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SHOAH TERZA MEDIA TESINA, Dispense di Storia

TERZXA MEDIA TESINA SULLA SHOA

Tipologia: Dispense

2018/2019
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Caricato il 06/07/2019

mery-esposito-1
mery-esposito-1 🇮🇹

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Scarica SHOAH TERZA MEDIA TESINA e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! ORRIERE DELLA SERA e leggi la i See lr www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH --- FIL ROUGE FRA GLI ARGOMENTI DESCRITTI --- SHOAH “Shoah” (sezione di Storia) significa catastrofe: una definizione per indicare il male assoluto che ha provocato la morte di sei milioni di Ebrei, durante il periodo nazista, un milione dei quali erano bambini. Bambini che una voce, all’interno di un museo di Gerusalemme, capitale di Israele (sezione di Geografia), ne scandisce i nomi, uno per uno, impiegando tre anni per citarli tutti. “Shoah” è anche il nome legato al libro di Primo Levi (sezione di Letteratura), che mi è stato assegnato come lettura nel periodo precedente agli esami: “Se questo è un uomo” “Shoah” è un genocidio senza precedenti compiuto tra il 1939 ed il 1945 ai danni di zingari, omossessuali, Testimoni di Geova, per creare una “razza ariana”, purificata già in precedenza da tante persone con handicap, o malate di mente: razza che doveva prevalere su tutto ad iniziare con lo Sport (sezione di Ed. Fisica). Tale sterminio veniva chiamato “Soluzione finale”, e s’allargò a macchia d’olio in tutta Europa: Auschwitz, in Polonia, fu il campo di concentramento per eccellenza che accoglieva i malcapitati con una frase opposta a ciò che poi sarebbe accaduto, “Il lavoro rende liberi”; la nostra città si è anche prestata per girare riprese del celebre film di Benigni, “La vita è bella”. I campi di concentramento non erano solo luoghi di torture, ma anche sede di esperimenti su cavie umane, mentre, nel resto del mondo, c’era chi si adoperava per far nascere la Penicillina (sezione di Scienze) per salvare il genere umano da tante malattie infettive. In tali campi di lavoro e di sterminio, iniziò l’inaudita opera di eliminazione fisica dei detenuti, la cui spesa venne calcolata, fino a stabilire che la cosa tristemente migliore fosse il gas poiché, il suo costo, era minore di quello per la costruzione di milioni di proiettili, se fossero stati impiegati fucili. Gli USA, da parte loro, per fermare definitivamente la guerra, risposero mettendo in atto il progetto Manhattan (sezione di Tecnica) che avrebbe concluso il conflitto bellico sganciando le bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Le arti figurative non furono assenti dal dramma provocato dai regimi totalitari, rispondendo con opere di assoluta bellezza come, ad esempio, Guernica di Picasso (sezione di Spagnolo) o la Crocifissione di Guttuso (sezione di Arte) dove entrambe mostrano come la guerra può straziare i corpi ma anche le menti. Nella mia tesina, infine, ho inserito ciò che i nazisti amavano ascoltare (sezione di Musica): opere audaci per incoraggiare loro stessi ed il popolo, trovando nelle composizioni di Wagner, vissuto nel secolo precedente, la migliore ispirazione. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH Gli Ebrei, per i nazisti, erano l’incarnazione del male assoluto, e la “Nuova Europa”, poteva nascere solo con il loro annientamento e la sopravvivenza di una sola razza, definita come “pura”, ossia quella “Ariana”. Fu allora che iniziò il loro sterminio: con la Conferenza di Wannsee, gerarchi e burocrati nazisti, stabilirono quale era il modo migliore per la “soluzione finale” preferendo il gas ai proiettili, essendo questi ultimi più costosi e perché le fucilazioni avrebbero posto problemi di coscienza ai plotoni di esecuzione, soprattutto per la fucilazione dei bambini. I lager vennero quindi costruiti nei territori dell’Europa Orientale, con lo scopo di eliminare quanti non fossero “Ariani”. Circa 6 milioni e mezzo di persone furono uccise dai nazisti e pochi sopravvissero: fu un orrore senza precedenti nella Storia. Questi campi di sterminio entrano in funzione nel 1943: ognuno aveva stanze camuffate da docce le quali, anziché sgorgare acqua, immettevano ossido di carbonio o acido cianidrico. Dopo le esecuzioni i cadaveri venivano bruciati dentro i