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Schemi estremamente dettagliati di tutto il programma del 5 anno di scienze umane, Schemi e mappe concettuali di Scienze Umane

In questo documento sono contenuti gli schemi dettagliati di tutti gli argomenti di pedagogia, antropologia e sociologia del quinto anno del liceo delle scienze umane. Questi sono schemi che ho estrapolato dai miei appunti, strutturati in modo abbastanza discorsivo e ben approfonditi. Gli argomenti sono: Pedagogia: Storia della scuola italiana dall’Unità ad oggi, Scuola ed educazione nella costituzione, Educazione attiva, Dewey, Montessori, Don Milani, Claparède, Decroly, Neill, Gentile, Makarenko, Illich, La scuola negli anni ‘60/‘70/‘90, La dispersione scolastica, La pedagogia speciale, Media Education, Pedagogia interculturale, Bruner, La psicopedagogia americana ed europea. Sociologia: Bauman, Disuguaglianza sociale, Povertà, Amartya Sen, Globalizzazione, Gorz, Beck Antropologia: Bauman e il problema con l’identità, Etnologo nel metró, Hannerz, Levì-Strauss, Geertz, Antropologia postmoderna e Malinowski, Antropologia della globalizzazione.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 08/06/2023

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Scarica Schemi estremamente dettagliati di tutto il programma del 5 anno di scienze umane e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Scienze Umane solo su Docsity! Pedagogia - Storia della scuola italiana dall’unità ad oggi 1861= Unità d’Italia → 4 Re Le leggi del Piemonte diventano leggi del nuovo regno 1) Legge Casati 1859 legge piemontese che diventa valida per tutta l’Italia - segna la nascita della scuola pubblica italiana - obbligo di istruzione religiosa Prevede: ➔ Scuola elementare 4 anni → 2 bienni: 1^ obbligatorio, 2^ non obbligatorio L’obbligo dei due anni era largamente evaso → la scuola era istituita dai comuni, che dovevano mettere a disposizione gli edifici e pagare i maestri molti comuni non lo facevano e i bambini non potevano raggiungere le ↪ scuole vicine → NON c’erano sanzioni ➔ Dopo la scuola elementare 2 opzioni: - ginnasio (5 anni) + liceo (3 anni) → istruzione secondaria classica, classi dirigenti - scuola tecnica (3 anni) + istituto tecnico (3 anni) → istruzione secondaria tecnica ➔ Sistema universitario 6 facoltà: Giurisprudenza Lettere e filosofia Medicina Scienze matematiche, fisiche, naturali Teologia Ingegneria - Scuola normale → (4 anni) dopo le elementari si faceva o il ginnasio o la scuola tecnica poi la scuola normale= formava i maestri 2) Legge Coppino 1877 Sinistra storica - Porta la scuola elementare a 5 anni → 3 anni obbligatori + sanzioni per chi evade l’obbligo Chi evade l’obbligo? I ↪ poveri, che necessitavano dei figli per lavorare= critica alla legge Coppino → con le sanzioni i poveri pagavano la scuola ai ricchi 3) Legge Orlando 1904 Epoca giolittiana (Giolitti 1903- 1914) → discorso sulla forza di una nazione che si basa sulla formazione del suo popolo - eleva l’obbligo a 12 anni d’età - 1903= viene riconosciuto lo Status giuridico dei maestri 4) Legge Daneo- Credaro 1911 La scuola elementare passa sotto il controllo dello Stato (paga i maestri) 5) Riforma Gentile 1923 1^ riforma di sistema, cambia strutturalmente la scuola fino agli anni ‘60 - Giovanni Gentile= politico, filosofo, pedagogista ministro dell’istruzione nel 1^ governo Mussolini, verrà ucciso dai ↪ partigiani Eleva l’obbligo a 14 anni d’età ➔ Scuola elementare 5 anni → esame di stato al 3^ e 5^ anno ➔ Dopo la scuola elementare: 6 opzioni La scelta si basava sulla classe sociale Ginnasio= classi sociali più abbienti → istituto tecnico= meno abbienti Liceo classico= classi sociali più abbienti → scientifico= meno abbienti scuole private, senza oneri dallo Stato, ma se chiedono la parità devono essere uguali per programmi e metodo educativo alla scuola statale 34 → “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, garantita per almeno 8 anni, è gratuita ed obbligatoria. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i più alti gradi dell’istruzione. La repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere distribuite per concorso” Impliciti: 3 → uguaglianza formale= tutti i cittadini hanno pari dignità sociale 30 → bisogna mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio - istruire= conoscenze, abilità, competenze - educare= principi etico- morali - formare= istruire + educare 38 → diritto da parte dei disabili all’educazione e all’avviamento professionale (disabilità nella scuola nel 1970, prima c’erano solo le scuole per ciechi della riforma Gentile) ● Anni ‘60 e ‘70 del 900 Anni ‘60 1962 → scuola media unica: - viene eliminato l’avviamento professionale - 1^ passo per la creazione di una scuola di massa - obiettivo= fornire una preparazione il più possibile omogenea e elementi per l’orientamento per gli studi successivi 1968 → scuola materna statale, prima erano solo private e religiose, dal 2000 prenderà il nome di scuola dell’infanzia 1969 → libero accesso all’università: cede la limitazione della legge Gentile Anni ‘70 1973- 1974 → legge sui decreti delegati → rappresentanza degli alunni e genitori negli organi collegiali - Altre riforme + art.38 Art. 38 → diritto all’istruzione per i disabili= anni ‘70 1999= riforma dell’esame di maturità= Esame di Stato - 3 prove scritte ↪ - prova orale - commissione mista e voto in centesimi 2008= Legge Gelmini → riforma della scuola secondaria di 2 grado (nasce il liceo delle scienze umane) - Educazione attiva - L’educando è parte attiva del processo educativo, è protagonista del suo apprendimento → l’educazione attiva non si è realizzata né si realizzerà una volta per tutte, è in continuo evolversi Fine della prima guerra mondiale= le esperienze legate al movimento dell’educazione attiva conoscono un impulso particolare mosso da due fenomeni: 1) politico- sociale → dopo la guerra l’esperienza dell’ingiustizia nella detenzione del potere porta all’esigenza di giustizia sociale= movimenti politici 2) scientifico- culturale → con la diffusione delle scoperte che stavano facendo i primi psicoanalisti si afferma l’idea che educazione e apprendimento non fossero due fenomeni riducibili all’effetto di un emittente A su un ricevente B → successo dell’educazione dipende dalla collaborazione tra educatore ed educando ● 30 punti di Calais → punti stabiliti dal movimento dell’educazione attiva, che caratterizzano esso e i suoi aderenti → educazione alla cittadinanza (10 di organizzazione generale, 10 sull’educazione intellettuale, 10 sull’educazione morale) Ruolo dell’educatore nella pedagogia attiva= non è un operatore di trasmissione di contenuti e regole, è un interlocutore capace di far fare esperienze e accompagnare l’elaborazione globale Il rapporto tra i due deve essere orientato verso il ↪ mondo esterno e non alla coppia che essi formano Philippe Meirieu → La storia dell’educazione è fatta di scommesse, la scommessa sull’educabilità è l’onore dell’educazione e la sua ragione di esistere - Arriverà poi un momento in cui l’educando dovrà scegliere cosa fare di se stesso, non può essere l’educatore a farlo → può solo creare le condizioni perché l’altro si assuma il rischio e prenda da solo questa decisione ↓ Non si può crescere al posto di qualcun altro, bisogna essere presenti per aiutarlo → principio di educabilità Bisogna però rispettare che sia l’educando a scegliere del suo destino → principio di libertà I due principi sono indissolubili= senza rispetto della libertà l’educabilità diventa addestramento, senza educabilità il rispetto della libertà si trasforma in fatalismo - John Dewey Filosofo, psicologo ed educatore (pedagogista) - 1859-1952 USA - Definito una delle fiaccole della civiltà, grande prestigio nella civiltà americana Interesse nel recupero di bambini minorati psichici (all’ora ritenuti non educabili), a differenza dei colleghi aveva capito che questi bambini erano da educare non attraverso metodi rigidi ma attraverso un metodo prevalentemente pedagogico invece che medico. Fu poi quindi incaricata di tenere alcune conferenze alle maestre romane riguardo all’educazione dei bambini ortofrenici. 