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Secolo d'oro - l'età d'oro della Letteratura Spagnola - il Seicento, Appunti di Letteratura Spagnola

La reazione nazionalista antipetrarchista - il gruppo sivigliano - il gruppo salamantino - la poesia mistica - la poesia religiosa - Fray de Leon - concettismo e culturanesimo - Luis de Gongora - Francisco de Quevedo

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 13/01/2021

andreea-cristina-vla
andreea-cristina-vla 🇮🇹

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Scarica Secolo d'oro - l'età d'oro della Letteratura Spagnola - il Seicento e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Indice 500 – Carlo V – Filippo II – desengano..............................................................................................................1 Reazione nazionalista:......................................................................................................................................2 Cristobal de Castillejo...................................................................................................................................2 Seconda generazione Petrarchista:..............................................................................................................2 Gutierre de Cetina:...................................................................................................................................2 Gruppo salamantino:....................................................................................................................................2 La poesia mistica...........................................................................................................................................3 La poesia epica.................................................................................................................................................4 600....................................................................................................................................................................4 Introduzione alla poesia spagnola del Seicento........................................................................................4 I temi del Barocco.........................................................................................................................................4 CONCETTISMO e CULTURANESIMO..................................................................................................................4 LOPE DE VEGA..................................................................................................................................................5 Luis de Gongora............................................................................................................................................5 FRANCISCO DE QUEVEDO 1580....................................................................................................................6 La vida del Buscon llamado don Pablos, ejemplo de vagabundos y espejo de tacanos................................6 Lazarillo de Tormes y de sus fortunas y adversidades..................................................................................7 500 – Carlo V – Filippo II – desengano Influsso italiano – Boscan con Andrea Navagero, Garcilasco – Hurtado de Mendoza – Il merito dell’innovazione della poesia spagnola va al volume Las obras de Boscan y algunas de Garcilasco de la Vega, repartidas en cuatro libros. Garcilasco – 3 egloghe: ¡) spartizione dei pastori Salicio e Nemoroso, conversano poesie d’amore, 2) spartizione tra l’eroico e il pastorale 3) raggiunge la perfezione nel dominio dell’arte poetica , acque del TAGO. Reazione nazionalista: Cristobal de Castillejo - rappresentante della fazione contraria al trionfo della nuova poesia, rifiuto delle forme italianizzant - Reprension contra los poetas que escriben en verso italiano - anti-italiano in difesa del rinnovamento della poesia spagnola - problema: mancanza di autenticità propone recupero della qualità poetica, non attraverso nuove formule ma con i modelli tradizionali Seconda generazione Petrarchista: Hernando de acuna tratta per lo più opere