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Disuguaglianze e selezione sociale nelle scuole: un analisi della struttura istituzionale, Appunti di Scienze dell'educazione

Sui fattori che influiscono sulle disuguaglianze nelle scuole e come influiscono sulla selezione sociale. Vengono analizzate le differenze sociali, la classe, la razza, il genere, la religione, l'età e le risorse di gruppo. Inoltre, vengono esplorate le caratteristiche dello status socioeconomico e come influiscono sulle prestazioni accademiche. Il documento conclude affermando che le teorie meritocratiche e quelle della riproduzione sociale non sono completamente in grado di spiegare le disuguaglianze nelle prestazioni scolastiche e nei livelli di istruzione.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 05/02/2024

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Scarica Disuguaglianze e selezione sociale nelle scuole: un analisi della struttura istituzionale e più Appunti in PDF di Scienze dell'educazione solo su Docsity! “Scuola e società” di Steven Brint  (cap 5 e 6) CAPITOLO 5 - LE SCUOLE E LA SELEZIONE SOCIALE:   LE OPPORTUNITÀ Le scuole inizialmente avevano lo scopo di dotare gli individui di un’alfabetizzazione e qualche capacità di calcolo. Prima dell’inizio del XX secolo i maschi statunitensi ereditavano terreni da coltivare o mestieri dai padri , oppure andavano alla ricerca di un’occupazione. Al contrario le donne, nonostante sapessero scrivere e leggere, spesso non avevano un lavoro retribuito. Il ruolo delle scuole inizialmente non avevano un ruolo economico, oggi invece la scuola è fondamentale nel processo di classificazione e di allocazione delle persone in funzione del lavoro e di conseguenza la selezione sociale è il risultato del sistema scolastico. 1. IL RUOLO CRESCENTE DELL’ISTRUZIONE NELLA SELEZIONE SOCIALE In Italia, come quasi ovunque, il reddito delle persone aumenta al crescere del titolo di studio. 1.1 Consapevolezza delle opportunità ed espansione dell’istruzione Gli Stati Uniti furono i precursori dell’espansione scolastica perché:  la scolarizzazione divenne importante per l’ "americanizzazione" di milioni di immigrati  i riformatori erano convinti che la scuola potesse far aumentare il livello di qualificazione professionale e favorire la democrazia Tuttavia anche negli Stati Uniti l’espansione dell’istruzione secondaria fu lenta. Istruzione e opportunità negli Stati Uniti. Prima della sua guerra, gli Stati Uniti era dominata da piccoli proprietari terrieri (contadini e bottegai), molti dei quali sapevano leggere e scrivere nonostante non avessero frequentato molto la scuola. L’ “opportunità” , ovvero la possibilità di appropriarsi pienamente delle sue capacità e liberandosi quindi da tutti i vincoli di tipo feudale. Questo pieno sviluppo delle capacità individuali fa riferimento alle competenze, alla personalità e ai legami sociali soddisfacenti, così come al benessere di tipo materiale. L’idea di opportunità equivale a conseguire uno status più elevato e questo ideale divenne più importante nella seconda metà del 19esimo secolo. Lincoln espresse l’idea sempre più popolare di self-made man, colui che accresce il suo commercio o la sua fattoria battendo la concorrenza, ma non perché è più istruito dei concorrenti. L’espansione dell’istruzione è strettamente legata anche a una consapevolezza delle opportunità diverso da quello espresso da Lincoln. Con lo sviluppo delle grandi imprese e la stabilizzazione delle frontiere, il paese non era più dominato da piccoli imprenditori ,piccoli proprietari e bottegai, ma era sempre più dominato da persone che erano impiegate in grandi aziende, tuttavia se il sogno di successo individuale voleva sopravvivere doveva imboccare nuove strade. Inizialmente l’istruzione non sembrò la strada giusta in quanto l’università in un primo momento non era considerata improntata sulla preparazione dei giovani alla “vita reale”. Andrew Carnegie invece era convinto che le scuole e i college dovessero essere dei gradini che se percorsi portano al successo, questa visione riorganizzò il sistema scolastico “a scala”. I giovani cominciarono a diplomarsi sempre in maggior numero nel periodo fra i due conflitti mondiali e sicuramente uno fra i fattori più importanti furono i cambiamenti nella struttura occupazionale. All’indomani della seconda guerra mondiale una parte di giovani amava l’istruzione, ma ancora più numerosi erano coloro che studiavano per ottenere diplomi e lauree per ottenere una buona occupazione. Lo Stato, convinto della necessità di una forza lavoro più istruita, iniziò a finanziare l’apertura di nuove scuole e università e iniziò ad aiutare economicamente coloro che non potevano permettersi l’istruzione. Solo la metà che si iscrissero all’università dopo la seconda guerra mondiale riuscirono a terminarla e naturalmente l’istruzione superiore non sostituì totalmente l’ intraprendenza imprenditoriale. Si possono ancora trovare molti uomini e donne self-made, in particolare nelle comunità più benestanti e in quelle di immigrati. Tuttavia mantenere un’attività in proprio è molto rischioso in quanto i piccoli imprenditori devono adeguarsi alle preferenze dei consumatori e affrontare i mutamenti, infatti una buona parte dei piccoli imprenditori preferisce che i loro figli seguano la strada meno rischiosa dell’istruzione. Istruzione e opportunità nel mondo . La domanda di istruzione secondaria superiore è cresciuta nel resto del mondo molto più lentamente che negli Stati Uniti, i primi sistemi di scolarizzazione di massa si svilupparono in Europa delle classi lavoratrici e dei contadini. Per tutto il 19esimo secolo e per la prima parte del XX secolo l’istruzione non era a portata delle classi lavoratrici e dei contadini poveri. I sistemi europei di istruzione secondaria e superiore sono stati ideati per coloro che potevano pagare alte tasse di iscrizione e superare esami rigorosi, di conseguenza è ragionevole definire quest’ultimi come sistemi di conferma di status poiché aiutavano a far confluire le classi superiori in un ceto comune. Gli educatori europei si sono battuti contro l’espansione dell’istruzione secondaria e superiore, nemmeno i politici si mossero più di tanto. Tuttavia, le stesse forze che avevano indotto il cambiamento negli Stati Uniti hanno infranto le resistenze di educatori e politici europei una generazione più tardi. Molto importante è stato il cambiamento dello scenario occupazionale in quanto essendosi sviluppate grandi aziende e istituzioni