all’altezza del costato, lungo collo elegante e capigliatura elegante. Fessura scura tra le labbra→ giochi chiaro scuri a causa della luce. DAMA CON IL MAZZOLINO DI FIORI, MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO,ANDREA DEL VERROCCHIO, 1475, FIRENZE Sta sopra un plinto di legno, non sappiamo chi sia questa signora, accentua gli effetti luministici giocando con gli effetti di marezzatura delle vesti: abito di cotone leggero→ abito da interni, ha una parte superiore più pesante e sotto una camiciola, si ha la sensazione della leggerezza di questo tessuto. Verrocchio scolpisce occhi: iridi, palpebre ecc, la capigliatura raffinatissima→ capelli raccolti, ha la papalina che serve per trattenere i lunghi capelli, riccioli finissimi e complicatissimi. Verrocchio sperimenta taglio del busto più in basso all’altezza della vita così può inserire le mani. BUSTO DI BAMBINO, 1460, MARMO, DESIDERIO DA SETTIGLIANO Il bambino ha giocato con la veste e adesso gli cade dalle spalle,basamento all’antica con cartiglio e spazio per iscrizione. Il taglio della maglietta è più evidente. GINEVRA DE’ BENCI 1474-78, WHASHINGTON, NATIONAL GALLERY OF ART, LEONARDO DA VINCI Dono di nozze da parte di Bernardo Bembo per gli sposi Ginevra e Luigi Nicolini, conosce Ginevra durante la sua ambasciata a Firenze tra il 1475-76 . Sul retro del dipinto c’è uno scudo fatto di foglie con un cartiglietto che cita “VIRTUTEM FORMA DECORAT” (la forma bella è decorata con la virtù)→ ci parla delle virtù morali della donna, delle inclinazioni letterarie della donna stessa, legame che andava a stringere con Luigi Nicolini (infatti c’è la presenza dell’alloro che è una pianta che non sfiorisce mai). Ha una pelle che sembra marmo, dietro di lei il ginepro . Vasari afferma che l’arte nostra si basa sul disegno. Leonardo toglie linee di demarcazione e sfuma. La signora ci guarda, ha la stessa veste della dama con il mazzolino di fiori, corpetto semplice senza decorazioni annodato nella parte centrale, vestina di cotone finissimo che le copre la pelle appuntata sotto il collo da un perlina dorata, ha la papalina. Giochi chiaro scuri. La Ginevra aveva le mani tagliate, notiamo infatti una perdita di colore che ci fa pensare che ci sia stato un intervento violento→intervento di resecatura; non sappiamo il motivo ma cambia collocazione e venne tagliata all’altezza delle spalle. Leonardo l’aveva quindi disegnata anche con le mani e ne siamo certi perché abbiamo una riprova visiva→ disegno dello studio di mani. RITRATTO DI DONNA, LORENZO DI CREDI 1490, NEW YORK METROPOLITAN MUSEUM. Anche questo riporta sul retro un’iscrizione tarda, forse ottocentesca, che la vuole identificare come Ginevra De Benci anche se in realtà non lo è. Rappresenta un momento di lutto, nella mano tiene la fede e la mostra, non ha una capigliatura complessa, dietro di lei sembra essere un ginepro, posizione delle mani→ incrociate sopra il costato. TOMBA DI PIERO E GIOVANNI DE MEDICI, ANDREA DEL VERROCCHIO, 1469-72, MARMO, FIRENZE BASILICA DI SAN LORENZO Al tempo di Donatello si entrava nella Sagrestia Vecchia da una porta che a partire dal 1470 viene obliterata dalla tomba di Piero e Giovanni De Medici. Ma Verrocchio fa si che non ci sia una completa obliterazione di quello spazio e quindi rielabora l’idea di uno spazio aperto, visibile a cui ci si può affacciare per vedere l’interno, crea un passaggio osmotico, labile che occlude l’ingresso ma lo sguardo può penetrare, utilizza il granito, il serpentino verde. Verrocchio guarda a una esperienza precedente di Bernardo Rossellino→ tomba Neri capponi in Santo Spirito con il monumento del Capponi dietro la grata. Il Verrocchio ci mostra la sua arte di orafo→ ci dà il vero senso del fogliame, plasma bronzo come se fosse una terra cotta. Verrocchio viene chiamato a Venezia MONUMENTO EQUESTRE A BARTOLOMEO COLLEONI, 1481-86, ANDREA DEL VERROCCHIO Parte dal precedente immediato→ quello di Donatello a Padova (Gattamelata), da lui recupera la stessa impostazione: altissimo basamento. Rappresenta la temerarietà del personaggio→ forza espressiva del volto, crea un unicum tra il cavaliere e il cavallo. Verrocchio arriva alla pittura nel 1470→ tardi MADONNA DI VOLTERRA, 1471-72, ANDREA DEL VERROCCHIO, LONDRA NATIONAL GALLERY Acquistata da Charles Eastlake, direttore National Gallery di Londra,, nel 1857 viaggia e va a Volterra a vedere quest’opera a casa Contugi e l’acquista. A casa Contugi era invece attribuita a Piero della Francesca (Eastlake non è d’accordo e l’attribuisce a Domenico Ghirlandaio). Quando arriva al museo Londinese , Giovanni Battista Cavalcaselle, l’attribuisce al Verrocchio in collaborazione con Lorenzo Di Credi, a dare l’attribuzione a Verrocchio sarà Bernard Berenson che nel 1933 scrive un importantissimo articolo sul Bollettino d’arte in cui dice “Questa opera è di Verrocchio e basta”. Ha un linguaggio principesco, studiatissimo, prossemica dei movimenti, ogni cosa ha un senso uno studio, nulla è lasciato al caso, il Cristo di porta la mano alla bocca, angelo si porta la mano al petto con il mignolo piegato, i mantelli venivano fermati con spilloni di oreficeria, finezza capigliatura, tessuto fine e trasparente in alcuni tratti, Ricorda pittura Filippo Lippi. La figura della Madonna si basa da degli studi dal vero che venivano fatti all’interno della bottega del Verrocchio. ESEMPIO→ studio di testa del 1470-75 (Louvre), c’è l’utilizzo di una tecnica pittorica complessa→ tecnica pittorica sopra poche incisioni preliminari di punta metallica su carta preparata di colore aranciato. SACRA CONVERSAZIONE 1475-86,ANDREA DEL VERROCCHIO E LORENZO DI CREDI, PISTOIA DUOMO registri inferiori i 4 evangelisti,nel registro più basso i 4 protettori di Bologna: in totale doveva raffigurare 23 figure ma ne realizza solo 15 a causa della sua morte→1494. A Michelangelo vengono affidate le figure mancanti anche se non porterà a termine tutte le figure, realizza 2 santi protettori di Bologna San Petronio e il San Procolo. San