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schema riassuntivo Saggio Pittura ed esperienze sociali nell'Italia del 1400, Baxandall, Schemi e mappe concettuali di Storia dell'Arte Moderna

riassunto completo del saggio "Pittura ed Esperienze sociali nell'Italia del Quattrocento" di Baxandall

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 28/05/2022

chiaraveccia
chiaraveccia 🇮🇹

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Scarica schema riassuntivo Saggio Pittura ed esperienze sociali nell'Italia del 1400, Baxandall e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! PITTURA ED ESPERIENZE SOCIALI NELL’ITALIA DEL QUATTROCENTO Di Michael Baxandall SAGGIO Derivante da lezioni tenute dall’autore presso l’Università di Londra ESPLORA IL RAPPORTO, LA CONNESSIONE E I MODI DI CO-INFLUENZA TRA STORIA DELL’ARTE E STORIA SOCIALE  CAP I: struttura del mercato dell’arte del XV secolo  CAP II: influenza delle esperienze visive e del modo di vedere le cose del tempo sullo stile pittorico  CAP III: descrizione dei dipinti del XV secolo attraverso i termini e gli scritti di Landino CAPITOLO I La pittura del Quattrocento (a differenza di oggi) era SU COMMISSIONE, e i rapporti tra artista e cliente erano regolati da contratti legali più o meno dettagliati e simili tra loro. Il dipinto del XV secolo è la testimonianza di un rapporto sociale tra ARTISTA e CLIENTE (colui che commissiona, paga e usa l’opera, e lo fa per i più disparati motivi, che spesso uniscono il merito e il piacere  piacere di possesso, propaganda politica, pubblicità personale, sfoggio di ricchezza, coscienza civica etc..) - Una grande istituzione o gruppo (es. fabbriche delle cattedrali)  solitamente commissionano lavori grandi (cicli pittorici e affreschi, o SCULTURE), e hanno un rapporto con l’artista più formale e meno diretto - Singoli, privati, principi, piccole confraternite  solitamente commissionano lavori minori, singole tele o tavole e principalmente PITTORICHE, hanno un rapporto più diretto e informale con l’artista, regolamentato da un CONTRATTO. L’azzurro ultramarine ottenuto dai lapislazzuli era molto pregiato, e nella prima metà del secolo è spesso specificata la qualità del pigmento da usare e come Definisce: 1. Soggetto del dipinto ed eventuali disegni preparatori 2. Modi e tempi di pagamento e consegna 3. Uso di determinati materiali (Oro, azzurro Nella seconda metà del secolo, c’è un graduale cambiamento, che si rivela importante per come noi vediamo i dipinti oggi, sugli aspetti focus nella commissione di un’opera: si cominci a dare minor rilievo ai materiali pregiati (per via del cambio delle mode, di una MA IN CHE MODO SI DISTINGUEVA E DOVEVA APPARIRE QUESTA “ABILITA’” DELL’ARTISTA? QUALI CRITERI E CARATTERI FACEVANO Sì CHE SI POTESSE VERIFICARE? In mancanza di molti documenti del tempo, la risposta va ricavata dalle esperienze sociali di cui abbiamo testimonianza, per esaminare come la visione e l’attenzione dei clienti del Quattrocento ha influenzato lo stile pittorico della stessa epoca, e viceversa. CAPITOLO II: la visione umana è basata sulla percezione della luce e sulla relativa risposta del cervello. Quest’ultima cambia da individuo ad individuo, in quanto l’uomo tende ad interpretare i segni sulla carta come rappresentazioni semplificative della realtà che lo circonda, attraverso le proprie capacità ed esperienze, e in base al rapporto con l’ambiente in cui vive. Tutti questi caratteri ( contesto dell’immagine, modelli e schemi deduttivi, abitudini visive, esperienza personale e sociale, ambiente in cui si vive), influenzano l’analisi che l’uomo fa di un dipinto, e ciò è importante perché nel Quattrocento ci si impegnava a fondo nell’osservazione delle opere. I fruitori rinascimentali (le classi committenti, ognuna con le proprie capacità più o meno spiccate : medici  riconoscere proporzioni anatomiche; mercanti  rapporti matematici etc..) abbiano concetti alle immagini e pur essendo forniti di meno conoscenze specifiche rispetto ai critici di oggi, basavano la loro analisi sulle conoscenze date dalla loro esperienza comune e generale. Il pittore di conseguenza è attento alle esperienze visive dei committenti (es. Annunciazione di Piero della Francesca : egli poteva contare sulla conoscenza dei suoi clienti del significato dell’annunciazione e della sua iconografia per comprendere il quadro, per chi ignorava questi presupposti, insensato), ma COME?  