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seconda guerra mondiale seconda guerra fredda, Dispense di Storia

periodo storico eventi principali descritti in maniera molto dettagliata

Tipologia: Dispense

2023/2024

Caricato il 10/05/2024

clarissa-recanati
clarissa-recanati 🇮🇹

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Scarica seconda guerra mondiale seconda guerra fredda e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! LA SECONDA GUERRA MONDIALE 15/04/2023 - ASCOLTATA Inizia il 1 settembre 1939  Hitler, senza preventiva dichiarazione di guerra, occupa la Polonia. Le alleanze erano già fatte e quindi tempo 2 giorni (3 settembre) e Francia e Inghilterra sono in guerra contro la Germania, per difendere l’indipendenza polacca. L’obiettivo di Hitler era quello di realizzare una guerra lampo, “Blitzkrieg”. Questa era basata sul dispiegamento inziale dell’aviazione che, con i bombardamenti a tappeto, fiaccasse il morale della popolazione civile, per poi far procedere i mezzi corazzati (carrarmati) e le truppe di terra (che si sarebbero quindi trovate la strada spianata)  in realtà non andò così: quella che doveva essere una guerra lampo si trasformò in una guerra di logoramento (La seconda guerra mondiale è quella che ha fatto più morti civili, circa 55 mln) La Polonia fu conquistata dai tedeschi nel giro di un mese e fu divisa: - parte occidentale  divenne un protettorato tedesco subordinato al Reich, e gli ebrei di questa parte furono trasferiti all’interno dei ghetti di Varsavia e Cracovia - parte orientale  occupata dai sovietici che, onde evitare resistenze da parte dell’esercito polacco, uccisero tutta la base maggiore dell’esercito polacco; l’URSS occupa anche la Carelia, regione appartenente alla Finlandia che cercò di resistere all’occupazione sovietica Nell’aprile del 1939, le mire tedesche si spostarono in nord Europa, verso la Danimarca e la Norvegia, per due motivi: 1) erano regioni ricche di giacimenti minerari 2) La loro conquista avverrebbe permesso di isolare la Gran Bretagna e quindi di facilitare la sconfitta inglese Mentre la conquista danese fu facile, quella norvegese fu più complessa in quanto la Norvegia mise in atto una resistenza più solida —> viene occupata solo nel giugno del 1942 FRONTE OCCIDENTALE Tra l’ottobre ‘39 e marzo ‘40, il fronte occidentale che contrapponeva la Francia alla Germania, caratterizzati da quello che prende il nome di “Drol Degher”. Questo è un modo di dire francese, che allude ad una “guerra strana” e si parla di questo perché Francia ed Inghilterra non attaccano (non mettono in atto una strategia offensiva) ma assumono una posizione attendista e guardinga. La Francia, molto ingenuamente, si affidava alla “linea Maginot”, ovvero un sistema di fortificazione di circa 400 km che avrebbe dovuto proteggere la Francia sul confine franco-tedesco. Mantiene questa linea così indecisa perché stava vivendo una propria Iris interna, anche da punto di vista politico. L’Inghilterra, invece, non attacca perché, ancora nel 1939, non ha abbandonata l’utopia/illusione di poter scadere a patti con Hitler. Le cose per la Gran Bretagna cambiarono drasticamente nel maggio 1940 quando Chamberlain venne sostituito da Winston Churchill, che aveva un atteggiamento molto più aggressivo. Hitler, comunque, vedevano questa paralisi delle due nazioni, il 10 maggio del 1940 rompe gli indugi e attacca la Francia, violando la neutralità e travolgendo anche Belgio, Olanda e Lussemburgo e da nord, dalle montagne Ardenne (che i francesi avevano lasciato senza mura e sguarnite di soldati, considerando le montagne stesse una barriera naturale) punta a Parigi, aggirando la linea Maginot. Il 14 giugno, in un mese o poco +, i tedeschi arrivano a Parigi e tra il 24 maggio e il 3 giugno, lo stato maggiore dell’esercito francese (tra questi il gendarme Charles De Gaulle) si imbarcò a Dunkirk per raggiungere la Gran Bretagna e porsi sotto la protezione navale dell’aviazione inglese. Conseguenze dei tedeschi a Parigi Le conseguenze fondamentali furono 2: 1) Mussolini, che allo scoppio della guerra nel settembre del ’39 si era dichiarato non belligerante, ora ha l’impressione che la Germania stia per trionfare e si persuade quindi che la guerra stia per terminare. Vuole quindi salire sul carro dei vincitori e spartirsi il bottino con Hitler. Ritiene quindi che i tempi siano maturi per entrare in guerra. In realtà l’Italia era impreparata al conflitto e, a sconsigliare a Mussolini la partecipazione alla guerra, erano stati sia gli industriali che l’alto comando dell’esercito. Tuttavia Mussolini a questo punto è sicuro che la guerra durerà ancora poco e dal balcone di piazza Venezia a Roma annuncia, il 10 giungo, a tutti gli italiani che l’Italia entrerà in guerra a fianco della Germania. Naturalmente Mussolini fa sferrare il primo attacco sul confine franco-italiano, e, nonostante la Francia sia alla vigilia della resa, l’esercito italiano non riesce a sfondare le linee nemiche ormai allo sbando  si rivela un sostanziale insuccesso 2) Il 22 giugno a Retond, sullo stesso vagone ferroviario su cui i tedeschi erano stati obbligati a firmare la resa durante la Prima Guerra Mondiale, la Francia viene costretta a firmare l’armistizio. Questo armistizio divide la Francia in 2 parti: - i 3/5 della Francia cadono sotto l’occupazione tedesca - le regioni centrali vennero affidate ad un governo collaborazionista guidate dal maresciallo Petain e prende il nome di “repubblica di Vichy” (perché aveva il centro in quella città) 3) La Gran Bretagna era rimasta da sola a sostenere Hitler  stringe sempre di più i rapporti con gli USA che assicuravano alla Gran Bretagna approvvigionamenti e materiale bellico. Gli USA cominciano a rivedere la loro posizione isolazionista, proprio perché la Gran Bretagna era da sola (nonostante De Gaulle invitasse i francesi a non cedere agli occupanti. De Gaulle sarà la guida della resistenza francese). Winston Churchill, nonostante la Gran Bretagna fosse rimasta da sola, disse agli inglesi che voleva resistere fino la vittoria finale. I suoi punti di forza erano 3: - la RAF (= Royal Air Force), ovvero l’aviazione inglese che era nettamente superiore all’aviazione tedesca, la Luftwaffe - la Royal Navy, che era la flotta navale inglese  sostanzialmente infatti