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Siamo tutti cannibali, Sintesi del corso di Antropologia Culturale

Testo adottato dalla professoressa Moro di Antropologia culturale

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 21/02/2017

xxanarchicoxx1
xxanarchicoxx1 🇮🇹

4.5

(20)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Siamo tutti cannibali e più Sintesi del corso in PDF di Antropologia Culturale solo su Docsity! Capitolo 1- Tutto alla rovescia Erotodo in Egitto notò che gli egiziani si comportavano diversamente rispetto ad altri popoli. Le donne commerciano e orinano in piedi mentre gli uomini tessono a casa e orinano accovacciati. Alla fine dell’800 Chamberlaind intitolò il suo libro tutto alla rovescia sottolineando le differenze dei giapponesi rispetto alle altre popolazioni. La scrittura giapponese, anche se non è l’unica, va da destra a sinistra e si montava il cavallo da destra. Inoltre le sarte dell’era Meiji invece di spingere il filo nella cruna, spingevano la cruna nel filo, mentre il falegname usa la sega tirando verso di sé e non spingendola. Anche il vasaio aziona il tornio col piede sinistro ,invece che col destro, facendolo girare in senso orario. Dietro a tutto ciò ci sarebbero ragioni economiche ad esempio tirare la sega invece di spingerla richiede una quantità minore di metallo. Nell’800 Sawn commerciante di Boston abbandono tutto e tutti per andare in terre lontane. Notò che gli indiani della costa nordoccidentale degli Stati Uniti tagliano muovendo solo il coltello verso di se. Un esempio giapponese è dato dalle donne, alcune di loro notano il grado dell’inquinamento delle città dai colletti dei loro mariti, le donne occidentali penserebbero che il marito ha il collo poco pulito. Quindi le donne giapponesi ragionano all’esterno verso l’interno quelle occidentali viceversa. Anche nel linguaggio c’è una differenza il termine uscendo da casa in giapponese sarà “andandomene, torno” in quanto si afferma l’intenzione di tornare. Un ulteriore differenza è data dal pensiero giapponese verso il soggetto che a differenza delle altre culture orientali e quelle europee non annichilisce il soggetto. Il soggetto non è causa, ma risultato. All’autonomia dell’individuo occidentale, si contrappone in Giappone il bisogno dell’individuo di definirsi in funzione del gruppo di appartenenza, designati col termine “uchi” che significa casa, inteso come l’interno della casa. Un ruolo importante è svolto dal dogma dell’origine divina del potere imperiale giapponese, di qui la credenza della purezza razziale e culturale giapponese rispetto alle altre. L’aver superato le prove del XIX e XX sec e l’elasticità delle coscienze individuali sono i fattori del suo successo oggi. Capitolo 2- Esiste un solo tipo di sviluppo? Per molto tempo si è chiesto come una cultura familiare e poverizzata , come quella praticata oggi dei contadini Maya ,avrebbe potuto nutrire centinaia di migliaia di lavoratori che occorreva riunire per costruire grandi monumenti del Messico e dell'America centrale. Lo sviluppo degli scavi antropologici ha rilevato che siti Maya non erano semplici residenze ma veri e proprie città con migliaia di abitanti :nobili aristocratici funzionari servi e artigiani. Nel paese dei maya la fotografia aerea rivela tracce di sistemi agricoli alquanto complessi. L agricoltura dei Maya infatti era intensiva ma era a base di tuberi associati alla pesca nei canali che poteva nutrire gli abitanti. i canali di irrigazione avevano però delle difficoltà poiché l'acqua manteneva un tasso di umidità costante e immagazzinava il calore lentamente durante la notte. Gli esperimenti fatti hanno dimostrato che quelle tecnica agricole sono efficaci e sono utilizzati ancora oggi. gli studiosi tendono a fare la distinzione tra società arcaiche e le altre mie prime sono considerate primitive poiché la loro ideologia era quella di restare nelle condizioni in cui gli dei antenati li avevano creati. in questi tipi di società non vi erano mutamenti ma di certo sono diverse dalle nostre che accettano di di vivere in uno squilibrio perenne. da noi prevale l'idea che sia necessario anche lottare per la sopravvivenza che si debba conquistare ogni giorno nuovi privilegi per non perdere quelli acquisiti. I contadini e gli artigiani dei paesi sviluppati hanno avuto una visione del mondo simile alle popolazioni esotiche L'evoluzione delle tecniche nel corso del tempo non è stata regolare ci sono stati infatti rivoluzioni Localizzate nello spazio e nel tempo come ad esempio la rivoluzione LEVALOESIANA. La tecnica si complica compaiono una quindicina di operazioni distinte per preparare blocchi di secche in modo che se ne possono staccare con un martello di Pietra delle schegge adatte a fabbricare