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Sesso e temperamento Margaret Mead, Sintesi del corso di Antropologia

Riassunto del testo di Margaret Mead, esame Campani

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 01/11/2021

camilla1998.
camilla1998. 🇮🇹

4.4

(22)

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sesso e temperamento Margaret Mead e più Sintesi del corso in PDF di Antropologia solo su Docsity! SESSO e TEMPERAMENTO INTRODUZIONE: Spesso associamo alcuni comportamenti soltanto alla donna e altri solo all’uomo. Ma fino a che punto queste differenze sono innate? Margaret Mead rispose a questa domanda conducendo ricerche pionieristiche presso tre diverse popolazioni della Nuova Guinea e giungendo alla conclusione che le differenze ditemperamento non dipendono tanto dall’appartenenza ad un determinato sesso, quanto dalle convenzioni sociali che le sostengono fino dall’infanzia. La differenza dei sessi si era presentata a ciascuna di queste tribù come uno dei temi del dramma sociale. Mentre è vero che ogni cultura istituzionalizza in qualche modo le parti dell’uomo e della donna, non è vero che lo faccia in termini di dominazione e sottomissione. Male cose sono diverse nelle società in cui il comportamento degli uomini e delle donne è nettamente differenziato in termini tali da sottintendere l’esistenza di una reale differenza ditemperamento. Margaret Mead era lungi da sospettare che i temperamenti da noi considerati come congeniti ad un sesso potessero essere invece semplici variazioni del temperamento umano, cosicché i membri di ambedue i sessi dovrebbero poter essere ugualmente educati ad avvicinarsi anche se con maggior o minor successo a seconda dei singoli individui. TEMPERAMENTO: Elemento del carattere di un individuo e della sua personalità, determinante della sua volontà e del suo modo di agire. GLI ARAPESH DELLA MONTAGNA: «VITA DI MONTAGNA Gli Arapesh sono mentalmente un popolo della boscaglia, nonostante alcuni vivano in montagna ed altri lungo la costa. Gli Arapesh della costa vivono in grandi case e sono raggruppati in grossi villaggi. Sono grossi di costituzione, a causa del cibo che abbonda e del ritmo della loro vita che è lento. Gli Arapesh della montagna hanno invece un ritmo di vita diverso: non sono divisi in grandi villaggi, ma in piccoli abitati nei quali vivono tre/quattro famiglie. Il paese è deserto e sterile e ci sono vaste zone di bosco senza campi coltivati, che costituiscono riserve per la caccia, anche se la selvaggina è rara e non ci si può fare molto conto. Gli orti, i campi e le zone di caccia sono lontani e la gente preferisce lavorare sempre a piccoli gruppi, cooperando. Data la lontananza degli orti, le donne devono faticare per giorni se vogliono riunire le provviste nel villaggio. Vanno quindi su e giù per i sentieri di montagna portando sulle spalle grossi carichi. E' giusto che siano loro a portare questi carichi pesanti, in quanto considerate con la testa più dura e più forte. Inoltre, le donne vanno in giro anche sole e le ragazze possono addirittura dormire sole in un villaggio abbandonato. Al centro del villaggio c'è l'Agehu, cioè il luogo delle feste e delle cerimonie. La gente della montagna rimane sempre molto indietro rispetto a quella della costa; facendo sacrifici e risparmiando per poter comperare le cose belle che provengono dalla costa. Gli Arapesh considerano quindi i territori verso il mare come fonte di felicità, sebbene ci siano antichi racconti di incontri ostili. Si parla dei villaggi della costa come “Villaggi Madre”, e dei villaggi che si addentrano nella montagna come “Villaggi Figlia”, collegati tra loro da sentieri, i tre principali chiamati “La via della vipera”, “La via del sole che tramonta” e “La via del dugongo”. L'ungo i sentieri si svolgono scambi e commerci che riguardano cose e utensili di prima necessità. La gente della montagna è snella e con latesta piccola, mentre quella della pianura è più massiccia ed ha latesta grande. La gente della pianura combatte con le lance e non con l'arco e le frecce come quella della montagna e della costa. Se la gente della montagna prende ispirazione da quella della costa, la gente della pianura guarda invece alla tribù vicina degli Abelam, popolo allegro ed artista, cacciatori di teste, con i quali hanno poi in comune la pratica della stregoneria, che usano per terrorizzare gli Arapesh della montagna e della costa. Per gli Arapesh della montagna la vita è un'avventura e consiste nel far crescere tante cose, allevare bambini e maiali, coltivare con cura e osservare tutte le regole grazie alle quali le cose crescono. Ritengono importanti due beni principali: -il sesso -la funzione riproduttiva della donna, la nutrizione e la crescita e quindi la caccia e le attività agricole dell'uomo. Il dovere del bambino è di crescere, quello dell'uomo e della donna è di osservare le regole per la crescita del bambino. In questa avventura d'amore sono impegnati totalmente ed in misura uguale l'uomo e la donna e si può dire che anche l'uomo abbia, come la donna, un compito materno. -UNA SOCIETA' COOPERATIVA Gli Arapesh hanno una cultura nella quale gli uomini e le donne fanno cose diverse per ragioni uguali. Agli uomini è comunque conferita un'autorità maggiore e le donne sono escluse dalle cerimonie per il loro bene, e non per accrescere l'orgoglio degli uomini. L'uomo concepisce le responsabilità, l'autorità e le funzioni pubbliche come un dovere a lui imposto. In questa società non vi sono unità politiche ed i villaggi sono raggruppati in “località”, ognuna delle quali ha un nome, ma che non hanno una organizzazione politica. Ogni villaggio