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Sicurezza, prevenzione e salute sui luoghi di lavoro Pegaso, Appunti di Scienze Motorie

Domande e risposte test Pegaso

Tipologia: Appunti

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Scarica Sicurezza, prevenzione e salute sui luoghi di lavoro Pegaso e più Appunti in PDF di Scienze Motorie solo su Docsity! LA MEDICINA DEL LAVORO: EVOLUZIONE STORICA 1. La medicina del lavoro è una disciplina a carattere elettivamente: • Preventivo 2. Oggetto di studio della medicina del lavoro sono: • Le tecnopatie 3. Oggetto di studio della medicina del lavoro sono: • Minatori 4. Bernardo Ramazzini da Carpi fu il primo a introdurre: • L’anamnesi lavorativa 5. Luigi Devoto fonda la prima cattedra universitaria di medicina del lavoro: • Nel 1910 6. Tra gli anni sessanta e settanta le principali malattie professionali a diffondersi furono: • Le polineuropatie 7. La forza lavoro è distinta: • I tre settori 8. Tra le patologie professionali odierne più frequenti ci sono: • Le patologie posturali 9. La malattia professionale è : • Un evento che determina danno alla persona (morte o invalidità lavorativa permanente totale o parziale), che si verifica per ragioni di lavoro nell’ambiente di lavoro determinato da una causa lesiva diluita nel tempo. 10. La medicina del lavoro è: • Multidisciplinare LEGGI SULLA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI 11. Nel 1929 si assiste a: • All’istituzione della prima assicurazione nei confronti di alcune malattie professionali 12. L’art. 2087 del Codice Civile stabilisce: • L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio della impresa le misure che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro. 13. L’art. 9 della Legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori) stabilisce: • Possibilità del controllo dell’ambiente di lavoro da parte delle rappresentanze dei lavoratori 14. Il D. Lgs 626 risale al: • 1994 15. La 626 prevede: Misure organizzative ed operative 16. La Sorveglianza Sanitaria è una: • Misura operativa 17. Il servizio di Prevenzione e protezione è organizzato : • All’interno dell’azienda 18. Il medico competente collabora alla predisposizione di: • Servizio di pronto soccorso all’intero dell’azienda 19. L’RLS è : • Il rappresentate dei lavoratori per la sicurezza 20. La formazione e l’informazione sulla sicurezza del lavoro è realizzata: • Durante l’orario di lavoro a carico del datore di lavoro IL RISCHIO E LA SUA VALUTAZIONE NELLA MEDICINA DEL LAVORO 21. Il rischio è: • La probabilità che si produca un’alterazione dello stato do salute in seguito all’esposizione ad una sostanza chimica 22. Il rischio dipende: • Dalla natura della sostanza, dalla modalità di esposizione, dalla possibilità di assorbimento e dalle condizioni individuali 23. I tipi di rischio sono: • Di tre tipi 24. I rischi da agenti fisici sono: • Rumore, vibrazione, radiazioni ionizzanti e non elettricità pressione barometrica e microclima 25. Il burn-out è: • Fattore relazionale 26. La valutazione del rischio coinvolge: • Tutte le risorse dell’impresa 27. Il metodo di studio dell’ambiente comprende: • Anche la fase-preliminare 28. I sistemi di valutazione del rischio ambientale comprende: • Sia quelli qualitativi che quantitativi 29. L’osservazione del posto di lavoro fa parte: • Del monitoraggio ambientale 30. La postura come agente di danno può essere: • Statica e incongrua L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI IN ITALIA 31. L’attuale organizzazione dei servizi per la tutela della salute sui luoghi del lavoro risale alla Legge: • 833/78 32. La Legge 833/78 persegue due obiettivi fondamentali: • Prevenzione ed educazione alla salute 33. L’ ENPI è: • Ente di diritto pubblico con lo scopo di promuovere, sviluppare e diffondere la prevenzione dei degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, nonché l’igiene del lavoro 34. L’ANCC è : • Un ente di diritto pubblico con funzionari con qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria 35. I laboratori di Igiene e Profilassi eseguivano: • Analisi di tipo chimico-tossicologico su campioni diversi 36. Gli istituti universitari di medicina del lavoro sono : • Una struttura di tutela della salute del lavoratore successiva alla Legge 833/78 37. I servizi di medicina del lavoro delle ASL: • Esercitano anche attività di prevenzione 38. L’ARPA è: • Un’emanazione periferica del ministero dell’ambiente 39. L’Ispesl è: • Un centro nazionale anche di documentazione 40. Le banche dati on-line di medicina del lavoro comprendono anche: • Quelle dell’INAIL 82. Il medico competente ha come obiettivi: • La prevenzione delle malattie professionali e la promozione della salute dei lavoratori 83. Il medico competente: • Si interessa anche della sorveglianza ambientale 84. I titoli e i requisiti richiesti per poter esercitare la funzione di medico competente sono stabiliti da: • D. Lgs 81/08 85. Il medico competente: • È responsabile della sorveglianza sanitaria 86. Il medico competente: • Si avvale di consulenze specialistiche 87. La Sorveglianza sanitaria: • Prevede anche accertamenti medici alla cessazione del rapporto lavorativo 88. Il medico competente informa: • Per iscritto del giudizio di idoneità sia il datore di lavoro che il lavoratore 89. Il protocollo sanitario è redatto da: • Da medico competente 90. Il medico competente visita gli ambienti di lavoro: • Almeno una volta ogni anno LA RADIOPROTEZIONE 91. La radioprotezione mira a: • Ridurre i rischi della popolazione all’esposizione da radiazione ionizzante e non 92. Tra gli obiettivi della radioprotezione vi è: • La verifica sul rispetto formale e sostanziale della normativa 93. In Italia la normativa vigente sulla radioprotezione è: • Dlgs 230/95 94. Tra gli effetti patologici dovuti ad esposizione di radiazioni ionizzanti e non: • Ci sono quelli genetici 95. Tra i principali compiti dell’esperto di sorveglianza fisica c’è: • La segnalazione mediante contrassegni delle sorgenti di radiazioni 96. La visita medica prevista dal Dlgs 230/95 prevede: • Anche quella periodica e straordinaria 97. L’art. 61 del Dlgs 230/95 individua gli obblighi a carico: • Del datore di lavoro 98. Il Dlgs 230/95 prevede degli obblighi anche a carico del lavoratore che devono: • Segnalare Immediatamente le deficienze dei dispositivi di sicurezza 99. Per le donne gestanti c’è obbligo: • Di notificare al datore di lavoro il proprio stato di gestazione appena accertato 100. Il lavoratore deve essere istruito: • Sulle procedure di decontaminazione IL LAVORO: ANALISI E IDONEITÀ 101. Il medico del lavoro pone al centro della sua attività: • Anche gli aspetti tecnologici del lavoro 102. Nell’ambiente di lavoro ci sono: • Variabili riproducibili e uniche 103. La suscettibilità individuale è una variabile: • Intrinseca 104. Le attività usuranti sono: • Variabili estrinseche 105. Le visite mediche del lavoro sono: • Uno strumento di prevenzione e valutazione del potenziale rischio 106. Un soggetto paraplegico è: • Compatibile con alcune attività lavorative 107. L’idoneità lavorativa è: • Riferita alla mansione specifica 108. Il giudizio di idoneità può essere: • Anche parziale 109. Il giudizio di idoneità emesso dal medico competente: • Può essere contestato sia dal datore di lavoro che dal lavoratore 110. Il pregiudizio verso altri: • E’ una variabile intrinseca I DISTURBI MUSCOLARI DELL'ARTO SUPERIORE 111. I disturbi da lavoro a carico dell’arto superiore possono essere: • Capsulari, articolari, compressione, stiramento nervi periferici 112. Tra i segni dei disturbi da lavoro a carico dell’arto superiore ci sono: • Affaticamento muscolare, infiammazione delle strutture tendinee, capsulari, articolari 113. I disturbi da lavoro all’arto superiore: • Comportano richieste di danno biologico 114. I disturbi a carico dell’arto superiore riguardano maggiormente: • Le donne 115. In Italia: • Sono riconosciuto come