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Cromorama come il colore ha cambiato il nostro sguardo, Guide, Progetti e Ricerche di Design

Il libro di Riccardo Falcinelli analizza il cambiamento dello sguardo dell'uomo nel corso dei secoli, con particolare attenzione alla percezione del colore. L'autore sostiene che la nascita delle industrie ha portato a una standardizzazione della produzione che ha influenzato la nostra percezione, spingendoci a preferire oggetti uguali tra loro. Il libro è diviso in quattro parti, ognuna delle quali tratta un colore diverso, e contiene 23 capitoli e due appendici. L'autore si avvale di opere d'arte, artisti visivi e studi scientifici per sostenere le sue tesi.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2022/2023

In vendita dal 11/12/2023

Alice.silvagna
Alice.silvagna 🇮🇹

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Scarica Cromorama come il colore ha cambiato il nostro sguardo e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Design solo su Docsity! SCHEDA DI LETTURA Dati bibliografici Titolo: Cromorama come il colore ha cambiato il nostro sguardo Autore: Riccardo Falcinelli Editore: Einaudi Anno di pubblicazione: 2017 Pagine: 470 Chi è l’autore o gli autori L’autore di questo libro è Riccardo Falcinelli, grafico e teorico del design molto influente per l’epoca contemporanea. Nasce a Roma nel 1973, ha studiato Graphic design al “Central Saint Martins College of Art e Design" a Londra e si è laureato in Letteratura Italiana alla Sapienza di Roma.  Oggi insegna “Psicologia della percezione” all’ISIA Roma Design ed è autore di saggi inerenti al design ed alla percezione visiva. Alcuni dei titoli più influenti sono: • Fare i libri • Guardare. Pensare. Progettare (2011) • Critica portatile al visual design. Da Gutenberg ai social network (2014) • Cromorama. Come il colore ha cambiato il nostro sguardo (2017) • Figure. Come funzionano le immagini dal Rinascimento a Instagram (2020) • Filosofia del graphic design (2022) È inoltre autore di graphic novel tra cui: • Cardiaferrania (2001) • Il Maiale in La qualità dell’aria (2004) • Grafogrifo (2004) • L'allegra fattoria (2007) • Storia di Ermengarda (2008) Quando è stato scritto La prima pubblicazione risale al 2017 Com’è articolata la struttura Il libro è composto da quattro parti che contengono a loro volta 23 capitoli e l’indice ,questi trattano tutti un colore diverso. 1. Sguardi Giallo industriale - la società del design Rosso unito -l’occhio del XXI secolo Nero articolato -possibilità del colore industriale 2. Storie Azzurro costoso -coloranti e pigmenti prima della modernità Porpora simbolico -idee e miti del mondo antico Indaco spettrale -l’epoca delle rivoluzioni Blu Bovary -vestirsi per amare e per significare Malva modernità -la nascita del consumo e del divismo Verde illegale -la favola dei primari Ciano litografico -breve storia delle tecnologie cromatiche Grigio armonico -grandi ideali per la vita quotidiana 3. Artefatti Marrone neuronale -come il cervello costruisce il colore Viola spezzato -la luminosità e le tinte Celeste simultaneo -i contrasti cromatici fondamentali Rosso significante -i colori delle rose Verde aspro -colori da bere e da mangiare Beige coloniale -e altri problemi di marketing Bianco morale -miti d’oggi nati ieri Verde vertigine -la donna che visse due volte 4. Percezioni Arancione bollente -vedere la temperatura Turchese registrato -il copyright sulle percezioni Rosa pesca -il problema dell’incarnato Blè omerico -un’ipotesi per la percezione Indice Giallo Giuda - la tecnologia e lo sguardo Epilogo -il colore come strumento mentale Appendice A -concetti scientifici Appendice B -principali modelli cromatici Quali sono le tesi sostenute dall’autore All’interno di questo libro, l’autore Riccardo Falcinelli sostiene svariate tesi inerenti al cambiamento dello sguardo dell’uomo con il passare dei secoli fino ad arrivare al giorno d’oggi con l’avvento dei social, questa tesi viene rappresentata attraverso lo studio di opere d’arte, artisti visivi e studi scientifici. Grazie alle scoperte scientifiche e lo sviluppo della società di massa, l’uomo ha totalmente cambiato il modo di vedere il mondo e ciò che lo circonda, soprattutto nella percezione del colore. I colori sono mutevoli, in base alla luce che può essere naturale o artificiale, vengono percepiti in modo differente da singoli individui, un infatti colore non risulterà lo stesso per due persone. la nascita delle industrie ha inoltre apportato un cambiamento all’interno di questa visione, l’uomo oggi è spesso portato ad associare un singolo colore a due prodotto commerciale, come per esempio il “rosso coca cola”. I contenuti I. Giallo industriale In questo