corrisponde ad una famiglia patrilineare, e in questi sono compresi i loro terreni da caccia ed iloro orti. Sui loro terreni vive il Marsalai della famiglia, essere soprannaturale e mitico che è lo specchio dei sentimenti degli spiriti. Il Marsalainon ama le donne in periodo mestruale o gravide e nemmeno gli "uomini che vanno da lui subito dopo aver avuto rapporti con la moglie. Egli punisce questi atteggiamenti facendo ammalare o morire le donne o inascituri. Gli Arapesh amano lavorare a piccoli gruppi e vanno tutti insieme su e giù perla montagna, spostandosi tra gli orti. Anche a caccia non vanno mai soli, ma con un compagno. Anche per costruire le case si lavora in comune. Nessuno costruisce da solo e la casa è frutto di un lavoro comune di cui nessuno tiene la contabilità. La donna ha. il dovere giornaliero di prendere l'acqua, raccogliere la legna e cucinare. Gli uomini occupano la maggior parte del loro tempo ad occuparsi di progetti altrui, zappare orti altrui e cacciare con gli altri. La loro vita economica è concentrata nella partecipazione ad attività cominciate da altri. Gli Arapesh non conoscono la guerra e non vi è alcuna tradizione di cacciatori di teste. Il sistema matrimoniale è tale che la fuga di una fidanzata è considerata un ratto, ‘un atto ostile da parte di un altro gruppo, che va vendicato ripagando il male con il -Parenti, che possono essere pochi o tantissimi, e che comprendono i membri della loro località ed i membri di altre località legati a loro o ai loro parenti per matrimonio. -gli Stranieri, i nemici, la gente della pianura. Il bimbo cresce sentendo i brontolii e le maledizioni che i genitori pronunciano quando passa il nemico. Sente parlare delle morti e delle disgrazie di cui è colpevole lo stregone. C'è una costante precauzione nei confronti dei “residui immondi”, che ossessiona gli Arapesh per cui ogni volta che mangiano e masticano sono sotto la costante minaccia di lasciar cadere qualcosa nelle mani dello straniero, qualcosa che può significare malattia o morte. Gli Arapesh non conoscono giochi o gare dove ci sono due squadre contrapposte ed i giochi che fanno sono paragonabili a quelli di ‘una prima classe di asilo europeo. Quando c'è l'occasione per trovarsi tutti insieme e fare un gioco collettivo solitamente si tratta di una festa, durante la quale gli adulti ballano delle danze rituali ed il bambino compie una parte da spettatore. Queste danze rituali celebrano il compimento di un lavoro. Nella vita collettiva dei bimbi c'è ‘una differenza tra maschi e femmine che durerà poi per tutta la vita: -bimbe: sono utili soprattutto per trasportare roba, raccogliere cose da mangiare e legna da ardere. Non si vedono tra loro se non quando lavorano e a undici/dodici anni, stanche, si buttano tutte insieme a riposare. -bimbi: non lavorano in gruppo, ma accompagnano il padre o un fratello maggiore in una spedizione di caccia o alla raccolta di erbe o viti nel bosco, o al taglio del legname da costruzione. Il gruppo tipo di lavoro peri maschi si compone di un bambino e di ‘uno/due adulti. L'educazione che i bimbi ricevono per quanto riguarda il concetto di proprietà li incoraggia a rispettare le proprietà altrui e non crea in essi un forte senso del possesso personale. Non si usano mai le frasi “questo non è tuo” o “questo è mio”. Gli siinsegna ad avere riguardo per le cose degli altri. In un sistema di questo genere nessuno sviluppa un senso aggressivo della proprietà individuale e non si conoscono furti o porte chiuse e nemmeno la protezione della proprietà mediante la magia nera. La cultura Arapesh possiede pochi talismani protettivi degli orti, che quando vengono collegati sui recinti si pensa che anche le mogli e i figli di chi li colloca rimarrebbero danneggiati se mangiassero roba dei loro stessi orti. -CRESCITA E INIZIAZIONE DI UN RAGAZZO ARAPESH Dal punto di vista del sesso ci sono due differenze: -Il lavoro collettivo delle ragazze - Le maggiori possibilità dei ragazzi di esprimere la loro collera. Quando compaiono i primi segni della pubertà l'adolescente deve osservare dei tabù, come ad esempio evitare di mangiare alcuni cibi. Ha il dovere di osservare questi tabù con cura per “far crescere sé stesso”. Ora diventa per la prima volta culturalmente consapevole della fisiologia del sesso. Diventa il custode responsabile della propria crescita. Se viene meno ad una regola, nessuno lo punisce: la punizione è nel fatto che ne soffrirà la sua crescita. Il culto del Tamberan: Il Tamberan è il patrono soprannaturale degli uomini adulti della tribù. Anche le donne hanno il loro Tamberan: i riti del parto, della pubertà... Quello degli uomini, invece, riguarda solo loro. La casetta del Tamberan è un continuo entrare ed uscire di uomini, di ragazzi iniziati e anche di ragazzi non iniziati, minimizzando la differenza tra ragazzi iniziati e non. Esso viene per la cerimonia d'iniziazione ed i ragazzi rimarranno all'interno di un recinto all'estremità del villaggio, per parecchi mesi. I bambini assumono nei confronti di questo culto un atteggiamento diverso a seconda del sesso. Le ragazze continuano a seguire i passi materni, imparando a non porsi troppe domande se non vogliono che la sfortuna le colpisca. Per i ragazzi invece le cose sono diverse. Se ancora devono darsela a gambe quando arriva il Tamberan, fra poco parteciperanno anche loro alla cerimonia, ‘’dell’essere inghiottiti dal Tamberan” e saranno iniziati con un gruppo di altri ragazzi con i quali vivranno 3 mesi nel recinto dell'iniziazione. Durante il momento dell'iniziazione il novizio osserva dei tabù alimentari, consuma ‘un pasto sacrificale di sangue di anziani ed è ammesso a vedere