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secondo parziale sociologia, allodi, Dispense di Sociologia

secondo parziale allodi tutoriale

Tipologia: Dispense

2019/2020

Caricato il 16/01/2020

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

4

(3)

16 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica secondo parziale sociologia, allodi e più Dispense in PDF di Sociologia solo su Docsity! LA DEMOCRAZIA DEL NARCISISMO Una storia dell’antipolitica risalendo alle ragioni storiche, culturali e sociali della crisi della politica in quanto fenomeno radicato nel cuore della democrazia. PERCHÉ LA POLITICA È IN CRISI? (13’) 1. È diminuita la credibilità dei partiti 2. Il corpo elettorale tende a rinunciare al diritto di voto 3. La politica stessa è diventata un “capo espiratorio” contro il quale si riversano rabbia, frustrazione e pretese di portata sempre maggiore, di cui si alimenta l’antipolitica. 4. La democrazia ha in sé contraddizioni che la tendono “un complicato esercizio pratico di manutenzione delle contraddizioni, di constante correzione, di saggio bilanciamento  Diminuzione credibilità dei partiti > avrebbero dovuto garantire il pluralismo nel dibattito politico, si sarebbero fatti portavoce delle istanze del loro elettorato, sono diventati sempre più alieni dagli elettori. Pertanto gli eletti hanno creato discrepanze e separazioni rispetto la volontà degli elettori. Il corpo elettorale ha conosciuta fasi di profonda sfiducia nei confronti della politica.  Sfiducia si è tradotta in astensione volontaria dal diritto di voto.  Orsina nell’introduzione afferma che la politica è diventata il “capo espiratorio”, vittima per subire il malcontento e il carattere sproporzionato delle attese degli elettori. La politica stessa, ha ricevuto e continua a ricevere, oltre manifestazioni di sfiducia, manifestazioni di ostilità di antagonismo, viene caricata da pretese sempre più ampie. L’antipolitica si alimenta dai desideri del corpo elettorale, le promesse stesse della politica non mantenute, e la crisi di credibilità che ha investito il politico stesso.  La politica ha delle contraddizioni. È sempre divenuta un esercizio pratico di manutenzione delle contraddizioni, correzioni e bilanciamento La democrazia ha delle contraddizioni al suo interno, però è un esercizio che garantisce, non lo scontro interno di civiltà, ma deve essere un esercizio pratico e manutenzione, correzione e bilanciamento constante delle contraddizioni. Esiste anche una ricetta per abbattere le contraddizioni e portare all’omologazione. (omologazione > premessa dispotica della maggioranza, T.) DEMOCRAZIA ALLO SPECCHIO. La democrazia è trattata non come un sistema istituzionale e né un insieme di valori politici, ma come una promessa. Ogni essere umano ha il controllo della propria esistenza. Libertà di autodeterminazione. La pretesa che la volontà di autodeterminazione possa ricevere i mezzi per passare da un semplice esercizio della volontà ad una attuazione della volontà stessa. La principale contraddizione all’interno della Democrazia. La democrazia esiste nel momento in cui si autolimita dei desideri , tuttavia è il regime democratico che incita di eccedere i limiti e desiderare oltre ai limiti stessi che consentono alla democrazia stessa di sopravvivere. Da una parte la democrazia vuole limitare le prerogative degli individui, e da una parte incita a eccedere i limiti della democrazia. 