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Guide e consigli
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Schemi del corso "Comunicazione del rischio e processi decisionali", Schemi e mappe concettuali di Comunicazione di Massa

- Schemi del corso - Riassunto dell'articolo "Helping Doctors and Patients Make Sense of Health Statistics" (Gigerenzer et al. 2007) - Riassunti dei capitoli richiesti di "Nudge - La spinta gentile" (Richard H. Thaler e Cass R. Sunstein) e "Pensieri lenti e veloci" (D. Kahneman)

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 13/02/2023

Chiara.Grimaldo
Chiara.Grimaldo 🇮🇹

5

(2)

11 documenti

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Scarica Schemi del corso "Comunicazione del rischio e processi decisionali" e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Comunicazione di Massa solo su Docsity! Rischio e pericolo sono usati come sinonimi ma sono due cose diverse! PERICOLO = evento le cui conseguenze provocano un danno certo (es. esplosione nucleare) RISCHIO OGGETTIVO = oltre alla gravità dell’evento pericoloso, entra in gioco anche la probabilità di venire a contatto con esso: R = p x G p (probabilità di venire a contatto) x G (gravità dell’esito negativo in caso di contatto) Un evento si definisce rischioso quando le conseguenze negative sono potenziali (non certe) e la gravità è variabile Le definizioni di rischio comprendono:  Il fatto di perdere qualcosa o subire danno  L’importanza di ciò che si perde o si subisce  L’incertezza associata alla perdita/danno Come si misura il rischio?  Disciplina dell’Analisi del rischio (o gestione del rischio) RISCHIO OGGETTIVO si può stimare attraverso due modalità:  Casistica (si contano gli eventi accaduti in un arco di tempo, rapporto eventi rischiosi/eventi totali) Es. rischio di incorrere in un incidente fatale in moto o scooter = rapporto tra il numero dei veicoli a due ruote circolati in un anno e il numero di incidenti mortali verificatisi in un anno  Modelli di calcolo Stimano il possibile rischio futuro a cui una persona potrebbe andare incontro Considerano sia la casistica, sia i fattori predittivi Due problemi dei modelli di calcolo: 1. i fattori inclusi in un modello (e il loro peso) possono essere diversi Es. il calcolatore del rischio di tumore al seno dell’Australia è diverso da quello degli USA 2. è difficile stimare i rischi in assenza di casistica storica RISCHIO SOGGETTIVO = rischio che noi percepiamo, valutazione fatta dalle persone nei confronti del grado di rischiosità di determinate sostanze, comportamenti, tecnologie per decidere come comportarsi Di solito le persone non calcolano il rischio oggettivo → valutano invece il rischio soggettivo = valutazione spesso fatta in base alle proprie esperienze soggettive, familiarità con l’evento, ecc. Spesso c’è una discrepanza tra rischio oggettivo e soggettivo: alcuni rischi tendono a essere sovrastimati o sottostimati Ad es. una stima dell’ordine di frequenza delle cause di morte (1994) mostrava sovrastime (rischio percepito > rischio oggettivo) per eventi come armi da fuoco, AIDS e incidenti aerei e sottostime (rischio percepito < rischio oggettivo) per eventi come polmonite, alcol e incidenti in auto Misura del rischio secondo il Paradigma Psicometrico (Fischoff) L’attività rischiosa viene valutata su scala Likert (1-7) in base a varie dimensioni: - Evento comune vs terrificante (la gente reagisce con calma vs è terrorizzata) - Controllo personale (in che misura posso evitare gli effetti dannosi del rischio?) - Cronico vs catastrofico (il rischio uccide le persone una alla volta, oppure molta gente insieme?) - Gravità delle conseguenze (quanto è probabile che le conseguenze del rischio siano letali?) - Generazioni future (in che misura questa attività mette a rischio le generazioni future?) - Effetto di immediatezza (in seguito a contatto, il danno è immediato o si verifica dopo tempo?) - Osservabilità - Conoscenza del rischio da parte della scienza - Novità (rischio nuovo o familiare?) - Esposizione personale - Controllo della gravità (in che misura azioni legali o normative, possono ridurre la gravità?) Tutte queste caratteristiche sono bipolari, ovvero hanno un effetto opposto sul rischio percepito, rendendolo più o meno rischioso Sono riassumibili in due fattori, sulla base dei quali possiamo rappresentare i rischi in una mappa