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Si tratta della LEZIONE sul saggio di Piero di Cosimo di Panofsky, Appunti di Storia Dell'arte

Tutto ciò che ha detto a lezione il professore

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 08/07/2023

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Scarica Si tratta della LEZIONE sul saggio di Piero di Cosimo di Panofsky e più Appunti in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! LE OPERE PIU’ IMPORTANTI DI PANOFSKY: 1939 → Saggio “Studi di Iconologia”(Studies in a Iconology) – i Temi umanistici nell’arte del Rinascimento → Su Piero di Cosimo 1935 → The friedsam Annunciation and the problem of the ghent Altarpiece) → Inerente all’analisi dell’opera l’Annunciazione Friedsam del Metropolitan Art Museum di NY (frizan si legge) : costituirà tale saggio il nucleo del libro sulla simbologia della pittura fiamminga e olandese, centrale per mettere a punto il cosiddetto SIMBOLISMO NASCOSTO. 1953 → Early Netherlandish Painting SAGGIO SU PIERO DI COSIMO → PREISTORIA UMANA IN DUE CICLI PITTORICI DI PIERO DI COSIMO – I TEMI UMANISTICI NELL’ARTE DEL RINASCIMENTO L’inizio del saggio è importante perché si ricollega alla continuità del pensiero di Panofsky e quello di Woolfflin. All’inizio Panofsky dedica qualche riga all’ANALISI FORMALE di un opera o allo stile di un autore. (vedi dispense) Successivamente, egli connota lo stile di Cosimo come uno STILE PITTORICO rispetto allo STILE LINEARE di botticelli. Si ricollega al discorso sullo stile di Woollfflin che distingue lo stile di un epoca, di un luogo, dallo stile individuale. Panofsky apre il saggio dicendoci che certamente guardando un dipinto di Piero di Cosimo comprendiamo da subito che si tratta di un pittore del ‘400 inizio ‘500, comprendiamo anche che è un pittore fiorentino quindi lo associamo anche ad un pittore come il Botticelli, ma se guardiamo LO STILE INDIVIDUALE ci accorgiamo egli NON E’ PER NIENTE FIORENTINO: è un pittore che dipinge come dipingono i Veneti → pittura tonale, NON lineare come quella di Botticelli. Si inizia con l’INTERPRETAZIONE DEL DIPINTO DI PIERO DI COSIMO ad Hardfort che tutti allora conoscevano come la rappresentazione DEL MITO DI ILA E DELLE NINFEE. Sarà proprio Virgilio a narrare di tale mito. (vedi dispense)si tratta di un bellissimo giovane che imbarcato insieme ad Ercole e gli Argonauti, Ercole in quanto forzuto rompe un remo e quindi dovranno fermarsi sull’isola a trovare un tronco per ricostruire il remo e Ila è incaricato di cercare una sorgente d’acqua. Panofsky a tale proposito si domanda: ma siamo sicuri che questo sia effettivamente il soggetto del dipinto? Non ci sono tratti che fanno riferimento a tale mito: il recipiente per l’acqua, non vi è presenza di acqua, di una sorgete di acqua: fiume, sorgente. (PRIMO LIVELLO DI INTERPRETAZIONE ICONOLOGICA: fattuale ed espressivo – oggetti ed eventi. Non ci sono tali elementi) anche da punto di vista espressivo: NON SEMBRA UN AGGRESSIONE, non sembrano Ninfe prese dalla passione che aggrediscono il giovane Ila. Panofsky procede con il suo percorso del metodo iconologico descrivendo ciò che si vede, ciò che si può riconoscere in base alla nostra esperienza → si vedono 6 fanciulle che sembrano siano state interrotte nel mezzo di una passeggiata, a raccogliere fuori, in campagna. E’ una scena di sorpresa, è accaduto qualcosa di inaspettato. E poi, la POSTURA CURIOSA DEL GIOVANE ILA. Sulla base di tale analisi pre-iconografica Panofsky procede con un CONFRONTO CON I TESTI, LE FONTI (2 livello di interpretazione iconologica) ed identifica il dipinto non come il mito di Ila e le ninfe ma bensì come la Caduta o