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SCRITTI TEATRALI - BRECHT, Appunti di Drammaturgia

appunti sugli scritti più significativi dedicati da Brecht ai problemi estetici, ideologici, sociali e pratici del teatro.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 04/02/2020

hoppipolla__
hoppipolla__ 🇮🇹

4.8

(4)

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica SCRITTI TEATRALI - BRECHT e più Appunti in PDF di Drammaturgia solo su Docsity! LA DIALETTICA NEL TEATRO IL TEATRO MODERNO è IL TEATRO EPICO I grandi apparati come l'opera, il teatro, la stampa, fanno passare le loro opinioni in incognito; da un po' di tempo si tenta di rinnovarli, ma questo cambiamento è volto esclusivamente alla smerciabilità dell'opera e gli autori diventano "fornitori" (condizione dell’artista all’interno del sistema, la sua dipendenza dall’apparato) -> l'invenzione di conseguenza non è più libera, gli artisti ritengono di influenzare con la loro opera un apparato che invece si rivolge contro di loro. I mezzi di produzione non appartengono ai produttori né alla comunità. L’opera d’arte è diffusa non per il bene generale, in base ai desideri dell’artista, ma secondo le leggi del commercio, è valutata a seconda della sua smerciabilità, ha carattere di merce. L'opera culinaria (opera che è venduta come divertimento serale) costituì un mezzo di godimento prima di diventare merce: "Mahagonny" (opera musicale teatrale nata dalla collaborazione tra Brecht ed il musicista Kurt Weill, la sua prima rappresentazione avvenne all'Opera di Lipsia nel marzo 1930). Il tentativo è quello di sviluppare dal mezzo di divertimento un’istruzione, rilevare le contraddizioni nascoste all’interno della società. Mahagonny è un’opera culinaria perché piacevole ma il suo divertimento ha effetto provocatorio. Essa mette in questione il culinarismo attaccando la società che ha bisogno di simili opere e con questo assume una funzione di trasformazione della società -> sviluppare del mezzo di godimento un oggetto d'istruzione e trasformare certe istituzioni da luoghi di divertimento in organi di pubblicazione. Era necessario conferire maggiore autonomia alla musica, alla parola, alle immagini e l'opera doveva essere portata al livello tecnico del teatro moderno. LA LETTERARIZZAZIONE DEL TEATRO L'Opera da tre soldi (18 ottobre 1928 prima) mette in questione le concezioni borghesi non solo come contenuto, ma anche per il modo nel quale le rappresenta; è una specie di referendum su quello che lo spettatore desidera che il teatro gli mostri della vita. Ma poiché egli vede anche cose che non desidera vedere, perché vede i suoi desideri realizzati ma anche criticati, è in grado di assegnare al teatro una nuova funzione. Bisogna leggere i drammi non solo come rappresentazione a teatro, ma come trasformazione del teatro -> necessità di interpretare la nuova arte drammatica. Titoli e cartelli -> primo avvio della letterarizzazione del teatro, sostituire al figurato il formulato: dà la possibilità di stabilire connessioni con altri istituti dediti all'attività spirituale, ma resta unilaterale se il pubblico non partecipa. L'uso dei titoli viene criticato dalla drammatica tradizionale, ma secondo B. non bisogna subordinare tutto a una sola idea di teatro, si deve esercitare lo spettatore a una visione complessa -> quella dello stile epico. Cantare le canzoni -> l'attore quando canta compie un mutamento di funzioni, ma i tre piani del discorso corrente, discorso elevato e canto, devono sempre essere distinti l'uno dall'altro. L'attore deve mostrare uno che canta, è bene che durante la sua esibizione si vedano gli elementi dell'orchestra o che lo si veda compiere gli appositi preparativi per l'esibizione (truccarsi). Trama: Macheath sposa Polly Peachum. Il padre di Polly, che controlla tutti i mendicanti di Londra, è sgradevolmente sorpreso dall'avvenimento e