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Signorie, Principati e Stati regionali in Italia, Appunti di Storia Medievale

L'affermazione dei poteri signorili e dei principati in Italia tra il XIII e il XV secolo, con particolare attenzione alle differenze tra Signoria e Principato. Vengono analizzati i processi di formazione dello stato in forme specifiche e la tendenza all'espansione territoriale. Viene inoltre descritto il caso di Milano, dalla sua origine come comune alle dinamiche di potere tra le famiglie nobiliari e l'affermazione dei Visconti come signori della città.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 18/02/2023

Costanzag
Costanzag 🇮🇹

4.4

(13)

40 documenti

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Scarica Signorie, Principati e Stati regionali in Italia e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! Signorie, Principati, Stati regionali Comune —> Signoria —> Principato Da non confondere tra loro perché molto diversi XIII-XIV secolo: Affermazione dei poteri signorili le istituzioni comunali non rispondono alle crescenti complessità e difficoltà (politiche, • economiche, sociali…) / tentativi di Ludovico IV il Bavaro ecc… Capacità dell’aristocrazia / signori feudali di imporre il proprio potere • Dotati di ingenti beni fondiari/feudali ◦ Investitura imperiale ◦ Sfruttano i conflitti interni alla città ◦ Conferimento straordinario dei poteri • Dall’alto: Prolungamento delle cariche comunali (anziano, podestà, capitano del Popolo) ◦ Dal basso: Delega di potere dal consiglio comunale (temporanea, poi ereditaria) ◦ Concessione imperiale del titolo di vicario ◦ Signoria riconoscimento dal basso Principato riconoscimento dall’alto Struttura portante: il Comune —> anche se poi definito con nomi diversi ⚠ La signoria non va considerata come tappa successiva dell’evoluzione del Comune⚠ le Signorie nacquero dalla crisi dei Comuni, ma dentro i Comuni • Quadro normativo non cancellato ma modificato dall’interno • Varietà di soluzioni, spesso ibride, alternanti ◦ Governi di Popolo, di parte, personali, signorili ‣ Progressiva affermazione forme di potere personale e signorile conferimento di potere incondizionato a un singolo dominus con compiti particolari per la difesa • militare, la sicurezza, la pacificazione interna della città COME SI AFFERMANO LE SIGNORIE? Il Comune trasferisce alcuni poteri per un determinato periodo a un solo personaggio di 1. prestigio - politico, militare, economico e/o sociale (magistrati, condottieri, mercenari) 2. Questo trasforma il proprio incarico a tempo indeterminato, ereditario 3. Il Comune tollera questo “potere pacificatore” Il Signore stabilizza il proprio potere all’interno e nell’ambito del Comune selezione gruppi dirigenti / chiusure oligarchiche dei Consigli • Chiusa del consiglio: potere molto limitato rispetto a quello del signore La Signoria consente un superamento della frammentazione politica, economica, territoriale • Città più grandi cominciano a incorporare città più piccole e più deboli e loro territori ◦ Concentrazione del potere nelle mani del governo cittadino (repubblicano o signorile) ◦ Politica di tipo protezionistico: amministrazione per il buon andamento della vita pubblica - ◦ politica, economica e sociale Ci sono centinaia di signorie, alcune più famose: Della Scala a Verona, Este a Ferrara, Visconti a Milano 1356 - Carlo IV e la Bolla d’oro città e i Comuni italiani del XIV secolo con maggior potere e maggiore autonomia • Condottieri e Capitani di ventura XIV secolo: trasformazione eserciti comunali scarsa affidabilità delle milizie cittadine • Rischio di armare fazioni avversarie • Campagne di guerra lunghe e complesse • Tendenza quindi a usare. truppe mercenarie professioniste Compagnie di ventura, permanenti, guidate da un comandante Grandi comandanti reduci da altri scontri: Giovanni Acuto (inglese) • Di conseguenza si formano grandi comandanti importanti italiani • Elemento patriottico assente - quasi tutto si riduce al denaro Sulla scala sociale: Capitani entrano a servizio dei signori delle città italiani e a un certo punto tentano di • marginalizzare gli stessi signori e diventarli loro Invece alcuni dell’aristocrazia fanno il passaggio per diventare capitani di ventura • Alcuni condottieri diventano