Petronio: linguaggio di compromesso, figura composta, all’antica, offre la città con le due torri, panneggio sembra quasi liquido, morbido. San Procolo: giovane nervoluto, accigliato, eccedente, uso panneggio accentuato, veste corta, corpo del giovane viene fuori. Interviene anche per la realizzazione dei 2 angeli, uno già realizzato da: -Niccolò dell’Arca→fine ‘400, delicatezza, grazia raffinata dei volti, delicato, dolce. -Michelangelo→angelo intenso, forte, drappo veste effetto bagnato, questa ricopre e sottolinea il corpo sottostante. DAVID (517cm) Michelangelo riceve la commissione il 12 agosto 1501 e stipula un contratto con il duomo di Firenze per uno dei contrafforti della tribuna del Duomo. Blocco di marmo che aveva una storia pesante, era un blocco gigantesco che era da tempo nascosto nella fabbrica dell’opera del duomo che era già stato usato da uno scultore senza risultato. Originariamente doveva essere scolpito da Agostino di Duccio che ci mette le mani tra il 1463-64, l’idea era di mettere la figura sul contrafforte, sappiamo che ci lavora per poco ma non cosa possa aver scolpito. Nel 1476 ci riprova Antonio Rossellino ma non ci riesce, era difettato→ c’era una venatura. Michelangelo non teme questa cosa e nel 1501 inizia la lavorazione che fa in gran segreto dietro una palizzata in modo che nessuno potesse vederlo; l’opera viene subito ammirata anche dai suoi vicini rivali ( disegno di Leonardo Da Vinci→ trova che sia troppo muscoloso e infatti lo enfatizza per criticare l’opera) (Raffaello Sanzio→ disegno del David di Michelangelo, British museum, Londra). Si capisce che sul contrafforte sarebbe stato uno spreco e si pensa ad un’altra collocazione e diventa il simbolo della città di Firenze→ forte simbologia politica. Il David è armato di una fionda e ha la fede di Dio→ riesce a vincere→ allegoria alla città di Firenze. Soderini chiama una serie di personaggi famosi: Sandro Botticelli, Filippo Lippi, Leonardo Da Vinci, Pietro Perugino, Lorenzo di Credi, Antonio e Giuliano da San Gallo,Simone del Pollaiolo,Andrea della Robbia, Cosimo Rosselli,Davide del Ghirlandaio, Francesco Granacci, Piero di Cosimo, Andrea Sansovino, si accende una discussione: Botticelli preferisce una collocazione nei pressi del Duomo, Soderini e Filippino Lippi preferiscono accanto alla porta principale di palazzo Vecchio (altri suggeriscono all’interno del cortile), altri di porre il David sotto la loggia del Lanzi. Così comincia a prevalere l’ idea di porla davanti alla facciata di palazzo Vecchio ma si oppone Leonardo “Guasta le cerimonie degli ufficiali”-cit, si opta per la posizione proposta da Soderini→ davanti a Palazzo vecchio al posto della Giuditta di Donatello. Viene trasportata in 4 giorni, l’ultimo giorno il 18 Maggio 1504, servì la forza di 40 uomini per trasportarlo che lavorarono giorno e notte, la scultura veniva fatta scorrere all’interno di una gabbia di legno che ruotava, le travi dove ruotava erano unte sempre di grasso per favorire lo slittamento; durante una di queste 4 notti una fazione di filo medicei fecero un agguato. Quando l’opera giunse a piazza della Signoria, venne issata a fianco del portale di ingresso di palazzo vecchio, Michelangelo portò al termine i dettagli della scultura dipingendo in oro il tronco d’albero dove appoggia la sua gamba dx, aggiunte ghirlande di ottone con foglie in rame dorato che cingevano la testa della figura e la cinghia della fionda; la Giuditta viene spostata nella loggia dei Lanzi→ 8 Giugno successivo e l’11 Giugno del 1504 venne commissionata la realizzazione del basamento per il David a Simone del pollaiolo e Antonio da San Gallo. L’8 Giugno iniziano i lavori e terminano alla fine di Agosto, l’8 di Settembre viene issato sopra il basamento. Accanto al David si era pensato di erigere un Ercole (forza fisica). Rimane fino al 1873, ed inizia un viaggio più lungo→ ritornare al Duomo e arrivare poi fino a via degli Alfani, così viene fatta una struttura di legno che gli arriva al petto e costruiscono una rotaia per trasportarlo. Pier Soderini propone di affrescare Palazzo Vecchio due momenti di battaglie importanti: Realizzazione cartoni→ serve al pittore per trasferire il progetto alla parete. Si fa in 2 modi: -foratura -disegnare figura con una punta I cartoni rimangono a Firenze e gli artisti che andranno a Firenze li studieranno. Si scopre che tra l’intonaco e il muro c’è una sorta di intercapedine. BATTAGLIA DI CASCINA→ commissionata a Michelangelo, la conosciamo grazie al disegno di Aristotele da Sangallo, olio su tavola a grisana. 29 Luglio 1364→vittoria fiorentini sui pisani a Cascina; Pisa nel 1494 venne liberata dai francesi fino al 1509, i Fiorentini la riconquistano grazie all’attenta politica militare di Machiavelli. I fiorentini si stanno riposando sull’Arno, si rappresenta il momento della ripresa improvvisa della battaglia. Momento repentino→ corpi soldati quasi ancora tutti nudi→ corpo maschile nudo in tante diverse posizioni, chi si mette i calzari, chi si dirige verso la pugna, chi prende la lancia ecc… . BATTAGLIA DI ANGHIARI→ Peter Paul Rubens da Leonardo, carboncino penna a inchiostro nero e bruno. 