varie cose meravigliose, che sono di due generi: oggetti importanti che non aveva mai visto, come maschere, sculture e altre rappresentazioni artistiche e la rivelazione, di solito già in parte rivelata, che il Tamberan non esiste e che tutto quello che si collega ad esso è opera degli uomini. La sua iniziazione riguarda quindi principalmente la circoncisione ed il pasto sacrificale. Così si passano due/tre mesi di isolamento e finisce l'infanzia ed il giovane passa alla fase in cui deve occuparsi della crescita degli altri. Durante la pubertà ha pensato alla sua propria crescita, ha osservato itabù che gli avrebbero dato ossa e muscoli forti e la capacità di mettere al mondo ed allevare figli. Ora ha responsabilità ed interessi nuovi, sia verso chi si è occupato di lui, sia verso i fratelli e le sorelle minori e verso la giovane sposa promessa. Non c'è alcuna idea, di sottomissione ai più vecchi e ai più forti. Nella concezione Arapesh vi sono da una parte i bambini ed i genitori, e dall'altra coloro che dalla pubertà alla maturità si occuperanno del sesso, della procreazione e dell'allevamento dei bambini. La felicità di un padre è data infatti dall'allevare un bambino e dal procurargli il cibo e basare un rapporto padre figlio sul cibo offerto con amore e ricevuto con gratitudine. Via via che il giovane cresce, il vecchio si ritira e d'ora in poi tutto quello che egli farà lo farà in nome del figlio. Negli Arapesh le liti per causa di donne sono ridotte al minimo. La loro poligamia è un fatto di responsabilità familiare, che nasce dal dovere di avere cura della vedova e dei figli dei fratelli e non dalla volontà di affermare la propria superiorità sugli altri. Gli Arapesh hanno così ridotto al minimo le liti facendo della poligamia un dovere, anziché un privilegio degli uomini.Così con il compiersi della sua adolescenza il giovane Arapesh entra nella società ed è ora iniziato. Si trova di fronte a numerosi e svariati doveri, che dovrà assolvere senza aggressività, ma con spirito di collaborazione. K alleverà così la piccola moglie preadolescente. -CRESCITA E FIDANZAMENTO DELLA FANCIULLA ARAPESH Il giovane Arapesh alleva la propria moglie. Il fidanzamento avviene quando lei non ha più di sei/sette anni e lui ne ha tredici/quattordici. Allora lei va a vivere nella casa, del futuro sposo e tutti aiutano a mantenere la piccola sposa futura. Secondo gli Arapesh i genitori devono saper esercitare la loro autorità sui bambini che hanno allevato e la stessa cosa devono saper fare i mariti con le mogli. Ne sono responsabili ed essendo più anziani di loro hanno più giudizio. La scelta viene fatta quando la fanciulla è ancora piccola. Innanzitutto si tratta di stabilire se cercare questa moglie vicino a casa, nel villaggio accanto o in un clan con il quale il proprio clan è imparentato [soluzione migliore]. Ad ogni modo il matrimonio più desiderabile è quello fatto vicino a casa. Se uno si sceglie la moglie fra gli stranieri può accadere che la paura o il ricorso obbligatorio alla stregoneria distrugga il matrimonio. Sposare la propria sorella sarebbe roba da matti e significherebbe non avere cognati con cui andare a caccia, coltivare l'orto[...]. Sposare la sorella di un altro e far sposare a lui la propria sorella significa avere almeno due cognati. L'incesto è giudicato quindi come negare la gioia di accrescere il numero di persone alle quali essi potranno concedere il proprio amore e la propria fiducia. Il padre, dunque, nello scegliere la moglie del figlio, prende in considerazione anche i suoi fratelli e cugini , che in futuro saranno gli amici del figlio. Le fanciulle vengono giudicate in base alle responsabilità che sanno assumersi, gli oneri di casa che sanno o non sanno fare intelligentemente, se sono pigre o svogliate nel ricevere ospiti. Sono questi sensi di responsabilità che si cercano in una futura sposa. Se la ragazzina, che ha appena cominciato ad osservare itabù del seno che si sviluppa, fa esperienze sessuali, il suo sviluppo si arresterà ed essa rimarrà piccola e sottile. Anche dopo, quando le mestruazioni saranno arrivate [a cui seguono quattro/cinque giorni di digiuno dopo la prima mestruazione], esse devono aver osservato con cura le regole ed aver rispettato il Tamberan femminile. La prima. mestruazione della ragazza e la relativa cerimonia avvengono solitamente nella casa del futuro marito. I giorni di digiuno che seguono sono destinati a renderla più forte, ma se eccessivo potrebbero farla morire, per cui si affretta la cerimonia della “riapparizione”, durante la quale il fidanzato, con le istruzioni e l'aiuto del padre, dovrà prepararle un pranzo con erbe magiche che serviranno a renderla forte. Intanto le donne provvedono ad adornare la fanciulla. Il marito poi le consegna. la zuppa che le ha preparato. Dopo che ha mangiato, i fratelli le danno i doni e fanno ‘una danza del fuoco. Per una settimana marito e moglie non mangiano carne. Alla fine il marito andrà a caccia e faranno una gran festa in onore di tutti coloro che li hanno aiutati. Questa cerimonia, che conclude ufficialmente l'infanzia della fanciulla, è diversa da. quella di iniziazione del ragazzo. Hanno comunque in comune elementi come le ortiche, le sofferenze inflitte a scopo igienico, l'isolamento e la cerimonia della “riapparizione”. Ma per il ragazzo si tratta di lasciare una vita ed entrare in un'altra per cui ora è un uomo. Per la ragazza invece non rappresenta l'inizio di una nuova vita, è semplicemente il superamento rituale di una crisi fisiologica importante per la sua salute ed il suo sviluppo. -IL MATRIMONIO ARAPESH Gli Arapesh non sanno concepire il sesso al di fuori del