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Schemi riassuntivi di storia dell'arte moderna, Schemi e mappe concettuali di Storia dell'Arte Moderna

Le opere e gli artisti citati sono ripresi dagli argomenti trattati in aula con il professore. Sono schemi con punti chiave e periodi di ogni artista con rispettive opere. Il file si divide in due parti una con gli schemi delle correnti artistiche e l'altra con gli artisti.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 13/02/2024

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dante-alighieri-33 🇮🇹

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Scarica Schemi riassuntivi di storia dell'arte moderna e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! Correnti artistiche Tardo Gotico (fine 300’ - inizi 400’) →Viene chiamato anche gotico internazionale o Gotico cortese: prende temi della letteratura cortese (principesse; cavalieri; re, ecc ..); si diffonde tra le corti ed è pubblica. →Caratteristiche principali: ● Linea sinuosa; decorazioni preziose e oro. ● Verticalità; più vetrate; rosoni più grandi. ● Particolari rifiniti; ambientazioni popolari, ma i personaggi importanti sono pieni di decorazioni e risaltano nelle scene. ● Evasione dal reale = mondo ideale. Rinascimento / Umanesimo → Continuo rinascere dello spirito umano, creatività e conoscenza. Centro principale Firenze. ”Umanesimo” = uomo al centro. Si perfeziona tramite l'arte e la conoscenza (si riprende l’antico). La parola Rinascimento era già usata dai contemporanei dell'epoca perché vedevano nell'arte del 400 la rinascita dell'arte classica, ma questa idea era anche politica perché legata all'immagine di Firenze vista come una nuova Atene (governo repubblicano riusciva a resistere alle mire espansionistiche dei visconti di Milano). Già prima del Rinascimento tra il 200 e il 300 ci sono stati traguardi artistici importanti. Per Vasari "la prima grande età" dell'arte ha come protagonista Giotto, ma anche artisti fondamentali come Nicola Pisano e Cimabue. Sono questi gli artisti che hanno puntato ad un ritorno all'origine, all’armonia e alla proporzionalità dell'arte classica. →Caratteristiche principali: ● Visione reale dello spazio; ● Matematica, prospettiva e proporzioni; ● Essenziale, senza troppi decori. →Ha 3 parti: 1. Pittura fiamminga = Fiandre, 1430 circa. Colori brillanti con vari toni, sfumature e importanza alla luce, con molti punti di fuga. Tecnica ad olio. Diversa sensibilità religiosa e l’ambientazione é importante e viene curata nei dettagli. 2. Diffusione del linguaggio rinascimentale tramite le corti. Pittori che si spostano di corte in corte perché la gente voleva dimostrare la propria ricchezza. 3. Rinascimento maturo = triade divina, pittura veneziana e Manierismo. →Pittura Veneziana = uomo integrato alla natura (armonia), committenza privata profana e allegorica. Si fonda sul colore, la resa plastica delle forme e sull’espressività esagerata. I massimi esponenti sono Giorgione e Tiziano. →Pittura Tonale: Stesura di colori e velatura per la modellazione delle forme, caratterizzata dalla luce e dalle ombre (morbidezza atmosferica). →Pittura Luce: filone che inizia da Masaccio. Questo aspetto della pittura prende corpo a Firenze nell’età post Masaccesca. Gli artisti fiorentini successivi vogliono mantenere questo aspetto decorativo e questo gusto per il colore. Domenico Veneziano, dopo Beato Angelico è il grande protagonista di questa pittura di luce. Manierismo (è uno stile che parte dal 500 circa) →La “Maniera Moderna”: ● non prende più ispirazione dall'antichità ma dai grandi maestri contemporanei (tipo Michelangelo); ● ha un'espressività esagerata caratterizzata dall'utilizzo di una luce drammatica e teatrale; ● c'è una sorta di distorsione e composizioni artificiose. ● Stupire Classicismo (1590 - Bologna) →Accademia Carracci: ● Conoscenza Maestri del Rinascimento; ● Il disegno viene visto come indagine della natura e della realtà; ● Imitazione della realtà; ● Si supera il manierismo. →Si dà valore all'arte antica classica (modelli preimpostati): bellezza ideale; armonia; equilibrio e ordine. →Periodizzazione: 1. XV secolo nato in ambiente umanistico (Rinascimento); 2. 