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Schema sulla prima guerra mondiale, Schemi e mappe concettuali di Storia

in questo documento potrete trovate uno schema riassuntivo della prima guerra mondiale, dove ci si sofferma sugli aspetti e gli avvenimenti più importanti con relative date

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 04/05/2023

jacotoma-23
jacotoma-23 🇮🇹

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Scarica Schema sulla prima guerra mondiale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE giochi diplomatici: Le relazioni internazionali erano influenzate negativamente dal dinamismo e dalla aggressività della Germania. La Francia sin dalla guerra Franco-prussiana, era animata da un forte spirito di rivalsa. L'Inghilterra a sua volta sentiva minacciato il proprio secolare predominio navale. La Russia avvicinata sia alla Francia che all'Inghilterra (triplice intesa). L'Europa si trovava divisa in due blocchi: da una parte vi era la triplice intesa, dall'altra la Triplice Alleanza. Crisi marocchine: La rivalità tra le potenze venne esacerbata dalla corsa delle colonie. Il Marocco era uno stato sovrano indipendente, che dalla seconda metà dell'Ottocento subiva la pressione della Francia. Il governo francese progetto di impadronirsi del paese quale contropartita al riconoscimento dell'Egitto come zona britannica, mentre alla Spagna sarebbero rimaste le enclave. Guglielmo II si Diresse allora a difendere dell'indipendenza del Marocco, e portò per ben due volte la Germania ha un passo dallo scontro armato, in occasione delle cosiddette crisi marocchine. Guerre balcaniche: L'impero Ottomano Era scosso dai gravi problemi interni causati dal Movimento nazionalista dei giovani turchi, che tentava di avviare un processo di modernizzazione. Le stabilità ottomana diede il nuovo slancio all’espansionismo austriaco che mirava a conquistare i territori nella penisola balcanica. L'iniziativa suscitò in particolare la reazione della Serbia la quale aspirava a riunire in un unico Stato nazionale di iugoslavi. I turchi erano impegnati nella guerra con l'Italia in Libia per sottrarre la macedonia all'impero ottomano e la guerra prese il nome di prima guerra balcanica e terminò con il pieno successo della coalizione. Sì giunse così al trattato di Londra del quale l'impero Ottomano rinunciò a tutti i possedimenti europei. La pace però duro solo poche settimane a causa dei contrasti emersi; con l'attacco della Bulgaria a Serbia e Grecia scoppiò la Seconda Guerra balcanica. Alla fine si giunse alla pace di Bucarest e vennero assegnati alla Serbia il Kosovo e parte la macedonia, mentre l'impero Ottomano recuperava la tracia. Polverina balcanica: Il bilancio delle due guerre balcaniche risultava molto negativo non solo per l'impero austriaco ma anche per la Russia. Non poteva gioire nemmeno l'Italia sempre più in contrasto con l'Austria per le proteste sull'Albania. l’inizio del conflitto e il fallimento della guerra lampo: Attentato Sarajevo: Nel 1914 vennero uccisi a Sarajevo L'era del trono di Austria-Ungheria l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo. L'autore fu un giovane studentesse serbo Gavrilo Princip. L'Austria colse subito l'occasione per dare una lezione alla Serbia che inviò Belgrado un ultimatum. Il governo di Belgrado respinse le clausole e l’Austria che pretendeva una regia, non si ritenne soddisfatta perciò il 28 luglio dichiara guerra la Serbia. Sistema delle alleanze: Si mise subito in moto il meccanismo delle danze militari: la Russia scese in campo in difesa della Serbia; la Germania alleata all'Austria, dichiara guerra prima alla Russia e quindi alla Francia contemporaneamente, i paesi coinvolti nel conflitto avviarono la mobilitazione generale. Fasi guerra: Il piano dello stato tedesco per ottenere una rapida vittoria sul fronte occidentale era prendere alle spalle l'esercito francese. Il capo di stato maggiore dell'esercito tedesco diede via all'invasione del Belgio violandone La neutralità. Guerra di posizione: I belgi opposero una resistenza e Riuscirono a ostacolare l'avanzata tedesca. Ciò permise all'esercito francese di organizzare la difesa, cioè fermare i tedeschi Giunti al fiume Marna. Una guerra di movimento Si trasformò in una guerra di posizione, che sarebbe durata anni. La pressione russa costrinse gli austriaci a ritirarsi dalla Galizia. La guerra Si stabilizzò anche sul fronte orientale: ogni slancio aggressivo si esaurí in una lunga guerra di trincea. Scenari extraeuropei: Il conflitto Si spostò anche sul mare: Germania e Inghilterra diedero inizio a una guerra navale, allo scopo di bloccare il traffico marittimo nemico ed impedire i rifornimenti di armi e merci. Tale guerra non fu combattuta da corazzate ma da navi corsare. Anche il Giappone aveva dichiarato guerra alla Germania perché era interessato