Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Siamo tutti cannibali di Claude Lévi-Strauss, Sintesi del corso di Antropologia Culturale

Epidemia della mucca pazza, forme di cannibalismo alimentare o terapeutico, pregiudizi razzisti legati a pratiche rituali come l'escissione o la circoncisione: partendo da un fatto di cronaca l'antropologo ci esorta a interpretare i fatti sociali che si svolgono sotto i nostri occhi con la piena consapevolezza del superbo etnocentrismo che ci condiziona e che tutto commisura su di noi. Ed evoca il pensiero di Montaigne, secondo cui "ognuno chiama barbarie quello che non è nei suoi usi".

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016

Caricato il 01/12/2016

lochiamavanocatalano
lochiamavanocatalano 🇮🇹

5

(1)

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Siamo tutti cannibali di Claude Lévi-Strauss e più Sintesi del corso in PDF di Antropologia Culturale solo su Docsity! Siamo tutti cannibali Cap.1 Quasi 2500 anni fa Erodoto visitò l’Egitto e si stupì nel trovare varie usanze. Non solo le donne commerciano mentre gli uomini restano a casa a tessere, ma gli Egiziani scrivono a partire dal basso e non dall’alto come negli altri paesi. Le donne urinano in piedi e gli uomini accovacciati. Alla fine dell’800 Basil Hall Chamberlain intitolò un suo libro ‘’Il mondo alla rovescia’’ dopo aver insegnato in una scuola di Tokyo. I giapponesi fanno molte cose in modo esattamente opposto a quello che gli europei ritengono naturale. La scrittura giapponese non è la sola che la si legga da destra a sinistra. Nel Giappone antico si montava a cavallo da destra. Queste usanze non oppongono semplicemente il Giappone all’Europa, ma il suo modo di vivere si contrasta anche con l’Asia Continentale. Il Giappone ha copiato dalla Cina la sega di falegname che si usa spingendo, ma nel XIV Secolo, venne sostituito dalla sega che si usa tirandola. Il Giappone ha poche miniere di ferro e la sega che si tira richiede una quantità minore di ferro. Alcune donne giapponesi sono in grado di indicare il livello di inquinamento guardando il collo delle camicie del marito. La filosofia giapponese Invece di fare del soggetto una causa ne fa piuttosto un risultato, non c’è un pronome soltanto che indica la prima persona o la seconda o la terza ma più di uno. Questo succede perché il giapponese tiene conto di molte cose: la condizione sociale, l’età, se donna o uomo, il momento in cui avviene una conversazione. Il giapponese parlato da un uomo è differente da quello di una donna. Ci sono parole ed espressioni un uomo non userebbe mai per paura di apparire volgare, sgarbato oppure troppo femminile. La filosofia occidentale del soggetto è centrifuga mentre quella giapponese mette il soggetto a termine del percorso quindi centripeta. Cap.2 Per molto tempo ci siamo chiesti come avessero fatto i Maya, gli Incas e gli Aztechi a sfamare le migliaia di persone con un’agricoltura rurale. Negli ultimi 20 anni la fotografia aerea ha cominciato a dare delle rispose. Nel paese dei Maya e in diverse regioni del Sud America che credevamo abitate da società molto primitive, la fotografia aerea rivela tracce di sistemi agricoli sorprendentemente complessi. Uno di essi, in Colombia, si estendeva per 200.000 ettari. La scrittura apparsa nel sud della Mesopotamia verso il 3400 a.C per un millennio servì solo a registrare mercanzie, e riscossioni di imposte, poi solo nel 2500 a.C si cominciò ad usarla per la letteratura. Questo ci mostra che nel periodo della preistoria è esistita una mentalità produttivistica. I popoli che noi consideriamo arcaici o arretrati sono stati capaci di avviare produzione di massa in qualche caso superiori alle nostre. Gli animali e i vegetali rimangono immutati per migliaia di anni, mentre nell’uomo i cambiamenti avvengono soprattutto quando alcuni individui si isolano dal grosso del gruppo in un ambiente nuovo dove adattarsi. Se si esclude la rivoluzione industriale nel XIX Secolo, la produzione di beni di consumo e la popolazione non è mai aumentata in modo così rapido come con l’invenzione dell’agricoltura. Dove i gruppi umani si erano garantiti un’alimentazione regolare conservando gli avanzi. L’agricoltura col tempo ha trasformato comunità contadine in città e poi imperi. Questa tesi oggi però è stata smentita, studiando i cacciatori-raccoglitori, un uomo era in grado di provvedere per 4,5 persone in due, tre ore al giorno. Una produzione alimentare molto ben equilibrata con 2000 calorie a persona. Avevano un grande equilibrio con la natura, e hanno avuto la capacità di rimanere equilibrati per il tasso di popolazione. Riuscivano a far maturare più velocemente le piante selvatiche con determinate tecniche, erano dei coltivatori metaforici. Celebrando riti per incoraggiare e proteggere le piante. Se i cacciatori-raccoglitori non coltivavano la terra, pure essendone capaci è perché credevano di vivere meglio in un altro modo. Richiedeva troppo lavoro e