gli inglesi bombardarono, nel luglio del 1940, quasi immediatamente la flotta francese per evitare che i tedeschi se ne impossessassero - appoggio del colosso americano, nonché le risorse di materie prime che arrivavano dall’impero coloniale. Fra il luglio e l’ottobre del 40, Hitler era intenzionato a sviluppare l’operazione “LEONE MARINO”, che consisteva nell’occupazione inglese. Per realizzare questa operazione, Hitler si servì dell’aviazione tedesca (Luftwaffe) che effettuò numerosi bombardamenti sulle principali città inglese (come Londra, Birmingham, Liverpool, Manchester e, in particolare, a Coventry, che fu rasa completamente al suolo). La carta atlantica riprendeva lo spirito dei 14 punti di Wilson, infatti un terzo punto era il rispetto dell’autodeterminazione dei popoli (non avrebbero preteso compensi territoriali) Fin qui l’America si mantiene un po’ dietro le quinte, combatte ma non apertamente. A cambiare la situazione sarà il ruolo del Giappone all’interno della guerra: Il Giappone, dal settembre 1940, faceva parte d patto tripartito affianco ad Hitler e Mussolini. La politica del Giappone era orientata ad attribuire al Giappone stesso un ruolo egemone in Asia, esattamente pari a quello della Germania di Hitler in Europa. Difatti il Giappone voleva costruire un ordine mondiale basato su due superpotenze: quella tedesca, che aveva il dominio sull’Europa, e il Giappone, che aveva il dominio sull’Asia. Proprio con questo obiettivo, già dal 1937, il Giappone aveva occupato la Cina e dall’estate del 1941 unta sul sud est asiatico occupando l’Indocina francese, la Malesia e Singapore. Ad un certo punto, gli americani, per cercare di arginare il Giappone, attuano un blocco commerciale  in particolare il Giappone non aveva materie prime per i combustibili e dipendeva interamente dall’America. Quindi l’intelligence giapponese, guidata dal generale Hideki Tōjō, e l’intelligence nipponica decidono di attaccare frontalmente, senza alcuna preliminare dichiarazione di guerra, gli Stati Uniti attraverso un attacco a sorpresa alle navi della flotta navale americana attraccata alle Hawaii al porto di Pearl Harbour, attraverso bombardamenti effettuati per mano dell’esercito nipponico. L’attacco avviene il 7 dicembre 1941 e il giorno dopo gli Stati Uniti entrano in guerra. 20/04/2023 Nell’ottobre del 1941, a capo delle forze armate nipponiche, salì il generale Tōjō, il quale decise di attaccare frontalmente gli Stati Uniti mediante il bombardamento della flotta navale americana attraccata al porto di Pearl Harbour alle Hawaii. L’8 dicembre gli Stati Uniti entrano ufficialmente in guerra. Tuttavia fra il dicembre del 1941 e l’estate del 1942, lo scontro nippo-americano volse dalla parte dell’esercito del sollevante (il Giappone). Il grosso dei combattimenti ebbe luogo nel Pacifico, con i giapponesi che si assicurarono le conquiste sull’Indonesia, su Hong Kong, Malesia, Filippine e Singapore. L’1 gennaio 1942 si svolse la conferenza di Washington, a cui parteciparono i big Three (Churchill, Stalin e Roosevelt), durante la quale decisero di mettere da parte le divergenze ideologiche che li separavano per fare fronte comune e mobilitare tutte le forze disponibili contro il nazi fascismo. Questo impegno comune determinò una svolta nel conflitto, che si verifica nella seconda metà del 1942  avverrà la famosa “svolta del conflitto”, durante la quale le sorti della guerra diventarono sfavorevoli all’asse Roma-Tokyo-Berlino e volgono dalla parte delle forze alleate. Primavera 1942  il Giappone raggiunse l’apice dei propri successi controllando il sud est asiatico, la maggior parte della Cina e le fondamentali isole del pacifico (quelle più strategiche). Tuttavia, le risorse energetiche del Giappone andavano esaurendosi (il Giappone aveva poca autonomia a livello di materie prime e combustibili). Fino alla primavera del 1942 anche i tedeschi dominavano in Europa e in nord Africa. Però già dal giungo del 1942 le cose iniziano a cambiare: i tedeschi provano a smuovere il fronte russo (che si era arenato) e a concludere l’operazione Barbarossa e lo fanno lanciando un’offensiva sul Caucaso. Il grosso dello scontro ha luogo nella città di Stalingrado (città che per i sovietici aveva un forte valore simbolico in quanto portava il nome di Stalin  Stalin non voleva perderla) A questa operazione partecipò anche un contingente di soldati italiani, l’Armir, inviati da Mussolini: erano circa 2 mila soldati ma ne tornarono a casa pochissimi. Tra luglio e settembre, Stalingrado viene cinta d’assedio e si consuma uno scontro diretto a fuoco, tra l’armata rossa e l’esercito della VERMAT. Grazie all’abilità dei cecchini sovietici, soldati russi, nel febbraio del 1943, il generale Paulus, che guidava l’esercito tedesco a Stalingrado, fu costretto ad arrendersi e a firmare la resa. Hitler in Germania fu talmente colpito dalla notizia che dichiarò 4 giorni di lutto nazionale. La perdita di Stalingrado fu una svolta anche simbolica perché dimostrava che l’esercito tedesco era tutt’altro che invincibile, dimostrando all’Europa che potevano credere nella sconfitta di Hitler. Infatti, già nel novembre del 1942, prima della caduta di Stalingrado, e ancora di più dopo la caduta di Stalingrado, i sovietici lanceranno la contro offensiva che li porterà ad appendere la bandiera rossa sul Reichstag/Berlino. Non è il solo fronte che segna una svolta per le forze alleate perché anche in Africa tra il 3 e il 4 novembre del 1942 le forze alleate guidate da Mongomeri riescono a sconfiggere l’esercito italo-tedesco guidati dagli AfricaCorbs Nel novembre del 1942, l’esercito italo tedesco guidato dagli Africa Corbs fu sconfitto nella battaglia di El Alamein dalle forze alleate che costringono i tedeschi a ripiegare in Tunisia. Questo fu fondamentale perché dall’Europa Stalin richiedeva l’apertura di un nuovo fronte anglo-americano per combattere il nazi fascismo (aveva in mente la Normandia, ma poi non sarà così) Questo fronte sarà poi l’Italia e proprio dal nord Africa partirà lo sbarco in Sicilia. Sempre nel novembre del 1942, le truppe del generale Hasenauer sbarcarono in Marocco e nel marzo del 1943 costrinsero i tedeschi a capitolare e ad abbandonare il nord africa. Abbiamo detto che Stalin chiedeva L’apertura di un nuovo fronte per alleggerire