capitolo viene introdotto come la società contemporanea sia influenzata dall'industrializzazione, gli aspetti della nostra quotidianità sono collegabili alla produzione in serie ,infatti l'industria ha progressivamente fatto sparire pezzi unici dal mercato. La nostra percezione ha normalizzato la produzione in serie standardizzando qualsiasi aspetto. La società odierna è spinta a preferire sempre l'oggetto uguale all’altro, le imperfezioni sono viste come un simbolo di genuinità. Un chiaro esempio viene illustrato attraverso le matite Koh-i-nor , l'azienda inizia a produrre matite gialle verniciate nascondendo le imperfezioni del legno, questo colore ha riscosso l’approvazione del pubblico infatti questa matita è diventata un archetipo di questa categoria. Kodachrome sul verde, la tecnologia non ha mai neutro suggerisce sempre un punto di vista sulle cose. Grazie alla nascita della fotografia le opere del passato oggi hanno una diffusione maggiore ritraggono temi quotidiani, ma loro successo dovuto anche dal fatto che sono facili da riprodurre perché le tinte sono omogenee a quelle che si ottengono in stampa. Grigio armonioso Armonia è un concetto che deriva dal mondo musicale. Nel 1919 il Bauhaus arrivò la figura di Johannes Itten, lui è interessato a quello che succede nel cerchio cromatico, si concentra sul rapporti che si creano passando da un colore all’altro. Il sistema nervoso codifica suoni e colori in modo totalmente differente. È il primo ad associare le scelte cromatiche con i tipi umani sostenendo che i colori che l'artista sceglie corrisponde ai tratti fisici e caratteriali. Ettaro influenzato tutte quelle correnti di successo moda e arredamento che spiegano come abbinare le tinte all'aspetto fisico e dalla personalità. Nonostante questi studi non è obbligatorio cercare l'armonia spesso è proprio la mancanza di equilibrio a rendere notevoli le opere più interessanti della storia umana. III. Marrone neuronale In passato si pensava che le immagini si formassero in testa secondo dei processi misteriosi, due studenti dimostrano che le cellule della corteccia cerebrale sono specializzate, il cervello non è interessato alle cose ma alle di discontinuità presenti all'interno di una scena: spigoli i bordi punti luminosi o cromatici. Il compito dei coni all'interno dell'occhio è quello di contare fotoni da cui viene colpito, ovvero le particelle che compongono la luce, i coni sono sensibili al rosso blu e verde. Vedere il colore non è solo foto di un elaborazione la retina ma anche una costruzione mentale: il colore è dentro la nostra testa. La corteccia visiva ci permette di vedere alcuni colori non presenti nell'arcobaleno come marrone ed il grigio, per Lock non esiste è solo all'interno della nostra mente, noi interpretiamo il mondo secondo contrasti cromatici continui, l'influenza tra le tinte è fondamentale per i linguaggi visivi. il mento di questa tecnica fu Josef Albers diventato famoso per far costare il colore ai suoi allievi per dimostrare come questi accostamenti influenzano la nostra percezione. Viola spezzato Questo capitolo viene raccontato il caso di un uomo che non vedeva colore inseguito ad un’intossicazione di monossido di carbonio, avendo conosciuto il colore questo uomo viveva in uno stato di rimpianto. Secondo i neurobiologi la approvazione sensoriale del colore su un aspetto della visione ma non la vista in sé le formazioni luminose e quelle cromatiche viaggiano in parallelo. All'inizio della scena per il cervello è più importante del colore, il chiaroscuro è il primo ad aiutarci a capire la realtà, nelle arti visive luminosità e colore sono fondamentali ed in base alla corrente artistica una prevale sull’altra. La nostra mente è elabora differenza tonale come una differenza spaziale, alcune tinte ci appaino più chiare di altre. Girolamo Cardano teorizza che ogni tinta ha valore luminoso definibile in modo numerico, questa teoria fa da fulcro a molti artisti nel ‘500; teoria che venne ripresa dai pittori del 1800. Celeste simultaneo In questo capitolo viene illustrato il contrasto di qualità: la scena di una storia viene dominata da una grande porzione di tinta e da un’altra tinta. Questa funzione serve a richiamare l’attenzione dello spettatore. Con l’avvento della fotografia il contrasto veniva creato attraverso i chiaroscuri della tinta Si passerà poi all’uso di un contrasto fatto con colori puri, ovvero delle tinte piene senza mezzi toni. In questo caso non conta più la progressione tonale bensì il rapporto tra una tinta e l’altra Le sfumature ci sono anche in questi casi, ma non sono al centro del discorso: questi artisti non “parlano” attraverso la modulazione delle tinte, ma tramite il giusto accostamento tra esse.
