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Seconda Rivoluzione Industriale, Positivismo, Imperialismo, Società di massa e tutto sulla prima guerra mondiale fino all'impero Ottomano, Prove svolte di Maturità di Storia

appunti e schemi con foto relative.

Tipologia: Prove svolte di Maturità

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Scarica Seconda Rivoluzione Industriale, Positivismo, Imperialismo, Società di massa e tutto sulla prima guerra mondiale fino all'impero Ottomano e più Prove svolte di Maturità in PDF di Storia solo su Docsity! Seconda Rivoluzione Industriale, positivismo, 1 Guerra Mondiale Seconda rivoluzione industriale (1873-1914) Con la crisi di sovrapproduzione del 1873, dovuta alle trasformazioni organizzative e alle innovazioni tecnologiche, diede inizio a una fase di rallentamento dello sviluppo e caduta dei prezzi. Gli effetti si videro soprattutto nell’agricoltura a causa della competitività dei prodotti americani. Si affermò quindi nei vari Stati una politica di sostegno all’economia nazionale attraverso il protezionismo. Vari fattori portarono infine le imprese a consociarsi e accordarsi per una più efficace azione sul mercato e produssero una stretta compenetrazione tra banche e industrie, il cosiddetto capitalismo finanziario. Gli stati europei vanno quindi alla ricerca di nuove terre da sfruttare economicamente e da qui nasce il periodo chiamato: Imperialismo (1873-1914) Nome dato perché ogni nazione tendeva a creare un vero e proprio impero coloniale da sfruttare economicamente. La più grande potenza era l’Inghilterra seguita poi da: Francia, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Italia (anche Austria e Russia ma ebbero altri obbiettivi) mentre al di fuori dell’Europa abbiamo gli USA e il Giappone. La loro conflittualità si spostò sulle terre coloniali:  In Asia: già dal’500 misero radici gli inglese e nel 1876 l’India diventa insediamento britannico e la Regina Vittoria venne chiamata come la Imperatrice delle Indie; venne sfruttata come mercato (produzione dei tessuti industriale distrusse l’artigianato indiano e vennero abbandonate le coltivazioni tradizionali per le piantagioni di cotone e te). Gli inglesi costruirono : ponti, scuole e introdussero riforme che portarono l’India ad una modernizzazione (es  abolizione schiavitù, soppresse tradizioni come il rogo della moglie dopo la morte del marito)  In Cina: gli inglesi volevano mantenere il loro controllo del mercato e della produzione di oppio scambiata con prodotti locali, la Cina non era tanto d’accordo e questo portò alla famosa Guerra dell’oppio (1839-1860) dove la Cina venne sconfitta dall’Inghilterra e quest’ultima si insiedette ad Hong Kong.  In Africa: il contrasto nato tra Francia e Inghilterra nel 1882 per il controllo dell’Egitto (Canale di Suez) porta a fare dei patti all’interno dell’EU; infatti l’africa venne spartita nella Conferenza di Berlino, convocata dal cancelliere tedesco Bismark, tra il 1884-1885, venne stabilito da questa conferenza che chi si insediava per primo prendeva i territori delle colonie e l’Africa venne considerata come terra di nessuno. Venne spartita tra : Inghilterra, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Spagna e Italia (conquista dell’Eritrea, Somalia e Libia). L’unico piccolo stato che restò libero fu la Liberia (Golfo di Guinea, patria per nuovi schiavi provenienti dall’USA.) Gli europei portarono in Africa aspetti positivi come medicine e trasporti ma sconvolsero il modo di vivere e le tradizioni delle società africane facendo scomparire le culture locali: per quanto riguarda l’economia in Africa, questa terra venne saccheggiata del tutto delle proprie risorse a vantaggio delle industrie europee. Effetti devastanti portati dai bianchi che vediamo ancora oggi e che rappresentano delle difficoltà di questo continente. Mentre la prima rivoluzione industriale, un secolo prima, era stata dominata dal cotone e dal ferro, la seconda fu caratterizzata da un rinnovamento tecnologico che si concentrò nelle industrie chimica, elettrica e acciaio. Queste invenzioni vengono definite come bifronti poiché possono presentare aspetti negativi e positivi nella vita quotidiana. Il motore a scoppio e la produzione di energia elettrica furono tra le caratteristiche principali della seconda rivoluzione industriale: il primo per l’estrazione del petrolio, la seconda perché rivoluzionò la vita quotidiana attraverso l’illuminazione e, più tardi, una nuova forza motrice per usi industriali. Durante questo periodo di progressi e innovazioni, si svilupparono ampiamente anche le scienze mediche. Si diffusero le pratiche igieniste che permettevano la prevenzione e il contenimento delle epidemie, la farmacologia progredì e nacque una nuova ingegneria ospedaliera. Negli anni 1896-1913 ci fu un periodo di intensa espansione economica, cui