sociali, ci fu un aumento di impiegati. Altro aspetto molto importante è stata la crescente consapevolezza che l’istruzione potesse essere usata come un mezzo per un futuro economico migliore e una piena partecipazione al mondo moderno. Dalla seconda guerra mondiale in avanti l’idea americana che metteva in relazione opportunità e istruzione fu abbracciata da quasi tutto il mondo. Una volta che i governi furono d’accordo sulla necessità della scolarizzazione di massa a livello secondario inferiore, e poi livello secondario superiore, la crescita della frequenza scolastica ebbe un’impennata, questo accade anche grazie ai genitori che reputarono necessario mandare i bambini a scuola in modo da attenuare lo svantaggio economico e sociale conseguente all’aumento dell’aspirazione educativa delle altre famiglie della stessa comunità. Ma è stata anche la maggiore consapevolezza che l’istruzione avrebbe potuto offrire maggiore opportunità a determinare la rivoluzione scolastica in diversi paesi. 1.2 La nascita della “società del credenzialismo” Per credenzialismo si intende il monopolio dell’accesso alle occupazioni più fruttuose e alle maggiori opportunità economiche da parte di coloro che hanno lauree, certificati di studio e altre qualifiche formali. Ogni società ha dei meccanismi per trovare lavoro alla gente e alcuni paesi sono riusciti ad usare la scuola a questo scopo. Dall’epoca della grande burocratizzazione della società sovietica negli anni trenta, i soli modi con cui i giovani ambiziosi potessero aspirare al successo era attraverso il possesso di un titolo di studio superiore, anche i giapponesi diedero un grande peso all’istruzione. Tuttavia i titoli di studio ebbero poco peso a lungo andare rispetto agli Stati Uniti. Credenziali e mercati del lavoro. Oggi le società si avviano verso sistemi di selezione sociale di tipo credenzialistico, ovvero basato sui titoli di studio. Odiernamente le qualifiche educative di alto livello sono necessarie per molte professioni e impieghi in grandi organizzazioni. Con lo sviluppo del credenzialismo, i titoli di istruzione superiore hanno assunto un grande valore anche per impieghi che non necessitano di particolari studi e che una volta erano accessibili mediante un apprendistato. Le credenziali come indice di affidabilità. Oggi i datori di lavoro scelgono sempre di più persone istruite, ma ci sono molti critici al riguardo che sostengono che gli individui più istruiti potrebbero essere meno produttivi perchè annoiati o non sufficientemente stimolati. Addirittura alcuni sociologi dimostrarono che l’eccesso di istruzione possa comportare all' “incompetenza addestrata” e come prova propongono il seguente esempio: un psicoanalista può essere meno utile al paziente rispetto ad una persona capace di comunicazione empatica. La maggior parte delle critiche sul credenzialismo si basano sul ragionamento economico perché ci si chiede per quale motivo i datori di lavoro sono disposti a pagare di più persone istruite quando potrebbero pagare di meno assumendo persone meno istruite che sanno comunque svolgere il lavoro in modo efficiente. In realtà i titoli di studio, secondo i fautori di questa tesi, servono a segnalare l’appartenenza dei loro possessori a un gruppo di status; chi ricopre una posizione di potere vede in un individuo venisse ben istruito un suo pari sul piano culturale, che gli assomiglia in termini di linguaggio, abbigliamento, valori e contegno. I critici del credenzialismo contestano l’idea che la maggior classe occupazionale del padre: è bassa se la famiglia di origine appartiene alla classe operaia agricola mentre è alta se fa parte della borghesia. Le origini familiari esercitano un’influenza crescente sui destini in età adulta e in base a questo cambiamento c’è una maggior disuguaglianza dei redditi. Uno studio recente sostiene che le origini familiari permettono di prevedere il futuro successo scolastico di un bambino in misura molto più estesa negli Stati Uniti che non in molti paesi dell'Europa occidentale. Altri fattori influiscono sulla riuscita a scuola:  avere una famiglia con i genitori uniti  avere la famiglia e gli amici che apprezzano il fatto di conseguire una buona istruzione  frequentare lezioni degli indirizzi accademici più spendibili  avere una forte aspirazione personale al successo. Le persone che hanno successo sono quelle che hanno le abitudini e le capacità migliori a scuola: puntualità, diligenza e capacità di ragionamento. Non tutti i titoli hanno lo stesso peso sul mercato, solitamente le discipline aziendali e tecnologiche sono volute di più mentre i diplomi in possesso di persone appartenenti a minoranze etniche e donne valgono significativamente meno rispetto ai diplomi in possesso di uomini bianchi. Quindi la persona con le migliori possibilità di successo nella vita è un maschio bianco, nato in una famiglia di elevata condizione sociale, con i genitori uniti, dove è apprezzata l’istruzione, con un alto quoziente intellettivo, circondato da compagni altrettanto motivati, che segue le elezioni di indirizzo accademico soprattutto matematiche e scienze, che ottenga buoni voti a scuola e che rimanga convinto della sua possibilità di ottenere successo. Le persone che hanno posizione di leader in organizzazioni extracurricolari da adolescenti tendono anche ad avere maggior successo a livello lavorativo, ovviamente anche chi non ha queste caratteristiche riesce ad avere successo anche se solitamente succede meno frequentemente. Perseverare a scuola e ottenere buoni voti è in ampia misura un prodotto dell’ “ethos accademico”, autodisciplina che induce a studiare quando gli altri sono in giro con gli amici, a socializzare e a divertirsi. Per far sì che si sviluppi un ethos accademico, lo scolaro deve essere convinto che lo sforzo sarà ripagato. Altri fattori importanti per il successo nella vita (avere un aspetto esteriore giusto, una buona considerazione da parte di insegnanti coetanei, frequentare scuole superiori di alto livello) non risultano significativi a livello statistico. Lo studio sulla relazione tra caratteristiche individuali e acquisizione di status è passata di moda in quanto i ricercatori preferiscono focalizzarsi sulle difficoltà che dovevano affrontare i membri di determinati gruppi, come le donne e le minoranze, e sulle strutture economiche che incidono sulle traiettorie di vita degli individui. Le ricerche sulle caratteristiche individuali hanno dato risultati che dovrebbero mettere in guardia da generiche accuse al “sistema classicista” o al “sistema razzista”, nonché dalle lamentele sull’impossibilità di infrangere le barriere, inoltre queste ricerche ci fanno prendere atto che chi conclude con titoli superiori validi ha una marcia in più nel mercato del lavoro. Quando una persona deve scegliere una singola caratteristica su cui puntare per emergere rispetto alla maggioranza dei suoi coetanei le converrà puntare su un titolo di studio di alto livello. Studi comparati sul conseguimento di status: per molti anni le ricerche sul conseguimento di status nei diversi paesi non erano comparabili in quanto la maggior parte degli studi sul conseguimento di status prende in esame solo le origini familiari, i titoli di studio raggiunti e lo status da adulto, altre ricerche invece prendono anche in considerazione l’influenza di genere. Le origini sociali contribuiscono a determinare quanta istruzione riuscirà verosimilmente ad ottenere una persona. Solitamente l’associazione fra origine sociale e istruzione conseguita è un modello simile in tutti i paesi industrializzati. 2.2 Chi ha successo? Gli studi sulle caratteristiche di gruppo Se in un determinato gruppo ci sono pochi individui i cui genitori sono professionisti o dirigenti, l’influenza di una condizione occupazionale prestigiosa dei genitori sarà irrilevante per quasi tutti i membri del gruppo. Ci sono molte ragioni per credere che le differenze di gruppo non sono diminuite nonostante la vasta espansione dell’istruzione scolastica:  I genitori altolocati saranno sempre desiderosi di garantire ai loro figli istituzioni più vantaggiose cercando le scuole migliori in città, fornendo risorse educative aggiuntive magari sotto forma di precettori privati esperienze culturali rare, come i soggiorni all’estero, oppure promuovendo l’interazione con coetanei accademicamente motivati. Quando vengono messe insieme famiglie di status socio economico alto e basso, esse possono raggiungere dimensioni considerevoli e l’istruzione può contribuire a ridimensionare le differenze fra gruppi. Tuttavia i sistemi scolastici rispondono alla crescente domanda di titoli anche in modi che non necessariamente riducono le disparità di classe ed etnico-razziali. L’espansione del sistema può essere accompagnata da una struttura molto più differenziata in gradini e livelli qualitativi, e i bambini di estrazione inferiore sono incanalati nei livelli inferiori del sistema, mentre i bambini di estrazione superiore sono incanalati nei livelli superiori. Con questa distinzione, nel momento in cui i bambini si ritrovano in un ambiente dove tutti sono allo stesso livello, quando il primo incomincia a iscriversi all’università quasi sicuramente una buona parte degli altri bambini seguono il compagno o addirittura ambiscono a un livello ancora superiore di qualifiche. Risultati delle comparazioni internazionali. Molti studi sulle differenze di gruppo rilevano correlazioni decrescenti tra lo status paterno e il livello di istruzione dei figli. La correlazione più bassa rispecchia due tendenze che centrano poco con l’opportunità:  L’innalzamento del livello medio di istruzione della popolazione  La variazione decrescente nella quantità di istruzione ricevuta dai giovani secolarizzati Robert Mare fu il primo a proporre un metodo per distinguere fra i risultati quantitativi dovuti all’espansione dell’istruzione e quelli dovuti alla selezione e all’allocazione degli studenti, ciò lo fa considerando una sequenza di passaggi, ad ogni passo della sequenza o un uno studente passa di livello o abbandona. Le probabilità di effettuare tutti i passaggi possono essere calcolati in base alle caratteristiche di un’estrazione sociale su una serie di coorti di età. Secondo una recente ricerca su 13 paesi, in 11 di questi paesi le differenze di classe sono rimaste altamente stabili solo in due paesi: la Svezia e i Paesi Bassi. In questi due paesi la disuguaglianza di classe è diminuita ai livelli più elevati di istruzione. I risultati di questo studio suggeriscono che le società ideologicamente più impegnate a eliminare le differenze di classe falliscono del tutto nell’eliminare i livelli superiori del sistema d’istruzione. La diversità scandinava. Le disparità di classe decrescono in Svezia e nei Paesi Bassi nonostante la percentuale di laureati sia relativamente bassa. I cambiamenti cruciali sono avvenuti a livello di istruzione secondaria, dove le origini sociali hanno influito relativamente poco sulla probabilità di portare a termine gli studi; così come hanno influito poco nel determinare la scelta fra percorsi professionalizzanti e percorsi accademici. Ancor più importanti sono risultati i cambiamenti nelle condizioni di vita nei comportamenti degli stessi lavoratori scandinavi. La Svezia e i Paesi Bassi sono entrambe società in cui da tempo pesa in maniera importante l’influenza socialdemocratica, ugualitaria, nelle politiche pubbliche. Questi due paesi dimostrano che le varie opportunità possono essere maggiori dove maggiore è la parità di condizioni. Una nota sulle disparità etniche certi gruppi etnici sono più svantaggiati di quanto lo siano le classi operaie, in Europa gli immigrati dal nord Africa e dal Medio Oriente sono molto svantaggiati rispetto agli europei. Le condizioni per lo sviluppo di una maggiore parità etnica sono simili a quelle che hanno portato alla parità di classe in Svezia e nei Paesi Bassi, ovvero, ridurre le disparità rispetto:  alle condizioni abitative  alla scuola  al lavoro I casi di maggiore successo nella riduzione delle disuguaglianze fra gruppi maggioritari e minoranze subordinate sono quelli in cui gruppi subordinati sono già presenti in maniera significativa in almeno uno degli ambiti istituzionali, come governo, forze armate e religione. Ascesa e declino delle pari opportunità negli Stati Uniti. La Svezia, i Paesi Bassi e la Malaysia non sono le uniche società che si sono impegnate nella parificazione delle opportunità per l’accesso ai livelli superiori dell’istruzione mano a mano che si espandeva. Sono aumentate le iscrizioni all’università delle donne, di studenti appartenenti alle minoranze etniche e di ragazzi appartenenti a famiglie disagiate grazie all’ottimismo economico e al sostegno statale. Soprattutto dopo il rilancio post bellico dell’economia sono aumentati i posti dirigenziali e professionali rispetto alle altre occupazioni. I giovani e i loro genitori erano più disposti ad affrontare i sacrifici richiesti dallo studio universitario perché erano convinti che così sarebbero riusciti