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La Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda: Ruolo URSS e USA, Appunti di Storia

Storia modernaStoria Internazionale ContemporaneaRelazioni internazionali

Come, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti si presentavano come superpotenze emerse, con ideologie politico-sociali molto diverse. Il testo illustra come le divergenze tra i due stati scoppiassero all'inizio del 1946, segnando l'inizio della Guerra Fredda. Vengono descritte le divergenti politiche economiche e sociali, la situazione in Europa orientale e la reazione degli Stati Uniti alla politica sovietica.

Cosa imparerai

  • Come le ideologie politico-sociali dell'URSS e degli Stati Uniti differivano dopo la Seconda Guerra Mondiale?
  • Come l'Unione Sovietica si comportò in Europa orientale dopo la Seconda Guerra Mondiale?
  • Come reagirono gli Stati Uniti alla politica sovietica dopo la Seconda Guerra Mondiale?

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 09/09/2021

anna-sarnataro-1
anna-sarnataro-1 🇮🇹

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Scarica La Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda: Ruolo URSS e USA e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! SECONDA GUERRA MONDIALE Gli anni Venti e Trenta del Novecento sono caratterizzati da una profonda crisi della democrazia e dal dilagare di regimi dittatoriali e di governi reazionari. Il regime totalitario si diffuse dall'Italia, alla Germania, alla Spagna (che, dopo la Guerra civile tra il Fronte popolare e la Falange passò nelle mani del generale Franco che instaurò un regime dittatoriale di tipo fascista) e in Giappone (che durante la Seconda Guerra Mondiale fu indispensabile per la Germania). Infatti, a partire dagli anni ‘30, cominciarono a crearsi nuove alleanze e nuovi patti: - Il patto d'acciaio o Asse Roma-Berlino-Tokyo (il Giappone si unì in un secondo momento) - Il patto URSS e Germania: Molotov-von Ribbentrop + l'Unione Sovietica firma il patto di non aggressione - Francia ed Inghilterra intimorite ed ancora una volta alleate contro l’espansionismo a stampo nazista e totalitario di Hitler La seconda guerra mondiale devasta l'Europa e il mondo in generale. L'assetto, dal punto di vista geopolitico, che esisteva prima della 2 guerra mondiale era andata in frantumi. - La potenza tedesca era svanita, con la sconfitta nazista, così come quella francese per effetto dell'occupazione della Germania e per la creazione del regime di Vichy. - L'Italia usciva sconfitta dalla guerra. - L'unica potenza a rimanere in piedi era la GB che tuttavia ne usciva indebolita e dipendente dai crediti americani. - Inquesto contesto si affermarono già durante la seconda guerra mondiale due superpotenze che contribuirono alla fine della seconda guerra mondiale e che si affermarono come protagoniste: USA E URSS. Per un verso la seconda guerra mondiale permise agli USA di uscire dalla grande depressione che aveva caratterizzato gli anni ‘30 e di affermarsi come potenza economica. Per l'URSS la guerra portò enorme distruzione da punto di vista materiale e circa la popolazione, ciò nonostante la Russia emerse dalla guerra come superpotenza, si pose come simbolo di antifascismo, dal punto di vista geopolitico assume ruolo di tutto rilievo a livello globale. Era chiaro a tutti sin dal 45 che i due paesi URSS E USA avrebbero dominato il secondo dopo guerra. Il 1° settembre 1939 le truppe tedesche entrarono in Polonia; due gironi dopo Inghilterra e Francia dichiararono guerra alla Germania. Cominciò in questo modo la Guerra Mondiale. Tra i grandi, Italia, Stati Uniti e Giappone rimasero per il momento neutrali mentre l'Unione Sovietica era (per il momento) fuori gioco a causa del patto di non aggressione con la Germania. Tuttavia, la Russia di Stalin operò in una direzione diversa: la Polonia fu divisa in due e venne sottoposta ad un durissimo regime di occupazione. La situazione cominciò a diventare molto più preoccupante quando Hitler nel 1940 cominciò ad avanzare in Danimarca, Belgio, Olanda, tutti paesi neutrali, aggredendo le truppe anglo-francesi che difendevano il fronte lungo la linea Maginot e attaccando Parigi. La Francia subì una gravissima sconfitta che scontò con l'annessione di tutta la parte settentrionale ai tedeschi; la parte meridionale, il governo di Vichy, rimase libero sotto il controllo di Petain ma comunque collaborava attivamente con i nazisti. L'Italia era rimasta