1440, vittoria fiorentini e papato contro i Milanesi. Scelto da Soderini e il suo consigliere iconografico Machiavelli, scelti perché momenti della Firenze prima dell’avvento mediceo. Leonardo è interessato alla deformazione dell’espressione dei soldati durante lo sforzo massimo della battaglia, i volti sono quasi caricaturali, hanno il profilo calcato. I cavalli sono coinvolti allo stesso modo, i musi sono intensi con gli occhi sgranati. Questo groviglio avviene in uno spazio forse una strada e Leonardo rappresenta anche l’atmosfera. Collocazione opere→ lato est sala, dovevano affiancare il trono del gonfaloniere. Le due battaglie forse non erano affiancate ma una di fronte all’altra, ma gli studi dimostrano che i due affreschi erano entrambi sulla stessa parete. Si scelgono per aumentare il potere di Firenze. Ispirazione a due diversi filoni: LEONARDO→ lotta per lo stendardo, tutto diventa un vortice di energia, le espressioni dei soldati. Leonardo ha guardato a Paolo Uccello. PAOLO UCCELLO, LA BATTAGLIA DI SAN ROMANO,1438, FIRENZE UFFIZI La battaglia risale al 1438 e rappresenta 3 momenti, sono 3 pannelli, oggi divisi in 3 musei (a Firenze si trova “Disarcionamento di Bernardino della Cialda) (Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini che si trova alla National Gallery di Londra) (l’intervento decisivo di Michele Attendolo a fianco dei fiorentini che si trova al Louvre) . La Battaglia di San Romano era tra Fiorentini e i Senesi (con a capo Bernardino), questi ultimi erano in netta superiorità ma alla fine i fiorentini hanno la meglio e vincono. Figura al centro su cavallo bianco, ovvero Bernardino, che viene disarcionato e sta per cadere da cavallo. Questo ciclo venne commissionato da Lionardo Bartolini Salimbeni nel 1438 perché lui aveva partecipato all’impresa, nel 1484 i pannelli furono acquistati da Lorenzo il Magnifico e collocati nella sua camera privata del Palazzo Medici di Via Larga, oggi Via Cavour. Paolo Uccello è un ardito inventore di prospettive. Le lance sono uno degli elementi costruttivi→ ci consentono di capire le figure che sono più in profondità rispetto ad altre. Paolo Uccello ha dei modellini di cavalli, li mette in diverse posizioni per ritrarli. Scafandri complicati che indossavano i cavalieri, decorazioni preziose delle gualdrappe dei cavalli ecc… MICHELANGELO→ sceglie un momento di riposo, quando i soldati si rinfrescano a Cascina sull’Arno, questo però non piace al loro capitano che grida che la battaglia sta per cominciare. BATTAGLIA DEI NUDI uomini nudi armati di spade,asce e scudi che si danno a una furente battaglia, i corpi e le espressioni sono in pose tutti diversi alcuni ispirati all’antichità, l’elemento del corpo prevale. LEONARDO DA VINCI, STUDIO DI TESTA PER LA BATTAGLIA DI ANGHIARI Studio pieghe,collo, fronte corrugata, bocca spalancata LEONARDO DA VINCI STUDIO CAVALLI PER LA BATTAGLIA DI ANGHIARI Cavallo imbizzarrito, studia i musi dei cavalli, i denti del cavallo che vengono fuori, cavallo ha l’espressione pari a quella del cavaliere. MICHELANGELO, STUDIO DI NUDO PER LA BATTAGLIA DI CASCINA, 1504, FIRENZE UFFIZI punta di argento contorni e si ripassa con carboncino. MICHELANGELO, STUDIO NUDO PER LA BATTAGLIA DI CASCINA, 1504, FIRENZE CASA BUONARROTI Penna e inchiostro bruno su carta. Interesse studio gamba e schiena, il resto lo lascia e non lo approfondisce. GIULIO ROMANO (1499-1546) LA BATTAGLIA DI PONTE MILVIO, 1520- 24, AFFRESCO PALAZZO VECCHIO, STANZA DI COSTANTINO Costantino riconquista Roma, Il Papa deve decidere a chi dare questa commissione: Sebastiano del Piombo che aveva preparato i cartoni con i suggerimenti di Michelangelo ,anche se, alla fine sceglie gli allievi di Raffaello per dare continuità alle opere. I soldati lottano sulla riva del fiume alla maniera di Michelangelo, scena molto affollata. CAPPELLA SISTINA Voluta da Papa Sisto IV, Papa dal 1471-84, fa costruire all’interno dei palazzi apostolici un’aula unica rettangolare 41 m di lunghezza e 35 m di larghezza, dimensioni che la Bibbia attribuisce al tempio di Salomone, Volta a botte ribassata, le pareti sono suddivise in 4 livelli per poter accogliere una decorazione pittorica, una transenna fisica separa l’aula in 2 zone parte destinata al clero e quella destinata ai plebei. La cappella Sistina, è un vero palinsesto, composta da interventi effettuati prima e dopo Michelangelo, alla fine del ‘400 i più grandi pittori del tempo vengono chiamati a dipingere i pannelli del settore intermedio sotto le finestre e sopra il muro perimetrale basso→ Rappresentazione dei primi 30 papi della Cristianità e sopra inizia il lavoro di Michelangelo. Il Papa commissiona la volta a Pier Matteo D’Amelia che dipinge il cielo stellato con al centro l’assunzione della Vergine di Perugino→ Chi entrava nel 1501 vedeva: 1^ livello la parte bassa decorata con drappi dipinti che simulavano dei tendaggi per rendere più elegante la parete, 2^ livello→ affreschi a pannello rettangolari, i Papi della cristianità e poi la volta con il cielo stellato, e forse l’assunzione della vergine di Perugino, Raffaello interviene disegnando i cartoni per gli arazzi. Su un lato storie Mosè e dal lato opposto storie Cristo (Vecchio e Nuovo Testamento). SANDRO BOTTICELLI→ deve realizzare la “punizione dei ribelli”, a dx abbiamo Giosuè che salva Mosè dalla lapidazione dei ribelli, al centro sotto questa sorta di arco di Costantino c’è Mosè che alza la verga e il fuoco divino si disperde e uccide i sacerdoti ribelli; infine ,a sx, la terra si apre e inghiotte i leviti ad eccezione di 2 giovani che salvano sospesi sulle nuvolette. Scena, complicata, affastellata e ricca. L’incontro con l’antico forse lo sconvolge. PRIMAVERA, BOTTICELLI pontificio→ perfettamente in asse con architettura a pianta centrale con adentellati architettonici laterali che fanno da sostanziale cornice ai gruppi di figure ottagonale, al centro preciso troviamo il San Giuseppe che impalma la Madonna per consegnarle l’anello del matrimonio,intorno gli astanti partecipano al matrimonio. Raffaello arriva a Firenze,studia e disegna,come ad esempio, le sculture di Donatello Sposati nel 1503 →Agnolo Doni e Maddalena Strozzi Posizione figure→ ¾, prende ispirazione dalle figure fiamminghe. Sfondo campagna Toscana TONDO DONI, MICHELANGELO unico dipinto su tavola di Michelangelo Aveva da poco studiato la forma circolare, Vergine in primo piano che prende il bambino in braccio dato da San Giuseppe, per prenderlo si deve contorgere, gioco di sguardi tra Madonna e bambino,c’è una balaustra che divide le figure del primo piano dallo sfondo. C’è il San Giovannino che sta in uno spazio intermedio, piano di fondo dove c’è una sorta di terrapieno che consente alle figure gnude di sedersi e di disporsi variamente (forse sono antenati che non hanno conosciuto il tempo di Cristo) arancione