ad ottenere un lavoro migliore, allo stesso tempo il governo fornì aiuti per far sì che coloro che finivano il liceo potessero iscriversi all’università senza doversi preoccupare dei costi. Le università pubbliche godevano di ampi sostegni pubblici e richiedevano tasse di iscrizione pressoché simboliche.Secondo Hout l'importanza delle origini sociali sulla successiva carriera dei giovani è crollata e questo cambiamento è attribuito:  alla maggiore possibilità di accesso all’istruzione superiore  alla maggiore spendibilità della laurea sul mercato del lavoro. Quindi per la prima volta il possesso di un titolo universitario ha eclissato l’estrazione sociale. Negli Stati Uniti le iscrizioni universitarie hanno continuato a crescere ma allo stesso tempo sono cresciute anche le disparità razziali e le disparità di classe. Politiche pubbliche e mobilità sociale. Dagli anni 80 nel XX secolo gli Stati Uniti hanno ridotto gli sforzi per promuovere, mediante l’istruzione, la mobilità socio economica dei figli delle classi inferiori e delle minoranze. Nelle migliori università private le tasse di iscrizione sono in genere superiori alla metà del reddito annuo di una famiglia media. Senza una borsa di studio i figli di famiglia che non sono particolarmente benestanti non possono permettersi di frequentare questi atenei. I giovani che provengono da famiglie con bassi redditi o con genitori poco istruiti devono accontentarsi dei community college più abbordabili, almeno per il biennio di istruzione universitaria dove sono circondate da studenti part-time, orientati ad acquisire qualifiche professionalizzanti e poco propensi a spronare i loro compagni di corso a conseguire un titolo più elevato. È diventato anche più difficile trovare sostegni finanziari, infatti rispetto agli anni 80, quando la forma principale di aiuto governativo era la borsa di studio, ora prevale il prestito. Questo cambiamento ha molto cambiato la situazione per gli studenti di basso reddito che si trovano costretti a immatricolarsi in università a buon prezzo oppure ad abbandonare il loro percorso di studio universitario.Gli atenei prestigiosi hanno corpi studenteschi più omogenei, composti perlopiù da figli di genitori benestanti. Intelligenza e classe sociale. C’è chi vede in queste crescenti disparità razziali e di classe il paradossale risultato di un trionfo della meritocrazia. Negli Stati Uniti i sociologi constatano una riduzione, non un aumento, delle differenze cognitive fra gruppi sociali e razziali mano a mano che ci si sposti dalle corti più vecchie alle più recenti. Questa crescente parità cognitiva può benissimo essere il risultato:  di un ambiente culturale sempre più simile per gli americani di basso come di alto reddito oppure  di un successo del sistema scolastico nell’innalzare gli standard intellettuali In entrambi i casi il ritorno di cospicue disuguaglianze nei percorsi scolastici non può essere attribuito alla concentrazione delle migliori teste in cima alla struttura di classe. Gli Stati Uniti sono quindi diventati l’esempio della teoria della riproduzione sociale.  CONCLUSIONI La selezione sociale è la più importante funzione svolta dalla scuola oggi. L’importanza dell’istruzione deriva dalla nascita di una consapevolezza dell’opportunità, dall’aggancio di questa consapevolezza all’istruzione scolastica e dalla relazione sempre più stretta fra istruzione e occupazione tramite il cosiddetto “credenzialismo”. Il conseguimento di titoli di studio è diventato il fattore più rilevante per avere successo nella vita adulta ed è più importante avere i titoli di studio superiore che essere nato in una famiglia ricca, avere un alto quoziente intellettivo, essere attraenti o avere una personalità affascinante. Sono state sviluppate due teorie per spiegare la connessione fra grado di istruzione e successo nella vita adulta:  La prima sostiene che le società odierne sono meritocrazie in cui le persone più brillanti e assidue tendono ad avere successo, indipendentemente dalle loro origini sociali  La seconda sostiene che l’espansione dell’istruzione scolastica incide poco sul livello di riproduzione sociale. Il livello di riproduzione sociale è alto ed essenzialmente stabile, indipendentemente dal fatto che l’istruzione superiore sia relativamente chiusa oppure relativamente aperta. Le ricerche sulle caratteristiche individuali e quelle sulle caratteristiche di gruppo ci consentono di valutare queste teorie. Gli studi sul livello individuale sono basati sulla comparazione delle traiettorie di vita di persone caratterizzate da aspetti diversi. Questi studi dimostrano che sono il maggior sprone al proseguimento degli studi. I fattori che aiutano i giovani a completare il percorso fino alla laurea sono:  Il sostegno da parte della famiglia e degli amici  le buone prestazioni sulle prove cognitive  la scelta e la riuscita di insegnamenti più difficili  le forze aspirazione individuale Ogni società distribuisce le risorse in maniera disuguale. I sociologi spesso si servono di indici di status socioeconomico per rilevare l’appartenenza di classe. Questi indici vengono determinati combinando:  Il livello d’istruzione  Il prestigio occupazionale  Il reddito Le caratteristiche dello status socioeconomico che contano di più per le prestazioni al successo scolastico di un individuo sono il livello di istruzione dei genitori e la loro occupazione, dunque il fattore più importante riguarda le conoscenze dai genitori, il loro passato successo scolastico e la loro capacità e volontà di trasmettere ai figli conoscenze e abitudini che possono agevolare le riuscita accademica. Classe sociale e vantaggi educativi. Lo status sociale dei genitori è strettamente legato a come i giovani pensano e agiscono a scuola. Gli alunni che provengono da ambienti familiari e da quartieri più avvantaggiati hanno maggiori probabilità di:  arrivare a scuola avendo già accumulato un patrimonio di conoscenze e di valori che favoriscono il successo a scuola  godere del sostegno dei genitori e del loro attivo interessamento per l’istruzione  possedere le risorse economiche richieste per acquistare materiali didattici e servizi educativi aggiuntivi, che invece non sono accessibili ai genitori meno abbienti  presentarsi in modi che gli insegnanti normalmente associano all’idea che hanno del “bravo studente” I docenti e gli altri operatori scolastici, che appartengono al ceto medio, si trovano più a loro agio con alunni che assomigliano e parlano come loro, al contrario, nei confronti degli studenti che non appartengono a questa categoria possono provare indifferenza o addirittura avversione. La lingua parlata è un altro fattore importante: l’idea che spesso gli insegnanti si fanno della classe sociale degli studenti si basa sull’uso delle regole grammaticali e di repertori lessicali estesi. Queste competenze linguistiche traggono origine dall’appartenenza di classe più che dall’intelligenza innata. Il sociolinguistica Bernstein ha dimostrato che i modelli linguistici della classe operaia sono diversi da quelli della classe media:  la classe media esplicita tutti i soggetti e gli oggetti, esempio: il bambino lanciò la palla contro la finestra e la finestra si ruppe.  