1 CONSEGUENZE NEGATIVE Si danno vita a fenomeni, rappresentano nel quotidiano la democrazia, in cui tutti possono imbattersi. Una vita di “sirene incantatrici” Tutte le opinioni (promesse) che a vario titolo vengono recepite dal corpo elettorale e che gli elettori stessi si autorizzano e devono essere mantenute a qualsiasi costo. Spingendo oltre il limite. Di conseguenza, anche se l’individuo vive constatemene in un flusso superficiale continuo di opinioni, ritiene quelle opinioni abbiano una legittimità a prescindere a qualsiasi cosa e confronto. Il massimo d’indipendenza che io posso arrogare a me stesso, diventa il massimo di conformismo all’opinione pubblica, di omologazione e che diventa a sua volta fonte di coercizione dell’individuo stesso. (Tocqueville e metodo compartivo) Un’altra conseguenza negativa secondo Orsina. Gli individui cercando un interesse benessere materiale > diventano materialisti . Tutto risponde a un bisogno, una serie di esigenze, che diventano sovrane e dittatrici nei confronti dei singoli. Benessere materiale come unico fine da inseguire. Più aumentano i beni e più aumenta il tasso d’infelicità. Comunità infelice, omologazione senza accorgersene e livellamento sociale che riguarda la collettività, livellamento comporta legami sempre più indeboliti. DOPO IL ‘45 Ricostruisce con tappe fondamentali, il percorso che è avvenuto il Europa, partendo dal conflitto mondiale. Dopo il periodo dell’uomo massa, Orsina mostra i primi passi compiuti dalla democrazia liberale nel suo lento riaffacciarsi alla scena politica, subentrando alle dittature che hanno creato una massificazione e inaugurato il regime dell’uomo massa. Democrazia liberali è fragile provata da conflitto e dittatura. Erano perciò necessari 3 contrappesi per mantenerla.  Nella sfera pubblica dopo il 45’ viene introdotto il principio di autodeterminazione: Istituti internazionali pongono gli individui come figura centrale, con diritti inalienabili. Rispetto la sfera pubblica, i mercati economici hanno contenuto questo principio, limitandolo, non renderlo sovrano. Negli anni 50’ vengono visti come un decennio repressivo dal punto di vista del lavoro. Inquadrato e disciplinato. Lavoratore non può permettersi libertà, come lo sciopero. Operaio completamente assorbito nella sfera lavorativa. La sfera privata familiare, struttura rigidamente patriarcale, tutti dovevano avere rigide norme di disciplina. Sfera pubblica VS sfera economica e privata. Il risultato: la riconversione dell’uomo massa dei regimi dell’uomo-massa a un cittadino libero incline alla democrazia. Il cittadino vuole autodeterminarsi, non ha questa facoltà nella famiglia e nel lavoro. Contenere le spinte dell’autodeterminazione ha permesso all’uomo massa dei regimi totalitari > diventa fautore di regimi democratici  Depolarizzazione . Per salvaguardare il principio di autodeterminazione che si era affermato nella sfera pubblica. Per salvaguardarlo dai danni causati dai conflitti democratici, la politica è affidata a dei tecnici o organizzi sovranazionali, tali da garantire la loro pacifica convivenza fra stati. Dopo gli anni 60’. Periodo in cui l’istanza di autodeterminazione è stata fatta valere con violenza, per evitare che la ribellione possa diventare una fonte di scontro. A cosa si ricorre? o Sostituzione di politici a tecnici, senza cadere nel conflitto o Sottomettere l’esercizio di autogoverno fra i singoli stati a istituzioni sovranazionali, così da non eccedere rispetto a pretese 2 Al contrario Comte diceva di studiare la sociologia occidentale, mentre a Parsons non interessa unicamente la società moderna Teoria astratta perché si concentra sulle caratteristiche ricorrenti e comuni di qualsiasi gruppo umano, indifferentemente da clan/tribù/società Nello spazio e nel tempo, gruppi umani che si sono avvicendate nel corso del tempo non si può basare sulle istituzioni, rispondono a funzioni sociali I tratti comuni, le caratteristiche che accomunano i .. bensì nelle questioni a cui quelle questioni sono deputate a dare risposta. Ma Risposte specfiche., non interessa la risposta istituzionalizzata, ma le questioni che sono state trasversalemnte prese in considerazioni Le esigenze restano le stesse, le domande cambiano. Sono loro chpermettono di costruire l’interpretazione della resaltà con il concetto di azione sociale > fondamentale concetto. Intesa dall’atto elementare che si pone come elemento impresecendibile dell’azione sociale, occorre un agente un fine, una situazione in cui si distinguono elementi che controllo ed elementi non controllabbili, capacità di prevedere. Relazione