veste di san Giuseppe cambia di colore. La cornice è un lavoro di intaglio meraviglioso di Francesco del Tasso, che raffigura: la testa del Cristo e quelle dei 4 profeti in un continum decorativo fatto di grottesche dove sono nascoste le mezze lune→ segni araldici della famiglia Strozzi. MADONNA TEMPI, RAFFAELLO, 1508 MONACO, ALTE PINAKOTEK Si rifà a prototipi donatelliani delle Madonne con bambino, la testa della madonna e del bambino si toccano, guancia arrossata. PALA BAGLIONI, ROMA GALLERIA BORGHESE, 1507, RAFFAELLO Si chiama così perché destinata alla cappella Baglioni in San Francesco al Prato di Perugia, oggi alla galleria borghese a Roma (perché nel 1608 a studiare a Perugia ci va Scipione Borghese, nipote del Papa Paolo V Borghese, è un cardinale che poteva dedicarsi ai piaceri della vita tra cui il collezionismo, quando arriva a Perugia vede la Pala Baglioni che gli piace oltremisura e quando lo zio diventa Papa gli confida che la vorrebbe, il Papa nel 1608 lo fa portare a Roma e lo regala al nipote, emana un breve pontificio in cui dichiara che la tavola è cosa privata del nipote), ai Perugini viene data una copia fatta da Lanfranco. Commissionata da Atalanta Baglioni, 1507 perché nel gradino del sepolcro c’è la data, commissionata in memoria del figlio Grifonetto che era morto . Brano centrale→ Giuseppe Di Arimatea e dall’altra figura che tendono il corpo di Cristo su un lenzuolo, devono piantarsi bene per terra e andare in direzioni opposte; figure dolenti→ Maddalena con capelli al vento e Vergine che sviene in secondo piano, ambiente naturale, Golgota con le 3 croci, oscurità recesso, montagna oscura una parte della composizione. Raffaello arriva a Roma per la decorazione delle stanze vaticane: sono 4→ 3 della stessa grandezza e 1, la Stanza di Costantino, la più grande. prima decorata→ Stanza della Segnatura seconda decorata→ Stanza di Eliodoro terza decorata→ Stanza dell’Incendio Stanze facevano parte dell’appartamento di Papa Niccolò V che decide di rimodernare queste stanze chiamando Pinturicchio che inizia a raffrescarle. Quando arriva Giulio II decide di trasformare queste stanze private in stanze pubbliche. Prima di chiamare Raffaello,Gulio II, aveva chiamato diversi maestri: Perugino,Sodoma,Baldassare Peruzzi, Diamantino e Lorenzo Lotto. Bramante suggerisce di chiamare Raffaello e questo avviene. STANZA DI ELIODORO→seconda stanza, prende il nome da uno dei lunettoni dipinti da Raffaello con la cacciata di Eliodoro dal tempio, Messa di Bolsena con l’incontro di Attila e Leone Magno e con la liberazione di san Pietro dal carcere. Sono tutte scene dove viene rappresentato l’intervento divino, Dio interviene nella vita per cambiare le sorti della storia. termina con archi e ha volta complessa quasi a vela, pensa di usare gli arconi fino ad un certo punto quindi di creare delle finestre dove inscenare la rappresentazione ma non occupa tutto lo spazio fino a terra ma lascia una parte di zoccolo su cui poggia una trabeazione lunga tutta la stanza e qua inserisce la storia che vuole raccontare, sceglie una soluzione architettonica→specchiature di marmo bianco riquadrate da una cornice modanata , figure di cariatidi e telamone, figure dove pittura simula scultura in marmo , scultura tridimensionale→ ombra, specchiature in marmo antico modanati,inserimenti di marmo nero sopra, nella base troviamo delle cornici rettangolari dove Raffaello rappresenta dei rilievi a finto bronzo. Il costolone è sottolineato dall’elemento decorativo. La porta è perfettamente inglobata perché la cornice marcapiano cadeva sopra la porta. A differenza delle altre stanze cambia la decorazione dello zoccolo e della volta. Lo zoccolo→ si passa dalla boiserie lignea, alle figure di telamoni e di cariatidi a finto marmo e nella parte bassa rilievi a finto bronzo. La volta→ riporta in luce l’elemento strutturale della struttura architettonica, la nervatura architettonica della stanza, degli arconi e delle vele che creano degli spazi più grandi→4 grandi vele dove mette 4 scene dell’antico testamento. Costolone è punteggiato di grottesche e fiorescenze dorate che trapuntano tutta la struttura architettonica. Cambia la ricerca artistica→ cambia tema della sua ricerca→ ambiente scene e storie con luce interna. CACCIATA ELIODORO DAL TEMPIO→ Dio interviene in favore della chiesa, Eliodoro inviato dal re di Siria per impossessarsi del tempio di Gerusalemme. Quando arriva, il sacerdote Onia, prega per chiedere l’intervento di Dio che caccia Eliodoro dal tempio, gli astanti nel proscenio assistono alla scena. Alla scena assiste Giulio II; la scena avviene dentro al tempio di Gerusalemme→ architettura magniloquente con grandi cupole che si susseguono fino ad arrivare allo sfondo aperto con lunetta aperta sul cielo, la navata centrale è chiusa dalle cupole, le volte delle cupole sono decorate a mosaico dorato. L’INCONTRO TRA ATTILA E LEONE MAGNO→ Papa leone Magno deve salvare Roma dalla invasione di Attila. Scende direttamente a cavallo per confrontarsi con gli invasori, onda barbarica rappresentata con violenza, l’atmosfera è più luminosa la dove arriva il Papa accompagnato dai Santi Pietro e Paolo, invece è tempestosa da dove arrivano i barbari. Papa salva Roma dall’invasione del barbaro. LA MESSA DI BOLSENA→ (accaduto realmente nel 1263, durante il corpus domini). Il prete, mentre spezza l’ostia, da questa cade una goccia di sangue; problema del finestrone→ crea 2 spazi laterali di diversa grandezza (+ piccolo a sx, + grande a dx), Raffaello crea scena dicotomica, da un lato la rappresentazione del miracolo, prete di Bolsena, inquadrato da questa architettura di chiesa aperta sullo sfondo, scena crepuscolare, prete con mano insanguinata, chirichetti e fedeli che assistono a questo miracolo→ concitazione e mani alzate verso l’ostia; dall’altra, inginocchiato, Giulio II con sella curiale all’antica e guardie svizzere tra cui uno si rivolge verso di noi. Tutto inquadrato da questa architettura classicheggiante da