la classe operaia invece non esplicita i soggetti e gli oggetti dell’azione, esempio: la lanciò e si ruppe. Per Bernstein l’istruzione scolastica si basa su un “codice linguistico elaborato”, tipico della classe media, anziché sul “codice linguistico ristretto” che è diffuso invece nella classe operaia e che spesso i maestri reputano un segnale di scarsa intelligenza. Gli individui di status basso tendono anche a trovarsi a disagio quando devono interagire con le autorità, fra cui gli insegnanti. Laureau tratta dei “vantaggi occulti” derivanti dall’appartenenza di classe, in particolare ha esaminato il coinvolgimento dei genitori nell’istruzione dei loro figli in due comunità.  Nelle famiglie di classe operaia, i genitori non si occupavano molto dell’istruzione dei loro figli in quanto si vergognavano delle loro scarse competenze accademiche, di conseguenza tendevano a rimettersi ai docenti.  Nella comunità di classe media, le competenze educative e il prestigio occupazionale dei genitori erano uguali o maggiori di quelli degli insegnanti dei loro figli di conseguenza i genitori di classe media non esitano a intervenire per conto dei figli, ad esempio, sollevando problemi riguardanti l’aula scolastica. Le diverse classi sociali, sostiene Laurea, amano i loro figli e si preoccupano per loro, tuttavia godono di diverse capacità di agire in base a queste preoccupazioni. Differenza di atteggiamento verso l’istruzione. Bourdieu ha usato il termine “habitus“ per riferirsi alle concezioni e alle forme di espressione che scaturiscono da condizioni sociali ricorrenti, questo termine rispecchia pratiche abituali di un determinato stile di vita, designa modelli ricorrenti di prospettive ed espressioni delle classi sociali. FIGLI DI GENITORI STABILMENTE IMPIEGATI MA MAL RETRIBUITI Per i figli di genitori stabilmente impiegati ma mal retribuiti, l’habitus può oscillare fra la conformità militaresca e l’energico rifiuto dell’autorità.  alcuni imboccano il percorso della conformità, ma spesso non si trovano sufficientemente a loro agio all’interno dell’ambito scolastico e quindi non riescono ad apparire come studenti promettenti agli occhi dei docenti  altri preferiscono il percorso della ribellione, deridono la scuola e compiono piccole azioni di sovversione nei suoi confronti  altri ancora, con un senso di risentimento, si rifugiano dietro a un muro di silenzio velato di risentimento La costruzione dell’identità di “studente” è tutt’altro che facile per i figli della classe operaia perché incontrano i seguenti ostacoli:  affrontare sfide difficili  accettare etichette che potrebbero sembrare inadeguate o essere sgradite  sconfiggere i dubbi  gestire lo scetticismo o persino l’ostilità di amici e familiari che interpretano il successo scolastico come un atto di abbandono o di rifiuto delle origini Gli scrittori Hoggart e Rodriguez hanno fornito ritratti esaurienti di ragazzi di origine operaie che riescono a scuola, che assorbono i saperi come una spugna, ma che nonostante tutto non sviluppano alcun senso di comprensione intima delle opere che hanno studiato. Di conseguenza molti sono tentati dal rinunciare ed effettivamente finiscono poi per abbandonare. CLASSE MEDIA Se ci si sposta ancora verso l’atto della struttura di classe si arriva all’habitus di uomini e donne che svolgono il lavoro di tipo organizzativo e impiegatizio. Gli studenti che provengono da queste famiglie di classe media, grazie alle abitudini di regolarità apprese in famiglia, trovano più facile l’adattamento alle richieste della scuola,e le elevate aspettative dei genitori danno luogo a un ambiente di sostegno per le buone prestazioni scolastiche. CLASSE NOBILE Gli studenti che appartengono a famiglie di elevato “capitale culturale” sono incoraggiati ad impegnarsi a scuola. Ai vertici della struttura di classe classe molti bambini dispongono di risorse e di una fiducia tale da vedere se stessi non tanto come contenitori che vanno riempiti di conoscenza quanto come partecipanti attivi, essi imparano a perseguire i propri interessi in maniera energica e a influire sul mondo della scuola nella stessa misura in cui esso influisce su di loro. Ci sono molte maniere per eludere le richieste della scuola. La maggior parte degli studenti si sottrae effettivamente alle richieste delle scuole, o molto presto o molto tardi nella carriera formativa e l’appartenenza di classe influisce sul tasso con cui questi comportamenti di abbandono si manifestano. Differenze di classe nel mondo. I vantaggi e svantaggi di classe sono più o meno gli stessi in tutto il mondo. Lo scienziato politico Connor ha studiato gli “ostacoli alla mobilità” educativa nell’ex Unione Sovietica e ha scoperto che i figli dei lavoratori agricoli erano più svantaggiati di quelli degli operai urbani e ciò in molti modi:  i bambini di famiglie rurali non avevano camere da letto riscaldate e quindi non potevano studiarvi  i bambini di famiglie rurali venivano puniti per cattive prestazioni scolastiche in misura maggiore rispetto ai bambini più privilegiati  i bambini di famiglie rurali non avevano accesso ad adulti istruiti cui ispirarsi come modelli  gli interessi dei compagni di studio non erano tali da agevolare gli impegni accademici  le scuole rurali disponevano di meno risorse  le attività lavorative vere e proprie distoglievano l’attenzione degli studenti  i maestri erano meno capaci e dotati di meno esperienza a causa del basso status delle scuole rurali  le borse di studio per i cicli avanzati di istruzione erano insufficienti, per cui gli studenti provenienti da famiglie più povere spesso dovevano svolgere un lavoro aggiuntivo La classe sociale “conta” anche laddove l'ideologia impedisce di riconoscere il suo ruolo. Le comunità locali e le famiglie come fattori di mediazione. Non tutti i membri di una stessa classe condividono le stesse condizioni di vita basti pensare ai ritmi e modelli di vita dei lavoratori urbani e rurali: i lavoratori urbani di qualsiasi società si adeguano al sistema scolastico meglio di quanto non vi riescano i contadini e i lavoratori agricoli. Inoltre, l’istruzione scolastica ha maggiore importanza per le occupazioni urbane che non per quelle rurali, e le scuole urbane godono di solito di un maggiore sostegno finanziario e organizzativo. Anche il contesto sociale della comunità locale svolge un ruolo: il bambino che abita in una comunità ben dotata gode di benefici a prescindere dalla sostituzione economica dei suoi genitori. Infine anche le strutture di famiglie legate alla classe sociale, ma che non traggono origine da questa, possono fare la differenza. Quali possono essere i motivi di un profitto scolastico negativo di un bambino?  