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Primitivismo e Arte Contemporanea: Origini e Significato, Appunti di Storia dell'arte contemporanea

Una panoramica storica del primitivismo nell'arte contemporanea, dalla sua nascita agli inizi del 900 fino alle diverse forme e influenze che ha avuto. Il testo tratta della genesi del primitivismo, dei suoi termini e simboli, e dell'influenza di artisti come Picasso e le loro opere chiave. Viene inoltre discusso il ruolo delle accademie di belle arti e la reazione contro la monolitica cultura artistica che veniva insegnata all'interno di esse.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 17/06/2022

alexandra.ograda98
alexandra.ograda98 🇮🇹

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Scarica Primitivismo e Arte Contemporanea: Origini e Significato e più Appunti in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! 19 febbraio, Lez n 2. parte principale programma: manuale. Con ​arte contemporanea ​in ​ambito universitario in Italia​ si intende in maniera molto chiara quello che accade durante l’età contemporanea. All'​inizio dell’800​, se non nel 1815 col congresso di Vienna, dobbiamo far partire il nostro discorso. L’arte contemporanea in Italia è un periodo di continua crescita ma che prende avvio all’inizio del 19 secolo. Se noi usciamo fuori dai confini italiani per arte contemporanea si potrà intendere qualcosa di molto diverso. In ambito internazionale l’800 fa parte dell’ambito moderno, quindi artisti come Monet e Van Gogh sono moderni per loro..per noi invece sono contemporanei. Quindi l’inizio dell’arte contemporanea può variare molto a seconda di dove ci troviamo. Per noi, in Italia, può iniziare col neoclassicismo o col romanticismo, quindi a inizio 800. Già nelle accademie di Belle Arti tendono a iniziare con la fine dell’800-inizio 900. In ambito internazionale solitamente si tende partire col: -1900 se si ha una concezione molto elastica. -alla metà del 900, 1945, fine seconda guerra mondiale. -1968 circa. Anno in cui esplode a livello internazionale una rivoluzione culturale. Anno in cui si data la nascita di molte esperienze di rinnovamento dell’arte che vengono definite neoavanguardie. -poi c’è chi in ambito internazionale, in ambito anglosassone in particolare, accetta la definizione di arte contemporanea solo per quelle esperienze che non siano state assolutamente storicizzate..cioè per gli artisti viventi e tutto ciò che ancora risulti lontano da una chiara e ordinata storicizzazione. Poi ad esempio in America Jackson Pollock non viene considerato un artista contemporaneo. Pollock muore alla metà degli anni 50 ed è considerato un classico nel mondo della ricerca storico-artistica americana: assolutamente storicizzato. Romanticismo: movimento estremamente complesso che si mette in moto per gradi a seconda della prospettiva da cui lo si guarda. Inizia fra 700 e 800, ma è soprattutto all’inizio dell’800 che certe esperienze del movimento romantico prendono forma in maniera forte. Non esiste un punto corretto di inizio. Nell’ambito della storia dell’arte contemporanea dobbiamo trattare i termini con estrema cautela. P.Picasso, Les Demoiselles d’Avignon, 1907, olio su tela, cm 243 x 233, MoMA, NYC. Quadro che più di ogni altro ​simboleggia il primitivismo nell’arte contemporanea. Con primitivismo solitamente si intende (semplificando molto) una ​sorta di innamoramento culturale verso forme d’arte appartenenti a civiltà lontane​ come quelle dell’​Africa​ e dell’​Oceania​. Sono civiltà che diventano ​oggetto di studio attentissimo e appassionato​ dagli ​artisti delle avanguardie ​all’inizio del ​900​. Quest’opera è realizzata dal pittore spagnolo a ​Parigi​, culla delle avanguardie storiche,​ tra la primavera e l’estate del 1907​. E’ un caso emblematico. La storia dell’arte solitamente riconosce in questo dipinto una sorta di primato​, cioè il fatto di aver saputo elaborare all’interno di un linguaggio moderno delle indicazioni provenienti da oggetti di scultura africana. I due volti sulla destra sono sempre stati indicati come la testimonianza di forte di questo modo nuovo di citare la scultura africana. Questo dipinto per moltissimo tempo, oggi non più, è stato considerato il punto d’avvio dell’avanguardia per eccellenza, il cubismo. Solitamente si data proprio con la primavera-estate del 1907 la nascita del cubismo perché Picasso intorno al luglio del 1907 considerò finito questo grande quadro. Non lo espose per alcuni anni: venne esposto nel 1916 per la prima volta..quando ormai Picasso era già famoso e aveva aveva delle vendite assicurate dal mercato