1906= le viene affidato il corso di antropologia pedagogica presso l’università di Roma e le venne proposto di istituire delle scuole per bambini in un quartiere degradato da risanare. La prima scuola in questo quartiere fu denominata “La casa dei bambini”. Da questo momento, si moltiplicano i corsi per maestre Montessoriane e vengono istituite nuove scuole per bambini. - Il pensiero pedagogico Il metodo è caratterizzato da alcuni nuclei tematici: apporto delle altre scienze al rinnovamento dei metodi educativi, centralità del bambino, importanza dell’ambiente. ● Formazione dei maestri- scienziati Occorreva formare nuovi maestri capaci di fare uno studio metodico dell’educando sulla base della psicologia sperimentale e dell’ antropologia pedagogica, in grado di utilizzare le teorie di queste due discipline Il maestro montessoriano= saper approcciarsi al bambino → aspetto affettivo, emotivo e relazionale hanno un forte peso oltre alle conoscenze Non basta avere il maestro formato sulle teorie e i dati, deve essere formato anche ad accogliere le libere manifestazioni naturali del fanciullo= fulcro della pedagogia scientifica è l’unione di questi due aspetti Necessità di un ambiente adatto dove il bambino fosse libero di esplorare ed esprimersi e in cui il maestro scienziato poteva osservarlo. Il maestro sapeva ridurre la distanza tra sé e il bambino= “Contatto di anime”, entrare in contatto con il bambino attraverso mezzi scientifici adatti per gestirne lo sviluppo ● Il puerocentrismo L’educatore non si deve concentrare solo sull’educazione in sé, ma nello specifico sul bambino. Solitamente l’educatore si occupa di una formazione rigida e teorica e perde di vista la personalità del bambino, in ogni tipo di educazione. La Montessori definisce il bambino come padre dell’uomo= non va considerato come essere debole da proteggere, ma come costruttore dell’uomo e produttore dell’umanità → è dotato di tutte le capacità per conoscere il mondo e di una mente capace di assorbire sempre nuove informazioni. Spontaneismo non coincide con libertà: libertà= contesto di crescita armonica, di sviluppo della propria persona, che deve avvenire sotto la guida dell’adulto che avendo le conoscenze scientifiche sa quando intervenire, al contrario appunto dello spontaneismo. ● Le case dei bambini Sono l’ambiente adatto per lo sviluppo, diverso rispetto alle tradizioni precedenti= abolizione del banco che rende il bambino immobilizzato e osservato dal maestro → tutto deve essere a misura di bambino Alla base del metodo Montessori= studio della vita del fanciullo che pone l’accento sulle attività senso motorie di quest’ultimo, che si sviluppano in due modi: - esercizi di vita pratica (pulire la stanza, apparecchiare, camminare per la strada in modo corretto) - materiale didattico scientificamente organizzato= creati materiali di sviluppo per l’educazione materiale e lo sviluppo dei sensi (esercizi di silenzio, tavolette per lo sviluppo del tatto ecc) ● Educazione religiosa Importante era un corretto studio della religione, andava introdotta sin dall’infanzia ma trasmessa come un valore aggiunto di gioia e apertura al mondo ● Educazione e pace All’origine delle guerre non ci sono solo fattori economici e politici, ma partono anche dall’uomo. La pace è data dall’educazione, definita una vera e propria arma della pace. Si educa alla pace attraverso il sentimento di appartenenza dell’uomo al mondo. - Don Lorenzo Milani - Firenze 1923 - famiglia nobile → liceo ma poi non prosegue con gli studi, intraprende la strada dell'arte e della pittura e si avvicina al mondo ecclesiastico - conversione al cristianesimo (seminario di Firenze) e dopo il seminario esperienza sacerdotale nella parrocchia di San Donato Inizia a vedere la scuola come mezzo fondamentale affinché i giovani raggiungano la propria indipendenza e maturità → profonda ignoranza tra i ragazzi ↓ Si convince che il suo compito di religioso dovesse essere preceduto da quello di maestro: per risvegliare il senso religioso bisogna prima svegliare quello umano attraverso la scuola ● San Donato → fonda questa scuola serale aperta a tutti e promuove la formazione di scuole popolari per combattere l'analfabetismo È una scuola aperta a tutti che non considera la provenienza politica. - Trasferimento a Barbiana Viene nominato priore della chiesa di Sant’Andrea a Barbiana (Vicchio nel Mugello), dove inizierà a radunare i giovani nella canonica, dando vita ad una scuola serale simile a quella di San Donato. Scuola di Barbiana → trasmissione di insegnamenti disciplinari accuratissimi e una coscienza etica e civile + consapevolezza che essere poveri non equivaleva a essere privi di cultura ● I ragazzi avevano più tempo per capire le cose e impararle La scuola doveva radicarli nella conoscenza e proiettarli verso il futuro Per Milani= vantaggioso lavorare con ragazzi poveri ma non ancora compromessi dal potere. ● Lettera ad una professoressa nasce come libro di protesta La professoressa è l’emblema della scuola pubblica italiana, classista e selettiva La professoressa è l’insegnante insensibile che non sa comprendere i reali bisogni degli studenti. - 3 principi fondamentali della scuola di Barbiana: 1) non bocciare 2) a quelli che sembrano cretini dare la scuola a tempo pieno 3) agli svogliati basta dare uno scopo - Non bocciare → non è una soluzione ai problemi degli studenti in difficoltà. Le difficoltà vanno recuperate, non punite → bocciare= accentuare le disuguaglianze sociali - Tempo pieno → A Barbiana tutti i ragazzi andavano a scuola dalla mattina presto fino al buio, 365 giorni all'anno → perché la scuola non è un obbligo, ma un privilegio - Scopo agli svogliati → Serve far trovare un fine allo studente Aumentare la motivazione allo studio= argomenti attuali e legati alle esperienze degli allievi Bisogna preparare gli alunni alla vita sociale e politica del paese. Milani precisava inoltre “Se sai sei, se non sai sei in balia degli altri". Lettera ad una professoressa pag 105 C'è un'analisi sociale di quegli anni → Nel 1961 raggiungeva la licenza elementare il 60,5% degli studenti (poco più di 1 su 2) raggiungeva la licenza media (non c’era ancora la scuola media unica) il 9,6% degli studenti (1 su 10) raggiungeva il diploma il 4,2% degli studenti, alla laurea 1,3% degli studenti - Edouard Claparède 1878-1940 Pensiero che rientra nella categoria dell’attivismo pedagogico, ha una formazione medica e dopo gli studi si interessa di psicologia dell’età evolutiva 1912 → fonda a Ginevra l’istituto J.J.Rousseau → nuovi approcci e strategie educative e formazione dei maestri che dovranno mettere in atto queste nuove metodologie 2 opere: - La scuola su misura (1920) - L’educazione funzionale (1931) Pedagogia di Claparède= pedagogia funzionalista - L’educazione funzionale Elabora una serie di leggi funzionali, che determinano il funzionamento dell’organismo umano nel suo rapporto con il mondo esterno → è molto importante la 4= “Legge di adattamento funzionale” → l’azione degli esseri umani si manifesta quando è adatta a soddisfare un bisogno o un interesse. Ciò determina un principio secondo cui le azioni sono volte e si manifestano quando è necessario soddisfare un bisogno o un interesse= visione funzionalistica → l’uomo agisce con uno scopo, che è il soddisfacimento di un bisogno o di un interesse Radice della teoria motivazionale, che Claparède anticipa in parte. Se si vuole fare agire una persona bisogna fare leva su bisogni o interessi e se essi non sono presenti vanno stimolati. L’individuo va messo nelle condizioni di far nascere bisogni ed interessi= spinta pedagogica Non tutto è già dentro l’individuo, la natura non va da sé verso la propria realizzazione= servono degli obiettivi Occorre collocare in ambito educativo i bisogni, gli interessi e le attitudini al centro Per Claparède l’insuccesso entra in gioco quando gli insegnanti e la scuola non riescono a riconoscere attitudini e interessi di ognuno e considerano la classe come una massa. I soggetti sono tutti capaci, se motivati, di raggiungere l’obiettivo minimo. - 2 scopi fondamentali che l’educazione funzionale assume per Claparède: 1) evitare il disadattamento scolastico che si può generare davanti all’insuccesso scolastico 2) valorizzare le altre capacità intellettive e attitudinali Questi due punti devono stare insieme. - La scuola su misura L’idea di una struttura scolastica flessibile che si coniuga su bisogni, interessi ed attitudini degli studenti, che sono diversi tra loro per le loro attitudini, per i loro tempi, le loro capacità= non può quindi essere uguale per tutti La scuola su misura si articola su 3 proposte: - classi parallele: possibilità ai docenti di suddividere la classe in gruppi di livello, in base alle loro attitudini e agli obiettivi che un individuo può raggiungere - classi mobili: un alunno può seguire diverse materie secondo lezioni di diverso grado - sistema delle opzioni: uno studente deve avere la possibilità di configurare il proprio curriculum sulla base delle sue attitudini La scuola su misura è una scuola funzionale= predispone un percorso di apprendimento che permette all’individuo di soddisfare i propri interessi e bisogni, per lo più spontanei o indotti dall’ambiente scolastico - Decroly - 1871- 1932 - Medico belga, aveva sperimentato l’inefficacia delle scuole del tempo= era un giovane ribelle che venne espulso dal liceo Era di famiglia borghese quindi riuscì a concludere gli studi privatamente Attività globalizzatrice= ponte fra l’istinto e l’intelligenza superiore ( essa si sviluppa a partire dai 13-14 anni) - Neill - 1883- 1973 Paradigma delle pedagogie libertarie- della libertà → l’educazione deve avvenire in un clima di assoluta libertà in cui viene favorita l’autoregolazione. L’infanzia scopre la propria auto regolazione= la libertà produce autoregolazione Neill= “un Rousseau che ha letto Freud”, un pedagogista educatore (prima Rousseau, si identifica in educatore) che ha letto Freud (psicanalisi) ↓ Analisi dei tratti negativi del bambino freudiana Bambino= naturalmente orientato verso forme positive di sviluppo, è la natura che lo rende spontaneamente leale, creativo, felice… I suoi tratti negativi= non sono tratti naturali → deformazione prodotta dalla nostra errata mentalità adulta: visione del bambino come egoista perché è un bambino, non può che essere tale in quanto bambino Desiderare che sia diverso= negargli il diritto di essere naturalmente e spontaneamente se stesso Bambino sottoposto ad un’educazione coercitiva e repressiva= costruisce una seconda personalità inautentica per compiacere gli adulti o ottenere qualcosa ↓ occorre eliminare qualsiasi forma di repressione= il bambino