questa sorta di coro di chiesa ligneo, colonne ioniche e corinzie e aperture su cielo. LIBERAZIONE DI SAN PIETRO DAL CARCERE→ si parte dalla parte centrale con il carcere dove sta San Pietro, è incatenato, ai lati soldati in armatura che stanno dormendo, bagliore intenso portato dall’angelo che lo libera, alla nostra dx vediamo San Pietro dove l’angelo gli prende le amni e lo conduce lontano; epilogo dalla parte opposta dove i soldati si svegliano e vedono che Pietro non c’è più, luce notturna rischiarata dalla luna. STANZA DELLA SEGNATURA (1508-1511)→nella volta→le vele segnano la partitura delle coperture delle stanze vaticane, Raffaello cerca di obliterarle. Raffaello agisce su un testo preesistente→ Il pannello fu fatto da Perugino→ crea quindi un paramento di tondi, esagoni, rettangoli, dove inserisce anche il pannello del maestro; la tecnica→ mosaico a fondo oro e ci dipinge sopra. La porta casca in un punto giusto, ma deve trovare delle soluzioni compositive senza creare danni nel racconto iconografico. Cornice marcapiano più bassa, la porta diventa un accidente, figure di telamoni e cariatidi a figura intera che tengono la cornice marcapiano sulla testa, c’è un gioco di elementi decorativi di ghirlande→ occupano spazi importanti, tra una figura e l’altra Raffaello inserisce dei rilievi a finto bronzo di dimensioni più monumentali→ variatio, sotto il Parnaso ci sono 2 rilievi a finto marmo e boiserie di legno . D elimita scene con colonnine triangolari decorate con grottesche (potevano essere dipinte o essere di stucco) decorazioni a candelabra da cui di dipartivano regni vegetali, animali fantastici, pesci ecc… (Giovanni da Udine cerca di studiare la composizione chimica per riuscire ad ottene uno stucco solido e di qualità per riuscire a simulare gli antichi). Nella volta ci sono dei riquadri dove simula la scultura, in altri rappresenta le figure in pittura particolare perché realizzata sopra il mosaico dorato→ PECCATO ORIGINALE. E’ la prima stanza, il motivo dominante è l’esaltazione delle idee chiave della filosofia di Giulio II: il bene (rappresentato dalle virtù teologali e dalla legge), il vero e il bello (poesia).→ Raccontati nelle stanze dalla verità rivelata= la teologia. BENE→DISPUTA DEL SACRAMENTO→ opera che avviene all’aperto e non c’è nessun appiglio architettonico,nella parte superiore c’è il Dio Padre-Cristo-Madonna-San Giovanni Battista-Santi→ appesi in aria,rigorosa griglia prospettica del pavimento, crea una linea verticale prototipo Sandro Botticelli→ INCORONAZIONE DELLA VERGINE (PALA DI SAN MARCO)→conservata nel convento di San marco (oggi agli Uffizi). Aveva ideato una parte terrena con Santi disposti a semicerchio che dialogano fra di loro e alzano lo sguardo indicando verso l’alto dove troviamo la sfera celeste→ nubi tenute dagli angeli, si svolge l’incoronazione della Vergine. Abbiamo molti disegni perché studia le figure singolarmente (disegno preparatorio che sta agli Uffizi→ in basso a dx teste) (disegno che sta a Windsor). La disputa del sacramento coinvolge tutti (figure laiche e non)→ padri della chiesa, uomini del passato come Dante, Lui riesce a costruire un perno ideale dato dal sacramento, al centro lo spirito santo con la colomba, ostia consacrata sull’altare→ crea colonna ideale dove ruota la composizione. Lui deve risolvere il problema della porta, lo fa con un parapetto decorato con un rilievo all’antica con una figura che si sporge. BELLO: rappresentato dalla poesia→ PARNASO→ sommità del colle, al centro della rappresentazione c’è Apollo che suona la lira da braccio, assise ai suoi lati 2 muse: Calliope e Erato che presiedono al coro di tutte le altre muse. Questo gruppo centrale è circondato da 18 poeti che si dispongono armonicamente in modo ascendente e discendente fino alla parte bassa dell’affresco, ai lati della finestra. La collina ingloba armonicamente la finestra. Troviamo: Saffo, Omero, Orazio ecc… VERO→SCUOLA DI ATENE→si rappresenta la verità naturale che si raggiunge attraverso la filosofia. L’architettura inquadra tutti i personaggi, struttura basilicale, volte cassettonate aperte, scena all’antica→ nicchie con le statue: Apollo, Minerva, sotto rilievi all’antica legati a temi apollinei e a temi legati a Minerva→ tempio classico per certi versi pagano perché è nell’appartamento del Papa, Platone e Aristotele stanno discutendo di filosofia, Platone ha il dito alzato perché indica il mondo delle idee, Aristotele abbassa la mano perché l’essenza delle cose sta nelle cose, due figure inquadrate perfettamente nell’architettura. Nell’ultima parete il problema delle finestra è ancora più grave perché, rispetto all’arco, è decentrata→ costretto a inventare dei frazionamenti, delle scene separate. Crea una intelaiatura architettonica che suddivide lo spazio pittorico in 3 zone: -superiore→ crea un parapetto che si staglia contro il cielo dove sono raffigurate 3 virtù e 2 laterali, più in basso, dove si aprono delle nicchie. In quest’ultime abbiamo da un alto abbiamo Triboniano che consegna le bardette a Giustiniano→ diritto civile; e Gregorio IX che approva le decretali→ diritto canonico. La cornice di marcapiano forma una specie di balaustra su cui è posta la parte superiore con le virtù (figure femminili sedute su questa sorta di parapetto e si riconoscono: la Corona di foglie di quercia sulla testa con una zampogna che guarda Galatea, di cui è innamorato, che si allontana , sembra illuminato dal retro, cielo veneziano, figura potente ma non sgarbata, muscoli e corpo tonali, volto con passaggi di colore, barba soffusa che mostra i filamenti. Salendo al piano nobile di villa Chigi: SALA DELLE PROSPETTIVE, BALDASSARE PERUZZI Sfonda le pareti della sala per farci vedere degli squarci di Roma creando un’illusione. Cerca di dare ariosità a questa sala, sono presenti accidenti architettonici→ porte e camino. L’architettura è dipinta, i Pilastroni in granito verde scandiscono gli spazi interni, putti dipinti che tengono medaglioni in bronzo, figure