neutrale, specialmente per la scarsità di mezzi per compiere una guerra di elevata portata. Nonostante questo, osservando tutte le vittorie del suo alleato, Mussolini pronunciò con fierezza un discorso a Piazza Venezia nel ’40: è l'ora delle decisioni irrevocabili, l’Italia entra in guerra. Ma Mussolini inaugurò le ostilità con un atto di pura vigliaccheria: attaccò i pochi francesi stanziati sulle Alpi mentre Hitler entrava a Parigi. Questa guerra parallela si sarebbe rivelata drammaticamente fallimentare e cominciò ad inimicare Italia e Germania. Nei piani di Hitler la seconda tappa era l'invasione dell’Unione sovietica. Per non combattere su due Fronti, Hitler cercò la pace con la Gran Bretagna che però era presieduta ora da Churcill che respinse duramente ogni trattativa e si preparò a resistere. Hitler dichiarò l'invasione dell’Inghilterra e cominciarono lunghi bombardamenti sulla città di Londra. La Battaglia di Inghilterra fu la battaglia aerea più drammatica in quanto diede la tragica dimostrazione delle possibilità distruttive della guerra. La Battaglia di Inghilterra rappresentò la prima sconfitta di Hitler. Quanto all'Unione Sovietica, Hitler avanzò idee di sterminio per tutto il continente. L'esercito russo, privato dei suoi migliori generali delle purghe, non potè fare altro che ritirarsi abbandonando in mano al nemico un bottino ricchissimo: riserve di petrolio, grano per nutrire i soldati, industrie militari. Ma in tutto questo, l'Unione Sovietica di Stalin si rafforzò nel sentimento patriottico, fondamentale per accrescere la potenza russa che, dopo la guerra, divenne una superpotenza contro i regimi totalitari. Gli Stati Uniti, forti della politica isolazionista, dichiararono la loro neutralità e la non partecipazione ad una seconda guerra mondiale. Ma la popolazione, ancora una volta, era frammentata: larghe fette della popolazione (le comunità italo-tedesche stanziate negli USA) appoggiavano la Germania e l’Italia; altri ritenevano un errore l’entrata in guerra; altri ancora ritenevano fosse necessario per mantenere saldo il principio di libertà e di democrazia in tutto il mondo. Roosevelt, riprendendo i principi wilsoniani, riteneva che l'USA dovesse intervenire contro il nazismo e i regimi fascisti perché se avessero scelto la strada della neutralità e dell'isolazionismo, avrebbero messo in discussione la loro capacità di essere paese democratico e quindi libero. Il ragionamento di Roosevelt era che se nel resto del mondo si fossero affermati regimi fascisti o nazisti, posti sotto il controllo della Germania e del Giappone, gli USA sarebbero stati costretti a diventare uno stato fortezza, a chiudersi in sé stessi, a costruire una società dominata dalla paura. In questo contesto, secondo R sarebbe stata messa in discussione anche la possibilità per gli USA di rimanere un paese democratico e libero, perché una società dominata dalla paura non poteva essere una società democratica. La democrazia poteva affermarsi solo da un mondo aperto, un mondo interdipendente, da uno scambio politico e commerciale, in contraddizione con un mondo dominato dalle potenze fasciste o naziste. Difendere la libertà a livello nazionale voleva dire impegnarsi direttamente nella lotta contro il fascismo o nazismo a livello nazionale. Per questo motivo, Roosevelt nel Congresso del 1941 varò alcune leggi importanti, come la Lend-Lease Act (Legge affitti-prestiti). Attraverso questa legge, gli USA intensificano i loro aiuti tecnologici militari economici nei confronti dei paesi che loro ritengono aver bisogno del loro aiuto per sconfiggere il nazismo, come la Gran Bretagna. Tutti i paesi ricevettero ogni tipo di aiuto da parte degli Stati Uniti (Russia, Australia, Nuova Zelanda). Furono soprattutto munizioni, armi, aiuti legati all'impegno militare: il 53 percento. Furono anche materiale industriale: 21 percento. Poi prodotti agricoli e servizi di vario tipo. Il discorso delle quattro libertà Altro punto di passaggio che pone le basi per la Carta Atlantica è un discorso che Roosevelt fa al Congresso all’inizio del 1941. È un discorso annuale che ogni presidente americano tiene a Gennaio al Congresso. Questo chiamato è Discorso delle Quattro Libertà. Siamo nel gennaio del ‘41 (gli USA non sono ancora entrati in guerra! E' evidente però che il mondo sta cambiando e il regime nazista è una minaccia nei confronti di questo mondo). R esplicitò al congresso e al pubblico il ruolo che gli usa avrebbero dovuto ricoprire alla fine della