per motivi sia finanziari che emotivi i bambini dei genitori divorziati hanno maggiori svantaggi degli altri, vivendo con un solo genitore ci sarà un impatto negativo sulla regolarità della frequenza e sull'adattamento comportamentale.  nelle famiglie numerose ogni singolo bambino tende a ricevere meno attenzioni e a godere di un minore sostegno emotivo e sociale. Inoltre le famiglie che non godono di ampie disponibilità economiche solitamente sono indotte a “puntare” sul figlio più promettente.  1.2 Razza ed etnia: la divisione variabile Il razzismo è il trattamento disuguale riservato a un gruppo subordinato da parte di un gruppo dominante in funzione del colore della pelle dei loro membri. Il razzismo caratterizza le società occidentali da più di 500 anni a partire dal momento in cui gli esploratori spagnoli e inglesi conobbero l’esistenza dei popoli indigeni. Nelle società razziste sono infrequenti i contatti fra i gruppi minoritari e quello maggioritario, le relazioni fra i due gruppi sono spesso contrassegnate da pregiudizi e timori. Negli Stati Uniti la razza è un evidente criterio di divisione sociale, i nativi americani sono stati soggiogati dai bianchi e successivamente esclusi dalla società bianca. Inizialmente furono esclusi dall’istruzione formale e poi furono ammessi soltanto in scuole mal finanziate. Persino gli educatori di orientamento più progressista spesso incoraggiano i giovani della pelle scura davvero obiettivi poco ambiziosi e quindi ad aspirare a un lavoro manuale piuttosto che frequentare l’università. Le società europee ora hanno popolazioni piuttosto grandi di lavoratori provenienti dall’Asia, dall’Africa e dal mondo arabo. Le tensioni si sono acuite fra le popolazioni autoctone e quelle immigrate, tuttavia molte persone reputano che la razza e l’etnia siano le basi più importanti della disuguaglianza sociale,ma non è vero. Infatti a volte le differenze razziali ed etniche possono essere più rilevanti delle differenze di classe, ma possono anche essere molto meno importanti. Se non fosse così sarebbe molto difficile spiegare il successo dei cittadini di discendenza cubana o coreana negli Stati Uniti. Il rapporto fra razza e istruzione dipende dalle seguenti caratteristiche specifiche degli stessi gruppi minoritari:  le risorse culturali che un gruppo porta con sé a scuola  i suoi atteggiamenti verso l’istruzione  il trattamento riservato al gruppo da parte di altri Queste caratteristiche sono a loro volta influenzate dallo status goduto dal gruppo al momento dell’immigrazione e dalle dimensioni del gruppo. Gli scienziati sociali sono sempre meno convinti dell’utilità del concetto di razza poiché dentro i gruppi razziali esiste un elevato livello di variazione genetica e spesso il concetto viene usato dai razzisti per far sembrare che tra gruppi ci siano differenze permanenti e immodificabili, affermazione non corretta. I sociologi si servono delle espressioni “gruppo maggioritario” e “gruppo minoritario" per designare gruppi differenziati in base a criteri sia di potere, sia fisici o etnoculturali. Per quali motivi la razza e l’etnia a volte influiscono molto e a volte poco sulla capacità di un gruppo di trarre beneficio dall’istruzione? Lieberson sostiene che i gruppi etnici che emigrano volontariamente in un nuovo paese sono molto motivati a integrarsi nella sua cultura. Magari i rapporti con il gruppo maggioritario saranno tesi per un po’ di tempo, ma nel lungo periodo il nuovo gruppo finisce per integrarsi nella società che lo ha accolto. Al contrario i gruppi razziali ed etnici conquistati non vengono assimilati molto facilmente in quanto da una parte parte il gruppo maggioritario non vorrà accettare coloro che hanno conquistato, dall’altra parte perché i colonizzati raramente accettano i loro conquistatori. La teoria di Lieberson tuttavia non tiene sufficientemente conto del peso delle opportunità economiche ristrette e dei pregiudizi culturali, forze che possono trasformare persino gli immigrati volontari in esclusi sociali. Dovremmo quindi tenere conto non solo delle condizioni di partenza dei gruppi razziali ed etnici, ma anche delle loro attuali condizioni sociali. legami molto forti con le condizioni che emancipano le vite delle donne ma allo stesso tempo si è anche scoperto che elevati livelli di investimento estero erano negativamente correlati con l’uguaglianza di genere probabilmente perché gli investitori stranieri si fidano maggiormente quando le occupazioni di maggiore livello sono svolte da uomini. Inoltre, i paesi in cui vivono molte minoranze etniche sono caratterizzati da una minore uguaglianza di genere probabilmente perché è troppo difficile estendere le opportunità educative quando molti gruppi etnici concorrono tra di loro. Anche l’Islam è stato identificato come un fattore che influisce negativamente sull’uguaglianza di genere laddove è la religione dominante. Nei paesi industrializzati esiste molta più uguaglianza fra uomini e donne per quanto riguarda l’iscrizione alle scuole secondarie superiori e alle università, in molti casi le donne sono alla pari con gli uomini o persino sovrarappresentate. Forme sottili di discriminazione di genere nelle scuole. Oggigiorno le donne sono soggette a minori svantaggi nell’accesso e nel completamento degli studi, ma alcuni studi sostengono che in molte occasioni i maschi vengono ancora avvantaggiati rispetto alle femmine ciò avviene per esempio attraverso dei microcomportamenti di sostegno e di controllo da parte degli insegnanti, alcuni esempi possono essere i seguenti:  permettere ai maschi di interrompere le lezioni più spesso rispetto alle femmine  permettere