 L’uso dei colori puri può anche essere funzionale come ad esempio la mappa della metropolitana di Londra. Un altro tipo di contrasto di qualità è quello generato dall’uso di gradi differenti di saturazione di una tinta in relazione ad altre simili, come ad esempio nelle polaroid sempre rossicce o galline oppure nel ritratto Madame Camus di Degas, dove la predominanza è il rosso ma con saturazioni diverse.
 Altri contrasti sono quelli di 'complementare’ e ‘simultaneità’, dove la tendenza è quella di accostare due colori antagonisti per farli risaltare a vicenda, come ad esempio nel ritratto della "Ragazza afgana” di Steve McCurry del 1950. Il contrasto più sofisticato è quello della simultaneità.
 Il fenomeno per cui il nostro occhio, sottoposto a un dato colore, ne esige contemporaneamente, cioè simultaneamente, il complementare e, non ricevendolo, se lo rappresenta da sé. Si ha quando una tinta vira verso il complementare di quella che ha di fianco: tipo un grigio che tende al verdastro se posto su uno sfondo rossiccio. Il contrasto di cromatici: viene fatta una scelta stilistica dove si contrappone il bianco e nero ad un’altra singola tinta, come ad esempio il rosso e il contrasto di coppia per cui due tinte unite ed omogenee si contendono il frame con pari dignità come ad esempio il filo nero e giallo della polizia.
 Possiamo affermare che ciò che attira la nostra attenzione è uno scarto visivo di qualunque tipo e che gli artefatti di successo vertono sull’efficacia di un qualche tipo di contrasto.
 Quando vediamo qualcosa che non ci piace a livello grafico o visivo, significa che non è stata data un’importanza alla gerarchia visiva. 
 Rosso significante Qui vengono presi in esame gli smarties: confetti al cioccolato per bambini che presentano una novità cromatica, sono venduti in otto colori e nonostante ciò presentano tutti lo stesso gusto all’interno. Nelle Smarties le tinte non hanno valore simbolico; il colore suggerisce che si tratta di un prodotto rivolto ai bambini. Un Altro esempio è l’iMac di apple, computer di design uscito nel 1999, dalle tinte cangianti e sofisticate. È il primo computer che si pone come un “oggetto sportivo”, per il tempo libero e il divertimento. Apple attraverso questo oggetto cambia il codice commerciale e iconografico con cui vengono disegnati i computer, i colori bianco e nero passano in secondo piano lasciando spazio a nuovi colori vivaci. Il successo è immediato soprattutto nei cosiddetti ambienti creativi. Designer, scrittori, stilisti, fotografi, tutti comprano ed usano Mac. Questa idea di apple non nasce dal nulla, la “macchina da scrivere valentine” progettata da Ettore Sottsass, nasce durante i movimenti di liberazione del ’68, come uno strumento compatto e colorato. Questo è il primo oggetto disegnato per essere portato fuori dall’ufficio, con un’intenzione estetica. Gli oggetti di design che arredano le case negli anni 60-70 si distinguono perché non sono colorati ma sono fatti di materia colorata. La scelta di farsi riconoscere tramite l'accostamento di due tinte non è un'invenzione di pubblicitari moderni ma risale all'antica Roma, una coppia di tinte viene memorizzata subito subito è recepita meglio rispetto a una singola tinta. Questi esempi sono riconducibili alla cosiddetta pragmatica del colore in ambito semiotico vuol dire che le tinte colore significano e veicolano dei messaggi: la Pepsi è blu perché non deve essere come la Coca-Cola, la comunicazione non è sempre diretta ma è un processo. Verde aspro Al giorno d'oggi tutti i cibi sono controllati tramite strategie industriali che non sono altro che design, è importante per le industrie far sì che un determinato cibo abbia lo stesso colore che avrebbe natura per questo viene controllato: vi è molta attenzione ai mangimi che si danno , e vengono somministrate sostanze per correggere la cromatura degli alimenti. L'esattezza delle tinte anche una componente culturale: in Francia la maionese molto gialla in Italia più pallida, i colori non cambiano solo per una questione geografica ma per un'intenzione consapevole associata all'idea che ogni cultura si fa inerente al cibo. La percezione non è passività il nostro cervello opera secondo aspettative e culturalmente strutturate, questi pregiudizi sono anche stati utilizzati per la parte del packaging. Le tinte fungono da indicatori per i consumatori in base ai contesto in