ritrovamento di Vulcano. → Ci ricorda dunque che Vulcano fu gettato dall’Olimpo sulla Terra o perché era nato con una malformazione ad una gamba o tale malformazione se la procurò dopo la caduta. Dove CADDE VULCANO? Cadde nell’isola dei Sintii, erano gli abitanti dell’isola di Lemno. Se questa è la storia che raffigura il dipinto confermata secondo la lettura di mitografi medievali prima e dopo Piero di Cosimo, perché si chiede Panofsky questi abitanti di Lemno che soccorrono il giovane, che lo educano e se prendono cura, sono SOLO DONNE? Perché la tradizione mitografica era stata trasmessa dal commento di SERVIO e dalle diffusioni e copie di tale commento del 4-5 sec, da manoscritti che si diffondono nel 11 sec e che traducono le fonti e il testo di Servio. Quando Servio parla della CADUTA DI VULCANO DICE CHE EGLI VENNE SOCCORSO DAI SINTII (ab Sintiis) → tale parola era sconosciuta ai copisti, non aveva occorrenze nella lingua latina conosciuta dai copisti e quindi egli studia tali copie e traduzioni e nota che si creano delle VARIANTI: cresciuto con dell’assenzio, cresciuto dalle scimmie, cresciuto dalle ninfee. Panofsky quindi decide che tra le 3 varianti per un pittore come Piero di Cosimo era più attraente e piacevole era meglio raffigurare ninfee, anziché scimmie o assenzio. Al tempo stesso, si sofferma sulla tradizione del commento di Servio e sulla LEZIONE TRAMANDATA DA BOCCACCIO, nel suo trattato di mitologia → egli sceglie la lezione ab siniis, ovvero che Vulcano fu allevato dalle SCIMMIE. E perché Boccaccio preferisce questa interpretazione? Perché per lui la storia di Vulcano era simbolica della civilizzazione umana. Ossia egli cadendo sulla terra, porta con se la TECNICA, in quanto fabbro, la TECNICA DEL PRODURRE di forgiare i metalli → si passa quindi da un età della pietra ad un età del bronzo. A chi si rifà Boccaccio? A VITRUVIO, in quale a sua volta si rifaceva a Lucrezio. Ossia l’idea che gli uomini si siano da soli civilizzati nel tempo evolvendosi e vivendo, elevando la propria conduzione da quelle che in origine erano di bestie feroci fino ad arrivare a quelle dell’uomo che sa vivere e costruire da solo. Passo di boccaccio che cita a sua volta Vitruvio: “Gli uomini anticamente nascevano al pari…” Boccaccio ci dice l’L’origine dell’architettura → tutto ha inizio della scoperta del fuoco. Dall’incendio del fuoco, diventa qualcosa di utile e di comodo per gli uomini, di conseguenza nascono le prime radunanze, lo stare insieme → il linguaggio → ed infine il costruire. COSA E’ IMPORTANTE ,NEL CONTESTO PIERO DI COSIMO, UNA SIMILE IDEA DELLA CIVILTA’ E CIVILIZZAZIONE? E’ importante la sua eterodossia → il testo di riferimento che è la Bibbia che ci dice che l’uomo in origine era una bestia e che man mano si è civilizzato, ma in realtà ci dice che l’uomo è stato creato nei 6 giorni e ogni giorno era destinato alla creazione di qualcosa e ci dice che da uno stato di QUASI perfezione, c’è stato un decadimento della società umana per via del Peccato originale. NELLA CULTURA CLASSICA, la stessa posizione di Vitruvio e Lucrezio, era anche ETERODOSSA in quanto era diffusa l’idea del cosiddetto PRIMITIVISMO MOLLE → l’idea che ci fosse un età aurea, che coincide con lo stato primitivo dell’uomo e che il presente sia uno stato DECADENTE; invece questo PRIMITIVISMO DURO che legge la storia della civiltà umana come la leggiamo noi, secondo una conquista progressiva DELLA TECNICA E DELLA CIVILTA’ era una posizione marginale e di minoranza. E’ anche singolare come l’artista rappresenta questo corteo bacchico: non rappresenta nulla di letterario e di aulico, sembra più un corteo un po' improvvisato, una specie