con attrezzi di un certo tipo e successivamente di ritoccare queste schegge con un con un martello. Le lame divennero materia prima esse furono montate su supporti di legno e di osso Dal punto di vista qualitativo i pianti di corredi provengono dalla Francia ma sono stati fabbricati con materiali non locali importati regioni che si distanziano nello spazio nel tempo dal punto di vista quantitativo abbiamo delle industrie occidentali che si collocano in varie parti del mondo e si producono molti oggetti per lo più utensili secondo le esigenze dei mercati. La scrittura è apparsa nel sud della Mesopotamia ma solo nel 1200 si può parlare di scrittura letteraria. L’evoluzione della specie ambiente in modo lento e progressivo prima come le specie vegetali mentre le rivoluzione biologica è avvenuto a balzi. L'evoluzione agricola industriale avvenuta grazie alla rivoluzione dove si ha avuto una massiccia produzione e gli umani potevano diventare sedentari garantendo cibo regolare grazie a questo fenomeno sia all'aumento della popolazione e la divisione di classe della società capi, nobili sacerdoti e artigiani. Vi erano dei popoli che non praticavano la ricottura ma gli uomini conducevano una vita accettabile con una ricca vegetazione. Una di queste società è quella fondata dei cacciatori raccoglitori uomo che era in grado di sfamare 4,5 persone ricercando gli alimenti due o tre ore al giorno e visto che non coltivavano bruciavano le piante a fine stagione. Vicino all'abitazione creano degli orti dove trapiantano varietà commestibili preferite. Questi popoli erano dei coltivatori metaforici aborigeni. La ricottura è nata a causa dell'aumento demografico e della diversificazione della struttura sociale. L'agricoltura produce dei virus topi di campagna e nicchie ecologiche create dall'uomo come mucchi di rifiuto e acqua stagnata. Capitolo 3- Problemi di società Da una decina d’anni i paesi colonizzati accusano gli etnologi di frenare il loro sviluppo economico mantenendo vecchie usanze e credenze. Le minoranze indigeno hanno preso coscienza della loro personalità etnica e dei loro diritti morali e legali e non accettano di essere trattati come oggetti di studio. Oggi alcuni prima di lasciar entrare qualcuno nelle riserve esigono che compilino moduli, altri hanno vietato la ricerca etnografica , altri impongono per iscritto l’impegno di non porre nessuna domanda sul’organizzazione sociale e religiosa. Al limite un informatore può accettare di raccontare un mito a patto che gli si cultura, mentre la nebbia ha una origine e una fine, il vento è sempre esistito, e questo si manifesta sotto forma di uomo malefico (testa enorme e corpo magro) e perseguitava tutti gli uomini. Un giovane indiano catturò questa “entità” e lo liberò solo dopo una solenne promessa; che non avrebbe più terrorizzato gli uomini col suo vento, e che quest’ultimo fosse più pacato. Cosi da una parte si ebbe la nebbia, intesa come mediatore spaziale, e dall’altra parte si ebbe il vento, come mediatore temporale. Oltre la descrizione di questo mito, ritroviamo la storia di Lince (collegata alla nebbia); un giovane che, per sbaglio o meno, ingravidò (mise incinta) la figlia di un capo, lasciando cadere su di lei della saliva o gocce di urina, o forse in altro modo. Si organizzò una prova nei successivi mesi dopo la nascita del bambino, dove si chiedeva a quest’ultimo di indicare chi fosse il padre. Il bambino indicò Lince, e questo, a causa della loro indignazione, fu picchiato quasi a morte, e fu poi abbandonato insieme alla moglie e al bambino. Pian piano Lince si trasformò in un giovane bello e gagliardo, un cacciare principiante. Attraverso il suo impegno non fece mancare nulla alla sua famiglia. Costui fece abbattere sul suo vecchio villaggio una carestia, grazie alla fitta nebbia che riuscì a creare e inviare a loro. Gli abitanti cosi gli chiesero scusa, e Lince fu eletto capo del loro villaggio. Questa storia, al di là del significato morale, è stata tramandato nello spazio (America, Brasile, Peru - NEBBIA) e nel tempo (fino ad oggi – TEMPO). Nella versione canadese si sviluppano altre sotto-trame (in riferimento alla storia appena raccontata); Si racconta che il principale nemico di Lince sia il Coyote (la loro contrapposizione è come quella tra cane e gatto, Voltaire e Rousseau, ecc – In questo caso si parla di animali, e non più persone). Prima i due erano molto amici, ma poi litigarono, e cosi Lince per vendicarsi, allungò il muso, le zampe, e la coda del coyote, questo a sua volta fece la stessa cosa all’inverso; da allora divennero diversi esteticamente e interiormente. Questi miti, importanti per gli amerindi, testimoniano che ogni contrapposizione, deriva pur sempre da un principio di uguaglianza originario, che per qualche