matrimonio. L'incontro casuale è una cosa che non entra nella loro testa. Il loro è un ideale essenzialmente domestico e non romantico. Questo avviene solo dopo un lungo periodo di fidanzamento, durante il quale la sposa diventa parte della famiglia dello sposo ed impara a conoscerlo ogni giorno per anni. Nell'ambito stesso del matrimonio il marito dovrà osservare determinate precauzioni rituali per non portare fatti pericolosi a contatto con la moglie. Anche la donna compie dei riti analoghi, ma solo dopo il primo rapporto sessuale con il marito o dopo la sua morte. Se un uomo ed ‘una donna compiono un atto sessuale fuori dal matrimonio, quello è attribuito a qualcosa di diverso dall'impulso sessuale, come ad esempio a stregoneria o al desiderio di un uomo di conquistarsi la donna andata sposa ad un altro. La donna ideale Arapesh sta a casa a guardare i suoi nati. Può accadere che una donna delle pianure, più aggressiva, litighi con il marito e chieda asilo alla gente della montagna, per trovare un marito più docile e formarsi una vita più decente. La struttura matrimoniale degli Arapesh richiede la monogamia, ma consente la poligamia. La poligamia non rappresenta lo stato ideale, ma è una condizione nella quale ci si può trovare per tutta una serie di diversi fattori, tra cui ad esempio la morte. Se la vedova si risposa fuori dal clan del defunto marito il primo figlio che essa darà alla luce avrà una doppia fedeltà ed una doppia appartenenza: al clan del trattenuti come ostaggi fino a quando la spedizione non sia finita. Ci si serve dei bambini come ostaggi perchè, se mai ci dovessero essere tradimenti fra gli alleati, non si sacrificherebbero altro che bambini, e tanto meglio se bambini maschi, meno pregiati delle femmine. Ogni uomo cerca di vivere per conto suo all'interno di una palizzata, dentro la quale si affolla un certo numero di case: una casa per ogni moglie o coppia di mogli. -una capanna speciale, dove dormono malamente i figli adolescenti. una, casa per sé medesimo. - una casa per tenere i gong, appendere il tabacco e ricevere i visitatori. E' solo intorno ai venticinque anni che un uomo arriva ad avere un recinto del genere, con dentro nove/dieci mogli, i pochi maschi giovani a carico, qualche sottomesso nipote. Questo è il complesso familiare ideale al quale un uomo può aspirare. I fratelli non possono vivere vicini. Il fratello più giovane parla al più anziano solo quando è strettamente necessario e sempre con grande rispetto. Le donne hanno poteri particolari sugli spiriti della boscaglia. Così una donna sposata, proveniente da un'altra “località” non andrà mai a pescare senza farsi accompagnare dalla cognata e senza dividere con essa. il frutto della pesca, altrimenti la cognata può maledire la sua pesca. Non c'è posto dove gli uomini possano riunirsi e sedere insieme, salvo nelle rare occasioni in cui si organizza una cerimonia, organizzate individualmente da. qualche uomo importante. In circostanze normali sono soltanto le donne che si riuniscono in gruppi. Solitamente la notizia di una visita di un parente è causa di malcontento ed i bambini sono abituati a sentirsi a disagio davanti a quasi tuttii loro parenti. -LA STRUTTURA DELLA SOCIETA' MUNDUGUMOR L'organizzazione sociale dei Mundugumor è basata su ostilità naturale esistente fra tutti gli individui dello stesso sesso e sulla convinzione che gli unici legami tra individui dello stesso sesso siano quelli che si possono stabilire per il tramite dell'altro sesso. Non sono organizzati in gruppi Patrilineari o Matrilineari, per cui i fratelli appartengono al gruppo del padre o a quello della madre, ma secondo il sistema della “corda”. Una “corda” è composta da: -un uomo. —le sue figlie. —i figli delle figlie. Oppure: -una donna. -i suoi figli. — le figlie dei suoi figli. Un uomo ed il proprio figlio, quindi, non appartengono alla stessa corda e non gli lascia proprietà alcuna, se non la sua parte di terra che passa in eredità patrilinearmente. Tutti gli altri beni vanno alla figlia. Anche un fratello ed una sorella non appartengono alla stessa “corda”. Il primo deve fedeltà alla madre, la seconda al padre. Inoltre l'ideale sociale è la grande famiglia poligama, nella quale l'uomo ha una decina di mogli. L'atteggiamento fra fratelli è un atteggiamento di rivalità. Fssi vengono abituati fin dall'adolescenza ad astenersi dallo scambiare le parole più casuali ed insignificanti. I fratellastri devono osservare le stesse astensioni, anche se in forma meno rigida e sono divisi fra loro anche dalla violenta ostilità che esiste tra le loro madri, le co-mogli. Il recinto è nascosto nella boscaglia ed il capo del recinto accoglie con sospetto ogni visita di maschi adulti, a meno che non si tratti di commercio. Si promuove e si favorisce il matrimonio basato sullo scambio fratello-sorella. L'ideale è che l'uomo ottenga in moglie la sorella di un uomo al quale dà in moglie la propria sorella. Infatti, un uomo senza sorelle deve combattere parecchio per avere ‘una moglie. Nel padre c'è un forte senso di possesso sulla figlia. Essa appartiene alla sua “corda” e non a quella del fratello. Essa coltiva l'orto con il padre, va nella boscaglia con il padre ed ha. il nome di una antenata del padre, che finisce quindi per considerarla come sua proprietà. Trai Mundugumor non c'è nessun genere di casa degli uomini. Gli uomini importanti, con molte mogli, possono permettersi di dare una festa di iniziazione, feste che sono solo un capriccio dell'uomo importante. L'iniziazione quindi non ha alcun riferimento allo sviluppo del giovane o al diritto di contrarre matrimonio. Tra il ragazzo ed il fratello della madre corrono spesso