cognitiva: Asse x: Paurosità (rischio terrificante, incontrollabile, catastrofico, con conseguenze per le future generazioni, ad esempio le armi nucleari o la guerra) Asse y: Osservabilità (rischio nuovo, sconosciuto alla scienza, non osservabile a occhio nudo, ad esempio i conservanti alimentari e pesticidi) Due tratti personali modulano la nostra percezione del rischio:  Illusione di controllo Tendenza a sovrastimare le probabilità di successo della propria performance e la fiducia in sé Sovrastimo il peso di alcuni fattori personali nella determinazione dell’esito Sottostimo la casualità degli eventi, specialmente nelle attività in cui ritengo di essere abile e in cui ho esperienza (es. guidare, sciare fuori pista)  Bias ottimistico Tendenza a pensare che la probabilità di incorrere in eventi negativi sia minore per sé rispetto che per gli altri ARTICOLO GIGERENZER “Aiutare medici e pazienti a dare un senso alle casistiche sanitarie” La comunicazione del rischio è un problema centrale per medici, pazienti, dirigenti e giornalisti Spesso vengono fornite stime e probabilità in formato numerico, che spesso hanno un impatto negativo sulle persone. Si parla di effetto numerico (non siamo bravi con i numeri), eppure la scelta giusta in campo medico spesso dipende proprio dall’interpretazione di nozioni matematiche di base! Due idee centrali dell’articolo: la comunicazione del rischio è un problema vitale per tutti + esiste una diffusa incapacità di comprendere le informazioni numeriche (analfabetismo statistico collettivo), dovuta in parte a formati di presentazione non trasparenti Soluzioni proposte: 1. Insegnare il pensiero statistico in modo applicato a problemi reali (NON monete e dadi) 2. Promuovere l’uso di formati trasparenti nella comunicazione di informazioni 3. Insegnare a riconoscere e tradurre in formati non trasparenti In questo modo non si deve ricordare la formula, bisogna solo tradurre le probabilità in frequenze naturali G. sostiene che tutti dovrebbero essere informati del fatto che i test non danno certezze, nonostante abbiamo un’illusione di certezza Caso della Florida: 22 donatori di sangue ricevono diagnosi positiva a un test per HIV, 7 si sono suicidati È stato poi calcolato che anche risultando positivi a due diversi test per l’HIV, la probabilità di essere veramente infetti per le persone a basso rischio (donatori di sangue) è solo del 50% Nel caso dell’HIV il test ha un’altissima sensibilità e altissima specificità, MA un enorme peso ce l’ha anche la probabilità nella popolazione di riferimento, che nelle persone a basso rischio è molto bassa (1 persona ogni 10 mila) ESEMPIO 3: cancro alla prostata in US vs UK Secondo l’ex sindaco di New York Giuliani, era guarito dal cancro alla prostata perché la probabilità di sopravvivere a esso negli USA era dell’82%, mentre era 44% in UK Gigerenzer fa notare che va tenuta in considerazione la differenza nel modo in cui viene fatta la diagnosi: in Gran Bretagna è basata sui sintomi, in America è basata sul test di screening del PSA (esame del sangue) Il fatto di usare due metodi di diagnosi diversi, influenza due aspetti del problema: × Quando le persone vengono diagnosticate (il momento della diagnosi altera il tasso di sopravvivenza!) Scenario ipotetico di pazienti che muoiono a 70 anni: Con diagnosi basata sui sintomi (UK), il cancro viene trovato tardi, es. a 67 anni  sopravvivenza a 5 anni è dello 0% Con diagnosi basata su screening (US), la malattia viene trovata prima, es. a 60 anni  sopravvivenza a 5 anni è del 100% Sembra che lo screening aumenti la sopravvivenza ma in realtà muoiono alla stessa età × Quante persone vengono diagnosticate, il tipo di diagnosi altera il numero di persone considerate Al contrario della diagnosi con sintomi (UK), la diagnosi con screening include anche persone con tumori non mortali e non progressivi Siccome questi sopravvivono, vanno a gonfiare il numero di sopravvissuti Per confrontare in maniera efficace il successo contro il cancro in due Paesi con sistemi diagnostici differenti, è necessario usare una statistica riferita al tasso di mortalità (che risulta quasi identico in US e UK), e che al contrario del tasso di sopravvivenza non è influenzato dal metodo di diagnosi Effetto della probabilità di base nel campione, più la malattia è rara: - Minori sono i veri positivi - Maggiori sono i falsi positivi - Minore è il valore positivo predittivo (probabilità che un positivo sia malato) 3 approcci alla decisione: 1) Approccio normativo, il primo adottato dagli studiosi negli anni ’60, di tipo logico-matematico Si basa su: - Teoria dell’utilità attesa Assume che venga scelta l’opzione con utilità maggiore (preferisci 100€ in regalo oppure 80€?) Utilità di un’opzione = somma di ogni esito pesato per la sua probabilità - Teoria della probabilità Problema di Monty Hall Cambiando la porta scelta, cambia la probabilità di vincere l’auto? In 2/3 dei casi conviene cambiare L’approccio normativo intende determinare come dovremmo giudicare e decidere, ma si è dimostrato inadeguato a spiegare il comportamento decisionale 2) Approccio descrittivo Obiettivo: spiegare e prevedere il comportamento effettivo delle persone, che spesso sono soggette a: Euristiche = procedure decisionali semplificate e intuitive (scorciatoie del pensiero) Bias = deviazioni sistematiche rispetto agli standard previsti dai modelli normativi, dovuti all’adozione di euristiche 3) Approccio prescrittivo Si propone di avvicinare il comportamento dei decisori all’ideale normativo, individuando procedure per correggere gli errori sistematici (es. insegnare alle persone come ridurre gli errori) Pensieri Lenti e Veloci – Kahneman Siamo sempre razionali? O siamo influenzati da fattori di cui non ci rendiamo conto? Ad esempio preconcetti in particolari circostanze ci conducono a commettere errori sistematici (bias) Principi comuni negli anni ‘70: Le persone sono generalmente razionali e il loro pensiero di solito è sensato e logico I bias sono conseguenze della struttura del nostro meccanismo cognitivo piuttosto che delle emozioni Oggi si ritiene che le emozioni influiscano sull’elaborazione di giudizi e decisioni, alcuni dei quali sono direttamente guidati dai fattori emozionali, senza alcun intervento di riflessione o ragionamento Kahneman & co. hanno proposto che euristiche e bias emergano dalle interazioni tra due Sistemi, sviluppando la Teoria del doppio processo, secondo la quale esistono due Sistemi dentro di noi, uno veloce e intuitivo (Sistema 1), l’altro lento e riflessivo (Sistema 2) PARTE 1 Capitolo 1 - II personaggi della storia Entrambi sono attivi quando siamo svegli, il Sistema 1 in modalità continua (non lo si può spegnere), il Sistema 2 richiede un minimo sforzo attentivo S1 produce impressioni, intuizioni e sensazioni da fornire al S2  se queste vengono corroborate diventano credenze date per vere e azioni volontarie In genere S1 funziona bene:  In situazioni note in cui ha dei modelli precisi a cui fare riferimento  Con predizioni a breve termine esatte  Di fronte alle difficoltà (che richiedono reazioni rapide e appropriate) Tuttavia, ha anche dei difetti: × È soggetto a bias (errori sistematici) × Ha scarsa comprensione di logica e statistica × Tende a rispondere solo alle domande più facili × Non lo si può spegnere! Effetto Stroop è un esempio di conflitto tra i due sistemi Il conflitto tra una reazione automatica e la volontà di controllarla si presenta spesso nella vita quotidiana (es. quando vorremmo insultare qualcuno ma non possiamo) Capitolo 2 – Attenzione e sforzo Quando S1 non sa rispondere a un quesito o quando le cose si fanno difficili, viene mobilitato S2 S1 è il “protagonista” della nostra vita, mentre S2 è il “personaggio di supporto” che interviene in aiuto Ma S2 è pigro, riluttante a impegnarsi più dello stretto necessario La quantità di energia richiesta nell’esecuzione di un compito che non conosciamo è piuttosto alta, mentre diminuisce man mano che diveniamo esperti in esso S1  individua relazioni semplici, non è in grado di gestire contemporaneamente argomenti distinti, ma si limita a gestire una sola cosa, compie azioni intuitive, legate alla sopravvivenza S2  interviene quando bisogna gestire più cose, focalizzandosi su quella al punto di divenire cieco al resto (legge del minimo sforzo) S1 e S2 funzionano e si influenzano in maniera reciproca Come interagiscono i due sistemi? Sondaggio tra studenti tedeschi mostra diverse correlazioni invertendo l’ordine di due domande: Euristica dell’affetto fa sì che le nostre simpatie e antipatie determinino le credenze sul mondo, poiché le conclusioni sulle argomentazioni sono più immediate quando sono coinvolte le emozioni Ci affidiamo alle emozioni associate alle