cui sono inserite spesso indicano il lusso l'unione il l’economicità. Tra tutti colori utilizzati nell’industria alimentare il viola, viene definito come una tinta, lenta, formale matura e riservata. Beige coloniale Il colore bianco viene spesso utilizzato come alternativa ad altri colori, questa è una delle strategie di marketing; il colore delle cose cambia status in base al rapporto che intratteniamo con gli oggetti è lo stesso tempo in base a questi ultimi. Oggi il colore è la prima forma di identificazione sia del prodotto che del consumatore, il packaging in gran reale evocativo stimola i sensi delle persone e la loro psicologia, viene fornito un esempio delle strategie di marketing dietro al sapone: in quelli femminili abbiamo un packaging che evoca il sapore la natura in quelli maschili la personalità e mascolinità. Bianco morale I colori rappresentano nei film sfarzo ed irreale, il bianco e nero sono i valori dei cittadini, contadini e la realtà. Il bianco diventa padrone della purezza e della classicità, nel 1977 in Italia una parte la popolazione ha scettiche l'idea di avere la TV a colori in quanto potrebbe corrompere i costumi della società. La paura del colore evidenzia come le scelte visive rappresentano sempre sempre delle questioni sociali. Verde vertigine I capitolo presenta un'analisi del film "la donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock, in questo film sono predominanti rosso rubino e il verde smeraldo. in questo film il colore deve essere anche decifrato, le due tinte sono contrapposte viene utilizzato il: simbolismo psicoanalitico. Il film è pieno di elementi rosso rubino è verde smeraldo i quali rappresentano un rapporto celato tra due protagonisti innamorati, nelle mani dei regista il colore la struttura del film. IV. Arancione bollente All'interno della fantascienza le immagini sono spesso sotto tonalità fredde, usati in modo allegorico, tecnologico industriale e notturno. L'uso di una tonalità calda gialla o arancione trasmette una sensazione di malinconia un eterno tramonto (Apocalypse Now e Novecento). Il cinema ha fornito un nuovo tipo di metafora visiva visiva, il colore ci fa l'atmosfera ci dice qualcosa di profondo sulla trama e sui personaggi, la temperatura emotiva e quella cromatica equivalgono si lega a un colore ad una sensazione. La sensazione che un colore ci suggerisce legata al tipo di contesto, mai alla tinta. Turchese registrato In questo capitolo venne raccontata la scelta del colore per il catalogo di Charles Lewis Tiffany, che sceglie una varietà di turchese: si tratta del colore delle uova del merlo americano. Con questo colore vengono a realizzati tutti i materiali promozionali della Tiffany&Co. Oggi il colore ha il suo codice di riferimento Pantone ma se andiamo a cercarlo nella mazzetta non compare, in alcuni Stati è un marchio registrato e prodotto in esclusiva per la gioielleria. Si può definire che due uguali? La General Electric suggerisce che se due colora appiani identici sotto luce fosforescente e quella di incandescenza allora possono essere definiti uguali. Una caratteristica della luce è il passaggio dalla luce naturale a quella artificiale, apportato un cambiamento nelle percezioni e anche all'interno della produzione. La luce artificiale ha anche cambiato nella nostra abitudini sociali ma anche il modo di guardare l'arte, le opere del passato vengono mostrate all'interno dei musei in spazi bianchi per sottolineare la loro distanza. In conclusione non si può tutelare un colore, non ci può essere il diretto d'autore perché esso si riferisce all'effetto che fa l'occhio, non è qualcosa inventato da qualcuno. Il colore quando chiudiamo gli occhi e smette di esistere: non è una cosa ma una sensazione, e non si può mettere il copyright alle sensazioni. Rosa pesca Il colore può presentarsi in tre modi superficiale: caratteristico di qualsiasi oggetto opaco che corrisponde ad una tinta uniforme Luminoso: come in una lampadina accesa, in ogni oggetto che emani luce Modo volume: ci dà la sensazione di poter guardare attraverso come accade con un pezzo di vetro un bicchiere. La pelle umana può essere considerata un limite tra il colore di superficie e volume non solo per il trasparire dei toni sottostanti come le vene ma anche il suo cambiare sfumatura, arrossarsi schiarirsi, estendersi, raggrinzirsi.
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