Storia dell'educazione in Francia: dalla Rivoluzione francese al XIX secolo - Prof. Poleng, Appunti di Storia Antica

Scarica Storia dell'educazione in Francia: dalla Rivoluzione francese al XIX secolo - Prof. Poleng e più Appunti in PDF di Storia Antica solo su Docsity! SCHEMA LEGISLAZIONI/PROGETTI 1. LEGGE SULL’ADOZIONE 1792 (promossa da Robespierre) 2. PIANO DI EDUCAZIONE NAZIONALE (nel 1793 Robespierre presentò il piano di Lepeletier che scrisse già nel 1773) - tutti i bambini all’età di 5 anni dovevano essere posti in istituti, dove rimanevano fino ai 12 anni, per poi essere restituiti alle famiglie - i bambini ricevevano un’istruzione di base - i bambini ricevevano un’educazione rigida e spartana: unico vestito per tutto l’anno e venivano addestrati al dolore e alla fatica. 3. DECRETO DEL DIRETTORIO (1795) assegnava all’amministrazione locale i fondi per l’assistenza all’infanzia abbandonata. * nel 1801 gli enti assistenziali vengono denominati Hospices. 4. BATTAGLIONE DELLA SPERANZA a Milano (1796) gruppo di ragazzi (7-17 anni) che sfilava in processioni politiche e conduceva esercitazioni paramilitari. 5. PIANI DI EDUCAZIONE NAZIONALE (1797-1802) - BOCALOSI (medico): meccanicismo, ovvero i bambini sono delle “tenere macchinette forti” - COMPAGNONI (amico di Foscolo): concentrazione e laicizzazione (sbocchi: attori, artigiani e sottoufficiali) - GIOIA (statista): concentrazione e laicizzazione degli istituti rievocazione di Sparta (=sacrificio di sé) tutto ciò è considerato il primo passo per la militarizzazione della gioventù. 6. LEGGE FEBBRAIO 1805 sulla TUTELA GIURIDICA DEI BAMBINI ABBANDONATI si affidò agli istituti di beneficienza la tutela giuridica dei bambini abbandonati, assegnando a tali enti i diritti e i doveri che il codice napoleonico affidava ai genitori. • DECRETO FRANCESE NEL REGNO ITALICO + PROGETTO BORAVA E FELICI (1806-07) ripresa del decreto sulla tutela giuridica francese aggiungendo dei miglioramenti: - aumento fondi agli istituti - sorveglianza a balie, famiglie e ragazzi - fino a che questi ragazzi sono minorenni possono rientrare nel brefotrofio se venivano trattati male (per i maschi, mentre le femmine rimanevano sempre all’interno dell’istituto). - a 18 anni internati nelle case lavoro (=carceri) per ragioni di ordine pubblico - a 21 anni andranno nell’esercito e, se non saranno in grado, andranno a lavorare. Questo progetto arriva al CONSIGLIO LEGISLATIVO, grazie al quale viene tolto l’internamento nelle case di lavoro, ma viene accettata la sorveglianza sui ragazzi (una volta maggiorenni la polizia deve controllarli). Il progetto così arriva al CONSIGLIO DI STATO: non si deve menzionare il controllo da parte della polizia nel decreto, bisogna farlo segretamente solo alle balie (sennò non li accoglierebbero più). Inoltre, il controllo non deve essere fatto dalla polizia, bensì dal PARROCO, al quale viene lasciato l’elenco delle famiglie che si occupano di questi bambini.