malattie professionali 116. La sindrome del tunnel carpale: • È una malattia professionale 117. I guanti: • Se inadeguati possono essere un fattore di rischio 118. Gli strumenti vibranti: • Causano disturbo a carico dell’arto superiore 119. La selezione degli attrezzi: • La misura preventiva assai importante per questa forma di disturbo lavoro correlato 120. Le braccia devono lavorare: • Mai per tempi prolungati all’altezza delle spalle LO STRESS COME RISCHIO LAVORATIVO 121. Lo stress è: • Una complessa reazione del nostro organismo a qualunque stimolo esterno 122. Lo stress può essere: • Eustress e distress 123. Le fasi di stress sono: • Di allarme resistenza ed esaurimento 124. Il mobbing si realizza: • Solo in ambito lavorativo 125. I sintomi dello stress psicofisico: • Comportano disturbi dell’umore anche bravi 126. Tra gli eventi che possono provocare stress al lavoratore c’è: • Ambiente di lavoro troppo caldo o troppo freddo 127. Lo stress provoca: • Il 50% dell’assenteismo 128. Ad essere più colpiti dallo stress tra i lavoratori sono: • Le donne 129. Il contenuto del lavoro secondo Hacker è costituito da: • Da 4 fattori che comprendono anche il ritmo del lavoro 130. Prevenire lo stress lavorativo prevede il miglioramento soprattutto: • Della comunicazione tra datore di lavoro e subalterno LA TUTELA DELLE MADRI LAVORATRICI 131. Il Lavoro femminile: • Nell’evoluzione storica ha conosciuto grandi differenze con quello maschile 132. Il D.P.R. 13/2/1964, n. 185, art. 65 asserisce che: • Le donne gestanti non possono essere adibite alle mansioni proprie dei lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti 133. La legge 8/3/2000, n.53: • Asserisce congedi parentali 134. Lo studio dei rischi lavorativi negli ultimi tempi tiene conto: • Della specificità di genere 135. Il maggiore rischio delle donne con l’incombenza familiare è: • L’infortunio 136. L’art.37 della Costituzione Italiana sancisce: • La tutela della salute della madre e del bambino 137. Il congedo di maternità è: • Una forma di tutela garantita durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino o dell’ingresso in famiglia di un bambino per l’adozione o affidamento 138. Il congedo parentale può essere chiesto: • Anche dal padre 139. Una forma di tutela della madre lavoratrice è: • Il divieto di licenziamento 140. Per rischi riproduttivi s’intendono: • I rischi di disagi e di danni concernenti l’apparato riproduttivo della donna, sia quelli connessi con gli eventi, materni e fetali, che vanno dal concepimento al termine della gestione DISTURBI VISIVI CORRELATI ALL'IMPIEGO DEI VIDEOTERMINALI 141. Il D.Lgs 9 aprile 2008 n.81 in attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007 ,n.123: • Ha confermato un titolo specifico relativo all’uso di “attrezzature munite di videoterminale” ridisegnando quanto già previsto nel D.lgs. n 626/94 142. Il videoterminale è un’apparecchiatura che : • Grazie a un tubo a raggi catodici simile a quello di uno schermo, permette la visualizzazione di informazioni 182. La quota di tumori attribuibile alle esposizioni professionali,nelle nazioni industrializzate è dell’ordine di: • 3-4% 183. Nei tumori professionali, l’attività lavorativa con esposizione ad agenti cancerogeni, agisce come: • Causa o concausa 184. Dei circa 250.000 casi di tumore in Italia, quelli imputabili a cause lavorative sono: • Tra i 7.500 e i 10.000 185. A caratterizzare la denuncia di neoplasie professionali è: • Il fenomeno della sotto denuncia 186. Per le neoplasie professionali non si applica il criterio: • Del periodo massimo di indennizzabilità 187. I criteri per la diagnosi e terapia dei tumori professionali: • Sono identici a quelli adottati per gli altri tumori 188. L’anamnesi lavorativa è un momento fondamentale: • Della diagnosi eziologica dei tumori professionali 189. L’organo bersaglio della maggior parte dei tumori professionali è: • Il polmone 190. La più recente normativa riguardo gli agenti cancerogeni