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Scheda libro Un sacchetto di biglie., Appunti di Italiano

Scheda libro Un sacchetto di biglie.

Tipologia: Appunti

2021/2022
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Caricato il 07/08/2022

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Scarica Scheda libro Un sacchetto di biglie. e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Scheda libro Marta Valtolina 3se TITOLO:  Un sacchetto di biglie AUTORE:  Joseph Joffo PRIMA EDIZIONE: 1973 GENERE: Romanzo storico-autobiografico ANNO PUBBLICAZIONE IN ITALIA: 1978 BIOGRAFIA DI JOSEPH JOFFO: Joseph Joffo è nato a Parigi nel 1931. Figlio e fratello di parrucchieri, Joseph trascorre la sua infanzia nel XVIII arrondissement di Parigi, un quartiere popolare nel quale egli, insieme ai fratelli, passa il tempo dedicandosi a giochi e monellerie piuttosto che allo studio. Allo scoppio della seconda guerra mondiale e a seguito dell’occupazione tedesca, i membri della famiglia Joffo decidono di disperdersi per sfuggire alla cattura e alla deportazione. Joseph, insieme al fratello Maurice, si dirige verso il Sud della Francia, allora occupato dagli italiani. Il viaggio è pieno di avventure e di pericoli superati con fantasia e coraggio. Dopo la guerra, la famiglia Joffo si ricompone: ad eccezione del padre, catturato e ucciso in un campo di sterminio, tutti sono riusciti a salvarsi. Per molti anni Joseph si dedica all’attività di parrucchiere ma ad un certo punto, complice un incidente sportivo che lo immobilizza per alcune settimane, decide di mettere per iscritto i ricordi che lo tormentano. Nasce così nel 1973 il suo primo, e più noto, romanzo Un sacchetto di biglie, tradotto il diciotto lingue. Scrive in seguito altri romanzi di memorie, come Anna e la sua orchestra, in cui racconta la gioventù di sua madre, Le vetrine illuminate e La jeune fille au pair, che racconta l’arrivo di una ragazza alla pari tedesca, subito dopo la guerra, in una famiglia ebraica. Joseph è morto nel 2018 a Saint-Laurent-du-Var, in Francia. TRAMA: Nel 1941, due giovani fratelli ebrei, Joseph e Maurice Joffo, vivono nella Parigi occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Una sera sono chiamati da loro padre che raccontò loro la storia di come lui era fuggito dalla Russia zarista, e quindi annuncia ai suoi due figli che devono iniziare un lungo viaggio attraverso tutta la Francia, per scappare dai nazisti raggiungendo la terra "libera". Così dopo aver ricevuto il denaro (duecentomila franchi) e salutato i loro cari, partono. La prima tappa del viaggio è la città di Dax: i due, dopo aver raggiunto la stazione d'Austerlitz, salgono su un treno. Nel treno ci sono due SS che chiedono i documenti per attestare che i passeggeri non siano ebrei. Fortunatamente un prete che aveva i documenti legali prende sotto custodia i due ragazzi, che riescono così a superare i controlli. I due fratelli dopo una rocambolesca traversata accompagnati da una guida di nome Ferdinand riescono ad entrare in zona libera e a raggiungere Mentone dove hanno trovato rifugio i loro fratelli maggiori Henry e Albert che hanno trovato lavoro come parrucchieri. La vita sembra cominciare a tornare tranquilla e Joseph e Maurice trovano un lavoro. Il primo come aiuto di un contadino della zona e l'altro come panettiere ma poi vengono a sapere che i loro genitori mentre cercavano di passare nella zona libera sono stati arrestati e condotti in un campo in attesa della deportazione, così il loro fratello maggiore (Henri) decide di partire per andare a cercare di liberarli. Durante l'assenza di Henri, Albert iscrive alla scuola del paese i due ragazzi, lì si trovano bene: Joseph aveva una maestra giovane che riusciva ad insegnare bene, mentre Maurice aveva un insegnante molto anziano che era stato riassunto dalla sua pensione, che non riusciva a tenere il silenzio perciò in classe si lanciavano palline di carta, aeroplanini, ecc. Henri, arrivato al campo di transito dove venivano messe le persone sospettate di essere ebrei, chiese un appuntamento con il