l’impegno dell’unione sovietica e richiedeva questa apertura in Normandia, ma invece, nel corso della conferenza di casa Blanca in Marocco (gennaio 43), fu deciso che l’inizio del nuovo attacco alla fortezza europa sarebbe partito dall’Italia e non dalla Normandia per alcuni motivi: 4) da tempo circolavano le voci della debolezza del regime fascista, quindi gli anglo americani pensavano di poter occupare l’Italia con meno difficoltà 5) Pare siano state avviate delle trattative segrete on la mafia americana, affinché ci fosse l’appoggio dei siciliani una volta sbarcate le truppe in Sicilia L’impressione che il regime fascista stesse vacillando era presente anche all’interno della società civile italiana; già dalla primavera del 1943 emerge la rottura tra regime fascista e la società civile è sempre più forte. Infatti nel marzo 1943 in Italia riprendono gli scioperi (es. scioperi degli operai di Torino, marzo 1943) e in clandestinità riprendono a crearsi le opposizioni politiche al fascismo segnale della rottura L’operazione ASKI (nome in codice per lo sbarco in Sicilia) doveva avere luogo il 10 giugno 1943 e per fiaccare il regime, le forze aeree americane, contestualmente allo sbarco, iniziarono a bombardare pesantemente Roma e Frascati. I membri del gran consiglio del fascismo cercano di capire come muoversi e molti gerarchi fascisti (es. Dino grandi e Galeazzo ciano, entrambi vicini a mussolini) cominciano e preparare un’uscita di scena di Mussolini per trattare una pace con gli angloamericani. Mussolini, fiutando un possibile voltafaccia del gran consiglio, il 19 luglio 43 incontra Hitler a Feltre e gli chiede aiuto nel caso in cui si dovesse verificare il voltafaccia che credeva. Hitler che fino a quel momento aveva lasciato che Mussolini se la sbrigasse per conto proprio (in Italia), a Feltre progetta il piano Alarico che consisteva nel disporre alcuni reparti della Vermat in Italia, pronti, in caso di golpe, a procedere all’occupazione tedesca in Italia. Il 10 luglio 43, gli angloamericani guidati da Parton e Montgomery sbarcano in Sicilia. Tra il 24 e il 25 luglio il gran consiglio del fascismo si riunisce per una seduta straordinaria per discutere lo stato di emergenza che si era creato. All’interno dell’ordine del giorno della seduta del gran coniglio, Dino Grandi appoggiato da Galeazzo Ciano, aveva posto la sfiducia a mussolini e, durante la seduta riuscì ad ottenerla e fu decretato anche il ripristino di tutte le funzioni statali (prima gestite dal duce) e il re Vittorio Emanuele assumeva nuovamente la guida delle forze armate. A Mussolini non rimase che prendere atto di ciò e il 25 luglio fu convocato da Vittorio Emanuele a Roma e, al di fuori di villa Savoia, fu arrestato e portato a Campo Imperatore sul gran sasso in Abruzzo all’interno di un rifugio presidiato (una specie di bunker). Il re chiamò il generale Badoglio per sostituire mussolini. Mentre l’Italia festeggiava la fine del duce (vennero distrutti tutti i simboli del fascismo), Hitler meditava di procedere con l’occupazione italiana (piano Alarico). Nel frattempo Badoglio avvia le trattative di pace con gli anglo americani. Queste trattative furono in un primo moneto segrete e l’armistizio con gli angloamericani ebbe luogo in segretezza (perché sia il re che Badoglio si aspettavano l’occupazione tedesca) il 3 settembre 43 a Cassibile. Con questo armistizio, l’Italia di Vittorio Emanuele e Badoglio, non si limitava a firmare la resa ma dichiarava di unire i propri sforzi militari a quelli degli anglo americani (divennero alleati)  l’Italia divenne cobelligerante. Fecero questo per dare un segno chiaro di rottura con il regime fascista. L’armistizio di Cassibile viene reso noto l’8 settembre con un comunicato alla radio e contestualmente successero alcune cose: - dalla Sicilia gli anglo americani sbarcarono a Salerno e da lì si stavano muovendo verso la Puglia —> questo era essenziale perché Vittorio Emanuele e Badoglio stavano organizzando il trasferimento fisico della corte da Roma (ormai invasa dai tedeschi) a Brindisi (dove sarebbero stati tutelati dagli anglo americani) - è attuato il piano Alarico → i Tedeschi occupano l’Italia del Centro-Nord fino alla linea Gustav (andava da Gaeta a Pescara → confine laziale-abruzzese). Oltre questa si hanno gli anglo-americani → gli Alleati tuttavia non riescono a raggiungere Roma, fino al giugno 1944→ linea Gustav era bloccata. In questa situazione, l’esercito italiano è allo sbando completo/non sa chi ascoltare/senza indicazioni e preda dei Tedeschi → con l’avvio dell’occupazione Tedesca, interi reparti italiani che erano al fronte tedesco sono deportati nei Lagher → diventano nemici del Reich. (A Corfù, ed in Grecia/Cefalonia, dopo l’8 settembre 1943, si scatenò la furia dei Tedeschi contro l’esercito italiano → Corfù era occupata da entrambe le armate, e i Tedeschi aprirono il fuoco contro i soldati Italiani → FARE DA SOLI p.403) 21/04/2023 - ASCOLTATA Conseguenza → un gruppo/commando di paracadutisti tedeschi si lanciano a Campo Imperatore, dove Mussolini è prigioniero. Questo viene liberato e portato a Berlino, dove il 12 settembre 1943, ricevuto da Hitler, riceve il compito di rifondare lo Stato Fascista → nasce così la Repubblica di Salò (RSI = Repubblica Sociale Italiana), che aveva sede a Salò. Gli alleati tuttavia non riescono a raggiungere Roma fino al giugno 1944, in quanto sono rimasti bloccati sulla linea Gustav. Con questo si apre per l’Italia uno dei periodi più difficili → il regno d’Italia era cobelligerante a Sud, si aveva l’occupazione Tedesca al Centro-Nord e la Repubblica Sociale Italiana a Nord (governo collaborazionista di Mussolini) → si formano nel Centro-Nord le brigate partigiane intente a liberare il Centro-Nord Italiano Giugno 1944 → gli anglo-americani riescono a sfondare la linea Gustav e a liberare Roma; tuttavia, in Autunno l’avanzata degli anglo-americani si fermò un’altra volta sull’Appennino Tosco-Emiliano (linea Gotica) fino alla Primavera del 1945k, quando la linea Gotica cadde → il fronte italiano è sempre più instabile e critico. Ora diventa una questione di tempo → tra anglo-americani e Sovietici si instaura una Corsa verso Belino → competizione di chi arrivava a Berlino prima, perché se la prendeva. L’esercito Sovietico ed anglo-americano si incontrano lungo il fiume Elba. Ma a Berlino arrivarono per primi i Sovietici che riuscirono ad espugnarla, quartiere per quartiere, tra il 19 aprile e 2 maggio 1945 → definiscono una scia di violenza specie contro le donne berlinesi → Stalin aveva detto di fare piazza pulita (Berlino come bottino di guerra). Hitler era a Berlino insieme a pochi fedeli nel bunker personale, sotto la Cancelleria, insieme a Goebbels ed alla sua famiglia, e c’era anche l’amante di Hitler (che si sposarono il 29 aprile 1945). 