di tribù fantastica di nomadi, no strumenti musicali, ma usano utensili da cucina, strumenti rimediati tra gli utensili di uso quotidiano, è una SCENA PRIMITIVA, NOMADICA, che reinterpreta il mito dionisiaco e pastorale nello stesso senso evoluzionista degli altri dipinti. Per far comprendere come PIERO DI COSIMO si distingue rispetto agli artisti della sua epoca, Panofsky fa un CONFRONTO con un altro artista: NICCOLO’ SOGGI, che riguarda IL PAESAGGIO MORALIZZANTE → Che cos’è il paesaggio moralizzato? Nel ‘500 e nel ‘500 maturo, il paesaggio aveva sempre una funzione simbolica e mai fine a se stesso. Nel ‘400-‘500 tale funzionalità simbolica del paesaggio è molto evidente e quasi costantemente presente una struttura dipartita detta appunto “paesaggio moralizzante” che distingue chiaramente in una scala di valori morali la POLARITA’ POSITIVA E NEGATIVA: da una parte si rappresenta la via che lo spettatore-osservatore dovrebbe percorrere, mentre dall’altra la via da dove dovrebbe fuggire. Esempio chiaro è il dipinto di Niccolò Soggi → ERCOLE AL BIVIO → Raffigura un Ercole cristianizzato che deve decidere da che parte andare. e dove deve andare? Dove vi è quel tempio, che simboleggia il martirio, archetipo della cristianità, edificio di culto cristiano.(paesaggio roccioso, difficile da percorrere, tortuoso, è in salita) Dall’altro lato vi è la mondanità (i piaceri: la donna discinta, scene di vita cortese e dal paesaggio dolce, ricco di vegetazione e con una strada piana). Tutto ciò è metaforico della vita da percorrere : vita piacevole e modanava VS sentiero di vita cristiano. Valore negativo → SINISTRA: SENTIERO DI PIACERI ; DESTRA : VITA CRISTIANA → VALORE POSITIVO CONFRONTO → Anche in questo caso la polarità è mantenuta, ma vediamo che IL PAESAGGIO E’ INVERTITO. PAESAGGIO DURO E PRIMITIVO → paesaggio terribile, strada in salita uomo che rapisce una donna, animali selvatici, uomini che abitano sugli alberi; PAESAGGIO BELLO: frutto della civiltà, costruzioni, ed ecc. PANOFSKY si serve del paesaggio moralizzato per far comprendere al meglio come la visione del mondo di Piero di Cosimo (intesa tra committente e artista) sia invertita rispetto a quella dominante, cioè quella cristiana. (vedi dispense relativo a questo punto) Ultimo tratto per chiudere il cerchio è: PIERO DI COSIMO → Pittore singolare rispetto ai pittori fiorentini e Botticelli, soggetto del dipinto singolare rispetto all’idea del mondo della storia umana che hanno i cristiani, committenza singolare del Pugliese bandito nel 1513 e poi conclude il profilo PSICOLOGICO DI PIERO DI COSIMO altrettanto singolare → che consociamo grazie alla testimonianza di G. Vasari. (vedi dispense) Una delle biografie più belle dal punto di vista narrativo. Scrive Vasari nelle Vite: “ Aveva questo giovane da natura uno spirito molto elevato et era molto stratto e vario di fantasia dagli altri giovani che stavono con Cosimo per imparare la medesima arte. Costui era qualche volta tanto intento a quello che faceva, che ragionando di qualche cosa, come suole avvenire, nel fine del ragionamento, bisognava rifarsi da capo a racontargnene, essendo ito col cervello ad un’altra sua fantasia. Et era similmente tanto amico de la solitudine, che non aveva piacere, se non quando pensoso da sé solo poteva andarsene fantasticando e fare suoi castelli in aria. […] E bene lo dimostrò meglio dopo la morte di Cosimo (Cosimo Rosselli) che egli del continuo stava rinchiuso, e non si lasciava veder lavorare, e teneva una vita da uomo più tosto bestiale che umano. Non voleva che le stanze si spazzassino, voleva mangiare all’ora che la fame veniva, e non voleva che si zappasse o potasse i