600 in tutta Europa tra manierismo e barocco; 3. Fine XVIII secolo, letteratura preromantica; 4. Neoclassicismo XVIII e XIX secolo contrapposto al romantico. Barocco (fine 500’ con la crisi del manierismo - inizi 700’ Roccocò) →"Barrueco" indica qualcosa di irregolare, bizzarro, che segue i capricci dell'artista. É esuberante, sfarzoso, pieno di ornamenti ed è dedito a stupire. →Caratteristiche principali: ● Pittoricismo; ● Visione in profondità; ● Composizione libera; ● Chiarezza relativa; ● Unità (sintesi e fusione degli elementi). →Portico ospedale degli innocenti (1421 circa, Firenze) Riprende gli ordini classici, con archi a tutto sesto, segue anche qui proporzionalità e precisione. La facciata si divide in una parte inferiore e una superiore. →Cupola Santa Maria del Fiore (1418 - 1436, Chiesa Santa Maria del Fiore) Innovativa, riprende tecniche antiche (spina di pesce) e per rendere più facile la costruzione e la manutenzione esegue una doppia calotta. Donatello (1386 - 1466) È stato uno scultore, pittore e orafo italiano. Fu uno dei massimi esponenti del 1400 e uno dei tre padri del Rinascimento Fiorentino (insieme a Brunelleschi e Masaccio). Riprese il “pathos scopadeo”, ossia la rappresentazione degli stati d'animo tramite la gestualità e le espressioni. →San Giovanni Evangelista (1408 - 1415, Firenze, Museo dell'opera del Duomo) Distorsione delle proporzioni per dare una migliore resa al punto di vista dal basso. La statua presenta fierezza, dinamicità e solidità. Essenziale, la parte davanti e ben rifinita, me tre il retro è lasciato grezzo. →San Giorgio (1417, Firenze, prima nella chiesa di Orsanmichele, ora Museo nazionale del Bargello) La raffigurazione classicamente naturalistica della figura umana; forte espressività del volto e del corpo; l'uso dello stiacciato; costante riferimento alla figura triangolo. Lo stiacciato è un bassorilievo quasi impercettibile, ma che dà comunque volumetria alle figure, sembra quasi disegnato. Abbiamo una fuga prospettica centrale (per la prima volta) che segue le migliori norme della prospettiva lineare, apprese da Brunelleschi →Banchetto di Erode (1423 - 1427 circa, Siena, Battistero, fonte battesimale) È la tappa fondamentale nel passaggio dalla scultura gotica a quella rinascimentale. Il rilievo è organizzato su tre piani resi visibili grazie all'apertura di archi sulle pareti, che creano una serie di aperture consecutive "a cannocchiale". Legata alle tecniche e alla narrativa, riesce a mettere tutto in un rilievo appena percettibile. →David in bronzo (1435 - 1440, Firenze) Tecnica del chiasmo, composizione a X. Deriva dalla scultura greco-romana. Figura androgena. →Altare di Sant'Antonio (1446 - 1450, Basilica Sant'Antonino, Padova) Le figure si presentano con sicurezza nello spazio, sono figure monumentali e valorose, sembrano animate grazie alla luce che si riflette sulle superfici. I vestiti sembrano “bagnati” in quanto ci sono punti in cui si possono notare le anatomie sottostanti (ignudo delle figure - Vasari). SCENA DELLA MULA: Tecnica dello stiacciato con razionale tridimensionalità prospettica. →Monumento equestre (1446 - 1453, piazza del Santo a Padova) Maestosità, imponenza e sovranità. La sua armatura, elegantemente decorata, fu reinventata da Donatello, parafrasando liberamente un'armatura "all'antica", che non corrisponde assolutamente alle armature in uso ai tempi della realizzazione dell'opera. Nanni di Banco (1385 - 1421) Scultore italiano che opera prevalentemente a Firenze, che riprende l’antico come Donatello, ma ha perso aggi più statici. →Quattro santi coronati (1409 - 1417, Firenze, Chiesa di Orsamichele) Proporzioni ristrette per permettere l'inserimento dei 4 santi nella nicchia. Forte componente antica, nei panneggi si riprende staticità e plasticità. →San Luca (1408 - 1415, Firenze, Facciata del Duomo, ora al miseo dell'opera) Segue degli aggiusti ottici agli arti e alla testa per rendere meglio la figura. Composta, austera e solida. Più vicina alla statuaria di Donatello che alle tradizioni gotiche. Masaccio (1401 - 1428) Lavora e si forma prevalentemente a Firenze, va anche a Pisa. Si ispira molto a Donatello e Brunelleschi, uno tra i primi a rompere con il gotico e dare inizio all’arte rinascimentale, vita breve ma grandi produzioni. →Cappella Brancacci (1424 - 1425, Firenze) realizza vari affreschi insieme a Masolino ● Cacciata dal paradiso: personaggi più drammatici e che mostrano emozioni; figure “pesanti” di carne ed ossa; essenziale e in pochi tratti si creano le figure realistiche e grottesche. ● Il Tributo: tre scene sintetizzate in una sola; disposizione a semicerchio (colosseo di figure, ripreso da Nanni di Banco); paesaggio arido e freddo; ombre marcate. ● San Pietro guarisce con la propria ombra: Gerusalemme rappresentata come la Firenze contemporanea; dimensione urbanistica; messaggio morale ripreso dalle parole evangeliche. ● Distribuzione del bene e del male: Ambientazione urbanistica; figure drammatiche; espressione morale. ● Sant'Anna Metterza (collab con Masolino): Masolino segue uno stile sofisticato ed