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Scheda di lettura “soneto XXIII” di Garcilaso de la Vega, Guide, Progetti e Ricerche di Letteratura Spagnola

Scheda di lettura dettagliata con presentazione dell’autore e analisi della poesia!

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2021/2022

Caricato il 02/03/2022

Noemisbaffi.
Noemisbaffi. 🇮🇹

5

(1)

4 documenti

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Scarica Scheda di lettura “soneto XXIII” di Garcilaso de la Vega e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Scheda di lettura SBAFFI NOEMI Soneto XXIII PRESENTAZIONE DELL’AUTORE a-b) Garcilaso de la Vega  è nato a Toledo,nel 1501 o 1503 ed è morto a Nizza nel1536. È stato uno dei maggiori poeti della letteratura spagnola. Grande merito è quello di aver contribuito a diffondere in Spagna la nuova metrica italiana, come il sonetto, le ottave, il verso libero. Avvincente figura di poeta soldato, morì in seguito alle ferite riportate in Francia, durante la campagna militare contro Francesco I. Spesso viene confuso con il suo omonimo, Garcilaso De la Vega, scrittore peruviano della metà del XVI sec. d.c. Nato in una nobile famiglia di Toledo entrò al servizio del re e imperatore Carlo V, che seguì nelle sue spedizioni militari. Fu infatti un valoroso soldato. Già sposato si innamorò di Isabel Freire, damigella della moglie del re Isabella di Portogallo,lei però si sposò con un altro. Isabel morì alcuni anni dopo. Nel 1529 seguì il re in Italia, dove conobbe la cultura del Rinascimento, in particolare Francesco Petrarca e Ludovico Ariosto. Fu confinato per alcuni mesi su un'isola del Danubio per essere stato presente ad un matrimonio contro il volere dell'imperatore. Risiederà poi a Napoli. Partecipò alla spedizione contro la Tunisia e nel 1536 diresse l'assalto alla fortezza di Muy, in Provenza. Nella personalità di Garcilaso occorre notare due tratti importanti: da un lato l'assenza di risonanze belliche nelle sue opere, nonostante le sue esperienze nel campo; dall'altra un carattere essenzialmente laico. In Garcilaso troviamo riunite tutte le caratteristiche del buon cortigiano: valente nelle armi, cortese nelle relazioni sociali, profondo conoscitore della cultura classica, poeta colto e ispirato. La poetica di Garcilaso è divisa dallo spartiacque del suo soggiorno a Napoli (prima nel 1522-1523 e poi nel 1533). Prima di allora la sua poesia non è caratterizzata da tratti petrarchisti, è a Napoli che scopre gli autori italiani. Dopo la sua permanenza sarà notevolmente influenzato sia da autori precedenti, come Francesco Petrarca, sia da autori contemporanei, come Jacopo Sannazaro, autore nel 1504 dell'Arcadia. Garcilaso farà suo il mondo di Arcadia, in cui suoni, colori ecc. invitano a riflettere anche attraverso i sentimenti. Anche Ludovico Ariosto influenza Garcilaso, da cui lo spagnolo prende il tema della follia in amore. È sempre in Italia che Garcilaso rafforza la sua classicità, concetto già appreso con gli umanisti spagnoli alla Corte, e riscopre Virgilio e le sue Bucoliche, Ovidio e la sua Metamorfosi e Orazio e le sue Odi, senza dimenticare altri autori greci che già studia. La poesia di Garcilaso de la Vega, composta di quaranta sonetti, cinque canzoni, due elegie, una lettera, tre egloghe e sette canzoni e tre odi in Latino, è pubblicata nel 1543, come appendice alle opere di Juan Boscan. La produzione lirica di Garcilaso de la Vega, la più alta espressione del rinascimento castigliano, divenne molto presto un riferimento essenziale per i poeti spagnoli, che da allora non poterono più ignorare la rivoluzione metrica ed estetica da lui operata nella lirica spagnola; con altri poeti italianisti, Juan Boscan e Diego Hurtado de Mendoza, introdusse una serie di strofe (terzine, sonetto, lira, ottava reale, endecasillabi sciolti, canzoni con stanze), il verso endecasillabo e il suo ritmo tritonico, molto più flessibile rispetto al rigido e monotono dodecasillabo, e un repertorio di temi, strutture e risorse stilistiche del petrarchismo. 