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Parsons e la Sociologia dell'Educazione: Strutturalfunzionalismo e Socializzazione, Schemi e mappe concettuali di Sociologia dell'Educazione

Parsons, uno dei massimi sociologi del novecento, si distingue per aver fondato lo strutturalfunzionalismo e per aver risposto al problema della coesione sociale. Egli opera una comparazione tra weber, durkheim, pareto e marshall per elaborare una teoria dell'azione sociale, che include la definizione di azione sociale, il concetto di socializzazione e la distinzione ruoli della famiglia e della scuola. L'azione sociale, secondo parsons, è il modo in cui un attore si relaziona ad un oggetto e fissa uno scopo in una determinata situazione, guidato da un orientamento normativo appreso durante la socializzazione. Il documento illustra in dettaglio la struttura dell'azione sociale secondo parsons, i suoi opere e le sue influenze.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 13/03/2022

vittorietta
vittorietta 🇮🇹

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Scarica Parsons e la Sociologia dell'Educazione: Strutturalfunzionalismo e Socializzazione e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia dell'Educazione solo su Docsity! Illustri l'apporto di Parsons alla sociologia dell'educazione. • È uno degli autori del Novecento piu ̀ importanti in ambito sociologico ed è noto per essere il fondatore dello struttural- funzionalismo. Egli risponde alla complessificazione della societa ̀ a lui contemporanea, una societa ̀ che è in deficit di integrazione, che ambisce ad essere pacificata quando invece è ancora attraversata da grandi problemi sociali, politici e culturali. Parsons recupera l'intento di Durkheim di rispondere al problema della coesione sociale e anch'egli si occupa dell'ordine sociale, tenta di sviluppare una teoria che possa far restare la societa ̀ in equilibrio, integrata, unita. Inoltre ha anche una preoccupazione di natura epistemologica, scientifica: egli vuole dare ancora piu ̀ dignita ̀ alla sociologia, vorrebbe elaborare una teoria generale della societa ̀, teoria che possa andar bene per societa ̀ differenti dal punto di vista del loro sviluppo storico. Le sue due opere (“Struttura dell'azione sociale” e “Sistema sociale”) sono differenti: nella prima egli opera una comparazione tra quattro grandi autori: Weber, Durkheim, Pareto e Marshall e ad ognuno di questi autori prende in prestito qualche concetto per elaborare la sua teoria dell'azione sociale. Weber sostiene che l'azione è posta in essere da un individuo in interazione con altri individui e soprattutto è un azione non meccanica ma dotata di senso, ragionata, condizionata dal senso che gli altri attori attribuiscono all'azione stessa (dotata quindi anche di significato sociale). Pero ̀ Parsons non si accontenta di questo e va oltre: egli tende a sviluppare una definizione che risenta anche dell'apporto degli altri tre autori, che vada a scindere quali siano le motivazioni dell'attore che agisce, vada a distinguere qual è la situazione nella quale l'attore agisce, vada ad adoperare una trama di azioni, di variabili che intervengono nella definizione dell'azione sociale. Ecco che Parsons getta le basi per il suo funzionalismo, per andare a caratterizzare le singole azioni e definire qual è la funzione che in una determinata azione sociale esercitano i soggetti individuali o le istituzioni, la famiglia la scuola ecc. Dunque non c'è piu ̀ un'azione individuale, ma un'azione gia ̀ sociale, cioè posta in essere anche da soggetti collettivi. È un'azione nella quale intervengono con funzioni differenti i vari sistemi che Parsons individua. Egli individua tre sistemi che influenzano l'azione sociale: il sistema culturale (che fa riferimento ai modelli culturali), il sistema della personalita ̀ (che fa riferimento ai singoli individui) e il sistema sociale (che fa riferimento all'ordine politico ed economico della societa ̀). • A Parsons dobbiamo il concetto di socializzazione: è il primo autore che piuttosto che parlare di educazione comprende l'importanza del processo di socializzazione che per lui è uno sviluppo del soggetto che è particolarmente influenzata dai valori condivisi in una determinata comunita ̀. Quindi le comunita ̀ (scuola, famiglia ecc.) sono delle comunita ̀ normative, orientano attraverso valori comuni le azioni degli individui. • Inoltre a lui dobbiamo la distinzione dei ruoli della famiglia da quello della scuola nel processo di socializzazione: egli vede la famiglia come il luogo che riproduce la stratificazione sociale e interviene sulle motivazioni degli individui e sulle loro aspettative di mobilita ̀ sociale, invece vede la scuola come soggetto che interviene su queste stesse dinamiche ma in maniera piu ̀ universalistica, ossia in base al merito (rispetto alla famiglia che lo fa in maniera particolaristica, quindi anche sulla base dell'affettivita ̀ e del raggiungimento di una migliore posizione sociale).
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