elegante, mentre Masaccio usa realismo e si ispira al mondo classico; la composizione é piramidale. →Polittico di Pisa (1426, fatta a Pisa, conservata a Napoli) Fondo oro, non per tradizione ma anche per importanza dei personaggi; valore spaziale; realismo. →La Trinità (1427, Firenze, Santa Maria Novella) Sfondamento prospettico, sembra essere in una vera cappella; tema della morte: scheletro e la frase rimandano a una speranza di resurrezione; realismo fisionomico, anche per i committenti borghesi. Masolino da Panicale (1383 - 1447) Di origine toscane, lavora poi a Firenze. È un artista molto legato al tardo gotico ed ha un’eccellente cultura figurativa. →Peccato originale, Adamo ed Eva (1424 - 1425, Cappella Brancacci, Firenze) Figure eleganti e inespressive; legato al gusto gotico. →Madonna col Bambino (1423, Germania, Brema) Non presenta tridimensionalità; molti elementi decorativi; si basa molto sullo spazio occupato, le figure sono corpulente, ma non hanno volumetria e solidità. Claus Sluter (1340 - 1406) Originario delle Fiandre, lavora prevalentemente a Digione per Filippo l’ardito). È stato uno dei più grandi scultori dell’epoca. →Pozzo dei profeti (1395 - 1404, Digione, Certosa di Champmol) Con Sluter vediamo nascere un’esigenza di aderenza alla realtà che da un punto di vista mentale e ideale ha dei forti punti di contatto con la presa di realtà del rinascimento italiano. Chiamata “pozzo” perché manca la parte con la crocifissione e la Maddalena. Figure quasi a grandezza naturale, complesso enorme. →Pleurant (Monumento sepolcrale per Filippo l’Ardito, Chiesa di Champmol) Corteo di statue a tutto tondo rappresentanti dei profeti in preghiera; Inespressivi nel volto, ma le emozioni vengono date dalle pose e dai panneggi. Jan Van Eyck (1390 - 1441) Si hanno poche notizie sulla sua biografia, ma di per certo é stato un personaggio molto importante nella corte di Filippo il Buono, infatti realizza miniature anche per documenti politici. →Polittico dell'agnello mistico (1426 - 1432, Belgio, Cattedrale San Barone) C'è senso di tridimensionalità ma non di prospettiva; decorazioni essenziali; panneggi pesanti; pieno di simboli. →Ritratto coniugi Adolfi (1434, Fiandre, ora nella National Gallery) I personaggi hanno un’eleganza gotica, anche qui viene usata la tecnica dei bianchetti. Rappresenta la proposta di matrimonio dei due coniugi, lei sembra incinta, ma in realtà è solo una posa (tiene l'abito alzato con una mano, perché molto lungo). Dallo specchio si può vedere la scena vista da dietro. →L’uomo col turbante rosso (1433) Figura a tre quarti, non più di profilo come di gusto gotico. La cornice in se è dipinta. →Nascita del Battista e Battesimo di Cristo (1425, libro d’Ore Milano-Torino) Miniatura decorativa su un libro imp. C'è una cornice con decorazione floreale; richiamo all'arte senese e utilizza la tecnica dei bianchetti. La prospettiva non è precisa. →Polittico della misericordia (1465 - 1462, San sepolcro) La tavola centrale, Madonna della Misericordia. La modalità e proporzioni iconografiche che appartengono a tradizioni medievali. La Madonna ha una misura molto maggiore rispetto ai confratelli. La Madonna sembra una struttura architettonica. Altro pezzo molto importante è la cimasa del polittico, La Crocifissione. Anche qui ha guardato molto Masaccio. Fondo oro per il gusto medievale della committenza. →Storie della vera croce (1452 - 1466, Arezzo Cappella maggiore di San Francesco) Ciclo che raffigura la storia della Croce di Gesù. Per quanto riguarda le rappresentazioni artistiche, i soggetti sacri non sono ripresi solo dalla Bibbia ma legenda aurea, spesso testi non formalizzati ma che si tramandano per tradizione orale. Rinascimento urbinate, molto vicino all'arte fiamminga. Alcuni degli affreschi rappresentano: ● La regina di Saba adora il legno della croce: mette insieme due episodi ripreso dall'antico testamento. La regina di Saba (corni dafrica o Yemen) semplice e regolate, la scena ricorda la flagellazione (colonna che divide le due scene). Perno centrale. Corteo della regina davanti a una trave di legno (salvifica) si inginocchia con adorazione, struttura classica che ricorda il tempio di Gerusalemme (tipica di della francesca). Ambietazione diverse una paesaggistica con natura protagonista e l'atra struttura architetronica. Scorci prospettici nelle mani della donna; ● Incontro con Salomone: uno degli episodi citato più frequentemente. ● Il sogno di Costantino: una visione di notturno. Una delle prime, viene sviluppata con un'ampiezza architettonica innovativa, la grandiosità architettonica. La tenda come se fosse una sorta di edificio, è di