Scarica scheda Jack London Prof. Pesci e più Sintesi del corso in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! Jack London La vita e le opere John Griffith Chaney, conosciuto con lo pseudonimo di Jack London, nacque a San Francisco nel 1876 e visse durante gli anni della colonizzazione del selvaggio West, gli anni dei pionieri. Era un importante momento di transizione: il paese era, infatti, sconvolto da cambiamenti economici e culturali che minacciavano i tradizionali stili di vita degli americani. L’infanzia di London fu segnata dalla povertà, e fino al successo del primo romanzo, avvenuto all’età di ventiquattro anni, la sua vita fu costellata da una svariata attività lavorativa. Jack London fece molti lavori: lo strillone di giornali, il pescatore clandestino di ostriche, il lavandaio, il raccoglitore di juta e cotone, il cercatore d'oro nel Klondike, il corrispondente di guerra. Gli anni della formazione, caratterizzati precocemente dall’alcol, furono un momento cruciale per la sua futura carriera di scrittore. Giunto a Oakland, si appassionò alla letteratura grazie ai libri presi in prestito dalla biblioteca pubblica che lo portò a contatto oltre che con le avventure marinaresche di Melville e Stevenson, con le teorie evoluzioniste e socialiste, che trovarono in London un entusiasta, anche se spesso contraddittorio, assertore. L’esperienza da cercatore d’oro nel Klondike gli ispirò numerose storie che furono infine accolte da alcune riviste e pubblicate con il titolo di The Son of the wolf. London riteneva che il successo fosse frutto di un duro lavoro: ogni mattina si svegliava prestissimo per scrivere e tra il 1900 e il 1916 completò oltre cinquanta libri tra romanzi e saggi, centinaia di racconti brevi e numerosi articoli sugli argomenti più vari. Alcuni dei frutti di questa produzione: La figlia delle nevi (1901), Il popolo dell’abisso (1903), spietata denuncia dello squallore nei bassifondi londinesi, Il richiamo della foresta (1903), storia di un cane che abbandona la società per andare a vivere tra i lupi, che divenne subito un classico della narrativa avventurosa e sancì la definitiva consacrazione di London. Il successo fu confermato da altri romanzi, da quelli avventurosi, come Zanna Bianca (1906) a quelli a sfondo sociale come Il tallone di ferro (1907), l’autobiografico Martin Eden (1909), l’utopistico-razzista La valle della luna (1913), il realismo selvaggio del Vagabondo delle stelle (1915). Da ricordare anche le raccolte di racconti Faccia di luna (1906) e Quando Dio ride (1911) e l’incompiuto Ufficio assassini (1963) pubblicato postumo. Tutti i personaggi dei romanzi di London sono esseri fuori dal comune, siano essi uomini o animali. Esseri forti, spregiudicati, rotti ad ogni eccesso e ad ogni sregolatezza, dominati solo dall'istinto primordiale della sopravvivenza e della lotta. Ma Jack London era anche un romantico ed a modo suo un poeta, sensibile alla bellezza della natura e alla forza dell'amore inteso come riscatto dalla brutalità. Il suo successo fu enorme: possedeva uno yacht di oltre quindici metri con il quale viaggiò per 27 mesi, insieme alla moglie Charmian, nel sud del Pacifico e in Australia, il suo obiettivo era viaggiare per il mondo: esplorando e scrivendo. Si fece erigere persino un castello che bruciò durante la costruzione. Sulla morte di Jack London non vi è una chiara e precisa cronaca: una delle ipotesi più diffuse è che, distrutto dal vizio dell'alcool, sia morto suicida il 22 novembre 1916 a Glen Ellen, in California. In realtà, probabilmente, morì d’infarto celebrare e la teoria suicida era solo l’ultima pagina “eroica”, da dover necessariamente inscrivere in una vita straordinaria come la sua. La discesa nell’abisso: Martin Eden e Il popolo dell’abisso Una riuscita trasfigurazione di quello che Jack London era, sia sul piano sociale che interiore, la fece lui stesso nell'indimenticabile Martin Eden, storia di un giovane marinaio dall'animo ipersensibile che si scopre scrittore e una volta raggiunta la fama si autodistrugge, anche a causa delle netta percezione di essere comunque un "diverso" rispetto alla società fine e colta rappresentata dalla benestante ed educata borghesia. 1