di tipo tradizionali, poesie amorose e religiose, burlesche e morali, pure esempi di giochi cortigiani in forme metriche castigliane e italiane. Gutierre de Cetina: - traccia del petrarchismo nell’espistola indirizzata a Hurtado de Mendoza - influsso italiano riportato in gioco di imitazioni, elaborazioni e persiono fedeli traduzioni (in qualche caso) (Pietro Bembo) - Rapporti ubicati sulle rive dei fiori come abbiamo visto in Garcilasco, anche qui è presente il disinganno (amoroso) Jorge de Montemajor: (cura personalmente l’edizione) - Forme metriche castigliane e italiane presenti in: Obras de Amores e Obras de Devocion - Los siete libros de la Diana- fissa i canoni del romanzo pastorale. Gruppo salamantino: - Professori, religiosi – rivolti ad un pubblico in grado di capire il codice culturale. - Fray de Leòn: Imitazione dei modelli classici, poeti italiani, perfezione espressiva attraverso la semplicità, relazione tra la vita umana ed esperienza religiosa, filosofia cristiana sovrapposta all’amore, perfezione spirituale. - La poesia sua è riconducibile a un unico grande argomento, la proposta di un modello di vita che renda possibile l’avvicinamento a Dio. Inizia il distacco dal petrarchismo dando spazio alla religiosità. - Francisco de Figueroa 1540 – segue le orme di Fray de Leon – special modo il processo d’interiorizzazione dell’esperienza amorosa e la brama dell’esistenza lontana dalle inquietudini provocata dal rifiuto della donna amata. - Francisco de la Torre – temi: l’impossibilità dell’amore espressa seguendo i canoni della poesia petrarchista. Poeta della notte: i suoi paesaggi erano indirizzati alla notte, la luna e le stelle aiutano a confidare quella solitudine dell’insoddisfazione del sentimento amoroso. Gruppo sivigliano: colorito bianco). Erano cosi difficili da rendere spesso la lingua oscura, ecco perchè era criticato dai suoi destrattori nonchè sostenitori di Quevedo. LOPE DE VEGA Lope de Vega lo conosciamo soprattutto come autore di teatro, lui crea il grande teatro barocco. Ha trattato tutti i generi letterari, tranne il romanzo picaresco. Ebbe una vita abbastanza movimentata, diciamo che le sofferenze amorose con la morte delle mogli e la salute precaria e un senso di delusione lo spinsero a farsi sacerdote, pur sempre continuando a vivere altri amori appassionati. Il poeta attribuisce la propria inquietudine vitale e amoroso alla difficile relazione tra i genitori, è nato in un contesto di riconciliazione dei genitori quindi in un clima di gelosia. Scrisse poesia di ogni genere: liriche amorose, religiose, raffinati sonetti petrarchisti oppure i romances(carattere autobiografico) in cui racconta i suoi amori e sofferenze con Elena Osorio. Parlando della sua produzione teatrale – possiamo trovare oltre 400 commedie, in cui troviamo temi vastissimi, come temi storici, mitologici, religiosi, amorosi. Era maestro nel costruire intrecci amorosi e intrighi. Seppe abbandonare le regole e le fusioni tra comico e tragico e imitò ciò che avveniva nella vita reale, tutto questo fece di lui un caposcuola e della sua commedia un modello da imitare. Riprende in questi componimenti personaggi e motivi della tradizione letteraria, mediante la quale da vita ad un romances nuovo, chiamato artistico. Due tipi di romances: 1) I moriscos (come quelli dove Lope ed Elena si celano dietro le figure di Zaide e Zaida) 2) Ambientazione pastorale (Belardo e Filis sono i protagonisti). Fra tutte le sue invenzioni la più importante è quella del gracioso, un servo che accompagna e sostiene il protagonista o suo padrone portatore di comicità. Luis de Gongora In contrapposizione a Quevedo usa il culturanesimo – attraverso l’utilizzo di metafore – forme auliche latine – traslitterazione e connotazioni visive . L’opera letteraria è fondalmentalmente poetica. Si vede andare dal satirico, che mette in evidenzia il contrasto tra la realtà e l’apparenza, a quello convenzionale della poesia di circostanzia, da quello colto, petrarchista, a quello innovatore – una “nuova poesia” come in Polifemo e le Soledades. Scrive componimenti moreschi dove si percepisce una certa idealizzazione della realtà nella descrizione dei protagonisti e