specifcia in modo che non si rivedi un comportamento irrazionale, ma volontaristico. Mettendo insieme queste combinazione Azione volontaria, con una sua progettualità e fine AGENTE/ FINE /SITAZIONE /MEZZI E CONDIZIONI/ RELAZIONE SPECIFICA ESPRIME UN’ADESIONE VOLONTARIA A DETERMINATI VALORI SOCIALI IL CONCETTO SOCIOLOGICO DI RUOLO Il sistema sociale, insieme strutturato e integrato di ruoli, dal ruolo è fatta dipendere la tenuta del sistema sociale stesso, azioni scaturiscono dall’interiorizzazione di credenze. Quando di fatto regge il sitema sociale? Per ogni ruolo le aspettative ..vengono corrisposte all’agire sociale dei singoli Individui interprative sociali. Perché PRESUPPOSTO > INDIVIDVIDUI HANNO INTERIORIZZATO CHE STANNO ALLA BASE DELLE ASPETTATTIVE SOCIALI. LO SCHEMA AGIL Ogni sistema sociale è descrivibile in questi termini: Ogni sistema sociale deve adeguarsi > intercettare risorse esterne e adattare all’interno Chi si occupa di adattamento? sottosistema economico Goal atteinment > obbiettivo conseguito. Funzione che è rivolta ad attuare gli scopi. Sottosistema politico 5 Integration > rivolto a meantenere l’odine interno fra i diversi sottosistemi. Società sottocomunistaria. Deve tenerli uniti e integrati Latenza > funzione rivolta a mantenere le credenze convisise, cosi da manternere la stabilità, sottosistema fiduciario LA SCUOLA DI FRANCOFORTE (7’) Inquadramento storico: 1923. anno fondamentale, inizio dei “ruggenti anni 30” Viene fondato a Francoforte da un grande industriale l’Istituto per la ricerca sociale, dove confluiscono intellettuali di origine marxista e ebrei, in particolare Adorno e Horkheimer. Il motto è “ritorno a Marx” Non al marxismo, ha inquinato la visione del vero Marx nel ruolo e funzione di critico sociale, al di là delle interpretazioni e ritorno alla concezione di Marx Pertanto siccome Marx ha previsto cambiamenti ottenuti occorre rivedere Marx stesso, così diventano le componenti di teoria critiche. Ritorno a Marx al di là del marxismo, all’ occorrenza di superare le due concezioni rispetto a esigenze casuali. LA CRITICA DI ADORNO ALLA SOCIOLOGIA Ritorno alla critica sociale La scuola di Francoforte adotta come vessillo la teoria critica. Capace di spiegare fatti nuovi. Cosa si critica? Tutte le forme reificate (ridurre a oggetto, indipendente e che si oppone al soggetto stesso) Società reificata, diventa altra, un oggetto separato capace di opporsi all’individuo stesso. Società come realtà indipendenti da individui, che si sono imposte prima con il fascismo e la società dei consumi. Dove l’obbiettiva non viene attribuita al leader, ma al consumo. Adorno non risparmia le critiche rispetto la sociologia. Un sapere falso quando si considera la società e l’individuo come dimensioni e realtà autonomo. Individuo è separato dall’oggetto chiamato società. Se imposta il rapporto fra società e individuo, a quel punto deve essere criticata Della società da una visione reificata, in conflitto, separato rispetto gli individui stesso. È un sapere falso, perché gli individui ne fanno parte. La società non può essere una realtà autonoma completamente staccata, non può essere una realtà autonoma separata dagli individui, indipendente quando reificata, considerata oggetto rispetto agli individui che l’hanno prodotta, non si riconosce alienazione. Il soggetto da cui si aliena qualcosa. Il soggetto è l’individuo e l’oggetto è la società. Società come oggetto estraneo e opposto, antagonista rispetto agli individui stessi, presenza nociva. Se così intesa, non è neanche criticabile. Si scopre l’origine della società, si scalfiscono le forme oggettive nel quale si è sviluppata la società. COME INTENDERE LA SOCIETA’ Società intesa come un tutto. La società si prefigge, smaschera il come e il perché i processi sociali siano diventati autonomi, indipendenti rispetti gli individui. Società separata rispetto agli individui. Secondo Adorno la società vera è un tutto, essa deve aver superato il divario rispetto agli individui. E soltanto allora, messo in