deve essere spontaneo Negare l’egoismo ad un bambino= negare il diritto ad essere se stesso, l’egoismo è una caratteristica di tutti i bambini ● Obiettivo di Neill= preservare la creatività e la naturale bontà dell'individuo, eliminando ogni forma di repressione. La pedagogia della libertà deve favorire la crescita naturale che va verso l'eudaimonia → piena realizzazione di sé che avviene fuori dalla coercizione - Giovanni Gentile - 1875- 1924 → morte violenta, ucciso dai partigiani - Riforma gentile 1924 e riflessioni sulla pedagogia E’ un esponente del neoidealismo → idealismo= corrente filosofica che riconduce totalmente l'essere al pensiero, negando in tal modo resistenza autonoma alla realtà ↓ l’essere coincide con il pensiero e non esiste al di fuori di esso → “il soggetto è in quanto pensa” Nell’atto di pensare il soggetto crea l’essere e determina se stesso Atto → attualismo → l’essere si determina nell’atto del pensare, con il quale il soggetto pone se stesso → attualismo filosofico - L’attualismo filosofico si traduce in attualismo pedagogico ↓ Immanentismo → il soggetto quando pone se stesso nel atto di pensiero (attualismo) è anche immanente= ciò che non implica una dimensione oltre se stessa - Attualismo e immanentismo= due delle caratteristiche principali del pensiero Gentiliano ↓ Pensa all’uomo come ad uno spirito, che fa parte dello Spirito Il pensiero, attraverso cui si pone l’essere e l’individuo pone se stesso, procede attraverso un percorso dialettico → esso vede in opposizione la mente che insegna alla mente che apprende Sintesi che nasce dalla dialettica di questi due elementi contrapposti= la mente che conosce (approdo del processo di apprendimento) Dalla sintesi delle due nasce qualcosa= un nuovo spirito e un nuovo essere ● Pedagogia= la scienza della formazione dello spirito, la filosofia è scienza dello spirito: la pedagogia non è altro che una parte della filosofia La pedagogia rifiuta la didattica e la programmazione → “il metodo è il maestro” per Gentile Non esiste una riflessione su luogo, tempo, strumenti e fini dell’educazione: il maestro essendo spirito contiene già tutto dentro di sé. Il maestro (metodo) non ha necessità di attenersi ad una didattica programmata, farà leva unicamente sulle proprie risorse interiori. Programmare l’attività didattica= cristallizzare il fuoco creatore e diveniente dello spirito che è alla base dell’educazione, la sua manifestazione ↓ Programmare= contenere e ridurre lo spirito, il quale dovrebbe manifestarsi liberamente - La didattica ha una legittimità? Per Gentile no= il maestro non deve porsi questa questione in termini astratti. Didattica= riflessione teorica sull’efficacia dei metodi, dei mezzi, degli strumenti, dei tempi dell’educazione e della valutazione degli apprendimenti. Il maestro incarna lo spirito → l’allievo deve subordinarsi all’ascolto del maestro, così da diventare a sua volta spirito. Dopo essersi sottomesso arriva a diventare a sua volta spirito acquisendo liberamente e facendo propri i contenuti imposti Mente che insegna= produce l’atto iniziale di subordinazione della mente che apprende, che ambisce a diventare spirito a sua volta Mente che insegna= porta la mente che apprende ad accogliere dentro di sé lo spirito della mente che insegna appropriandosene (frutto di una libera scelta) Tra la mente che insegna e la mente che apprende c’è l’amore → perfetta identità di volere, pensare ed agire → Le due menti devono volere e pensare la stessa cosa. - Anton Semionovic Makarenko - Tradizioni → vita dentro la comune caratterizzata dal rispetto delle tradizioni: divisa (omologazione, uguaglianza…), esaltazione dei comandanti … Pratiche e tradizioni= forme di oggettivazione della morale sociale → trasposizione di un comportamento sociale in una pratica che rappresenta l’oggettivazione di qualcosa che non deve rimanere solo un pronunciamento orale astratto - Letture 1) Caso di Miscia: centralità del collettivo di appartenenza e annullamento di interferenze di altri collettivi → Misica aveva preso una decisione senza informare prima il collettivo 2) Caso di Terentiuk: l’educatore ha il potere/diritto di intervenire nelle scelte più intime del singolo soggetto → Terentiuk inizia l’istituto tecnologico, ma l’educatore gli fa cambiare strada perché vede in lui un grande potenziale rispetto alla recitazione. Terentiuk diventa infatti un grandissimo attore 3) Caso di Ivanov: inesorabilità delle decisioni del collettivo → Ivanov ruba una radio e tenta di nascondere il furto incolpando altri, ma viene scoperto dal collettivo e cacciato - Illich Filosofo, sociologo e pedagogista → uno dei massimi esponenti del paradigma della descolarizzazione “Descolarizzare la società” opera che si rifà a questo pensiero → la scuola ↪ ha fallito il suo intento che era quello di ridurre le disuguaglianze, non è più riformabile, va quindi distrutta. ↓ Da qui l’idea di descolarizzare la società → sostituire le comuni istituzioni educative con altre forme di educazione conviviale fondate su libertà e creatività vanno progressivamente a sostituire le forme tradizionali ↪ d’istruzione. ● La scuola non riesce più a nascondere il suo male di fondo, la discrepanza fra ciò che ha alimentato, ovvero il mito dell’uguaglianza, con la disuguaglianza che ha realizzato. ↪ ha alimentato l’idea di promuovere l’uguaglianza ma ha realizzato il contrario Illuminismo → nasce la scuola pubblica e il mito secondo il quale essa avrebbe prodotto maggior uguaglianza tra gli individui (scalata delle posizioni sociali ed eliminazione della disuguaglianza prodotta dalla nascita) Nelle società industriali nasce l’idea che l’individuo potesse farsi strada nella vita tramite un percorso di istruzione= emancipazione Nasce il mito della scuola come strumento per eliminare le disuguaglianze↪ sociali, ma ne produce di maggiori → riproduce le disuguaglianze presenti nella società e diventa lo strumento con il quale il potere politico legittima la condizione sociale esistente Scuola= luogo della riproduzione sociale Scuola così com’è, rappresenta la società così com’è → ↪ non è riformabile= va abolita. Illich paragona la scuola ad un supermercato in cui sono contenute merci preconfezionate (contenuti del sapere) che vengono distribuite dagli insegnanti, che diventano meri distributori di merci già confezionate da altri tali merci servono a indottrinare e condizionare gli studenti, i quali sono ↪ dei semplici consumatori → Istruzione come consumo, titolo di studio come merce Scuola= da sempre un programma occulto= autoaccreditarsi come unica fonte di promozione sociale → detiene il monopolio dei titoli di studio → con il titolo di studio si determina ciò che un individuo conosce → certifica il sapere Il titolo di studio= sempre di più una merce ad alto tasso di inflazione → un titolo di studio perde progressivamente d’importanza. Cornice del pensiero di Illich= ↪ marxista → i titoli di studio hanno alla base un sistema capitalistico, chi ha più disponibilità può accumularne di più. La scuola così com’è non potrà mai essere riformata= centro di riproduzione della scala sociale. L’eliminazione della scuola e l’introduzione di forme aperte e libere produrranno un cambiamento sociale verso una società conviviale. Scuola= produce un condizionamento psico sociale attraverso il criterio della misurabilità delle competenze → riduce lo studente alla dimensione scolastica e valutativa, è la valutazione che gli viene data a scuola → condizionamento psicologico ● La descolarizzazione Descolarizzare= trasferire la responsabilità educativa ad altre istituzioni → favorire la secolarizzazione ovvero una perdita progressiva di importanza dell’apprendimento e dell’insegnamento Le nuove amministrazioni che dovranno sostituire la scuola dovranno produrre la formazione di personalità che permettano l’unicità della persona, perché le merci rendono gli studenti tutti uguali. La scuola verrà sostituita da un ↪ insieme di strutture educative aperte raggruppabili in 4 insiemi= 1) Ambienti di apprendimento formali= tutte quelle strutture formalmente pensate per l’apprendimento (es biblioteche), ma anche laboratori dove è possibile apprendere dall’esperienza 2) Iniziative di raccordo che mettono in contatto chi vuole imparare e chi vuole insegnare, mettendo a disposizione il proprio sapere. 3) Momenti di socializzazione libera con la formazione di gruppi di lavoro che si riuniscono attorno a questioni di interesse comune. 