allegoriche, tra le pareti e la volta cassettonata in legno abbiamo un dado che corre lungo il perimetro delle sala con esilissime cariatidi che si intercalano alle scene, che amplificano la storia di Vulcano (Dio che prepara le armature per gli Dei e figli degli Dei, possiede la cucina sotto terra negli inferi, è sposato con Venere)→ rappresentato sopra il camino con la sua cucina. Nei lati corti viene sfondata la parete e creato una sorta di porticato trapuntato da colonne binate→ 4 per ciascun lato, aperte su Roma, su questo ideale terrazzo c’è una balaustra e la parete che porta dall’interno della sala alla balaustra è decorata con una nicchia che ospita una scultura antica→ tutto dipinto, ricostruzione architettonica che ricalca perfettamente le strutture presenti a Roma. Ci sono delle scritte con una data→ 1528 , anno dopo il sacco di Roma, i Lanzi avevano preso tutto e anche la villa diventa in luogo di scorribande dei Lanzi scrivendo sulle pareti i loro nomi con data. Nella camera da letto: GIOVANNI ANTONIO BAZZI DETTO IL SODOMA, NOZZE DI ALESSANDRO E ROSSANE. 1516-1518, ROMA VILLA FARNESINA, DIPINTO IN OCCASIONE NOZZE DI ALESSANDRO CHIGI CON FRANCESCA ORDEASCHI Matrimonio realmente avvenuto, realizzato in occasione del matrimonio di Agostino Chigi con Francesca Ordeaschi del 1519. Rossane si sta preparando all’incontro nuziale, letto a baldacchino, fregio di puttini che tengono un drappo verde facendolo muovere, aiutano Rossane a svestirsi, gioco di illusione dato dalle scale e dalla balaustra, all’altezza di quest’ultima si trovava il capo letto→ fusione tra pittura e realtà. Scorcio architettonico e veduta Roma del tempo. LA LOGGIA DI PSICHE, 1518, RAFFAELLO E AIUTI Tutte le figure sono nude, Michelangelo definisce la loggia “cosa vituperosa”. Si rappresenta la favola di Cupido e Psiche tratto dall’ “Asino d’Oro” di Apuleio, ingresso Psiche nel consesso degli dei e pranzo nuziale in onore del matrimonio→ allude al matrimonio tra Alessandro e Francesca. Volte a botte ribassata con piccole vele laterali che creano spazi architettonici, 2 grandi spazi centrali. Raffaello prende le strutture portanti dell’architettura e le sottolinea con un porticato di verzure come se fosse aperto sul cielo, sfrutta la pittura per simulare gli arazzi che vengono tesi con anellini attaccati al pergolato. IL CONCILIO DEGLI DEI→ Psiche viene accolta dal concilio degli dei, la madre di Cupido acconsente alla sua accoglienza. IL BANCHETTO NUZIALE→ tutti sono nudi AMORE ADDITA PSICHE ALLE TRE GRAZIE→ sono armoniose anche se non in pose semplicissime. IO E ZEUS, CORREGGIO, VIENNA attinge alla cultura raffaellesca GIOVANNI DA UDINE E LA RAPPRESENTAZIONE DEI VOLATILI Volta della Farnesina è piena di Uccelli tutti di specie diverse che vengono rappresentati con grande attenzione infatti si mostrano in diversi momenti, a livello visivo formano un ductus continuo di natura. VILLA MADAMA, MONTE MARIO,ROMA I lavori iniziano nel 1518 per volere di Giulio De Medici, cardinale, cugino del papa Leone X, futuro Papa con il nome di Clemente VII. Poi la passa al duca Alessandro De Medici e alla sua moglie Margherita d’Austria, figlia di Carlo V, da cui appunto il nome della villa perché veniva chiamata “Madame”. Giulio de Medici era, arcivescovo di Firenze e dal 1515 anche arcivescovo di Narbon in Francia. Villa fuori porta, il classico si fonde con il naturale, esedra semi circolare, terrazzamento rialzato, grandi archi, oggi chiusi, ci introducevano verso una ricostruzione perfetta di quello che doveva essere uno stabilimento termale all’antica. Il giardino è la componente fondamentale delle Ville, Raffaello introduce un’idea→ peschiere, grandi vasche all’interno delle quali sguazzavano dei pesci, danno frescura e elemento ludico, potevano pescare nelle peschiere. Giulio quando diventa arcivescovo di Narbona, commissiona due pale d’altare, una a Raffaello e una a Sebastiano del Piombo. TRASFIGURAZIONE DEL CRISTO, RAFFAELLO RESURREZIONE, SEBASTIANO DEL PIOMBO Vasari→ Sebastiano, grazie a Michelangelo, fa una pittura che rivaleggia alla pari con quella di Michelangelo. Per lui, la pittura di Raffello, ha grazia e bellezza ma Sebastiano, grazie all’incontro con Michelangelo, riesce a a far valere le sue fatiche che vengono lodate. SEBASTIANO DEL PIOMBO, RESURREZIONE→ Lazzaro lievemente decentrato, si sta liberando dal velame in cui è avvolto, sembra una sibilla della Sistina, ci sono molte figure difficoltose con questo gioco di mani, di sorpresa, paura e sbigottimento, composizione a ferro di cavallo con uno spazio molto ampio sopra la testa di Lazzaro lasciato allo spazio naturale. RAFFAELLO, TRASFIGURAZIONE DEL CRISTO→ Unisce 2 momenti diversi: la trasfigurazione di Cristo e la liberazione dell’indemoniato. La parte superiore è illuminata dalla luce divina che si irradia su tutte le figure, ma lascia in ombra la parte sottostante dove si svolge la scena della liberazione del giovane indemoniato con le mani alzate e la bocca aperta. La storia di queste 2 pali continua per lettere e sotterfugi, mancati incontri→ abbiamo una serie di lettere: Jacopo del Sellaio informa Michelangelo su cosa sta avvenendo a corte (17 gennaio 1517). L’altra da parte di Sebastiano a Michelangelo (2 Luglio 1518) non vuole mostrare la sua prima di quella di raffello. Altra lettera,sempre da parte di Sebastiano, nel 12 Aprile 1520 afferma dopo l’esposizione delle opere “Non ho avuto vergogna”. (Raffaello era morto prima). 