frutti dell’orto, anzi lasciava crescere le viti et andare i tralci per terra, et i fichi non si potavono mai, né gli altri alberi, anzi si contentava veder selvatico ogni cosa come la sua natura, allegando che le cose d’essa natura bisogna lassarle custodire a lei senza farvi altro. Recavasi spesso a vedere o animali o erbe o qualche cosa, che la natura fa per istranezza et accaso di molte volte; e ne aveva un contento et una satisfazione che lo furava tutto a se stesso. E replicavalo ne’ suoi ragionamenti tante volte, che veniva talvolta, ancor che e’ se n’avesse piacere, a fastidio. Fermavasi tallora a considerare un muro, dove lungamente fusse stato sputato da persone malate e ne cavava le battaglie de’ cavagli e le più fantastiche città e più gran paesi che si vedesse mai; simil faceva de’ nuvoli de l’aria. (fantasia dell’artista) “ STILE DIONOSINCRATICO, SOGGETTO ETERODOSSO, PSICOLOGIA DEL MISANTROPO, ARTISTA OUTCAST. Sappiamo poi che egli aveva paura del fuoco, si riduceva a mangiar continuamente uova soda e per risparmiare fuoco le cuoceva quando bolliva la colla, una 50 di uova e le consumava piano piano. PAESAGGIO MORALIZZATO Vasari ci dice che egli conduceva una vita cristiana, che era colto, nega il principio fondativo dell’arte: non voleva che si zappasse la terra, potassero gli alberi. Idea dell’arte che è espressione dell’individuo → secondo Panofsky. Scrive ancora: “ Lavorò per Giovan Vespucci, che stava dirimpetto a S. Michele della via de’ Servi, oggi di Pier Salviati, alcune storie baccanarie che sono intorno a una camera, nelle quali fece sì strani fauni, satiri e silvani e putti e baccanti, che è una maraviglia a vedere la diversità de’ zaini e delle vesti, e la varietà delle cere caprine, con una grazia et imitazione verissima. Èvvi in una storia Sileno a cavallo su uno asino con molti fanciulli, chi lo regge e chi gli dà bere, e si vede una letizia al vivo fatta con grande ingegno. E nel vero si conosce in quel che si vede di suo uno spirito molto vario et astratto dagli altri, e con certa sottilità nello investigare certe sottigliezze della natura, che penetrano, senza guardare a tempo o fatiche, solo per suo diletto e per il piacere dell’arte; e non poteva già essere altrimenti perché innamorato di lei, non curava de’ suoi comodi e si riduceva a mangiar continuamente ovva sode che per rispiarmare il fuoco, le coceva quando faceva bollir la colla; e non sei, o otto per volta, ma una cinquantina, e tenendole in una sporta, le consumava a poco a poco.” Piero di Cosimo dipingeva però anche soggetti religioso, storie della genesi ma anche storie mitologiche e fantastiche, carri fantastici per il carnevale. Famoso per le sue invenzioni bizzarre e per la sua fantasia. Non molto attento alla storia come vorrebbe invece Panofsky. Si scopre poi che (la scoperta del miele) IL DIPINTO HA LE STESSE DIMENSIONI DEL PANNELLO DI NY e QUELLO DI OXFORD. Quindi forse si tratta del 4 pannello → NON RAPPRESENTA IL MONDO PRIMITIVO (ante legem) come diceva Panofsky, ma rappresenta la costruzione di una residenza magnifica che si ricollega al contrario, alla celebrazione della civiltà attraverso l’architettura. (come le città ideali) Panofsky ci presenta la forma Vasari come se fosse del tutto coerente, in quanto voleva evidenziare dal punto di vista retorico che è molto bravo ed affascinante che non ci poniamo quesiti. Panofsky interessa Vasari perché egli presenta, dipinge Piero di Cosimo come una persona isolata, misantropa. Questo dato funziona. Ma non funziona se vediamo “la scoperta del Miele”, la selvaticazza di Piero di Cosimo. la civilizzazione letta come un valore positivo. Come questo saggio esemplifica IL METODO DI PANOFSKY? 