stoffa ma sembra un edificio, il centro è occupato dal sostegno della tenda. Interessante l’effetto della luce. L’angelo appare rappresentato in controluce, le altre tende sembrnao montagne di Masaccio; ● Battaglia di costantino contro Massenzio: lacunoso, battaglia del ponte Milvio. La battaglia, pertura paesaggistica. Il fiume è a specchio (battesimo simile) il cielo con le nuvole bianche ricordano Veneziano. Natura protagonista, mondo agraria (Masaccio borghese). Divisione rigida ma da tenere in considerazione. →Doppio ritratto dei duchi di Urbino (1460 - 1465, Firenze, Uffizi) Si trasfe ad Urbino. Ultima fase del pittore. È un dittico che dietro porta la scena dei trionfi. Le figure sono poste di profilo, il modo di rappresentare la natura con questa ripresa dall’alto ricorda molto la tradizione fiamminga. Luce chiara e brillante. Anche se è un artista legato al fiammingo rimangono ancora elementi gotici, come ad esempio la preziosità decorativa. Il cappello del duca sembr ala base di una colonna. →Madonna di Senigallia (1474, Urbino, Marche) Anche questa é dell'ultima fase ad Urbino. La Madonna è in primo piano. Aspetto geometrico molto forte. Elemento della finestra (doppia illuminazione fiammingo). La madonna è pensierosa perché già conosce il destino del figlio, ciò crea un distacco. Confornto con Van Eyck (ha senso dello spazio. Ma non prospettiva). Piero per mettere in evidenziare la madonna allonrtana la parete di sfondo. Madomna in primo piano. La madonna interagisce direttamente con chi giarda. Ha un aspetto giometrico forte. Ambienti semplici, ma quella di Van Eyck ha il baldacchino decorato. →Pala di Montefeltro (1472 - 1474, Milano, Pinacoteca di Brera) Realizzata ad Urbino. Ambientata in una Chiesa, dove ci sono elementi decorativi che si trovano molto in dipinti fiamminghi. L’architettura ha un ruolo centrale, sentiamo uno scatto in avanti della dimensione architettonica, diventa più imponente, più grandiosa. La parte superiore dell’architrave che allude alla parte della chiesa che sta davanti alla Madonna. Architettura grandiosa rispetto alla figura umana. Volta a botte vista dal basso Andrea Mantegna (1431 - 1506) Artista fondamentale del secondo 400 Italiano. Ha goduto di fama letteraria e apprezzamento da parte dei contemporanei. Nella prospettiva, nel rapporto con il classico e nello stile linearistico riprende, da Donatello padovano, i suoi principali punti di riferimento. Il suo registro espressivo è molto ampio, è un pittore che guarda alla natura: città e scene all’interno di una dimensione paesistica molto forte. →Pala San Zeno (1457 - 1460, Verona san zeno) Sistema prospettico dal basso verso l’alto. Vuole dare l'impressione di un porticato classico. Architettura classica e prospettiva. C'è anche della natura. Ricco di dettagli. Imita le decorazioni in marmi policromi dell’antichità. →1465-1475, Camera degli sposi, mantova Mantegna si unisce a gruppi di pittori che già stavano lavorando e porta questo bagaglio culturale prospettico e antichistico estremamente ricco e articolato. Mostra soprattutto di padroneggiare in maniera eccellente la prospettiva. Ciclo di affreschi. ● oculo prospettico: Sembra mettere in comunicazione con l'esterno, prospettiva integrale. Si apre al soffitto e diventa un luogo, uno spazio aperto verso l’esterno e diventa progressivamente il luogo di grandi eventi scenografici in epoca barocca. La partenza di questa tradizione la vediamo in questa stanza. Vediamo dei personaggi che si affacciano, sono scorcio dal basso, Mantegna è maestro in questo. ● Incontro tra Ludovica gonzaga e il figlio Giovanni Bellini (1430 - 1516) Settentrione d’Italia. Attraversa due Fasi: “alto rinascimento” e “rinascimento maturo”. Nella fase vediamo delle somiglianze con Mantegna (parenti) e con Donatello. →Pietà di Brera (1460, Venezia, Museo Correr) Riprende molti aspetti e anche la composizione da Donatello. E si basa sul simbolo della resurrezione (corpo morto sollevato da due bambini). Da importanza allo spazio e al paesaggio. →Orazione nell’orto (1460 - 1465, Londra , National Gallery) Esplosione cromatica. Grumo di pittura = superficie non liscia ma con dei rialzi. Rappresentazione all’alba. Pittura tonale. →Trasfigurazione di Cristo (1478 - 1479, Napoli, museo di Capodimonte) Pittura tonale. Mescola aspetti formali ed estetici. Apertura del paesaggio e armonia cromatica, sfumature date dalla pittura tonale e modellazione data dalla luce. →Incoronazione della Vergine e Pietà (1471- 1474, pala Pesaro, Museo civico) L'elemento architettonico viene completamente fuso nel paesaggio, creando un’architettura aperta. La cimasa della pala