seconda guerra mondiale. Affermò che il ruolo sarebbe stato quello di difendere e promuovere 4 libertà, raffigurate in un dipinto di un artista americano, dipinto che divenne simbolo del discorso di R e diffuso a livello internazionale. Queste quattro libertà erano: libertà di parola, di culto, libertà dal bisogno, libertà dalla paura. I primi due principi fanno parte della costituzione americana, si rifanno ad una lunga tradizione politica. Le altre due libertà sono proprie del contesto degli anni 30 e 40. La usarla. Non menziona esplicitamente che si tratta della bomba atomica. Nell'agosto dell'45, gli Usa SGANCIANO la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, una decisione che è stata al centro dei dibattiti degli storici, i quali hanno evidenziato come questa decisione di usare un'arma così potenze fosse del tutto ingiustificata dato che il Giappone era allo stremo, il mondo fascista stava cadendo ed erano sul punto di essere sconfitte. L'uso di un'arma così distruttiva fu così ingiustificato, servì a giustificare una posizione politica di potenza, di forza, senza precedenti. Molti storici hanno evidenziato che l’uso della bomba atomica fu usato dagli USA per affermare una posizione di forza anche nei confronti dell'URSS. Di fronte l'emergere di forme di espansionismo della Russia in Europa orientale, gli USA con l’uso della bomba si posero a livello mondiale si posero come una superpotenza a livello mondiale che non poteva essere messa in discussione da nessuno, né dall'Unione Sovietica. Il discorso di Stalin, febbraio 1946 Tutte queste divergenze scoppiano all’inizio del 1946, con una serie di discorsi politici e programmatici che segnano l’inizio della Guerra Fredda. Nel febbraio del 46, Stalin, con la percezione che caratterizza la sua visione internazionale, avvia una nuova stagione di sviluppo forzato all'interno dell’Unione, afferma che l'Unione debba impegnarsi a crescere dal punto di vista economico e industriale e che la popolazione debba impegnarsi in uno sforzo comune. Stalin afferma che esiste un conflitto inevitabile tra capitalismo e comunismo e che l'Unione debba impegnarsi nella lotta contro il capitalismo. Questo discorso stabilisce un nuovo ruolo mondiale per l'URSS, ma viene letto dall’USA come una minaccia nei loro confronti. Questo pone fine all'alleanza che aveva caratterizzato la seconda guerra mondiale tra USA GB e RUSSIA. Il lungo telegramma di George Kennan, 22 febbraio 146 Questo discorso di Stalin viene letto e commentato dal ministero degli affari esteri americani, commentato grazie al lungo telegramma di George Kennan, scritto il 22 febbraio del 1946. Un rappresentante dell'ambasciata a Mosca, Kennan, scrisse un telegramma di 30 pagine al ministro degli esteri americano nel quale evidenziò come la politica di Stalin fosse caratterizzata da un’intrinseca aggressività, l'Unione aveva forme di insicurezza ed era fortemente e intrinsecamente aggressivo nei confronti di altri paesi e in quanto tale doveva essere contenuto da parte degli USA, che dovevano rendersi difensori della libertà e democrazia a livello internazionale. Il lungo telegramma pose le basi per l'inizio ufficiale della guerra fredda con la dottrina de contenimento del 1947, che viene annunciata da Truman, che si basa su questo lungo telegramma. CONSEGUENZE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE li. A ciò Il bilancio della Seconda guerra mondiale fu spaventoso: 71 milioni di morti di cui più della metà ci si aggiunse il crollo del livello di vita, dovuto alle distruzioni materiali (come case rase al suolo e danneggiamento delle infrastrutture) e alla necessità di riconvertire la produzione industriale in beni di consumo e non in armi tecnologiche. In questa atmosfera di disfatta, emersero due grandi trionfatori: - STATI UNITI - UNIONE SOVIETICA Si presentavano come due superpotenze, molto estese dal punto di vista geopolitico e ricche di risorse naturali. Nonostante la loro battaglia contro un nemico comune, la Germania nazista e il fascismo italiano e giapponese, dopo la Seconda Guerra Mondiale, queste due superpotenze si presentavano molto diverse nell’ideologia politico-sociale che gettò le basi per una divisione dell'Europa in due sfere di influenza opposte. Gli USA si basavano su principi di libertà individuale, di democrazia, libera iniziativa in campo economico; l'Unione Sovietica si fonda sull’uguaglianza tra cittadini, sul controllo statale dell'economia e un governo di un unico