30 aprile 1945 → Hitler si suicida ed anche la sua amante, dando l’ordine di bruciare il loro corpo, con un colpo di pistola, dopo aver appurato la sconfitta della guerra. Goebbels e la sua famiglia si suicidarono con il cianuro. 7 maggio 1945 → fu l’ammiraglio Karl Donitz a firmare la resa incondizionata a Reims, con la bandiera Rossa sul Reichstag → i Sovietici avevano occupato Berlino. La Guerra in Europa è finita. Rimaneva solo il Giappone. La questione giapponese chiamava in causa gli Americani in modo più diretto e fece emergere il braccio di ferro che si stava per instaurare tra Stalin e Truman (Roosevelt muore nell’aprile 1945 e la presidenza fu assunta da Truman) → Truman aveva un’impronta molto meno democratica rispetto a Roosevelt, aveva un’impronta militarista. 17 Luglio-2 Agosto 1945→tornarono ad incontrarsi Truman, Stalin e Churchill, durante la Conferenza di Potsdam, nella quale emerge la disponibilità di Stalin di offrire il proprio aiuto nella guerra contro il Gippone, ed era emersa l’intenzione di Truman di dare all’Unione Sovietica una dimostrazione di forza → Truman voleva dimostrare a Stalin che era in grado di risolversi da solo la questione in Giappone, oltre che l’America era caratterizzata da una netta superiorità nell’ambito militare, rispetto ad Europa ed URSS. Hitler da anni raccontava che la Germania aveva delle armi segrete potentissime, che avrebbero potuto risolvere il conflitto, ma molti scienziati e fisici, molti di origine ebraica, avevano lasciato l’Europa per andare negli Stati Uniti, per sfuggire alle persecuzioni, dove si erano rifugiati (Enrico Fermi, Oppenheimer → progetto Manhattan, che consisteva nella realizzazione della bomba atomica → utilizzarono la fissione nucleare, per realizzare la bomba atomica che fu provata nel deserto del New Mexico). Truman manifesta di utilizzare la bomba atomica contro il Giappone → la prima fu lanciata il 6 agosto 1945 su Hiroshima dall’aereo Enola Gay (70 mila morti con il fungo atomico), ed il 9 agosto 1945 (40’000 morti con il fungo atomico) sul Nagasaki. Molti altri morirono per il fallout. 2 settembre 1945 → sulla corazzata Missouri, l’imperatore Hirohito firma la resa incondizionata del Giappone. La guerra è finita! 03/05/2023 - ASCOLTATA ITALIA Il 23 settembre 1943 su imposizione di Hitler, che aveva fatto liberare Mussolini da un commando tedesco, nasceva la repubblica di Salò o RSI (repubblica sociale italiana). È chiamata così perché era un governo repubblicano che aveva la propria capitale a Salò, sul lago di Garda, ed era un governo fantoccio guidato dal duce privo di autonomia politica e militare (il resto dell’Italia era sotto l’occupazione tedesca). Il governo repubblichino (quello di Salò) proseguì nella politica ferocemente antisemita, portando fino alla primavera del 1945 circa 7 mila ebrei all’interno dei lagher. A Verona fu convocato un congresso per processare coloro che avevano congiurato contro Mussolini durante la seduta del Gran Consiglio del fascismo  si parla di Galeazzo Ciano e Dino Grandi, che furono ritenuti colpevoli e condannati a morte. Su ordine di Berlino, l’RSI dispose la leva militare obbligatoria in modo da formare un esercito della Repubblica Sociale Italiana, che desse manforte ai tedeschi. Tuttavia, moltissimi cittadini italiani, preferirono disertare ed entrare nelle brigate partigiane della resistenza. Infatti, nel settembre 1943, all’interno del centro-nord sotto l’occupazione tedesca, si formò la resistenza al nazifascismo attraverso il movimento partigiano. Questo movimento, prima era un movimento spontaneo e disorganizzato di tutti coloro che si opponevano al nazifascismo e decidevano di combatterlo in modo diretto; successivamente, il movimento della resistenza/partigiano dette luogo a dei nuclei combattenti organizzati che avevano obiettivi militari e politici: dopo aver operato, i gruppi partigiani si rifugiavano in montagna (spesso anche grazie alla collaborazione della società civile che li aiutava). Nelle città erano attivi anche dei nuclei di combattenti (i GAP) che operavano attraverso attentati specifici/azioni terroristiche, come ad esempio nel caso dell’attentato di Via Masella a Roma, contro una colonna delle SS. La rappresaglia tedesca nei confronti di questo attentato, ha determinato l’eccidio delle fosse ardeatine  oltre 200 mila persone furono fucilate a sangue freddo, oltre 300 persone rastrellate nelle strade circostanti e condotte alle fosse ardeatine e uccise. Tra il 25 luglio e l’8 settembre, in Italia si erano ricostituiti i partiti di opposizione al nazi fascismo: - Partito comunista (PC)  guidato da Palmiro Togliatti, esule comunista in Unione sovietica da quasi 20 anni - Democrazia cristiana (DC)  il leader era Alcide De Gasperi ed era colui che raccoglieva l’eredità di Sturzo - Partito socialista italiano  guidato da Pietro Nenni - Partito d’azione  partito di ispirazione liberal-democratica - Partito liberale  guidato da Benedetto Croce Con la riorganizzazione dei Partiti, anche il movimento partigiano acquisì una connotazione politica: infatti il movimento partigiano era diviso in brigate aventi una specifica connotazione politica (es. le brigate di Garibaldi avevano orientamento comunista, mentre quelle di Matteotti avevano orientamento socialista). L’azione delle brigate partigiane fu poi coordinata dal comitato di liberazione nazionale (CLN), organismo politico che includeva tutti i partiti antifascisti che si erano ricostituiti, e che aveva un duplice obiettivo: 1) Coordinare la lotta contro il nazifascismo 2) Assumere la guida dell’Italia liberata, dell’Italia nel post guerra Il CLN non si presentò solo come un organismo che coordinava il movimento partigiano, ma come un vero e proprio organismo politico con cui gli angloamericani dovevano