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Caratteristiche e Funzionamento dei Gruppi Sociali, Schemi e mappe concettuali di Psicologia dei Gruppi

La natura e la dinamica dei gruppi sociali, definendo i loro componenti, le interdipendenze e le norme comportamentali. Vengono inoltre presentati i diversi stili di leadership e i ruoli adottati dai membri, oltre alle caratteristiche del coesione e della comunicazione intra-gruppo. Vengono inoltre citati alcuni strumenti utili per lo studio dei gruppi, come il sociogramma di Moreno.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2015/2016

Caricato il 05/07/2022

grazia_strocchia
grazia_strocchia 🇮🇹

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Scarica Caratteristiche e Funzionamento dei Gruppi Sociali e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Psicologia dei Gruppi solo su Docsity! In sociologia e psicologia sociale si definisce gruppo un insieme di persone che interagiscono le une con le altre sulla base di aspettative condivise riguardanti il rispettivo comportamento. È un insieme di persone i cui status e i cui ruoli sono interrelati. Il gruppo può essere anche definito come un insieme di individui che interagiscono tra loro influenzandosi reciprocamente e che condividono, più o meno consapevolmente, interessi, scopi, caratteristiche e norme comportamentali. Gli esseri umani sono portati a cooperare, competere, analizzare, produrre idee, progettare e decidere in gruppo, i gruppi sono una parte vitale della struttura sociale. I gruppi si formano e si trasformano costantemente; non è necessario che siano autodefiniti e spesso sono definiti dall'esterno. Nella nostra vita il gruppo costituisce una parte fondamentale: siamo nati in un gruppo, cioè la famiglia, in classe impariamo in gruppo. I gruppi hanno diverse caratteristiche: 1. i membri del gruppo interagiscono e si influenzano a vicenda; 2. ogni membro deve rispettare le cosiddette norme di comportamento, che caratterizzano un determinato gruppo; 3. ogni membro in un gruppo gioca dei ruoli; 4. tutti i membri sono interdipendenti, cioè hanno bisogno l'uno dell'altro per arrivare agli scopi che il gruppo si è prefissato. I gruppi vengono tenuti insieme dalla cosiddetta coesione, ossia dall'intensità della relazione tra i membri del gruppo. Un’ulteriore caratteristica che definisce un gruppo è lo status: esso indica la posizione occupata da ciascun membro nel gruppo. In ogni gruppo, infatti, ciascuno occupa una specifica posizione rispetto agli altri, che può essere di leadership, paritaria o subalterna: chi occupa una posizione più elevata è la persona che detiene maggior potere, assume decisioni, coordina il gruppo e verifica il raggiungimento degli obiettivi. La persona che occupa lo status più elevato è il leader, il quale esercita maggior potere e fa rispettare le norme. Il leader svolge due funzioni principali: socio-emozionale, in quanto motiva i membri del gruppo a raggiungere un risultato, pacifica i conflitti, regola le interazioni; organizzativa, in quanto assegna compiti, fissa scadenze, coordina il lavoro dei membri. Un approccio psicosociologico agli studi delle dinamiche di gruppo è stato utilizzato da Lewin. Egli parte dal concetto di spazio vitale, un campo dinamico formato da valenze positive e negative che si può espandere o restringere in funzione di altri. E’ una sorta di spazio psicologico di libero movimento personale. In base a questo concetto, Lewin considera il gruppo come l’insieme degli spazi vitali. Il criterio fondamentale per la definizione di gruppo è l’esistenza di interazione o altri tipi di interdipendenza fra gli individui che lo compongono (es. condivisione di uno scopo o un destino comune). Nei gruppi non c’è nessuna limitazione numerica. Ulteriori ricerche di Lewin hanno rilevato diversi stili di leadership. Innanzitutto troviamo la leadership autoritaria, che presuppone una distribuzione non omogenea del potere e relazioni asimmetriche e bidirezionali, in quanto vi è un “capo” che impartisce ordini e dei dipendenti che li eseguono. Ciò comporta aggressività, escamotage per sfuggire al controllo e disaffezione al proprio compito, svolto meccanicamente. Vi è poi la leadership democratica, caratterizzata dalla capacità di delegare alcuni compiti ad altri, distribuire le responsabilità e di concordare insieme ai membri le decisioni da seguire. Infine, vi è la leadership permissiva, che consiste in un una funzione di sola rappresentanza. In questo caso, i membri del gruppo vengono lasciati alla deriva, poiché non ricevono alcuna indicazione, né hanno una visione chiara degli obiettivi e dei mezzi. Ciò produce malumore e scarso rendimento. A questo proposito, Lewin, insieme a Lippit e White, nel 1939 hanno condotto esperimenti per confrontare quale stile fosse più efficace: hanno diviso bambini di 10 anni in vari gruppi, con il compito di costruire maschere teatrali per tre mesi nel doposcuola. Ciascuno dei gruppi veniva gestito da un adulto che adottava uno specifico stile di leadership. Poi ogni leader cambiava gruppo e stile, in modo che le rotazioni potessero servire a minimizzare l’influenza delle personalità, conferendo rilievo allo stile adottato. I tre ricercatori hanno poi valutato la produttività del gruppo, il gradimento e l’aggressività connesse a ciascuno stile. Lo stile democratico risultò essere il più produttivo, il più gradito e quello in cui si manifestavano meno comportamenti ostili. Oltre al leader, il gruppo è costituito da membri che adottano uno specifico comportamento e sono chiamati a svolgere uno specifico compito. Un’altra caratteristica che definisce il gruppo è infatti il ruolo. Ciascun membro è un attore sociale che recita un ruolo, che può essere definito come l’insieme dei compiti e dei comportamenti riferiti ad uno status, l’insieme delle aspettative condivise riguardanti il modo di esprimersi e di agire di chi occupa una posizione all’interno del gruppo. I ruoli cambiano nel tempo e al cambiare della composizione dei gruppi: l’uscita di vecchi membri e l’ingresso di nuovi produce una revisione nella gerarchia, una ridistribuzione dei compiti e una conseguente riassegnazione dei ruoli. Il gruppo è regolato da norme: ciascun membro, infatti, si attiene a regole condivise, che servono a costruire un sistema di riferimento comune, a organizzare i rapporti tra i membri e a definire l’identità del gruppo rispetto all’esterno. Le norme circoscrivono lo spazio di libertà di espressione dei membri e individuano contenuti e modalità autorizzati o punibili. Il gruppo è caratterizzato dalla comunicazione intra-gruppo, che avviene tra i membri del gruppo e può seguire un modello centralizzato o distribuito , in base al fatto che gli atti
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