tenta di far arrestare e impiccare Macheath. I suoi maneggi sono però complicati dal fatto che il capo della polizia, Tiger Brown, è un amico di gioventù di Macheath. Alla fine Peachum riesce a farlo condannare all'impiccagione, ma poco prima dell'esecuzione, Brecht fa apparire un messaggero a cavallo da parte della "Regina" che grazia Macheath e gli conferisce il titolo di baronetto, nella parodia di un lieto fine. EFFICACIA MEDIATA DEL TEATRO EPICO Il dramma "La madre" è scritto nello stile dei drammi didattici, ma esige degli attori, appartiene alla drammatica antimetafisica, materialistica, non-aristotelica. La catarsi (Per Aristotele la catarsi era la purificazione dalle proprie passioni di chi assisteva alla rappresentazione di una tragedia, poiché l’arte drammatica era per lui imitatrice della realtà e, riproducendone fatti gravi, li sublimava in un sentimento di pietà e di terrore insieme, ponendo rimedio alle angosce quotidiane) si pone in modo diverso; non si propone di abbandonare l'eroe a un destino inevitabile, non abbandona lo spettatore alle emozioni, ma gli fa assumere un atteggiamento diverso. Trama: narra la storia di Pelagia Vlassova che, convertita al pensiero politico del figlio Pavel e dei suoi amici, viene coinvolta nelle loro azioni clandestine e per questo chiamata da tutti La Madre. Madre dell’operaio Pavel, rivoluzionario nella Russia del 1905, è posta al centro dell’azione come oggetto di un esperimento di recupero della coscienza della sua classe. Forte al punto di sopportare, quasi senza battere ciglio, la morte del figlio fucilato dalla polizia zarista. Il suo è un cammino ascensionale: al suo primo atto rivoluzionario è spinta per difendere il figlio Pavel, ma successivamente a ogni sua nuova azione cresce in lei la consapevolezza e la convinzione che le cose debbano cambiare. EFFICACIA MEDIATA DELLA SCENOGRAFIA EPICA Nella prima rappresentazione de "La madre" la scena non doveva riprodurre l'illusione di un luogo teatrale, prendeva posizione rispetto a quello che accadeva. Nelle poche indicazioni che dava ( mobili, porte ) si limitava a indicare oggetti indispensabili che erano parte dell'azione. ( Berlino 1932, New York 1935) Alla rappresentazione di New York delle immagini venivano proiettate sul muro per tutta la scena -> esclusione di un'immedesimazione totale dello spettatore -> efficacia diventa mediata. INTERPRETAZIONE EPICA Il teatro epico si riferisce agli elementi più semplici del teatro naturale, a un atto sociale i cui motivi, mezzi e scopi sono pratici. Il modello base raggiunge lo scopo di farci capire che non c'è differenza tra teatro naturale epico e teatro epico artistico. NUOVA TECNICA DELL'ARTE DRAMMATICA Nuova tecnica utilizzata per creare un effetto di straniamento nello spettatore e fargli assumere un atteggiamento di critica nei confronti della vicenda esposta -> scena e sale ripulite da ogni aura magica e campi ipnotici, il pubblico non doveva cadere in trance, ma doveva assistere a un fatto naturale. L'attore non doveva provocare il processo di immedesimazione, ma poteva usarlo per mostrare il comportamento di un'altra persona durante le prove, mentre nella scena rendeva intuibili anche le cose che non faceva, recitando in modo da dare la più chiara evidenza. Dopo aver rinunciato alla metamorfosi, l'attore recitava il testo come un citazione: trasposizione alla terza persona, tempo passato e pronuncia ad alta voce di didascalie e commenti (servono a tenersi a distanza). NOTE SUL TEATRO POPOLARE è un teatro grezzo e senza pretese, di facile sentimentalità, morale rozza e sensualità a buon mercato. Gli attori parlano in modo artificioso e con naturale vanità. Il gusto della grande città col passare dal teatro popolare alla rivista si è conformato ai tempi: nella rivista letteraria le situazioni sono grottesche e i personaggi non esistono, non esiste trama ma un