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SECONDA GUERRA MONDIALE, Schemi e mappe concettuali di Storia

Cause e conseguenze della 2GM; avvenimenti; pre-guerra e post-guerra

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 04/10/2023

sa.cola
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Scarica SECONDA GUERRA MONDIALE e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA SECONDA GUERRA MONDIALE CAUSE: La principale causa che ha condotto alla Seconda guerra mondiale (dal 1939 al 1945) va attribuita alla Germania nazista ed ai suoi alleati: Italia e Giappone. Dopo la Grande guerra, si pensava che il pericolo per le istituzioni liberal-democratiche e per la stessa pace mondiale provenisse dal propagarsi della rivoluzione comunista e dell’Unione Sovietica. Ma alla fine degli trenta, si scoprì che furono i fascismi a scatenare il conflitto. Il sistema di Versailles era molto fragile: -contraddizioni interne: problemi rimasti irrisolti che alimentavano sentimenti nazionalistici -non si era creato un reale equilibrio politico internazionale -fallimento della Società delle Nazioni: l’Europa doveva mantenere l’equilibrio, ma non era in grado di mantenerlo. Gli Stati Uniti, se ne tirarono fuori e lasciarono il compito di tutelare l’equilibrio europeo alla Gran Bretagna e alla Francia. Un’altra causa fu la crisi economica del 1929 che spinse le grandi potenze a difendere le proprie economie. -Gli Stati uniti accentuarono il loro isolazionismo entro “l’area del dollaro” -La Gran Bretagna fece del Commonwealth un’estesa area di libero scambio, chiusa però all’esterno -La Francia tentó di creare un”area del franco” valorizzando il proprio impero coloniale. Nel frattempo, Germania, Italia e Giappone intendevano espandersi in cerca di colonie. Le loro azioni gravavano sull’equilibrio internazionale, ma la Società delle Nazioni sanzionò debolmente le loro spinte di espansione. Tutti pensavano che non si potesse uscire dalla crisi con la cooperazione internazionale, ma solo con spinte nazionalistiche ed aggressive. LE SPERANZE DEGLI ANNI VENTI: ACCORDI DI LOCARNO (1925): la Germania entra nelle Società delle Nazioni e l’economia europea si riprende PIANO DAWES: intervento economico degli Stati Uniti a sostegno della Germania, sembrava indicare una nuova volontà di partecipazione statunitense nell’economia europea PATTO DI BRIAND-KELLOGG (1928): accordo stretto fra il ministro degli esteri francese e quello statunitense che escludeva il ricordo alla guerra come strumento di risoluzione alle controversie internazionali. UNO SCONTRO SPIETATO: Nello stesso tempo l’Europa si divideva fra sistemi POLITICI e IDEOLOGICI: le democrazie liberali, il comunismo, il nazifascismo. Sistemi del tutto antitetici e controversi. Questo, rese più complesse e difficili le mediazioni politico-diplomatiche che condussero oltre tutto al conflitto del 1939. La guerra era alimentata dall’ideologia e dalla pratica politica di regimi come quelli fascisti e sui miti di un nazionalismo aggressivo, sulla ricerca del consenso di massa in nome di ideali di potenza: regimi che concepivano la guerra come sbocco naturale della loro politica e come mezzo per conservare il loro potere autoritario. 1° ATTI DELLA GUERRA: LA SPARTIZIONE DELLA POLONIA: All’alba del 1 settembre 1939 le truppe tedesche iniziarono l’invasione della Polonia, che fu conquistata in poche settimane. Il 27 settembre i tedeschi entrarono a Varsavia. Contemporaneamente, i sovietici invadevano il paese in Oriente (in base al PATTO MOLOTOV-RIBBENTROP). La Polonia venne spartita tra le due potenze: Germania e Unione Sovietica. In Polonia emerse per la prima volta il “carattere totale e barbarico” di una guerra che non avrebbe conosciuto alcun rispetto per i diritti umani, ma solo aggressione: le Ss, eliminarono oltre 50 000 civili, per lo più appartenenti alle classi dirigenti del paese, clero ed ebrei. L’Armata Rossa fuciló diverse migliaia di ufficiali e cittadini polacchi prigionieri, seppellendoli in fosse comuni presso la città fi Katyn. L’intento era eliminare la Polonia a vantaggio dell’Unione Sovietica. LA GUERRA DI FINLANDIA (da dicembre 1939 a marzo 1940): Sul fronte occidentale, la “drôle de guerre”: la