4) Creazione di un annuario degli educatori Idea guida di questo progetto= implica la possibilità che gli individui possano liberamente scegliere come e quanto fruire delle diverse offerte educative 3) Condizione culturale o sociale di partenza Espressioni utilizzate dagli studiosi= ● In- school drop= studenti che rimangono a scuola ma in quanto fortemente demotivati sono ad alto rischio di dispersione ● Tuned- out= coloro che continuano ma senza alcun risultato ● Stop- out= coloro che interrompono momentaneamente il percorso di studi ● Capable drop- out= coloro che avrebbero buone capacità cognitive ma che per un motivo o per l’altro non continuano la scuola ● Underachievement= studenti capaci che però rendono al di sotto delle loro possibilità ● Educational mortality= studenti che non possiedono gli strumenti per continuare il percorso di studi, sono ripetenti e dopo varie volte finiscono per abbandonare la scuola Questi termini fanno comprendere che il fenomeno della dispersione scolastica ha tante sfumature diverse → l’insegnante deve conoscerle e prevenire il rischio di dispersione Dati sull’abbandono in Italia: - Studenti maschi abbandonano più frequentemente delle studentesse - Studenti di famiglie immigrate più propensi rispetto a quelli di famiglie italiane - Grande divario tra le regioni= Sud alto tasso di dispersione Ragazzi drop out= più soggetti alla disoccupazione e alla necessità di sussidi, inoltre a rischio di esclusione sociale ● La scuola in Europa negli anni ‘90 Unione Europea= 1993 con il trattato di Maastricht percorso di ↪ collaborazione anche riguardo alle tematiche educative e della formazione L’Unione emana direttive, che sono vincolanti per i 27 paesi nel campo educativo non ha potere direttivo ma emana ↪ indicazioni= atti normativi con cui l’UE sollecita i paesi a intraprendere cambiamenti condivisi ↓ Scopo= avere sistemi educativi uniformati seppur molto diversi tra loro per modalità e strutture questa necessità si realizza nel ↪ 1993 con il primo dei “Libri bianchi” (insieme di documenti di argomento educativo), curato da Jacques Delors Primo libro bianco= si definisce l’educazione come valorizzazione del capitale umano e viene indicato come obiettivo degli anni successivi quello di “imparare ad imparare” per tutto il corso della vita → Lifelong learning Europa= spinge i sistemi educativi europei a valorizzare il capitale umano + intraprendere la costruzione di sistemi informativi che permettano all’individuo di imparare durante tutto il corso della sua vita. siamo nella ↪ società della conoscenza → l’individuo si aggiorna continuamente e la facoltà più importante è quella di imparare ad imparare Valorizzazione del capitale umano= deve portare l’Europa a rappresentare la più importante area del mondo per conoscenze e sviluppo economico Nel 2006 (assorbita poi dal sistema legislativo italiano nel 2008) viene emanata una raccomandazione= 8 competenze chiave della cittadinanza → aggiornate poi nel 2018 sono competenze di carattere generale utili non solo all’individuo ma ↪ anche per alimentare il sistema sociale e l’occupazione. ↓ 1) Comunicazione nella madrelingua= tutti i cittadini europei devono essere in grado di comunicare con la propria madrelingua → capacità di adeguare la nostra comunicazione al contesto sociale in cui siamo inseriti 2) Comunicazione in lingue straniere 3) Competenza matematica e competenze in ambito scientifico e tecnologico 4) Competenza digitale 5) Imparare ad imparare 6) Competenze sociali e civiche 7) Senso di iniziativa ed imprenditorialità 8) Consapevolezza ed espressione culturale Nell’Agenda 2030= 4 obiettivo → educazione ● Pedagogia speciale Entra a far parte del dibattito pedagogico negli anni ‘70 → branca della pedagogia che interviene in tutte le aree che fanno riferimento alla disabilità Art.38 della Costituzione → richiamava al diritto dei disabili di frequentare i percorsi di istruzione, formazione e di avviamento professionale Fino ad allora= disabili emarginati → la disabilità era una ↪ questione lasciata alle famiglie e alle istituzioni speciali (spesso di orientamento religioso) ↓ Dagli anni ‘70 disabilità= questione sociale, riguarda tutti 3 parole fondamentali con 3 significati diversi secondo l’Organizzazione mondiale della sanità: 1) Menomazione= perdita di funzionalità di un organo o di un apparato, fisica o mentale (es. ritardo mentale) 2) Disabilità= la ricaduta che la menomazione produce limitando la possibilità di svolgere una determinata azione 3) Handicap= uno svantaggio prodotto dalla società nel ricoprire il ruolo sociale, quello di studente, di figlio, di padre o madre, di amico… Tutta la società deve farsi carico della disabilità= è una questione sociale E’ difficile intervenire su un ritardo causato da una menomazione, ma lo svantaggio può essere ridotto o (in una realtà utopica) addirittura azzerato. la società deve ridurre questo svantaggio → è fatta di tante ↪ diversità, tra cui le menomazioni che si riflettono in essa come handicap Legge 104 del 1992 Punto di riferimento fondamentale per la pedagogia speciale → Legge 104= vuol fare di ogni disabile un membro attivo del contesto sociale tenendo conto delle sue potenzialità e impegnandosi a svilupparle Legge quadro che considera la disabilità nella società a tutto tondo non solo nella prospettiva educativa, anche in quella lavorativa. si distribuiscono delle precise competenze istituzionali che riguardano ↪ non solo la scuola ma anche altri enti ed istituzioni che devono contribuire al successo del processo di inclusione sociale. ↪ Enti= scuola, famiglia, ASL (diagnosi dal dottore), enti locali … ↓ Sinergia tra questi enti che si determina in una collaborazione che produce nella fase iniziale una certificazione, una diagnosi funzionale fatta dal neuropsichiatra infantile. ↓ La diagnosi attesta la disabilità ma mette anche in evidenza le aree potenziali dell’individuo in questione → su queste potenzialità la scuola costruisce un piano educativo individualizzato (PEI) Realizzato dall’↪ insegnante di sostegno e l’eventuale educatore (figure di supporto) insieme al resto consiglio di classe (educatore non ne fa parte) L’insegnante di sostegno con questa legge diventa ↪ insegnante della classe ↓ Tutto ciò deve portare, nel momento in cui il percorso scolastico si conclude, alla costruzione di un percorso di vita per l’individuo affetto da disabilità, al quale tutti questi enti contribuiscono → inserimento nel mondo lavorativo La legge impone agli enti del primo e secondo settore con più di 20 dipendenti (enti del primo settore= pubblici/ enti del secondo settore= privati es industrie, artigianato ecc/ enti del terzo settore= associazioni di volontariato no profit) di assumere alunni certificati circa nella misura di 1 ogni 10 assunzioni. Inclusione= non è mai un processo automatico che avviene grazie a normative e leggi → alla legge devono fare seguito dei comportamenti di tutti i cittadini, non solo di quelli che hanno responsabilità istituzionali. Legge 170 del 2010 Norma i disturbi specifici dell’apprendimento e i bisogni educativi speciali ha introdotto le tutele per coloro che sono risultati essere dislessici, ↪ disgrafici ecc. o che sono ricaduti nella fascia dei bisogni educativi speciali ↓ Diritto a strumenti compensativi o strumenti dispensativi - Media education (anche sociologia) Mass media= inglese “mass” latino “media” → media= plurale di medium → doppio significato= strumento/punto di mezzo Mezzi di comunicazione di massa= tutti quegli strumenti che permettono ad un emittente di mettersi in contatto con una moltitudine di riceventi. Elementi della comunicazione= Emittente → messaggio → ricevente Elementi collegati tra loro da mezzo e contesto Mezzo di comunicazione di massa= lo strumento che ci permette di raggiungere più riceventi oggi sicuramente ↪ internet, tempo fa la televisione, ancora prima la radio 1^ grande mezzo di comunicazione= la stampa Anche il codice di canale ha un ruolo fondamentale, es. la parola → il codice deve essere condiviso, altrimenti la comunicazione non può avvenire Assiomi della comunicazione (Assioma= una proposizione data per evidente) ↪ 5, elaborati dalla scuola di Palo Alto I primi due sono: - Non si può NON comunicare → quando un emittente e un ricevente entrano in contatto non si può non comunicare. Anche il silenzio comunica. - Esistono due livelli della comunicazione: uno di contenuto e l’altro di relazione. La relazione rende più o meno efficace la comunicazione e completa il messaggio. Il “Medium” permette la comunicazione: - One to one= faccia a faccia - One to many= Uno a molti - Many to many= molti comunicano a molti Media tradizionali e nuovi media Media tradizionali: ● Scrittura ● Stampa (medium per eccellenza per 4 secoli) ● Telegrafo/ telefono ● Radio/ televisione Nuovi media: I media digitali (internet) hanno tre nuove caratteristiche: - Interattività: mettono in interazione l’emittente e il ricevente, che con i nuovi media non è mai totalmente passivo. - Ipertestualità: un testo digitale ha la possibilità di essere espanso con l’aggiunta di forme di comunicazione che i vecchi mezzi di comunicazione di massa non potevano cogliere (parole, immagini, suoni…) Queste caratteristiche rendono il testo un ipertesto. - Multimedialità: un testo digitale utilizza diverse forme d’espressione che fanno riferimento a mezzi diversi e che rendono un testo ipertestuale. Diversi mezzi di comunicazione si trovano in un unico strumento. Marc Prensky Primo ad introdurre la distinzione tra nativi digitali e immigrati digitali nel 2001 Nativi digitali=nati dopo il 1985 Immigrati digitali= nati prima del 1985 Per i francofortesi= i mass media sono visti come ↪ nuovi strumenti del dominio politico, sociale ed economico. Digital divide Espressione ricondotta al presidente statunitense Clinton → condotto una battaglia politica per abbattere il divario digitale Il divario digitale si basa su due livelli: 1) Il possesso= divario che nasce dalla condizione economica di partenza tra coloro che possono permettersi le tecnologie e gli strumenti digitali 2) La capacità di utilizzare le tecnologie o di fruizione= una fascia di persone non è in grado di utilizzare i mezzi tecnologici anche se ha le possibilità di possederli Scuola Scuola → primo approccio e il più semplice: interdittivo= il cellulare è bandito, non può essere utilizzato → approccio