sopratutto nella presentazione dei rapporti tra cristiani e musulmani. Nelle opere di Gongora oscilla fra temi di tono scherzoso e quelli “seri”, dove negli ultimi i versi sono dedicati all’amore e riflessioni sulla caducità della vita ed anche espressioni di sentimento religioso. Ma l’apice dell’evoluzione estetica di Gongora la troviamo in Fabula di Polifemo y Galatea e Soledades. In Polifemo RACCONTA LA STORIA AMBIENTATA IN Sicilia, del ciclope Polifemo innamorato della ninfa Galatea, che però ama Aci. Polifemo, in preda alla gelosia uccide il rivale, che verà trasformato, grazie all’intervento della ninfa, in fiume. (fonte principale di ispirazione – Metamorfosi ovidiane) – tematica = dualismo bellezza/monstruosità attorno a cui ruota il tema dell’amore. Il tema del Barocco, in Polifemo incarna lo spirito distruttore dell’armonia rinascimentale, in Galatea l’esaltazione dell’amore e della bellezza in linea con la tradizione del petrarchismo. La Soledad primera presenta il percorso di un giovane naufrago attraverso le terre alle quali approda. I suoi incontri con caprai e montanari favoriscono la descrizione degli ambienti pastorali, che si alternano nella Soledad segunda scene di caccia e di pesca. Attraverso l’esaltazione della realtà pastorale si deduce il disprezzo della vita urbana. Il protagonista non ha nemmeno un nome, identità mutevole di naufrago, straniero, pellegrino ecc, ciò he rimane invariato è il suo sguardo. FRANCISCO DE QUEVEDO 1580 Egli si propone uno scopo morale e le sue composizioni riflettono il disinganno con cui affrontava la vita: secondo la concezione dell'autore, infatti, l'esistenza umana non è altro che una corsa verso la morte, l'uomo nasce morendo e non c'è nulla al mondo che non sia soggetto a questo destino. POESIA FILOSOFICA E MORALE: in questa sezione si concentrano i grandi temi del Barocco: la brevità e l'inconsistenza della vita,la fugacità del tempo, l'onnipresenza della morte. Quevedo esprime con ineguagliabile intensità la sua angusta visione del vivere, a volte alleviata dalla dottrina cristiana o stoica. POESIA AMOROSA: nonostante fosse un frate Trappista (ordine religioso i cui membri usavano salutarsi con l'espressione "Fratello, ricordati che dobbiamo morire") scrisse poesie amorose nelle quali sviluppò il tema dell'amore come anima del mondo e vincitore sulla morte. POESIA SATIRICA O BURLESCA: dal suo disinganno nascono anche le sue burle, i suoi componimenti scherzosi, ricchi di immagini efficaci. ROMANZO PICARESCO: scrisse un romanzo picaresco La Vida del Buscón. Il termine buscón, intraducibile in italiano, indica un pitocco, una persona miserabile che vive di elemosina. In questo aspetto il romanzo di Quevedo si differenzia dalla tradizionale produzione picaresca poiché i protagonisti di questo genere di romanzo usavano solitamente cercare di guadagnarsi di che vivere. OPERE SATIRICHE: tra la produzione satirica in prosa si distingue l'opera Los Sueños, composta da cinque opere più brevi, tra cui El mundo por dentro, nelle quali, attraverso invenzioni fantastiche, l'autore offre un panorama dei vizi umani. RASGOS FUNDAMENTALES DEL PICARO:  Una genealogía, unos orígenes deshonrosas  El servicio a varios amos come medio de supraviviencia  El afán a subir en la escala social  La lucha contra el mundo hostil  Evolución desde la inocencia hasta la malicia, una actitud antiheoroica que lo convierte en una atitesis de los personajes de las novelas en boga. La vida del Buscon llamado don Pablos, ejemplo de vagabundos y espejo de tacanos Partenence al genero picaresco, e es el mismo picaro que cuenta su vida en primera persona. Hasta que naciò en Segovia. Su padre fue un barbero y su madre una bruja, y también tenía un hermanito que se murió pequeño después ser acusado de robo mientras trabajaba con sus padre, Don Pablos no quería hacer los mismo oficio de sus padres, el quere ser un caballero, e ir a la escuela. Adonde hacerse amigo del hijo de un caballero, don Diego. Despues se enfrenta a varios altibajos, come ella del Ponzio de Aguirre, y come ella del Carnestolendas. La aventura de Carnestolendas será decisivo para su futuro, por que, avergonzado de los hechos que