immagini mentali che abbiamo riguardo a una determinata attività, che sono:  Generali (buono vs cattivo)  Non intense, difficili da sperimentare in modo consapevole  Sufficienti a influenzare il nostro comportamento Le persone basano i propri giudizi sul valore affettivo di un’attività: o Se è connotata positivamente = giudico alti i benefici, bassi i rischi o Se è connotata negativamente = giudico bassi i benefici, alti i rischi Esperimento: manipolazione dell’info data riguardo al nucleare e osservazione del giudizio dei partecipanti È illogico modificare il proprio giudizio sulla gravità dei rischi in base a quando viene fornita info sui rischi vs sui benefici, perché rischi e benefici sono qualitativamente diversi! Ad esempio, per quanto riguarda le centrali nucleari: Rischi = si riferiscono a un possibile incidente Benefici = produzione di energia pulita a basso costo MA sottolineare i benefici produce una modificazione affettiva positiva, che a sua volta influenza i giudizi sul rischio Domanda bersaglio = cosa ne pensi? (è più complicata, richiede riflessione) Domanda euristica = che impressione mi dà? Cosa mi piace/non mi piace?  è più semplice e intuitiva “Euristica dell’umore e della felicità” Gli studenti sostituivano al quesito iniziale (felicità), il quesito per il quale disponevano già di una risposta (appuntamenti) Ovviamente il secondo quesito deve avere un buon grado di corrispondenza al primo (“matching di intensità”) PARTE 2 – Euristiche e bias Capitolo 10 – La legge dei piccoli numeri S1 è in difficoltà quando si parla di statistica Campioni molto numerosi danno di solito molti meno errori rispetto a campioni con numeri più piccoli Bias della certezza rispetto al dubbio: S1 non è incline al dubbio, reprime l’ambiguità ed elabora spontaneamente storie il più possibile coerenti Capitolo 11 – Ancore Euristica dell’ancoraggio: si verifica quando le persone devono assegnare un valore, e per farlo partono da un determinato valore disponibile. Le stime si mantengono vicino al numero di partenza Esperimento di Tversky e Kahneman con la roulette truccata (si ferma solo su 10 e 65), e successiva domanda “Secondo te, qual è la percentuale delle nazioni africane che fanno parte dell’ONU?” Se il numero si fermava sul 10  risposta media 25 Se il numero si fermava sul 65  risposta media 45 Stesso meccanismo se si pensa di comprare una casa: si sarà influenzati dal prezzo medio di mercato Il meccanismo psicologico sottostante è:  Effetto priming (sistema 1)  la prima informazione fornita attiva altre conoscenze, sulle quali poi basiamo la nostra valutazione  Processo intenzionale di aggiustamento (sistema 2)  le persone svolgono un’azione volontaria e consapevole: a partire da un numero ancorante, si valuta se è troppo elevato o troppo basso e poi si aggiusta la stima allontanandosi mentalmente (es. punto di ebollizione acqua sull’Everest) L’aggiustamento è spesso insufficiente: le persone si fermano quando non sono più sicure di doversi allontanare ancora Indice di ancoraggio = si calcola con il rapporto tra la differenza delle due ancore e la differenza delle risposte medie. È la percentuale di spostamento dall’ancora Esempio delle sequoie: Altri esempi: stima valore di una casa, donazioni di denaro per uccelli marini, Marsiglia Dobbiamo stupirci dell’effetto ancoraggio?  Le persone cui vengono poste domande difficili si aggrappano a qualsiasi indizio, pensando che la domanda sia stata concepita da chi conosce la risposta e quindi che l’ancora non sia così distante Tuttavia, le ancore sono palesemente casuali L’ancoraggio deriva dal fatto che il messaggio ha un effetto di attivazione del sistema associativo (S1) indipendentemente dalla sua attendibilità, poi può essere giudicato attendibile o meno dal sistema 2 Ancoraggio come aggiustamento: Eplay & Gilovich dimostrarono che l’aggiustamento è un tentativo di trovare motivi per allontanarsi dall’ancora (i soggetti che scuotono la testa dicendo di no quando sentono nominare l’ancora si allontanano da essa, mentre coloro che annuiscono mostrano un ancoraggio rafforzato) Inoltre, i soggetti aggiustano meno quando le risorse mentali sono impoverite o quando sono stanche L’aggiustamento è un’attività intenzionale e conscia L’aggiustamento insufficiente è dato da un Sistema 2 pigro Le nostre menti cambiano i nostri corpi, e viceversa è stato dimostrato che il comportamento non verbale ha un impatto psicologico anche quando indotto artificialmente Capitolo 12 – La scienza della disponibilità Euristica della disponibilità avviene quando dobbiamo stimare la frequenza di una categoria, sulla base della facilità con cui gli esempi ci vengono in mente (i soggetti che si lasciano guidare dal Sistema 1 sono più inclini a questa euristica) - È più rischioso viaggiare per 800km in auto o in aereo?  