6 aprile 1520 morte di Raffaello lasciando aperti molti cantieri. L’Ultima stanza indecisione Papa se commissionarla a bottega Raffaello o Sebastiano, viene affidata alla bottega di Raffaello, da una riflessione pratica fatta dal Papa, per una questione di “filo rosso” che unisce stilisticamente le 3 sale ed anche perché i lavori erano già stati cominciati dalla sua bottega. STANZA DI COSTANTINO→ BATTAGLIA DI PONTEMILVIO Paramento murario uniforme, si parte dallo zoccolo→ alto basamento con 2 cariatidi danzanti che si tengono per mano creando una sorta di arco rovesciato con sotto stemma pontificio e bassorilievo a finto bronzo che occupa l’intercolunnio tra una coppia di cariatidi e le altre, nicchie monumentali che stanno alle estremità dove inserisce la figura di un pontefice che è inquadrato dalla nicchia stessa con conchiglia e dentro baldacchino aperto dai putti con accanto figure allegoriche→ carità, temperanza ecc… al centro spazio per la rappresentazione→ più frammentaria, ha degli interventi architettonici massicci. Riprende l’idea della Farnesina→ stende un arazzo dove è raccontata vicenda di Costantino (pittura che simula le altre arti) il tessuto si ripiega, si stacca dalla cornice. Volta scompartita con lunette e costoloni con all’interno stemmi araldici pontifici (della chiesa, le chiavi di Pietro). DONAZIONE DI ROMA,GIULIO ROMANO, 1520-24, ROMA PALAZZO VATICANO Prima convalida del potere temporale della chiesa, allestita in una basilica paleocristiana con altare sullo sfondo con tramezzo sostenuto da colonne salomoniche, semi cupola dell’apside ancora di mosaico all’antica, topoi raffaelleschi→figure che si avvinghiano alla colonna, imperatore che concede il territorio al Papa, è un arazzo perché questi puttini lo spingono e lo tengono. Nasce dopo morte Raffaello→Necessità rivendicazione individuale. Sacco Roma 1527 (esercito Carlo V invade la città e costringe il Pontefice a chiudersi per mesi in castel Sant’Angelo)→ Roma perde qualsiasi committenza artistica→ DIASPORA DEGLI ARTISTI, artisti non avendo commissioni lasciano Roma. Prima del sacco, 1524, Giulio Romano se ne va da Roma accogliendo l’invito di Federico Gonzaga di andare a lavorare a Mantova. RITRATTO DI FEDERICO II GONZAGA,TIZIANO,1525,MADRID MUSEO DEL PRADO diventa marchese di Mantova nel 1519, madre, Isabella D’Este, molto avveduta e si era fatta fare uno studiolo dove si ritirava in meditazione, voleva un quadro da Raffello e gli scrisse numerose lettere. Il figlio nato sotto questo clima, gestisce una corte dove l’aspetto della committenza è prioritario. SACRA FAMIGLIA CON SAN GIOVANNINO, GIULIO ROMANO, 1518-20 San Giuseppe sullo sfondo, delicatezza Vergine, cangiantismi delle vesti. DUE AMANTI, GIULIO ROMANO, 1523-24, ERMITAGE SAN PIETROBURGO Costruzione raffinata ed esplicita, la fantesca si affaccia per vedere cosa combinano i 2 amanti, la sensualità dei corpi, la lascivia degli sguardi. I MODI→ avevano creato tanto scandalo a Roma, Giulio Romano aveva fornito i disegni per 16 incisioni che mostravano una sorta di kamasutra (posizioni dell’amore), furono incise da Marcantonio Raimondi, quest’ultimo fu addirittura imprigionato mentre Giulio si salva. Questo ci fa capire la Roma di quel tempo “Momento Clementino”→ il rigore morale era un po’ “a maglie larghe”. PALAZZO TE’ 1524-34,GIULIO ROMANO Venezia che non abbiamo conosciuto→ ponte di Rialto in legno (fino al 1524 perché poi bruciò e venne fatto in pietra), canal grande trafficatissimo (pieno di gondole), si riconosce un moro (che di solito diventavano gondolieri o musicanti), I confratelli della confraternita di San Giovanni Evangelista, sfilano sul ponte e arrivano fino alla scena del miracolo (in una sorta di porticato) Francesco Querini risana un indemoniato con l’aiuto della vera Croce che viene portata dalla processione. Commissione scuola di san Torsola realizzando 9 teleri : INCONTRO PARTENZA DI ORSOLA,VITTORE CARPACCIO principessa della Bretagna che sposa principe, a cui chiede di andare con lei in pellegrinaggio a Roma dove incontrano papa Ciriaco che li benedice e li accompagna per un pezzo di strada, dove arrivati a Colonia vengono massacrati dagli Unni. Storia divisa dal pernone non centrale che rappresenta le due coste, a dx la Bretagna con edifici Veneziani con l’incontro dei 2 fidanzati e dietro di loro il commiato degli sposi, a sx parte britannica-inglese→Ereo prende commiato dai suoi prima di andare dalla fidanzata, inginocchiati davanti al Papa, ci sono i cardinali, corte di fanciulle. Il rigoglio economico di Venezia→ committenze molteplici GIOVANNI BELLINI Vero fondatore della nuova pittura Veneziana. TRITTICO DEI FRARI,OLIO SU TAVOLA, 1488-89, VENEZIA,BASILICA SANTA MARIA GLORIOSA DEI FRARI E’ una sacra conversazione, quadriportico con volta dorata dove sta la Madonna con il bambino in trono, angioletti musicanti, a sx San Niccolò e San Pietro, a dx San marco e San Benedetto, committenza da parte della famiglia Pesaro. Struttura medievaleggiante con una carpenteria che crea 3 spazi di rappresentazione. I santi nelle aree laterali e la Madonna occupano lo stesso spazio con uno stesso punto di fuga unico, calotta dorata che simula un mosaico dorato. Il quadriportico non è chiuso da muri perché tra colonne e carpenteria c’è uno squarcio, bambino illuminato dalla luce che viene da sx. La pittura di Bellini ha una pastosità, un passaggio di toni graduale, utilizza l’olio che si inizia a prediligere a Venezia→ consente di creare sfumature. PALA DI SAN ZACCARIA,1505,GIOVANNI BELLINI,OLIO SU TAVOLA,CHIESA DI SAN ZACCARIA, VENEZIA Sacra conversazione, Madonna ha un trono rialzato è inquadrata in calotta, nicchia decorata a mosaici dorati, il pavimento è prospettico, personaggi fanno da ali alla Vergine, san Pietro, santa Caterina di Alessandria, santa Lucia e san Girolamo, area apsidale di una chiesa chiuso, luce naturale che entra nel quadriportico. Passa Da Venezia→ Leonardo da Vinci MADONNA DEL PRATO,GIOVANNI BELLINI,1505,NATIONAL GALLERY DI LONDRA Natura protagonista al pari della Vergine, assume la posizione dell’umiltà (è inginocchiata) prega davanti al bambino dormiente, completamente immersa nello spazio naturale con rarefatte presenze umane costruito attraverso accostamenti di colore,non ci sono linee di demarcazione. ALBRECHT DURER (1471-1528)→ porta scompiglio a Venezia, Nasce a Norimberga, riceve a Venezia una commissione per un dipinto nella chiesa di san Bartolomeo a Rialto: FESTA DEL ROSARIO,ALBRECHT DURER,MUSEO NAZIONALE DI PRAGA Commissionata da