signori Braccio da Montone - Perugia • Alessandro Sforza - Pesaro • Francesco Sforza - Milano • Alcuni principi o feudatari diventano condottieri Gonzaga di Mantova • Malatesta di Rimini • Montefeltro di Urbino • <<<Differenza tra signoria e principato XIV-XV secolo: Affermazione dei Principati in Italia processo di formazione dello “stato” in forme specifiche • Tradizione di forti poteri locali = non formazione di una monarchia “nazionale” • Policentrismo politico; percorsi differeni tra • Città (“Nord”) vs monarchie (“Sud”) ◦ Dalla Signoria al Principato: quali differenze? il Signore dipende dal Comune • Il Principe risponde a imperatore o papa (carica dall’ “alto”) • Ricerca investitura = legittimazione del potere ◦ Il titolo feudale di Principe è trasmissibile di padre in figlio La signoria non necessariamente Principati territoriali tendenza all’espansione (già nella Signoria) • Semplificazione da tantissime signorie nel ‘300 a 6 grandi principati nel ‘400 (Milano, Venezia, • Firenze, Napoli, Savoia, dominio pontificio) “Stabilità” - metà XV secolo: sistema politico relativamente stabile, ma con tensioni e conflitti • Fonti Conferimento di poteri signorili ad Alberto della Scala a Verona nel capitello del mercato del foro della • città di Verona Lezione 40 Il Caso di Milano Dalla fine del 1200, Milano è un comune ha istituzioni di tipo comunale (rapporti conflittuali con Federico I Barbarossa), tra le famiglie più importanti ci sono i Della Torre, divenuti signori di Milano. Diventare signore di Milano non esclude che comunque vi siano conflitti tra famiglie, tra queste ne emerge una, quella dei Visconti, una famiglia di antica feudalità locale. In questo contesto Ottone Visconti riesce a farsi riconoscere come vescovo di Milano, attraverso questo controllo riesce a favorire la posizione della propria famiglia, in particolare la figura di Matteo Visconti, suo nipote, che si eleva come capitano del Popolo. 1287: Matteo riconosciuto Capitano, carica che viene rinnovata, ottiene una prima forma di riconoscimento dall’alto, in quanto ottiene la carica di vicario imperiale. Contemporaneità degli eventi: Enrico VII scende in Italia, Matteo riesce ad entrare in città ed affermare la propria signoria su Milano. Tre rami famigliari: Matteo, Galeazzo, Bernabó. I Visconti controllano la città ampliando il loro potere: •fitta rete di amicizie e clientele •sfruttamento potere economico in chiave politica •milizie mercenarie; ampie conquiste Passaggio da Signoria a Principato Alla fine del 300 Gian Galeazzo attraverso un abile politica di carattere militare e matrimoniale riesce a riunificare i tre rami principali e tutti i possedimenti viscontei. Ottiene: -il titolo di Duca di Milano, l’affermazione di un potere di carattere principesco; -il titolo di Conte di Pavia -Dux Lombardiae. Interessante è la riunificazione dei diversi domini viscontei che avviene anche grazie a una politica matrimoniale: 1. matrimonio con Isabella di Valois, figlia di Giovanni II (visto nella Guerra dei 100 anni) Questo primo matrimonio da vantaggio ad entrambe le parti, da una parte Gian Galeazzo Visconti che ancora non è duca, porta cose l’alleanza con la Casata di Francia. Dal punto di vista Francese gli da modo di ottenere una grande somma di denaro (500.000 ducati). Una delle figlie di Galeazzo sposa un membro della casata francese. 2. sposa la cugina Caterina Visconti, figlia di Bernabo e Beatrice della Scala Urbano VI permette loro di sposarsi, perché ci troviamo nel periodo della cattività avignonese, il papa è in una situazione scomoda. Dall’imperatore Venceslao per 100.000 fiorini (investitura dall’alto = principato) I due ebbero due figli: (una prima figlia di nome Maria muore, allora il nome Maria viene aggiunto a ciascun figlio) •Giovanni Maria, •Filippo Maria. I due successori hanno alcuni problemi di carattere fisico. 1. 1402: Giovanni Maria volubile e instabile, questo fa riesplodere i problemi di fazione e disordini, proprio con Giovanni Maria i Visconti iniziano a perdere supremazia sull’Italia Settentrionale. Sarà assassinato. 2. 