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Lo Sviluppo Globale nella Guerra Fredda: Approcci Russi e Statunitensi, Tesine universitarie di Relazioni Internazionali

Storia InternazionaleSviluppo EconomicoStoria modernaGuerra Fredda

Il ruolo dello sviluppo nella guerra fredda, con un focus sulle differenti approcci russo e statunitense. Discutiamo dell'origine del tema dello sviluppo, il ruolo degli imperi coloniali francese e britannico, e il cambiamento dei progetti di sviluppo dopo la seconda guerra mondiale. Vengono citati esempi come la tva negli stati uniti e la stazione idroelettrica dneprostroi in ucraina.

Cosa imparerai

  • Come gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica hanno approcciato il tema dello sviluppo durante la Guerra Fredda?

Tipologia: Tesine universitarie

2019/2020

Caricato il 13/06/2022

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Scarica Lo Sviluppo Globale nella Guerra Fredda: Approcci Russi e Statunitensi e più Tesine universitarie in PDF di Relazioni Internazionali solo su Docsity! LO SVILUPPO GLOBALE NELLA GUERRA FREDDA Uno dei campi di sfida che caratterizzò la Guerra Fredda fu quello riguardante il tema dello sviluppo. L’approccio allo sviluppo fu condizionato fortemente dalla componente ideologica che vide due approcci differenti al progetto di sviluppo verso i paesi sottosviluppati: quello russo legato all’internazionalismo proletario di matrice marxista-leninista,e quello occidentale a guida Usa che invece era legato ai valori liberali. Per quanto riguarda le origini della tematica dello sviluppo,bisogna considerare il periodo precedente allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale,quando all’inizio degli anni ’30 dopo il Crollo di Wall Street(1929),il tema dello sviluppo fu affrontato da una prospettiva diversa rispetto alla Guerra Fredda e fu concepito come strumento funzionale agli interessi delle singole realtà degli imperi francese e britannico e di stati nazionali come USA e URSS. Gli imperi coloniali francese e britannico,in questo periodo si fecero promotori della cosidetta “preferenza coloniale”,e considerarono lo sviluppo delle proprie colonie fondamentali sia in funzione della creazione di un forte mercato intracoloniale soprattutto per le materie prime,I cui ricavi dovevano autofinanzare le colonie stesse,così che il loro mantenimento non gravasse troppo nei bilanci di Londra e Parigi. Anche I governi degli Stati nazione,adottarono dei provvedimenti per lo sviluppo dei propri paesi attraverso progetti che videro lo Stato ricoprire un ruolo centrale. In Unione Sovietica,Stalin diede avvio già dal ’28 ai piani quinquennali coordinati esclusivamente dallo Stato. L’approcciò statalista toccò anche gli Stati Uniti,che colpiti fortemente dalla Crisi del’29,nel ’33 per volontà del presidente democratico, F.D Roosvelt,diedero avvio al New Deal che vide forti investimenti statali nell’economia per risolvere le problematiche legate alla disocuppazione che dilagava nel paese e alla mancanza di un efficiente welfare state,e incentivare la modernizzazione delle aree rurali del paese. Esempi tangibili di tali processi ,che tra gli anni’50-‘60 divennero i modelli di sviluppo che le due grandi potenze proposero sul piano globale,con particolare attenzione al terzo mondo, furono la nascita della società federale della Tennessee Valley Autority (TVA) negli Stati Uniti nel 1933,che incentivò la costruzione di dighe nelle zone più rurali del paese,e la costruzione in Ucraina da parte dell’URSS della stazione idroelettrica Dneprostroi Dam. Con la fine del secondo conflitto mondiale i progetti di sviluppo cambiarono protagonisti con l’emergere di URSS e USA a discapito degli imperi coloniali,e furono rivolti non più su scala nazionale ma si allargono al contesto internazionale,ed ebbero come obiettivo principale la modernizzazione. Il momento chiave di tale nuovo approccio,fu rappresentato dal famoso discorso di Truman sui “4 punti” pronunciato nel Gennaio del 1949,dove il presidente statunitense espresse nel punto 4 dell’intervento la volontà degli USA di porsi come riferimento globale nei confronti dei paesi sottosviluppati e prossimi all’indipendenza,con la creazione di un programma di sviluppo basato su aiuti tecnici nell’ambito scientifico e industriale. Il discorso di Truman sommato al Piano Marshall per la ricostruzione dell’Europa dopo il secondo conflitto mondiale (il Piano Marshall fu visto anche come uno strumento per disinnescare eventuali rivolte comuniste nell’Europa occidentale),possono essere considerati l’inizio dell’uso politico del tema dello sviluppo inteso come