1) INTEREPTAZIONE PRE-ICONOGRAFICA : non ci sono gli elementi fattuali ed espressivi, per quanto concerne il quadro di Hardfort, che si possano collegare il dipinto al mito di Ila e le Ninfee. 2) Secondo livello → conoscenza delle fonti: SERVIO E BOCCACCIO (tutta la tradizione mitografica) 3) TERZO LIVELLO → un idea del mondo che è quella che non è quella dominante (cristiana) ma quella ETERODOSSA e idea dell’evoluzione che corrisponde a questo primitivismo duro che ha le sue radici in Vitruvio e Lucrezio. SAGGIO SULL’ANNUNCIAZIONE FRIEDSAM DEL 1935 Tale saggio è contenuto anche nel libro Early Netherlandish Painting del 1953 ma pubblicato nel 1935. ANNUNCIAZIONE DI PETRUS CHRISTUS o annunciazione FRIEDSAM (fridsam si legge) Tale dipinto arriva al Metropolitan di NY con un attribuzione a Petrus Christus. PANOFSKY NON E’ D’ACCORDO SU QUESTA ATTRIBUZIONE. E’ un dipinto secondo lui attribuibile invece alla cerchia di Jan van Eyck. Forse a suo fratello, Hubert. Vuole dimostrare ciò ICONOGRAFICAMENTE: ANALIZZANDO CIO’ CHE L’OPERA RAPPRESENTA oltre che come l’artista l’ha rappresentata. NON SOLO ANALISI FORMALE MA ANCHE ICONOGRAFICA, PER MISURARSI SULLO STESSO TERRENO DEI CONOSCITORI ed riattribuire LA PATERNITA’ DEL DIPINTO. Nota somiglianza del modo di dipingere le mani e delle piccole orecchie. Stesso vale anche per le piante. Abbiamo poi una magnifica digressione → ci dice che l’Annunciazione in una cultura fiamminga-olandese dopo il 1430 questa viene rappresentata in questo modo: in un ambiente-interno domestico. Il modello è l’ANNUNCIAZIONE DI ROBERT CAMPIN dell’Altare Nerode. (NY) Un angelo, all’interno di un salotto, che coglie alla sprovvista questa Vergine che intenda alle faccende casalinghe. Non è questa la tipologia-l’immagine dell’annunciazione Friedsam? Quindi qua ci è un lungo discorso dell’autore, da dove deriva il modello, il quale era originariamente è ITALIANO, nel primo ‘800 italiano ma prima anche da modelli francesi- borgognoni. Tipologia alternativa. Si focalizza poi su un altro CONFRONTO CON MELCHIOR BROEDERLAM. Si concentra sull’ Episodio dell’Annunciazione e su alcuni dettagli dell’architettura soprattutto queste piccole cuspidi decorate. Come sono decorate? Con due figure: una che raffigura MOSE’ con le corna (figura veterotestamentaria per eccellenza) e la figura di ISAIA (profeta che annuncia la venuta del Messia, quindi fa riferimento al Nuovo Testamento) Il valore positivo è quello Neotestamentario infatti è posto alla destra della Vergine. Tale architettura, la cui decorazione SIMBOLICAMENTE distingue l’antico dal Nuovo Testamento quindi con L’ Annunciazione si passa da un ordine all’altro. La stessa simbologia la riconosce nell’Annunciazione di Friedsam. NON SI RICONOSCE A PRIMO IMPATTO IN QUANTO NASCOSTA (significato-simbolismo nascosto) → Panofsky si accorge che la chiesa non è un architettura uniforme, MA UNA PARTE E’ GOTICA mentre l’altra è ROMANICA. ROMANICO → VECCHIO ORDINE: VECCHIO TESTAMENTO VS ARCHITETTURA GOTICA → IL NUOVO TESTAMENTO. Si contrappone uno stile superato (romanico) ad uno più recente, ossia quello gotico. MA NON SOLO! Si accorge, più in dettaglio, che vi è una PIANTINA CHE STA CRESCENDO RIGOGLIOSA, e dall’altro lato una tremenda scimmia. non possono essere Tempio di Geri que d'altra parte dell'Antico smette Le due colonne, le due famose colonne he la Bibbia tr persino tanto f a vuota po: ere chiamat La nicch infine, che più interna è, ovviamente, "in atte ar parlar Pietra pis in caput atur termini della letter rappresentazion nboliche altro che alemme che Boaz -dicola cituro, la
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