filo rosso. Rivela la presenza di alcune esigenze, anche se non riesce a soddisfarle: esigenza di un teatro ingenuo, ma non primitivo, poetico ma non romantico, realistico ma non cronistico. EFFETTO INTIMIDATORIO DEI CLASSICI La freschezza originaria delle opere classiche è andata perduta, perché lo stile tradizionale di regia semplifica tutto tanto ai registi e agli attori, quanto al pubblico. Di conseguenza, i classici vengono visti come noiosi. A ciò si oppone la ricerca da parte di registi e attori di effetti nuovi -> rinnovamento formalistico che è una risposta alla routine tradizionale, ma è sbagliata: l'opera non va rinnovata, ma ne va messo in risalto il suo contenuto, studiata la situazione storica contemporanea all'opera stessa, come la posizione assunta dall'autore e il suo carattere ( tale studio presenta difficoltà, poiché vi è un'errata concezione della classicità -> effetto intimidatorio dei classici). BREVIARIO DI ESTETICA TEATRALE Brecht si propone di esaminare come si configura un'estetica desunta da una particolare pratica di stile tetrale che si andava sviluppando in quegli anni. Durante il nazismo si accumularono innovazioni teoriche, ma mancava la possibilità pratica di sperimentarle, così B. decide di esaminare questo genere di teatro riguardo la sua posizione estetica. Il teatro consiste nel riprodurre rappresentazioni vive di fatti umani tramandati o inventati, al fine di ricreare -> funzione di divertire. Nella ricerca di quale sia il divertimento immediato bisogna pensare all'uomo come figlio dell'era scientifica, poiché è la scienza che determina la nostra convivenza sociale. Le nuove scienze hanno reso possibile un grande cambiamento, ma in precedenza venne impedito dalla borghesia di applicare le scienze nel campo dei rapporti tra gli uomini (sociologia) e dello sfruttamento della natura. Scienze e arte si incontrano con lo scopo di agevolare la vita degli uomini: il teatro assumerà un atteggiamento libero solo se si allea con le tendenze più impetuose della società, associandosi a coloro che vogliono trasformare la società stessa (operai). Questi uomini sono lontani dalle scienze naturali solo perché viene impedito loro di avvicinarsi. Il teatro si impegna a riprodurre la realtà, si accosta alle istituzioni di insegnamento e di studio, ma non è così, poiché tale tipo di teatro produce immagini della società che sono in grado di influenzarla e la produce come gioco. Il teatro trasforma i figli dell'era scientifica in una massa intimidita, ammaliata, c'è quindi bisogno di un teatro che non consenta solo le sensazioni, ma che applichi e produca pensieri e sentimenti che col cambiare di questo campo storico hanno una loro funzione. Relatività storica -> mantenere la diversità delle diverse epoche rappresentate, se facciamo agire i nostri personaggi sulla scena mossi da forze sociali diverse secondo le diverse epoche, ostacoliamo la tendenza dello spettatore ad abbandonarsi all'ambiente scenico. Occore una recitazione che consenta libertà allo spirito dello spettatore che deve essere in grado di effettuare continui montaggi fittizi con ciò che vede -> effetto di straniamento, riconoscere l'oggetto ma allo stesso tempo lo fa apparire estraneo. L'attore deve limitarsi a mostrare il suo personaggio, si impadronisce di esso e della vicenda che andrà poi a costituire il godimento del pubblico. Gli avvenimenti devono susseguirsi in modo che lo spettatore possa intervenire con il suo giudizio tra l'uno e l'altro; ad interpretare la vicenda contribuiscono anche gli scenografi, i truccatori, i costumisti ecc. PARTE SECONDA - PRATICA TEATRALE COME VALERSI NON SERVILMENTE DI UN MODELLO DI REGIA "L'Antigone di Sofocle", regia di Brecht e Caspar Neher -> è la seconda delle grandi rielaborazioni tragiche brechtiane e parte dal valore del modello. "Modello" come principio, elemento originario da cui partire, ma