2)PRESENTAZIONE DEL TESTO CORNICE a-b) il sonetto fa parte dei 40 sonetti scritti da Garcilaso de la Vega. I suoi sonetti rientrano a pieno nel Rinascimento che affrontano tematiche come l’io poetico che procede a fasi:prima di tutto c’è la mancanza della donna,l’invocazione alle divinità,la creazione del concetto di bellezza e per finire il processo di interiorizzazione. La natura è un’altra tematica importante in quanto è contemplata dall’uomo e la natura è testimone della sofferenza dell’uomo. Per quanto riguarda il contesto possiamo avere come punto di riferimento il concetto fondamentale per Garcilaso ovvero l’imitazione del passato. L’imitazione dev’essere composita ovvero si deve nutrire di tanti fiori e non solo uno senno rappresenterebbe una semplice imitazione c) il titolo fa riferimento al numero romano ventitre proprio per indicare il numero preciso del sonetto. Garcilaso non dà dei titoli ai suoi sonetti ma preferisce numerarle per dargli identità e unicità. CONTENUTO TEMATICO a) Sappiamo che la struttura formale è data da due quartine e due terzine, trattandosi di un sonetto, di versi endecasillabi con rima consonante, tipo ABBA nelle quartine e CDEDCE nelle terzine. Quanto alla struttura interna, possiamo notare che nelle quartine abbiamo la figura di una dama, presentata in modo armonico e ordinato, che vediamo dal suo viso, dai suoi occhi, dai suoi capelli, dal suo collo, in quest'ordine. Questa immagine ha un movimento sottile ed elegante, come se l'io lirico la vedesse di fronte e poi la vedesse dietro perché questa signora gli passava davanti. Questa armonia, equilibrio e ordine nella descrizione è emblematica del Rinascimento. Non è un caso che questo sonetto sia considerato tipico dell'epoca. Nelle terzine non vediamo solo il tema, vediamo l'avvertimento di sfruttare la giovinezza, il momento in cui si vive e le conseguenze del passare del tempo. Se prendiamo le prime parole di ogni strofa vedremo che l'io lirico sembra dire all'amato: "finché" hai tutta la tua vitalità, "prendi", approfitta della giornata, perché la vita dell'uomo sempre "appassire". b) Ricrea un episodio delle Metamorfosi di  Ovidio  : la ninfa Dafne, perseguitata dal dio Apollo, si trasforma in alloro. L'uso dei miti è uno dei motivi ricorrenti nella poesia rinascimentale castigliana, così come l'apparizione nella metrica castigliana di una forma strofica italiana, il sonetto, che Garcilaso portò in Spagna. Il tema della poesia è l' amore impossibile, irraggiungibile, che provoca un dolore intenso nell'amante .  Garcilaso descrive nelle due quartine la trasformazione della ninfa in albero e per farlo utilizza violenti iperpipistrelli con i quali intende mostrare la violenza che ha comportato la trasformazione della ninfa in albero. Proprio come la ninfa diventa un albero che si contorce dal dolore, gli elementi della frase si contorcono e alterano il loro stato abituale. Un buon esempio è la prima riga: “Le braccia di Dafne stavano già crescendo” il cui ordine dovrebbe essere: “Le braccia di Dafne stavano già crescendo”. Colpisce anche lo stile completamente verbale . I verbi sono posti in posizione prominente nel verso, provocando l'effetto metrico della rima, evidenziando così l'aspetto dinamico della quartina. Gli aggettivi, senza essere eccessivi, servono a mostrare le caratteristiche degli elementi vegetali, evidenziando l'epiteto “foglie verdi”. D'altra parte, c'è anche un elemento della descrizione del tema della dama rinascimentale : "i capelli che scurirono l'oro", dove un'iperbole ponderata arriva a richiamare l'antico tema della dama bionda come l'oro. Questa caratteristica, i "capelli biondi" insieme alle "tene membra" e ai "piedi bianchi" che appariranno in seguito, completano il quadro della fragile e bella signora che i poeti erano soliti ricreare, il che aumenta ulteriormente la violenza della trasformazione. Attraverso queste risorse, che compaiono anche nell'altro quartetto, Garcilaso riesce a far apparire davanti ai nostri occhi la trasformazione di Dafne in un albero di alloro in modo molto vivido e reale. Questa interpretazione è favorita dall'osservazione degli aggettivi che accompagnano i nomi : "tenero" e "bianco" per riferirsi a elementi umani, sottolineando maggiormente la caratteristica della
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