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Seconda rivoluzione industriale, Belle Epoque, Età Giolittiana, Dispense di Storia

Riassunto inerente alla Seconda rivoluzione industriale, Belle Epoque ed all'età Giolittiana

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 22/03/2024

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aurora-petralito 🇮🇹

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Scarica Seconda rivoluzione industriale, Belle Epoque, Età Giolittiana e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! La seconda rivoluzione industriale A determinare la crescita europea e nordamericana contribuì la rivoluzione tecnologica che, negli ultimi anni dell'ottocento, registrò la nascita di numerose invenzioni, che usiamo oggi: il telefono, la lampadina, la bicicletta...Questa serie di innovazioni nacquero durante un periodo che gli storici chiamarono “seconda rivoluzione industriale”. La fabbrica fu il fulcro che portò a nuove modalità di lavoro: le vecchie macchine a vapore furono gradualmente sostituite da macchinari molto più precisi e in grado di compiere operazioni avanzate, che in precedenza richiedevano l'intervento diretto degli operai. A partire dal 1893, nelle grandi fabbriche si introdusse un nuovo sistema di organizzazione del lavoro, il taylorismo, che prese il nome dall'ingegnere americano Taylor. Secondo la sua teoria, la lavorazione di un prodotto veniva suddivisa in tante fasi, ognuna da svolgersi nel tempo stabilito dalla direzione aziendale. Grazie a ciò la produzione e il mercato divennero di massa; furono premesse essenziali dell'avvento di quella che è chiamata società di massa. Cominciarono ad affermarsi catene commerciali e grandi magazzini. Nelle città, invece, iniziò a formarsi un mercato del tempo libero: la frequentazione dei caffè, la lettura dei libri o le serate al cinema. La produzione di massa e i nuovi consumi provocarono determinati cambiamenti nella struttura e nell' attività delle imprese capitalistiche, ovvero dall'utilizzo, da parte dei proprietari, di capitali per acquistare i mezzi di produzione necessari a realizzare un'attività economica da cui trarne vantaggio. Per accontentare le necessità di un mercato sempre più ampio, le fabbriche divennero sempre più grandi e le aziende più forti cominciarono ad assorbire quelle più deboli all'interno di concentrazioni industriali ( i trust ), imprese che operavano nello stesso settore produttivo, le quali strinsero accordi ( i cartelli ) per eliminare gli effetti negativi della concorrenza. La seconda rivoluzione industriale ebbe conseguenze anche sull'organizzazione del sistema politico internazionale. Al vecchio gruppo di paesi che avevano costituito il nucleo della prima rivoluzione ( Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, Francia, Belgio e Svizzera ) si aggiunsero nuove potenze economiche come Italia, Giappone, Russia, Olanda e Ungheria: insieme controllavano l'80% del mercato mondiale. Nei due decenni che precedettero la Prima Guerra mondiale l'Italia conobbe il primo sviluppo industriale. Tra il 1896 e 1908, il decollo vero e proprio ebbe come protagoniste le industrie meccaniche. Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento l'industria italiana subì dei cambiamenti: le fabbriche in dimensioni e quelle grandi si concentrarono nel cosiddetto “triangolo industriale” tra Milano, Torino e Genova. In Italia come negli altri paesi influenzati dalla seconda rivoluzione industriale, i consumi e il mondo del commercio si trasformarono in nuovo sistema di informazione: la pubblicità. La comparsa del sistema di fabbrica trasformò notevolmente anche la vita quotidiana della popolazione italiana. Dal 1903 al 1911 gli addetti all'industria raddoppiarono. Gli operai costituivano una comunità riconoscibile: abitavano tutti insieme nei nuovi quartieri, composti da case dotate da ampi cortili e da lunghi balconi interni. Le trasformazioni investirono la vita quotidiana e anche i mezzi di trasposto: si ha lo sviluppo della ferrovia che favorì anche il commercio e il turismo. Tra la borghesia presero vita gli sport come tennis, equitazione o football. L'automobile era un bene di lusso e lo stesso automobilismo era uno sport d'élite. Nel 1904 nacque il Touring club ovvero