a impadronirsi dei possedimenti tedeschi. La guerra era a quel punto giunta anche nei territori coloniali. Le potenze giunsero a occupare le colonie tedesche dell'Africa sud- occidentale, il Togo, il Camerun e l'Africa orientale tedesca. Nel giro di pochi mesi la guerra diventò mondiale. l’italia dalla neutralità alla guerra: Neutralisti: L'Austria aveva inviato l'ultimatum alla Serbia, ma senza informare l'altro membro della triplice alleanza. Inoltre aveva dato inizio a una guerra offensiva, perciò l’Italia nel 1914 Aveva dichiarato di voler restare neutrale permettendo ai francesi di sguarnire la frontiera alpina. In Italia si susseguirono accese discussioni Fra neutralisti e interventisti. Le posizioni neutraliste erano sostenute sia dai Cattolici sia dei socialisti. Era Inoltre diffusa l'idea che l'Italia rimanendo neutrale avrebbe potuto trarre vantaggi territoriali ed economici. Lo schieramento interventista era costituito dai nazionalisti, ma anche dal poeta Gabriele D'Annunzio; vi era chi auspicava la conquista delle regioni italiane ovvero il Trentino e la Venezia Giulia. Vi era poi un interventismo Democratico pronto a scendere in campo a fianco di Francia e Inghilterra contro Germania e Austria. Si schierò anche Benito Mussolini. Patto di Londra: Il governo per mezzo di Sydney Sonnino si decise a firmare il Patto di Londra Nel 1915, al quale l'Italia garantiva il proprio intervento entro 30 giorni, in cambio del riconoscimento del diritto di estendere il proprio territorio dal Trentino Alto Adige a Trieste. Italia entra in guerra: In ogni angolo del paese numerose manifestazioni chiamate le radiose giornate di maggio che ebbero come oratore Gabriele D'Annunzio. Il primo ministro Salandra favorevole all'intervento; il Parlamento votò quasi all’unanimità il conferimento dei pieni poteri al Governo Salandra in caso di guerra. Prima inviò un ultimatum e poi Nel 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria. 1915-1916, la guerra di posizione: Il progetto tedesco di una guerra lampo da risolversi in poche battaglie poteva essere considerato fallito, il fronte occidentale si stabilizzò lungo una linea che attraversava l'Europa dal Mare del Nord fino ai confini della Svizzera e si estese in Italia, il conflitto divenne quindi una guerra di posizione combattuta nel fango della trincea. Il sistema delle trincee: La trincea esprimeva la situazione di stallo nella quale nessuno sembrava in grado di risolvere a proprio favore il conflitto; i soldati erano ammassati nelle trincee che per quattro anni solcarono l'Europa occidentale diventando il grande simbolo della Prima guerra mondiale. Nacquero come rifugio provvisorio, erano fossati che con il tempo si fecero sempre più ampi, dietro i quali si svilupparono un'ulteriore infrastruttura comprendenti posti di comando, ospedali da campo, strade e addirittura ferrovie. Le trincee vennero anche sempre più profonde, puntellate da travi di legno e da filo spinato potevano anche essere coperte da tettoie dove i soldati trascorrevano lunghi periodi di immobilità, l'uscita dalla trincea era un momento terribile perché i soldati sapevano bene di diventare facili bersagli, per questo motivo la guerra di posizione non fu meno sanguinosa di una di movimento. Stabilizzato il fronte occidentale le maggiori difficoltà per l'intesa provennero dal versante orientale dove i russi erano stati ricacciati con gravissime perdite dalla Galizia, dalla Polonia e dalla Lituania. Gli austro-tedeschi con l'appoggio della Bulgaria misero fuori combattimento la Serbia e costituirono un fronte ininterrotto dal Mar Baltico al Mar egeo. contro l'autoritarismo degli imperi centrali. per controllare le forme di protesta furono create appositi uffici di censura. Fronte bellico interno ed esterno nel ’17: La tenuta dell’organizzazione bellica fu messa a dura prova nel corso del 1917, la propaganda pacifista andava diffondendosi, quest'ultime si abbandonavano sempre più spesso manifestazioni di insofferenza e di insubordinazione, andavano moltiplicandosi i casi di diserzione, quelli di autolesionismo, anche di ammutinamento. La repressione non riuscì tuttavia a eliminare il malcontento per le enormi perdite di mezzi e soprattutto di vite umane; ad accrescere questa insofferenza si aggiungeva la constatazione di speculatori di ogni tipo in aperto contrasto con le pesanti privazioni supportate dagli abitanti delle campagne dei piccoli centri urbani. Anche il fronte interno nel corso del 1917 fu particolarmente turbolento. I cittadini dovevano affrontare un costo della vita sempre più elevato, l'inflazione era aumentata e i prezzi dei beni di prima necessità erano divenuti insostenibili determinando miseria e malcontento. L'Italia nell'estate del 1917 fu scossa da una grande rivolta, a Torino una manifestazione sfociò in una sommossa. VERSO LA FINE DEL CONFLITTO