le persone solitamente rispondono “aereo” - È più rischioso viaggiare in auto o in bicicletta  bicicletta Come viene stimata la frequenza di una categoria? Viene usato il parametro delle “morti per miliardo di chilometri percorsi” C’è una discrepanza tra rischio oggettivo e rischio soggettivo, alcuni rischi tendono a essere sovrastimati (incidenti aerei) e altri sottostimati (incidenti in bicicletta) L’euristica della disponibilità sostituisce un quesito con un altro: se il recupero è facile e fluido, la categoria viene giudicata grande Domanda bersaglio: valutare le dimensioni di una categoria o la frequenza di un evento Domanda euristica: con quale facilità ci vengono in mente degli esempi? Alcuni fattori che conducono a bias: 1. Salienza 2. Vicinanza temporale 3. Drammaticità 4. Vividezza, esperienze, immagini e vividi esempi personali sono più disponibili Esperimento sui coniugi: entrambi ricordano i propri sforzi molto più chiaramente dell’altro Stesso bias nei gruppi di lavoro: spesso alcune persone ritengono di aver fatto di più degli altri Cosa conta di più? La quantità di esempi recuperata o la facilità di recupero?  esperimento sull’assertività mostra che l’esperienza di facilità del recupero ha la meglio sulla quantità di esempi recuperati Chi fa più fatica a recuperare esempi è meno assertivo La facilità con cui gli esempi tornano alla mente è un’euristica del Sistema 1 In alcune condizioni le persone sono più influenzate dalla facilità con cui recuperano i ricordi: o Quando sono assorbite da un impegno difficilie (perché il S2 è impegnato) o Quando sono di buon umore o Quando hanno bassi punteggi di depressione o Quando sono poco informati sull’argomento del compito Effetto framing = influenza che la formulazione produce su credenze e preferenze Eppure, quando dobbiamo prendere una decisione non dovremmo dare peso ad aspetti che non rispecchiano nessuna differenza reale della situazione × Accetteresti una scommessa in cui ti si proponesse il 10% di probabilità di vincere 95€ e il 90% di probabilità di perdere 5€? × Pagheresti 5€ per partecipare ad una lotteria che desse il 10% di probabilità di vincere 100€ e il 90% di probabilità di non vincere niente? In entrambi i casi si deve decidere se accettare o meno una prospettiva incerta, che ci rende più ricchi di 95€ o più poveri di 5€ Una perdita è molto più accettabile se è formulato come il costo di un biglietto della lotteria, che come una scommessa persa: le perdite suscitano sentimenti più forti dei costi I costi non sono perdite (Thaler) Le persone sono più disposte a rinunciare a uno sconto che a pagare un sovrapprezzo Dilemma del trattamento terapeutico (facoltà di medicina di Harvard) Forniti dati relativi a probabilità di morte o sopravvivenza dopo il trattamento, dopo 1 e 5 anni Scenario “sopravvivenza” Scenario “mortalità” Intervento chirurgico: Su 100 pazienti, 90 sopravviveranno, 68 saranno vivi dopo 1 anno e 34 saranno vivi dopo 5 anni vs Radioterapia: Su 100 pazienti, 100 sopravviveranno, 77 saranno vivi dopo un anno e 22 saranno vivi dopo 5 anni Intervento chirurgico: Su 100 pazienti, 10 moriranno durante l’intervento, 32 saranno morti entro 1 anno e 66 saranno morti entro 5 anni Radioterapia: Su 100 pazienti, 0 moriranno durante il trattamento, 23 saranno morti entro 1 anno e 78 saranno morti entro 5 anni È importante conoscere questi effetti perché rischiamo di indirizzare il comportamento delle persone senza esserne consapevoli! Classificazione su 3 tipi di framing: 1) Framing della scelta rischiosa Le alternative differiscono dal punto di vista della certezza degli esiti (esempio malattia asiatica) 2) Framing sugli obiettivi Generalmente usato per promuovere comportamenti in ambito della salute e prevenzione È possibile presentare quasi tutte le info in termini dei loro potenziali benefici e potenziali costi Effetto framing nella comunicazione: test sull’efficacia di un volantino che promuove