La maggior parte dei dipinti del 1400 erano religiosi Secondo la chiesa (citazione nel Catholicon di Giovanni di Genova) la pittura aveva tre scopi: - Raccontare le storie in modo SEMPLICE per la gente meno istruita - In modo AVVINCENTE per chi stentasse a ricordare - Usare tutte le EMOZIONI che la vista può suscitare Che tipo di pittura il pubblico religioso avrebbe trovato avvincente, semplice e chiara ed emozionante? Per rispondere dobbiamo tener conto che il pittore, traducendo in immagini storie sacre, doveva misurarsi nella sua visualizzazione esteriore con quella interiore di un pubblico abituato, anche tramite libri o manuali, ad immaginare vividamente scene sacre, ricche di particolari. Ne consegue che il pittore non caratterizzava i luoghi e le persone (per non competere con l’immaginazione del pubblico) ma creava una base concreta, ideale ed evocativa a cui il fedele apponeva i suoi dettagli. SCHEMI NARRATIVI SUGGESTIVI----------- DETTAGLI LUOGHI E PERSONAGGI GENERICI---------VISUALIZZAZIONE PARTICOLAREGGIATA COMPLEMENTARI Alcuni volumi letterari ci fanno capire come nel 1400 queste qualità pittoriche a noi neutrali (proporzione, prospettiva, colore, etcc…) avessero delle implicazioni morali e significato profondo. Uno di questi volumi, il “De Delicius Sensibilis Paradisi” descrive il Paradiso, in cui la vista è il senso più importante e viene deliziato da:  Maggiore bellezza delle cose (luce più intensa, colori più chiari, migliore proporzione)  Maggiore acutezza visiva (migliore distinzione tra forme e colori, capacità di vedere da lontano e attraverso i corpi)  Infinità di cose da guardare Da ciò derivano quelle qualità pittoriche precise (come quelle possedute, ad esempio, da Piero della Francesca), e capiamo l’importanza morale di esse. PITTURA DEL 1400= ESPERIENZA MATEMATICA E GEOMETRICA+CULTURA RELIGIOSA PER COMPRENDERE ALLUSIONI E ALLEGORIE CAPITOLO III: come visto nel Capitolo II, la visione deli uomini del 1400 era influenzata da componenti educative, matematiche, di mercanzia, religiose e sociali, ma alcune espressioni (come “virile” o “aria dolce”) usate nella descrizione dei dipinti sono ancora poco chiare perché da identificare in altri ambiti. Cercheremo di spiegarne uso e definizione tramite il testo di LANDINO (critico del 1400). Premessa  l’arte del 1400, a differenza di quella del Trecento (che ha uno schema chiaro: Giotto, Cimabue e allievi), non è facile da definire, spesso a causa della poca obiettività dei critici nell’elencare i maggiori artisti, compito in cui riesce Giovanni Santi, padre di Raffaello, che in un componimento in rima, narrando le gesta di Federico da Montefeltro, cita i massimi esponenti del tempo, provenienti da Firenze, Venezia, Fiandre etc.. Landino usa i termini che analizziamo, nel suo testo su Dante, presentato d Firenze nel 1481, in cui respinge l’accusa mossa a Dante di essere antifiorentino, e nell’introduzione scrive delle eccellenze fiorentine. Gli artistic che Landino analizza e le loro caratteristiche: La parte dei sui pittori è divisa in:  Arta antica in 10 frasi riprese da Plinio  Giotto e Trecento (copia del critico Villani)  Pittori fiorentini del 1400  Scultori Nella sua opera, usando termini di uso comune e generale assieme a quelli di uso proprio del pittore, riprende le idee dell’amico Alberti (“Della pittura”, trattato del 1425) e di Plinio, di cui traduce in “Naturalis Historia” (del I sec d.c, la più completa storia dell’arte classica, in cui tramite metafore egli descrive lo stile degli artisti con termini generali e sociali, non pratici). Landino usa questo metodo di Plinio, ma senza copiarne i termini, non  MASACCIO 1. IMITATORE DELLA NATURA (E DEL VERO)= espressione consueta di lode, che dipende da “reale” e “natura”, concetti ampi e poco oggettivi. Imitatore della natura significa qui autonomia rispetto ai libri con modelli e formule di repertorio, maestria in prospettiva e rilievo nello studio delle cose reali. 