capitano del campo che gli fu rifiutato, ma un poliziotto a cui tagliò i capelli in cambio intercedette per lui facendogli ottenere un appuntamento con il colonnello; il colonnello disse esplicitamente che se voleva salvare i propri genitori era a rischio la propria libertà, Henry disse che sua madre era russa ed imparentata con la famiglia imperiale dei Romanov, mentre suo padre era francese e disse, visto che il colonnello non sembrava convinto, di chiamare la prefettura di Parigi per verificare. Dopo lunghi periodi di attesa il colonnello decise di liberarli, ora vivono in un appartamento a Nizza. I due protagonisti però devono partire per Nizza perché i loro fratelli sono stati chiamati per andare a fare i barbieri dai tedeschi e siccome non hanno nessuna intenzione di farlo perché questo vuol dire buttarsi nelle fauci del lupo, decidono nuovamente di scappare e tutti insieme raggiungono i loro genitori. Arrivati a Nizza passano un po' di tempo con i loro genitori però in Italia l'8 settembre 1943 cadde il governo e Mussolini venne arrestato ed i soldati italiani, che stazionavano a Nizza, dovettero ritirarsi: al loro posto arrivano i tedeschi. -Maurice Joffo: è il fratello del protagonista, con il quale viaggia per quasi tutta la Francia fuggendo dai nazisti e cercando di raggiungere il territorio liberato dagli americani; anche lui come suo fratello è scuro sia di capelli sia d’occhi, al contrario però Maurice ha qualche anno in più di suo fratello Joseph. -Raymond: è un ragazzo di quindici anni che ha un ruolo abbastanza importante nella vicenda, infatti, senza di lui Joseph e Maurice non sarebbero potuti arrivare nella “zona libera”, in altre parole quella zona dove i nazisti non avevano più grande potere, perché lì erano arrivati gli americani ad aiutare gli ebrei. -Rosette Joffo: è la sorella maggiore dei due protagonisti, la quale gli ospita un po’ di giorni in casa sua nella città di Montluçon dove vive assieme a suo marito. Però i due fratellini quando arrivano percepiscono in Rosette non solo la gioia di vederli ma anche un po’ d’inquietudine. -Albert ed Henri Joffo: sono i fratelli maggiori dei protagonisti e hanno un ruolo decisivo nella storia, infatti, accolgono Joseph e Maurice molte volte nella loro casa e quasi alla fine del romanzo liberano i loro genitori arrestati dalla Gestapo. -i genitori dei protagonisti: il padre di Joseph e Maurice è un barbiere e lavora in un negozio sotto casa, alla fine del romanzo sarà ml’unico della famiglia a morire in un campo di concentramento. La madre invece fa la sarta e grazie ai suoi figli è liberata da un campo di concentramento, insieme al marito - Antagonisti Giovanna Pertot LINGUA E STILE: Non ho incontrato termini difficili da comprendere, lo stile quindi mi è parso semplice, uniforme e chiaro. Anche la storia viene narrata seguendo un filo cronologico. LA VOCE NARRANTE: MOVIMENTO LETTERARIO: TEMATICHE:   shoah • autobiografia • viaggio • speranza • crescita COMMENTO: Il piccolo Joffo è stato costretto a girare tutta la Francia con il fratello poco più grande di lui, per scappare da un nemico a cui non aveva arrecato alcun torto. Il dover fuggire ha creato in Joseph una maturità non normale in un ragazzino quando dice che hanno ucciso il bambino che era in lui, intende dire che gli hanno portato via l'infanzia. Ho trovato triste ma interessante che Joseph non ha potuto giocare, divertirsi, essere spensierato come tutti i bambini dovrebbero essere alla sua età, lui doveva pensare a fuggire, a nascondersi. È stato costretto ad imparare ad arrangiarsi da solo se voleva sopravvivere. Tutti questi fattori hanno cambiato e rafforzato il carattere di Joseph. Il piccolo Joffo credeva che la guerra fosse una condizione permanente della sua vita, perciò il suo cuore si era abituato alle catastrofi ed era diventato incapace di provare un dolore profondo. Questo racconto mi ha fatto riflettere molto e mi ha insegnato che, lottando ed esigendo i propri diritti, si possono raggiungere veramente risultati.
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