piuttosto forte che alcuni suoi galleristi e collaboratori gli garantivano sulla piazza parigina. Per questo motivo lui non aveva bisogno di esporre per farsi conoscere. Questo dipinto nell'estate del 1907 venne conosciuto più o meno da tutti i critici, gli artisti, gli appassionati d’arte influenti, che vivevano a Parigi. Picasso aprì le porte dello studio e invitò, grazie anche all’aiuto di pittore amici o poeti come Apollinaire, che portarono altri artisti appassionati. In questo modo il quadro suscitò uno scandalo nella Parigi del tempo. Mai prima d’allora la scultura africana, che era stata recentissimamente scoperta da altri artisti,era entrata a far parte in maniera tanto esplicita in un’opera nuova. Questo è forse davvero uno dei primissimi casi in cui possiamo trovare una traccia forte e chiara di un interesse per la scultura africana. Parlare di primitivismo fissando un punto di avvio con questo dipinto è una forzatura che oggi pare inaccettabile​. Una semplificazione inaccettabile. Di primitivismo, ​di primitivi, si parlava ormai da lunghissimo tempo​. Picasso non arriva per primo a esporre-elaborare un'arte che possiamo definire primitiva. Questo quadro è solo uno dei diversi episodi che fra 800 e 900 ha mostrare un interesse per civiltà e culture diverse da quella europea, lontane dalla tradizione rinascimentale che aveva caratterizzato per secoli e secoli l’insegnamento e l’educazione degli artisti, nominando in qualche modo il gusto del pubblico e degli scrittori d’arte in Europa. Il primitivismo è qualcosa di più complesso. Il primitivismo è un fenomeno, un atteggiamento critico, un orientamento del gusto, che trae le sue radici da una serie di riflessioni molto diverse fra loro che maturano e si infittiscono nel corso del 700 e prendono poi forma chiara ma non omogenea nel corso del 19esimo secolo. Una cosa che accomuna tutti i primitivismi è una sorta di ​reazione alla tradizione classica ​che vede nel rinascimento un punto altissimo di progresso culturale e artistico. Momento in cui la grandezza luminosa dei modelli antichi e nobili, quell’​arte greca e romana​, ​viene​ in qualche modo ​ripristinata. Un modello che andava a coincidere con il sistema di educazione e valutazione che c’era all’interno delle accademie. Nel mondo europeo le ​accademie di Belle Arti ​sono le​ istituzioni di riferimento in tutto il mondo occidentale. Gli artisti quando decidono di intraprendere la carriera d’artista hanno come obiettivo principale quello di formarsi presso le scuole migliori, cioè le​ migliori Accademie​. Questo avviene in maniera molto chiara in Francia, dove Parigi è chiaramente il centro della vita culturale. A Parigi l’Accademia di Belle arti svolge un ruolo di cruciale importanza. L’artista giovane viene selezionato e ammesso dall’Accademia​ agli studi, ed è un artista che ha una carriera pressoché garantita. Chi non viene ammesso all'Accademia deve seguire dei percorsi alternativi. Maggiore è la distanza rispetto alle accademie e ai suoi maestri e maggiori saranno le difficoltà per gli artisti che vogliono affacciarsi sul mondo dell’arte e confrontarsi col pubblico e la critica. I ​primitivismi nascono alla fine del 700 e si sviluppano meglio nell’800 come reazione​ a questa monolitica idea di una ​cultura artistica che viene insegnata all’interno delle Accademie di Belle Arti​ e ​promossa attraverso​ tutte le iniziative come le ​mostre​, come i ​Salons​ in Francia. I salons sono delle mostre grandiose che inizialmente vengono organizzate una volta ogni due anni e poi si passa a cadenza annuale in cui i professori dell’Accademia sotto il coordinamento dell’equivalente ministero della cultura le organizzano. Gli artisti che venivano ammessi ai salons erano artisti solitamente graditi o appartenenti alle Accademie. Esistono studi e pubblicazioni di vario genere che potrebbero confermare questo interesse sempre più forte nel corso del 700 e poi anche all’inizio dell’800 per i cosiddetti primitivi. I primitivi sono gli artisti i più antichi che stanno in qualche modo a capo, alle radici delle culture e delle civiltà moderne. Di solito vengono indicati come primitivi, come fenomeni culturali e artistici diversi dall’antichità greca e romana che sono un modello nobile ed elevato da sempre. Jean baptiste Seurat da joncour è stato nel corso dell’800 uno scrittore d’arte che ha lavorato moltissimo nel recuperare, tracciando una sorta di storia dell’arte generale, nell’età medievale una centralità. Il Medioevo viene indicato come fonte e come modello a partire dall’800 con testi come quelli di Seurat da Joncour. Esistono anche