motivo si è rotto, e che ha dato origine ad una bipartizione (suddivisione in due). Le bipartizioni (che derivano da una creazione originaria) derivano dal DEMIURGO (Dio antico della CREAZIONE); è dal demiurgo che trascendono e si creano INDIANI e NON INDIANI, CITATTINI E NEMICI, e così via. A sua volta ogni categoria può essere “bipartizionata”, ad esempio; il cittadino può essere buono e cattivo, e se è buono, bisogna comprendere se è forte o debole. La bipartizione riguarda anche gli opposti, il saggio e lo stupido, il pacifico e il bellicoso, ecc. Secondo gli amerindi queste distinzioni ci sono sempre state, e testimoniano una superiorità di un gruppo rispetto all’altro. Questi miti di cui abbiamo discusso sono formati da “bipartizioni”, suddivisione di due elementi diversi (non- gemelli) ma che si presuppongono a vicenda (se dico “fuoco” presuppongo anche l’acqua). Uno dei due elementi sarà sempre più forte dell’altro; i due elementi, anche se diversi, vengono posti in “gemellanza” perché si richiamano l’uno all’altro (come l’acqua e il fuoco). La gemellanza degli elementi però viene vista negativamente; e di fatti, anche nelle realtà indiane, quando nascono due gemelli, o ne viene ucciso uno, o entrambi. Anche se la presenza di due gemelli può sembrare positiva, in realtà, è negativa; perché tra i due vi sorgerà sempre una divergenza, per questioni sociali, economiche, e altro. La bipartizione non è trattata però solo sulla “gemellanza” ma anche nel mito “bianchi contro indiani” che è già presente nel 1500 grazie ad una analisi storica/filosofica pubblicata nel saggio Cosmographie universelle redatta da Andre Thevet; In questo testo si legge che nei primi tempi il demiurgo viveva tra le sue creature, e dava a loro dei doni. Queste creature però gli erano ingrate, cosi le sterminò tutte, tranne una, L’UOMO. Salvato l’uomo, pose al suo fianco la donna; nacque così una nuova razza, nacque anche il secondo demiurgo, maestro di tutte le arti, il quale reputa i suoi unici figli “i bianchi”, in quanto la loro cultura è superiore a quella degli indiani. Gli indiani invece, non si ponevano il problema della diversità o dell’alterità; erano coscienti infatti della esistenza dei NON-INDIANI, e li hanno sempre ben accolti (non a caso, Colombo fu ben accolto in terra straniera). L’arrivo dell’uomo bianco fu quasi “una lunga attesa” per gli amerindi, che i quali, una volta messi in contatto con i bianchi, avviarono pratiche di scambio, non solo commerciali, ma anche culturali (miti, storie, leggende, si fondevano, a tal punto che gli antropologi hanno avuto difficoltà a rintracciarli gli elementi amerindi e quelli dei bianchi). Tutto il testo di Strauss può essere visto come una analisi di una cultura orale troppo a lungo ignorata e troppo a lungo colonizzata. Le culture orali di fatti, rischiano di estinguersi velocemente a causa della colonizzazione. Capitolo 5 – I gioielli dell’etnologo Quella che vedete è la copertina del libro “Crescita e forma”, scritto da D’arcy Wentworth Thompson; la fotografia rappresenta una goccia di latte caduta sul suolo, e che forma una corona circolare tanto perfetta quanto reale. A prima vista sembra una corona, ma in realtà, se si osservano bene i contorni, è realmente latte. L’autore della foto era un biologo, e con quella immagine voleva dimostrare è che anche in foto, un organismo complesso e fisico, può essere scambiato con qualcos’altro (tipo qualcosa di marino). Inoltre, l’autore voleva anche dimostrare che il mondo fisico e quello biologico ubbidiscono alle stesse leggi e linguaggi. La corona assume i contorni della “storicità”; in quanto assomiglia tanto alla prima Corona Comitale indossata da Francesco I. Prima del sovrano citato, le corone indossate erano del tutto diverse. La cosa da constatare è che la corona (nel suo senso reale) prima di essere il capriccio di un sovrano, è un INVENZIONE DELLA MATERIA E DEL SUO ALTERARSI (La corona prima di essere corona, è una goccia di latte che cade sul suolo). E c’è di più; gli studi sulla materia (liquido, gassoso, solido) che iniziano nel 900, dimostrano che diversi tipi di schizzi, producono diversi tipi di corone. Di qui possiamo trarre una prima conclusione; L’arte orafa (del gioielliere) deriva dalle esperienze dello spirito umano (far cadere lo schizzo di latte a terra). Ovviamente tutte le opere dello spirito umano, sono input di creazione per nuove invenzioni. La corona prima di essere un oggetto fisico, È UNO STATO INSTABILE DELLA MATERIA; da ciò deriviamo un’altra conclusione; L’ARTE DELL’ORAFO È QUELLA DI COMBINARE GLI STATI INSTABILI DELLA MATERIA ALLA RICERCA DELLA FORMA PERFETTA DEL CAPRICCIO DEL SOVRANO DI TURNO. Guardiamo ora un altro punto di vista; gli uomini del passato non potevano sapere