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"Sei personaggi in cerca d'autore" - Luigi Pirandello, Sintesi del corso di Storia del Teatro e dello Spettacolo

Riassunto completo e analisi del testo "Sei personaggi in cerca d'autore" di Luigi Pirandello

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

In vendita dal 01/03/2019

EmanueleCellini
EmanueleCellini 🇮🇹

4.4

(333)

223 documenti

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Scarica "Sei personaggi in cerca d'autore" - Luigi Pirandello e più Sintesi del corso in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! “Sei personaggi in cerca d’autore” Pirandello “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.” LUIGI PIRANDELLO DATI SULL’AUTORE • Cronologia della vita dell’autore: Luigi Pirandello nasce a Girgenti, in provincia di Agrigento, nel 1867. Compie studi classici, si laurea all’università di Bonn in filologia nel 1891e diventa professore universitario. Nel 1894 sposa Antonietta Portulano con cui ebbe 3 figli. Nel 1903, un tracollo finanziario genera in famiglia una crisi profonda, non soltanto economica. La moglie, infatti, inizia a soffrire di disturbi psichici e verrà curata in casa per 15 anni prima di essere affidata ad una casa di cura. Pirandello naturalmente soffrì per questa situazione, a tal punto da meditare il suicidio. Non lo fece, anzi, decise di “rinascere” affrontando la vita e accettando la realtà per quello che è: un flusso continuo, un cambiamento, una trasformazione inarrestabile che non può essere spiegata in maniera razionale ne' comunicata con le parole. In linea con la sua rinascita e dopo essersi avvicinato a Freud e alla psicologia , Pirandello lascia l'università e si mette a girare l'Europa con una compagnia teatrale da lui fondata. Muore a Roma nel 1936. 9 Per quanto riguarda la sua produzione artistica, negli anni giovanili si dedicò alla composizione di alcune raccolte di poesie, che però ebbero poco successo. Passato alla narrativa, nel 1901 esordì con il romanzo “L’esclusa” e con alcune raccolte di novelle (“Bianche e nere” 1904). Negli anni successivi fu influenzato molto dalla crisi che la sua famiglia stava affrontando, infatti egli elaborò la concezione dell’unità e insieme della molteplicità dell’uomo. In questo periodo nacquero due dei suoi più famosi romanzi (“Il fu Mattia Pascal”, 1904; “I vecchi e i giovani”, 1913), gran parte delle sue novelle (poi riunite in “Novelle per un anno”, 1922-37) e alcune sue commedie fra cui “Pensaci Giacomino!” (1916), “Liolà” (1916), “Cosi è se vi pare” (1917), “Il piacere dell’onestà” (1917), “Il giuoco delle parti” (1918), “L’uomo, la bestia, la virtù” (1919). All’inizio degli anni venti Pirandello trovò fama e successo anche internazionali, con opere come “Sei personaggi in cerca d’autore” (1921), “Enrico IV” (1922), “Vestire gli ignudi” (1922), “L’uomo dal fiore in bocca” (1923). Nel 1924, subito dopo il delitto Matteotti, Pirandello aderì clamorosamente al fascismo e fu ricompensato dalla nomina ad accademico d’Italia e dalla fondazione di un suo teatro d’arte. Di questo periodo sono altre celebri commedie: “Uno nessuno centomila” (1927), “Questa sera si recita a soggetto” (1930), “Come tu mi vuoi” (1930), “Trovarsi” (1932), “Non si sa come” (1934) e “I giganti della montagna”, rimasta incompiuta per la sua morte avvenuta nel 1936. Pirandello, che nel 1934 ricevette il premio Nobel per la letteratura, incentrò il suo teatro sullo studio delle manie e delle ossessioni di uomini apparentemente normali, sul peso dell’irrazionale nell’esistenza umana, sulle scissioni insanabili della personalità e sulla relatività di tutte le convinzioni. Considerato come il cantore della drammatica crisi di valori in una società borghese che non trova più appigli sicuri nel mondo, ha esercitato un’influenza determinante sulla maggior parte dei drammaturghi venuti dopo di lui. IL CONTENUTO • Trama: 9 Il risultato è negativo:gli attori imitano i gesti ed i comportamenti, ripetono le frasi ascoltate ma non riescono a soddisfare i Personaggi. Quest’ultimi non si riconoscono in quelle interpretazioni