l’auto-esame del seno per diagnosticare eventuali alterazioni Il modo in cui le informazioni vengono presentate può spostare fino a più di un quarto (26%) delle scelte da un trattamento all’altro Condizione “guadagno” (evidenzia i benefici) vs condizione “perdita” (evidenzia i rischi) La condizione “perdita” è più efficace: c’è maggior intenzione a eseguire l’esame nell’immediato e dopo 4 mesi si dichiara di aver aderito alla pratica Frame di perdita funziona per mammografia, amniocentesi, test HIV Frame di guadagno funziona per uso del preservativo, creme solari Prevenzione: comportamenti di mantenimento della salute – non comportano rischio  frame di guadagno Individuazione: comportamenti di controllo dello stato di salute – comportano rischio  frame di perdita 3) Framing degli attributi La descrizione positiva vs negativa di uno stesso oggetto influenza in modo diverso il comportamento Effetto del nome: La possibilità di influenzare le scelte delle persone selezionando diverse descrizioni del problema rappresenta sia un’opportunità che un potenziale problema etico  Principio di regolarità: aggiungere nuove opzioni non dovrebbe modificare l’orientamento delle vecchie preferenze, eppure ci sono delle variazioni, chiamate effetto disturbo & effetto attrazione Effetto disturbo: rovesciamento delle preferenze nel momento in cui due opzioni sono molto simili tra loro Medici devono scegliere il paziente da operare per primo, data una disponibilità ridotta di sale operatorie: L’inserimento della terza opzione C provoca uno spostamento di preferenza da A verso B Effetto attrazione: all’interno di una scelta, due opzioni sono simili ma una è inferiore all’altra. Quando questa viene eliminata, aumenta l’attrattività di una delle altre opzioni (usato nel marketing) Es. abbonamenti giornale Economist: B prevede l’accesso a meno risorse ed è quindi chiaramente meno conveniente Le persone tendono a scegliere l’opzione C Tuttavia, eliminando l’opzione B, le persone scelgono maggiormente l’opzione A Es. manager dispone di 100.000€ e deve scegliere quale progetto finanziare Progetto A: costa 100.000€ e ha 85% probabilità di realizzazione (competitor) Progetto B: costa 50.000€ e ha 65% probabilità di realizzazione (target) Quale alternativa è più conveniente? Viene poi aggiunto il progetto C, che costa 50.000€ e ha il 55% probabilità di realizzazione (detto decoy o progetto civetta) Chiaramente non viene scelto da nessuno, ma ha la funzione di aumentare le preferenze verso B Es. uso dell’effetto attrazione per aumentare la disponibilità della gente ad accettare uno xenotrapianto (trapianto di organi animali in umani) Condizione con 2 alternative: - Fegato di maiale (2.5%) - Fegato umano Condizione con 3 alternative: - Fegato di maiale (25.6%) - Fegato umano - Fegato di cane Risultati simili anche per le donazioni in beneficenza In conclusione: un aumento del numero di opzioni aumenta il livello di conflitto portando le persone ad avere preferenze instabili Approfondimento - La battaglia tra Io presente e Io futuro Commitment device = modo per prendere una decisione a mente fredda e farci mantenere il proposito deciso, invece che farci guidare dalle emozioni del momento Ci sono due Io quando si parla di tentazione: Io presente (gratifica immediata) e Io futuro (benessere) Abbiamo bisogno di commitment devices perché:  Resistere alla tentazione è difficile  La battaglia tra Io presente e Io futuro è iniqua Esempio di commitment device: non tenere junk food in casa Problemi dei commitment devices: 1) Si possono trovare scuse, trucchi o giustificazioni per disattivarli 2) Sono dei continui promemoria per la nostra mancanza di autocontrollo (usarli ci convince che senza di essi non saremmo in grado di fare quelle cose) Come aiutare le persone a essere più previdenti?  