quale forma assumono gli schizzi di latte o acqua, comprendevano solo che esistevano stati della materia che sono stabili ed instabili. Il concetto di stabilità e instabilità, si rifà ai Bororo del Brasile centrale, che lo “convertivano” in “forza e debolezza”. La forza era la stabilità, e la debolezza era l’instabilità; la forza e la debolezza non era intesa solo interiore, ma anche fisicamente; ecco perché i Bororo bucavano le parti deboli del proprio corpo (labbra, orecchi) e le sostituivano con ossi e becchi di uccelli; per potenziare sé stessi e il proprio corpo, per non apparire deboli. Questa pratica è andata avanti per diversi secoli, fino ad arrivare alle “corone” che testimoniano la forza dell’individuo. Quindi poco importa se il materiale sia prezioso o meno, e poco importa se si perde un orecchino o un copricapo duro, l’importante è sostituire l’oggetto perso con qualcosa di altrettanto duro e tosto. Questi oggetti oltretutto potenziano il corpo da attacchi fisici o sortilegi; di fatti, la parola orecchino, vuol dire “cosa santa”. Ovviamente non solo gli orecchi vanno difesi, ma anche braccia e gambe. L’oggetto inculcato nel nostro corpo conferisce a noi ESISTENZA (In Canada, presso alcune tribù, chi non ha il buco alle orecchie, è come se non avesse le orecchie e non esistesse nel mondo) e IMPORTANZA (In Brasile, chi non si perfora il labbro, non ha rilevanza durante le discussioni). Nelle concezioni meno moderne si credeva inoltre che il diamante, ma anche l’amuleto, proteggessero dagli avvelenamenti. Capitolo 6- Ritratti di artisti Gli uomini del Nord America dipingevano sulle pelli di bisonte scene figurative, le donne si esprimevano artisticamente attraverso il ricamo. Una tecnica molto difficile in quanto gli aculei dovevano rima essere schiacciati,poi ammorbiditi e tinti. Poi bisogna saperli piegare, annodare e intrecciare. I ricami avevano un significato simbolico. Erano messaggi ,spesso dovuti ad una rivelazione venuta in sogno alla ricamatrice. L’autrice della rivelazione era una divinità bifronte che ispirava una donna e le altre la copiavano cosi quel ricamo diventava repertorio tribale e la sua creatrice restava un personaggio fuori dal comune. Nel caso la donna sogna la Doppia Dama riesce meglio in tutto quello che fa anche se si comporta come una pazza e va a letto con chiunque. Nel Canada sulla costa del Pacifico i pittori e gli scultori formano una categoria sociale a parte. Gli uomini, le donne e i bambini che li sorprendevano nel loro lavoro venivano messi a morte. Nelle società gerarchizzate la condizione di artista si ereditava nella classi nobili, ma era concessa anche ad uomini comuni dotati. I candidati subivano riti iniziatici. Bisognava che il predecessore proiettasse il suo potere soprannaturale nel corpo dell’uomo che lo succedeva. Quest’ultimo veniva rapito dallo spirito e spariva nel cielo. In realtà rimaneva nascosto nei boschi per un certo periodo al termine del quale ricompariva investito di nuovi potei. Le maschere raffiguravano i diversi spiriti definiti come entità temibili e solo gli scultori aveva il diritto di fabbricarle. Nel 900 un indiano parlò della maschera di una di queste entità chiamata Parole- Bollenti che aveva il corpo di un cane. Il capotribù non la indossava poiché era considerato un oggetto terribile. Era difficile da far risuonare in quanto non si suonava con la bocca ma con le dita su un certo punto. Di questo essere si sapeva solo che abitava sulla roccia tra le montagne e che esisteva un canto per questa maschera tenuta nascosta. La conoscevano solo i capi, i loro figli e i capi e i figli della tribù vicina. Gli artisti decoravano le facciate delle case, le parti, i totem e costruivano strumenti rituali. Inoltre avevano il compito di ideare e azionare macchine teatrali per le cerimonie religiose. Nell’ 800 durante una cerimonia in una sala dove al centro vi era un focolare improvvisamente fu inondato dall’acqua da cui uscì si sdoppia somiglia agli apologhi che inventano i fisici quando nei loro testi tentano di farci immaginare un fascio di particelle le quali attraversando un’ apertura,poi due aperture e si comportano come onde e corpuscoli. La differenza tra il pensiero arcaico e quello scientifico e che il secondo è valido mentre il primo no. L’idea che la materie è costituita da atomi risale all’antichità era un ipotesi gratuita che acquisto validità sono quando fu applica a fenomeni ed eventi prima inaccessibili. La riflessione filosofica si propone di tracciare una mappa di schemi mentali con caselle, le quali alcune verranno riempite con progressi futuri della conoscenza e altri resteranno vuote. Nelle “Questioni Conviviali” di Plutarco il protagonista Democrito assaggia un fico e rimane stupito dalla dolcezza di questo