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Scapigliatura: contesto storico, ideologia, esponenti; Praga e Tarchetti (analisi di Fosca)., Sintesi del corso di Italiano

Appunti e sintesi, contesto storico, caratteristiche letterarie, analisi degli autori e di "Fosca" di Tarchetti, con relativi riassunto e tematiche.

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 15/06/2017

Albi8576
Albi8576 🇮🇹

4.3

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Scarica Scapigliatura: contesto storico, ideologia, esponenti; Praga e Tarchetti (analisi di Fosca). e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Il secondo Ottocento - La Scapigliatura in Italia Tra gli anni Sessanta e Ottanta del XIX secolo, in Lombardia e poi anche in Piemonte nasce la Scapigliatura, un movimento di giovani ribelli che rifiutano gli ideali borghesi delle famiglie da cui provengono a favore di una naturale inclinazione per il modo di vivere bohémien (“zingaro”) francese, i cui esponenti conducono una vita tormentata e di rinuncia alle regole precostruite riguardanti la famiglia, l’amore e i soldi. Il termine Scapigliatura deriva dall’opera La Scapigliatura e il 6 febbraio di Cletto Arrighi, uno scapigliato minore. Gli scapigliati vivono nel triangolo industriale, soprattutto a Milano: vivono cioè in un mondo che sovverte le regole. Proprio per questa loro posizione, gli scrittori scapigliati sono stati il vero e proprio tramite tra la cultura emergente in Francia e la cultura vecchia dell’Italia: traducendo sia i romanzi che le poesie francesi, infatti, hanno permesso agli altri intellettuali italiani di conoscere le novità letterarie europee, in particolare per ciò che riguarda non rispettare più le classiche regole della narrazione e della lirica. Essi, inoltre, lavorano anche come librettisti per l’opera, perché promuovono il movimento come interartistico e predicano, cioè, la tendenza a coniugare fra loro arti diverse. La Scapigliatura è interessante perché è il primo vero movimento di avanguardia italiano. Il termine avanguardia, di fatto, deriva dal linguaggio militare e indica un gruppo di militari scelti che va oltre le linee nemiche per cercare nuove vie; esse a volte possono essere fini a se stesse, ma altre volte, invece, possono portare a grandissimi cambiamenti. Gli scapigliati, dunque, vogliono fare un’arte nuova, parlando di argomenti di cui la letteratura italiana non ha mai parlato; l'oggetto della loro poesia è il brutto, l'orribile, lo spaventoso, tutto ciò che può scandalizzare e provocare il lettore. Dal punto di vista culturale non elaborano una poetica organica e coerente: gli unici tratti che hanno in comune sono la denuncia del fallimento del processo risorgimentale e la demistificazione, con intento polemico, del presente, a partire dal rifiuto per una società che emargina la letteratura per il denaro. Tranquillo Cremona: pittore milanese dell’epoca che guarda alla Scapigliatura. Nelle sue opere, la dimensione scapigliata coincide con il rifiuto delle linee e del disegno tradizionale a favore di una tecnica mista che unisce dissoluzione della forma e matrice fotografica. Emilio Praga: nella poesia Preludio, tratta dalla raccolta Penombre (1864), propone una sorta di manifesto teorico della Scapigliatura (pag. 73): • Consapevolezza dell'autore di vivere in un'epoca di decadenza sociale e morale: gli scapigliati sono figli di padri ammalati, eredi di una generazione che non ha prestato fede alle promesse, costruendo un'Italia fondata sul conformismo borghese e sui "valori" della civiltà industriale. Invoca la fine di un'epoca dedita solo ai beni materiali e il ritorno di una guida che riporti il senso della verità e il valore del sacro • Indignazione per la "morte dell'arte": per reagire al declassamento intellettuale, ci si presenta in modo alternativo verso l'alta tradizione precedente, il cui modello era Manzoni, il "casto poeta", e verso il lettore borghese si oscilla tra solidarietà, se visto come compagno di disgrazie, e polemica, se visto come un ipocrita e conservatore. • Intenzione di produrre una letteratura ispirata alla realtà e al "vero", anche se gli scapigliati appaiono sempre divisi tra tensione verso ideale e noia per il fango della realtà presente. • Tono ingenuamente enfatico e maledettismo di maniera: all'emarginazione sociale si contrappone un tono enfatico e polemico, una forma di satanismo ingenuo, tra litanie tipiche dei martiri e bestemmie tipiche degli empi, in un dualismo tra alto e basso, tra sacro e profano, e con tono cinico e blasfemo non assume un valore reale ideologico, ma risponde solo al bisogno provocatorio di stupire e scandalizzare la mentalità dei benpensanti. Igino Ugo (in onore di Foscolo) Tarchetti: autore di Fosca, che tratta il tema della malattia come una condanna, ma nello stesso tempo come un privilegio, in quanto segno di una diversità radicale rispetto alla vita normale e risposta al bisogno di accostare la presentazione oggettiva di casi clinici alla denuncia dell'indifferenza sociale collettiva o della dimensione profondamente nevrotica che caratterizza la vita moderna. La vera malattia è quella della civiltà, di un'epoca stanca satura e corrotta, ed è quindi percepita come un dato storico, una condizione generale dell'esistenza umana. Fosca Pubblicata nel 1869, l’opera può essere definita sia un breve romanzo che un racconto lungo. La struttura stilistica è quella classica (-> io narrante interno e onnisciente), ma la novità si presenta in modo eclatante a livello tematico: il protagonista è attratto da tutto ciò che è brutto, malato e deforme. Il racconto inizia in un'osteria, dove un uomo invecchiato e malato spiega ad un avventore il perché della sua condizione malata e repressa. Egli è Giorgio, il protagonista nonché voce narrante di gran parte del racconto. Inizialmente Giorgio è un ufficiale di Torino, amante della vita in città e innamorato di una donna sposata bellissima, Clara, modello di una femminilità dolce e solare, che lo ricambia. In seguito ad alcuni episodi, egli viene mandato a Pinerolo; qui si annoia molto e trascorre il tempo giocando a carte a casa del colonnello, dove conosce Fosca. La donna è bruttissima ed epilettica, ma eccezionalmente intelligente e sensibile, come dimostra la sua rivendicazione al diritto di essere amata e di amare nonostante la sua condizione. Giorgio si sente irresistibilmente attratto da questa donna, che rappresenta una sfida impossibile per la scienza medica, in quanto il suo male ha avuto origine da uno squilibrio
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