progetto di ricostruzione e crescita economica nell’ottica della Guerra Fredda. La sfida sovietica al Punto 4 di Truman venne lanciata nel 1956 al XX Congresso del PCUS,passato alla storia per la condanna dello stalinismo da parte del leader sovietico,N.Krusciov,ma che fu importante anche nell’ottica del tema dello sviluppo. Krusciov in questo congresso pone l’URSS come riferimento per lo sviluppo del “Terzo Mondo” (termine coniato dall’economista francese,Alferd Sauvy,che si ispira al Terzo Stato della Rivoluzione Francese,e viene utilizzato dagli anni ’50 del ‘900 per indicare I paesi sottosviluppati) e verso le rivendicazioni indipendentiste dei paesi ancora legati ai decadenti imperi coloniali europei,andando così a delineare l’allargamento della visione sovietica dell’espansione del comunismo che non si concentrò più soltanto all’Europa come nel periodo staliniano ma bensì si ampliò su scala globale. Krusciov nel suo discorso si rivolse anche alle borghesie locali dei paesi sottosviluppati che non facevano parte del mondo socialista invitandoli ad accogliere l’aiuto sovietico (inteso dall’URSS come solidarietà proletaria) e a rifiutare gli aiuti occidentali che vennero cosiderati dal leader del Cremlino come nuove forme di imperialismo. Esempio di questa politica fu l’aiuto sovietico nella costruzione della Diga di Assuan in Egitto inaugurata nel ’70 ,che inizialmente doveva essere finanziata dall’Occidente,ma che dopo la Crisi di Suez del ’56 portò Nasser ad avvicinarsi ai sovietici. La discesa in campo di entrambe le potenze sul campo dello sviluppo,portò personalià come H.Kissinger alla consapevolezza che lo scontro URSS-USA dovesse in teoria cambiare sostanzialmente forma e non basarsi più sulla guerra con le armi,ma sulla guerra tra idee di modernità basata sul dualismo ideologico tra capitalismo e socialismo. La visione di Kissinger in questo periodo è simile all’approccio di Krusciov della coesistenza competitiva sorto durante il periodo della breve distensione tra Unione Sovietica e l’Occidente capitalista alla fine degli anni ’50. Gli anni’60,furono anni sia di forte tensione che di distensione tra i due blocchi. Ciò emerse anche all’interno della discussione sulla tematica dello sviluppo che vide diversi punti di vista tra gli attori protagonisti. Gli USA giocarono la carta dello sviluppo ispirandosi al modello di sistema statunitense e a una forte componente ideologica basata sulla libertà occidentale e l’anticomunismo. Sopratutto durante il triennio dell’amministrazione Kennedy,gli USA portarono il dibattito dello sviluppo all’interno delle sedi istituzionali dell’ONU,e contribuirono alla creazione di organismi internazionali politici ed economici come l’OCSE e l’IDI (che nasce con lo scopo di fornire prestiti vantaggiosi ai paesi in via di sviluppo) che erano fortemente influenzati da Washington. L’URSS in questo periodo lega il tema dello sviluppo alle lotte d’indipendenza ,con un forte sostegno economico e militare per appoggiare sia movimenti indipendentisti e governi di ispirazione socialista o legati al nazionalismo arabo e africano (per esempio nel Vietnam del Nord,Cuba, Congo,Egitto). Tali questioni furono affrontate principalmente all’interno del COMECON. I paesi di nuova indipendenza durante questi anni avevano al centro dei piani di sviluppo la modernizzazione,e per realizzare I loro progetti ed evitare che non venissero finanziati applicarono spesso nei confronti di URSS e USA la “politica dell’altalena” con lo scopo di ottenere finanziamenti da entrambi I blocchi minacciando di rompere I rapporti con un blocco per passare all’altro. Dagli anni ’70,lo sviluppo cambiò il suo focus principale che passò dalla modernizzazione alla lotta contro la povertà per garantire I bisogni primari del Terzo Mondo. La causa di tale cambiamento fu il fallimento delle politiche di crescita e sviluppo del periodo precedente che portarono a forti disuguaglianze e a scontri politici per la gestione degli aiuti favorendo così conflitti locali. A incentivare ciò ci fu l’ambiguità di intenti dietro gli aiuti di URSS e USA,visti come strumentali per ottenere legami strategici nell’ottica della Guerra Fredda. Ancora oggi alcuni legami della Guerra Fredda permangono ,come quelli che la Russia ha ereditato dall’URSS con l’Africa. Negli anni ’80 con la svolta liberista,il ruolo dello Stato fu considerato inefficente per raggiungere lo sviluppo,e vennero così presi in considerazioni anche attori privati,con lo scopo di elargire aiuti per evitare conflitti e incentivare la transizione alla democrazia nel terzo mondo
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