frutto tanto da voler visitare il frutteto nonostante la serva gli disse che aveva appoggiato per errore i fichi in un vaso che aveva contenuto del miele. Democrito si arrabbio sostenendo di voler seguire la sia idea di voler scoprire la causa della dolcezza del fico. Infatti la tradizione vuole che Democrito praticasse l’osservazione empirica. Sempre e dovunque seguire la propria idea è una delle più costanti occupazionali dell’uomo. E’ un attività che gli procura soddisfazione senza preoccuparsi di dove lo porterà quell’esplorazione. I miti sono un’esplorazione che parte dalle risorse dell’immaginazione. Infatti nei miti vi sono ogni sorta di creatura e avvenimenti assurdi rispetto all’esperienza ordinaria. Uno dei padri della fisica quantistica Bohr per superare contraddizioni apparenti della sua disciplina ha invitato a rivolgersi agli etnologi e poeti. Agli etnologi perché le differenze culturali somigliano ai modi diversi secondo cui è descritta la fisica quantistica. Mentre ai poeti in quanto fanno uso originale del linguaggio, circoscrivendo i contorni di un oggetto che rimane inafferrabile e contrapponendolo a parole di significato incompatibile. Potremmo aggiungere i miti per le loro varianti che cerca di rendere percettibile una struttura che sfugge alla descrizione diretta. Il pensiero scientifico invita a riconoscere che nel linguaggio la metafora e l’analogia anno pieno diritto e esistenza. Capitolo 9- siamo tutti cannibali Le montagne dell’interno della nuovo Guinea non furono inesplorate. I primi a penetrarvi furono i ricercatori d’oro e subito dopo i missionari. Poco più tardi ci si reso conto che era abitato da quasi un milione di uomini che parlavano lingua diverse ma tra loro apparentate. Questi popoli ignoravano la presenza dei bianchi considerati fantasmi e con essi la loro cultura. Nel 1956 il biologo Gajdusek scoprì in quelle regioni una malattia sconosciuta. Ogni anno in questi villaggi moriva una persona su cento per una degenerazione del sistema nervoso e vi era inoltre la perdita del coordinamento dei movimenti seguita da infezioni. Gajdusek era convinto che questa malattia fosse di origine genetica. In seguito si dimostrò che era provocata da un virus lento resistente all’ambiente. Questo virus si manifesta in tutti il mondo ed è dimostrato che era possibile introdurla alle scimmie come il kuru. Inoltre questa malattia colpiva donne e bambini e più raramente gli uomini. Questa malattia produsse delle conseguenze biologiche: il calo della poligamia, l’ aumento dei vedovi capifamiglia, e maggiore libertà delle donne nella scelta del marito. Il kuru si cercò inutilmente in direzione dell’alimentazione e del loro habitus dove vivevano le donne e i bambini separati dai mariti. Gli etnologi giunsero ad ipotesi ovvero i gruppi colpiti dal kuru prima di passare sotto il controllo dell’amministrazione australiana praticavano il cannibalismo. Questo fenomeno consisteva nel mangiare i cadaveri di parenti stretti in forma di affetto e rispetto dei loro confronti. Le donne che provvedevano allo smembramento dei cadaveri apprezzavano i macabri festini. Si presuppone che manipolando dei cervelli infetti infettassero i figli attraverso il contatto fisico. I paesi come Francia e Gran Bretagna si interessano alla stampa di alcuni casi di malattia manifestati dopo che i pazienti erano stati sottoposti a iniezioni di ormoni estratti e trapianti di membrane. Il primo trattamento serve a combattere i disturbi delle fasi di crescita dei bambini, il secondo stava nel curare la sterilità femminile. Un altro virus sviluppatosi nel corso degli anni è l’aids. L’opinione corrente vede nella pratica del cannibalismo una mostruosità. Per alcuni autori il cannibalismo è un invenzione dei viaggiatori ed etnologi poiché on hanno mai osservato direttamente in nessun luogo un episodio di cannibalismo. William Arens ha preso di mira le idee correnti sul kuru in quanto il cannibalismo e l’origine del kuru è infondata. Nessun etnologo serio nega l’esistenza del cannibalismo. Il cannibalismo non è semplicemente uccidere per mangiare, ma oltre a questo cannibalismo esiste un endocannibalismo: esso consiste nel consumare grandi o piccole quantità di carne cruda, cotta o carbonizzata dei parenti defunti. Il cannibalismo oltre che essere alimentare, può essere politico per punire i malfattori , magico per assimilare le virtù del defunto, rituale che fa arte di un rito o una festa in onore del defunto e terapeutico. Il cannibalismo non ha una realtà oggettiva, ma è una categoria etnocentrica ovvero che esiste solo agli occhi delle società che proibiscono. Gli autori che negano l’esistenza del cannibalismo vogliono ancora di più ampliare che ce tra i popoli civilizzati e quelli selvaggi cioè questo