trattare. Invece gli angloamericani si rifiutavano di riconoscere la legittimità politica del CLN, e preferivano interloquire con il governo Badoglio, in quanto lo consideravano molto più affidabile rispetto al CLN  in Italia si venne a creare un vero e proprio dualismo politico fra CLN e il governo guidato da Badoglio. Il movimento partigiano ebbe il suo massimo sviluppo nell’estate 1944 e questa fase è anche quella che ha conosciuto il maggior numero di rappresaglie dei tedeschi nei confronti della popolazione italiana. Gli episodi più feroci ebbero luogo nel corso dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, a Marzabotto e a Montesole. Tra il 27 e il 30 settembre del 1943 il movimento della resistenza acquisì un primo slancio grazie alle “4 giornate di Napoli“, dove a farsi partigiana fu proprio la città, che attraverso un’insurrezione popolare (durata appunto 4 giorni) cacciò il Generale Scholl e le truppe tedesche. Tuttavia, quando gli alleati giunsero a Napoli, riuscirono a risalire di non molto, perché nei pressi di Cassino l’avanzata alleata si fermò e dall’ottobre del 1943 entrò in stallo fino alla primavera del 1944. Con questa entrata in stallo, la resistenza al nazi fascismo al centro-nord venne affidata alle brigate partigiane. Inoltre, all’interno del CLN, iniziavano a formarsi delle spaccature che riguardavano il futuro assetto istituzionale che l’Italia avrebbe dovuto assumere  Infatti: - i socialisti e i comunisti intendevano guidare la transizione verso la Repubblica, giudicando il Re e Badoglio troppo compromessi con il fascismo  volevano porre fine alla monarchia - le componenti più moderate erano meno radicale e più possibiliste riguardo al destino dell’economia 5/05/2023 - ASCOLTATA Per superare le divisioni e ritrovare l’unità antifascista, il leader del PC Palmiro Togliatti, nella primavera del 1944, promuove la “svolta di Salerno”, che consisteva nel rinvio, a guerra finita, della questione istituzionale, ovvero della scelta tra monarchia e repubblica. In Italia si era creato una sorta di dualismo di poteri poiché gli alleati (americani) preferivano dialogare con il governo Badoglio, in quanto consideravano la monarchia più affidabile rispetto ai partiti antifascisti. Tuttavia, il re Vittorio Emanuele III per salvare l’istituzione monarchia, presagendo il malcontento di una larga parte della società civile nei confronti della monarchia (accusata di essere compromessa con il fascismo), affida i poteri di reggenza al figlio Umberto II, il quale assume il titolo di luogotenente del regno (e non re). Il 24 aprile 1944 si forma il primo governo di unità nazionale, presieduto dal generale Badoglio, ma rappresento da tutti i partiti del CLN. Insieme il partito socialista, quello comunista, quello d’azione, e la DC (democrazia Cristiana), decisero di trasferire la presidenza di questo governo a Ivano Bonomi. Nel maggio del 1944 gli alleati riescono a sfondare la linea Gustav ed il 4 giugno Roma viene liberata. L’avanzata alleata prosegue  Firenze viene liberata da un’insurrezione popolare il 31 agosto. Lo scontro tra gli angloamericani e i tedeschi, però, entra nuovamente in stallo lungo la linea Gotica (la dorsale appenninica che corre tra Lucca e Pesaro)  Ciò durerà fino alla primavera del 1945. Il 23 aprile del 1945 quasi tutte le unità tedesche di stavano arrendendo e le brigate partigiane avevano circondato i nemici. Il 25 aprile si festeggia la liberazione dal nazifascismo, quando il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), proclamò l’insurrezione generale, chiamò la popolazione ad insorgere, cacciando gli occupanti nelle principali città italiane. Furono liberate in particolare Bologna, Genova, Torino e Milano. Mussolini dal Lago di Garda cerca di scappare verso la Svizzera, e, nella località di Dongo, viene arrestato, fucilato, ed il suo corpo, insieme a quello di Claretta Betacci, viene portato in Piazzale Loreto a Milano dove furono appesi ed esposti al vilipendio (= infierire sul cadavere) delle folle. Il 29 aprile i tedeschi firmavano la resa. QUESTIONE DELLE FOIBE Riguarda il confine tra la Dalmazia e la Venezia-Giulia (regione Giuliano-dalmata). Cosa successe? Nel settembre del 1943, la zona tra Trieste e Gorizia era stata occupata dai tedeschi mentre i partigiani comunisti dell’ex Iugoslavia guidati da Tito avevano assunto il controllo dell’Istria e della Dalmazia. Si trattava di una strategia parte del contenimento perché attraverso questi aiuti gli americani pensavano di portare dalla propria parte anche alcuni paesi dell’est Europa. Inizialmente infatti gli aiuti furono accetti anche dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia, ma fu Stalin ad imporsi affinché lo rifiutassero. Come risposta all’ERP, nel settembre del 1947, l’URSS promosse la nascita del Cominform, organismo di coordinamento che subordinava a Mosca tutti i partiti comunisti dei paesi liberati dell’Europa dell’est, in modo che rimanessero sotto l’influenza sovietica. PASSAGGIO 2 Riguarda la questione tedesca. La Germania era la grande sconfitta della Seconda Guerra Mondiale, ma allo stesso tempo, anche se giudicata la responsabile dei milioni di morti, rimaneva un paese dalle enormi potenzialità soprattutto economiche, essendo un paese strategico per posizione geografica e per l’apparato produttivo. Nel marzo del 1947 durante la conferenza di Mosca, la Germania fu divisa il 4 zone di occupazione (una inglese, una sovietica, una francese, una americana). Tuttavia, angloamericani e francesi si accordarono per unificare a livello economico e amministrativo le loro due zone (entrambe in una posizione occidentale). Questa unificazione permise alla parte occidentale della Germania di accedere al piano di investimenti previsto dal piano Marshall, e questa possibilità dette a questa parte della Germania l’impulso alla ricostruzione sia produttiva che economica. Nel giugno del 1948, rispetto a questa presa di posizione occidentale, l’unione sovietica rispose chiudendo l’accesso alla parte occidentale della Germania, allo scopo di porla sotto assedio ed impedirne il rifornimento. Gli americani, però, non si lasciarono scoraggiare e organizzarono un ponte aereo che dura quasi un anno per garantire alla Germania approvvigionamenti  ciò costrinse l’URSS, nel maggio del 1949, a