fatica, producendo meno alimenti. Allora l’agricoltura perché è apparsa? Una teoria spiega che sia nata dagli sforzi di piccoli gruppi umani trasferiti in habitat diversi dal loro, dove per tenersi in vita in condizioni avverse dovevano usare le tecniche pre-agricole che già praticavano. Da molti punti di vista l’agricoltura ha mostrato un progresso, dove piccole comunità di sono trasformate in città fino ad arrivare a diventare Imperi. Ha permesso una rapida crescita della popolazione. Ma è positivo? Ha impoverito il regime alimentare, riducendolo a un numero ristretto di prodotti, ha causato diffusioni di malattie infettive per la coltivazione dei terreni. Fare a meno dell’agricoltura rappresenta un lusso che le nostre società moderne non potrebbero più permettersi. Siamo in troppi e abbiamo troppa gente da sfamare. La nostra evoluzione senza l’agricoltura sarebbe stata sicuramente diversa. Cap.3 Da qualche decina d’anni paesi colonizzati a suo tempo e oggi indipendenti accusano gli etnologi di rallentare o frenare il loro sviluppo economico mantenendo in vita vecchie usanze ormai sorpassate. Ci sono minoranze indigene che sopravvivono all’interno di grandi nazioni come il Canada, gli USA, l’Australia o il brasile hanno preso coscienza della loro personalità etnica e dei loro diritti morali e legali. Queste comunità non accettano più di essere trattati da oggetti di studio da parte di etnologi. Successivamente alla seconda guerra mondiale, queste tribù sono state invase da nuovi studiosi a causa della crescita negli ultimi anni nel campo di scienze umane e sociali, e hanno trovato soluzioni varie. Alcune tribù prima di far entrare gli studiosi nelle riserve, richiedevano una compilazione di moduli; altri vietavano direttamente l’accesso, oppure potevano entrare a patto di porre nessun tipo di domanda sociale o religiosa. Questo processo di studio sul campo diciamoci che è stato molto frenato negli ultimi anni. Ma da un anno o due gli etnologi francesi non si aspettavano di dover fare esperienze nel loro stesso paese, gli avvocati si rivolgono agli etnologi perché li aiutino a difendere gli immigrati africani che praticano sulle loro figlie l’escissione della clitoride. La prima accusa: l’escissione rende impossibile il piacere alla donna, per le nostre società è divenuto un nuovo articolo della dichiarazione dei diritti dell’uomo Seconda accusa: l’escissione creerebbe problemi nell’integrità del bambino con gli altri Gli avvocati incaricati dalla difesa nel processo chiedono agli etnologi di scegliere una delle due accuse, ma gli etnologi ritenevano che con questa decisione gli avvocati offenderebbero le culture di questi paesi. Quindi piuttosto tendono a far capire ai giudici come queste pratiche che noi troviamo barbare nelle loro culture vengono ritenute fondamentali per instaurare la distinzione tra i sessi. Sì questo modo di ragionare non ci appartiene ma possiamo riconoscerne la coerenza in un altro contesto. Ancora oggi i processi per i casi di escissione hanno un valore esemplare dove ci sarà una scelta etica che investa sul futuro della cultura del paese ospite. Gli etnologi si sentono dire che la loro disciplina oramai è destinata a scomparire a causa dell’estinzione dei loro campi di studio, ma questo non è un dato di fatto, il lavoro degli etnologi non sta sparendo ma si sta spostando nelle loro case, coinvolgendoli come in questo caso con avvocati a risolvere problemi di usanze incompatibili tramite l’immigrazione con le nostre tradizioni. Cap.IV Storia di Lince è un libro di Levi-Strauss nato dal suo incontro con gli Amerindi nel 1935 che ha fatto nascere riflessioni sulle loro arti. Gli amerindi si dividono in due gruppi, gli indiani nell’America settentrionale e gli indios nell’America meridionale, queste comunità introducono un concetto di gemellanza impossibile che occupa un posto centrale nella loro riflessioni filosofica. Dove in principio si suddivide in Indiani e non Indiani, e si a va creare una scala di livelli sempre più divisoria, lì dove gli indiani si dividono in buoni e cattivi, a sua volte i buoni si dividono in forti e deboli e così via. Insomma, da questo squilibrio dinamico dipende il buon andamento dell’universo. Infatti temevano la nascita dei gemelli; ne uccidevano almeno uno, se non entrambi. Tra questa bipartizione spicca soprattutto quella tra bianchi e indiani, anche se c’è questa linea divisoria, gli indiani si mostrarono ben disposti ad accogliere i bianchi e a dare loro ciò che volevano. Questo atteggiamento degli indiani però è in grande contrasto con quello degli europei nei confronti dei popoli del nuovo mondo, dove ritenevano la cultura bianca superiore a quella degli indiani. Storia di lince ha tentato di dare posto alla vasta letteratura di queste comunità da sempre ignorate che non hanno niente da invidiare alle tradizioni che abbiamo eredato dalla letteratura classica. Cap.V
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved