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Schemi prova in itinere storia della marginalità nel mondo romano, Schemi e mappe concettuali di Storia

Schemi di storia della marginalità, dal documento 1 a 9 forniti dal professore Arena, per prova in itinere

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 04/05/2023

flavia-zappulla-1
flavia-zappulla-1 🇮🇹

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Scarica Schemi prova in itinere storia della marginalità nel mondo romano e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! MARGINALITA’- introduzione Gli individui marginali sono quegli individui che pur facendo parte di una società non vengono integrati in essa. Argomenti affrontati da Neri: -poveri, -vagabondi, -coloro che esercitano mestieri infamanti o illeciti -criminali non violenti e violenti -detenuti Argomenti non affrontati da Neri: lavoratori dipendenti o autonomi, mendicanti non invalidi, gruppi etnici, minoranze religiose e malati mentali I gruppi marginali sono: - gli esclusi tramite bando dello stato o scomunica della chiesa -i vagabondi -gli eretici - i criminali -coloro che esercitano professioni infamanti - malati - i mendicanti PENSIERO STORIOGRAFICO Marginalità in stretto rapporto con la povertà, studiata dal punto di vista della malattia mentale, prendendo in considerazione la criminalità nel medioevo e nell’età moderna. 4 livelli di esclusione: -lavoro -relazioni sociali -norme -spazi di residenza Nel mondo antico vengono considerati individui marginali i: portatori di handicap, individui senza reddito, persone che svolgono attività condannate (prostitute, gladiatori, attori…), gli stranieri, gruppi non sedentari (pastori…) e le minoranze religiose. PENSIERO SOCIOLOGICO Povertà situazione multidimensionale che associa il problema del reddito economico e altre forme di disagio come: etnico, culturale, fisico. La povertà può essere data da: -un atteggiamento rinunciatario; - un atteggiamento di rifiuto. I lavoratori sottopagati, precari o i disoccupati mostrano delle tendenze superiore alla norma nei confronti della devianza. Fonti recuperate da: -testi giuridici -omelie -narrazioni agiografiche MARGINALITA’ Condizione di isolamento EMARGINAZIONE Comportamento intenzionale di esclusione Il concetto di MARGINALITA’ fa riferimento a fenomeni di disagio, diffidenza, repulsione, limitazione, sanzione e repressione di fenomeni nei confronti di determinate figure sociali. Società  Sistema sociale: sistema organizzato di relazioni interpersonali, istituzioni politiche e giuridiche, valori morali, in cui si riconoscono individui e gruppi caratterizzati da un forte senso di appartenenza. E’ importante distinguere due aspetti fondamentali: - Socio-economici, che riguardano i poveri (mendicati, elemosina e forestieri) - Giuridici, che riguardano gli infames ovvero coloro che svolgono attività illecita (professioni infamanti, e professioni proibite. Il lessico dei mendicati può essere di due tipi:  Latino pagano: - Paupertas, poveri operosi e laboriosi - Egestas: bisognosi, indigenti, ritenuti pericolosi - Mendicitas: mendicanti barboni, senza fissa dimora, affamati, assetati.  Latino cristiano: -Pauperes: intesi come mendicati e bisognosi, ricettori di elemosina, vedove, orfani, malati… - Pauper, tutti i cristiani che collocano la fraternità sul piano spirituale - Mendicus solo alcuni con condizione sociale ed esistenziale prossima alla morte. Differenza tra chi compie l’elemosina e chi la riceve STORIA DELLA MARGINALITA’ Poveri invalidi:  Portatori di handicap fisico (ciechi, storpi, paralitici, muti, malati)  Bambini abbandonati  Agricoltori e/o pastori incapaci di lavorare  Esseri deformi  Lebbrosi Poveri validi:  Coloni  Giovani vagabondi  Coloro che mendicavano in caso di opravvenuta disabilità di un membro della famiglia -nessuna differenza per quanto riguarda il tratto esteriore -differenza tra mendicante e cristo che mette alla prova la carità dei fedeli -nei padri della chiesa, il mendicante che grida che ripete “dammi” manifesta invadenza e riserbo del povero che soffre in silenzio e attende quieto l’aiuto dei benefattori - i falsi mendicanti dichiarano di essere nobili decaduti oppressi dai debiti o ladri sotto le spoglie di mendicanti, o uomini macchiati di violenza sessuale che attraggono insulti, sputi da parte di chi fa l’elemosina I luoghi della mendicità sono: -le piazze - gli incroci - porte della città - ingressi delle case dei ricchi - chiuse urbane -maryria (santuari suburbani, rurali, sepolcri, reliquie - monasteri maschili e femminili - residenze dei vescovi - xenodochia (ospizio gratuito per pellegrini e forestieri) L’elemosina secondo alcuni autori: -secondo Plauto l’elemosina è inutile per chi la riceva e dannosa per chi la fa -secondo Seneca l’elemosina non si può considerare beneficio -secondo Lattanzio la diversità fra l’approccio dei pagani e quello dei cristiani risiede nella reciprocità Lo Stato romano: - alcuni imperatori hanno provveduto a limitare le azioni dei mendicanti - allontanandoli dalla città, pune li con l’imp gn nelle opere pubbliche nei mulini per il reato commesso PROVVEDIMENTI IMPERIALI : IV secolo, fenomeno non combattuto V secolo, combattuto come reato di sfruttamento VI secolo, recupero delle prostitute ma condannate a pene durissime COSTANTINO Condanna la prostituzione maschile nei luoghi pubblici ma non nei lupanari Esclude le donne che danno da bere nelle osterie dal reato di adulterio COSTANZO II Non condanna la coazione alla prostituzione persino nel caso in cui le vittime siano fanciulle che hanno fatto voto di verginità, possono solo gli ecclesiastici riscattarle TEODOSIO Chiuse tutte le case dei lupanari, condannò al rogo gli omosessuali, concesse alloggi a Costantinopoli alle prostitute povere TEODOSIO II Condanna ogni forma di sfruttamento e prostituzione. Queste donne potevano chiedere l’aiuto del vescovo o del governatore e il lenone rischiava i perdere tutti i diritti sulla donna potendo poi subire condanne come lavorare in miniera LEONE Condanna i lenoni all’esilio o alla confisca dei beni GIUSTINIANO Vieta il lenocinio in tutto l’impero; offredo la possibilità di recupero delle dignità ospitando le prostitute in conventi a loro destinati. Istituisce la Lex Visigothorum attraverso cui punisce le prostitute con frustate ed espulsione. PROFESSIONI INFAMANTI  PROSTITUTE FORME DI PROSTITUZIONE: - Organizzata, organizzata da lupanari e gestita da leoni, era la forma più diffusa di prostituzione - Domestica, praticata di nascosto con o costrette dalla famiglia - Scoperta, libera dal controllo dei leoni, donne povere I CRIMINALI LADRI  Furtum  sottrazione dei beni materiali o mobili, comportamento doloso, appropriazione indebita il fur è un criminale che non fa uso sistematico della violenza, agisce con l’inganno, è un essere armato, ma solo a scopo difensivo, esso agisce da solo e non possiede complici, è di estrazione sociale bassa o fasce più povere.  Il furto può avvenire in luoghi pubblici: -bagni compiono furti di piccole entità, condannati ai lavori forzati -locande alberghi o luoghi di ristoro (trattorie, osterie); luoghi mal visti dalla Chiesa a causa delle cattive frequentazioni - fori (piazze) popolate da teppisti, tagliaborse e i ladri di opere d’arte -templi e chiese sacrilegi, ladri di arredi sacri. Condanne: rogo, sbranamento, impiccagione E in ambienti privati. -abitazioni  effettuate dai directarii, agivano di notte e di soppiatto, sen praticare scassi, nelle isulae, nei BRIGANTI  Brigante  latro, individuo che ruba armato, incline alla violenza, pronto a uccidere anche per un misero bottino. E’ organizzato in bande più o meno numero e agisce in luoghi di campagna  Rubano ai ricchi per donare ai poveri, si appostano nelle strade solitarie o aree suburbane; spesso i ricchi provvedono da soli ad armarsi per difendersi in quanto non esistono corpi speciali che se ne occupano.  Pirati, se agiscono in mare Briganti, se agiscono in montagna  Aree di brigantaggio: Italia centro-meridionale, area suburbana di Roma, Sicilia, area alpina, Gallia, Spagna, Dalmazia, Tracia e Africa  CHI SONO? - Disertori - Schiavi fuggiaschi - Pastori - Soldati - Poveri  TRATTI CARATTERISTICI DEI BRIGANTI: - Violenza sanguigna - Ricerca di un bottino - Rapimento e richiesta di riscatto - Non è un violentatore DETENUTI  CARCERE Carcerazione custodia,degli imputati nell’attesa di giudizio o di esecuzione; Penale, conseguenza di pena minori, trasitoria; Surrettizzia, detenzione prolungata per un tempo indeterminato; Misura di polizia, valenza corcitiva ( data dal governatore) e preventiva( data da ordine pubblico); Parte integrante, detenute donne punite con prmiscuità sessuale e restrizioni alimentari. Stato: affidamento ai militari, affidamento ai garanti, assenza di custodia, libertà sulla parola. Permette fdeiussores e libertà vigilata. Chiesa: residenza negli index, affidamento agli ufficiali militari, custodia in celle sotterranee. Non permette fideiussores. Permette ricorso ad asilo o intercessio, affidamento ai militari, libertà vigilata. o Usi giudiziari - abusi della custodia dovuti a: PROFESSIONI PROIBITE  INDOVINI, MAGHI, ASTROLOGI - Prevedevano l’arte attraverso segni divini (aruspicina: previsione attraverso le viscere degli animali sacrificati) - La magia è la pratica capace di agire sulla natura e sull’uomo per modificarli (salutare, praticata da magi e finalizzata alla cura di disturbi fisici e psichici; nera, praticata dai malefici ) - Astrologia praticata dai mathematici, astrologi che formano gli oroscopi - Numerosi maghi, indovini, e astrologi vennero allontanati dall’impero, o con condanne come il lavoro in miniera CHI PRATICAVA LA MAGIA E LA DIVINZIONE - I professionisti con specifiche e approfondite conoscenze di queste arti. - Gli schiavi. - I mendicanti. - I Giudei. - Gli aurighi, condottiri dei cocchi - Le donna CLIENTELA DI MAGHI E INDOVINI - I senatori. - Gli schiavi inviati dagli stessi senatori. - Il personale servile presente nelle comunità ecclesiastiche (cfr. p. 282 Neri). - I contadini, poiché nelle campagne sono particolarmente radicate le pratiche magiche connesse a culti di alberi e di fonti con relativi altari e tempietti - I criminali, che ricorrono a maghi e indovini per essere rassicurati poiché vivono nel continuo timore di essere scoperti Strumenti che attua la Chiesa contro - Culto dei santi e delle loro reliquie - Preghiera - Segno della croce CHIESA E PROSTITUTE - Distacco della Chiesa, in quanto alla donna è attribuita la responsabilità morale - Prostituzione tollerata in quanto meno grave rispetto ad altre pene come l’incesto o l’adulterio - Vi era la possibilità di battesimo per le prostitute, se esse abbandonano a professione - Inoltre si afferma che la prostituta può essere più incline ad accettare una gravidanza indesiderata mostrando un intento di conversione - I figli delle prostitute sono condannati socialmente - Non vengono incoraggiati i matrimoni con le prostitute PROFESSIONI INFAMANTI  GLADIATORI - Prigionieri barbari, condannati e preparati con un addestramento specifico, volontari che dietro pagamento svolgevano una libera professione. - Esclusi dai matrimoni e dalle tasse (soldi sporchi d sangue) - Oggetto di desiderio da parte del pubblico femminile e di ammirazione da parte di quello maschile. - Separati