interdittivo= legato anche alla necessità di contrastare il fenomeno del “cyberbullismo” ↓ Bisogna domandarsi se questo approccio sia il migliore: Cellulare= strumento pervasivo → se l’approccio è totalmente interdittivo pensiamo che il cellulare non possa essere un mezzo eventualmente positivo per l’apprendimento L’approccio interdittivo ↪ da solo non basta quindi abbiamo altri 2 approcci: - Il primo richiama la necessità di educare al corretto uso del cellulare, ad una conoscenza di come funziona il mezzo e dei rischi connessi= Media education - Il secondo mira ad approfondire come si possano veicolare i contenuti tradizionali alle nuove tecnologie Si apre una triplice prospettiva, la media education mia all’educazione: - AI media= comprensione critica del sistema comunicativo, che è condizionato da fattori politici, economici ed ideologici. - CON i media= l'uso delle tecnologie mediatiche nei processi formativi. Anche a sintesi di queste due educazioni - PER i media= l’educazione per i media necessita di nuove figure professionali, che hanno maturato considerazioni critiche rispetto ai mezzi di comunicazione e sviluppato competenze in questo ambito → media educator Educazione ai media- Roland Barthes Barthes= posizione critica rispetto ai mezzi di comunicazione di massa → necessità di decostruire i media= smontare la mitologia dei mezzi di massa che considera essi come vere e proprie finestre sul mondo, luoghi da cui si può conoscere il mondo ↓ Mitologia che va smontata= essi non sono finestre sul mondo ma costruzioni dettate da interessi politici, economici ed ideologici → bisogna decostruire la presunta neutralità dei mass media= i mezzi non sono neutrali L’educazione ai media= decostruzione della presunta neutralità dei media per Barthes, essi non sono trasparenti Perché educare ai media? 7 caratteristiche dei media che costituiscono altrettante ragioni per educare ai media= 1) I media sono pervasivi e obiqui (obiquità= sono trasversali) 2) Bisogna conoscere l’influenza che i mezzi possono avere nel controllare le coscienze 3) I media hanno la capacità di stabilire ciò che è determinante e rilevante 4) I media filtrano le informazioni 5) Essi sono strettamente collegati alla democrazia e ciò si gioca su tanti piani, banalmente anche solo parlando di digital divide, un contesto democratico implicherebbe che tutti potessero avere accesso ai mezzi di massa ma siamo ancora molto lontani da questa condizione 6) C’è un problema legato anche alla privatizzazione dei mezzi: se i mezzi sono privati torna la questione dell’accessibilità, la privatizzazione favorisce il digital divide. 7) I media sono gli strumenti non solo del presente ma anche del futuro Media education= strumento di crescita (di empowerment) → è possibile attraverso un approccio critico e costruttivo tanto che poi i mezzi diventino un nuovo mezzo di espressione e di comunicazione Media education e UE Competenze chiave di cittadinanza del 2006 aggiornate nel 2018= competenza digitale → numero 4 E’ l’↪ attitudine critica e riflessiva nei confronti delle informazioni disponibili e uso responsabile dei mezzi di comunicazione interattivi 3 dimensioni 3 dimensioni della media literacy: La dimensione tecnologica= come funzionano i mezzi e come utilizzarli La dimensione cognitiva= che fa riferimento anche alla modifica dei caratteri cognitivi La dimensione etica= che ha a che fare con il mondo dei valori Unesco Unesco= la media education è parte del diritto fondamentale di ogni cittadino ad essere informato e ad esprimersi liberamente anche tramite i mezzi di comunicazione di massa, anche a sostegno della democrazia. - Pedagogia interculturale Approccio interculturale all’educazione → si rende necessario in relazione al fatto che la società italiana è multiculturale Ogni società ha una dimensione multiculturale → in ogni società= ↪ differenze di cultura determinate dagli spostamenti o migrazioni che le persone da sempre compiono Italia= società multiculturale prevalentemente dagli anni ‘80 → caduta muro di Berlino → incremento delle migrazioni All’interno della società si sviluppano però atteggiamenti di intolleranza e razzismo → necessità di un’educazione interculturale sradicamento; si costruisce con lui una nuova identità attraverso un rispecchiamento reciproco. Alterità e diversità sono situazioni speculari per ognuno di noi, chiunque di noi si trova in una situazione speculare perché può rappresentare l’altro rispetto all’io, non si può rinunciare alla propria scala di valori, ma essi possono essere conservati trovando un equilibrio tra il rispetto degli altri e la coscienza di sé. - Bruner Indirizza la pedagogia americana dopo Dewey → la porta fuori dal solco dell’attivismo di Dewey psicologo ↪ cognitivista, fonda un indirizzo della pedagogia strutturalista= la pedagogia deve mirare ad assorbire tutte le conoscenze strutturali → per possedere un sapere bisogna impadronirsi di tutte le sue strutture 1957 URSS manda nello spazio il primo satellite artificiale → in America nasce la consapevolezza della perdita del primato tecnologico e scientifico 1959 Bruner= incaricato di presiedere una conferenza sull’educazione che deve imprimere una svolta ai modelli educativi → rimasti legati a Dewey e non più al passo con i tempi Nuovo paradigma educativo= ↪ Culturalista e Strutturalista Bruner scrive il libro “Dopo Dewey: il processo di apprendimento delle culture” → Dewey viene superato grazie ad una revisione dei 5 pilastri de “Il mio credo pedagogico” Rivisitazione dei pilastri La rivisitazione dei 5 punti rappresentano il “New look” dell’educazione americana, il nuovo indirizzo per recuperare il primato tecnologico, scientifico… 1) Primo pilastro di Dewey= l'istruzione è frutto della partecipazione progressiva dell'individuo al patrimonio comune del genere umano → Per Bruner l'educazione non è solo partecipazione ma anche attenzione allo sviluppo cognitivo. L'individuo oltrepassa la cultura sociale per maturare una cultura personale. Dalla pedagogia attivista che si basava solo sulla dimensione sociale, Bruner va oltre Dewey con una pedagogia che affianca alla dimensione sociale quella individuale, da qui l’attenzione alle eccellenze. 2) Rivisitazione del secondo pilastro= per Bruner l’adattamento sociale deve essere costituito da una formazione alle competenze e all'eccellenza individuale. L’adattamento sociale si forma anche attraverso la formazione delle competenze o eccellenze che diventano il vero motore del progresso sociale. 3) Rivisitazione del terzo pilastro= il terzo e il quarto pilastro di Dewey mettevano al centro le attitudini dell’alunno. Il centro dei programmi per Bruner è dato dalle “idee organizzatrici del sapere”= dalle strutture della conoscenza. Ogni sapere ha delle idee organizzatrici, che non sono le informazioni, ma sono le strutture che costituiscono lo scheletro di ogni conoscenza. Queste idee madre sono quelle competenze a cui deve mirare il lavoro pedagogico e didattico. L'apprendimento di queste idee porta alla formazione di quelle eccellenze di cui il mondo necessita. Strutture della conoscenza= quelle competenze che mano a mano si stabilizzano, mentre le informazioni nel tempo svaniscono. 4) Rivisitazione del 4 pilastro= riprende il terzo pilastro. Bruner= l’istruzione deve porre l’accento sulle strutture della conoscenza e sull’economicità dell’apprendere. Economicità dell’apprendere= apprendere le strutture della conoscenza nel minor tempo possibile. La nuova educazione americana deve essere attenta a questo principio di economicità. 5) Rivisitazione del 5 pilastro= Dewey aveva elaborato il concetto che sanciva che “La scuola è il fondamento del progresso”, Bruner lo riprende ma aggiunge che essa deve aggiornarsi sistematicamente per continuare ad essere il motore del progresso sociale. 3 fasi dello sviluppo cognitivo Bruner è il teorico delle 3 fasi di sviluppo cognitivo → “rappresentazioni” Rappresentazioni= modalità di elaborazione di dati che provengono dal mondo esterno. ● 0-2 anni → principale rappresentazione/ strumento di codifica dei dati provenienti dal mondo esterno= l’azione, che prende il nome di “rappresentazione esecutiva” ● 2-5/ 6 anni → “rappresentazione iconica”= nuovo tipo di codifica che si fonda sull’immaginazione. La codifica del mondo esterno avviene attraverso le immagini. ● Dai 5/ 6 anni → l’ultima ad originarsi è la “rappresentazione simbolica”= decodifica le informazioni esterne attraverso l’utilizzo di simboli o segni (es. lettere, numeri, linguaggio figurato …) Tutte le rappresentazioni compaiono gradualmente e non svaniscono quando ne compare una nuova= si sommano. Tutte queste rappresentazioni sono presenti nella mente dell’adulto e vengono utilizzate per decodificare il mondo in ogni suo livello. L’approccio educativo strutturalista Approccio educativo strutturalista= ha come obiettivo quello di appropriarsi delle idee organizzatrici o delle strutture della conoscenza Percorso educativo strutturalista → struttura a spirale (curriculum a spirale)= il percorso educativo assume propriamente l’immagine della spirale, immagine secondo la quale i contenuti di un sapere sono presentati in progressione per gradi di difficoltà sempre crescente - La psicopedagogia americana ed europea 3 nuclei/ strutture di conoscenza americani ed europei: ● L’eredità che ci ha lasciato la psicoanalisi - metafora del giardiniere → società solida è paragonata ad un giardino