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Se questo è un uomo, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Italiana

riassunto del libro di primo levi

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

Caricato il 02/11/2018

alessia_luciano
alessia_luciano 🇮🇹

4.6

(16)

13 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Se questo è un uomo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! SE QUESTO E’ UN UOMO: Anno di scrittura : Dicembre 1945 – Gennaio 1947 Narrazione : Prima persona, un diario che narra le vicende dei lager. Compaiono tuttavia flash-back e dialoghi Protagonista : Primo Levi Altri personaggi : Steinlauf , compagno di Lager dell’autore che lo sospinge a non perdere la propria dignità di essere umano; Alberto, giovane ventiduenne amico dell’autore e suo compagno nel block 45; Doktor Pannwitz; Kraus, compagno di lavoro dell’autore; Jean il Pikolo, colui che intratteneva i rapporti con il Kapo e la cucina; Schepschel, uno dei tanti, L’ingegnere Alfred L.; Kapo del Kommando di Chimica; Elias Lindinzin n. 141565, alto poco più di un metro e cinquanta, impressionava per la sua forza, e grazie alla forza e alla sua ignoranza riuscì a vivere nel Lager. Henri, ricco di protettori e amici, riusciva a sfuggire agli obblighi più duri, visse e uscì dal Lager. Resnyk, compagno dell’autore; altri personaggi e compagni del personaggio principale. Ambiente : Ad esclusione di qualche pagina iniziale tutto si svolge all’interno del Lager Epoca : Seconda guerra mondiale, sterminio in massa degli ebrei da parte della razza ariana Scritto appunto dal dicembre 1945 al gennaio 1947 è da ritenersi un’opera scritta immediatamente dopo gli eventi descritti nel libro Tematica : La deportazione degli ebrei, il tentativo da parte dei tedeschi di annullare ogni uomo nel suo interno, ma soprattutto il tema affrontato dall’autore è quello di non voler dimenticare quello che è stato affinché il futuro possa godere di questa atroce esperienza ed evitare un'altra simile tragedia. RIASSUNTO : Prefazione : Normalmente la letteratura sui campi di sterminio nazisti si divide in tre categorie : diari,elaborazioni letterarie o opere sociologiche e storiche. Il libro di Levi le riassume tutte e tre insieme. Levi,chimico torinese,fu catturato dalla milizia fascista alla fine del 1943,e per sua fortuna nel 1944 il governo tedesco decise di prolungare la vita media dei prigionieri a causa della scarsità di manodopera. Il viaggio: Levi parla in prima persona affermando che fu catturato dalla milizia fascista il 13 dicembre 1943,all’età di 24 anni. L’autore introduce la sua cattura per mano della milizia fascista il 13 dicembre 1943, dopo esser stato trovato su di un colle con altri “partigiani” ed esser stato scambiato per un’altra persona. Durante un interrogatorio disse che era un cittadino di razza ebraica,e come ebreo fu inviato a Fossoli presso Modena, quindi il primo campo di concentramento è quello di Fossoli, presso Modena, dove inizialmente gli ebrei erano circa 150 ma in poco tempo giunsero oltre i 600. Qualche giorno dopo arrivarono i tedeschi,che ispezionarono il campo con cura e annunciarono a tutti di prendere i loro bagagli perché sarebbero stati trasferiti tutti,uomini,donne,bambini,anziani,malati e sani. La notizia che il giorno seguente sarebbe iniziato il viaggio sconvolse tutti e ognuno viveva il proprio shock a suo modo, presentazione della famiglia di Gattegno, molto numerosa, di falegnami, gente pia e lieta. La notte prima del viaggio fu atroce,tutte le donne si occuparono dei loro figli,tutti gli uomini si prepararono ,chi pregava,chi piangeva… Chi non sarebbe stato presente all’appello,ogni persona presente ne avrebbero fucilate 10. Qui avviene il racconto del viaggio15 giorni,12 vagoni e 650 persone,tutti