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Simposio di Platone. Analisi, recensione e riassunto dettagliato, Sintesi del corso di Filosofia morale

Schema, riassunto dettagliato Simposio di Platone. Analisi discorsi del Simposio. Descrizione personaggi. Caratteristiche di Eros.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021
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Caricato il 08/02/2021

elena-bravi
elena-bravi 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica Simposio di Platone. Analisi, recensione e riassunto dettagliato e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia morale solo su Docsity! SIMPOSIO , Platone Autore: ​Platone Platone nacque ad Atene da nobile famiglia tra il 428 e il 427 a.C.. Il suo vero nome era Aristocle, come il nonno, ma fu detto Platone (dal greco platos= larghezza) per il suo rigore fisico. Date le sue origini aristocratiche Platone ricevette un' accurata educazione intellettuale e fisica. In giovinezza, nutrì interesse per la poesia e la tragedia prima di dedicarsi alla filosofia. Platone come tutti i giovani della sua estrazione sociale , aveva pensato di entrare in politica ma la condanna per la morte di Socrate nel 399 a.C. lo convinse ad abbandonare la politica. Lasciò Atene e si mise a viaggiare. Tornato ad Atene fondò una propria scuola l' Accademia (chiamata così perchè ubicata nei giardini dedicati all'eroe Accademo) dove si raccolsero numerosi discepoli a discutere di filosofia tra i quali Aristotele e vi rimase dedicandosi all'insegnamento sino alla morte avvenuta nel 347 a.C. Titolo: ​Simposio Sun-Posion la parola etimologicamente significa "bere insieme". Il simposio era una pratica diffusa nei costumi della Gracia classica. All’epoca non era un semplice banchetto, era un rito iniziatico, riservato solo agli eletti, dove si beveva in modo rituale, guidati da uno dei convenuti che decideva come e quanto bere e quanta acqua mischiare al vino. Mentre si beveva si tenevano discorsi, su un tema che si decideva, parlando a turno. Tipologia del testo: ​Dialogo Il testo è scritto sotto forma di dialogo. Platone descrive una discussione avvenuta all’interno di un simposio tra dotti filosofi. Personaggi: I personaggi rappresentano correnti di pensiero dell’epoca. - Apollodoro: apre il dialogo, è un allievo di Socrate che fa domande sul simposio - Aristodemo: si reca al simposio con Socrate e narra l’avvenimento - Fedro: allievo di Socrate che pronuncia il primo discorso su EROS. Ama i discorsi, ma è più abile a sollecitare gli altri a parlare che a parlare lui stesso. - Pausania: è un retore-politico molto esperto. - Erissimaco: è un medico, fa discorso di carattere naturalistico su EROS - Aristofane: commediografo celebre che nel suo discorso espone il mito sulle due metà dell’uomo -Agatone: poeta tragico che ospita il simposio ed è il vincitore del premio nel 416 a.c. -Alcibiade: celebre uomo politico ateniese che farà un discorso-elogio a Socrate. - Socrate: protagonista del testo, pronuncia il discorso che esprime la posizione di Platone su Eros - Diotima: creazione drammaturgica di Platone che Socrate utilizza come interlocutrice per il suo dialogo. È sacerdotessa e indovina. ANTEFATTO Ad un banchetto,che si tiene in casa del poeta Agatone, per festeggiare la vittoria che aveva conseguito nelle Grandi Dionisiache, vengono tenuti sette discorsi fatti da sette diversi personaggi che simboleggiano sette maschere che esprimono le varie correnti di pensiero dell’epoca. Fedro, Pausania, Erissimaco, Aristofane, Agatone che rappresentano le opinioni, Socrate che si oppone ai cinque precedenti, Alcibiade che trova l’accordo tra le tesi delle opinioni e quelle di Socrate. Il dialogo considera l’amore dal punto di vista erotico e mistico ed è uno spaccato della società ateniese. Il tema trattato nel simposio che Platone descrive è l'Amore inteso come divinità e passione. Per primo ne parla Fedro , allievo di Socrate, che con dotte citazioni ne elogia la natura e la forza. DISCORSO DI FEDRO Il suo elogio ha carattere mitico-eroico; Eros è il