sucedieron en la plaza con las berceras y los sentimientos de culpa por la cabeza rota del amigo don Diego, decide de ir a trabajar por eso. Los padres de don Diego determinan de poner su hijo en pupilaje, e con eso también don Pablos. El pupilaje será un lugar donde los dos afrontaràn tanta hambre que acabaràn inventando un malestar, que sin embargo, ni siquiera esto ayudarà porque el doctor Cabra será tan tacaño también en esa situación. Los dos chicos después tanta hambre, llegando a pensar en estar en el purgatorio, se van de allí después de que muere uno de sus amigos y el padre de Don Diego va a sálvalos. La descripción física de los personajes implique mas de las veces también ellos caracteres. La interpretación de este obra puede ser de un lado una lectura che se puede definir transcendente porque a partir de lo que se dice en el prologo se puede ver una obra moralizante, por otro lado muchos consideran el Buscon como un libro de ingenio, de entretenimiento. Es evidente pero que la obra muestra voluntad de superar los modelos de este genero. Se ven muchas analogías entre las obras. En la primera parte Quevedo sigue los modelos pero quiere superarlos porque exagera los orígenes del protagonista, en manera màs fuerte y violenta. Por ejemplo el doctor Cabra parecía una cerbatana, tenía el pelo bermejo (rossicci), los ojos avencidados en el cogote, la nariz entre Roma y Francia, comido por enfermedades, ciertamente no fueron de vicio porque cuestan dinero. Todas estas características describen el estado de miseria y pobreza en el que vive. Lazarillo de Tormes y de sus fortunas y adversidades. Es una novela escrita en primera persona, un autobiografía fictitia, es el mismo Lazaro el que cuenta su historia y lo hace en estilo epistolar. Al principio tenemos una carta importante, una especie de prologo que el mismo Lazaro escribe y se dirige a vuestra Merced.(un alto cargo religioso de un eclesiastico importante) Es un joven criado originario de Tijares, y el cuenta sus aventuras e sus fatigas para obtener una condición discreta en la sociedad. Lazaro cambiarà muchas amos pero su condición se queda la misma. Tenemos la referencia del nacimiento en el rio, que representa una parodia de los libros de caballería porque un rasgo típico es estos libros es que los protagonistas suelen nace en un rio. Esta parodia es para hesaltar el hecho que Lazaro no es un caballero. En el cuento los otros personajes son la madre Antonia Perez, y el padastro Zaide y un hermanito. El primer amo de Lazaro será un ciego que lo pide todavía un niño. El ciego es una persona astuta que se gana la vida rezando oraciones a quienes lo piden. Sin embargo, tratarà mal a Làzaro, ensenandole astucia, pero lo hará morir de hambre, por eso Làzaro se librara de el huyendo. Làzaro a su vez le hará bromas al ciego, como el de las monedas, o del agujero en la jarra de vino o del que reemplaza el chorizo por un trozo de sueco. El ultimo de sus chistes fue el decisivo. En un dìa lluvioso, mentras buscaban refugio de la lluvia, èl finge ayudarlo y los golpea la cabeza cerca de un pilar dejándolo allí. El segundo amo será un sacerdote, mas tacaño y miserable que el ciego y Lazarò sufra màs hambre con eso. Lazaro encontrarà la man era de comerse el pan, con el ayudo de un herrero(fabbro) que les da una llave del ciego. Con el sacerdote había encontrado la manera de comer gracias a los funerales. Despues cuando el sacerdote pero se dè cuenta lo golpearà hasta hacerle un gran corte en la frente. Lazaro se recuperara a los quince días y será ahuyentado por el sacerdote como si fuera el hijo del diablo. En la ultima parte de la historia, Lazaro habla de las personas que hablaron mal de su esposa diciendo que ella lo estaba engañando. Pero Lazaro opta por no escuchar estos malas linguas, por el contrario, la defiende diciendo que si oye a alguien hablar mal de ella lo matarà con èl, diciendo asì no escuchar màs malas lenguas y vivir sereno. En la parte final, Lazaro nos sugiere que es la narraciòn de un hombre al que la vida no ha concedido nada de bueno, pero con sus capacidades ha podido llegar a buen puerto, nos damos
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