togliere il blocco precedentemente imposto. Dopo la questione tedesca, gli americani tra il 1950 e il 1952 stipularono un accordo tra le nazioni (a cui aderirono inizialmente 12 paesi) che prende il nome di “patto Atlantico”. Questo patto prevedeva la mutua sicurezza in caso di attacco militare, e darà luogo ad un sistema integrato di gestione della difesa nazionale, ovvero la NATO. 6/05/2023 - ASCOLTATA PASSAGGIO 3  deteriora le relazioni tra USA e URSS ha per protagonista la Germania. Il 23 maggio del 1949 la parte occidentale della Germania verrà unificata dal punto di vista politico e amministrativo, diventando la Repubblica Federale Tedesca, con capitale Bonn, amministrata da una coalizione cristiano-democratica guidata dal cancelliere Adenauer. Egli era un politico di formazione cristiano-democratica, e molto vicino agli Stati Uniti. Essi vorranno trasformare la Repubblica Federale Tedesca in un capolavoro della ricostruzione, la vetrina del capitalismo occidentale, con lo scopo di mostrare alla Germania Orientale la superiorità delle sue democrazie, (ci investirono molto per farlo). Per tutta risposta la Germania Orientale si trasformò in una Repubblica Popolare di stampo Comunista, nacque la DEDER, (repubblica socialista sotto il controllo sovietico, retta da Ulbrict (che apparteneva al partito comunista)), con capitale Berlino. Mentre la Germania Occidentale andava costruendosi come una democrazia compiuta forte e florida, invece la Repubblica Democratica Tedesca fu caratterizzata da un clima repressivo del blocco sovietico, dal monopartitismo, dalla repressione di ogni forma di opposizione politica e culturale, e da un’economia di piano basata sulla nazionalizzazione della produzione. Il sistema economico di piano rallentò lo sviluppo economico della DEDER, infatti furono molti i tedeschi che si spostavano dalla Germania Orientale a quella Occidentale. PASSAGGIO 4 Avviene quando l’URSS decide che era necessario costruire un cordone di sicurezza ai suoi confini. Esso doveva comprendere un sistema organizzato dei paesi dell’est Europa subordinati alle direttive di Mosca. Ciò comportò che i paesi dell’est, ovvero la Polonia, l’Ungheria, la Bulgaria, la Ceco Slovacchia e la Romania, divennero delle repubbliche popolari cioè paesi comunisti, dove comandava il partito comunista locale, (tutti filo sovietici e subordinati al socialismo reale). Stalin bloccò ogni tentativo di via di sviluppo nazionale al socialismo. Egli voleva impedire che ciascuno di questi paesi potesse trovare una propria via di sviluppo economico, politico e culturale. I sistemi economici, produttivi e politici del blocco sovietico dovevano fare gli interessi della patria del socialismo reale, cioè Mosca/l’URSS. Cosa si intende per socialismo reale? È il socialismo di marca sovietica, ovvero la versione realizzata del marxismo leninismo, diverso dal socialismo teorico, (che era quello di Marx). Per rendere subordinati gli interessi economici dell’Europa dell’est all’URSS, nel 1949 a Varsavia viene istituito il COMECON, che era un circuito commerciale unitario per i paesi dell’est/area di scambio commerciale chiusa, che avvantaggiava l’URSS. Riuscirono a sottrarsi, nell’est Europa, all’ingerenza sovietica solo l’Albania di Emberogia e la Iugoslavia di Tito. Questo perché i partigiani Titini erano riusciti a liberarsi da soli dal nazismo prima dell’arrivo dell’armata rossa e dunque riuscirono a rivendicare una certa indipendenza economica e politica da Mosca. L’ex Iugoslavia di Tito è interessante perché egli riuscì ad entrare nel “terzo polo” insieme ai paesi decolonizzati. Esso era rappresentato dai “non allineati”, cioè coloro che non stavano né con l’URSS né con gli USA. La cosa interessante è che il governo di Belgrado nei paesi comunisti era molto evoluto, un modello di sviluppo PASSAGGIO 5 Coinvolge direttamente gli USA perché negli anni ‘50 si venne a creare un’ossessione anticomunista/caccia alle streghe, avviata dal senatore Maccarti, ed infatti essa prende il nome di Maccartismo. Egli spinse il congresso americano ad approvare una legge per la sicurezza interna che determinò la persecuzione di civili, scrittori, attori, giornalisti ecc, accusati di essere spie per i sovietici o cospirare contro gli USA. Testimonianza di questo spirito anticomunista, fu l’elezione a presidente di Eisenhower, che rispetto a Truman passò dal contenimento al Roulback (andare indietro). Nel 1952 alle presidenziali vinse Eisenhower, che riteneva che non solo fosse necessario bloccare l’espansione dell’URSS, sostenendo i popoli che rifiutavano ricadere sotto la sua influenza. Ma sosteneva che fosse anche necessario estirpare il comunismo, e ciò rese più forti le tensioni. ITALIA (Ci sarà anche qui l’influenza di questo scenario geopolitico). L’Italia del dopoguerra usciva devastata a livello economico, politico, sociale e civile. Aspetto economico: Naturalmente gli anni della guerra, i bombardamenti, l’occupazione, avevano provato il sistema produttivo industriale. Circa i 2/3 delle industrie del nord erano rimaste in piedi ma c’era una carenza di materie prime e risorse energetiche. Le infrastrutture, che avrebbero permesso la ripartenza del mercato, erano distrutte o gravemente danneggiate. Scarseggiavano anche i generi alimentari, costavano molto e si trovavano al mercato/attraverso il contrabbando. La disoccupazione toccava livelli molto alti e vi era un generale e diffuso impoverimento della società civile. Anche l’agricoltura aveva risentito dei costi umani della guerra, mancava la manodopera e molti campi vennero abbandonati. Il dopoguerra accentuò il divario nord-sud e questo si espresse anche in chiave politica. Aspetto politico: Dopo l’8 settembre 1943 nord e sud della penisola avevano vissuto due esperienze diverse. Al centro nord si era sviluppata la resistenza, la rinascita dei partiti del CLN aveva risvegliato l’interesse per la partecipazione democratica, mentre al sud si era trasferito Vittorio Emanuele con Badoglio, quindi era rimasto molto vincolato alla tradizione monarchica. A nord il desiderio di partecipazione democratica, risvegliata dall’antifascismo, nel dopoguerra fece crescere il desiderio di un cambiamento politico e sociale radicale. Mentre a sud la classe dominante restava l’aristocrazia terriera, che non guardava