raffigura la pietà. Impostata la prospettiva dal basso. Scorcio prospettico dal basso ripreso da Mantegna. Giorgione (1447 - 1510) Primo esponente della pittura manierista, artista veneto. Nella sua bottega si forma Tiziano. Utilizza molto la pittura tonale per fondere personaggi e paesaggio. Composizioni fatte dal disegno. →Tre filosofi (1504) Interpretazione allegorica delle tre età della vita e delle 3 religioni. Rappresentazione della natura che ingloba i personaggi. →Tempesta (1506 - 1507) Paesaggio campestre. Cielo cupo. Presenza di rovine classiche. Illuminazione drammatica data dal fulmine. Schema geometrico ben preciso. I personaggi fanno da “completamente” allo sfondo. →Adorazione di pastori Il colore e la natura predominano sulle figure. Colori brillanti dati dalla luce. Effetti atmosferici del tonalismo. →La sacra famiglia Benson Scena realistica in cui paesaggio e figure si fondono. Rimanda ad esempi fiamminghi. →Pala di Castelfranco Il colore ha un'importanza fondamentale nel costruire lo spazio. Infatti sono i diversi passaggi tonali che permettono di organizzare il primo piano rappresentato dal pavimento chiaro, dal secondo piano più scuro e ombreggiato e infine dallo sfondo brillante più sfumato e tendente al grigio. L’illuminazione dell’opera suggerisce che la scena si svolga al tramonto. Lo spazio è organizzato attraverso la prospettiva geometrica del pavimento che descrive la distanza tra l’osservatore e i personaggi. →Venere dormiente È significativo che stia dormendo, quindi la questione del decoro viene aggirata. Il suo sonno implica il sogno e il trasporto della figura in un altro mondo. Così il dipinto può essere interpretato come un'evocazione poetica di un idillio classico. Le curve riprendono le colline lussureggianti e dai dolci pendii del paesaggio alle spalle e suggeriscono un certo rapporto tra la donna raffigurata e la natura. →L’ultima cena (1495 - 1497, Milano, convento Santa Maria delle grazie) Sfondo più scuro e dà un senso di profondità con la prospettiva. Porta temi che aprono il rinascimento maturo, soprattutto per l’imponenza dei personaggi sullo spettatore. Usa la prospettiva sul soffitto e non come di tradizione sul pavimento, crea così una prospettiva a cannocchiale che serviva ad avvicinare e allontanare le figure nella composizione. I personaggi si animano in un dialogo tra gesti e sguardi in quanto Gesù sta annunciando il tradimento. ● TERZO PERIODO: secondo soggiorno fiorentino. →Sant’Anna, la Vergine col bambino e l'agnello (1503, Parigi, Louvre) È un’opera finita dal punto di vista cromatico. Leonardo riprende ma varia il tema dell’incastro delle figure, questa è più schematica, una composizione quasi ad X. La tecnica dell’encausto, pittura che viene stesa su muro secco e che ha come collante che la fa aderire alla superficie c’è la cera, per far rapprendere la cera e fissarla alla parete, →Gioconda (1503, Louvre, Parigi) Durante il soggiorno fiorentino. Quadro celeberrimo. In questo dipinto, dove la figura si staglia contro il paesaggio, Leonardo è molto vicino al clima che c’è nel cartone, il chiaroscuro accentuato. Personaggio composto ed educato, rende lo status sociale del soggetto. Michelangelo Buonarroti (1475 caprese - 1564 Roma) Viene accolto da Domenico Ghirlandaio (maestro negli affreschi) a 12 anni. Per la scultura riprende inizialmente Donatello e da Benedetto da Maiano (scultore toscano di grande mestiere, costruire figure di corporeità solida e movimento). Riprende l’arte classica, soprattutto dalle sculture nel giardino san Marco nella residenza dei Medici, Lorenzo il Magnifico (fissato con l'arte). Nel 1490 primi lavora a piccole opere a rilievo (stiacciato madonna della scala). Veniva considerato un buon copista. ● PRIMO PERIODO: formazione incerta giovanile. Fiorentino →Madonna della scala (1490, Firenze) Bassorilievo (quasi stiacciato) esercizio ripreso da Donatello. Struttura a blocchi. Rapporto innovativo. →Battaglia dei centauri (1493, Firenze) Altorilievo, incompiuta. Molto movimento, groviglio di corpi. Distacco con Donatello. Centauro davanti che dà il nome all'opera. →Crocifisso(1493, Roma, chiesa di spirito santo a Firenze) Di legno. Impostazione tipica classica del 400’, impostazione innovativa, vista dal basso. Confronto con Brunelleschi, preso come modello ma con modifiche. Sottile e allungata che sovrappone alle sue solite figure massicce. Novità: volto pacato e aria dimessa e non stravolta. Non sembra una sua opera. ● SECONDO PERIODO (1496 - 1501): dopo la morte di Lorenzo il Magnifico. Passa a Bologna poi a Roma. Fase Romana perché in passato aveva creato un cupido dormiente (falso