possibili spunti all'interno di scrittori di tutta Europa. In Francia in particolar modo le riflessioni sulle culture si sviluppano in maniera abbastanza intensa. Antoine Court de Gébelin scrive Le mond Primitif (Parigi, 1773-1796), una serie di volumi concentrati su un mondo primitivo indicato come una sorta di punto di partenza di tutte le lingue del mondo moderno. E’ un’opera in molti volumi, tipo 9. Molti di questi volumi sono dedicati all’evoluzione di alcuni ceppi e tradizioni linguistiche. Il mondo primitivo che ha in mente questo autore è un mondo in cui in una sorta di utopia l’arte delle testimonianze più antiche, ma anche medievale è un’arte simbolica, allegorica, semplice..che esprime in maniera molto diretta e chiara una dimensione religiosa che accomuna gli uomini di tutto il mondo. Questa idea di una semplicità e di un'ingenuità come elemento che va a caratterizzare la cultura primitiva cresce soprattutto con ​Paillot del Montabert​, che scrive tra la fine del 700 e l’inizio dell’800, due testi fondamentali: a noi interessa ​Dissertazione sulla pittura del medioevo​ e circola già dal 1812. Lui frequenta lo studio di David, campione del neoclassicismo francese. Nel 1829 pubblica poi il trattato completo sulla pittura. All’interno di questi testi, in particolar modo nella Dissertazione, lui elabora e raccoglie, ordina,una serie di idee che circolavano nella Parigi e negli atelier come quello di David. Idee che vedevano sempre più spesso nell’​arte medievale​ un'​arte umile​, ​rispettosa​ e ​semplice​. Un’arte molto semplice e​ spontanea ​veniva ​contrapposta alla prepotenza e all’arroganza dell’arte greca​ e soprattutto ​romana ​e ​rinascimentale​ che apparivano ingombranti. Il caso di Raffaello all’interno di questi testi viene indicato come un esempio non negativo..in una spiegazione semplificata potremmo immaginare una connotazione negativa. Raffaello viene individuato come un artista che sa mantenere e garantire con la semplicità e la purezza della religiosità che caratterizzava anche l’arte del medioevo. Viene indicata l’introduzione della pittura ad olio con la pittura fiamminga da Van Eyck in avanti come un momento di crisi, una sorta di ingresso in una fase corrotta della storia dell’arte. Siamo in un ambiente in una Francia sta vivendo radicali violente trasformazioni e conflitti. L’atelier di David è pienamente coinvolto in questa cosa: dopo la caduta di Robespierre David viene imprigionato e si riscatterà solo dopo qualche tempo con un’operazione diplomatica e ben condotta. In questo ambiente va formandosi un gruppo dal nome ​Barbus​, dalla barba che molti membri portavano (ma c’era anche una donna). Può essere considerato una sorta di prototipo dei primitivismi e dei gruppi modernisti che volevano rinnovare e trasformare l’arte rispetto alle norme che l'avevano caratterizzata fino a quel tempo. (NON un prototipo delle avanguardie. Con avanguardie storiche si intendono dei movimenti che nascono principalmente in Europa (Francia, Inghilterra, Germania) ma non solo, che hanno delle caratteristiche comuni. Sono raggruppamenti di artisti: espressionisti, cubisti, futuristi, dadaisti.. e si muovo in maniera del tutto indipendente rispetto alle accademie e alle scuole. Solitamente scrivono dei testi teorici, solitamente hanno un capofila che può essere uno degli artisti o può essere un teorico-critico d’arte-scrittore→ es: Marinetti per il futurismo. Di solito questi gruppi hanno come obiettivo il combattere in prima linea contro una serie di norme e di abitudini che a loro giudizio apprimevano la cultura e l’espressività in un determinato tempo. Per liberare l’espressività, per uccidere norme, padri e regole, e per spingere in avanti la ricerca l’avanguardia si pone come prospettiva quella di abbattere quelle regole e di crearne delle nuove) Da questo punto di vista il gruppo dei Barbus in qualche maniera anticipa già alcuni degli elementi tipici dei movimenti d’avanguardia. I Barbus NON SONO una proto avanguardia. Noi abbiamo pochissime informazioni su questo gruppo. Troviamo delle informazioni su questo gruppo nel libro di Antonio Pinelli. All’alba della boem: libro interessante che parla di questo gruppo. Non tutto il libro di pinelli va studiato nello stesso modo. Ci sono dei paragrafi che sono tutto sommato più importanti di altri. Ci sono dei capitoli per l'architettura che vanno letti ma non saranno chiesti all’esame, se non a grandissime linee. Altra similitudine coi gruppi di inizio 900: il fatto di essere tutti molto vicini dal punto di vista anagrafico: più o meno tutti della stessa generazione. Sono artisti