significa che gli usi e le credenze dei popoli ritenuti selvaggi sono ritenuti dalle società occidentali primitive e arcaiche. Questo succede per confermare ancora una volta la superiorità della nostra cultura. Capitolo 10 – Auguste Comte e l’Italia Comte è il fondatore del positivismo; e pian piano dava sempre più importanza all’Italia, specie quando il dominio della religione era più forte di quello della scienza. Si reputava infatti che la sola religiosità era in grado di disciplinare il progresso. In Comte la religione non è assente, ma ha solo una funzione unificatrice delle genti. Egli inoltre aveva ipotizzato la SUA CHIESA con esponenti Francesi, Tedeschi, Italiani, Francesi; anche se, il sommo sacerdote, ne era solo uno, ed era Francese. Comte espone questa teoria nel primo tomo di Sistema di politica positiva, uscito nel 1851, alla vigilia dell’ascesa al potere di Cavour. Auguste Comte era uno che scriveva di getto, e subito promulgava le sue opere. Inoltre, nel quarto e ultimo tomo del libro citato, afferma che il protestantesimo ha favorito la nascita dell’illuminismo, ma questo resta bloccato alla fase del pensiero metafisico. Si vede però che il protestantesimo ha subordinato la religione al potere temporale, come si è visto in Inghilterra con la chiesa Anglicana, e in Germania, negli stati protestanti. Secondo Comte, la divisione del potere temporale e spirituale è il risultato più alto del cattolicesimo medievale; la ricostruzione di questa separazione sarà il compito della RELIGIONE DELL’UMANITA’ ipotizzata dallo stesso Comte. Le battaglie religiose Francesi non permetteranno alla Francia di arrivare a questa religione dell’umanità (positivismo) immediatamente, ma solo dopo l’Italia. Sotto questo aspetto quindi, noi italiani siamo molto più avanti; ma la Spagna ci precede per UNITA’ POLITICA E CENTRALIZZAZIONE DEI POTERI. La Spagna è abituata a combattere e opprimere, l’Italia invece è abituata a subire le mire espansionistiche di altri; ma il positivismo libererà ogni paese da ogni restrizione mentale, tabu, o quant’altro, a partire proprio dall’Italia. Comte però è diffidente dal concetto di stato, inteso come “qualcosa di bellicoso” che appartiene al mondo dell’ancieme règime. La religione dell’umanità avrà bisogno di corpi intermedi per dialogare con i cittadini, e questi sono definiti patrie; queste sono associazioni libere e durevoli, fondate sul rispetto delle diversità e sulla libertà di pensiero. Le diversità però hanno una doppia faccia; da una parte garantiscono una certa globalizzazione di usanze, dall’altra sono sintomo di decadenza e debolezza (basti pensare ai tanti stati e staterelli del 500 italiano). Comte è inoltre affascinato dall’arte, specie quella italiana; non a caso si accosta a Dante, ma è forte in lui anche l’amore per Clotilde de Vaux, che dopo la morte divenne per lui la madonna della religione positivista. Quindi, all’interno del suo progetto globale, inserisce anche l’arte; ma altro elemento fondamentale è quello della lingua; bisogna infatti adottare una lingua comune in tutto il pianeta, elaborata dal popolo. E quale lingua adottare quindi tra quelle conosciute? Ovviamente L’ITALIANO, che è capace di dare musica a poesie e poemetti. Con ciò non vuol dire che si aboliranno Francese e Spagnolo, ma semplicemente che quella comune a tutti dovrà essere l’Italiano. L’Italia con la sua lingua contribuirà al nuovo ordine mondiale. Per approdare a questo nuovo mondo bisogna fare un po' come Dante, che è passato tra i vari stati metafisici per giungere poi a quello positivo (attraverso la divina commedia). L’Italia compirà quindi un passaggio che la porterà dallo stato metafisico a quello teologico, e da quello teologico a quello positivo; tutti e tre stadi sono necessari, e tutti e tre gli stati inglobano quello precedente. Capitolo 11 - Variazioni sul tema di un quadro di Poussin Molti contemporanei credono che Poussin sia un pittore-filosofo. Per lui sono state organizzate, e sono organizzate, molte mostre pittoriche; questa è la prova che i suoi quadri stimolano ancora oggi la riflessione. Consideriamo quindi un quadro; Eco e Narciso (La morte di Narciso). Al giorno d’oggi la parola NARCISISTA, fa parte del linguaggio corrente. C’è divergenza tra le gambe poste verso destra da Narciso e la fiaccola di Eco che mira verso sinistra. Anche gli alberi sono divergenti, e si allontanano in direzioni opposte poco a poco. Questa rappresentazione visiva rappresenta L’ECO ACUSTICO. L’eco acustico viene definito come una RIPETIZIONE ADDOLCITA. Questa accezione positiva dell’eco non è universale; di fatti l’eco è visto anche in maniera negativa dagli indiani delle due Americhe; l’eco infatti presso quelle tribù viene visto come un demone malefico che porta