relazioni amichevoli, anche se essi non appartengono né alla stessa “corda”, né allo stesso gruppo di proprietà della terra. Il fratello della madre è sempre pronta a proteggere il ragazzo. I rapporti fra cognati sono sempre molto tesi ed ostili. I Mundugumor sono ricchi: la terra abbonda, i Barad sono pieni di pesci, negli orti cresce un tabacco molto apprezzato dai popoli vicini. La loro economia non richiede alcuna collaborazione tra famiglie ed il lavoro che un uomo fa, lo può fare tranquillamente da solo. Le distanze sono brevi, il terreno è pianeggiante e per le distanze maggiori si usano le canoe e si va per il fiume. Gli uomini spesso litigano fra loro, si rifiutano di parlare l'uno con l'altro, stanno imbronciati e complottano con un nuovo gruppo di alleati. Le donne, invece, si arrampicano perfino sulle palme da cocco e compiono un solido lavoro. I litigi trai Mundugumor sono soprattutto per via di donne. Possono anche riguardare a volte la terra e la pesca, ma. il cibo è talmente abbondante che la concorrenza economica non ha una grande importanza. Ci sono due o tre personaggi per ogni comunità che rappresentano i punti fermi del sistema sociale. Di tanto in tanto si organizzano spedizioni di caccia alle teste ed allora finalmente l'intera comunità maschile si unisce temporaneamente nella festa per il successo di queste spedizioni. In queste feste si celebra un cannibalismo schietto e non c'è chi non goda nel tenere tra i denti un brandello di carne del nemico. Dopo la festa finisce la tregua e le condizioni normali di ostilità riprendono fino alla prossima spedizione di caccia alle teste e alla prossima grande festa. -LO SVILUPPO DI UN MUNDUGUMOR Il bambino Mundugumor nasce in un mondo ostile, in cui la sua unica arma consiste nel saper essere violento. Il marito non è contento quando la moglie gli dice di essere incinta, e la ingiuria per essere rimasta incinta. Così la donna associa la gravidanza alla privazione di rapporti sessuali, al rancore e ripudio da parte del marito e ha il costante timore che lui possa prendere un'altra moglie. E' dunque alla madre, anche più che al padre, che questo bambino finisce per essere poco gradito. Un fattore di potenza e di prestigio per gli uomini risiede nel numero delle mogli, le quali lavoreranno per lui. Alla moglie rimane solo un senso di frustrazione e rancore per magari avere poi una figlia femmina, che si attaccherà al marito e non a lei. Si fanno quindi molte discussioni riguardanti se mantenere il bambino al mondo o no. La decisione si basa principalmente sul sesso ed il padre sarà favorevole a lasciarlo in vita se femmina, la madre se maschio. La decisione solitamente viene fatta dal marito. Nella società Mundugumor c'è inoltre un'alta percentuale di nascite gemellari. E' difficile che si uccidano entrambi i gemelli. Se sono due maschi o un maschio ed una femmina, è sicuramente la femmina a rimanere in vita. Se sono due femmine entrambe rimangono in vita. Quando rimangono in vita entrambi i gemelli, uno dei due viene solitamente dato in adozione perchè la madre Mundugumor non può allattare contemporaneamente due bambini. L'adozione è quindi un fatto piuttosto comune. Fin quasi dalla nascita si prepara per questo bambino una vita senza amore, a meno che sitratti di un bimbo adottato e che sia quindi necessario tenerlo sempre attaccato al seno della madre per farle venire il latte. Le donne portano con sé i bambini solo quando si trasferiscono da un posto all'altro. Quando invece i loro spostamenti sono brevi, lasciano i bambini appesi in casa. Mentre fra gli Arapesh se un bambino già svezzato da anni piange perchè ha male o paura, la madre lo conforta offrendogli il seno vuoto, trai Mundugumor addirittura non si offre nemmeno il seno pieno al bambino non ancora svezzato. Se il bambino piange esse continuano tranquillamente la loro conversazione o il loro lavoro e sono indifferenti al loro pianto, a meno che non si tratta di dargli uno schiaffo quando il bambino è grandicello. Appena. il bambino comincia a camminare, la madre lo lascia a terra per la maggior parte del tempo, e si arrangia da solo. L'unica cosa che non gli permette è di allontanarsi troppo perchè se cade nell'acqua e annega, la vita del villaggio ne risentirebbe per mesi in quanto l'acqua sarebbe contaminata dall'annegato e non potabile. I Mundugumor non sanno cosa significa svezzare un bambino abituandolo con amore e lo svezzamento consiste nel respingere il bambino dal seno della madre o dal non farlo più dormire con lei e non tenerlo più in braccio. Le bambine si abituano anche ad essere portate in braccio dal padre, vanitoso e privo di affetto, a sentir fare dei commenti sulla loro persona, ricevere buffetti sotto il mento e ad essere palpeggiate da. altri uomini. I Mundugumor dividono i parenti in: quelli con cui si può scherzare (né più né meno che una stretta di mano. quelli che fanno vergogna e vanno evitati. quelli che possono essere trattati con vari gradi di intimità. I Mundugumor hanno una profonda avversione peri matrimoni fra generazioni diverse ed i parenti si guardano l'un l'altro pieni di rancore se questo accade. Irapporti personali e di parentela rendono ibambini apprensivi e nervosi e quindi ci sono disordine, disagio, malintesi e liti. Di solito i bambini piccoli se ne vanno in giro a giocare con le arance non commestibili, o fanno giochetti con le mani o con pezzetti di legno. Quando diventano più grandi ed hanno sugli otto/dieci anni i gruppi di gioco dei bimbi sono basati sui rapporti di parentela. Iragazzi piccoli si abituano a subire un sacco di botte e di maltrattamenti. Le bimbe invece non formano mai gruppi di