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La seconda rivoluzione industriale: una trasformazione socio-economica, Appunti di Storia

La seconda rivoluzione industriale, iniziata nella seconda metà del settecento e proseguita fino agli inizi del novecento, ha portato a trasformazioni socio-economiche di grande rilevanza. Con l'introduzione di nuove tecnologie, come l'elettricità e l'industria elettrica, si è assistito a un forte sviluppo nell'industria del ferro, acciaio e carbone. Nuove invenzioni, come il telefono, il motore a scoppio e la dinamite, hanno segnato un punto di svolta nella storia industriale. Il lavoro è stato riorganizzato con nuovi criteri, come la divisione del lavoro in catena e la gestione centralizzata delle industrie. La seconda guerra mondiale, che ha visto il conflitto tra due ideologie diverse, ha segnato un punto di svolta nella storia mondiale. Il totalitarismo, un sistema politico e statale che subordina tutte le attività umane ai fini di un gruppo dominante, si è affermato in questo contesto.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 23/08/2021

mario-giordano-11
mario-giordano-11 🇮🇹

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Scarica La seconda rivoluzione industriale: una trasformazione socio-economica e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La seconda rivoluzione industriale La seconda rivoluzione industriale è uno degli avvenimenti storici da studiare bene per comprendere gli eventi successivi. Ecco per voi allora un riassunto della seconda rivoluzione industriale. Leggetelo e sarà utile per un ripasso semplice e veloce di un importante argomento storico, che ebbe inizio nella seconda metà del Settecento e proseguì fino agli inizi del Novecento con conseguenti trasformazioni della società e dell'economia. Dal 1873 al 1896, i paesi dalle economie più avanzate per oltre un ventennio furono colpiti da una crisi di assestamento del processo d’industrializzazione (Grande Depressione). La ripresa del 1896 avvenne grazie all'introduzione di nuove invenzioni e tecnologia nel mondo industriale: L'industria subisce una profonda trasformazione, con l'introduzione di nuove tecnologie, in particolar modo, grazie all’elettricità, utilizzata dapprima per l'illuminazione, poi per il funzionamento delle macchine adoperate nelle industrie, nacque l’industria elettrica, che si diffuse negli ultimi due decenni del XIX secolo. Si verificò un forte balzo in avanti nell'industria del ferro, acciaio e carbone. Nel 1876 Alexander Bell perfeziona il telefono inventato da Meucci. Negli anni Ottanta fu perfezionato il motore a scoppio. Nel 1887 Alfred Nobel inventò la dinamite. Nel 1895 Guglielmo Marconi compì i primi passi nel perfezionamento della radio. A queste novità si accompagnarono nuovi criteri di ripartizione del lavoro. Negli USA, tra la fine del 19° e gli inizi del 20° secolo, fu l'ingegner Frederick Winslow Taylor a studiare nuove teorie sul rapporto tra operaio e macchine, destinati a eliminare perdite di tempo e sprechi nelle fabbriche, attraversi il lavoro a catena. Le sue idee furono poi sviluppate, da Henry Ford, che per primo, applicò a partire dal 1913 la “catena di montaggio” in un'industria, quella della sua casa automobilistica Ford, in una concezione dei rapporti di organizzazione nota come fordismo. Il nuovo decollo industriale interessò i Paesi prima ignorati dall'industrializzazione, come il Giappone e la stessa Italia. In tutti i paesi si riscontrò una continua espansione demografica. L’accentuata concorrenza e la concentrazione del capitale nelle mani di pochi grandi gruppi industriali, a discapito di numerose e più piccole industrie presto assorbite, portarono alla monopolizzazione della produzione. | grandi gruppi organizzarono la gestione delle loro industrie attraverso i cartelli, che riunivano, in senso orizzontale, le fabbriche che producevano lo stesso articolo, e i trusts, organizzazioni verticali che subordinavano a un unico controllo l’intero processo di produzione, dall’estrazione della materia prima al prodotto finale. SECONDA GUERRA MONDIALE La seconda guerra mondiale è stata innanzitutto lo scontro tra due ideologie diverse. È stata fortemente voluta dagli Stati dell'Asse (Italia, Germania, e Giappone) che miravano a distruggere il Comunismo e sottomettere interi popoli. Contro di loro si schierarono i cosiddetti Alleati (Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e alla quale si aggiunse poi l'Unione Sovietica) La guerra ha inizio. Il 1°settembre 1939 Hitler ordinò di invadere la Polonia, sperando che Francia e Inghilterra non avrebbero reagito, ma non fu così: il 3 settembre dichiararono guerra alla Germania. Aveva così inizio la seconda guerra mondiale. Germania e URSS invadono la Polonia. Mentre sul fronte occidentale i Francesi combattevano contro i Tedeschi, la Germani continuò la sua conquista alla Polonia, Varsavia fu pesantemente bombardata e, grazie all'aiuto Russo i Tedeschi invasero il territorio polacco in meno di un mese. L'Europa fra Germania a Ovest e URSS a est. Due mesi dopo l'esercito sovietico invadeva l'Estonia, la Lettonia e la Lituania. Hitler voleva assicurarsi l'approvvigionamento di risorse minerarie, controllare l'intero Mare del Nord e poter disporre di ulteriori basi d'attacco contro l'Inghilterra. Così nell'aprile 1940 la Germania si impadronì della Danimarca e della Norvegia. Il 10 maggio le armante tedesche, occuparono l'Olanda, il Belgio e il Lussemburgo. Nel giro di pochi giorni tutta la costa della Manica fu in mano tedesca, mentre il corpo di spedizione britannico, sbarcato sul continente a sostegno della Francia, veniva costretto a riprendere il mare con grandi perdite. L'intervento dell'Italia. L'Italia aveva proclamato il primo settembre 1939 la “non belligeranza” e quindi il non intervento nella guerra. Le ragioni di un simile atteggiamento erano principalmente tre: L'esercito non era preparato Le risorse industriali del Paese erano insufficienti a sostenere lo sforzo bellico
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