all’esasperazione chiunque lo interroghi, ripetendo in maniera ostinata le stesse domande. Quando l’interlocutore perde la pazienza, Eco lo colpisce duramente e lo lascia dolorante, oppure lo lega con intestini umani. In altre culture, Eco è una donna capace di far venire i crampi, un modo per paralizzare le vittime. Ma Eco ha anche una accezione positiva; Di fatti si racconta che un orco domandò alla DONNA-ECO dove fosse scappato un fuggiasco, in modo da poterlo raggiungere e sbranare; Ma Eco fa perdere del tempo confronti del padrone. Secondo Comte, se certi animali si cibano di carni, questi potranno essere utili all’uomo nella sorveglianza delle macchine o in altre mansioni. Comte sa che questo è un progetto assai utopistico e ambizioso, come lo era d’altronde la diffusione del metallo, che ad oggi, copre gran vastità del nostro pianeta. Ovviamente l’uomo è colpevole di diversi genocidi di animali; lupi, orsi .. per ricavarne pelli e carni. L’uomo però, ha anche trasformato gli animali; facciamo di fatti riferimento alla terza categoria, con scimmie addestrate a compiere azioni semplici, cosi come cani o pappagalli e cosi via. La sindrome della mucca pazza però è una questione ben diversa, che espone non solo gli animali, ma tutti gli uomini in grave pericolo; si spera che si trovino cure e vaccini, e che i servizi sanitari garantiscano sempre più una maggiore salute pubblica. La carne diventa un fabbisogno primario; cosi come l’acqua, ecc. La carne però, a causa di questa sindrome, è cambiata, mutata .. e può provocare malattie. Se da una parte, in alcune località, il consumo di carne è calato, in altre è aumentato. Bisognerebbe ridimensionare i consumi, razionalizzare gli alimenti, perché ogni bene è esauribile. Capitolo 14 – Il ritorno dello Zio Materno Le innovazioni industriali, militari, fisiche, ci mettono a contatto con i concetti di massa e temperatura; ossia che la massa, da una temperatura all’altro, assume diverse forme che prima non si sarebbero mai presupposte. Anche le società umane hanno dei punti critici, che se vengono raggiunti, portano al cambiamento della società stessa; questo cambiamento societario porta a rendere espliciti certi caratteri che prima erano latenti (nascosti). Strauss riflette soprattutto sui ruoli assunti nella società, e come questi cambiano di importanza e valenza, al cambiamento della struttura della società; di qui riflette sullo zio materno della principessa Diana, ma ancora più in particolare sul ruolo dello ZIO MATERNO. Nel passato della nostra società, ma anche nel presente, e nelle società esotiche, lo zio materno ha sempre assunto una funzione importante. Il discorso sulla principessa Diana si fa più vivo grazie all’intervento del Conte Spencer dopo i funerali della principessa diana; costui parla di lei come una sorella o una figlia (in realtà è la nipote), e diceva che i rapporti tra lui e i nipoti (specie la principessa Diana) erano molto forti. Lo zio materno oggi ha lo stesso una grande importanza (che varia da famiglia a famiglia), ma aveva ancora più importanza nel medioevo e nell’antichità. In greco lo zio è detto “theois” o meglio dire, “parente divino”. Ciò è provato dai romanzi dell’epoca, che affidavano allo zio materno sempre un ruolo di primo piano, tale da nascondere gli altri rapporti (tipo nella Chansone de Rolande, la figura del padre del protagonista non è neppure nominato – so che non sai cos’è la Chansone de Roland, per questo valla vedere). Lo zio materno e il nipote si danno forza a vicenda; il nipote riceve doni dallo zio, il quale spetta il compito di armarlo, addestrarlo, e dargli una sposa. Nei romanzi cavallereschi italiani e spagnoli il rapporto tra zio e nipote sembra meno intenso che in quelli francesi e tedeschi; forse perché nelle usanze dei secondi si erano soliti affidare i figli allo zio materno. Altro aneddoto è che nelle società dove il padre si comporta rigidamente, lo zio invece è molto più comprensivo, ma anche viceversa. Da ciò possiamo dedurre anche che non è la consanguineità a fondare la famiglia, ma le situazioni, e i modelli culturali (ecco perché ci sono famiglie in cui i figli danno più importanza agli zii, e non ai genitori). Ma non bisogna mai dimenticare una frase pronunciata dallo stesso Spencer, “tutti noi, la tua famiglia di sangue”. Con queste parole ogni zio dovrebbe assumersi la responsabilità dei nipoti, più dei padri e delle madri. Con questo non si vuole denigrare la famiglia; padri, madri, hanno ruoli indissolubili, non giustificabili nei loro fallimenti, esigenti nel rispetto dei modelli familiari e quelli morali .. però ..Un antropologo ha effettuato alcune visite in Cina dove sono emerse società ove in cui Madre e Padre non esistono, o meglio, hanno importanza solo nella procreazione