ai maschi di invadere lo spazio delle ragazze nei cortili e di etichettare queste in modi negativi  in aule universitarie accade anche che venga consentito agli uomini di fare interventi più lunghi e di commentare quest’ultimi più lungo rispetto a quelli esposti da donne La situazione moderna è senz’altro diversa tuttavia si registrano ancora, soprattutto nell’ambito delle scienze, della matematica e dell’ingegneria, episodi di discriminazione contro le donne attraverso microcomportamenti avvilenti o improntati all’esclusione. In alcuni ambiti disciplinari, come lo studio dell’arte e della letteratura, c’è un predominio delle donne le quali sono però meno rappresentate nei settori scientifici e matematici. Sono complessi i motivi per cui le donne sono più attrezzate per riuscire bene a scuola:  la tradizionale specializzazione delle donne nelle arti e nella cultura le avvantaggia in quei settori accademici in cui questi interessi sono centrali  la propensione delle ragazze a impegnarsi in forme di gioco di tipo cooperativo e alla comunicazione interpersonale le avvantaggia nelle aule scolastiche di tutto il mondo, dove si privilegia un clima di ordine e di garbo  anche la competizione è importante in aula, ma pochi ragazzi maschi vivono la competizione accademica nello stesso modo in cui affrontano la competizione fisica  la capacità di concentrarsi ed adeguarsi alla volontà delle autorità per lunghi periodi di tempo  essendo le ragazze molto conformi alle regole in ambito familiare, esse sono già addestrate a comportarsi in maniera analoga a scuola che è uno dei requisiti del successo scolastico Donne e lavoro. Le donne incontrano ulteriori difficoltà nella trasformazione delle credenziali educative in retribuzioni elevate. Le disparità di reddito rispecchiano il fatto che le occupazioni sono più sessualmente segregate di quanto non lo siano le scuole e che le occupazioni prevalentemente femminili sono relativamente malpagate rispetto a quelle maschili. Le differite rispecchiano anche il fatto che le carriere lavorative delle donne possono subire interruzioni più frequenti il che potrebbe essere un effetto indiretto del potere degli uomini. La maggior parte degli economisti attribuisce le rimanenti differenze retributive fra uomini e donne agli effetti diretti della discriminazione. Le discriminazioni occupazionali contro le donne pare che sia ancora più maggiore nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia ci sono buoni motivi per ritenere che in futuro il genere sarà un fattore sempre meno rilevante nel funzionamento del mercato del lavoro per i seguenti motivi:  innanzitutto una proporzione crescente di occupazioni nelle società postindustriali ha a che fare con la comunicazione e la consulenza nel settore di servizi, anziché con il lavoro manuale e le donne sono maggiormente adatte rispetto agli uomini a svolgere questi lavori  aumenteranno il numero di donne orientate a perseguire una carriera e quindi sarà più difficile per gli uomini assumere e promuovere altri uomini se ciò non è giustificato dalle loro competenze  le organizzazioni e le reti di appoggio femminili contribuiranno a denunciare attivamente le discriminazioni, di conseguenza le sensibilità maschili cambieranno, anche se lentamente. 2. ORGANIZZAZIONE E STRATIFICAZIONE NELLE SCUOLE Un’ analisi delle disuguaglianze scolastiche non deve arrestarsi alle sole condizioni sociali individuali degli studenti, ma deve anche occuparsi della struttura istituzionale delle scuole ossia:  della distribuzione delle risorse tra e nelle scuole  l’articolazione dell’istruzione in percorsi di studio distinti  i livelli del sistema scolastico 2.1. Le risorse finanziarie delle scuole Maggiore è il valore delle proprietà o dei redditi tassati, più consistenti sono gli importi raccolti destinati al sistema scolastico. I distretti scolastici ubicati nei sobborghi possono avere a disposizione una quantità di fondi per ogni alunno molto superiore rispetto a quella dei centri urbani degradati. È evidente che differenze così ragguardevoli non possono che contribuire al mantenimento delle disuguaglianze sociali. La diversa capacità di spesa si traduce non solo in differenze nelle strutture fisiche, ma anche in qualità dell’insegnamento: i docenti più abili di solito preferiscono prestare servizio in istituti ben tenuti in cui gli studenti sono motivati e bravi. Ma quanto contano le risorse dal punto di vista dell’apprendimento? Per molti anni si riteneva che le risorse fossero poco importanti e questa convinzione rifletteva uno dei risultati del “rapporto Coleman” che sosteneva che “non si possono risolvere problemi semplicemente gettandovi sopra del denaro”.Coleman affermava che la composizione sociale delle scuole è molto rilevante per le prestazioni accademiche, mentre la spesa per l’istruzione incide molto poco una volta che tiene conto della composizione sociale. Indagini più recenti però suggeriscono al contrario che le sole risorse non sono sufficienti per migliorare le scuole, inoltre mano a mano che i ricercatori si sono impegnati nell’uso di metodi sofisticati per esaminare la distribuzione delle risorse all’interno delle scuole, hanno scoperto che queste risorse sono distribuite in maniera disuguale tra i diversi programmi e quindi incidono su quanto imparano studenti appartenenti a gruppi diversi. Per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo, è diffusa la convinzione che sia operante una sorta di “effetto Coleman” rovesciato e che quindi ai fini dell’apprendimento le risorse scolastiche sono più importanti della composizione socioeconomica del corpo studentesco. In molte scuole nei paesi in via di sviluppo mancano materiali fondamentali come: testi scolastici, cartine, mappamondo, lavagne, gessetti e articoli di cancelleria. In queste condizioni ovviamente si impara poco. L’ ”effetto Coleman”si sta diffondendo lentamente in tutto il mondo. 2.2 La stratificazione scolastica Nella sociologia dell’istruzione il termine “stratificazione” si riferisce a strutture gerarchiche che implicano diversi sbocchi, alcuni più vantaggiosi di altri. Questo termine è sensato usarlo per stabilire i raggruppamenti gerarchici e le strutture curricolari nelle scuole. Percorsi formativi gerarchicamente ordinati esistono anche fra scuole, oltre che entro le scuole. In generale questi indirizzi possono essere considerati più o meno vantaggiosi. In Italia, ad esempio, frequentare un liceo classico o scientifico aumenta la possibilità di proseguire gli studi a livello universitario. Le ragioni della stratificazione.Secondo gli educatori, la stratificazione in funzione delle abilità degli studenti è nell’interesse sia degli studenti che dei docenti in quanto si reputa giusto che gli alunni più “veloci” non debbano essere ostacolati dagli alunni più “lenti” , allo stesso tempo, gli alunni “lenti” non devono essere ostacolati dagli alunni “veloci”. Gli educatori e i genitori favorevoli a questa forma di certificazione sostengono anche che ogni livello di preparazione può richiedere metodi e curricoli specifici. Gli addetti all’orientamento scolastico si impegnano a fare il bene degli alunni, talvolta consigliano anche a un alunno di “provare” un indirizzo meno impegnativo per poi trasferirsi eventualmente a un indirizzo più qualificante, ma difficilmente gli studenti poi si trasferiscono. I destini scolastici dei ragazzi di origini sociali inferiori. La ricerca empirica dimostra che i bambini di status sociale inferiore hanno maggiori probabilità di finire negli indirizzi meno qualificanti. La maggior parte dei sistemi di stratificazione, anche se non si basano esclusivamente sulle prestazioni e le competenze degli alunni, se ne servono in misura consistente per individuare gli indirizzi più adatti o per orientare i genitori. Le scelte/assegnazioni a un particolare indirizzo piuttosto che a un altro presentano un nesso con i successivi percorsi formativi. Gli studenti che frequentano indirizzi pre universitari hanno probabilità maggiore degli altri di iscriversi ad un corso universitario di durata quadriennale, viceversa, gli alunni che nell’istruzione secondaria superiore decidono di seguire molti corsi professionalizzanti hanno una maggiore probabilità di abbandonare gli studi. Anche per effetto della stratificazione, gli studenti di estrazione sociale inferiore o appartenenti a minoranze di solito vengono esposti a periodi di insegnamento più brevi, a materiali didattici meno esigenti e di peggiore qualità e a una docenza meno fastidiosa. Inoltre verso questi studenti si nutrono aspettative inferiori quindi si esige meno da loro. Sarebbe errato attribuire la responsabilità per questa situazione agli insegnanti, tuttavia l’insegnamento è un lavoro difficile quando gli alunni sono apatici e poco bravi. Inoltre quando non ci si aspetta granché dagli alunni, quelli che sono pure svantaggiati rischiano di perdere ancora più terreno. Per quanto riguarda la scelta di indirizzo, i giovani di estrazione sociale inferiore possono “indirizzarsi da soli” verso percorsi che incideranno negativamente sulle loro future condizioni di vita. Solitamente si prendono decisioni sulla base della “coscienza pratica”, una forma di coscienza influenzata dalle condizioni di classe. I giovani appartenenti ai ceti sociali inferiori solitamente sentono l’esigenza di una formazione orientata al lavoro poiché non intravedono alcuna probabilità realistica di frequentare l’università. Chi non può permettersi diversi anni di studio universitario cercherà di risparmiare denaro cominciando a studiare in un meno costoso corso di durata inferiore. In altri casi è decisivo il potere delle aspettative sociali. 2.3. Gli effetti della stratificazione La ricerca empirica indica che la scelta/assegnazione ad indirizzi inferiori esercita un effetto negativo sulle opportunità di apprendimento e sulle future condizioni di vita. Gli studi suggeriscono che la stratificazione scolastica può contribuire a spiegare il successo scolastico alle seguenti condizioni:  quando l’intensità motivazionale varia apprezzabilmente da strato a strato  quando vengono previsti legami istituzionali significativi con il livello successivo distruzione o con i destini più appetibili nel mercato del lavoro.  quando alcuni decisori che controllano l’accesso ad importanti opportunità attribuiscono un prestigio consolidato ad alcuni studenti Le università selettive conferiscono un elevato prestigio agli studenti che decidono di accettare, anche se questi ultimi non sono particolarmente dotati. Analogamente, chi vince una borsa di studio verrà considerato una persona particolarmente dotata e in futuro probabilmente avrà opportunità aggiuntive rispetto a chi è arrivato secondo, anche se quest’ultimo è altrettanto dotato. Raggruppare gli alunni in funzione della capacità. L’assegnazione di alunni a gruppi con capacità simili forse aumenta i livelli di apprendimento rispetto alle classi eterogenee, ma allo stesso tempo però è importante eliminare ogni forma di stigma associato al raggruppare gli alunni in funzione delle capacità. Per quanto riguarda le scuole secondarie le ricerche non hanno prodotto risultati sistematicamente congruenti. I risultati più affidabili inducono a pensare che gli insegnamenti riservati agli studenti più dotati li avvantaggi più di quanto non facciano gli insegnamenti “misti”, e che gli insegnamenti misti avvantaggino gli studenti meno riservati a quest’ultimi. In generale la stratificazione sembra nuocere agli studenti degli indirizzi inferiori più di quanto non aiuti quelli degli indirizzi superiori, inoltre la debolezza della concorrenza e l'accessibilità dei materiali didattici tendono a deprimere il loro interesse per l’istruzione. Oakes ha esaminato decine di resoconti forniti da scolari e i risultati che si ottengono quando essi sono raggruppati in classi di istruzione secondaria in funzione delle loro precedenti prestazioni scolastiche. Se da una parte quando viene chiesto agli studenti di indirizzi superiori cosa hanno imparato in classe, questi rispondono descrivendo cosa effettivamente hanno fatto in classe, al contrario se la domanda viene posta a studenti di indirizzi inferiori, questi rispondono “niente” Queste differenze che si presentano si limitano a rispecchiare l’”abilità innata" e la motivazione degli alunni? Molti scienziati sociali sono giunti alla conclusione che la concentrazione di studenti in classe contraddistinte da diversi climi motivazionali diversi livelli di aspettative influisce in maniera autonoma nel sull’esperienza scolastica. La dimensione motivazionale e quella istituzionale aiutano a capire queste differenze. Gli alunni impegnati traggono sostegno dal fatto di essere circondati da compagni di classe che la pensano come loro mentre succede il contrario per gli studenti poco motivati. Per giunta, gli indirizzi più basilari e quelli professionalizzanti sono stigmatizzati e presentano pochi sbocchi occupazionali desiderabili,
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