ben curato, in cui i sentieri sono ben tracciati e delimitati, in cui il giardiniere è tenuto ad estirpare le erbacce Giardiniere= rappresentazione delle pratiche sociali di costruzione dell’ordine, fondato sulla ragione= le istituzioni che devono mantenere l’ordine Erbacce= coloro che deviano dalle pratiche sociali e dai comportamenti ritenuti giusti e da seguire. Possono essere considerate le culture “altre”, rispetto alla cultura europea= culture primitive che avrebbero dovuto incamminarsi in un percorso evolutivo verso il modello di perfezione che era rappresentato dalle culture europee del ‘800 Società solida= genera il progetto modernista= l’Europa era destinata a guidare le altre culture, illuminarle e convertirle alla ragione universale L’Europa incarna la dimensione dell’ordine e del controllo sociale → alcuni sono in grado di agire secondo l’ordine sociale e altri no Società in cui agisce una macchina del controllo → determinata da corpi o istituzioni sociali deputati al controllo (ovunque sia presente una gerarchia) Progetto modernista= si basa sulla ragione universale, che va a regolare l’ordine razionale all'interno della società 600 → si fonda l’idea che l’uomo debba essere guidato dalla ragione che è universale= posseduta da tutti → idea di ragione universale genera la seconda rivoluzione industriale e il concetto di evoluzionismo idea evoluzionistica= fonda una nuova realtà del mondo, governabile attraverso la ragione e la ricerca scientifica che determinano progresso Da qui l’uomo sarà guidato da una fede incondizionata nelle scienze e nell’azione razionale, che producono sistemi di leggi resi universali dalla ragione stessa Sopra questi elementi si configura la società solida e il progetto modernista. Nella metafora del giardiniere esso sarebbe la realtà europea che deve guidare le altre culture → necessità di estirpare le erbacce e delineare i sentieri, che rappresentano i percorsi di vita dei singoli individui incanalati verso determinate direzioni= già decisi dalla società stessa che determina che un individuo che nasce in un determinato contesto sociale lo riprodurrà nel suo futuro e nelle generazioni a venire. “Modernità e olocausto” Opera dove interpreta l’olocausto come l’esito necessario ed inevitabile della modernità stessa= si è determinata una congiunzione diabolica tra tecnologia, burocrazia e idea di superiorità culturale Idea di superiorità ariana= senza la congiunzione diabolica con tecnologia e burocrazia non sarebbe bastata a giustificare lo sterminio e non avrebbe condotto a certi esiti - Burocrazia Sterminio degli ebrei= rifletteva nella sua struttura burocratica i luoghi di lavoro → ognuno faceva il suo compito senza porsi il problema di ciò a cui avrebbe portato (operai che producono i gas nelle camere lo fanno perché è il loro lavoro). Molti cittadini appartenenti a quella società burocratica facevano soltanto il loro “dovere” - Tecnologia Mette a disposizione il gas La modernità produce questa diabolica fusione= la burocrazia e la tecnologia dentro alla cornice della pulizia etnica → togliere le erbacce ● Viene meno il concetto di società solida → ultimi anni del 900= periodo governato dall’incertezza= i corpi sociali si sfaldano e i sentieri che erano così ben tracciati spariscono ● Nella modernità liquida gli individui hanno il compito di costruire da sé la propria identità Paradigma di questa nuova modernità liquida= velocità Bisogna essere mobili e flessibili, pronti a cogliere ciò che passa Società solida= politica → dimensione in cui il cittadino costruisce la sua identità insieme alla nazionalità, alla dimensione ideologica e a quella culturale e religiosa= pilastri vengono meno nella società liquida, sfiducia nei confronti della politica Ora l’individuo deve costruire la sua identità in altri ambiti e dimensioni, che sostituiscono il potere politico: il potere finanziario e il potere commerciale Cittadini= meri consumatori, ciò che domina la vita contemporanea non è più la politica, ma i mercati finanziari e il commercio globale IL CONSUMO HA ACQUISITO IL RUOLO PRIMARIO ALL’INTERNO DELLA NOSTRA SOCIETÀ= “consumo dunque sono” predominio della dimensione economica che oscura quella culturale, religiosa e politica La nostra identità si costruisce sulla nostra possibilità di consumo. Il consumo sollecita in noi quella dimensione che ci porta alla necessità di ottenere sempre oggetti nuovi L’’identità nella società liquida si costruisce nell’ambito dei consumi, in cui troviamo quelle certezze che diversamente non troveremmo= la politica non è più in grado di assicurare un lavoro, assistenza sanitaria e assistenza pensionistica (vita serena) → la politica baratta il suo compito (poter garantire le necessità dei cittadini) con la questione della sicurezza (es limitare l’immigrazione)= offuscare i veri problemi determinati dalle forze extra politiche (es prezzo troppo alto del gas), per cui lo stato non può fare niente. Comprare oggetti= garantirsi la felicità e scacciare l’incertezza L’esplosione dei consumi a livello globale della fine del ‘900 ha prodotto due fenomeni: 1) Le vite di scarto= particolare forma di esclusione sociale: reietti, esclusi ed emarginati, dipinti dalla società dei consumi come coloro che non hanno iniziativa, che “scelgono” di non lavorare. Non consumano perché sono emarginati dal ciclo produttivo, ma vengono dipinti come dei fannulloni. Essi sono invece un prodotto inevitabile della società dei consumi= società in cui aumentano le disuguaglianze sociali. ➢ La povertà Condizione in cui si trovano quei soggetti che non possono disporre delle risorse necessarie per affrontare con sicurezza le necessità che il vivere sociale comporta e privarsi di risorse che generalmente sono necessarie (risorse economiche, ma anche capacità, scelte) - l’1% della popolazione mondiale controlla il 30% della ricchezza Con l’aumento della ricchezza negli anni ‘80 in Italia, anche la povertà aumenta: entrano a far parte di questa categoria persone che pur lavorando non riescono più a far fronte al crescente costo della vita con le proprie risorse → Differenza tra povertà assoluta e povertà relativa: - Povertà assoluta= coloro che non hanno nessuna possibilità di procurarsi i mezzi di sussistenza di base - Povertà relativa= fasce di popolazione che, pur avendo i mezzi di sussistenza, hanno un tenore di vita molto più basso rispetto al contesto sociale in cui vivono Secondo i dati dell’ISTAT nel 2021 sono in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie e circa 5,6 milioni di individui (9,4% come l’anno precedente) Per la povertà relativa l’incidenza sale all’11,1% e le famiglie sotto la soglia sono circa 2,9 milioni. Trend= la tendenza, la variazione Trend negativo= peggioramento Trend positivo= miglioramento - Amartya Sen Filosofo Sen → Ricchezza= mancanza di limitazioni non solo economiche ma anche fisiche ad esempio. È una mancanza di limitazioni nella possibilità di realizzare se stessi= concetto di eudaimonia, ovvero la piena realizzazione di sé. - Povertà come privazione di capacità Ricchezza = disponibilità di risorse ↓ per Amartya Sen= mancanza di limitazioni riferite a una vasta gamma di opportunità che permettono a ogni individuo di realizzare se stesso= Eudaimonia → ovvero la piena realizzazione di sé Ricchezza= non è qualcosa di cui conosciamo il valore in sé ↪ La vera ricchezza è la possibilità di realizzare l'Eudaimonia, non si può se un individuo è limitato dalle sue condizioni fisiche, psichiche ecc - Per ottenere l'eudaimonia occorre perseguire uno sviluppo pluralistico, che tenga conto del fatto che "esiste una pluralità di fini e di obiettivi che gli uomini possono perseguire" Rispetto al concetto secondo il quale gli uomini sono tutti uguali Sen evidenzia in realtà il contrario: gli uomini sono tutti diversi ↓ non tener conto delle diversità= lasciare il discorso sull' uguaglianza a livello puramente ideale ● "Identità e violenza" → Sen afferma che l'idea del mondo è che l'identità univoca sia un bene e che all'interno di una appartenenza si arrivi a questa identità univoca= secondo Sen è fonte di conflitto L'identità plurima è preferibile all'identità univoca → l'identità univoca crea conflitto ● "La democrazia degli altri" → Sen ci dice che la democrazia coincide con la discussione pubblica, la tolleranza e il pluralismo, non va cercata nel diritto di voto - Globalizzazione Globalizzazione= processo di progressiva integrazione economica, sociale e culturale (inizia nel 1800) - tappe della globalizzazione 1) Prima tappa= dalla seconda metà dell’800 fino alla I guerra mondiale → è un fenomeno che riguarda l’Europa e gli Stati Uniti d’America 2) Seconda tappa= tra le due guerre mondiali 3) Terza tappa= dagli anni ‘70 al 2000 4) Quarta tappa= dal 2000 ai giorni nostri Globalizzazione= è stata possibile sia per la volontà degli stati ma anche per l’adesione di essi a delle istituzioni economiche mondiali ↓ hanno permesso la globalizzazione economica e l’hanno sostenuta ● WTO= organizzazione mondiale del commercio Nel 2001 la Cina entra nel WTO → nuovo periodo economico e di scambi commerciali Come si manifesta la globalizzazione? - integrazione dei mercati finanziari - dislocazione delle attività produttive nelle periferie del mondo - diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione - mondializzazione dei conflitti - migrazioni Capitalismo= si afferma su scala globale, c’è lo