è: • Il D.lgs 81/2008 titolo IX , capo II LE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI E LE PATOLOGIE PROFESSIONALI 191. L’inquinamento ambientale: • È un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari 192. Le cardiovasculopatie possono essere distinte in: • Tre categorie 193. Il meccanismo d’azione delle noxae occupazionali può essere : • Dretto e indiretto 194. Le conseguenze cliniche delle noxae occupazionali sull’apparato cardiovascolare possono essere: • Acute e croniche 195. La cardiovasculopatia da piombo è un esempio di patologia professionale da: • Agente chimico 196. Le vibrazioni possono dare origine a malattie a carico del: • Microcircolo 197. L’endotelio è la componente vascolare più sensibile a: • Radiazioni ionizzanti 198. Le basse temperature possono causare: • Ipertrofia miocardica 199. Il lavoro a turni espone a un maggiore rischio di : • Infarto del miocardio 200. L’angiopatia da vibranti è classificata come: • Un fenomeno di Reynaud secondario ASPETTI MEDICO-LEGALI DELL'ASSICURAZIONE PRIVATA CONTRO GLI INFORTUNI 201. Indicare che cosa prevede l'assicurazione privata contro gli infortuni: • Diritto al risarcimento per il danno subito nei limiti di una somma preventivamente concordata 202. Indicare quali sono i soggetti assicurabili: • Persone con un’età compresa tra i 18 e i 70 anni, non portatori di particolari infermità o difetti psichici che aumentino la possibilità dell’evento infortunistico 203. Indicare quale tra le seguenti è la definizione di infortunio: • Sono considerati infortuni gli eventi dovuti a causa fortuita, violenta ed esterna indipendente dalla volontà dell’assicurato, che producano lesioni constatabili. 204. Il limite massimo di età per stipulare un'assicurazione è: • Età superiore a 75 anni 205. Indicare cosa rappresentano le API: • Assicurazioni private infortunistiche 206. Le condizioni particolari: • Sono clausole aggiuntive, che modificano le condizioni generali e comportano una variazione del premio 207. Indicare qual è lo scopo della visita dell'assicurato prima del rapporto assicurativo: • Valutare infermità preesistenti, premio o preclusione del contratto 208. Il massimale nelle API viene corrisposto: • Tramite una percentuale calcolata in base la danno riportato dal soggetto 209. L'assicurazione privata contro gli infortuni è regolata: • Dagli Artt. 1882-1932 del codice civile 210. Indicare da chi viene stabilito il massimale: • Dalle polizze LE PATOLOGIE DA LAVORO 211. La Medicina del Lavoro si ritiene fondata nel 1700 con il trattato del Professor: • Benardino Ramazzini 212. La Medicina del Lavoro è la specializzazione medica che si occupa: • Della protezione e promozione della salute della popolazione che lavora 213. Il d.lvo 81/08 indica: • Il corpo legislativo per la prevenzione di tutti i rischi lavorativi e la protezione dei lavoratori 214. Il certificato medico di malattia professionale: • Indica un atto necessario, con finalità assicurativo-previdenziali, che consente all’INAIL di avviare istruttoria per l’erogazione delle prestazioni sanitarie nei confronti dell’assicurato. 215. La sorveglianza sanitaria rappresenta: • L’insieme degli atti medici finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori in relazione all’ambiente di lavoro ed ai relativi fattori di rischio 216. L'elenco delle malattie professionali da denunciare è composta da tre liste. La lista I è costituita: • Dalle malattie la cui origine lavorativa risulta essere di elevata probabilità 217. Nel caso di omesso invio da parte del Medico Competente alla Direzione Provinciale del Lavoro della denuncia di malattia professionale la sanzione prevista consiste: • Nell’arresto o il pagamento di un’ammenda • 218. Nella valutazione del nesso causale il criterio medico legale generalmente adottato dall'INAIL è: • Causalità diretta ed efficiente 219. Il criterio di idoneità qualitativa e quantitativa valuta: • L’idoneità di un’zione lesiva a produrre una malattia 