gioco ed è più facile quindi tra di loro lo stabilirsi di buoni rapporti, ma ciò non significa che le sorelle siano sempre amiche. Inoltre sono parecchie le mogli che non vivono bene insieme e che sono sempre in lizza per essere le prescelte del marito. Tuttavia tra le ragazze c'è una delle più stabili organizzazioni cooperative e si chiamano tutte ‘sorelle’. Esse possono creare alleanze, senza norme che regolano il comportamento, senza distacco e diffidenza. Le bambine piccole seguono l'esempio delle grandi ed imitano questo comportamento fatto di operosità e buon umore. A sette anni un bambino può anche dichiarare guerra al padre ed andarsene di casa, senza che il padre lo richiami. Le bambine, invece, all'avvicinarsi dell'adolescenza, sono guardate dai familiari con occhi gelosi e sorveglianti. Queste diversità di trattamento non riguardano la considerazione di un temperamento diverso trai due sessi, anzi, la donna è vista tanto violenta, aggressiva e gelosa quanto l'uomo. La differenza è che la femmina è -CONTRASTO DELLE PARTI MASCHILI EFEMMINILI PRESSO I CIAMBULI I Ciambuli vivono soprattutto per l'arte, come danza, scultura, intreccio, pittura[...] Pur di tenere una cerimonia iniziano un ragazzo + [addirittura il dolore della morte è quasi cancellato dall'interesse per la cerimonia funebre]. La società Ciambuli è formata da gruppi di uomini imparentati fra loro all'interno dei quali ci sono dei tabù. Il figlio primogenito tiene un atteggiamento timido ed imbarazzato alla presenza del padre , e lo stesso atteggiamento lo ha. il secondogenito alla presenza del primogenito. La ragione dell'imbarazzo sta nel fatto che l'uno sa di poter ereditare dall'altro. Con lo zio ci sono buoni rapporti, tanto che viene chiamato small papà, ovvero piccolo papà. Ogni clan possiede determinati privilegi, come nomi, canzoni rituali, richiami rituali, danze rituali, maschere, flauti, tamburi, essere soprannaturali particolari.. Oltre i clan ci sono altre forme di organizzazione della società, che divide i Ciambuli in due grandi gruppi: -il popolo del sole. -il popolo della madre. Imatrimoni dovrebbero avvenire tra membri di un popolo e membri dell'altro. I rapporti degli uomini con il proprio sesso sono delicati e difficili, perfino quando siede nella casa degli uomini del suo clan. Con le donne i suoi rapporti sono solidi e sicuri, infatti, da piccolo la madre si è presa cura generosamente di lui, ma senza stargli troppo addosso. Le donne svezzano i bimbi dandogli cose buone per non fargli piangere. Traisette/otto anni il bimbo ha cominciato a tenersi ai margini della vita rituale degli uomini. Fra gli otto/dodici anni è stato scarificato da un esperto che gli ha inciso dei disegni sulla schiena, operazione compiuta con distacco ed intorno a lui si è svolto un processo rituale al quale egli non ha partecipato e per cui suo padre ha fatto dei regali al fratello di sua madre. La sua scarificazione ha fornito il pretesto per lo sfoggio di cose belle, ma a lui nessuno ha badato. Quando si sposa, la giovane moglie è scelta tra le figlie di un fratellastro o di un cugino della madre. Egli chiama la sposa come chiama la madre: Aiyai L'insieme delle donne della casa formano un gruppo compatto ed omogeneo. Quando una ragazza si sposa. non va ad abitare presso gente che non conosce, ma presso una sorella del proprio padre, che diventa quindi sua suocera. Le mogli provengono di solito dallo stesso clan, quindi sono sorelle oltre che co-mogli. L'essere co-mogli crea tre le donne un forte legame. I rapporti fra le donne sono di grande amicizia e solidarietà. Le donne Ciambuli lavorano in gruppi, lavoro rallegrato e reso redditizio dal buon umore, dagli scherzi e dalle chiacchiere. In un gruppo di uomini, invece, si notano sempre tensione, diffidenza, malignità, dispetti, doppi sensi... Anche se la società Ciambuli è organizzata patrilinearmente e pur essendo poligama e pur avendo l'abitudine che l'uomo paghi per avere la moglie, la posizione di potere è comunque detenuta dalla donna. L'uomo coltiva raramente il terreno e l'alimentazione dipende dalla pesca, che è attività delle donne, le quali provvedono anche a commerciare il prodotto. L'atteggiamento dell'uomo fin dall'infanzia verso la proprietà è un atteggiamento per cui le cose che gli appartengono veramente e delle quali può fare ciò che vuole, deve ottenerle dalle donne a prezzo di sguardi languidi e di parole dolci. L'atteggiamento della donna nei confronti dell'uomo è un atteggiamento di amabile tolleranza e di compiacimento. Per quanto riguarda la danza, un gruppo di donne balla attorno ad ogni coppia di danzatori mascherati, i quali indossano dei gonnellini. Una coppia di danzatori porta maschere maschili, l'altra porta maschere femminili. Gli unici uomini che danzano sono le due coppie mascherate. I giovani prendono uno strano piacere, un piacere invertito, a penetrare nel mondo delle donne sotto il segreto della maschera femminile. L'ambiguità della situazione data da questo spettacolo di donne che corteggiano dei maschi travestiti da femmina, esprime la complessità dei rapporti fraisessi nella società Ciambuli, dove gli ‘uomini sono i capi-famiglia, i proprietari delle case e delle mogli, tuttavia l'iniziativa concreta ed il potere effettivo risiedono nelle mani delle donne. E mentre la vita degli uomini è caratterizzata da litigi, malintesi, confessioni, smentite, proteste, la vita delle donne è invece priva di dispute. Esse sono solide, responsabili, potenti, con la testa rasata e siedono in gruppo e ridono insieme. Le donne solo solidali, mentre gli uomini inconsistenti. Il centro della casa è infatti occupato dalle donne, mentre