spostamento della produzione dove la forza lavoro ha costi inferiori → delocalizzazione L’integrazione economica è andata avanti a grande velocità, a differenza dell'integrazione sociale e culturale Diversi aspetti della globalizzazione: ● grandi opportunità e forte azione di unificazione dell’umanità ● paura di chi si sente invaso da elementi culturali estranei alla propria tradizione - Società dell’intelligenza= rifiuta la sottomissione al consumo e rifiuta di mettere l’uomo al servizio della produzione → al contrario di collocare la produzione al servizio dell’umanità - Società dell'ignoranza= è quella in cui siamo consumatori desideranti, privati della natura e dell’ambiente poiché le risorse primarie vengono privatizzate e in cui ci si affida ad esperti specializzati che ignorano il contesto. La cosa più drammatica è la possibile alleanza che si può generare tra scienza e capitale= Visione pessimistica → la scienza ha un grande potere di trasformazione del mondo mentre il capitale vuole fare profitto= la scienza perde così il suo ruolo etico. Visione ottimistica= la scienza si deve emancipare dal capitale - Ulrich Beck: la società del rischio Sociologo tedesco Caratteristica preminente della società contemporanea= il rischio Le sue considerazioni prendono avvio dal 1986 → incidente di Chernobyl (Unione Sovietica) → per la prima volta i cittadini europei ebbero la sensazione che ognuno potesse essere coinvolto in eventi che accadono anche molto lontano Beck scrive un libro= ↪ “La società del rischio” → l’elevato livello tecnologico delle società industriali ha portato da un lato alla produzione sociale di ricchezza, dall’altro la produzione sociale del rischio ↓ Rischio= componente ineliminabile delle società altamente tecnologiche e sviluppate → rischio nucleare= ineluttabile, es. Fukushima nel 2011 → a seguito di un maremoto conseguente ad un terremoto la centrale subì dei danni e ci fu una perdita di radiazioni con inquinamento radioattivo delle acque circostanti → + altri incidenti alle centrali in USA e in Francia A seguito dell’incidente di Chernobyl in Italia= referendum popolare in cui si votò di uscire dal programma nucleare e cessare la produzione - Primo passaggio della riflessione di Beck= ci si chiede come, di fronte alle disuguaglianze sociali, ci si possa difendere dal rischio in quanto elemento ineluttabile nella società di oggi → i cittadini hanno tutti gli stessi strumenti per difendersi dai rischi della società? Beck fornisce due risposte: 1) C’è un rischio trasversale rispetto alle tradizionali divisioni di classe o di ricchezza, come la tragedia della Centrale di Chernobyl, che azzera le disuguaglianze sociali e la ricchezza non può modificare la situazione. 2) Ci sono dei rischi invece non trasversali, che sono quelli davanti ai quali le disponibilità economiche possono riparare. Es. le persone più ricche possono accettare lavori non pericolosi, abitare in luoghi più sicuri o mangiare cibi più sani… La disuguaglianza economica di fronte al rischio trasversale non incide, mentre davanti al rischio non trasversale si. Paradigma del rischio= può diventare una chiave di lettura della globalizzazione e delle due dimensioni con cui essa si manifesta → economica e politica - Dimensione economica= l’espressione “capitali ad alto rischio” è molto comune di recente → ci dà l’idea che anche nel mondo economico e finanziario esiste una forte dimensione del rischio che riguarda gli investimenti, anche quelli delle famiglie non solo dei grandi imprenditori finanziari. - Dimensione politica= gli stati non sono più in grado di esercitare un controllo sul mercato finanziario → il rischio finanziario produce poi delle nefaste interconnessioni globali= se crolla e fallisce una banca negli Stati Uniti inizia una crisi finanziaria anche nel resto del mondo. Paradigma/ espressione di ↪ “un mondo fuori controllo”= quando la dimensione politica non riesce a controllare i mercati finanziari → dimensione fuori controllo. Oltre ai rischi ambientali ed economici= rischi terroristici= gruppi di uomini ben organizzati che attaccano un altro Stato In questo mondo fuori controllo → potere politico ha un solo destino= creare uno spazio politico sovranazionale e cosmopolita che diventa, per Beck, una necessità inderogabile. ↪ Il locale non riesce più a sovrastare il globale= bisogna contrastarlo con un altro globale. Per Beck= nazionalismi= strumento del tutto inefficace per contrastare i problemi che la globalizzazione ha creato. Antropologia - Bauman e il problema con l’identità (Surmodernité) Bauman= sociologo, filosofo e insegnante polacco Studio del passaggio da modernità a post- modernità e i suoi effetti - Modernità= movimento filosofico- estetico (fine 19esimo secolo, inizio 20esimo) - Postmodernità= movimento culturale (fine 20esimo secolo- oggi) Modernità → creazione → creare un’identità solida Post modernità → riciclare → creare un’entità rinnovabile Modernità → medium della modernità= fotografia → identità come un album fotografico= non è sostituibile, cresce con l’aumentare delle esperienze ↪ Identità d’acciaio Geertz= antropologia= scienza dell’interpretazione del testo, con cui tutti hanno quasi sempre avuto un rapporto conflittuale, il quale è indispensabile per la sopravvivenza della disciplina L’Altro I problemi irrisolti spariscono se comprendo che la soglia tra me e l’Altro è mobile Io (la persona)= è dato da elementi condivisi con l’Altro= non è uguale a me ma neanche così diverso, così come la società e le culture Definizione del me= è dato dalla partecipazione ad eventi sociali - La nostra personalità sociale è una creazione del pensiero degli altri Per Augé= l’individuo è sostituito da reificazioni (processo mentale in cui oggetto= esperienza astratta) alle quali non corrisponde nella realtà 2) Memorie Linea del metró come linea della vita Mappa del metró= origina ricordi ↪ - La geologia interiore del viaggiatore ha punti in comune com la geografia sotterranea della capitale - Le stazioni del metró si associano a periodi precisi di vita Non luoghi= punti di passaggio obbligatori visti come nomi privi di contenuto reale Infanzia= non solo il ricordo dell’individuo, anche il condizionamento da parte dei genitori che lo sono stati a loro volta - Le linee del metró si incrociano nella vita e nella testa di ciascuno= permettono a chi le percorre di poter cambiare radicalmente orientamento L'Habituè Percorsi nel metró= quotidiani e obbligatori= impregnati nella memoria, rinviano a momenti della nostra vita che percepiamo improvvisamente Paradosso dell’Altro= tutte le culture sono differenti ma nessuna è radicalmente estranea o incomprensibile per le altre Paradosso dei 2 altri= nasce dall’esperienza del metró, sono invitati a sostituire l’Altro culturale Frequentazione quotidiana dei metró= ↪ sfioro continuamente la storia degli altri - Alterità nel metró L’altro comincia accanto a me= comincia dall’Io (io= prodotto di eredità e influenze diverse che generano l’alterità interiore) Nel metró= coesione e fratellanza pur conservando l’alterità I giovani= alterità immediata Ciò che per una generazione è attualità per un’altra è già storia: il ringiovanimento del mondo è il progressivo allontanamento dalle generazioni più anziane Il passato= un’astrazione, una ricostruzione Creazione di una falsa comunità tenuta insieme dal numero di anni già spesi - Minimo evento= coscienza dell’appartenenza culturale e storica - Turisti= danno corpo alla storia perché sono loro a incontrarla - Sacralità polverizzata= ognuno viaggia incontro alla propria storia - Sacralità rituale= la storia degli altri percepita per un istante come storia di tutti Marc Augé- luoghi e non luoghi Luogo= identitario per una persona, ha un valore storico e culturale (triplice simbolismo) Non luogo= viceversa del luogo, no triplice simbolismo Più aumenta la Surmodernité (surmodernità= eccesso di modernità) più aumenta la presenza di non luoghi → luoghi di transito es. autostrada, aeroporto … - Hannerz Rivoluziona l’idea di cultura → da cultura come insieme di popoli a cultura come insieme di flussi culturali che viaggiano in uno spazio ben più grande= macrocultura i flussi sono↪ strutture di significato che viaggiano su reti di comunicazione sociale mai situate in un singolo territorio. Un flusso culturale non ha mai un'origine geografica precisa. - Secondo gli antropologi delle origini= la cultura si assimila attraverso il processo di inculturazione → apprendiamo elementi culturali tramite la socialità. Con il processo di acculturazione, assimiliamo e mescoliamo elementi culturali diversi da quelli dell'origine. → Per Hannerz no Elemento transculturale= lingua → attraversa tutte le culture Hannerz rifiuta l'idea di cultura come mosaico (umanità) e le sue tessere (esseri umani) → cerca una visione olistica della cultura (politica, parentela, economia e religione) ↓ La tessera rappresenta la cultura → Il Locale= definito, il globale= indefinito ↓ rappresentato dall'ecumene globale= spazio culturale della possibilità di connessione ● L’idea di cultura classica formata dalle tessere del mosaico viene quindi superata dall'immagine dell’ecumene globale, ovvero insieme di connessioni e interconnessioni che producono uno spazio che non coincide con un'area geografica in cui si muovono le strutture di significato → questo spazio culturale viene definito dalla possibilità di connessione e raggiungibilità. - L’altro