220. Tra le malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità Lista II , rientrano: • Le malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni nell’organizzazione da lavoro LA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE: PROFILI PENALI, CIVILI E DISCIPLINARI 221. La responsabilità disciplinare riguarda: • I medici impiegati che esercitano alle dipendenze di enti pubblici o privati e deriva dall’inosservanza di doveri di servizio o di ufficio 222. La valutazione del nesso di causalità va compiuta secondo criteri di: • Probabilità scientifica 223. La colpa medica omissiva indica: • L’errore medico, terapeutico o diagnostico, realizzato tramite l’omissione delle cautele prescritte dalle speciali regole di condotta 224. La responsabilità civile deriva: • Dai rapporti di diritto privato che il medico esercente contrae con il proprio cliente 225. La responsabilità penale del medico sorge: • Nel momento in cui la violazione dei doveri professionali costituisce un reato previsto dal codice penale 226. Le trasgressioni volontarie e coscienti, tali da presupporre il dolo, collegate con l'esercizio della professione sanitaria, rappresentano: • La responsabilità dolosa 227. In base alla Sentenza 18-04-2005 il nesso di causalità individua: • La relazione esterna tra il comportamento astrattamente considerato è l’evento 228. L'art. 2236 c.c. in materia di responsabilità professionale si riferisce alla: • L’imitazione di responsabilità del prestatore d’opera circoscrivendola ai soli casi di dolo o colpa grave. 229. Si può ascrivere al medico una responsabilità per colpa generica, nel caso in cui si verifichi: • L’inosservanza delle regole generali di diligenza e prudenza 230. Il rapporto extracontrattuale indica: • Una prestazione lavorativa fornita in via occasionale in virtù di situazioni d’urgenza INQUINAMENTO INDOOR 231. Per ambinte indoor si intende: • Gli ambienti confinanti di vita e di lavoro, non industriali 232. Gli inquinanti indoor possono essere di tipo: • Biologico, chimico, fisico 233. La concentrazione di tali inquinanti dipende: • Dalla natura della sorgente, dalla ventilazione, dalle abitudini e dalle attività svolte dagli occupanti 234. Il rischio derivante dagli inquinanti indoor è legato: • All’esposizione di lunga durata 235. A volte si registrano valori di concentrazione per certe sostanze dell’ambiente: • Maggiori a quelle che si registrano all’esterno 236. La Direttiva 89/106/CEE del Consiglio Europeo sui materiali da costruzione: • Prende in considerazione gli aspetti sanitari e ambientali e dà mandato al CEN ( Comitato europeo per la standardizzazione ) di elaborare norme armonizzate e metodi di prova riguardanti la qualità dell’aria all’interno degli edifici. 275. Dal punto di vista della malattia professionale: • Vige l’obbligo di denuncia referto/primo certificato nei casi di tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali (lista II), del naso faringe e la leucemia mieloide (lista I) 276. La formaldeide è un inquinante ubiquitario: • Perché viene rilasciato dai mobili nella fase iniziale di vita 277. Il decreto del Ministero del 10 ottobre 2008: • Regolamenta l’emissione di aldeide formica da pannelli a base di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno 278. Le aziende che acquistano mobili per l'arredo di uffici: • Per la tutela dei lavoratori, sono tenuti a verificare la presenza di certificazione di bassa emissione di forma aldeide 279. La normativa prevede che il fabbricante: • Provveda all’origine ad effettuare l’analisi delle emissioni di formaldeide presso un Ente Accreditato DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE E NORME GENERALI 280. Per DPI si intende: • Dispositivi di protezione individuali 281. I DPI devono essere usati: • I rischi non possono essere evitati o ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva o metodi di organizzazione del lavoro 282. I destinatari dell'utilizzo dei DPI sono: • I lavoratori subordinati, componenti di impresa familiare, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori, soci di società semplici agricole, lavoratori a domicilio. 