attaccati,senza acqua e cibo. Il viaggio iniziò dalla stazione di Carpi, dove gli ebrei furono messi dentro a vagoni senza finestre (tradotte) la mattina e soltanto la sera il treno partì con destinazione Aschwitz, il viaggio fu molto lungo e i “passeggeri” ad ogni fermata inizialmente chiedevano da bere, da mangiare, o almeno un po’ di neve, ma niente! Al momento dell’arrivo furono divisi in uomini sani,uomini malati,donne/bambini e anziani,alcuni entrarono nel campo altri furono mandati ai gas. Lui fu portato con altri uomini in un furgone Sul fondo: Lui venne deportato nel campo di concentramento di Auschwitz,dove la prima cosa che gli balza all’occhio è la scritta sopra il cancello Arbeit macht frei ( il lavoro rende liberi). Li vengono tutti spogliati,rasati,le loro scarpe e i loro vestiti e averi vengono portati via,e loro restano li in piedi in una stanza in attesa del loro destino,ogni tanto arrivano delle persone vestite a righe con un numero sul petto,il primo gli parla in tedesco di fronte ad un rubinetto che dice Wasser verboten e loro sono dissetati,quello dopo in italiano dicendo che ora verranno mandati alle docce in modo da essere disinfettati perché riceveranno dei nuovi vestiti,scarpe perché sono in un Arbeitslager,vicino ad Auschwitz a Monowitz nell’Alta Slesia per lavorare in una fabbrica di gomma chiamata Buna (nome del campo). Successivamente vengono lanciati dapprima nelle docce calde,poi nelle gelide,gli vengono lanciati scarpe e vestiti. Si parla di demolizione,nulla è più loro,il protagonista dice che tra poco gli sarà tolto anche il nome(è un Haftling(detenuto) e dovranno ricercarlo dentro di loro con la forza. Ridotti a sofferenza e bisogno,” campo di annientamento (= giacere sul fondo). Ciò avviene infatti,gli si viene tatuato un numero( il numero diceva l’epoca di ingresso al campo,il convoglio di cui ne facevano parte e la nazionalità) sul braccio sinistro e solo mostrando ciò potevano ricevere da mangiare. Descrizione :Il lager è un quadrato,di 600m con filo spinato,il più interno è percorso da fili ad alta tensione,costituito da 60 baracche di legno chiamati Blocks,poi infermeria,doccie..i Blocks sono talmente piccoli per cosi tante persone che non si può stare tutti insieme,e c’è il divieto di entrare in quello che non è il proprio. In mezzo al Lager c’è la piazza dell’appello. Gli ospiti dei lager sono tutti Haftling,ma sono divisi in : 1) criminali,che accanto al numero portano un triangolo verde 2)politici,triangolo rosso 3)ebrei,la stella ebraica rossa e gialla. Qui gli viene insegnato di non fare domande,di rispondere sempre jawohl,d non avvicinarsi al filo spinato,non dormire con la giacca o in mutande,servirsi di oggetti che sono nur fur Kapos.,di fare il letto la mattina piano e liscio,non sono ammesse le macchie sulle scarpe,controllo pidocchi,al sabato farsi radere barba e capelli,alla domenica al controllo dei 5 bottoni della giacca,le scarpe sono di particolare importanza,si lavora solo con la luce e mai col buio e in tutte le condizioni climatiche,una domenica ogni due è libero,ma si lavora alla manutenzione dei Lager,quindi poi cosi libero non lo è. L’autore poi presenta le usanze del campo: la paura di esser derubato e per questo il dormire con “tutto” sotto la testa. Viene inoltre mostrato anche il lavoro: suddivisi in circa 200 Kommandos composti da 15 a 150 uomini, comandati da un Kapo, vi erano Kommandos di specialisti: elettricisti, muratori, fabbri ed altri, che non contavano però più di 400/500 persone. Alcuni Blocks sono adebiti a scope particolari : 24 agli scabbiosi, Iniziazione: L’autore accenna alla sua “definitiva” sistemazione nel block numero 30, in cuccetta con Edina, il quale lo accoglie molto amichevolmente facendogli spazio per dormire.Dopo i primi giorni venne spostato di Block,e qui iniziarono i problemi causati dalla mescolanza di lingue,la confusione nel momento dei pasti,i problemi igienici e parla con Steinlauf che gli dice di continuare a lavarsi,di camminare dritto non perché sono regole,ma per mantenere la sua dignità,il suo scheletro in modo da poter dare una testimonianza di tutto ciò più avanti. Ma il vero argomento del capitolo è la dignità dell’autore che sta per ledersi totalmente, giorno dopo giorno. L’autore infatti si chiede perché deve lavarsi se tanto non deve piacere a nessuno, se tanto solo dopo mezzora sarà nuovamente a trasportare sacchi di carbone. Questi quesiti vengono ancor più sospinti quando l’amico dell’autore: Steinlauf, quasi cinquantenne, cerca di far capire allo stesso che non deve lavarsi per piacere a qualcuno, non deve pulire le scarpe per bellezza, ma solo per la dignità, perché è l’unica cosa che nel Lager non possono togliere materialmente. L’autore conclude il capitolo chiedendosi, se vale la pena di continuare a lottare per la propria dignità oppure se conviene abbandonare le speranze di una vita migliore. Ka-be: I giorni sono tutti uguali,e le persone vengono percepite tutte come dei nemici o dei rivali,tranne null achthzehn che con la sua totale indifferenza è sempre portato a lavorare con l’autore. Durante una mattina di lavoro, Primo Levi si trova a dover trasportare una pesante lastra di ferro insieme ad un ragazzo.purtroppo il peso grava troppo sulla spalla dell’autore che dopo un ulteriore sforzo vede cadere la lastra sul suo piede sinistro; l’estremità dell’oggetto cade sul dorso del piede procurando una notevole ferita che costringe l’autore a fermarsi, fortunatamente però nessun osso si è rotto e per questo motivo dopo la cena si reca in ka-be( abbreviazione di krankenbau- infermeria),nella quale pochi vi soggiornano più di due settimane e nessuno più di due mesi,in quel periodo o guarisci o muori( mandato nelle camere a gas). Li trova un immensa fila di persone,solo le prime due sono senza scarpe poiché entrare con le scarpe e vestiti è vietato,poiché bisogna avere le ascelle libere per il termometro in qualunque caso. Il protagonista non ha la febbre,e quindi deve tornare il giorno dopo nella ka-be per vedere se è ammesso,viene ammesso alla visita ed è costretto a stare in piedi nudo per ore,infine viene ammesso alla ka-be e spiega che la vita è più ruhe poiché gli orari e le regole sono le stesse,ma almeno non bisogna lavorare. Nella ka-be si ha tempo per pensare,parlare e ragionare sulla situazione. L’autore riceverà la cuccetta numero 10, cuccetta che l’autore per la prima volta non dividerà con nessuno. Nella cuccetta a fianco, l’autore conosce due uomini, uno dei quali pochi giorni dopo verrà portato via e non sarà più visto dai compagni. Le nostre notti : Levi terminata la convalescenza,viene assegnato ad un altro Block,45 dove trova il suo migliore amico Alberto. Qui avviene il racconto delle sue notti,che sono poi tutte quelle dei prigionieri,divise tra incubi e veglia,uno dei sogni ricorrenti è quello di raccontare tutto ciò che stava vivendo e di non essere creduto dai suoi familiari. Stesso sogno anche di Alberto,simbolo che il loro dolore si traduce in sogno. Altri sogni sono quelli di sognare di mangiare e quindi nel sonno dimenare le mascelle,freddo,paura..tutto si tramuta in incubi notturni,che non li lascia dormire nemmeno quelle poche ore. Prima dell’alba è l’ora della Il canto di Ulisse : In 6 dovevano raschiare all’intero di una cisterna interrata,il punto negativo era che faceva freddo e umido il punto positive che nessuno li controllava,infatti c’era chi dormiva,chi fumava.. al minimo rumore si mettevano tutti a raschiare incessantemente. Infatti sentirono un rumore e iniziarono,ma era Jean,il Pikolo(più piccolo,esente dai lavori manuali,può star vicino alla stufa,può divenire amico del kapo Alex) del kommando uno student alsaziano,il più giovane del kommando chimico per questo era il fattorino- scritturale ( consegna,pulizia baracca..). Lui e Pikolo avevano un bel rapport,infatti lo portò fuori con lui per prendere la razione per tutti. Durante il viaggio per giungere alla cucina I due parlano e l’autore recita alcuni versi della divina commedia trovando molte similitudini tra la vita dei lager e la sua vita,e di come l’inferno rappresenti l’esperienza del campo di concentramento. I fatti dell’estate : Durante la primavera del 1944 erano arrivati numerosi prigionieri ungheresi,tanto che la seconda lingua del campo dopo l’yiddisch era l’ungherese. Nel mese agosto 1944 l’autore faceva parte del gruppo dei più aniziani,e dall’esame di chimica niente era cambiato,ovviamente,ma era content perchè quando si cambiava si cambiava in peggio ( proverbio del campo/ “non cercar di capire”),I ricordi erano ormai velati e lontani.. ma nell’agosto ’44 sul finire del second conflitto mondiale,I bombardamenti alleati sull’alta slesia iniziarono a colpire la Buna,ne sottolinea gli odori,il rumore,il fatto che tutto intorno a loro cadeva a pezzi,c’erano sempre nuovi guasti da riparare,macerie roventi,,niente acqua nè bere nè per lavarsi,non c’era zuppa,niente luce,si sottolineava l’odio tra di loro,alcuni invece ne erano totalmente indifferent,sembravano un gregge..viene sotolineata la loro paura di essere bombardati. Vengono sottolineate quelle che sono le speranze degli uomini : l’offensiva russa,il fattlito attentato da Hitler,lo sbarco in Normandia. L’autore presenta anche il suo contatto con l’esterno,Lorenzo,civile italiano,il quale lo aiutò con la sua presenza vivere e a non dimenticare di essere un uomo,gli porta del pane risvegliando in lui la fiducia. Ottobre 1944 : Sta arrivando il secondo inverno per l’autore,e avendo già vissuto un inverno,sa che 7/10 non sopravviveranno al freddo,al star poco vestiti,lavorare,aspettare al freddo la zuppa,a perdee ore di sonno per ripararsi I guanti,a scambiare pane per I guanti,ai tagli alle mani… e sottolinea che parole come fame,stanchezza,inverno sono state create In un mondo libero e che se I lager fossero esisititi per ancora più tempo si sarebbe ideato un nuovo linguaggio più aspro. La primavera scorsa erano stati costruiti due enormi tende nella piazza dei lager,ma con l’inverno erano stati distrutti,e quindi c’erano delle persone in sovrannumero,e avevano paura di che cosa avessero in mente I tedeschi per ridurli,la parola per la selezione è “ Selekja”,dura e difficile,dalla quale è difficile sottrarsi ; e loro si guardano tra di loro cercando di rassicurarsi e dicendo “ du bist kein muselmann!” . Anche Levi dice al vecchio Wertheimer che deve dire di avere 45 anni e non verrà selezionato,anche se tra sè e sè pensa che è palese che lui abbia 60 anni. La selezione avviene nel momento in cui suona la campana della sveglia a metà giornata che indica”Blocksperre” ovvero clausura in baracca : il blockaster da a ogni uomo la scheda,con matricola,nome,professione,nazionalità,si devono spogliare e devono tenere solo le scarpe in attesa che arrivi il controllo senza sapere se si inizia dal block 1 o dal 60 essendo loro il 48. Quando è il momento del loro turno,erano tutti nel tagesraum ( stanzetta piccolo),quindi devono andare davanti al blockaster,sottoufficiale delle SS e il furiere dellaa baraccca .Tutto avviene in pochi minuti, vita o morte,schede della vita a un parte e schede della morte dall’altra schlechte Seite. Kraus : Piove e quando piove è ancora peggio sopravvivere coi vestiti bagnati. Levi si trova a lavorare insieme ad altri prigionieri a catena in modo da formare una grande buca. Colui che detta il tempo è Klaus,un giovane ungherese che capisce poco Tedesco e poco francesem che però lavora troppo velocemente e gli altri si lamentano perchè risparmiare fiato era utile. Il tempo è orribile,tutto è fangoso,infatti Klaus si scusa per averlo sporcato con un po di fango,ma Levi cerca di tranquillizzarlo dicendogli di averlo sognato,di aver mangiato insieme a casa sua,con una tavola piena di cibo. Infie sottolinea che second lui Kraus non vivrà a lungo nel lager. Die drei Leute vom Labor : I “vantaggi” di lavorare nel kommando chimico sono che gli altri hanno ricevuto I cappotti invernali poichè lavorano all’esterno,invece nel kommando chimico non li hanno ricevuti poichè lavorano al coperto,e nel kommando chimico trasportano 60 chili di fenilbeta,gli altri 50 di cemento. Si ricorda dell’esame di chimica,dell’illusione che tutto potesse cambiare e che 4 di loro sarebbero stati scelti per andare nel laboratorio del dottor Pannwitz per il reparto polimerizzazione. Il lavoro nel kommando chimico è diviso a squadre : 1) 10 al cloromagnesio : stare tutto il giorno nell’acqua salmastra e gelid ache macera le scarpe,gli abiti.. 2) 4 del Scheisshaus : costruzione della nuova latrina ( troppa gente = cesso a due posti riservato al kommando) 3)12 dei mattoni 4) 5 al master dahm 5) 2 alle cisterne. E 3 assenti,chi al ka-be,chi morto,chi trasferito chissà dove. Inaspettatamente un giorno giunge al kommando chimico la notizia che tra I prigionieri sono stati scelti dal doctor Pannwitz nel bau 939 come specialisti di chimics. Tra queste tre persone c’è anche Levi,che riceve subito abiti,scarpe nuove e ogni mercoledi sarà rasato (Arbeitsdienst),il suo amico Alberto è contento e per niente invidioso per lui perchè sa che Levi condivide con lui tutto. Il capo laboratorio è un glottologo di poche parole Stawinoga,la temperatura era dii 24 gradi questo vuol dire che almeno non avrebbero sofferto il freddo,e forse sarebbero riusciti a rubare qualche cibo,nascondendolo nelle tasche,prendere sapone e benzina,stare sempre seduti con carta e matita,uscire quando si vuole.. Si ricorda che è da molto tempo che non vede una donna,e che ormai sarebbe inguardabile,magro,senza capelli,giallo.. nel laboratorio invece ci sono tre giovani tedesche,più fraulein Liczba magazziniera polacca e Frau Mayer segretaria,le quail sono tutte belle,attente al trucco,rompono vetraie e danno colpa ai drei,e non parlano con loro poichè li chiamano stinkjuude. Ma la cosa che rattrista di più I drei è il fatto che loro parlano della loro vita da libere fuori,e loro un anno prima erano liberi,avevano un nome,e Levi vorrebbe saper parlare meglio Tedesco per poter spiegare alle donne questa situazione e forse capirebbe. Qui è passato un anno. L’ultimo : Oramai la fine dell’anno era vicina. L’autore e il suo amico Alberto non lavorano più insieme ma durante la marcia di ritorno potevano parlare. I due erano riusciti a procurarsi una menaschka, cioè una gamella, più di un seccio che una gamella, dove potevano mettere la razione di zuppa che gli veniva regalata dai civili (sempre in segreto ovviamente). Alberto continua con tutti I suoi piani. Un giorno durante il ritorno furono tutti messi in riga e uno fu preso e impiccato perché ritenuto responsabile di un attacco ad un crematorio, e poco prima di morire gridò di essere l’ultimo a morire così “ Kameraden ich bin der Letzte”, lo stupore cade sul lettore perché l’autore afferma che nessun tipo di assenso emerse dai prigionieri: niente, continuarono nel loro silenzio imperturbabile e andarono ognuno nella propria baracca a dormire. Storia di dieci giorni : L’11 gennaio 1945 l’autore si ammalò di scarlattina e venne ricoverato in Ka-Be nel reparti infettivi, nella cameretta erano in 13 e l’autore ebbe una cuccetta tutta per sé. Proprio in quei giorni l’attacco ccontro la Germania stava per giungere a compimento e così il campo doveva essere evacuato eccetto che per i malati gravi (compreso l’autore). Tutti i prigionieri meno gravi e sani dovettero partire a piedi insieme alle SS. L’autore rimane nella camera con dieci compagni poiché 2 decisero all’ultimo momento di andare con le SS. 18 gennaio nella lonnte dell’evacuazione tutto rimase come nei giorni precedenti, ma l’ndomani vi fu un bombardamento al capo e le SS scapparono così l’autore e i compagni rimasero soli nelle loro baracche, obbligati a non poter aiutare gli altri malati oramai rimasti senza baracca a causa delle bombe. 19 gennaio l’autore insieme a 2 francesi al mattino esce della camera e va a cercare una stufa e del cibo, lo spettacolo che gli si prospetta davanti è una vista atroce e inimmaginabile,comunque i tre riescono nell’impresa e trovano in una camera una stufa, due sacchi di patate, legna, carbone e spirito e lievito. Mentre si impegnavano per la far funzionare la stufa i compagni gli dettero un po’ di pane, questa era la fine del Lager 20 gennaio l’autore insieme a Charles, un suo compagno di camera, uscendo per trovare viveri, riuscì a trovare molte rape e molti cavoli seppur congelati, ma la ricerca fruttò anche un barattolo da cinquanta chilogrammi di acqua orami congelata e poi anche una batteria da autocarro. Dalla finestra della stanza i malati vedevano i tedeschi fuggire con ogni mezzo per la strada. 21 gennaio Charles e l’autore iniziarono a trattarsi come uomini e non più come prigionieri. Dettavano regole nella camera per non morire e cercare di star meglio 22 gennaio l’autore e Charles vanno nel campo delle SS e trovano molte cose che portano in camera; più avanti seppero che poche ore dopo delle SS tornate al campo trovarono alcuni prigionieri che si erano insidiati lì e li uccisero tutti. Nella Stanza accanto a quella dell’autore ci stavano i dissenterici e tra questi vi erano due italiani, ai quali l’autore una notte portò una piccola razione di cibo. La notte Lakmaker, un giovane olandese della cuccetta sotto quella dell’autore si sentì male e Charles lo aiutò pulendo tutto, disinfettando ogni cosa. 23 gennaio l’autore e Charles vanno a vedere se trovano altre patate e giungono fuori dal reticolato per la prima volta. Trovarono molte patate e la fame non era più un problema. Intanto Stertelet, un compagno di stanza dell’autore peggiorò in maniera talmente grave da non riuscire neppure più a mangiare. 24 gennaio la fame oramai non riusciva più ad essere attenuata dalle patate. Il block 14, un giorno decise di far visita al campo dei prigionieri di guerra inglesi e ne ritornarono con molte cose utili. Così l’autore e Charles iniziarono a fabbricare nella loro camera delle candele che barattavano con il block 14 in cambio di lardo e farina. 25 gennaio era il turno di Sòmogyi, chimico ungherese cinquantenne in camera con l’autore che dopo giorni di silenzio disse ai 3 di dividersi la sua rezione di pane che conservava sotto il cuscino; poi il delirio completo: a ogni respiro pronunciava con enfasi la parola Jawohl. Intanto la sera, Charles, Arthur e l’autore si sedevano accanto alla stufa e parlando si sentivano uomini 26 gennaio durante la notte, al cessare del frastuono degli ebrei, il monologo delirante di Sòmogyi continuò sino a che, cadendo dalla cuccetta con un ultimo rantolo morì. I compagni non potevano portarlo fuori di notte, così si rimisero a dormire. 27 gennaio l’indomani mattina Charles e Primo Levi dopo aver fatto le solite e consuete azioni portarono il cadavere di Sòmogyi fuori con una brandina. In quel momento arrivarono i russi. L’autore conclude accennando alle vite dei compagni di stanza dopo l’uscita dal Lager.
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