partito. Anche la luce elettrica era gratuita. Era un paese in cui non esisteva alcun individualismo. Entrambe le potenze, per motivi differenti, uscirono dal conflitto come le due superpotenze, le voci più influenti a livello mondiale. Gli Stati Uniti divennero la potenza più forte dal punto di vista economico perché, durante il periodo di guerra, lavorò duro nella produzione e nell'industria portando anche molte innovazioni tecnologiche; l'Unione Sovietica ne uscì stremata dal conflitto ma comunque si guadagnò un prestigio internazionale nella sua lotta accesa e patriottica contro il fascismo e il nazismo. La primissima tensione tra le due superpotenze emerse nel Mediterraneo, attorno alla Grecia, Turchia ed Iran. Nel marzo del 1946 Stalin provocò quella che viene considerata la prima crisi internazionale con gli Stati Uniti proprio intorno alla questione dell'Iran: un paese particolarmente cruciale per la sua posizione sul golfo persico (la sua rilevanza per l'impero britannico e passaggio tra gb e colonia inglese ossia india), una posizione importante anche per le risorse petrolifere scoperte all'inizio del 900 e sviluppate nel british petrolium, principale azienda petrolifera inglese._ IRAN: Durante la guerra venne occupata (per prevenire una invasione inglese o italiana) dalle truppe americane e URSS. Stalin tarda a ritirare le proprie truppe, avendo uno scopo ben preciso: occupare e ricevere risorse da parte di territori ricchi di petrolio. Dinanzi a questa decisione di stalin, truman (presidente americano) reagì in maniera piuttosto aggressiva: leggendo nella politica di stalin un tentativo di espansione e affermazione in un paese assai ricco, truman inviò una flotta nel mediterraneo e portò questa questione davanti alle nazioni unite. L'unione sovietica ritirò le truppe dall’Iran. TURCHIA: A questa crisi se ne aggiunse un'altra in Turchia: nel 46 sempre stalin chiese di rivedere il confine tra unione sovietica e Turchia per rafforzare i confini meridionali dell urss e chiese di avere un ruolo nella gestione degli stretti tra mediterraneo e mar nero. Il piano di Stalin era, nella linea più generale, era quello di rafforzare la sua sicurezza sul fronte meridionale. A causa della seconda guerra Stalin si sentiva vulnerabile e voleva creare o stati cuscinetto attorno ai propri confini, oppure voleva rafforzare la propria sicurezza militare. Anche questa volta, gli USA risposero in maniera aggressiva quando la Gran Bretagna annunciò di non essere più in grado di fornire aiuti economici alla Turchia. Gli USA, per prevenire un possibile espansionismo sovietico, inviò una flotta proprio per bloccare ogni tipo di espansione sovietica. GRECIA: A queste due crisi si aggiunse un’altra crisi in Grecia che fu, in qualche modo, la goccia che fece traboccare il vaso. LA GB annunciò che non sarebbe stata in grado di mantenere il proprio ruolo in Grecia. Nel momento in cui la Grecia fu liberata dalle potenze dell'asse nel 94, la gb aveva aiutato la creazione di un governo di centro destra fortemente anti comunista. Era iniziata dinanzi a questo governo, una guerra civile durata dal 46 e 49. Dopo la liberazione dalle forze dell'asse, si era affermato in Grecia un pc forte che si oppose al governo di centro destra appoggiato dai britannici. Dinanzi a questa situazione e questa guerra civile, gli usa decisero di intervenire per sostenere il governo di centro destra sostenendo la gb. Il governo americano Truman lesse nella situazione greca l'espressione della nascente guerra fredda più generale. Temette che il partito comunista in Grecia sarebbe stato utilizzato dall'unione sovietica per espandersi non solo in Grecia ma în tutto il mediterraneo. Una interpretazione emersa recentemente è che l'URSS NON inizialmente era stata assegnata alla gb. Tuttavia, il governo americano annunciò un piano di aiuti rivolto sia alla Grecia che alla Turchia in modo da evitare una caduta del governo greco nelle mani dei comunisti. Nel marzo del 47 il presidente Truman lesse al congresso quella che sarebbe diventata la dottrina Truman, che chiese nell'immediato di finanziare una mi ne di aiuti alla Grecia per sostenere i popoli liberi. Adottò, in questa interpretazione “la teoria del domino” ossia evidenziò il rischio che una crisi in un luogo, (in questo caso in Grecia o Turchia) avrebbe generato un effetto domino, espandendosi piano piano in molte aree del globo. Questo discorso è di particolare importanza perché fa emergere le divergenze tra le due