per il semplice motivo che loro quel dramma lo “vivono”, lo sentono continuamente perché gli appartiene, mentre gli attori, per quanto bravi, si possono limitare solo a rappresentarlo. La storia continua. Nella casa del Padre la Madre cerca inutilmente di convincere il Figlio ad essere meno ostile nei suoi confronti e in quelli degli altri figli. Per evitare il dialogo il ragazzo esce di casa e nel giardino trova la Bambina annegata nella vasca. Alla sua tremenda morte aveva assistito, immobile e con occhi da pazzo, il Giovinetto. Per la disperazione il bambino estrae dalla tasca una pistola, si spara e muore. Il tremendo dramma è giunto al culmine ed ha colpito i più innocenti e deboli protagonisti. Davanti a questo inaspettato e tremendo epilogo il capocomico non può che gridare: <<”Finzione! Realtà! Andate al diavolo tutti quanti! Luce! Luce! Luce!”>> perdendo la pazienza. I Personaggi vengono licenziati e gli attori convocati per continuare le prove in serata. Sul palcoscenico rimarranno solo il Figlio, seguito dalla Madre con le braccia protese verso di lui e il Padre, mentre la Figliastra fugge via con la sua risata beffarda. • Personaggi più significativi Il direttore capocomico: ha un carattere duro, forte e deciso, per questo è rispettato dagli attori. Di lui non viene fornita una descrizione fisica precisa. Pirandello si limita a definirlo un uomo “col cappello duro in capo, il bastone sotto il braccio e un grosso sigaro in bocca”. Vede nell’arrivo dei sei Personaggi e nella loro vicenda la possibilità di diventare 9 autore senza fatica, trascrivendo il dramma interessante che vive in essi. Il padre: “Il Padre sarà sulla cinquantina: stempiato, ma non calvo, fulvo di pelo, con baffetti folti quasi acchiocciolati attorno alla bocca ancor fresca, aperta spesso a un sorriso incerto e vano. Pallido, segnatamente nell'ampia fronte; occhi azzurri ovati, lucidissimi e arguti; vestirà calzoni chiari e giacca scura: a volte sarà mellifluo, a volte avrà scatti aspri e duri”.Assieme alla Figliastra è il più loquace dei sei Personaggi, è stata sua la scelta di andare in cerca di un autore che esprima il loro dramma. Esprime al capocomico concetti sull’arte e sul verosimile e critica il modo di recitare degli attori, limitato a interpretazione che non sarà mai superiore, anche a livello artistico, al suo “vivere” la parte perché nato Personaggio e destinato ad esser personaggio in eterno. La madre: “La Madre sarà come atterrita e schiacciata da un peso intollerabile di vergogna e d'avvilimento. Velata da un fitto crespo vedovile, vestirà umilmente di nero, e quando solleverà il velo, mostrerà un viso non patito, ma come di cera, e terrà sempre gli occhi bassi”. Ha un carattere debole. Si limita ad assistere ai dialoghi degli altri Personaggi stando accanto al Giovinetto ed alla Bambina, esprimendosi di rado e brevemente, il più delle volte piangendo disperata. Poco dopo il suo arrivo in teatro sviene e, una volta ripresa, se ne sta sempre in un angolo. Da lì si muoverà solo per “vivere” la sua parte, correndo a separare il Padre dalla Figliastra per evitare l’incesto e per imprecare contro l’odiata ingannatrice Madama Pace. Il figlio: “Il Figlio, di ventidue anni, alto, quasi irrigidito in un contenuto sdegno per il Padre e in un'accigliata indifferenza per la Madre, porterà un soprabito viola e una lunga fascia verde girata attorno al collo”. Come la Madre,non ama parlare 9 e se ne sta in disparte fino al momento in cui tocca a lui raccontare il suo dramma. Intuisce la vergogna subita dal padre e per questo disprezza particolarmente la Figliastra. Il suo orgoglio di figlio legittimo lo porta a sentirsi superiore ai tre figli illegittimi ed a disprezzarli apertamente. La figliastra,il Giovinetto e la Bambina: Questi tre personaggi, per quanto diversi tra loro, vengono presentati assieme, in una unica descrizione perché la Figliastra è particolarmente legata al fratellino e alla sorellina. Inoltre hanno una caratteristica comune: loro sono figli del segretario del Padre, quindi non legittimi come il Figlio. Per questo non riescono ad averci un bel