associazione nazionale tra i ciclisti e viaggiatori. Nel 1909 si ha “La gazzetta dello sport” e altri quotidiani importanti come “corriere della sera”, e il “mattino”. Oltre all'informazione attraverso i giornali, crebbe l'istruzione obbligatoria grazie alla legge Coppino del 1877, che aveva elevato l'obbligo scolastico fino ai 9 anni. Belle Epoque Col termine “Belle Époque” ci riferiamo al periodo storico, culturale e artistico che va dalla fine dell’Ottocento allo scoppio della prima guerra mondiale. Bella epoca perché a seguito di una serie di progressi ed invenzioni si modificò lo stile di vita delle classi borghesi. Nel 1889 a Parigi si apre l’Esposizione Universale, in cui ogni paese presentava i propri nuovi prodotti del progresso. In quell’occasione, si innalza la Tour Eiffel, messa a punto da Gustave Eiffel, diventato il simbolo del progresso proprio perché era fatta di acciaio, materiale innovativo del periodo e poi per la sua altezza come a simboleggiare la salita verso il cielo. La Belle Époque viene anche chiamata seconda rivoluzione industriale perché seguiva la prima nel 1700 che si svolgeva nello stesso tempo con quella Americana e Francese; esse avevano rappresentato il 1700, cioè il periodo chiamato “Età delle rivoluzioni”. Con questa nuova rivoluzione industriale abbiamo l’utilizzo di nuove fonti di energia: al carbone, si aggiungono il petrolio e l’elettricità e come materiale edile vi è l’introduzione dell’acciaio (le applicazioni dell’acciaio furono tante in campo edile: ferrovie, ponti, strade, edifici ecc.. ). Il petrolio, chiamato oro nero, copre una vasta gamma di applicazioni con conseguenza della nascita del motore a scoppio: un motore che utilizza i derivati del petrolio per compiere combustione e produrre energia, a questo si aggiunge la nascita di industrie automobilistiche, come ad esempio nel 1889 la nascita della FIAT (acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino). L’elettricità di Edison, ingegnere e studente americano che mise a punto la prima lampadina già nel 1879 che va a sostituire l’illuminazione a gas e a petrolio. Durante la Belle Époque l’elettricità viene poi applicata anche alle fabbriche. L’elettrificazione delle fabbriche rivoluzionava il mondo lavorativo: nacque la turnazione, ossia la divisione del lavoro a seconda delle fasi di fabbricazione del prodotto, quella che verrà chiamata catena di montaggio. La catena di montaggio, già sperimentata nell’Inghilterra del 1700 in una fabbrica di spilli, ora viene applicata per la prima volta su larga scala. Ciò viene messo in atto dall’ingegnere statunitense Frederick Taylor nella fabbrica automobilistica della Ford, per questo si parla anche di Taylorismo. In questo periodo nascono le prime forme di specializzazioni, le qualifiche dell’operaio, in contrapposizione a questo nella catena di montaggio non era richiesta una speciale qualifica ma una preparazione generica era più che sufficiente in quanto la mansione era sempre la stessa. L’elettrificazione delle fabbriche porta anche al lavoro notturno. Anche le città vengono elettrificate: Londra fu la prima città al mondo ad avere una rete elettrica pubblica, in Italia la prima città fu Milano verso gli anni ’20, mentre Napoli fu la prima città d'Italia ad avere un impianto di illuminazione a gas. Durante il periodo della Belle Époque viene inventato un nuovo metallo, la lega dell’alluminio, e vengono messi a punto i fertilizzanti chimici per l’agricoltura che come conseguenza drastica fu l’inquinamento ambientale. Nel campo farmaceutico, c’è la nascita dell’aspirina dalla casa Bayer; la scoperta della penicillina; la scoperta della cura della tubercolosi dal medico Cock. A tutto ciò si aggiunge il problema delle condizioni degli operai: iniziano quelle lotte che porteranno alla nascita delle organizzazioni che già nel corso della prima rivoluzione industriale si chiamavano “Trade Unions”. Le richieste erano: l’aumento dei salari, la riduzione delle ore di lavoro e un giorno festivo alla settimana. E ancora, nascono anche i partiti politici che all’inizio si occupavano della tutela dei lavoratori e il movimento delle Suffragette che chiedevano il diritto al voto, un diritto che arriva solo nel 1946.
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