nati in diverse zone della Francia e si trovano a formarsi e a perfezionare la propria carriera all’interno dell’atelier di David verso la fine del 700. Alcuni di questi artisti, e in particolare Maurice Quay (un po’ il capofila), alcuni di questi artisti condurranno una vita particolarmente difficile e disagiata e moriranno anche piuttosto presto. Tutti questi artisti si ritrovano e si conoscono nell’atelier di david alla Fine del 700 nel momento in cui David cerca e trova la via per riscattarsi dopo quello che era successo con robespierre, cioè facendo il dipinto le Sabine. Questo dipinto tendo a una sorta di pacificazione dopo le drammatiche cose che avevano caratterizzato la Francia. E’ scena ricca di riferimenti all’antico. A differenza del Giuramento del degli Orazi e altre opere che lo avevano reso famosa, questa viene qualificata subito come un’opera greca caratterizzata da una semplicità del tratto, schezza del tratto e anche da una certa bidimensionalità con questa folla e queste lance e questi fumi che tendono a schiacciare sul primo piano l’attenzione dell’osservatore creando una sorta di asse orizzontale col gesto della donna e i gesti dei capipopolo. Sulla destra abbiamo Romolo con lo scudo che rimane bloccato su questa linea in primo piano. Questa bidimensionalità costituisce un elemento nuovo nella pittura di David. Questi giovani artisti finiscono nello studio del maestro quando lui fa le Sabine. Questi artisti che hanno delle carriere molto diverse, sia alle spalle che al futuro. Il loro atteggiamento è particolarmente polemico nei confronti delle accademie. Si può parlare di una sorta di radicalismo estetico per i Barbus. Maturano ben presto delle idee sulla tradizione artistica che sono fondamentali in linea con quelle di Paillot del Montabert. Soprattutto Maurice Quay voleva rigenerare il linguaggio artistico attraverso un’opera di purificazione che si doveva condurre attraverso lo studio dei primitivi (artisti medievali) e attraverso la lettura e lo studio di opere letterarie come i poemi epici di Ossian che fondamentalmente è uno dei grandi miti che caratterizza questo momento storico. Ossian è un antico cantore celtico, una sorta di Omero del nord e le sue opere vengono diffuse da James Mcpherson, un britannico che è l’inventore di queste opere. Le opere di Ossian diventano una sorta di punto di riferimento per chiunque desideri tornare alle origini più arcaiche della civiltà europea. Abbiamo pochissime notizie di Maurice Quay. Non abbiamo opere sue, come non le abbiamo della maggior parte degli artisti di questo gruppo. A lui si attribuisce a lui solo un quadro di giovane uomo. Di lui esiste un ritratto di Riesener: stile molto bohemien, figura poco nobile e composta. Lui si fa promotore di questa rilettura di Ossian e anche di Omero e del medioevo, e convince questi suoi compagni di atelier e di studi a intraprendere una sorta di avventura vera e propria. Il gruppo intorno al 1800 abbandona in blocco lo studio di David. Le notizie derivano da De le Creuze, un cronista, una persona che ha praticato all’atelier di David e che ha raccontato molti episodi e ha descritto molte delle figura che animano quell’atelier. Maurice Quay abbandona l’atelier e convince gli altri a seguirlo. In questo periodo nell’atelier di David lavora anche Ingres. Maurice si ritira a Sciaiò, vicino Parigi, che allora era una zona di periferia e insieme ai suoi amici si ritira in una sorta di vita monastica all'interno del convento abbandonato della visitazione di Santa Maria. Era un convento in gran parte diroccato che per certi versi poteva evocare l’idea di resti antichi, quasi di una sorta di scavo archeologico. All’interno di questo convento il gruppo dei Barbus è un punto di rottura con le accademie. Loro hanno la barba, vestono con tuniche, abiti molto sgargianti, si fanno vedere in discussioni molto accese. Vengono presi in giro, scatenano delle discussioni. Vengono indicati come primitivi. Dipingono pochissimo. Molto probabilmente alcuni smettono durante questa fase della loro vita di dipingere e vanno a formare una vera e propria setta. In questo convento cerca di creare una sorta di comunità in qualche modo è legata con la natura..la natura diventa un elemento fortissime, se non centrale. Radicalizzarsi delle scelte di vita, creare una sorta di comunità isolata, immersione nella natura..elementi che torneranno anche in gruppi primitivisti che caratterizzano la scena europa nell’800-inizio 900 come il gruppo del ponte. Gleizes, autore di una dieta vegetariana catechizza i compagni.
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