si accompagnò un aumento del reddito pro capite. Le dimensioni di massa assunte dalla domanda stimolarono la produzione industriale in serie e la diffusione di processi di meccanizzazione e razionalizzazione produttiva (catena di montaggio), che resero più efficienti i ritmi produttivi, ma incontravano la diffidenza degli operai, il cui lavoro diventava sempre più ripetitivo. Il primo ad approfondire questi studi sulla catena di montaggio fu Frederik Taylor he scrisse nel 1911 un libro sull’organizzazione scientifica del lavoro dove affermava che si sarebbe ottenuto un aumento di produttività se gli operai avessero eliminato inutili perdite di tempo; e il primo ad attuare e a seguire questa sua teoria fu l’azienda automobilistica di Henry Ford che portò una riduzione dei costi di produzione e un abbasso dei prezzi di vendita ma anche Rockefeller con l’industria di petrolio la Oil Company. Nel 1864 venne fondata a Londra la Prima Associazione Internazionale dei lavoratori, la cui storia fu caratterizzata dai contrasti fra le varie correnti (marxisti e anarchici) che avrebbero presto condotto alla sua dissoluzione. Il maggior teorico anarchico fu Bakunin, il quale riteneva che, una volta abbattuto il potere statale, il comunismo si sarebbe instaurato spontaneamente. Inoltre considerava le masse diseredate il soggetto della rivoluzione e per questo motivo il bakunismo si diffuse soprattutto nei paesi più arretrati e declinò progressivamente con l’avanzare dell’industrializzazione e la crescita della classe operaia. Secondo Marx, invece, prima che si possa instaurare il comunismo deve esserci una fase di «dittatura del proletariato» per neutralizzare la reazione delle classi dominanti ed è il proletariato industriale ad essere il soggetto della rivoluzione. Tra il 1850 e il 1870 la borghesia europea visse un periodo di grande crescita e affermazione. I più importanti valori per la borghesia erano l’austerità, la moderazione e la propensione al risparmio. Questa visione moralistica influenzava anche la struttura familiare, basata sull’autorità del capofamiglia e la subordinazione della donna. Inoltre, la povertà era considerata dai borghesi come un difetto morale. Centrale, tra i valori borghesi era la fede nel progresso generale dell’umanità, che poggiava sullo sviluppo economico della seconda metà dell’800. Lo sviluppo scientifico diede origine a una nuova corrente filosofica, il POSITIVISMO, che diventò l’ideologia della borghesia in ascesa e influenzò tutta l’epoca.  Dall’altro il tentativo di recuperare l’originaria impostazione rivoluzionaria del marxismo (Liebknecht, Luxemburg). Dissidenze del tutto particolari furono quelle che si svilupparono nella socialdemocrazia russa (Lenin) e nel movimento sindacale francese (Sorel). 2) Nazionalismo Fra il 1815 e il 1870 il nazionalismo era stato soprattutto il principio ispiratore di movimenti di liberazione che combattevano contro l’ordine costituito, si era collegato all’idea di sovranità popolare e si era alleato col liberalismo e con la democrazia. Le cose cambiarono già con l’unificazione tedesca, realizzata da Bismarck «col ferro e col sangue»; e più ancora con l’imperialismo coloniale, che legava la grandezza nazionale alle guerre di conquista a danno di altri popoli ritenuti inferiori. Infine, la crescita dei movimenti socialisti, che si ispiravano a ideali internazionalisti e pacifisti, suscitò per reazione un ritorno di spiriti patriottici e guerrieri in seno alla borghesia conservatrice. Il nazionalismo tendeva a spostarsi a destra, si sganciava dalle sue matrici illuministiche e democratiche per riscoprire quelle romantiche e tradizionaliste, si collegava spesso alle teorie razziste allora in voga, che pretendevano di stabilire una gerarchia fra «razze superiori» e «razze inferiori» e di affermare su questa base la superiorità di un popolo, o di un gruppo di popoli, su tutti gli altri. Queste affermazioni si fondavano su argomentazioni pseudoscientifiche di origine positivistica, ma in realtà si collegavano a credenze ataviche e ad antichi pregiudizi (l’istintiva diffidenza per l’estraneo e per il «diverso») e proprio per questo avevano una forte capacità di suggestione anche fra le classi meno colte. Queste idee razziste portarono alla corrente dell’antisemitismo Indica l’avversione e lotta contro gli ebrei. Nel 20 secolo alimentò nella Germania nazista un piano di sterminio in base all’accusa che gli ebrei fossero responsabili della sconfitta della Germania della prima guerra mondiale e volevano portarli in Palestina. Nella Francia del 94 si ha il paradigma del nazismo con a razza ebrea. Parallelamente all’antisemitismo si ha il sionismo ovvero di quel movimento, fondato nel 1896 dallo scrittore ebreo viennese Theodor Herzl (il profeta), che si proponeva di restituire un’identità nazionale alle popolazioni israelite