classico) Cardinale Raffaele Riario lo compra e decide di prendere sotto la sua custodia Michelangelo. →Bacco di Jacopo Galli (1496 - 1497, Roma museo nazionale del Bargello) Non rimane nelle collezioni di Riario, ma va in quelle di Jacopo Galli. Bacco dio del vino, da una parte ha una pelle di Grande felino e un fauno gli ruba dei chicchi d'uva. La statua è a tutto tondo, due figure che si legano l'una all'altra. Chiede un movimento per vederla interamente. Posa dinamica, ebbrezza e cupidigia nel riguardo del vino. Espressività della figura e si confronta in modo diretto con la classicità. →Pietà (1498 - 1499) città del vaticano basilica di san Pietro Committente francese destinata a una chiesa piccola e non alla basilica. Riprende caratteri della cultura dell'Europa settentrionale: molto attento alla ricchezza decorativa dei panneggi della vergine, alla levigatura e lustratura del marmo, pietà con solo la madonna. Preferenze di gusto del committente. Si rimanda a Michelangelo per la firma. Linearismo e ornamenti circa gotici per il puro interesse del committente. ● TERZO PERIODO: torna a Firenze (secondo periodo fiorentino) →David (1501, Firenze Duomo santa maria del Fiore) Lo rappresenta con una corporatura più conforme al carattere eroico, nonostante la storia originaria del David (minuto e giovane). Emblema del carattere virtuoso e politico di Firenze. L'originale è alle gallerie dell'accademia. 4 metri di altezza. →Tondo Pitti (1503 circa, Firenze museo nazionale del Bargello) Madonna con bambino con san Giovannino, non sono pienamente finiti (non finito michelangiolesco → non si sa se voluto o per spostamenti). Crea effetti di diversa gradazione con effetti chiaroscuri sul marmo. Questo non finito che crea un chiaroscuro morbido che andava a dimostrare che anche in scultura si potevano raggiungere effetti morbidi di chiaroscuro come nelle opere di Leonardo. →Tondo Doni (1507, Firenze galleria degli Uffizi) Commissionata da Agnolo Doni. Alcuni studiosi dicono che comincia qui la “maniera moderna” e non con Leonardo (lui solo introduzione, perché risente ancora della pittura luce). Michelangelo é di una generazione nuova e quindi taglia completamente con il passato: figure grandiose e pensate, la madonna in primo piano inginocchiata si contorce per prendere il bambino passato da san giuseppe (intreccio come in leo), l'uso dei colori è particolare, tipo flash che cambia i toni dei colori (vesti della vergine). Colori acidi e freddi, artificiosità e poco naturalismo. Per questo alcuni studiosi pensavo che il manierismo partiva da qui. Neoplatonica. La cornice con figure che fuoriescono con la testa dai tondi. ● QUARTA FASE: 1508 torna a Roma. →Mosè (1513 - 1516, Roma chiesa di san Pietro in vincoli) Tomba Giulio II, ripresa dopo la cappella sistina, unica statua completata. Scala monumentale e impostazione che ricorda i profeti della cappella sistina. Richiamo a donatello nel san giovanni evangelista. Il Mosè ha un'espressione severa e corrucciata tipica delle figure di Donatello. Ha le corna che sono raggi di luce divina, errore della traduzione della bibbia da parte di San Girolamo. →Schiavo morente e schiavo ribelle: dovevano essere su uno dei ripiani della tomba ma l'idea fu bocciata, quindi rimangono non finiti. ● QUINTA FASE: Ultimo periodo romano →Crocifissione di san Pietro (1545 - 1550, Vaticano cappella paolina) Ultimo affresco. Qui niente divino. L'opera raffigura il momento immediatamente precedente il martirio di san Pietro, quando già collocato a testa in giù e inchiodato sulla croce, sta per essere issato. L'episodio non è menzionato negli Atti degli Apostoli, ma deriva dalla Leggenda Aurea. In quel momento il santo gira la testa verso l'alto, in un ultimo commovente gesto di vita rivolto allo spettatore. A differenza della Conversione, nella Crocifissione è del tutto assente il divino, con Pietro che appare isolato e solo davanti al dramma della tortura. →Conversione di san Paolo (1545 - 1550, Vaticano cappella paolina) Qui c'è il divino. D'ora in poi la sua arte sarà non più pagana, ma cristiana e cercherà di mostrare non più corpi ma Dio come spirito. Il gesto divino taglia in due lo spazio pittorico, separando gli angeli in due gruppi simmetrici e generando sgomento e paura tra il corteo attorno a Saulo, che cerca scampo fuggendo verso i margini del paesaggio, dove si trovano brulle colline. Come nel Giudizio, si crea un movimento a vortice che investe i gruppi di figure, accentuando il dinamismo. Notevoli sono gli scorci del Cristo o del cavallo imbizzarrito dallo spavento Molti furono i giudizi negativi che riguardavano i rapporti proporzionali