con favore ad una transizione ad una forma di governo repubblicana è democratica perché temeva che sarebbero stati minacciati i loro interessi economici, impedendo lo sfruttamento dei braccianti. Il 21 giugno del 1945 si forma il primo governo dell’Italia liberata a cui presero parte i partiti dell’antifascismo, (quello socialista, comunista, d’azione, dc) e alla loro guida fu messo Ferruccio Patri. La matrice di questi partiti era diversa. Il partito comunista di Togliatti aveva come base politica ed elettorale la classe operaia. I socialisti erano guidati da Nenni, che aveva come base elettorale la classe lavoratrice e gli impiegati. Socialisti e comunisti avevano un’intenzione comune, ovvero trasformare l’Italia in una Repubblica Democratica che portasse avanti riforme strutturali a vantaggio dei lavoratori, ed erano sostenuti anche dalla classe intellettuale. Le questioni che il primo governo di unità nazionale dovette affrontare furono i seguenti (sono 3): 1. c’era una questione sociale importante che riguardava la de-fascistizzazione dello stato, epurando dalle pubbliche amministrazioni i funzionari fascisti, sostituendo la vecchia classe dirigente fascista con l’epurazione degli apparati statali. Questa operazione fu lunga e complessa. Infatti nel dopoguerra era stato istituito un tribunale per giudicare i reati fascisti ed una commissione per valutare la compromissione dei funzionari pubblici con il fascismo. Queste procedure furono molto lente, e nel 1946 il ministro della giustizia Togliatti, dovette ricorrere all’amnistia generale per i fascisti e non ci fu mai una vera e propria sostituzione della classe dirigente fascista, (furono pochi i condannati) 2. La smobilitazione delle formazioni partigiane. Nel centro nord la resistenza aveva visto oltre 120 mila combattenti, la società civile italiana era armata, adesso si doveva normalizzare la situazione. Soprattutto perché all’indomani della fine della guerra l’Italia aveva conosciuto episodi di giudizi/violenze sommari. La resistenza non è stata solo una guerra patriottica contro gli occupanti tedeschi, ma anche una guerra civile che vide la contrapposizione tra fascisti e antifascisti italiani. Quindi alla fine della guerra si aprì la resa dei conti. Ovviamente fu chiesto ai civili di riconsegnare le armi De Gasperi, allo scopo di assicurare alla dc una maggioranza di governo monocolore, (senza bisogno dell’appoggio di nessun’altra forza politica), aveva promosso una riforma elettorale fortemente maggioritaria, chiamata legge Truffa. Essa prevedeva che i 2/3 dei seggi in parlamento fossero dati al partito che avesse preso il 50%+1 dei consensi. Ma la base elettorale della dc non apprezzò questa riforma, ed infatti alle elezioni politiche del 53, sebbene rimase il partito di maggioranza, perse molti consensi (che non superarono il 50%+1). Infatti la guida del partito fu assunta da Amintore Fanfani, essa includeva personaggi appartenenti alla sinistra della dc, vicini ai temi di giustizia sociale e alle classi lavoratrici. Tra i più importanti Aldo Moro, Drabiani, Bronchi. Questo cambiamento di rotta in seno alla dc si registrò anche, nel 1955, per la nomina del presidente della Repubblica Bronchi, (che fu votato anche dai socialisti e dai comunisti). POLITICA ESTERA Alla fine del 1948 era già chiara l’intenzione di De Gasperi di schierarsi in modo netto sotto l’ombrello nucleare degli USA. L’Italia durante il governo De Gasperi entrò a far parte sia del Patto Atlantico, che, a partire dall’aprile del 1949 della NATO, beneficiando degli aiuti previsti dal piano Marshall. 10/05/2023 - ASCOLTATA Nel 1950 De Gasperi, grazie all’appoggio statunitense, ebbe la possibilità di conservare un protettorato amministrativo/amministrazione fiduciaria sulla Somalia. Nel 1955, al posto di De Gasperi politicamente, si affermò Fanfani, il quale cercò di attribuire all’Italia una posizione più autonoma rispetto agli Stati Uniti, e ciò comporto il fatto che l’Italia divenne promotrice di un blocco di organismi comunitari europei (blocco antenato dell’Unione Europea). Uno di questi organismi fu la CEE (Comunità Economica Europea), istituita del 1957 con lo scopo di creare uno mercato economico comunitario e di rafforzare le democrazie europee. L’Italia, nel 1955, entrò a far parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), con lo scopo di promuovere la pace a livello internazionale. IN AMBITO ECONOMICO Nel corso degli anni ‘50 verrà a realizzarsi in Italia il “miracolo economico”: l’Italia da paese rurale qual era diventa paese industrializzato. Questa industrializzazione fu però disomogenea sia a livello territoriale (perché l’ita diventerà una potenza industriale a nord), e per quanto riguarda i settori produttivi (perché i settori che si svilupparono furono quello automobilistico, meccanico ed elettrodomestici, tessile e della lavorazione delle materie plastiche). Nasce quindi anche il consumo di massa, e l’Italia diventa anche una potenza esportatrice, dunque non è più costretta ad importare molta produzione necessaria per il fabbisogno interno. Sostanzialmente il PIL cresceva di quasi 5 punti percentuali ogni anno ed il reddito pro capite raddoppiò tra il 1952 e il 1963. Le cause del miracolo economico furono molteplici: alcune di carattere nazionale altre globale. Cause: - Dopo la guerra, l’Europa in via di ricostruzione apriva nuove possibilità di mercato in cui esportare i propri prodotti  quindi le possibilità economiche del dopoguerra erano importanti - Vi era stato un decisivo miglioramento tecnologico, recepito anche dall’Italia, che quindi portarono al miglioramento della produzione - l’Italia ebbe a disposizione non solo una maggiore quantità di materie prime, e grazie all’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), anche una maggiore disponibilità di fonti energetiche per sviluppare l’industrializzazione. - Nel corso degli anni ’50 furono costruite molte centrali idroelettriche e termoelettriche per sfruttare a livello industriale il settore idroelettrico - Su indirizzo del governo, le banche furono esortate ad elargire crediti a tassi di interesse vantaggioso  questo favorì gli investimenti - L’ampia disponibilità di manodopera, grazie all’incremento delle nascite Dobbiamo però tenere conto anche del fatto che il miracolo