sparse per il mondo e di promuovere la costituzione di uno Stato ebraico in Palestina (di qui il nome sionismo, dalla collina di Sion su cui sorge l'antica Gerusalemme). Il sionismo stentò all’inizio ad affermarsi, anche perché l’alta e media borghesia ebraica era prevalentemente «assimilazionista»: tendeva cioè, pur senza rinnegare le sue origini, a integrarsi, ove possibile, nelle società dei paesi d’appartenenza. Grazie a questo singolo ebreo, che convinse tutta la popolazione insediata nei vari paesi, si creò uno Stato ebraico ed è ancora la guida morale della politica dello stato di Israele. Il movimento per l’emancipazione femminile rimase a lungo ristretto a minoranze operaie e intellettuali. Solo in Gran Bretagna riuscì a imporsi all’attenzione dell’opinione pubblica, concentrando la sua attività nell’agitazione per il diritto al suffragio («suffragette»). In Italia ricevettero il diritto di voto nel 1946 e in Gran Bretagna nel 1918. Prima guerra mondiale (10 milioni di soldati e 5 milioni di civili) Cause  Competizione imperialistica ovvero la competizione tra gli stati per portare il proprio stato ad un’immensa potenza sovrastante gli altri, genera focolai bellici nelle colonie tra le potenze europee ma lontane dall’Europa.  Nazionalismo ovvero il sentimento di superiorità ad affermarsi, a differenza del capitalismo  Militarismo (grandi investimenti nell’industria bellica)  Centri di tensione presenti in Europa e nei Balcani, che portano alla formazione di due alleanze contrapposte Centri di tensione e alleanze Il centro di intensione più importante è tra Francia e Germania, con la Alsazia-Lorena inizialmente francese ma dopo nel 1970\1971 fu sotto dominio Germanico e questo porta un’ostilità tra i francesi che volevano riconquistare le terre che gli erano state sottratte. L’altro centro di tensione è il Mediterraneo e il Nord Africa che mette in rivalità Francia ed Italia, oppure la politica di potenza che oppone posizione per il dominio dei mari tra Germania ed Inghilterra . L’altro centro di tensione sono i Balcani (Austria e Grecia) poi dopo Iugoslavia, questi sono contesi in generale tra Austria e Russia che stanno sottraendo territori all’Impero Ottomano. Abbiamo la Serbia indipendente che vuole imitare lo stato di Sardegna (Piemonte, i Savoia) ovvero vogliono rendere la Iugoslavia indipendente dagli Austriaci, inoltre i Serbi sono amici dei Russi ortodossi e nemici degli austriaci cattolici. Le due alleanze che si formano sono la triplice alleanza formata da Germania e Austriaungheria e Italia (funzione anti-francese) (1882)e la triplice intesa formata inizialmente da Francia e Russia alla quale poi si aggiunge l ‘Inghilterra (funzione anti-tedesca). Queste alleanze si scontreranno con l’attentato di Sarajevo. Commento video Sarajevo e Guerra di trincea Inizio guerra Gabrilo Princip è un romantico perché aveva un grande amore per la patria visto come qualcosa di sentimentale, mette la causa al primo posto e la ragione al secondo. L’Austria lancia un ultimatum (serie di richieste che, se non ottemperate, si fa la guerra) alla Serbia (anche se Grabilo era bosniaco) perché ritenuta responsabile, dietro agli attenti si nascondeva un gruppo terroristico serbo chiamato la mano nera ( l’unione o morte). Nell’ultimatum vi è una richiesta non accettabile per i Serbi che sono indipendenti ovvero le indagini, che devono essere svolte in Serbia, le devono dirigerle gli austriaci; quindi l’ultimatum del 23 luglio scade il 28 luglio , il giorno in cui inizia la guerra. Scatta la trappola delle alleanze ovvero che l’Austria entra in guerra con la Serbia, appoggiata dalla Russia che mobilita l’esercito (lo preparano per la guerra), ma va contro la Germania che li vede e li intimano di smobilitare e a loro volta mobilitano l’esercito, da questo momento viene coinvolta la Francia poiché questa appoggia la Russia. Appena i tedeschi vogliono invadere i Francesi entrano nel Belgio per evitare la guerra su due fronti (sindrome dell’accerchiamento) ( piano Schlieffen) e per puntare a sorpresa su Parigi (poiché i Francesi si aspettavano che attaccassero nella Lorena, città sul confine, inizialmente di dominio tedesco), passano per il Belgio neutrale ed appoggiato dall’Inghilterra, quinid anche gli inglesi il 3 agosto entrano nel conflitto. A seguire l’Impero Ottomano (turchi) che entra nella Triplice Intesa con Germania e Austria contro i Russi e dei Francesi. Ognuno pensa di essere legittimato poiché ognuno si vuole difendere, quindi nessuno di questi voleva rinunciare alla guerra. Nessuno si era reso conto di un nuovo sviluppo con la seconda rivoluzione industriale ma anche di un progresso nel campo della chimica. Dal settembre 1914 sulla Marna inizia la guerra di logoramento, di posizione, di trincea. Perché una guerra di posizione?
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