gli uomini se ne stanno lungo i lati. Il ragazzo vive un'adolescenza incerta e spaventata dal sesso, la ragazza invece sboccia. L'ideale, fra i Ciambuli è di poter maritare due cugini fin da quando sono piccoli. I conflitti aventi per oggetto la donna esistono anche in questa società, dove igiovani e i vecchi si contendono, ma quasi sempre in modo nascosto, i favori delle donne. Le donne sono quindi un gruppo compatto, vivace, protettore, gioviale, non turbato da rivalità, ma gli uomini rimangono i più forti fisicamente e possono battere la moglie, il che confonde il quadro di una società in cui a donna domina e l'uomo non fa che lusingarla, rendersi gradito e danzare per lei. -L'UOMO E LA DONNA CIAMBULI NON ADATTATI Nelle società Arapesh e Mundugumor gli uomini e le donne hanno idealmente la stessa personalità sociale, mentre nelle società Ciambuli le loro personalità sono idealmente opposte e complementari. Per gli Arapesh ei Mundugumor l'interesse primario è costituito dai rapporti umani, intesi come fine a se stessi, mentre, almeno in teoria, i Ciambuli si dedicano a fini artistici impersonali. Gli Arapesh ei Mundugumor pongono l'accento sulla personalità. Gli Arapesh esaltando l'io, piegando gli altri essei umani al servizio dell'io, sfruttando senza pietà il debole e sbarazzandosi dell'opposizione del forte. I Mundugumor invece cercano di reprimere l'io, nel senso che la personalità si realizza nella dedizione alle finalità altrui. I Ciambuli, invece, valutano sopra ogni cosa. la loro vita sociale, le loro cerimonie e le loro danze. Né gli uomini né le donne sono in alcun modo interessati ai fini personali. Se le donne lavorano, lo fanno in primo luogo non per il marito o per i figli, ma perchè la danza continui sempre bella e splendida. Il matrimonio, in teoria, è organizzato secondo linee puramente formali, sulla base di legami sentimentali e di sangue rafforzati dal tempo, fondamento sicuro su cui costruire la vita. Iragazzi e le ragazze Ciambuli sono trattati esattamente nello stesso modo fino a sei/sette anni. Crescendo la ragazza viene poi addestrata rapidamente alle attività domestiche ed artigianali ed entra a far parte della vita delle donne, mentre al ragazzo non si offrono delle possibilità altrettanto adeguate di addestramento per il suo futuro e in un certo modo lo si abbandona ai margini della società. Questo periodo di solitudine ed abbandono crea nel ragazzo delle abitudini che gli rimarranno per tutta la vita ed accumulano un risentimento che pian piano li trasforma in tipici uomini Ciambuli, pronti a sentirsi feriti e offesi e a esplodere in scenate isteriche. L'iniziazione poi lo ammette in un gruppo già caratterizzato da rivalità e gelosie. Nella società Ciambuli, inoltre, c'è una profonda contraddizione riguardo al fatto che le donne sono dotate di una personalità dominante, ma al tempo stesso si trovano ad essere, almeno in teoria, sottoposte agli uomini, dal quale sono state comprate e pagate. Il ragazzo Ciambuli cresce quindi fra due idee contrastanti: sente che suo padre dice di aver comprato sua madre, ma poi vede che, nonostante tutto, le donne vengono consultate circa le scelte e nelle questioni economiche hanno la prima e l'ultima parola. Il conflitto è alla base dell'intera educazione: la società dice al giovane che sulla donna comanda lui, ma l'esperienza gli mostra che la donna sa stabilire dominio su di lui. Vi sono però, anche nella società Ciambuli, degli individui che non riescono ad ‘uniformarsi al modello di vita della loro cultura. Tra di loro gli spostati sono, ad esempio, quegli uomini che sono più virili, più violenti e dotati di un maggiore senso del possesso. Ma tra di loro, il giovane violento, che vuole prendere l'iniziativa e comandare, trova tutte le giustificazioni che vuole. Di conseguenza, anche le mogli soffrono. Gli spostati più appariscenti sono sicuramente gli uomini, con le loro forme di isterismo e le loro improvvise crisi di follia. Invece, la donna spostata, mite ed accondiscendente, si mimetizza, di solito, nel gruppo delle altre donne, lasciandosi mettere in ombra. ESAME RISULTATI: -LA STANDARDIZZAZIONE DEL TEMPERAMENTO SESSUALE Gli Arapesh, uomini e donne, presentano una personalità con carattere materno e femminile. Gli uomini, quanto le donne, sono educati alla collaborazione, alla non aggressività, alla comprensione delle necessità e delle esigenze altrui. Trai Mundugumor, tanto gli uomini quanto le donne, si avvicinano ad un tipo di personalità che, nella nostra cultura, può apparire solo in un maschio indisciplinato e molto violento. Sia gli Arapesh, che iMundugumor non presentano alcun contrasto tra i sessi. L'ideale Arapesh è rappresentato da un uomo mite e sensibile, sposato ad una donna mite e sensibile. L'ideale Mundugumor è rappresentato dall'uomo violento ed aggressivo, sposato ad una donna violenta ed aggressiva. Tra i Ciambuli c'è invece un vero e proprio rovescio della nostra cultura. La donna Ciambuli è infatti dominante, mentre l'uomo è nella posizione di minore responsabilità e di soggezione sentimentale. La conclusione sul Temperamento è che i caratteri maschili e femminili non sono legati al sesso. Infatti, ad esempio trai Ciambuli, c'è un vero e proprio rovescio della posizione di predominio dei due sessi. Quindi, tratti cosiddetti maschili e femminili, non sono legati al sesso, ma al condizionamento sociale e all'influenza che la cultura esercita sul bambino in sviluppo. La natura umana è malleabile, tanto da adattarsi a condizioni culturali in contrasto. Le differenze tra individui appartenenti a culture diverse sono quindi da attribuirsi ad un condizionamento culturale e le differenze