Far immaginare il futuro più dettagliatamente, arricchendo di dettagli la rappresentazione mentale del futuro Costruttore di distribuzione simula il futuro finanziario, gli esiti dei possibili investimenti, facendo quindi provare sensazioni piacevoli o spiacevoli Si potrebbero usare informazioni concrete su quello che i soldi possono comprare, ad esempio che tipo di abitazione ci si potrebbe permettere (immagini che illustrano il tenore di vita) Software di realtà virtuale per l’invecchiamento permette di immaginare l’Io futuro, muovendo il cursore di reddito annuale cambiano le emozioni dell’Io presente e futuro Similmente, si possono simulare gli effetti del fumo, dell’esposizione al sole, dell’ingrassare, ecc. Esistono anche simulatori di gravidanza e simulatori di neonati Approfondimento – La prospettiva temporale Avere di più e ora è meglio che avere meno e dopo (Preferisci 50€ subito o 60€ tra un mese?  conflitto) Fenomeno dell’orizzonte temporale ristretto (svalutazione degli effetti differiti): il valore di una ricompensa futura si riduce in funzione del tempo trascorso per riceverla, più lontana è la ricompensa, più viene svalutata Quali sono le implicazioni dell’orizzonte temporale ristretto? Il fenomeno può dare utili indicazioni per le politiche di intervento e prevenzione nell’ambito dei rischi relativi alla salute Programmi che evidenziano i benefici o i rischi a lungo termine delle sostante psicoattive  poco effetto dissuasivo (salienza di tali conseguenze è attenuata dalla prospettiva temporale, futuro e lungo termine sono svalutati) Programmi che evidenziano i benefici o rischi a breve termine  possono avere maggior efficacia Le campagne contro il fumo parlano più spesso dei pericoli piuttosto che dei benefici (effetto framing), descrivendo conseguenze a lungo termine e negative, e usando immagini anche scioccanti per elicitare emozioni Sono poche le campagne che parlano dei benefici dell’astensione sottolineandone i benefici a breve termine, però questi concetti non sono facili da veicolare visivamente Capitolo 3 - Seguire il gregge Le influenze sociali ricadono in due categorie principali: 1) Informazione (se molte persone fanno o pensano la stessa cosa, le loro azioni e pensieri trasmettono info su ciò che potremmo voler fare o pensare anche noi) 2) Pressione del gruppo di pari (se ci sta a cuore ciò che la gente pensa di noi ci accodiamo alla massa) Terzo tipo di influenza sociale: 3) Priming (piccoli stimoli ci possono aiutare a richiamare alla memoria certe info con maggior facilità) Conformismo: le pressioni sociali sono un nudge che induce gli individui ad accettare conclusioni strane  gli architetti delle scelte possono sfruttare questa dinamica per orientare gli individui Es. campagna creativa ed efficace “don’t mess with Texas” contro l’abbandono di spazzatura in strada (target: uomini 18-24), video spot di due giocatori di football I nudge sociali come architettura delle scelte: se gli architetti desiderano modificare i comportamenti individuali attraverso i nudge, è sufficiente che informino gli individui di ciò che gli altri stanno facendo: 1) Conformità e ottemperanza agli obblighi fiscali Studio in Minnesota ai contribuenti che dovevano pagare le tasse sono fornite 4 info diverse:  “Le tue imposte finanzieranno attività meritevoli (istruzione, sicurezza, ecc.)”  Minaccia attraverso illustrazione delle pene previste per gli evasori  Spiegazione su come ottenere aiuto in caso di dubbi sulla compilazione della dichiarazione dei redditi  Informazione che più del 90% degli abitanti aveva già ottemperato agli obblighi tributari 2) Tutela delle foreste pietrificate dove è proibito portare via pezzi di alberi pietrificati, ma nonostante avviso sui cartelli la gente lo fa lo stesso Risultato: il messaggio positivo e ingiuntivo è più efficace di quello negativo 3) Socializzare il consumo moderato di alcol Abuso di alcool tra adolescenti è dovuto al fatto che la maggior parte di loro pensa sia molto più diffuso tra i coetanei di quanto non lo sia in realtà (errore di percezione dovuto all’euristica della disponibilità) Campagne di sensibilizzazione all’alcol tra gli adolescenti in Montana: 4) Risparmio energetico Esperimento a San Marcos in California. Nuclei familiari ricevono 4 diversi messaggi per ridurre energia: Oltre all’informazione relativa al consumo, veniva presentato anche il consumo medio di energie delle altre famiglie del quartiere Quelli con consumi superiori alla media hanno ridotto il consumo, ma quelli con consumi inferiori alla media hanno consumato di più (effetto boomerang) Metà delle famiglie riceveva anche un feedback non verbale o che indicava approvazione o disapprovazione, a seconda che il consumo fosse superiore o inferiore alla media dei vicini  spariva effetto boomerang e c’era una maggior riduzione dei consumi Priming = un piccolo stimolo (prime) può aiutarci a richiamare alla memoria certe info con maggiore facilità “Effetto della semplice misurazione”: il semplice chiedere/misurare le intenzioni delle persone, le porta a essere più propense a comportarsi in maniera conforme alla risposta data (molto utile in diversi campi, ad esempio chiedere l’intenzione di andare a votare il giorno successivo aumenta la probabilità di voto al 25%) Questo ha effetto non solo chiedendo alle persone cosa intendono fare, ma anche quando e come pensano di farlo Es. esperimento di Leventhal, Singer e Jones (1965) Lezione sul rischio di tetano e importanza della vaccinazione, offerta gratuitamente nel campus Alta intenzione di vaccinarsi, ma solo il 3% effettivamente lo fa Presentando la mappa del campus e il percorso + l’orario delle lezioni per inserire la visita tra i propri impegni, il 28% è andato a vaccinarsi Capitolo 4 - Quando servono i pungoli? o Di fronte a situazioni difficili e insolite o Quando non è disponibile un feedback immediato o Quando si ha difficoltà a tradurre la situazione in termini più comprensibili o Quando le conseguenze delle scelte e i loro benefici sono lontani nel tempo (es. è probabile che le persone beneficino di un nudge per fare più attività fisica) o Di fronte a scelte che si possono prendere solo una volta (es. facoltà, matrimonio, casa) Entrambi i messaggi sono stati efficaci nel migliorare l’accuratezza delle percezioni e ridurre il comportamento indesiderato Aspetti psicologici delle decisioni morali Dilemma del Trolley – scegliere se il tram uccide 5 operai vs 1 operaio Dilemma del Footbridge – scegliere se il tram uccide 5 operai vs fermarlo spingendo e uccidendo 1 sconosciuto sui binari Comunque si agisca, le persone che affrontano scelte drammatiche violano un obbligo e si espongono a una colpa inevitabile. Per l’agente non c’è una risoluzione giustificata dal punto di vista morale Giudizi morali = valutazioni di comportamenti e/o azioni di una persona, definite in base a una serie di virtù rese obbligatorie da una cultura o comunità Modello Razionalista (Piaget & Kohlber): porre ai bambini alcuni problemi ed esaminare le risposte presupponendo che non vi fosse una risposta corretta. L’interesse era osservare le loro spiegazioni della scelta Conoscenza e giudizio morale sono il risultato di processi di ragionamento e riflessione Le emozioni possono influenzare il processo, ma non sono la causa diretta del giudizio morale Sviluppo morale è caratterizzato da 6 stadi raggruppati in 3 livelli: 1) Pre-convenzionale, ciò che è moralmente giusto è ciò che ci piace 2) Convenzionale, ciò che è moralmente giusto è ciò che il gruppo approva 3) Post-convenzionale, ciò che è moralmente giusto è definito sulla base di principi, obiettivi, astratti e universali Il passaggio da uno stadio all’altro è dovuto alla capacità di prendere la prospettiva dell’altro Lo sviluppo della morale dovrebbe condurci a una concezione kantiana della mortalità “Agisci soltanto secondo la massima che, al tempo stesso, puoi volere che divenga legge universale” Modello Intuizionista (Haidt): il giudizio morale è il risultato di valutazioni automatiche e veloci (es. incesto) Nel dilemma del trolley c’è una maggiore attivazione di aree cerebrali associate a processi cognitivi controllati Nel dilemma del footbridge c’è maggior attivazione di aree associate con compiti di cognizione sociale e elaborazione delle emozioni Tempi di risposta: veloci a dire no nel footbridge perché l’azione di spingere giù dal ponte un uomo sbagliata, più lenti nel dilemma del trolley Footbridge:  Effetto vicino/personale La fisicità dell’atto di spingere ci fa trasalire Conseguenze nella realtà? I droni come futuro della guerra, è più facile uccidere una persona girando un interruttore  Effetto intenzionalità La natura di un’intenzione è rilevante per giudicare un’azione Dottrina del doppio effetto: un atto può avere due effetti, uno intenzionale e uno involontario. Gli atti morali sono intenzionali Differenza tra intenzione e previsione Dottrina del doppio effetto (ad esempio il dilemma del trolley) è moralmente lecita se: 1. L’azione in sé non è cattiva 2. I due effetti sono temporalmente conseguenti, non c’è modo di realizzare il bene senza effetti nocivi 3. L’intenzione è orientata al bene e l’effetto cattivo non è voluto 4. Il rapporto tra effetto buono e cattivo è ragionevolmente proporzionato
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