dalla società, abitando nelle caserme con donne e bambini PROFESSIONI INFAMANTI  ATTORI - Mimo farsa basata su parodie mitologiche ed intrecci erotici, più attori interpretano le scene danzando insieme - Pantomimo rappresentazione colta e raffinata su temi mitologici che prevede l’esibizione di un solo attore - Potevan essere buttati con le verghe per la potenziale pericol sità del teatro, in qunto mandavano in scesa situazioni reali - Le attrici n n potevano ric vere er dità - Negazione d l trimonio - Le figlie i attrici vincolate per la maternità - Ne ato l’accesso alle alte società - Le attrici n son tutel te sul pian della violenta in quanto al pari con le prostitute - Raramente gli attori sono poveri - Sia gli attori che i danzatori venivano ingaggiati privatamente per esibizioni domestiche - Essi devono abbanddonare la loro professione per essere ammessi in Chiesa (conversione e battesimo) quartieri degratati, nelle ricche domus. -magazzini e depositi effettuati dagli effractores (sfondapareti, scassinatori. Rubano derrate alimentari o beni preziosi armati e pericolosi)  Furto in ambito sub-urbano: - Tombe isolate - Aree cimiteriali Sepulchri violatores, praticavano furti di ornamenti di marmo, corredi funebri, spoliazione di cadaveri.  Furto in ambito rurale: -campi ladri vagabondi, refurtiva di poca frutta dagli alberi - orti furti commessi ai danni dei monasteri, risarcimento e multa in soldi - bestiamereato commesso dagli abigei, furto organizzato di bestiame da parte di bande armate. Non sono abigei coloro che si impadroniscono di bestiame disperso. Abigeato: punito con dieci anni di esilio o pena di morte è proibito l’uso di cavalli. Praticano furti occasionali al seguito il ladro si pente e restituisce il bestiame  Ci sono? -giovani scapestrati -coloni -chierici -monaci -servi puniti ai loro padroni -indigenti spinti dal bisogno  Come sono? -avidi -amano il lusso -agiscono di notte -vivono nella paura -dichiarano il falso -sono spergiuri -possono fare ricorso alla violenza  La società reagisce - Coinvolto nel mercato degli schiavi - Preferisce la notte - E’ coraggioso - E’ solidale con la sua compagnia - Inserito in reti di complicità che lo aiuteranno a fuggire e a vendere il bottino.  ATTEGGIAMENT DELLA CHIESA: - Agostino approva la legge di poter uccidere i briganti - Girolamo consente la loro mutilazione - Sono permesse le conversioni ma sono anche molto rare  ATTEGGIAMENTO DELLO STATO: - Crocifissi, bruciati, impiccati, condannati allo sbranamento e torturati - Esclui dalle amnistie  I Bagaudae  guerriglie che richiamano alle tradizioni militari celtiche, insofferenza contro lo stato romano. - Gallia: truppe reclutate di agricoltori e pastori che si ribellano sotto la guida di grandi proretari. lunghezza dei tempi di carcerazione, sovraffollamento dei carceri, morti per mole eccessiva di lavoro e corruzione dei responsabili. - detenzione per debiti: il debbitore doveva estinguere i debiti (honestiores), detenuti nel carcere (humiliores). o Struttura e organizzazione: carceri militari, carceri delle metropoli provinciali, carceri nelle altre città, carceri nei pagi. Le carceri erano divise in: carcerazione blanda, dove i detenuti in attesa di giudizio passavano le notti; carcere duro, celle sotterranee senza aria e luce. 340 divisione tra maschi e femmine e divisione in celle. Questi spazi erano però troppo affollati e spesso diventava anche difficile coricarsi. Venivano a doperati a carcere: cave di pietra, conventi.. Commentariensis: amministra i carceri stilando mensilmente la lista dei detenuti e dei loro crimini, aiutato da un adiutor. Praepositus carceris: responsabile delle singole strutture carcerarie che si occupavano di compiere l’arresto,
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