crisi e superato il dominio processi sociali reificati, i singoli ritornano all’autoderminazione. Ritornano ad essere padroni del sistema 6 Qual è il modo migliore per riappropriarsi della reale dimensione? Usando il pensiero. Per criticare bisogna pensare. Cos’è il pensiero? Il pensiero nasce dal bisogno, quando mi trovo in una condizione di mancanza, metto in moto il pensiero di fronte alla necessità. (affanno) Si pensa a partire dal bisogno > non si mette in modo il pensiero > critica > società rimane reificata. Nel pensiero resta sempre un certo residuo di incompiutezza, non può arrivare a livelli assoluti. Il pensiero quando esercitato non reifica la realtà. Constatazione di bisogno, non può cedere alla compiutezza della realtà totale e completa, l’avrebbe già reificata questa realtà. Se mi dovesi illudere di arrivare a una visione limpida di realtà, l’avrebbe già reificata. Se il pensiero ambisce a comprendere la realtà in quanto tale, questa illusione porta alla reificazione. Se vuole andare avanti il pensiero si deve scoprire incompleto. È bisogno all’inizio ma anche incompleto quando procede, se appare già completo, si ferma e reifica la realtà. Perché è mosso dall’incompiutezza. L’illuminismo è un caso emblematico dell’atteggiamento opposto, secondo Adorno Pensiero che ritiene sé stesso completo, non più bisognoso di esercitarsi arriva a consacrare nuovi miti. Illuminismo voleva liberare l’uomo dalle tenebre della religione e ogni forma di superstizione. Vuole abbattere questo mito, sulla base di questo ne ha costruito un altro: quello della ragione. Se la ragione irrigidisce la realtà a oggetto, realtà come oggetto. Di conseguenza il mito della ragione è l’esito dell’illuminismo. Parte dall’obbiettivo di abbattere i miti della religione, per poi costruire un altro mito: mito della ragione. TUTTO È MERCE, CULTURA INCLUSA Nuova concezione di illuminismo e potenzialità e ruolo della ragione. Il capitalismo moderno ha mercificato, anche la cultura. Merce>oggetto (reificata estraneità) Ha unito l’alienazione, la cui forma specifica è il dominio della tecnica, alla razionalizzazione. Poiché il capitalismo è razionalizzazione di mezzi in funzione di scopi Dittatura dei concetti, gabbia concettuale predisposta dai regimi autoritari nella tecnica. Il capitalismo non è altro una forma di dittatura. Ideologia che si è macchiata sotto regimi totalitari di atti barbari, mercificando gli individui, concependoli come cose. Come anche il capitalismo. “Dopo Auschwitz non c’è più niente d’innocuo”. Non ci si più permettere di sottovalutare nessun pericolo Adorno, oltre che mettere in guardia dai pericoli della dittatura dei concetti, ma anche dei consumi. Società americanizzata, la dittatura dei concetti ha ceduto il posto alla razionalizzazione capitalista, individui si adeguano alla logica senza adottare un senso critico. Simmetria che ci rende inqueti fra il capitalismo moderno e la gabbia concettuale che hanno predisposto tramite i media i regimi totalitari. I metodi coercitivi sono i medesimi. ILLUNISMO FRANCOFORTE (34) Nonostante lo abbiano criticato, è l’illuminismo che si rivela come “ancora di salvezza più degna di fede” Illuminismo francofortese inteso da Adorno e Horkheimer. Una volta diventata mito, la ragione ha bisogno di essere criticata. (la ragione è diventata mito, sostituendosi al mito della religione) Se si critica la ragione come mito, si trova una definizione positiva. Ragione incompleta e bisognosa, non capace di esaurire la totalità della realtà come oggetto, reificando la realtà stessa. Perciò occorre una critica razionale della ragione, approccio critico per abbattere il suo ideale di mito. La ragione dell’illuminismo criticando un mito, diventa essa stessa un mito. Riscopre al suo interno le premesse per riscoprirsi dialettica, torno a farla avanzare, rimetterla in moto come strumento di dialogo e progredire. Tolgo quella chiusura che l’aveva resa mito e la faccio diventare aperta 7
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