delle figure, talvolta fortemente innaturali. È il caso del possente braccio destro di Cristo. Raffaello Sanzio (1483 Urbino – 1520 Roma) Figlio d’arte (il padre Giovanni Santi aveva una bottega). Contatto con il clima culturale della corte dei Montefeltro e dell’arte di Piero della Francesca (da lui prende la composizione semplificata). Rimane orfano a 11 anni e inizia a formarsi sotto il Perugino (da lui prende i caratteri classici) ottenendo successo subito. ● PRIMA FASE ARTISTICA: IN UMBRIA tra la Città di Castello e Perugia. →Crocifissione Gavari (1501-1502. Creato a Città di Castello, per la chiesa di San Domenico. Oggi si trova a Londra nella National Gallery): Opera precoce del suo percorso artistico. Ha un classicismo delicato e gracile, semplificato e armonizzato. (Al contrario del classicismo erculeo di Michelangelo). La composizione è semplice con il crocifisso centrale e le figure ai lati simmetriche. Classicismo prematuro tipico di perugino. →Sposalizio della Vergine (1504. Si trova a Milano, Pinacoteca di Brera): Realizzata circa nello stesso periodo del Tondo Doni. La prospettiva nello sfondo attraverso intarsi cromatici sul pavimento che rimandano a Piero della Francesca. Il tempio a pianta centrale rimanda l’architettura di Urbino. →Autoritratto entro uno specchio riflesso: (1524). Conservato a Vienna. Utilizza uno specchio convesso, quindi: la mano diventa quindi enorme, la finestra sullo sfondo piccolissima e la stanza circolare. Gli effetti dati dallo specchio sono destabilizzanti. Da un punto di vista pittorico è sublime, basta guardare la veste e la manica realizzati a macchie cromatiche. →Madonna col collo lungo: (1534-1540). Galleria degli Uffizi a Firenze. Commissionata da Elena Baiardi Tagliaferri per la sua cappella nella chiesa di Santa Maria dei Servi a Parma. La madonna sembra un’anfora, un vaso con effetti di deformazione. Si riprende la grandiosità delle rappresentazioni michelangiolesche (il busto arretrato e che si assottiglia), ma la stilizzazione non è naturalistica. Il vaso rappresentato è iper naturalistico, la madonna no. È un'amplificazione di eleganza e flessuosità. Perin del Vaga (1501 Firenze – 1547 Roma) Pittore di origine fiorentina che lavora a Genova presso la corte dei Doria. →Caduta dei Giganti: (1531-1533) Allegoria legata a Carlo V che abbatte i suoi nemici. Zeus (Carlo V) sembra una citazione di Dio nella volta della Cappella Sistina. Le figure sottostanti hanno una corporeità sviluppata (movimenti contorti). Le espressioni sono più seriose. Giulio Romano (1499 Roma – 1546 Mantova) Si ispira molto agli artisti del tempo e fa parte del manierismo. →Caduta dei Giganti: (1532-1535). Palazzo Te, Mantova. Le figure hanno delle facce così grottesche che sembrano quasi caricature. Carica grottesca. Egli ha costruito una volta leggermente ribassata in modo che se si parla all’interno di questa grotta, si crea un grande effetto di rimbombo che evoca il rumore delle macerie che rimbombano. Moretto Artista attivo a Brescia, area orientale della regione →Cena in casa del fariseo (1550 - 1554 circa, Brescia chiesa di santa Maria in Calchera) Sceglie un punto di vista molto ravvicinato sulla Maddalena, scelta di una tavolata meno ampia e l’inquadrazione isola questo dettaglio. Tolta la luce intorno al capo di cristo si potrebbe definire una cena in trattoria. Paragone Caravaggio. L'episodio viene inteso come rappresentazione naturalistica tramite isolazione del dettaglio e con l'uso della luce rivolto a dare un effetto di verosimiglianza della realtà. Pezzi di vita (tipo sedia, tovaglia e tavolo)che diventano importanti, quasi protagonisti Giovanni Gerolamo Savoldo (1480 Brescia – 1548 Venezia) Visse per la maggior parte della vita a Venezia ma rimase legato al naturalismo lombardo venendo addirittura considerato uno dei 3 grandi Maestri del primo Rinascimento bresciano. I suoi “notturni” probabilmente ispirarono Caravaggio. →San Matteo e l’angelo: (1530-1535) Straordinaria ambientazione luministica. Siamo all’interno di una stanza, il punto di ripresa è molto ravvicinato. Le figure illuminate dal lume di candela con il quale il Santo scrive e sullo sfondo dei personaggi che al di là di questa stanza sono raccolti e dialogano tra di loro. Questo dipinto lo dobbiamo ricordare per il taglio compositivo e l’inquadratura scelta. Giovan Battista Moroni Pittore lombardo bergamasco. →il sarto (1565 - 1570 circa, Londra National Gallery) Ritratto particolare, soggetto sarto di cui non sappiamo il nome. Per essere ritratto doveva avere importanza, da ad un artigiano l'impressione di un nobile. Gli oggetti diventano coprotagonisti, movimento