economico italiano nascondeva molte contraddizioni: - Si manteneva con l’impianto dell’economia mista italiana  il finanziamento delle imprese pubbliche in Italia prevedeva un ampia partecipazione dello stato, sia attraverso delle commesse dirette sia attraverso l’IRI  il capitale investito appartenente allo stato fu ingente all’interno della produzione industriale  questo, nel corso della storia italiana, determinerà numerose criticità - L’industrializzazione non fu omogeneo su tutto il territorio ma andò ad investire il nord  questo determinò un flusso migratorio di oltre 2 mln di persone da sud a nord  si crea nelle città più grandi, come Torino e Milano, una questione sociale con la necessità di integrare il tessuto sociale Naturalmente da questa industrializzazione il sud Italia rimase escluso. Andiamo a vedere gli stessi anni nel contesto europeo. Dalla metà degli anni ‘50 lo scenario internazionale caratterizzato dalla contrapposizione tra USA e URSS, conobbe alcuni cambiamenti. Questi costituirono una parziale distensione nei rapporti tra USA e URSS ma soprattutto dettero luogo ad una profonda condanna dello stalinismo. Nel 1953 Stalin muore e si pone la questione della sua successione. Uno dei candidati a prendere il posto di Stalin, fu il braccio dx di quest’ultimo, Beria. Tuttavia si andrà affermando una corrente del partito comunista sovietico (PKUS) antagonista a Stalin e molto critica nei suoi confronti. Questa era guidata da Krusciov. Proprio Krusciov nel 1955 assunse il potere, sia la segreteria generale del partito che la presidenza dell’URSS. Il suo obbiettivo era quello di sostituire la nomenclatura stalinista (la corte di stato) giudicata troppo corrotta e rea di crimini efferati. L’epoca di Krusciov era caratterizzata da un vento di cambiamento, che lasciò presagire ai paesi dell’est Europa un rallentamento della stretta repressiva, mentre lasciava presagire all’Occidente, un clima di maggiore distensione nei rapporti con l’Unione Sovietica. La chiave di volta fu il febbraio 1956 durante il 20esimo congresso del PKUS, nel corso del quale furono denunciati pubblicamente i crimini perpetrati da Stalin. Stalin, insieme ai suoi uomini di fiducia, fece da capo espiatorio presentandosi come i responsabili del terrorismo sovietico. Il 20esimo congresso del PKUS da un lato dava inizio ad una destalinizzazione (epurazione/rinnovamento della vecchia classe politica) ma, allo stesso tempo, fu un’operazione più di facciata che di sostanza perché Krusciov non fece né un’analisi dei limiti effettivi dell’economia di piano, né andò ad esaminare le contraddizioni del regime sovietico, andando a vedere come l’autoritarismo sovietico e la privazione delle libertà stessero corrodendo dall’interno l’Unione Sovietica. Conseguenze: Krusciov dichiarò di accettare anche delle vie nazionali al socialismo = mostrò l’intenzione fittizia/falsa di riconoscere ai paesi dell’est Europa (Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania, Ceco Slovacchia) una maggiore autonomia dal punto di vista politico ed economico  illuse i paesi dell’est Europa di riconoscere loro maggiore spazio/autonomia sia nelle scelte politiche che in quelle economiche. Questa illusione risvegliò forme di opposizione all’URSS, che si svilupparono nel 1956 soprattutto in Ungheria e in Polonia. 1955  Krusciov sciolse il Cominform, che subordinava all’URSS l’economia di tutti gli altri paesi, e ricompose lo strappo politico con la Iugoslavia di Tito riconoscendo anche il socialismo iugoslavo, che non era subordinato a quello sovietico. Come alternativa al Cominform, nel 1955, si venne a creare il patto di Varsavia, che era un’alleanza militare tra i paesi del blocco sovietico e anche l’alter ego della NATO Nel 1956, pensando che Krusciov avrebbe inaugurato un nuovo corso politico ed economico, in Polonia, Komulca, che guidava il partito dei lavoratori polacchi, guidò un grande sciopero degli operai nella città di Potsdam per richiedere maggiori libertà in ambito economico e produttivo. Le manifestazioni operaie si svilupparono anche nel corso dell’autunno, e infatti questa stagione prende il nome di “Autunno polacco” e furono appoggiate dalla chiesa Cattolica polacca. In particolare, le richieste dei lavoratori erano quelle di liberalizzare l’economia e di dare maggiori diritti ai lavoratori stessi. Nel 1956, tuttavia, la situazione si risolse con un compromesso tra URSS e Polonia, compromesso di cui fecero le spese i lavoratori polacchi. Questo perché Komulca trattò con Krusciov la sua ascesa al potere, in cambio della sua fedeltà a Mosca. Degli eventi del ’56, rimase come eredità il carattere antisocialista e anticomunista della chiesa cattolica polacca. 12/05/2023 - ASCOLTATA Il 1956 è anche un anno importante per l’Ungheria, poiché i lavoratori ungheresi vedendo uno spiraglio di allentamento della direzione sovietica di K, cominciarono a dare avvio ad una stagione di manifestazione, scioperi. A chiedere maggiore autonomia rispetto all’Unione sovietica furono proprio i circoli culturali di Budapest. In particolare il bersaglio delle proteste era il segretario del partito filo comunista sovietico Rakosi. Di fronte alle agitazioni, Rakosi diede le proprie dimissioni dal partito e al suo posto arrivò un esponente dell’ala riformista del partito comunista ungherese, Imre Nagy. Nagy, l’1 novembre 1956 dette seguito al desiderio ungherese di emanciparsi da Mosca e per questo motivo in questa data dichiarò in modo ufficiale l’uscita dell’Ungheria dal patto di Varsavia  Questa presa di posizione fu interpretata da mosca come un tentativo di portare avanti una contro- rivoluzione/un atto di ribellione, e per questo motivo meditava l’intervento armato in Ungheria. Nagy, nel frattempo, espresse anche la volontà di ripristinare il pluralismo politico e di riavviare forme democratiche. A questo punto fu proprio Kadar, esponente dell’ala filosovietica del partito comunista ungherese, a chiedere l’intervento armato di Mosca, che tra il 3 e il 6 novembre del 1956 mandò i carri armati in Ungheria per porre fine alle rivolte. ANNI 50  QUESTIONE CUBANA L’America Latina era sotto l’influenza politica economica statunitense e la dottrina del Rollback coinvolse in modo violento l’isola di Cuba.
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