2. RILIEVO= Masaccio è il principale esponente del “rilievo” universale, suo attributo costante, che significa l’apparire di una forma a tutto tondo grazie ai toni di superficie. 3. PURO E SENZA ORNATO= latinismo che fa di un concetto negativo (senza ornamenti) uno positivo (coinciso e chiaro). Puro non come spoglio , ma in contrapposizione ad ornato, come studioso e rigoroso. 4. FACILITA= facilità+abilità= prodotto fra talento naturale e capacità acquisibili con l’esercizio. (specialmente collegata all’abilità del “buon fresco”di Masaccio) 5. PROSPECTIVO= qualcuno che si distingue per uso di prospettiva. La prospettiva ha principi semplici ma applicazioni complesse, con difficoltà nel rendere le proporzioni e nel non semplificare l’ambiente fisico. Masaccio ne eseguì un accurata ma non coerente nella Trinità, mentre molto migliore fu quella della Cappella Brancacci.  FILIPPO LIPPI 1. GRAZIOSO= che possiede grazia o piacevole in generale (Landino intreccia i due significati, che accosta anche allo scultore Desiderio da Settignano, in quanto entrambi creano figure dai volti dolci e graziosi). Secondo i criteri classici la grazia è il prodotto fra Varietà e Ornato. 2. ORNATO= per noi è abbellimento decorativo, nel rinascimento è un termine ampio che intende ornamenti di ogni sorta (in cui Lippi era bravo) e un atteggiamento slanciato e grazioso delle figure. 3. VARIETA= definita da Alberti, è un valore assoluto che risiede in diversità e contrasto di tinte e atteggiamenti delle figure. 4. COMPOSIZIONE= armonizzazione sintetica degli elementi di un dipinto (teorizzata da Alberti), è complementare alla varieta e accomuna artisti che creano gruppi simmetrici e vari, ricercate e coerenti . 5. COLORIRE= inteso come “stendere il colore”, opposto di “disegno” con cui forma la dicotomia semplificativa alla base della nostra concezione della pittura.  ANDREA DEL CASTAGNO 1. DISEGNATORE= si distingue per disegno puro e semplice, con la linea di contorno a definire le figure. Si contrappone al colorire. 2. AMATORE DELLE DIFFICOLTA’= esecuzione di cose difficili come dimostrazione di abilità (facile nel fare, come Masaccio). Le difficoltà erano virtuosismi tecnici, principalmente “scorci”, volti ad esaltare il talento dell’artista. 3. SCORCI= ambito di difficoltà specifico di Del Castagno, sono metodi per attirare l’attenzione e porre enfasi su alcuni soggetti/azioni. Sono applicazioni prospettiche particolari, di due tipi: scorci veri e propri,come cose lunghe che viste da un lato appaiono corte, o punti di vista insoliti; troviamo entrambi nella Trinità di Andrea. 4. PROMPTO= artista apprezzato da altri artisti, le sue opere e la sua mano si distinguono dalle altre per figure più vive, movimenti più suggestivi.  BEATO ANGELICO 1. VEZZOSO= delizioso e carezzevole, termine poco virtuoso in alcuni contesti ma in quanto a qualità pittorica riflette grazia tonale e soavità ( non troppi contrasti tra colori, luci e ombre). 2. DEVOTO= devozione: coscienza e volontà di rivolgersi a Dio, tramite la meditazione, con sentimento di gioia e malinconia insieme. In pittura è uno stile contemplativo, che unisce gioia e tristezza, non intellettualmente impegnato (vezzoso, ornato, facilita etc..) I termini di Landino formano un bagaglio culturale per capire l’arte del 1400, e contrapponendosi, sovrapponendosi e accompagnandosi sono una base valida per capire l’arte e la sua co-dipendenza con la società del tempo, e i rapporti tra fruitori e artisti, pittura e vita quotidiana. Questo saggio sottolinea come la pittura e i suoi stili corrispondano alla società, esaminandone aspetti pratici e convezioni sociali che possano aiutarci a comprenderne i collegamenti e i significati. I materiali di storia sociale sono scarsi, e molta dell’esperienza reale non è trattata nei documenti  è qui che lo stile pittorico è utile a farci comprendere come ogni epoca abbia le sue abitudini visive, i suoi termini, la sua esperienza sociale e come tutti questi elementi diventano strumenti espressivi del pittore: un dipinto è un documento che bisogna imparare a leggere per capire come vivessero e cosa volesse dire intellettualmente e sensibilmente essere una persona del 1400. Riassunto e schema di Chiara Veccia, 2022.
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