1414: Filippo Maria Riprende la politica espansionista ingaggiando i migliori condottieri tra cui Francesco Sforza. Prende Genova, ciò consente a Milano di avere uno sbocco sul mare. Nel 1426, scatta una lega anti-viscontea: Firenze, Venezia, Ferrara, Mantova, Savoia 1427: Battaglia di Maclodio: l’esercito milanese viene sconfitto dalla lega 1428: Pace di Ferrara, Filippo Maria è costretto a fare una serie di cessione ai singoli partecipanti della lega viscontea 1432: Battaglia di Cremona: Filippo Maria sconfigge Venezia riuscendo a recuperare gran parte dei territori andati persi. Filippo Maria non ha eredi legittimi, ha solo una figlia illegittima che viene promessa a diversi pretendenti dalla Francia alla Savoia, unico modo per accedere al titolo visconteo, finché Francesco Sforza la prende in sposa nel 1441. Alla morte di Filippo Maria, Milano cerca di svincolarsi dal potere visconteo, nasce una Repubblica Ambrosiana (si ritorna agli istituti comunali) , nuovamente tutti i contendenti al potere visconteo muovono contro Milano, ed è solo ora che Milano invoca Francesco Sforza. 1448: Battaglia di Caravaggio: formalmente ottiene la vittoria a nome della Repubblica Ambrosiana. Solo un paio di anni dopo egli ottiene il riconoscimento da parte di Milano del titolo di Duca. ( ma questo titolo ducale arriva dalla città, di fatto senza titolo, non viene riconosciuto dal papa o dall’imperatore [ci troviamo in un Principato]) Da questo problema di riconoscimento si formano delle alleanze: • Venezia, Francia, Napoli Vs • Milano (allèata a Mantova e a Firenze) -Venezia che ampia i domini sulla terra ferma -Francia in nome del matrimonio ha delle pretese sul ducato di Milano -Napoli ha interessi nel tenere a bada questo progetto Non si tratta di un equilibrio lineare, Nicolo V è preoccupato per la stabilità politica italiana. 1453: CADE COSTANTINOPOLI - FINE DELLA GUERRA DEI 100 ANNI > questo significa che l’Italia si trova geograficamente al centro di interessi politici ed economici fortemente contrastanti. •Da una parte c’è la Francia che liberatasi degli inglesi, guarda all’Italia •Pericolo turco •Rischio Imperiale Si sancisce la Pace Di Lodi 1454, si forma nel 1455 LEGA ITALICA, è un trattato di non belligeranza tra i 6 principati italiani, ai quali si agganciano le realtà piu piccole. > VENEZIA, MILANO, FIRENZE, St. CHIESA, NAPOLI ( + Genova, Savoia, Mantova, Monferrato) Francesco Sforza si rende conto che la sua posizione è sempre in bilico, fa una accortissima politica dal punto interno ed esterno. INTERNO: scende a compromessi con le grandi famiglie aristocratiche milanesi. ESTERNO: politica matrimoniale facendo sposare la figlia con Alfonso II di Napoli. A Francesco succede Galeazzo Maria, che attua una politica completamente diversa da quella del padre, instaura un governo autocratico- a tratti tirannico- amplia le sue antiche alleanze con Firenze e la Francia, ma anche con un alleanza matrimoniale tra la figlia e il nipote di papa Sisto IV. Viene assassinato Galeazzo Maria, pugnalato sulle scalinate di una chiesa milanese, gli succede il figlio GIAN Galeazzo Maria, minorenne, all’interno dalla corte Ludovico Maria detto Il Moro, assume il potere, nel 1480 stringe un ulteriore trattato di pace con Napoli, suggellato da un matrimonio importantissimo: da sposare Gian Galeazzo Maria (il nipote) con Isabella d’Aragona, sua cugina, nipote di te Ferdinando. GALEAZZO MARIA LUDOVICO IL MORO GIAN GALEAZZO MARIA Isabella reclama il potere e per il proprio marito (Gian Galeazzo non dimostra interesse per il Ducato!) , fa pressione sul nonno affinché intervenga, perché Ludovico il Moro sta esercitando il potere più di quanto siano le sue reali funzioni. Ludovico per evitare l’intervento aragonese si rivolge all’imperatore Massimiliano d’Asburgo, per titolo ducale da in moglie la nipote Bianca Maria Sforza al re di Francia Carlo VIII, invita a rivendicare i diritti francesi su Napoli. 1494: fine di un era, discesa di Carlo VIII. Inizio delle Guerre d’Italia. La complessità di questo periodo si evidenzia molto da parte di due intellettuali dell’epoca ⁃ Machiavelli, raggiungimento dello scopo al di là di ogni mezzo ⁃ Erasmo Da Rotterdam, da una proposta alternativa fa parlare la pace e dice che la guerra è ciò che trasforma l’uomo in una belva feroce; il conflitto abbruttisce l’uomo, lo fa regredire ad uno stato animale e primitivo, in una critica antropologica della guerra stessa.
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