Il ritiro della Russia: Il prolungarsi della guerra fu motivo di tensioni particolarmente gravi nell'impero russo, dove l'opposizione al regime dello zar era attiva da tempo. Nel febbraio 1917 scoppiò una nuova sommossa che portò nell'arco di breve tempo all'abdicazione dello zar e in seguito all'installazione di un governo rivoluzionario comunista guidato da Lenin. la rivoluzione chiamata di ottobre ebbe come conseguenza immediata il ritiro della Russia dal conflitto. Il governo nuovo, infatti, intavolò subito le trattative di pace con Austria e Germania e nel dicembre 1917 si arrivò all'armistizio di Brest-Litovsk. Disfatta di Caporetto: Il crollo del fronte rosso costituì un duro colpo per gli Stati dell'intesa. Si trovarono infatti a dover affrontare oltre 40 divisioni austro-germaniche, situazione gravata soprattutto per l'esercito italiano attestato sull'alto Isonzo; è qui che il 24 ottobre 1917 gli austriaci scatenarono un'improvvisa e potente controffensiva spezzando il fronte italiano a Caporetto, gli austriaci dilagavano in pianura fino a Udine e più di 350.000 soldati italiani li piegavano in una ritirata seguiti da altrettanti civili in fuga di fronte all'invasore. L'Italia reagì alla disfatta, dopo le dimissioni di Boselli si costituì un governo di unità nazionale, preceduto da Vittorio Emanuele Orlando che procedette alla mobilitazione di tutta la forza lavoro voi per alimentare la resistenza materiale e militare. Ora le truppe erano guidate dal generale Armando Diaz, la difesa fu affidata ai veterani e alle giovanissime reclute delle ultime leve, i ragazzi del 99, i quali riuscirono a contrastare ogni tentativo di ulteriore sfondamento nemico e si prepararono addirittura alla riscossa. Nell'ambiente italiano sembrò quasi che la guerra avesse portato a compimento il processo unitario e contributo allo sviluppo di una coscienza nazionale, persino i principali leader socialisti esortarono gli italiani a procedere compatti per la difesa nazionale. L’intervento degli Stati Uniti e le ultime offensive: Nell'aprile 1917 gli Stati Uniti erano scesi in campo a fianco dell'intesa dopo che il presidente Thomas Wilson aveva ottenuto dal Congresso l’autorizzazione a dichiarare guerra alla Germania, In nome della libertà e del diritto dei popoli al fine di creare i presupposti per una piena democrazia; a livello di propaganda questo ingresso e l'uscita della Russia furono veramente sfruttati per evidenziare la contrapposizione tra il fronte democratico e quello autoritario. In pochissimi mesi gli Stati Uniti fecero raggiungere in Europa enormi quantità di viveri di mezzi e di uomini, contribuendo in maniera decisiva a colmare i vuoti che si erano aperti, oltretutto questo intervento determinò un forte indebitamento dei paesi dell'intesa verso gli Stati Uniti per un'ampia sede di prodotti finiti che l'industria europea non era più in condizione di realizzare. Nella primavera del 1918 Germania e Austria giocarono il tutto per tutto, riunirono sui rispettivi fronti tutte le riserve disponibili al fine di spezzare la resistenza avversaria prima dell'arrivo in Europa del grosso degli aiuti americani. I tedeschi sferrarono il loro attacco agli anglo francesi alla presenza di Guglielmo riuscendo a far arretrare il fronte nemico fino alla marna (Battaglia del Kaiser). A questo punto essi non poterono più avanzare e gli anglo-francesi lanciarono una potente contro offensiva che fu definita seconda battaglia della marna; Ricordiamo anche la battaglia di Amiens del 8-11 agosto con l'arretrare dell'esercito tedesco. Nel mese di giugno anche l'Austria giocava l'ultima carta attaccando sul Piave, senza successo. Alla fine di settembre a peggiorare la situazione intervennero le richieste di pace dell'impero ottomano e della Bulgaria ormai esauste. Motivo per cui il generale Diaz diede corso a una grande offensiva il cui obiettivo era separare le forze austroungariche del Trentino con un'avanzata verso Vittorio Veneto. L'offensiva scatto nella nota al 24 ottobre e determinò lo sfondamento del fronte austriaco. Il 3 novembre 1918 l'Austria firmò l'armistizio con l'Italia a villa giusti e il giorno successivo il generale Diaz annunciò la vittoria con un proclamo alla nazione. Fine della guerra e degli imperi centrali: Il 9 novembre in Germania veniva proclamata la Repubblica, al nuovo governo presieduto dal socialdemocratico Friederich Ebert, toccò il delicato compito di portare a termine le trattative di pace già in corso con i paesi dell'intesa, l'armistizio fu firmato l'undici novembre in un vagone ferroviario della foresta di Compiègne. In Austria l'imperatore Carlo primo rinunciava al potere e il 1° novembre si costituiva un governo repubblicano indipendente. Cessarono così desistere i due imperi che occupavano il cuore dell’Europa.
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