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Seconda guerra mondiale, Sintesi del corso di Storia

Sintesi seconda guerra mondiale: dall'invasione della Polonia alla Pace di Norimberga

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

Caricato il 08/06/2023

giada-nocerino
giada-nocerino 🇮🇹

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Scarica Seconda guerra mondiale e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA SECONDA GUERRA MONDIALE La prima guerra mondiale aveva mostrato al mondo cosa la guerra fosse diventata. L'Europa dopo 4 anni di conflitto esce stravolta dai trattati di Versailles, ma la sensazione che quella appena firmata non fosse una pace ma una tregua diventa rapidamente realtà. Nel 1917 il presidente americano Woodrow Wilson, prima di entrare in guerra, aveva dichiarato: “Vi prometto che questa sarà l'ultima guerra, la guerra che porrà fine a tutte le guerre”. LE CAUSE Negli anni 30 il sistema europeo era irriconoscibile da quello che si presentò in Francia: nel 1919 in Italia il governo democratico era stato schiacciato dal regime fascista guidato da Benito Mussolini ormai da 10 anni; in Germania il partito nazista vedeva, in Adolf Hitler, l'unica soluzione. Un nuovo Reich tedesco si era creato in Europa, il terzo Reich. Dalle ceneri dell'impero russo era nata l'unione sovietica, che era attraversata dai grandi cambiamenti voluti da Joseph Stalin La terza via del fascismo dilaga in Europa. La Spagna è la vera vittima della tensione che sta montando in quegli anni. Una guerra civile scoppia tra i nazionalisti di Francisco Franco e la Repubblica eletta. La Repubblica spagnola diventa il primo campo di battaglia di queste nuove potenze. Dal 1936 al 1939 le forze fasciste di Franco, appoggiate da Italia e Germania, e quelle repubblicane, appoggiate specialmente dall’URSS, si scontrano. La vittoria finale va ai franchisti, aumentando la lista di stati allineati con Germania e Italia. Mentre però la guerra di Spagna in pieno svolgimento, il vero protagonista di questi anni, Adolf Hitler, sta stilando un piano di azione per il Terzo Reich. Il programma del fuhrer è semplice: l'assetto del trattato di Versailles doveva essere eliminato in quanto ingiusto per la Germania; il popolo tedesco, sparpagliato per tutta Europa, doveva essere riunito sotto il Reich (teoria dello spazio vitale); l'unione sovietica, simbolo del comunismo sovversivo, doveva essere annientato. La volontà di conflitto è ovvia, ma Hitler non desidera uno scontro aperto contro le grandi potenze occidentali (Francia e Regno Unito) e se non veterano della prima guerra mondiale è conscio dei rischi di una guerra su due fronti. Nel frattempo il Regno d'Italia decide di portare a termine un lavoro iniziato nel tardo 800: nell'ottobre del 1935 le truppe italiane iniziano la marcia verso Addis Abeba, capitale dell'Etiopia, per finire la conquista del Corno d’Africa. La campagna è un successo: già nel maggio del 1936 il monarca etiope fugge in esilio. Mussolini può finalmente annunciare che l'impero sta tornando a Roma. Il prezzo diplomatico è alto: il regime fascista non è più visto come mediatore moderato tra Hitler e le potenze occidentali, ma come un suo diretto alleato. La società delle Nazioni punisce il governo fascista con pesanti sanzioni l'economia italiana; in tutta risposta Mussolini avrebbe abbandonato i banchi della società nel dicembre del 1937, così allontanandosi dalle grandi democrazie occidentali. In quegli anni il Regno Unito è guidato dal conservatore Neville Chamberlain, che in realtà si trova abbastanza d'accordo con l'idea del fuhrer, nel senso che anche lui voleva evitare a tutti i costi la guerra fra grandi potenze. L'impero britannico era infatti uscito provato dalla prima guerra mondiale, nessuno era disposto a combattere ancora e Chamberlain interpreta questa volontà con la politica dell’appeasement, consci delle ingiustizie della pace di Versailles, le richieste di Hitler andavano assecondate immediate, per evitare lo scontro. Dai banchi dell'opposizione inglese tuona Winston Churchill, convinto che sia impossibile addomesticare un dittatore come Hitler. In Francia, nel frattempo, non se la passano bene. Sebbene i francesi fossero i garanti dei trattati di Versailles, una crisi profonda è stata ereditata dalla grande guerra e le fratture politiche minano la società francese. All'ombra della Torre Eiffel non c'è volontà di combattere. Arroccati dietro la linea Maginot, un sistema difensivo che corre per tutto il confine Franco tedesco, i francesi si sentono al sicuro. Frammentata all'interno, con una destra filofascista e un
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