283. Per DPI deve essere accompagnato da: • Dichiarazione di conformità, marcatura CE (II e III categoria), nota informativa 284. I DPI : • Vengono suddivise in tre categorie 285. I DPI di III categoria: • Sono quelli di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesione gravi e di carattere permanente 286. I DPI devono rispondere ai requisiti di: • Confort, economicità, sicurezza, prestazionalità, note informative 287. Il fabbricante l'obbligo di preparare e fornire con il prodotto una nota informativa contente: • E istruzioni di impiego, pulizia e manutenzione, disinfezione, prestazioni da esami tecnici effettuati .. caratteristiche pezzi di ricambio, imballaggio per il trasporto, riferimenti direttive applicate, significato marcatura, scadenza 288. Tra gli obblighi del datore di lavoro vi è quello di : • Della formazione informazione sull’utilizzo dei DPI 289. Tra gli obblighi del lavoratore: • Sottoporsi ai programmi di formazione e addestramento utilizzare i DPI correttamente conformemente a formazione e addestramento, avere cura dei DPI loro affidati, non apportarvi modifiche di propria iniziativa, riconsegnare i DPI secondo le procedure aziendali, segnalare immediatamente difetti e inconvenienti LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA DEL MEDICO COMPETENTE 290. I risultati della sorveglianza sanitaria devono essere noti: • Al datore di lavoro, al rappresentante dei lavoratori e alle istituzioni preposte alla prevenzione collettiva. 291. L'art. 41 del D.Lgs. 81/08: • Stabilisce l’effettuazione degli accertamenti sanitari preventivi e periodici e l’obbligo per il MC della registrazione dei risultati di tali accertamenti nella cartella sanitaria e di rischio 292. La Cartella Sanitaria e di Rischio: • Deve soddisfare i requisiti di unicità, identità, inalterabilità e conservazione delle modifiche 293. L'espressione del giudizio di idoneità alla mansione specifica del lavoratore: • Scaturisce dall’anamnesi di tutti i risultati degli accertamenti sanitari effettuati sulla base dei rischi lavorativi raccolti e registrati nella cartella sanitaria di rischio. 294. La Cartella Sanitaria : • Costituisce il documento principale per l’estrapolazione ed elaborazione dei dati anonimi e collettivi utili per la relazione Sanitaria prevista dall’art.25 comma 1 lettera i, da presentare da presentare in occasione della riunione periodica. 295. L'allegato 3A del D.Lgs. 81/08 prevede che il MC, nel corso della sorveglianza sanitaria, debba raccogliere e registrare almeno i seguenti elementi: • Consente l’impiego di sistemi di elaborazione automatica dei dati per la memorizzazione della documentazione sanitaria e di rischio stabilendone le modalità di memorizzazione dei dati e di accesso al sistema di gestione della predetta documentazione 296. La relazione sanitaria periodica: • E’ un report che il MC sviluppa dai dati della sorveglianza sanitaria, indicando lo stato di partenza, gli scopi /obiettivi che si vogliono/ devono raggiungere e con quali metodologie, finalità di un determinato intervento, risultati ottenuti ed eventuali sviluppi futuri 297. L'Allegato 3B: • Racchiude un sunto dei dati racchiusi nella relazione sanitaria e viene utilizzato dagli enti pubblici per la costruzione della mappa dei rischi e delle esposizioni in un determinato territorio 298. I Registri degli esposti sono di tre tipi: • Agenti cancerogeni, agenti biologici, amianto MODALITÀ DI COLLABORAZIONE DEL MEDICO COMPETENTE ALLA VALUTAZIONE DELLO STRESS 299. Sul tema delle valutazioni dei fattori di rischio stress lavoro-correlato • Il medico competente deve assumere un ruolo attivo e tenuto a collaborare, a intervenire e anche apprendere iniziativa 300. Nella fase di sensibilizzazione: • Il medico competente, ricorda al datore di lavoro la prossimità di scadenza delle valutazioni dei rischi stress lavoro correlato. 