tristemente noti “forni crematori”. Quando i morti erano ormai stati trasformati in cenere, le camere a gas venivano ripulite per accogliere altre future vittime e le loro ceneri erano triturate fino a ridurle a polvere quasi invisibile. I nazisti si impegnavano a non lasciare assolutamente nessuna traccia delle vittime che prima, però, avevano accuratamente depredato di ogni avere, compresi denti d’oro e capelli. I lager vennero liberati con la morte di Hitler, avvenuta il 30 Aprile 1945. Con il Processo di Norimberga, conclusosi nel 1946, la maggior parte dei gerarchi nazisti che avevano provocato l’olocausto, vennero condannati a morte; ma non tutti furono catturati per essere poi processati, poiché molti fuggirono all’estero; tuttavia un servizio segreto Israeliano non ha mai cessato di cercarli. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH Sezione di Letteratura PRIMO LEVI Primo Levi (n. 1919 – m. 1987) è stato catturato dai nazisti nel ‘44 e deportato nel campo di Auschwitz che, all’ingresso, aveva una frase che accoglieva i deportati così: “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi). Dopo un lungo viaggio Levi arriva al campo e viene spogliato di tutti gli averi, i suoi capelli rasati; per identificarlo, gli viene tatuato un numero di riconoscimento. Da quel momento perderà ogni diritto ed inizia a lavorare come schiavo: mentre trasportava delle traversine, si ferisce ad un piede ed è ricoverato. Quando verrà dimesso sarà assegnato ad un'altra baracca, nella quale incontra colui che diverrà il suo migliore amico, Alberto, senza mai dividerci la stessa cuccetta. Farà poi amicizia con Reisnyk, il suo nuovo compagno: uomo molto generoso con Primo, che lo aiuta spesso nel lavoro. Dopo un breve periodo, Levi viene scelto, insieme ad altri prigionieri, per andare a far parte del laboratorio chimico: ma prima deve sostenere un esame. A Levi viene quindi affidato l'incarico di trasportatore: il suo compito è quello di aiutare per consegnare la zuppa fino alla sua baracca. Durante il tragitto egli ricorda alcuni versi della Divina Commedia e ne spiega il significato agli amici. Nell'ottobre del 1944, arrivati altri prigionieri, iniziano le selezioni. Primo, fortunatamente riesce a salvarsi, avendo superato l'esame di chimica e viene scelto per andare a lavorare nel laboratorio. Avvicinandosi i russi, molti prigionieri iniziano a sperare nella liberazione. Primo è malato ed è ricoverato insieme ad altri prigionieri. Finalmente il campo viene evacuato ed Alberto, amico di Primo, fugge via, così come fanno anche gli ufficiali e le guardie delle SS (Staffette di Sicurezza naziste). Levi riesce a sopravvivere con i suoi compagni fino alla definitiva liberazione, compiuta per opera delle truppe Russe. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH Sezione di Geografia ISRAELE Israele è un nome antichissimo, citato nella Bibbia più di duemila volte. Malgrado i divieti e le persecuzioni, in Israele, erano sempre vissute piccole comunità di Ebrei. Nell'Ottocento inizia una serie di ondate migratorie dall'Europa verso questa terra, all'epoca sotto il governo Ottomano. Poi in Europa arrivano nazismo, guerra e Shoah, ossia la distruzione degli Ebrei d'Europa: c’è chi fa in tempo ad emigrare verso la Palestina o verso gli Stati Uniti. Ma sei milioni di Ebrei moriranno per mano dei nazisti. Alla fine della guerra, molti superstiti iniziano ad insediarsi in terra d'Israele. Nel 1947, l’ONU prevede la creazione di due Stati: uno stato arabo palestinese e uno ebraico in Palestina. Gli Arabi rifiutano questa risoluzione dichiarando guerra al nascente Stato ebraico. Per gli Ebrei, invece, è un momento di gioia. Dopo quasi duemila anni, finalmente entrano in possesso di una Terra: quella che hanno sempre chiamato “Promessa”. Nel 1948, il primo ministro del nuovo Stato, Ben Gurion, proclama la nascita d'Israele. Comincia così la prima di una serie di guerre all’interno dei due stati, mai terminate fin oggi, finalizzata alla liberazione della Palestina. Guerre che oggi conosciamo soprattutto sotto forma di atti di terrorismo da parte dei palestinesi chiamati Intifada; un attacco è accaduto esattamente oggi (18 aprile 2016) a Gerusalemme proprio mentre scrivo questa sezione. Atti di terrorismo sempre seguiti da ripercussioni militari da parte degli Ebrei, in osservanza dell’insegnamento biblico “occhio per occhio dente per dente”. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH Sezione di Ed. Fisica SPORT DURANTE IL TERZO REICH I nazisti abituavano i bambini che praticavano sport ad apprenderlo come una disciplina che educava prevalentemente alla violenza ai fini della successiva preparazione militare. Le competizioni sportive internazionali rappresentavano una opportunità sia per rafforzare l’unione dello Stato, sia per dimostrare agli altri Paesi la propria forza e la propria superiorità fisica che la “razza ariana” aveva. Lo slogan dei nazisti era: “Il tuo corpo non ti appartiene”. Questo significava che se mantenersi sani e forti era un dovere patriottico di tutti i cittadini tedeschi, tale indicazione doveva essere ancora più determinata ed imposta per gli atleti del Reich. La perdita sul campo sportivo era un disonore che si traduceva in umiliazione pubblica e collettiva per l’intera nazione, perché lo sport, per il nazismo, è soprattutto lotta per la vita. Le Olimpiadi di Atletica a Berlino, del 1936, quando il nazismo era fortemente presente, è però un argomento da sottolineare, in quanto l’atleta Jesse Owens, nero americano, trionfò alle Olimpiadi vincendo ben 4 medaglie d'oro, quasi a smentire tutte le convinzioni dei gerarchi e principalmente quelle di Hitler. Curiosità: molti pensano che Hitler lasciò lo stadio senza complimentarsi con lui (perché, appunto, era nero): in realtà Owens disse, successivamente, che il Cancelliere lo guardò, si alzò e lo salutò agitando la mano. Anche Owens lo fece, rispondendo al saluto, precisando che i giornalisti mostrarono cattivo gusto inventando una falsità. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH Sezione di Scienze ALEXANDER FLEMING SCOPRE LA PENICILLINA La Penicillina fu il primo antibiotico (sostanza naturale o di laboratorio che uccide i batteri e/o ne impedisce la crescita) che venne utilizzato in campo medico e fu scoperto nel 1929 da uno scienziato scozzese, chiamato Alexander Fleming. Fleming osservò un evento molto strano: seminando delle colonie di batteri (microrganismi in grado di generare malattie nell’uomo, negli animali e nelle piante) che provocano il cosiddetto pus in una piastra di laboratorio, dopo qualche tempo, tale piastra non conteneva più batteri. Che cosa accadde? La piastra, per puro caso, era stata invasa da una “muffa” verde, che provocò lo sterminio dei batteri. Fleming, quindi, dedusse che un particolare tipo di muffa (dal quale nome scientifico derivò poi quello di Penicillina), poteva distruggere i batteri. Tuttavia, pur riconoscendo il mondo intero a lui la scoperta, non riuscì a rendere la sua intuizione utile per la cura delle malattie. Negli anni ‘40, in piena epopea nazista, altri due scienziati, ossia Chain e Florey, riuscirono finalmente a riprodurla in laboratorio e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, molte vite umane furono salvate grazie alla loro opera. A tutti e tre gli scienziati venne conferito il premio Nobel per la Medicina nel 1945; in seguito, uno di loro (ma non Fleming) lavorò anche in Italia per produrre l’antibiotico e diffonderlo in tutto il Globo. La scoperta della Penicillina è stato un evento molto importante per l’umanità, perché ha fornito la prima cura contro le malattie infettive contagiose e questo mentre nei campi di concentramento, malvagi medici nazisti, conducevano esperimenti per testare le possibilità di sopravvivenza in condizioni estreme su cavie umane. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH Sezione di Musica RICHARD WAGNER Wagner nacque a Lipsia nel 1813 perdendo quasi subito il padre; la madre si trasferì con lui a Dresda nel 1814. Successivamente tornò a Lipsia per completare gli studi. A 16 anni assistette ad una rappresentazione di Beethoven e decise di intraprendere la carriera musicale, componendo i primi lavori giovanili, tra cui "Le nozze". Studiò musica all'università di Lipsia e successivamente divenne direttore musicale. Perse però il posto, vivendo per due anni in completa povertà dopo essersi trasferito a Parigi. In seguito divenne dirigente dell'Opera di Dresda, che però abbandonò per partecipare ai moti rivoluzionari Tedeschi, guadagnandosi una condanna a morte che riuscì ad evitare. Esule, si trasferì a Zurigo. Wagner morì nel 1883 in una cittadina della provincia di Venezia. Tra le opere principali, che spesso accompagnavano manifestazioni pubbliche durante l’epopea Nazista, c’è la celeberrima “Cavalcata delle Valchirie” (donne mitologiche guerriere e per questo adottate dall’Ideologia Hitleriana), “Parsifal” e “Sigfrido”, eroe della mitologia germanica, protagonista di imprese straordinarie. Il nome “Sigfrido” venne per questo ripreso dal Terzo Reich, per essere assegnato ad una linea difensiva, chiamata appunto Linea Sigfrido, lunga ben 630 chilometri, per ostacolare l’avanzamento dei carri armati nemici. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH Sezione di Arte RENATO GUTTUSO Nacque nel 1911 a Bagheria, città in periferia di Palermo. Sin da piccolo era affascinato dalla pittura e, alla fine degli anni Venti, fece pratica presso varie botteghe d’arte, decidendo d’abbandonare gli studi universitari. Nel 1933 si trasferì a Roma. La Crocifissione è tra i suoi capolavori. Strinse rapporti d’amicizia con Pirandello ed altri esponenti di cultura Frequentò artisti milanesi, come Manzù e consolida il suo ideale politico antifascista. Nel 1942, nel pieno degli orrori provocati dal Nazismo, riceve il “Premio Bergamo” per la pittura, grazie alla sua opera chiamata Crocifissione, con la quale prende una posizione distante rispetto ai disastri provocati dal Regime Fascista. In questa fase della vita, Guttuso si lascia sedurre dalle opere di Picasso. Tra lui ed il grande scrittore Moravia nasce un’amicizia che avrà un ruolo importante nella sua adesione al partito comunista. Partecipa attivamente alla Resistenza Antifascista. Dal 1953 trascorre lunghi soggiorni in provincia di Varese, dove trovarono ispirazione molti suoi quadri. Nel 1985 viene consacrato come pittore di fama internazionale. Muore a Roma nel 1987. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH LA CROCIFISSIONE L’opera di Renato Guttuso vuole esprimere ciò che la Guerra provoca, e lo fa con il Sacro tema della Crocifissione. Un punto di riferimento può essere Guernica (di Pablo Picasso): sia per la forza di “protesta” che il dipinto esprime (contro la guerra), sia per il valore comunicativo. Il dipinto, che partecipò al Premio Bergamo, provocò varie polemiche. Cristo non è in primo piano, bensì è allo stesso livello dei due ladroni e si riconosce per il suo corpo nudo. In modo esplicitamente erotico, viene raffigurata l’immagine della Maddalena che si allunga sulla croce al punto che l’artista prese la nomina di Pictor Diabolicus. ANALISI D’OPERA L’immagine del dolore è rappresentata dai movimenti diagonali e divergenti, che danno un carattere violento alla rappresentazione, confermato dalla aggressività dei colori, che però sono legati fra di loro. Il tavolo che si vede in primo piano, mette in evidenza un improvviso senso di movimento all’intera Opera. L’affollarsi degli umani, dimostra come il realismo di Guttuso è impregnato di ansia e di una grande carica espressiva. www.andreadeangelis.it 3A Marconi TERNI (a.s. 2015-2016) A - SHOAH Sezione di Tecnica ENRICO FERMI Fermi nacque a Roma nel 1901. Studente appassionato di Fisica, che approfondisce alla Scuola Normale di Pisa (università), dove si laureò con una tesi sui Raggi X. Studiò la teoria della radioattività e la radioattività artificiale; studi che vennero brevettati dal gruppo passato poi alla storia come “I ragazzi di Via Panisperna”. Per tali studi gli venne conferito il premio Nobel per la Fisica nel 1938. Recatosi a Stoccolma (Svezia) per ritirare il premio con tutta la famiglia, non tornò in Italia ma si imbarcò per gli Stati Uniti, per evitare che la propria moglie, essendo Ebrea, fosse vittima delle leggi raziali. Arrivato negli Stati Uniti, Fermi iniziò a studiare la fissione nucleare (da poco scoperta) e, grazie al "Progetto Manhattan" (che aveva lo scopo di costruire la prima bomba atomica) ebbe un più facile percorso. Si trasferì quindi a Los Alamos (New Mexico in USA) dove c’era il laboratorio principale del progetto Manhattan, e ci rimase fino alla fine della guerra. Molti suoi studenti furono a loro volta vincitori di altri premi Nobel e questi, alla domanda come fossero riusciti a vincere tale premio, risposero: "È stato facile, ero uno studente di Fermi". Fermi morì a Chicago nel 1954.
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