più antico degli dei e suscita negli uomini senso di vergogna e allo stesso tempo li incita alla gloria. L'amore guida gli uomini verso le cose nobili e lo fa vergognare delle cose indegne. Ne è testimonianza la vicenda di Alcesti, che eroicamente decide di morire al posto del marito Admeto, ricevendo così, come grazia divina, la possibilità di ritornare nel mondo vivente. E' sempre Amore che spinge Achille a sacrificarsi per l'amico Patroclo, e questo gli vale il soggiorno nell'isola dei beati. Quindi tocca a Pausania che nel descrivere ed elogiare Eros e i suoi doni sostiene che il vero amore non può essere rivolto a una donna essendo l'amore per le donne utile alla riproduzione del corpo e non a quella dell'anima che solo è possibile attraverso l'educazione all'amore tra due esseri maschi. DISCORSO DI PAUSANIA Imposta il suo discorso partendo dalla relazione esistente tra Afrodite ed Eros: infatti non c'è Afrodite senza Eros. Quindi come non esiste una sola Afrodite, non esiste un solo Eros, ma due: uno Pandemio, l'altro Uranio. Catatteristica del primo è l'essere volgare e senza ritegno, e agire alla cieca: è questo l'Eros che amano le persone di poco valore, quelle che si rivolgono tanto alle donne quanto ai ragazzi, indirizzandosi più al corpo che all'anima; il secondo poichè non partecipa della natura femminile ma solo di quella maschile è sublime e celeste, e ha come fine ultimo la virtù. Egli difende dunque l’amore omosessuale, quale quello che può esserci tra un fanciullo ed un adulto ai fini di un percorso educativo. Dopo di lui parla Erissimaco che da buon medico divide l’amore in uno buono ed uno cattivo, salute e malattia, l’Eros Pandemio porta disordine, l’Eros Uranio armonia tra corpo e anima illustrando come Eros sia quella forza immensa che tutto muove, uomini,animali,cose. DISCORSO DI ERISSIMACO Pronuncia un elogio a Eros basandosi sulla teoria precedentemente citata da Pausania, secondo cui Amore è scindibile in due parti; uno buono ed uno cattivo, salute e malattia, l’Eros Pandemio porta disordine, l’Eros Uranio armonia tra corpo e anima.E' dall'Eros Uranio che deriva la felicità e l'armonia tra le varie parti del corpo e l'anima; invece dall Eros Pandemio scaturiscono il disordine e la sofferenza. Eros non esiste solo nelle anime degli uomini, ma anche nei corpi di tutti gli animali e dei bellezza che è nelle anime è di maggior valore rispetto a quella che è nei corpi. • Il quarto gradino prevede il passaggio alla scienza e segna il definitivo distacco dalle realtà terrene e sensibili. Chi ha seguito questo percorso è in grado di volgere lo sguardo alla tappa finale dell'ascesa con la contemplazione della verità che consiste nell'idea del Bello in sè, il quale non nasce e non muore, è sempre se stesso in un'unica forma e di cui tutte le altre cose belle partecipano. COMPARSA FINALE DI ALCIBIADE Dopo che Socrate ha finito il suo discorso e Aristofane sta per replicare, fa la sua comparsa Alcibiade ubriaco; appena entrato comincia ad incoronare Agatone con nastri e corone di fiori. Vedendo Socrate, e dopo aver ornato anche lui, invita tutti a bere da una tazza enorme; allora Erissimaco afferma che nel loro simposio si era convenuto di limitare le bevute e di fare, invece, a turno l'elogio di Eros. Alcibiade rifiuta di mettersi in gara e propone di fare un elogio a Socrate. Egli è un giovane di bell’aspetto che si è visto rifiutare i favori da Socrate. Invitato a tessere l’encomio di Eros egli preferisce tessere quello di Socrate. Il suo discorso elogia il filosofo ma ne parla anche male. Si percepisce la delusione e la rabbia per non aver avuto ciò che bramava: la sapienza di Socrate in cambio della sua bellezza. Il filosofo, come l’amore, non è di bell’aspetto, ma è saggio, non è sapiente ma ricerca la sapienza. Mentre i convitati ridono e discutono su ciò che è accaduto, un gruppo di ubriachi fa irruzione nella sala travolgendo tutti nella confusione come in un finale da commedia. Caratteristiche Eros: Eros è filosofo: Il filosofo è colui che non possiede il sapere, ma colui che desidera il