301. Nella fase di progettazione: • Il datore di lavoro indice una riunione con l’RSPP, l’RLS il MC 302. La fase di pianificazione: • Viene fatta dal medico competente che sulla base dell’organigramma e della realtà aziendale, divide i lavoratori in gruppi omogenei. 303. La fase di pianificazione: • Viene effettuata dal MC sulla base degli indici infortunistici, assenze dal lavoro, ferie non godute, tipo di contratto, trasferimenti richiesti dal personale, rotazione del personale, procedimenti e sanzioni disciplinari, richieste di visita medica al MC. Lamentele 304. Al fine dell'elaborazione dei dati sentinella: • Non vengono prese in considerazione le assenze per congedo matrimoniale, maternità, allattamento. 305. Al fine dell'elaborazione dei dati sentinella: • Vengono considerati i dati relativi al triennio precedente 306. I questionari: • Vengono elaborati dal medico competente 307. Il medico competente: • Presenta il report dei dati ottenuti dall’elaborazione del questionario al servizio prevenzione e protezione 308. Il piano di intervento: • Dal datore di lavoro RADIOPROTEZIONE APPROFONDIMENTO: IL DANNO BIOLOGICO DA RADIAZIONE IONIZZANTE 309. Il danno biologico può essere a carico del: • Nucleo e citoplasma 310. Nel danno indiretto il danno è prodotto da: • Dai radicali liberi 311. Il nucleo è radiosensibile rispetto al citoplasma: • 100 volte di più 312. In condizioni di ipossia il numero delle SSB: • Si riduce di 1/3 313. I fattori che influenzano la radiosensibilità della cellula sono: • Fisici, biologici e chimici 314. Le fasi del ciclo cellulare più radiosensibili sono: • M, G2 315. La presenza di ossigeno: • Aumenta la radiosensibilità cellulare 316. Gli effetti deterministici: • Hanno tempi relativamente lunghi 317. Gli effetti stocastici: • Non hanno valore soglia 318. Nella panirradiazione acuta la sindrome cerebrale compare: • A dosi di > 7 GY REQUISITI FUNZIONALI DEI DPI 319. I DPI devono rispondere ai requisiti di tipo: • Funzionali, dei manufatti e dei materiali 320. Secondo i requisiti funzionali: • I DPI non devono limitare le funzioni operative essere ben tollerato e accettato costruito in modo che non crei eccessivo disagio; essere resistente e duraturo essere economico, nel limite del possibile. 321. Tra le caratteristiche principali delle protezioni della testa: • Il peso che deve essere il più contenuto possibile, l’assorbimento agli urti, i materiali utilizzati non devono alterarsi sotto l’influenza degli agenti atmosferici 322. I tipi di DPI per la protezione degli occhi e del viso possono essere per la prevenzione dei rischi: • Meccanici, termici, chimici biologici, da radiazioni 323. Il datore di lavoro, qualora i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati: • Fornisce i dispositivi di protezione individuali per l’udito obbligatoriamente se siamo al disopra degli 85 decibel ma mettendo già a disposizione dei lavoratori i DPI per l’udito quando si superano già gli 80 decibel di esposizione professionale 324. Le due caratteristiche principali che determinano il comportamento dei Guanti, relativamente alla protezione chimica: • La penetrazione e la permeazione 325. I respiratori a filtro Antipolvere per polveri, fibre, fumi e nebbie: • Sono costituiti da materiale filtrante che trattiene gli inquinanti facendo passare l’aria 326. I Grembiuli per la protezione da RX sono: • Dispositivi di III categoria 327. La Protezione degli arti inferiori è obbligatoria nel caso: • Superfici bagnate o scivolose, oggetti appuntiti, oggetti pesanti che possono rotolare sui piedi dei lavoratori 328. Le protezioni delle cadute dall'alto: • Sono, le imbracature che possono comprendere cinghie, accessori, fibbie o altri elementi disposti e montati opportunamente per sostenere tutto il corpo di una persona e tenerla durante la caduta e dopo l’arresto della caduta
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