di personalità fra i sessi sono creazioni culturali alle quali femmine e maschi sono educati a conformarsi. Da che cosa nascono queste differenze? Perché si manifestano? Caratteristiche come aggressività e passività, simpatia o ostilità dipendono dal temperamento? Le culture sono opera dell'uomo. L'uomo e la donna presentano le personalità della cultura in cui sono nati e sono stati educati. Se la società umana fosse costituita da una materia completamente omogenea, senza differenze tra individuo ed individuo, in società con colorazioni diverse non si presenterebbero degli individui con personalità così fortemente in contrasto con la società. Poiché invece, di cultura in cultura, esistono delle precise differenze di temperamento fra uomo e uomo, che si stabiliscono su una base ereditaria dalla nascita, queste differenze sono gli elementi base su cui lavora la cultura, per cui si sceglie un temperamento e lo siimmette in ogni elemento della società: per esempio nella cura dei bambini, nei giochi, nei canti, nella struttura sociale, nell'organizzazione politica, nella religione, nell'arte... Una cultura poi può scegliere i suoi elementi ora, in un temperamento, ora in un altro e fare di ciascun tipo di temperamento la base della personalità sociale. Allora la società non si presenta come un unico colore, ma come un mosaico, nel quale i ‘una strada stressa ed infossata, per la quale un sesso o ambedue saranno costretti a marciare irreggimentati. Tre almeno sono le vie che si aprono ad una società nella quale si sia compreso fino a qual punto la personalità maschile e femminile sono un prodotto sociale; due di queste sono state percorse più volte nella storia. La prima consiste nello standardizzare la personalità dell’uomo e quella della donna facendone due entità contrastanti, antitetiche e complementari. Milioni di persone sarebbero liete di ritornare a questi sistemi standardizzati dei rapporti fra i sessi, e non è affatto da escludersi che, un giorno, la nostra società annulli le grandi possibilità aperte alla donna dal ventesimo secolo e ritorni ad una rigida irreggimentazione delle donne. Se ciò dovesse accadere, vi sarebbe uno spreco non soltanto di doti femminili, na anche di doti maschili. Tutte le volte che i genitori definiscono femminile un modo di sedere, di reagire ad un rimprovero, essi modellano non soltanto la personalità della bimba, ma anche quella del bimbo. Ogni società che faccia violenza alla donna perché assuma, una data personalità, fa in pari tempo violenza all’individualità di ‘un gran numero di uomini. Però una società può scegliere anche il sistema ormai adottato dai gruppi più radicali nelle loro pianificazioni, vale a dire quello che, partendo dal presupposto che è altrettanto facile modellare l’uomo e la donna in un ‘unico stampo, quanto modellarli in due stampi diversi, eliminando ogni distinzione di personalità secondo il sesso. Questa via si presenta come logico corollario della convinzione che le potenzialità definite dalle varie società come femminili e maschili, appartengono in verità soltanto ad un certo numero di membri di ambedue i sessi e non hanno alcun riferimento al sesso. Nel mondo odierno la donna può evitare di avere figli se non li desidera, d’altra parte sta diventando sempre meno importante quella che è la differenza di base nei due sessi, la forza.Sacrificare le distinzioni fra le personalità di un sesso e quella dell’altro, può voler dire rinunciare a parte della nostra complessità umana. Gli Arapesh riconoscono un minimo di differenza fra la personalità dell’adulto e del giovane, dell’uomo e della donna, mentre non conoscono la categoria di rango o di stato sociale. Questa società condanna alla frustrazione o allo squilibrio gli uomini e le donne che non si conformano ai suoi ideali semplici. Tra gli Arapesh l’aberrante, il violento, non trova alcuna possibilità di espressione degli impulsi interni che turbano la pace della sua mente. Anche l’individuo molto intelligente e dotato di immaginativa può soffrire della mancanza d’ampiezza e di profondità caratteristica di uno schema troppo semplice. Chi ci perde non è solo l'individuo, ma, l’intera società. La situazione attuale nostra non è molto diversa. L’insistere sull’inesistenza di differenze fra i sessi, può essere una forma di standardizzazione della società. Una società standardizzata non può non creare quella categoria di aberranti, che abbiamo trovato tra gli Arapesh e iMundugumor; categoria formata di indivdui che siribellano alla società perché incapaci, per temperamento, di accettare l'orientamento unilaterale della loro cultura. Se abolire le differenze fra le personalità riconosciute dell’uomo e della donna significa abolire ogni forma di espressione del tipo di personalità che si considerava o esclusivamente femminile o maschile, allora questa soluzione comporta una perdita sociale. -Il membro di una società è tanto più ricco, quanto più la sua società promuove forme diverse di personalità- Eliminare una frontiera, come quella fra i sessi, per sostituirla con un’altra, non è progresso. Significa solo spostare da un punto ad un altro una cosa che non ha importanza. La nostra stessa cultura si è basata su molte distinzioni artificiali, la più sorprendente delle quali è il sesso. Non basterà semplicemente abolire queste distinzioni perché la società sviluppi dei modelli nuovi. Se vogliamo elevarci ad una cultura più ricca, dobbiamo accertare tutta la gamma delle potenzialità umane, e con esse fabbricare un tessuto sociale meno arbitrario, nel quale ogni diversa dote ‘umana trovi il posto che le conviene.
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