sapere, è necessario che Eros sia filosofo, e, in quanto filosofo, che sia intermedio fra il sapiente e l’ignorante. Eros è tendenza al bene: Eros desidera la bonta che e l’equivalente della bellezza e per questo gli uomini desiderano cio che è bello e buono per la propria felicità. L’opera di Eros è la procreazione nel bello, secondo il corpo e l’anima. L’amore attraverso il processo del generare è dunque amore dell’immortalità. Eros è l'aspirazione all'immortalità. Eros spinge l'uomo verso il bene immortale ( ciò che è bene per l'anima) E' importante dunque educare i giovani alla bellezza perche attraverso il bello e possibile elevarsi fino al divino. Platone indica una gerarchia della bellezza a cui corrispondono vari tipi di amore; il livello piu basso è dato dalla bellezza del corpo, poi c’e quella dell’amante di cui si desidera non solamente il corpo ma anche le qualità interiori, si passa quindi alla bellezza dell’anima, per arrivare alla bellezza dell’armonia , si procede poi alla bellezza piu alta che e quella della conoscenza ed, infine, ci si eleva fino alla bellezza in sé, ovvero all’idea della bellezza. Gradi amore platonico: I gradi della scala di Eros -Primo grado: si parte dalla comprensione della bellezza dei corpi. La bellezza di un corpo è affine a quella di altri -Secondo grado: bisogna comprendere che la bellezza delle anime è superiore a quella dei corpi -Terzo grado: comprendere il bello che è nelle varie attività umane -Quarto grado: bisogna comprendere la bellezza che è nella conoscenza Le differenze tra il discorso socratico e i precedenti Secondo Socrate la verità va cercata in quanto tale, senza preoccuparsi di cercare parole raffinate. Il discorso di Socrate punta alla verità: piano conoscitivo (verità di amore – tentativo di conoscere Eros). Il mezzo per giungere alla verità è il dialogo (prima con Agatone e poi con Diotima) La verità viene raccontata dalla sacerdotessa Diotima (che diviene maestra, mentre Socrate è allievo) e le verità che la sacerdotessa propone sono in qualche modo rivelazione sacre. Le scene e i luoghi del testo La scena iniziale evidenzia una narrazione indiretta. Apollodoro narra della riunione senza essere stato presente. Aristodemo che è stato presente ha narrato ad Apollodoro. “Ebbene, quei discorsi furono all’incirca questi […] O meglio, cercherò anch’io di raccontarli a voi da principio, come lui me li ha raccontati” La scena del simposio si svolge a casa di Agatone per festeggiare la sua vittoria per la rappresentazione della sua tragedia ( la data in cui avvengono gli avvenimenti di cui si parla è il 416 a.c.) mentre quella in cui Apollodoro racconta ciò che aveva udito da Aristodemo si colloca sicuramente prima del 399 a.C. (data della morte di Socrate). Socrate è tra gli invitati, ma arriva a metà della cena perché rimane a meditare a lungo fuori dall’abitazione. Analisi personale e attualizzazione Nonostante il testo non sia molto scorrevole è comunque interessante notare come viene classificato l’Amore e come talvolta emerge in modo estremamente diverso da come noi lo concepiamo oggi. L’Amore infatti può essere eterosessuale, omosessuale, artistico (che riguarda le opere d'arte) e l’Amore per il sapere, il cosidetto amore platonico, che riguarda la spiritualità. L’Amore secondo me è usato da Platone come metafora della sapienza. Quindi egli dimostra che non si potrà mai possedere totalmente l'amore, ma dunque neanche il sapere; ciò dimostra che il pieno sapere è irraggiungibile. La ricerca dell'amore coincide quindi con quella della filosofia. La ricerca della vera sapienza, la filosofia come scienza per l’uomo. Forse ciò che ci è più vicino nel concetto di Eros platonico è l'aspetto delirante dell'amore, la frenesia e anche la continua ricerca ,il tendere a qualcosa che non si possiede e che scatena il desiderio. Attualizzandolo si potrebbe vedere l'amore come motore che spinge l'animo umano all'esperienza "divina" in quanto estranea alla comune realtà e l'amore, come il sentimento, guida dell'uomo.
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