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Schema: Crisi della Repubblica, Sintesi del corso di Storia Romana

Sintesi argomento crisi della Repubblica per Storia Romana

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 08/03/2019

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4.4

(16)

17 documenti

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Scarica Schema: Crisi della Repubblica e più Sintesi del corso in PDF di Storia Romana solo su Docsity! CRISI DELLA REPUBBLICA La tradizione storiografica aristocratica: ha identificato nel ’età dei Gracchi l’origine della degenerazione dello Stato Romano e l’inizio delle guerre civili. La II guerra punica aveva attraversato l’Italia e inferto profonde ferite alla sua agricoltura. ↓ La conquista del Mediterraneo aveva d’altra parte comportato un enorme afflusso di ricchezze, con conseguente ampliamento delle occasioni di mercato e una consistente massa di schiavi. I Romani e gli Italici si erano così introdotti nel grande commercio. Avevano fatto fortuna tanti Senatori ed era stata favorita l’ascesa degli Equites. ↓ Lo sviluppo di scambi commerciali aveva modificato progressivamente la fisionomia dell’agricoltura italica ↓ Il ricorso sempre più massiccio agli schiavi e l’importazione di grandi quantità di grano costituirono una concorrenza sempre più rovinosa per l’agricoltura di sussistenza e per i piccoli proprietari terrieri, che si ritrovarono spesso a dover vendere la loro proprietà. ↓ Accelerazione del a tendenza ad un’agricoltura incentrata sul commercio e non sull’autoconsumo ↓ Molti dei piccoli coltivatori era costretta ad andare in città in cerca di un’occupazione. Grande aumento della massa urbana ⇓ ROMA DIVENTA UNA GRANDE METROPOLI 140-132 a.C. / 104-‐100 a.C. Rivolte servili in Sicilia. La prima rivolta, scoppiata ad Enna, si estese a tutta l’isola. Roma fu costretta ad inviare tre consoli, e solo l’ultimo, Publio Rupilio, riuscì a domane l’insurrezione (132 a.C.) In questo periodo i mutamente sociali portarono al delinearsi di due fazioni, entrambe scaturite dalla nobilitas: optimates e populares. Optimates: si richiamavano alla tradizione degli avi, e cercavano di ottenere per la propria politica l’approvazione dei benpensanti. Erano sostenitori dell’autorità del senato. Populares: si consideravano difensori dei diritti del popolo, e propugnavano la necessità di ampie riforme in campo politico e sociale. Le guerre di conquista avevano fatto crescere a dismisura l ’ager publicus, terreno di proprietà dello stato ↪che esso concedeva in uso privati dietro pagamento di un canone irrisorio. La crisi progressiva della piccola proprietà fondiaria favorì la concentrazione dell ’agro pubblico in mano ai proprietari terrieri ricchi e potenti. Da qui venne la necessità di una serie di norme che mirassero a restringere l’estensione dell’ager che poteva essere occupata da ciascuno. Nel 140 a.C. un primo tentativo di riforma del console Caio Leio venne però ritirato per l’opposizione dei senatori. 133 a.C., Tiberio Gracco diviene tribuno della plebe: tentò subito di operare una riforma che limitasse la quantità di agro pubblico posseduto. ↓Questa proposta di legge fissava un limite di 500 iugeri + 250 per ogni figlio fino a un massimo di 1000 iugeri per famiglia. ↓ Un collegio di tribuni (Tiberio, il fratello Caio e Appio Claudio Pulcro) avrebbe poi avuto il compito di recuperare i terreni in eccesso, che sarebbero stati distribuiti ai cittadini più poveri divisi in piccoli lotti. Scopo della legge era quello di ricostituire un ceto di piccoli proprietari, anche per stabilire una base stabile al reclutamento dell’esercito.
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