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Antonio Canova: Biografia e Contesto Storico-Artistico, Schemi e mappe concettuali di Storia dell'arte contemporanea

Biografia di antonio canova, scultore italiano nato a possagno (treviso) il 1 novembre 1757. Formato a venezia, apre un proprio studio a roma e segue un corso di nudo all’accademia di francia. Visita pompei, napoli e commissiona opere per diverse corti italiane e all'estero. Nel 1798 realizza il monumento funebre per maria cristina d’austria. Nel 1802 diventa artista ufficiale di napoleone, ma torna a roma profondamente amareggiato. Nel 1803 diventa ispettore generale delle belle arti e realizza opere come il ritratto di paolina borghese. Nel 1810 torna a parigi e realizza il gruppo scultoreo delle tre grazie per giuseppina di beauharnais. Nel 1814 rientra a roma per recuperare le opere d'arte sottratte a parigi. Muore a venezia il 13 ottobre 1822. Altri suoi lavori a napoli comprendono il bronzetto di napoleone come marte pacificatore e il ritratto di letizia remolino.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2018/2019

Caricato il 13/09/2021

marica.machi
marica.machi 🇮🇹

4.1

(8)

4 documenti

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Scarica Antonio Canova: Biografia e Contesto Storico-Artistico e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! ANTONIO CANOVA Nasce a Possagno, Treviso il 1 novembre 1757. Figlio di uno scalpellino, si forma a Venezia presso Torretti. Nel 1775 apre un proprio studio. Nel 1779 si trasferisce a Roma, sotto l'ambasciatore della Repubblica Veneta Zuliàn, dove vi resta per la maggior parte della vita se non per recarsi a Possagno e in altre corti italiane per brevi periodi e in seguito per alcuni viaggi all’estero. Qui segue un corso di nudo all’Accademia di Francia. Nel 1780, per circa un mese, mosso dal suo interesse per i rilievi antichi visita Pompei e Paestum. A Napoli visita la Cappella Sansevero, dove rimane colpito dal Cristo Velato, e la galleria Farnese nella Reggia di Capodimonte. Nel 1798 gli fu commissionato dal duca Alberto di Sassonia il monumento funebre per sua moglie, Maria Cristina D'Austria. Completato nel 1805. Ritorno a Roma: TESEO SUL MINOTAURO (oggi a Londra) Nel 1802 viene richiesto a Parigi da Napoleone, che lo nomina artista ufficiale. Canova realizza un dipinto dell’imperatore nelle vesti di Marte Pacificatore, ma poiché nudo fu custodito nei depositi del Louvre. Nonostante le resistenze dell'imperatore, decide di tornare a Roma, profondamente amareggiato per le spoliazioni napoleoniche. A Roma nel 1803 diviene Ispettore generale delle Belle Arti e lavora a diverse opere, tra cui IL RITRATTO DI PAOLINA BORGHESE (sorella di Napoleone) COME VENERE VINCITRICE. Nel 1806 Giuseppe Bonaparte gli commissiona una statua del fratello Napoleone da collocare in una statua pubblica. Il soggetto, posto a Piazza Plebiscito, viene cambiato da Napoleone a CARLO Ill DI BORBONE dopo il 1816, con Gioacchino Murat. Nel 1810 si reca nuovamente a Parigi, per poi soggiornare brevemente in alcune corti italiane (Milano, Bologna, Firenze) e nel 1814 realizza per la prima moglie di Napoleone, Giuseppina di BeauHarnais, il gruppo scultoreo delle TRE GRAZIE . Due anni dopo si reca a Londra per visionare i resti del Partenone importati da Lord Elgin. In questi anni, in cui il potere di Napoleone sta tramontando, Canova viene incaricato di recuperare le opere d’arte sottratte a Parigi, e riuscito nell'impresa torna a Roma e poi a Possagno. Negli ultimi anni di vita, malato di dissenteria, attende alla realizzazione di diverse opere da parte dei suoi allievi: tra queste il busto di Eleonora d’Este e LA STATUA EQUESTRE DI FERDINANDO I DELLE 2 SICILIE, il cui busto fu realizzato da Antonio Calì dopo aver vinto concorso, per piazza Plebiscito a Napoli. Prossimo alla morte, si reca a Possagno nel settembre 1822, ma muore il 13 ottobre 1822 a Venezia. ALTRE OPERE A NAPOLI: 1) BRONZETTO NAPOLEONE COME MARTE PACIFICATORE (CAPODIMONTE, SALA 54) riproduce in scala ridotta il marmo del ritratto nudo di Napoleone, conservato nel cortile di Brera, a sua volta riproduzione del marmo di Napoleone come marte a Londra. Dalla versione di Londra sono stati ricavati diversi gessi, tra cui quello conservato all'Accademia delle Belle Arti di Napoli. 2) GESSO RITRATTO DI LETIZIA REMOLINO (madre di Napoleone) derivante dal ritratto in marmo conservato a Chatsworth. (CAPODIMONTE, SALA 55). IL NEOCLASSICISMO: Il metà del 700 e primi anni dell’800. Periodo caratterizzato da un vivo interesse per l’antico, riacceso dall’illuminismo, dalla diffusione della stampa e dai recenti scavi archeologici di Ercolano e Pompei (1738 e 1748). Il neoclassicismo prende le distanze dagli eccessi del barocco e del roccocò, preferendo invece l’ordine e la regolarità dell’arte greca e romana. In pittura scompaiono quasi del tutto i motivi religiosi, mentre la mitologia occupa un ruolo primario, rispondendo a quell’esigenza di bellezza e perfezione che rincorrevano gli artisti. | dipinti sono caratterizzati da un realismo quasi fotografico, rappresentato con colori freddi, contorni duri, e uno scarso interesse per gli effetti di luce. IL ROMANTICISMO: fine 700 e prima metà dell’800. Movimento connotato da un forte sentimento politico e nazionalistico, frutto di un travagliato periodo di crisi economica e politica, si contrappone ideologicamente al neoclassicismo, il quale si ancora a valori assoluti e astratti, tipici di una società troppo lontana da quella attuale e in crisi. Il romanticismo dà maggiore importanza alle singole individualità e relative sfere di emozioni e sentimenti, e ai fattori culturali e ambientali che hanno contribuito a formarle. Differentemente dal neoclassicismo, fa risalire le sue radici al più vicino Medioevo, in cui si rifugia per fuggire dal presente troppo ostile e avverso. In pittura, le rappresentazioni mitologiche cedono il passo a scene più immediate e vicine al pubblico, spesso relative ad avvenimenti storici e letterari. Grande protagonista della pittura era la natura, spesso fortemente personificata e specchio delle emozioni dell’artista. Rispetto ai neoclassici, che prediliscono il momento immediatamente precedente o successivo l’azione, i romantici al contrario cercano il culmine dell’emozione e della passione, cercando di trasmetterlo e coinvolgere lo spettatore il più possibile.
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