Jacopo Fugger (grande banchiere), festa coloratissima, Vergine al centro che incorona imperatore mentre il bambino il Papa, dietro figura di san Domenico (promotore della festa del Rosario), si rappresenta mentre tiene in mano un cartiglio, fastoso gruppo di tedeschi. GIORGIONE (1477-78-1510) La figura di Giorgione è una figura oscura ancora oggi, la sua attività dura soltanto una decina di anni. Giorgione nel 1510 muore di peste. ADORAZIONE DEI PASTORI, GIORGIONE,1500-05, NATIONAL GALLERY OF ART DI WASHINGTON Ambientazione entroterra veneto, sullo sfondo ci sono delle montagne massicce, grotta oscura che domina con roccia, altra metà riservata al paesaggio con cielo luminoso che rischiara anche il recesso più oscuro, luce data da cherubini sopra la sacra famiglia, i volti sono gli stessi della pala di san Zaccaria presi a modello. PALA DI CASTELFRANCO,GIORGIONE, commissionata da un condottiero→ Tuzio Costanzo per la cappella che aveva fondato nel 1499 a seguito della morte del figlio Matteo (il fatto che sia lui il committente è confermato dalla presenza sotto l’alto zoccolo dello stemma di Tuzio Costanzo), famiglia di origine siciliana confermato dalla presenza dei 2 santi→San Francesco e Nicasio (santo guerriero). Madonna rialzata,santi, sacra conversazione, pavimento prospettico, ortus conclusus, scompare l’architettura, trono della vergine è libero, non ha un architettura che lo sovrasta, mette due basamenti, portando il trono in alto, La vergine è catapultata nella natura. Vasari→ nota che la pittura è diversa dalla sua perché tutto è basato dal passaggio da un colore all’altro, lo denota come qualcosa di valido ma non può negare che sia viva, con una bella maniera, morbidezza. TEMPESTA,GIORGIONE,1508,GALLERIE DELL’ACCADEMIA A VENEZIA I personaggi sono accessori, atmosfera tempestosa, domina il paesaggio. Nel 1530 si trovava nella casa del veneziano Gabriele Vendramin, la vide Marcantonio Michiel (nobile veneziano appassionato di arte che raccoglie molte informazioni sulle collezioni artistiche del suo tempo, visitando varie collezioni e scrivendo notizie però pubblicate solo nel 1800) guardando la tempesta afferma→ paesetto con tempesta con soldato e una zingara. IL FONDACO DEI TEDESCHI→ grande edificio nei pressi del ponte Rialto, in cui si poteva attraccare per scaricare e caricare le merci, è stato per moltissimi decenni chiuso adesso riaperto come grande magazzino di lusso. Avvia una scuola con 2 grandi allievi→ i “Creati”→ Sebastiano del Piombo e Tiziano ANTE D’ORGANO PER LA CHIESA DI SAN BARTOLOMEO A RIALTO,SEBASTIANO DEL PIOMBO,1508-09, GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA Ante commissionate da Alvise Ricci (vicario della chiesa di S.Bartolomeo a Rialto tra il 1507-09). Santi Ludovico di Tolosa e Sinibaldo stagliati in due nicchie dorate dove la calotta è a mosaico,la luce rischiara una parte della nicchia lasciando all’oscuro l’altra. Quando veniva chiuso → San Bartolomeo e San Sebastiano,rilevati sopra un arco trionfale delimitato da 2 colonne corinzie, stesso gioco di luce,vesti cangianti dal verde al giallo. IL GIUDIZIO DI SALOMONE,SEBASTIANO DEL PIOMBO, 1507-10, OLIO SU TELA,KINGSTON LACY,INGHILTERRA Opera incompiuta, forse commissionato da uno dei 10, scena biblica, Salomone assiso in trono al centro della composizione, siamo all’interno di una basilica cristiana, colonnati ai lati, scanditi in maniera ritmica, spostamento asse→ trono non al centro→ consente di inserire la figura del suo aiutante che deve tagliare il bambino in 2, atleta all’antica posto all’estremità dx. teste di ariete scolpite con una naturalezza all’antica. Accanto a Salomone abbiamo le 2 madri che discutono animatamente in maniera speculare con posa chiasmica, soldato nudo tiene il bambino ma essendo incompiuto non c’è. Altri personaggi→ vecchio accanto al trono. Tra i pittori Veneziani c’è un pittore che orbita altrove→ LORENZO LOTTO(1480-1556) nasce a Venezia nel 1480, da padre Tommaso, trascorre infanzia e adolescenza a Venezia dove riceve l’istruzione artistica. Trova fortuna altrove→ entroterra veneziano e Marche. Vasari lo ricorda come allievo di Giovanni Bellini. Alcuni pensano che sia allievo di Alvise Vivarini→ per la grande monumentalità delle sue opere. POLITTICO DI RECANATI, 1506-08, MUSEO CIVICO DI VILLA COLLOREDO MELS Commissionato dai domenicani di Recanati per Chiesa di San Domenico. Sacra conversazione, all’interno di una architettura, figure monumentali inquiete, molte figure ci guardano con sguardi pensierosi, perduti, angosciati(Giuseppe d’Arimatea ci guarda come una richiesta di aiuto) per suscitare un pensiero inquieto; sono immerse in una penombra con bagliori di luce→ contrasti. Roberto Longhi scrive→ luce discontinua vagante. Quadriportico con al centro volta cassettonata, san Domenico, angeli musicanti, santi nelle pale laterali, nei 2 riquadri al di sopra→ santi a mezza vita, partecipano a sacra conversazione( guardano in giù) sfondo scuro e nella cimasa→ Cristo deposto tagliato alle gambe, corpo illuminato dal bagliore di luce, mano cade con ferita a vista, angelo trattiene il corpo morto, Giuseppe d’Arimatea scuro ci guarda interrogandoci. Nel 1513 partecipa a concorso per i domenicani di Bergamo . Per pala d’altare. Lotto ci starà per 13 anni. PALA MARTINENGO, BERGAMO CHIESA DEI SANTI BARTOLOMEO E STEFANO, 1513-16 Sacra conversazione, basilica, figure, trono vergine non impostato su catino apsidale ma su transetto e dietro di lei una serie di colonne, architettura classicheggiante con colonne, noi vediamo solo le prime 3 colonne perché il resto è immerso nell’oscurità→luce che crea, che vivifica, che stupisce, le figure sono disposte non ordinatamente a semicerchio che va dietro il trono della Vergine, oculo aperto con balaustra con oculi, angeli che ci indicano dove guardare, è una Madonna che guarda in basso mentre il bambino gli sfugge dalle mani, vivacità puttini che stendono drappo sul pavimento,
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved