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se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi, Sintesi del corso di Sociologia Della Comunicazione

riassunto ricerca 'se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi'

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 12/07/2020

laura-valsecchi
laura-valsecchi 🇮🇹

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Scarica se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! SE VOGLIAMO CHE TUTTO RIMANGA COME E’, BISOGNA CHE TUTTO CAMBI I GIORNALISTI POLITICI SU TWITTER Introduzione Nei sistemi democratici, i giornalisti politici hanno sempre giocato un ruolo cruciale, assolvendo due importanti funzioni: - garantire la circolazione di informazioni utili alla deliberazione e al discorso pubblico - Sottoporre a sorveglianza il funzionamento del sistema politico e dei suoi esponenti Il giornalismo politico è stato efficacemente definito come ‘la parte più sacra del giornalismo’ I primi studi sull’impatto dei social media sul giornalismo abbia preso in esame i giornalisti politici, individuando elementi empirici a sostegno della tesi della normalizzazione. La tesi sostiene che nel web si riproducono vecchie dinamiche ed equilibri si da dar vita a una normalizzazione piuttosto che a una rivoluzione. In particolare, i giornalisti hanno normalizzato i loro blog per adattare le tradizionali nome e pratiche professionali. Una ricerca condotta su 1.202 giornalisti italiani ha fatto emergere la presenza di una normalizzazione ibrida. La ricerca ha confermato che si rivendono elementi a sostegno della tesi della normalizzazione, anche nel modello di giornalismo pluralista-polarizzato italiano: - basso livello di professionalizzazione - un elevato livello di parallelismo politico La letteratura sui giornalisti politici e Twitter vi è la conferma che i giornalisti non approfittano delle opportunità della piattaforma per aumentare la trasparenza e l’accountability. Una diffusa disattenzione per questi aspetti emerge da diverse ricerche condotte - in momenti diversi (campagne elettorali, dibattiti politici, vita quotidiana) - In contesti diversi (USA, Germania) La funzione del gatekeeping e la pratica dell’audience engagement si risolvono nella riproposizione di una rete omofilia tra giornalisti o di relazioni tra elite. È ricorrente il riferimento alla formazione di un circolo chiuso. vi sono variabili che intervengono nell’interpretazione della piattaforma da parte dei giornalisti, rendendo talvolta disomogenei i risultati. Alcuni autori hanno proposto una parziale revisione della tesi di normalizzazione: Broersma e Graham Costituiscono una tipologia cross-national di sette pratiche professionali dei giornalisti politici su Twitter: monitoring, networking, engaging, sourcing, publishing, promoting, branding. A loro avviso, queste pratiche non sono state normalizzare a causa di diversi rapporti di potere che si realizzano nei social media. oggi, nell’era dei social media, gli attori intesi come nodi di un unico network si comportano in modo simile. Conta la capacità di saper controllare e veicolare i propri messaggi attraverso la rete. In quello che viene definito un ménage à trois, tutti gli attori in gioco tendono a mettere in atto comportamenti simili frutto dell’adozione delle stesse pratiche (sharing, linking, remixing), producendo una ridefinizione continua degli equilibri di potere tra gli attori. Il risultato di tutto ciò è una normalizzazione parziale. Mourao Sottolinea come su Twitter tutte le pratiche e le attività dei giornalisti avvengono «in uno spazio pubblico aperto al pubblico giudizio». A temperare la normalizzazione sarebbe la dimensione pubblica dell’attività La ricerca L’ipotesi che ha guidato il nostro lavoro assume che i giornalisti si siano limitati a riproporre le tradizionali norme e pratiche professionali nonché le consolidate dinamiche relazionali. L’uso di Twitter da parte dei giornalisti politici sia finalizzato a stabilire una presenza sulla piattaforma e a esibire la condivisione della cultura partecipativa dei social media mantenendo sostanzialmente inalterate le vecchie pratiche professionali. 1 Analizzato il comportamento dei giornalisti politici su Twitter in relazione alla funzione del gatekeeping e ricostruito le interazioni che hanno luogo all’interno del network tramite l’individuazione dei soggetti. La funzione del gatekeeping, ovvero del processo di selezione e gerarchizzazione delle notizie all’interno dell’agenda pubblica dei media operato tradizionalmente dai giornalisti, è oggi in crisi per il fatto stesso che nuovi attori hanno l’opportunità di partecipare a tale processo sottraendo l’esclusiva ai giornalisti. La distinzione netta fra giornalisti e audience non è più sostenibile. Il giornalista può assumere le vesti di smart aggregator, di colui, cioè, che condivide con i suoi follower fonti e informazioni, o di curators. Operativamente, un segnale della trasformazione può essere rinvenuto: - nell’uso del retweet, inteso come una riproposizione ai propri follower di contenuti ritenuti interessanti. - La presenza del link, attraverso il quale può essere condiviso con i propri follower un contenuto pubblicato da altri. In secondo luogo, ci si interroga sulla necessità di interagire con l’audience. Tale necessità produce diverse forme di adattamento: si va dal riconoscimento del ruolo giocato dai lettori/ spettatori/utenti nella costruzione di news tramite testimonianze dirette a quello dell’importanza del rapporto con gli utenti, inteso ora come un’etica della partecipazione. Tali forme di adattamento possono essere rilevate: - da un lato, tramite l’analisi delle interazioni dirette (@replies) o indirette (@mentions) - dall’altro, mediante l’analisi dei following dei giornalisti stessi attraverso la quale verificare l’eventuale presenza di un network relazionale che riproduce forme di parallelismo politico Si effettua uno studio su 1.202 giornalisti italiani che si occupano di politica e che lavorano per 28 testate giornalistiche in diversi settori dell’industria dei media scelti a partire dal servizio loro attribuito nella banca dati consultata. Le due settimane sono state costruite estraendo casualmente i giorni della settimana all’interno dei due mesi considerati. Per ciascun giornalista, sono stati individuati e analizzati i primi 5 tweet pubblicati ogni giorno. Nel complesso, sono stati analizzati 4.589 tweet. Per rispondere alle domande di ricerca, abbiamo classificato: - il contenuto dei tweet - il contenuto dei link - gli utenti retwittati dai gironalisti - gli utenti che hanno ricevuto @replies e che sono stati menzionati all’interno dei tweet - i follower 77,6% è di sesso maschile I giornalisti che si occupano di politica sono poi mediamente più anziani degli altri, con un’età compresa tra i quaranta e i cinquanta anni (34,8%) se non addirittura oltre i sessanta (15,4%). Il 25,9% dei giornalisti politici presenti su Twitter ricopre la carica di direttore/editorialista. Gli argomenti affrontati all’interno dei tweet sono abbastanza eterogenei, con un forte interesse per la politica (25,2%), a cui si accompagnano incursioni nello small talk (16,9%), nella politica estera (14,6%), in cultura e intrattenimento (9,5%), economia (7,2%), promozione (6,5%), sport (4,9%), temi di natura sociale (3,8%), costume e società (3,2%), job talk. Conversazionale individuato certamente ruota intorno alla politica ma ricomprende al suo interno altre tematiche meno impegnative ovvero legate all’attualità Nuove piattaforme, vecchie abitudini Uso della piattaforma in relazione alla funzione del gatekeeping e all’interazione con l’audience. Il primo dato a «share the stage» e alla condivisione di informazioni tramite i link. Al riguardo, i dati indicano la presenza del 34,7% di tweet che contengono retweet e del 44,1% che contengono link. I valori dei retweet riconducibili all’universo mediale ci fanno immediatamente capire di essere di fronte a una bolla giornalistica: il 26,2% è diretto ad altri giornalisti, il 21,6% alla propria testata, il 17,9% ad altre testate mentre le fonti politiche e istituzionali, i personaggi pubblici e gli utenti comuni si attestano, tutti insieme, intorno al 30%. Niente di nuovo, a dire il vero: che tra i 2 5 6
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