potenze, l’una capitalistica e l’altra comunista, entrambe preoccupate dall’espansione ideologica dell'altra. Infatti, in questo discorso, cominciano ad emergere termini molto nuovi difronte al passato: Truman evidenziò come fosse la libertà ad essere minacciata e gli Stati Uniti avevano un nuovo ruolo e un nuovo compito: difensori del mondo libero! Dopo aver sconfitto i fascisti e i nazisti n nome della democrazia, della libertà minacciata dalle forze comuniste. Dalla storiografia comune la politica di contenimento del 1947 viene evidenziata come l’inizio della guerra fredda. Truman gonfiò il problema dell’espansionismo di Stalin e del problema in Grecia e Turchia definendoli una minaccia per tutto il mondo. Con la politica di contenimento, gli Stati uniti avevano il compito di difendere la democrazia, lottare contro il comunismo! Il cardine di questa politica fu il piano Marshall: era un gigantesco piano di aiuti economici all'Europa che puntava a ridare slancio a sedici nazioni, tra cui anche gli ex nemici Italia e Germania e anche agli Stati satelliti sovietici. Stalin vietò loro di accettarli ma il piano si concluse con grande successo in quanto i paesi dell'Europa occidentale riuscirono a sanare la crisi economica, tanto da attraversare un periodo di boom economico. La guerra tra due mondi diversi era inevitabile, sia per gli USA che per l'URSS. A complicare la situazione fu anche il fatto che, dopo la conferenza di Jalta che aveva stabilito nei territori liberati dalla Germania elezioni libere e democratiche, l'Unione Sovietica in Polonia non mantenne questa promessa, incrementando i sospetti dell’usa ma anche della gb. IMpone, dunque, un governo nel ‘47 a guida comunista: è il PRIMO GOVERNO COMUNISTA IMPOSTO DALL'ALTO E SENZA ELEZIONI DEMOCRATICHE. In altri paesi dell'Europa dell'est la situazione è in parte diversa: laddove ci sono pc locali abbastanza forti e con proprie tradizioni nazionale, l'Unione Sovietica assicurava una maggiore autonomia. È il caso della Jugoslavia e della Cecoslovacchia, con partiti comunisti molto forti. In altri casi, invece, come in Ungheria e Romania, l'intervento dell’Unione Sovietica fu massiccio nel promuovere il suo ruolo guida. Ma perché tutti questi paesi e le popolazioni locali accettarono imposizioni dall'alto nella formazione di governi a guida comunista? Paesi che per di più avevano vissuto l’esperienza di governi democratici. La risposta degli storici è divergente: - Alcunistorici trovano la risposta nelle capacità dell’Unione Sovietica durante il conflitto mondiale. Questa potenza, guidata da forze comuniste, era riuscita a porsi come modello di riferimento in chiave antifascista. Il comunismo era riuscito a sconfiggere nazisti e fascisti. Agli occhi della popolazione locale, era il capitalismo ad aver fallito e il partito comunista emerse come forza guida - Altri storici trovano risposta nell'esperienza di guerra di questi paesi: la guerra aveva portato alla distruzione di interi settori della borghesia urbana, molti di questi erano ebrei. distruzione della borghesia urbana e della classe dirigente che era emersa nella prima metà del 900. la distruzione fisica era stata accompagnata da enormi processi di spostamento di popolazioni durante la guerra. qidni in questi paesi non esisteva una classe dirigente. le società civili avevano vissuto forme di violenza e quindi vi era anche una sorta di abitudine alla violenza. Nel 1948 l'Europa si presentò divisa in due blocchi: - Europa dell'est controllata dall'Unione Sovietica - Europa dell'ovest controllata dagli Stati Uniti Il piano Marshall che si svolse tra il ‘48 e il'52 aveva l'intento di offrire aiuti economici per una ragione precisa: secondo gli USA, condizioni di fame e povertà rappresentano le basi per l'affermazione di forze comuniste (come avvenuto durante la crisi del '29) ed è per questo che gli Stati Uniti vollero controllare l'economia dei diversi paesi per fermare il comunismo. Il new deal che aveva risollevato gli Stati Uniti dal crollo della Borsa e dalla Grande Depressione divenne il modello da applicare anche ad altre potenze per evitare crisi economiche altrove che avrebbero portato alla minaccia comunista: la minaccia alla libertà. Molti storici si sono anche interrogati sul motivo degli aiuti concessi anche agli alleati dell'URSS. Alcuni pensano sia pura strategia. Allo stesso modo pensava Stalin che decise di rifiutare gli aiuti e di imporre il
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