rapporto. “La Figliastra, di diciotto anni, sarà spavalda, quasi impudente. Bellissima, vestirà a lutto anche lei, ma con vistosa eleganza. Mostrerà dispetto per l'aria timida, afflitta e quasi smarrita del fratellino, squallido Giovinetto di quattordici anni, vestito anch'egli di nero; e una vivace tenerezza, invece, per la sorellina, Bambina di circa quattro anni, vestita di bianco con una fascia di seta nera alla vita”. Di questi tre Personaggi parla solamente la Figliastra che, assieme al Padre, spiega al capocomico la loro condizione e la loro volontà di vivere il dramma. La ragazza è appariscente perché bellissima ed esuberante. Madama Pace: “Megera d'enorme grassezza, con una pomposa parrucca di lana color carota e una rosa fiammante da un lato, alla spagnola; tutta ritinta, vestita con goffa eleganza di seta rossa sgargiante, un ventaglio di piume in una mano e l'altra mano levata a sorreggere tra due dita la sigaretta accesa”. Questo Personaggio negativo appare nella sala in occasione della rappresentazione dell’incontro del Padre con la Figliastra nel bordello. Viene evocata dai Personaggi e da un ambiente a lei familiare ricostruito sul palcoscenico. Il suo arrivo,unito alla sua figura e personalità, 9 • Spazio Lo scenario della vicenda è uno solo e cioè una sala di un teatro chiuso al pubblico, ma grazie ai racconti dei protagonisti possiamo immaginare diversi ambienti, anche all’aperto. Alcuni sono difficilmente rappresentabili in teatro, perché si tratta di una storia “vera”, vissuta in ogni momento da quei personaggi. Come la sartoria di Madama Pace e le strade che faceva per andare a scuola raccontate dalla Figliastra e la tragica scena finale ambientata nel giardino della casa del Padre. • Tempo Nell’opera non sono presenti date che permettano di risalire direttamente al periodo storico in cui è collocata la vicenda. Però dai comportamenti dei personaggi e da alcune citazioni (il ballo “<Prends garde ... Tchou-Thin-Tchou> di Dave Stamper ridotto a Fox-trot o One-Step lento da Francis Salabert”) si capisce che la vicenda è ambientata attorno agli anni 20 del ‘900. La vicenda ha un andamento veloce e serrato, con un ritmo d’azione spezzato qualche volta da descrizioni minuziose di personaggi. La storia si svolge nell’arco di una giornata. • Temi e significato Pirandello scrivendo “Sei personaggi in cerca d’autore” imprime una svolta particolarmente innovativa al suo teatro, svolta che influenzerà e condizionerà tutta la drammaturgia successiva e non solo italiana. 9 In questa opera, muovendo una critica radicale nei confronti del teatro di stampo borghese e naturalista, infatti propone un modo completamente nuovo di mettere in scena la realtà. Seduto sulle poltroncine del teatro, il pubblico è costretto a rinunciare alle solite categorie interpretative per assistere non ad un dramma, bensì al travaglio della sua creazione e al fallimentare tentativo di rappresentarlo sulla scena. E’ considerata la prima opera della trilogia del “Teatro nel Teatro”; in questa trilogia il drammaturgo utilizza il teatro per riflettere sul teatro stesso; si svelano i trucchi e si utilizzano i meccanismi della rappresentazione scenica per riflettere sui problemi di questo e, più in generale, sulla più grande recita che è la vita. Temi nell'opera • Tentativo di svelare il meccanismo e magia della creazione artistica e il passaggio dalla persona al personaggio, dall'avere forma all'essere forma. • Eliminazione dello spazio artistico, disintegrazione dello spazio teatrale. • Creazione di scene traumatiche (volontà di vivere una vita autentica da parte dei Sei personaggi, in cui però si ripete l'angoscia delle colpe). • Scomposizione delle strutture drammatiche (teatro nel teatro) anche detto Metateatro 9 • Comunicazione fondata sulla trasmissione di messaggi inautentici, non rispondenti al nostro essere, perché impossibili da racchiudere nella convenzion e del parlato, il che porta a rapporti compromessi sul nascere e quindi ad una solitudine senza rimedio. • Rottura della quarta parete ad opera dei personaggi 9
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