anche come gesto esemplare. Nella prefazione al "modello per l'Antigone 1948", B. condanna la "generica sete di novità" prodotta dalla società contemporanea e dice che occorre ripensare con critica alle categorie di "nuovo" e di "vecchio". Il modello è una sfida al nuovo, perché può rivestire una certa attualità -> lo scopo è quello di sperimentare su un testo antico non tanto una nuova drammaturgia, ma un nuovo genere di recitazione -> necessità di un confronto tra il testo archetipico e la realtà contemporanea, rivitalizzazione dell'opera in chiave storica, attraverso l'apporto sostanziale degli attori, intesi come testimoni. La novità dell’Antigone Brechtiana è già tutta nel prologo della vicenda; lo scrittore si interroga su come garantire il giusto distacco tra la scena e la platea. Brecht desidera creare una specie di lontananza, perché soltanto l’osservazione distaccata può garantire la riflessione. Per tale motivo, al primo prologo ambientato in pieno conflitto mondiale, con due sorelle che assistono alla morte del fratello disertore, si sostituisce un prologo più problematico. È l’indovino Tiresia a condensare in poche righe la sintesi della vicenda: “Noi vi preghiamo/Di ricercare nel vostro animo azioni simili/del più recente passato, o l’assenza/Di azioni simili […]”. A parere di Brecht, il primo prologo difettava di quella funzione straniante troppo importante per sollecitare la riflessione, non avrebbe suscitato domande nello spettatore ma al massimo una certa commozione: “il prologo del 1948 era troppo diretto, raccontava qualcosa di troppo vicino nel tempo, e lo spettatore troppo sensibile agli eventi appena trascorsi non avrebbe fatto altro che commuoversi, senza riflettere attivamente sui meccanismi che stanno dietro al fatto rappresentato.”. "Madre Coraggio", 1939, è una denuncia degli orrori delle guerre, ambientato tra il 1624 e il 1636, durante la guerra dei trent'anni. Anna Fierling, madre di tre figli, cerca di guadagnarsi da vivere seguendo gli eserciti cattolici e protestanti, vendendo ai soldati merce di tutti i generi. Visto che i soldati in quei tempi duri sono le uniche persone che hanno i soldi per comprare le sue cose la guerra le porta buoni affari. Ma la guerra le porta via anche i suoi tre figli, lasciandola sola. Brecht inserisce del dramma 12 canzoni che interrompono l'andamento dell'azione e che permettono agli spettatori di analizzare imparare, riflettere e trarre delle conclusioni della realtà rappresentata -> mostra tutti i lati della guerra, dalle ingiustizie commesse dai soldati alla prostituzione, alle torture, alle differenze tra soldati comuni e generali, al come le persone diventino egoiste e tutte le virtù siano nascoste e i valori ribaltati. LA MUSICA E SCENOGRAFIA NEL TEATRO EPICO Nella messinscena de "L'Opera da tre soldi" la musica viene usata per la prima volta secondo una prospettiva moderna -> le parti musicali erano distinte dalle altre e ciò veniva sottolineato dalla collocazione dell'orchestra piazzata sul palco visibilmente; per le parti cantate era previsto un cambiamento di luce (l'orchestra veniva illuminata e sullo schermo apparivano i titoli dei singoli numeri). Aiutava a svelare le ideologie borghesi -> provocatrice: il teatro epico si interessa del comportamento reciproco degli uomini, ciò che esso ha di storicamente significativo. La musica è di tipo gestuale, ossia consente all'attore di eseguire gesti fondamentali; è un atteggiamento di insieme, un linguaggio che dimostra determinati atteggiamenti che colui che lo tiene assume di fronte ad altre persone. La scenografia è impregnata dello spirito dell'opera trattata, si limita ai cenni essenziali. L'apparecchiatura delle luci viene messa in mostra perché lo scopo dell'intera scenografia è quello di impedire al pubblico di abbandonarsi all'illusione.
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