più difficile in cui si potrebbe rovinare il materiale. Anche la luce assume protagonismo, il raggio di luce che entra e illumina la figura, ci fa apprezzare gli aspetti naturalistici. Tiziano Vecellio (1490 Piede di Cadore, Belluno, Veneto – 1576 Venezia) Maestro del tonalismo insieme a Giorgione. Artista innovatore e poliedrico.Molti committenti importanti (aveva quasi una propria azienda). Usava una tecnica con pennellate a tocchi rapidi e pastose, ha abbandonato il disegno di contorno ed è caratterizzato da effetti luministici. Influenza gli artisti dell'impressionismo. Tiziano sperimentò per tutta la sua vita: nelle opere tarde le pennellate divennero pastose, nervose e dense, quasi una fusione tra colore e supporto. Nelle ultime arrivò addirittura ad abbandonare i pennelli, stendendo il colore con le dita.Il cromatismo è la cifra stilistica che maggiormente caratterizza la personalità artistica di Tiziano, che approfondì la ricerca di Bellini e Giorgione sugli effetti della luce e sul colore per rappresentare le forme, unendola con la cura dei dettagli, di derivazione fiamminga. →Assunta dei Frari: (1516). Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia. Colore è adatto a figure imponenti ed enfatica gestualità.Riprende la piacevolezza e volontà di Raffaello e il colorito della natura.Inizialmente ebbe molte critiche, ma i veneziani successivamente si resero conto della modernità del dipinto: dinamico vigore dei personaggi, libertà compositiva e colori accesi. →Ritratto di Paolo III con Nipoti: (1546). Museo nazionale di Capodimonte, Napoli. (opera incompiuta) Il Papa ingobbito che si gira verso il nipote Ottavio, alle sue spalle c'è il cardinale Alessandro. Il verismo è estremo con colori accesi. Tramite gesti e sguardi si percepisce l'ambizione e le tragedie (nepotismo). Realismo psicologico →Annunciazione: (1564 circa). Chiesa di San Salvador a Venezia. Luce fondamentale per evidenziare i personaggi nel tema dell'incarnazione di Dio nella vergine viene rappresentato dalla colomba. La colomba esce da un fascio di luce dalle nuvole. La carne della Vergine è più evidente per spiegare che Gesù è stato creato da quella carne Giambologna (1529 Francia – 1608 Firenze) Jean de Boulogne scultore fiammingo attivo soprattutto a Firenze. Prima si forma in patria e poi a Roma. →Mercurio: (1578-1580). Museo nazionale del Bargello a Firenze. Bronzo 187 cm. Si regge una gamba in punta di piedi, con ciò Giambologna vuole superare tutto ciò che era stato fatto nella scultura fino a quel momento. Rompe le dinamiche della fisica della materia. Il personaggio sembra volare, pensa che le regole potessero essere cambiate con effetti sorprendenti dati da innovazioni. →Ratto delle Sabine: (1574-1580). Loggia dei Lanzi a Firenze. Marmo 410 cm. Opera in marmo realizzata solo perché veniva criticato per produrre sempre figure piccole. Groviglio di corpi concepisce una composizione elicoidale così da invitare lo spettatore a guardare in tutto tondo il gruppo marmoreo. In parte anticipa il barocco. Caravaggio (1571 Milano – 1610 Porto Ercole) Nome vero: Michelangelo Merisi. Formatosi a Milano, attivo a Roma, Napoli, Malta e Sicilia. Acquisì fama internazionale in vita e si formò la corrente del caravaggismo. Si formò sotto Simone Peterzano (un manierista lombardo che si proclamava allievo di Tiziano). La sua vita è divisa in 3 fasi: -1° fase→ Nella bottega di Simone Peterzano, dipinse soprattutto nature morte e ritratti, non ci rimane nulla (Milano); -2° fase→ A Roma ispirato dal Cavalier d’Arpino e successivamente lavora per il Cardinale del Monte, anche quo mezze figure e nature morte; -3° fase→ La fuga dopo l’omicidio, il suo stile è caratterizzato dalla paura della morte e in particolare la decapitazione. Ciò che sorprende di Caravaggio, egli va a Roma ma resta fedele alle sue radici lombarde e di rappresentazione del naturale, non come altri artisti che cercano un confronto con Michelangelo e Raffaello. →Ragazzo con la Canestra di Frutta: (1592-1593) [2° fase]. Realizzato a Roma mentre lavorava sotto il Cavalier d’Arpino. Destrutturante e desacralizzante, gerarchia dei generi. Stessa capacità per figure e frutti e fiori. Similitudine con il sarto di Moroni. Non ha nulla di nobiliare, ma un ragazzo preso dal vivo, popolare. Modelli accostati a oggetti quotidiani. Si fonde il tema della mezza figura e della natura morta. Monumentale → frutta, manifattura delle foglie e dei frutti. Molto verismo. →Maddalena Penitente: (1594-1595) [2° fase]. Committente sconosciuto. Realizzato a Roma quando viveva col cavalier d’Arpino.
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