compito morale dell’antropologo strutturale è di vigilare nelle ore più buie ⇒ quando le strutture si assolutizzano e una cultura tende a prevalere su un’altra annullandola (es colonialismo) → impone le proprie strutture e modelli Le culture sono simili a treni Metafora dei treni- Lévi- Strauss → il rapporto che noi abbiamo con la nostra cultura è simile al rapporto che lega un viaggiatore al treno su cui è seduto= quando incontra un altro treno: - Se procede parallelo al suo e circa alla stessa velocità= potrà facilmente guardarci dentro e distinguere alcuni dettagli, es. sedili, passeggeri… - Se procede in direzione opposta e a velocità diversa= il nostro passeggero non potrà riconoscere quasi nulla, se non poche immagini confuse. Quindi → Tanto più siamo in grado di decifrare una cultura diversa dalla nostra, quanto più essa è simile alla nostra Per un osservatore educato dalla sua civiltà a seguire valori di un certo tipo, un'altra civiltà dedita a sviluppare i valori propri e diversi sembra non possederne affatto= egli ha l'impressione che solo a casa sua avvenga qualcosa, che solo la sua civiltà detenga il privilegio di una storia in cui gli eventi si susseguono agli eventi. Per lui, solo questa storia possiede un senso, crederà che in tutti gli altri casi la storia non esista. Ma questa è un'illusione ↪ - Geertz Clifford Geertz= modello culturalista e cultura come un libro di simboli che devono essere interpretati. Scopo degli antropologi culturalisti= identificare e spiegare i simboli all’interno del libro della cultura “Interpretazione delle culture”= in quest’opera si oppone a qualsiasi trattazione formale o decontestualizzazione dei fenomeni culturali struttural- funzionalista per proporre una concezione della cultura come simbolica= la cultura viene vista come un testo, che l'antropologo si sforza di leggere sopra le spalle di quelli a cui appartiene di diritto (i nativi), per cogliere quell’ordine che ci permette di decifrare la struttura di una cultura. ↓ Diventa esponente quindi di una nuova corrente antropologica= l’antropologia interpretativa Pensare la cultura come un testo= mettere in primo piano il problema del significato e dell’interpretazione ● Cultura= come un testo, è un insieme ordinato di simboli che hanno significati propri → l’antropologo deve imparare a interpretarli ● Cultura= estremamente variabile dal momento che la condivisione dei simboli avviene sempre in singoli contesti specifici. L’antropologo deve prendere in considerazione l’interpretazione del↪ simbolo, tenendo presente tutti i possibili significati che può avere (es. l'abbassamento delle palpebre= una manifestazione che ha più significati: bisogno fisiologico, ammiccamento …) Per Geertz= la ricerca antropologica deve essere ricerca di dati e luoghi concreti Le azioni sociali non sono mai prive di significato= la dimensione sociale di cui un individuo fa parte, identifica una certa cultura e guida l’essere umano nell’azione. Il significato può essere i↪ nterpretato solo all’interno dell’esperienza, che nasce nella ricerca sul campo. ↓ Con Geertz possiamo identificare l’antropologo a con il momento della ricerca sul campo, che Lévi- Strauss identifica come momento etnografico. L’esperienza diretta di lavoro di raccolta del materiale etnografico permette di cogliere simboli e significati che ricadono nel momento etnografico. Geertz non ha la pretesa di universalizzare= il combattimento tra galli balinesi riguarda solo una data cultura. I galli a Bali sono più di semplici animali e i combattimenti tra galli più di↪ semplici manifestazioni culturali → profonda identificazione psicologica degli uomini balinesi con i loro galli. Anche il linguaggio quotidiano è intriso di riferimenti ai volatili e quasi tutti i balinesi possiedono un gallo ↓ Identificazione monosessuale per cui il gallo è visto quale un doppio della virilità maschile → c’è però un elemento di ambiguità= I galli sono espressioni simboliche o esaltazioni della personalità del loro possessore, ma sono anche espressioni di ciò che i balinesi considerano l'esatto contrario della condizione umana= l'animalità L’Animalità L'uomo balinese teme l'animalità, la bestialità= tutti i demoni della religione di Bali sono rappresentati sotto forma animalesca Il gallo è dunque il simbolo di quest'ambiguità → rappresenta, nella vita balinese, una soglia, un confine labile fra virilità e animalità. Questa immedesimazione ed insieme repulsione che l'uomo balinese ↪ nutre per il gallo trova un'espressione proprio nei combattimenti di galli Da Geertz: «Nel combattimento di galli l'uomo e la bestia, il bene e il male, l'ego e l'id, il potere creativo della mascolinità eccitata ed il potere distruttivo dell'animalità liberata si fondono in un sanguinoso dramma di odio, crudeltà, violenza e morte» - Antropologia postmoderna e Malinowski 1967 → Diari di Malinowski → pubblicati postumi dalla moglie emergono la ↪ noia e il disgusto provati durante lo studio delle popolazioni prese in esame → Shook per l’antropologia ↓ Nasce l’antropologia postmoderna grazie alle riflessioni scaturite dalla lettura dei diari globalizzazione dell’economia è andata di pari passo con il moltiplicarsi delle divisioni culturali, di cui i frequenti e recenti conflitti etnici e religiosi sono la manifestazione più drammatica. Le culture locali ricevono delle sollecitazioni dal mondo globale e reagiscono ad esse in maniera particolare: non accettano passivamente le pratiche culturali globali, le incorporano in parte nelle loro usanze e tradizioni. Quindi le culture locali non sono passive, la globalizzazione non è un processo lineare ma un processo conflittuale, e come tutti i processi storici è reversibile. Le culture locali non assorbono passivamente le pratiche culturali globali, ma attraverso un processo conflittuale e di scontro. Bisogna quindi parlare di globalizzazioni differenti per mondi differenti: nessuna società reagisce in modo identico alle sollecitazioni esterne. I mondi locali sono tutti differenti quindi le globalizzazioni sono differenti a loro volta. Il locale varia in base a cosa ci si riferisce, ci sono varie e diverse dimensioni di esso; il globale invece è probabilmente un’unica grande realtà. - Ulf Hannerz Tra i flussi locali e i flussi globali esistono delle intersezioni, il globale interseca il locale, il locale a sua volta produce un flusso di significati che si ricolloca dentro il flusso globale. Es. il caso di McDonald's → simbolo dell'omologazione culturale. I movimenti "no global" di fine secolo hanno denunciato la "mcdonaldizzazione del mondo", vedendo nell'invenzione dei fast food sia la morte delle tradizioni alimentari locali sia il massimo esempio della americanizzazione dei costumi. Solo venti anni prima, negli anni Ottanta, in Italia si era però diffuso il fenomeno dei "paninari", una sottocultura giovanile che rivendicava proprio questa omologazione planetaria come un elemento costitutivo della propria identità. Vestirsi con abiti della stessa marca di altri ragazzi di tutto il mondo, o mangiare i loro stessi panini, per molti giovani era un modo per partecipare a una comunità sovranazionale. L'omologazione, quindi, era vissuta attivamente, come un fattore identitario. Fenomeno dei Bills del Congo Verso la metà del ‘900, con il diffondersi dei cinema, i film western divennero popolari in tutto il mondo, anche nel Congo Belga. In questa zona colonizzata dai belgi vigeva una sorta di apartheid: c’era una divisione sia rispetto alle zone residenziali, sia rispetto al tempo libero. Per la popolazione locale l’unico svago erano i cinematografi gestiti dai coloni. I ragazzi indigeni formarono delle gang giovanili ispirate al mondo dei western, facendosi chiamare “Bills” e indossando camice a quadri, cappelli a falda larga e stivali con gli speroni; così esprimevano l’apprezzamento per i film che guardavano. Per l’antropologia ↪ veicolavano però anche un messaggio anticoloniale: la cultura dei cowboy rappresentava ai loro occhi l’opposto di quella colonialista - Arjun Appadurai Antropologo di origini indiane che affronta la questione dell’incontro tra globale e locale, coniando il termine “indigenizzazione”: essi assumono cioè valori diversi a seconda di dove sono assimilati e pertanto sono soggetti alla "creatività" delle comunità locali. La Coca-Cola (emblema dell’Americanizzazione) non è sempre un soft drink: a Trinidad al si beve insieme al rum, il liquore locale; in Russia al si usa per distendere le rughe, da Haiti per resuscitare una persona, alle Barbados per trasformare il rame in argento… Questi sono esempi di indigenizzazione, ciò che era semplicemente una bevanda soft diventa qualcosa di completamente diverso. Un altro esempio interessante è quello delle bambole barbie, diventate un fenomeno globale: una giovane donna in carriera, libera dai vincoli familiari e magra come impone l'estetica occidentale. In Arabia e in Iran è considerata una minaccia per la morale e circola solo nel mercato nero. Ma in Siria si è assistito a un fenomeno di indigenizzazione: è nata Fulla, amante dello shopping quanto quella americana, ma coperta dalla testa ai piedi da un manto nero (l'abaya siriano). Un anno dopo anche al Mattel ha presentato al pubblico la sua Barbie con l'hijab, il velo islamico. Le piattaforme streaming stanno rivoluzionando il mercato globale e dei media
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