e non nell’educazione; di fatti, dagli studi, è emerso che durante la notte, la donna riceveva tantissime visite maschili e avesse rapporti sessuali molteplici .. da ciò era difficile stabilire chi era il padre. Queste società aboliscono la categoria di marito, come noi non consideriamo più tanto importante la figura dello zio materno (ovviamente dipende da caso a caso). Capitolo 15 Nel mito sudisti guino due parti : la prima risale all'origine dell'argilla e dell'arte ceramica, la seconda tratta della fabbricazione dei vasi come attività tipicamente femminile. Un mito e il SENSANO ( lo spirito vuole conoscere l'origine del rumore) l'uomo gli spiegò che era stato il suo ANO. Lo spirito disse che non aveva un ANO e l'indiano si offrì si aprirgliene uno con un bastone di legno ben appuntito e lo fondo nel deretano dello spirito con troppa violenza e lo uccise. Oggi da quel buco si estrae l'argilla che è carne dello spirito. In America i miti erano di origine ceramica divisi in due sottosistemi: 1 l'origine dell'arte 2 la decorazione dei vasi. L'arte fu insegnata alle donne dalla maestra sovrannaturale della ceramica rappresentata da un mostruoso serpente che vive nell'acqua. Capitolo 16 Un professore di medicina americano elabora la teoria della proliferazione della specie umana. Nel 400 in Africa egli spiega che all’inizio del quaternario le cellule staminali formano dei tessuti umanoidi. Che quando vennero a contatto con sostanze alimentari più ricche e diversificate assumono un carattere maligno divenuto nettamente tumorale. Queste cellule maligne sotto forma agricola migrano nelle regioni dell’Europa e dell’Asia. Questa malattia si manifesta nel sangue e comporta crisi respiratorie acute dovute a fattori culturali come ad esempio il petrolio, la diminuzione globale dell’ossigeno. Il declino della vascolarizzazione provocò la crescita tumorale. Esistono due tipi di spiegazione: la prima cerca di determinare la causa e la provenienza di quella determinata malattia, la seconda invece abbiamo un percorso trasversale cioè vuole spiegare quel determinato tipo di fenomeno. Negli ultimi 50 anni abbiamo ricerche approdate sul linguaggio. Il linguaggio umano si distingue da tutti i messaggi emessi dagli animali. Inoltre il linguaggio è caratterizzato dal potere dell’immaginazione e creazione. Gli essere umani sono in grado di creare una doppia articolazione formata da parole, frasi e dialogo. Vi è una differenza tra il linguaggio umano e quello animale definita come differenza qualitativa e non quantitativa. La scoperta del codice genetico è stata molto importante poiché ci ha rilevato un modello molto distante dal linguaggio umano ma pur sempre intrinseco con esso. Esiste quindi un modello conforme al linguaggio articolato. L’uomo adotta sia un codice verbale che genetico. Questi due codici si uniscono fra di loro unita minime significative paragonabili alle parole. Queste parole formano delle frasi e a loro volta un dialogo. Ovviamente il codice linguistico varia da cultura a cultura. Le strutture linguistiche fanno capo sulla comunicazione. C’è un terzo problema ovvero quello dell’origine della vita sociale. L’origine della vita sociale nasce per espansione demografica quella determinata popolazione adotterà un codice linguistico per avviarla cosi alla socializzazione ossia la relazione con gli altri individui. Anche il cibo è molto importante nella vita sociale, se questo viene a mancare si spostano verso zone più umide e calde dove il cibo abbonda. La comunicazione è molto importante poiché forma l’individuo alla vita sociale. Bacon e altri filosofi vogliono superare il problema dell’antinomia cioè dove l’uomo viene visto come un lupo dagli altri uomini e il secondo dove l’uomo viene visto come un essere che è capace di governarsi ed essere governato (Dio filosofo). Possiamo dire che la vita sociale è una condizione in cui gli individui si attirano per formare relazioni sociali e culturali gli uni agli altri. Però nella vita quotidiano e sociale vi è l’aggressività nella vita dell’uomo poiché la nostra vita è fatta anche di crisi. Ritroviamo anche l’idea di Vico secondo la quale ogni periodo della storia umana riproduce un nuovo modello culturale che corrisponde con quello precedente. Infatti c’è una continuità tra antichità e modernità poiché troviamo sia nell’antichità che nella modernità situazioni analoghe. L’inizio della ricerca di Vico si fonda sulla distinzione sul mondo della natura conosciuto da dio e dall’altra parte il mondo umano dove vi è una relazione tra gli uomini, dove dio non rientra e può essere conosciuto solo dall’uomo. La storia rivela agli uomini che provvidenza divina agisce riutilizzando sempre gli stessi modelli.
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