strana guerra o la guerra per finta, era ferma. I francesi e gli inglesi prendevano tempo per prepararsi alla guerra e speravano che Hitler si accontentasse della Polonia e scendesse a patti. In Oriente invece, l’Unione Sovietica continuò a muoversi attaccando la Finlandia. Dopo un lungo e difficile scontro (dicembre 1939-marzo 1940), che mise in evidenza la scarsa preparazione dell’esercizio russo, Stalin riuscí a strappare ai finlandesi la Carelia (la regione più prossima a Leningrado). Così da avere il controllo sovietico su questi territori e ampliando le zone di protezione con la Germania. Nel luglio del 1940 Stalin, concluse il PATTO MOLOTOV-RIBBENTROP: occupando la Bessarabia e incorporando l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, che gli fu ceduta dai tedeschi in cambio di una maggior porzione di territorio polacco. Le tre repubbliche baltiche, divenute indipendenti nel 1918, tornavano in mano russa. LE OSTILITÀ A NORD; Nella primavera del 1940 Hitler, si scontró con la Danimarca e la Norvegia, per garantirsi il controllo del mar del Nord e il rifornimento del minerale di ferro che attraverso la Norvegia, giungeva in Germania dalla Svezia. La Danimarca fu posta sotto il controllo nazista, mentre in Norvegia, dopo un lungo periodo di occupazione tedesca, venne creato un governo- fantoccio collaborazionista presieduto dal fascista Vidkun Quisling. (Il Anche qui, la “guerra parallela” si trasformò in una guerra completamente diretta dalla Germania: le nostre armi risultarono deboli ed inefficienti sia in campo aeronavale sia nei mezzi corazzati. Sul mare, la nostra flotta, si scontrò più volte con quella inglese. Fu però gravemente danneggiata dall’attacco aereo nel novembre del 1940 che distrusse diverse flotte nel porto di Taranto e dalla sconfitta nello scontro di capo Matapan, in Grecia, nel marzo del 1941. La Gran Bretagna aveva la supremazia aeronavale el Mediterraneo. LA GUERRA IN AFRICA: Le offensive italiane nel territorio africano interessarono: -la Somalia britannica -l’Egitto Furono bloccate dagli inglesi, il cui contrattacco portò alla perdita della Cirenaica, la parte orientale della Libia. (dicembre 1940-febbraio 1941) Nell’Africa orientale, le truppe britanniche, rafforzate da contingenti indiani, occuparono Addis Abeba, capitale dell’Etiopia (aprile 1941). Dopo quattro anni, l’impero italiano in Africa era finito. Sul fronte libico-egiziano, l’arrivo dell’Afrikakorps—>truppe tedesche al comando del generale Erwin Rommet, riequilibró il confronto con gli inglesi. La posta in gioco era l’Egitto, che significava; -risorse petrolifere -controllo del canale di Suez Gli italiani e i tedeschi con un’offensiva respinsero gli inglesi oltre il confine egiziano. L’INVASIONE DELL’UNIONE SOVIETICA: Nella seconda metà del 1941, due fattori incisero sulla guerra: -l’attacco tedesco all’Unione Sovietica -l’entrata in guerra degli Stati Uniti OPERAZIONE BARBAROSSA: la denominazione in codice tedesca per l’invasione dell’Unione Sovietica; il piano d’invasione che i tedeschi avevano già definito nel dicembre 1940 e che scattò il 22 GIUGNO 1941. Un esercito di oltre tre milioni di uomini, con carri armati, veicoli motorizzati ed aerei, penetró in Unione Sovietica: -al nord, verso Leningrado -al centro, verso Mosca -al sud, verso l’Ucraina In tre mesi di guerra lampo, i tedeschi occuparono le repubbliche baltiche, gran parte dell'Ucraina, la Bielorussia. Si impadronirono di: -un terzo dei territori coltivati russi -un terzo della produzione di grano -del 50% del carbone -del 60% del ferro e dell’acciaio. Nel tardo autunno, l’avanzata tedesca si arrestó lungo una linea che partiva dalla Crimea, a sud, passava vicino a Mosca e giungeva fino a Leningrado. PERCHÉ HITLER ATTACCÓ L’UNIONE SOVIETICA? Sostanzialmente per DUE RAGIONI: -RAGIONI ECONOMICHE: In tutta la prima fase del conflitto, i rifornimenti sovietici di: grano, petrolio e altre materie prime erano stati fondamentali per l’economia tedesca. Questa dipendenza dall’Unione Sovietica venne però poi giudicata da Hitler inaccettabile e pericolosa. LE RISORSE RUSSE ERANO NECESSARIE ALLA GERMANIA PER CONTINUARE IL CONFLITTO E AFFERMARE LA PROPRIA POTENZA FUTURA. -RAGIONI IDEOLOGICHE: La Russia incarnava una miscela di GIUDAISMO e BOLSCEVISMO, per i quali Hitler aveva sempre condotto uno scontro; erano due termini che cozzavano con la sua ideologia nazista. Erano considerati da Hitler degli essere inferiori, con i quali non voleva aver nulla a che fare. UNA GUERRA DI ANNIENTAMENTO: La guerra che i tedeschi condussero contro i russi fu una vera e propria “guerra di annientamento ideologico-razziale”. Infatti oltre agli ebrei, vennero sterminati un numero non quantificabile di russi, militari e civili; oltre tre milioni di prigionieri russi; molti uomini morti per violenze o per fame. LA RESISTENZA SOVIETICA: In un primo momento, l’Armata russa non resse lo scontro dei tedeschi: -impreparazione militare -debolezza degli alti comandi -errori tattici, di cui il responsabile fu lo stesso Stalin. Tuttavia, all’arrivo dell’Inverno, l’esercito sovietico era prostrato ma non sconfitto: -la tattica della “terra bruciata”, sottraeva all’esercito invasore la possibilità di rifornirsi di prodotti russi. -un’accanita “guerriglia partigiana” operava tra le maglie delle forze corazzate e della fanteria tedesche. Una prima controffensiva sovietica (dicembre 1941), costrinse i tedeschi a retrocedere in più punti. Poi la situazione rimase ferma. LE PREOCCUPAZIONI AMERICANE: Nel Pacifico maturavano gli eventi che avrebbero portato in guerra gli Stati Uniti: -i travolgenti successi dell’Asse in Europa, che destavano grandi preoccupazioni presso l’opinione pubblica liberale, cui lo stesso Roosevelt apparteneva. MA erano forti anche le resistenze, come: American first—>movimento che appoggiava l’isolazionismo statunitense e non voleva scontrarsi con gli europei -ancora più preoccupante era però l’espansionismo giapponese in Asia e nel Pacifico, considerato dal governo di Washington, un’area di vitale interesse strategico. Fra il settembre del 1940 e il luglio del 1941, i giapponesi attuarono l’occupazione dell’Indocina, approfittando del vuoto di potere della Francia che dominava quell’area. Gli Stati Uniti reagirono somministrando al governo di Tokyo severe restrizioni economiche, nella speranza di indebolire la propria economia che dipendeva soprattutto dalle esportazioni. LA LEGGE AFFITTI E PRESTITI: Ottenuta l’elezione per la terza volta nelle elezioni del 1940, Roosevelt tenne una posizione prudente sul tema della guerra per non alterare gli isolazionisti. Roosevelt sviluppò una politica di aiuti alla coalizione democratica: dopo il “NEUTRALITY ACT”—> una legge che vietava la vendita di armi ai paesi belligeranti. Nel marzo del 1941, Roosevelt fece approvare la “LEGGE AFFITTI E PRESTITI”=“Lend-Lease act”—> che concedeva alle potenze antinaziste aiuti economici e militari senza obbligo di pagamento immediato. LA CARTA ATLANTICA: Il 14 agosto 1941, Roosevelt e Churchill sottoscrissero la “CARTA ATLANTICA”—> un documento che stabiliva i principi politici da seguire dopo la ‘distruzione della tirannia nazista’ e che richiamava i 14 punti di Wilson: -libertà di commercio -diritto dei popoli all’autodeterminazione -rifiuto dell’uso della forza nelle controversie internazionali Washington interruppe le relazioni diplomatiche con Berlino e Roma. Così Roosevelt si era schierato con le democrazie europee pur senza impegnare direttamente gli Stati Uniti nel conflitto, ma sia lui e sia i suoi collaboratori sapevano che prima o poi sarebbe stato necessario intervenire. Lo scenario globale dominato da potenze autoritarie, militariste e autarchiche come la Germania e il Giappone, non era infatti accettabile per gli Stati Uniti, anche se non vi era ancora nessuna minaccia diretta per il paese. L’ATTACCO GIAPPONESE DI PEARL HARBOR: Per il governo di Tokyo, gli Stati Uniti rappresentavano l’unico ostacolo: -per l’affermazione dell’egemonia nipponica nell’Asia orientale. -per rompere il soffocante accerchiamento economico degli Stati Uniti !!! Il Giappone poteva rifornirsi di materie prime solo per via marittima, il che implicava il controllo dei mari che dipendeva dagli Stati Uniti. Questo insieme di fattori indusse il governo nipponico del generale nazionalista Hideki Tojo, il 7 dicembre 1941 ad attaccare la flotta
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