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Sindrome di Munchausen per procura, Tesine universitarie di Neuropsichiatria infantile

Tesina per esposizione argomento dell'ultimo esame della triennale in Scienze dell'educazione L-19

Tipologia: Tesine universitarie

2019/2020
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Caricato il 16/01/2020

Angela_Pillitteri
Angela_Pillitteri 🇮🇹

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Scarica Sindrome di Munchausen per procura e più Tesine universitarie in PDF di Neuropsichiatria infantile solo su Docsity! Tema per il colloquio orale – Prova finale MSbP, Sindrome di Munchausen per procura Ho scelto questo argomento in quanto, tra le forme di abuso in età evolutiva, è stato quello a colpirmi di più: non solo perché non ne avevo mai sentito parlare, in nessuna piattaforma social o televisiva, anche perché, incuriosita, il mio intento era quello di conoscere le principali problematiche di questa crudele realtà e difficile da immaginare per qualsiasi figura professionale e non solo, per chi sia genitore e per chi come me, figlia. Tra le forme di forme di maltrattamento e abuso dell’infanzia è necessario dedicare particolare attenzione alla patologia delle cure, tra le quali vi sono: - incuria, quando le cure fisiche e/o psicologiche sono insufficienti. Il genitore, non fornisce al proprio figlio ciò di cui necessita dalle cose più semplici come vestiti, o cibi, o cure (mediche e affettive) che sono tra le mie importanti e DA NON TRASCURARE ASSOLUTAMENTE. Le conseguenze di tutto ciò potrebbero essere ritardo psicomotorio, nello sviluppo del linguaggio, disturbo dell’iperattività. - discuria, quando le cure sono si fornite al bambino, ma non in modo adeguato rispetto all’età o alle sue problematiche. Le conseguenze possono essere le seguenti: disturbi nell’acquisizione dell’autonomia, comportamento immaturo. - ipercura, quando le cure sono fornite in modo eccessivo con un’esagerata medicalizzazione. Mi soffermerò a parlare nel dettaglio della Sindrome di Munchausen by Proxy per l’appunto, la quale risiede al primo posto nelle categorie dell’ipercura. ‘’Il bambino è dunque portatore di un io contraffatto, non consapevole della propria contraffazione e dell’origine della stessa’’ cit. Gullotta, 1980. Occorre definire e distinguere la Sindrome di Munchausen da quella MSbP, cioè per procura. La sindrome di Münchausen (conosciuta anche come disturbo fittizio o dipendenza da ospedale) è una malattia mentale e del comportamento, che induce le persone a dolersi per disturbi e sintomi inventati; il tutto col solo intento di mettersi al centro della scena e sembrare dei malati gravi. Essa si differenzia dall’ipocondria per motivi ovvi: mentre un ipocondriaco crede “in buona fede” di avere realmente una malattia, sovrastimando sintomi che non sono ricollegabili ad alcuna patologia o ricollegabili a patologie più lievi di quello che crede di avere, chi soffre della Sindrome di Münchausen è conscio del fatto di essere sano e finge di essere malato per richiamare l’attenzione degli altri su di sé: l’ipocondriaco crede di avere un infarto, il Münchausen sa di non averlo ma lo simula. Nel 1951 Richard Asher coniò il termine Sindrome di Munchausen per indicare pazienti che ‘’fabbricano malattie e che per esse si sottopongono a procedure diagnostiche e potenzialmente pericolose’’. La definizione Sindrome di Munchausen, trae origine, nella sua definizione, dal protagonista della storia del barone di Munchausen che, dopo aver combattuto nell’esercito russo contro i turchi, si ritirò in un castello dove intratteneva i suoi ospiti raccontando delle storie inverosimili; da queste prende riferimento la sindrome, caratterizzata, nell’adulto che la presenta, da un’esagerazione o invenzione dei sintomi, che richiedono un continuo consulto medico. Gli esperti non hanno ancora chiarito pienamente le cause della sindrome: qualcuno sostiene che, alla sua origine, vi sia un trauma infantile; qualcun altro, invece, ritiene che derivi da un disturbo di personalità. I sintomi della sindrome di Münchausen consistono in comportamenti assai particolari: . auto-prodursi dei danni fisici; . alterare gli esami diagnostici; . sottoporsi senza ragione a trattamenti invasivi e pericolosi. La diagnosi non è per nulla facile, perché i pazienti sanno fingere molto bene. Basti pensare che alcuni pazienti particolarmente gravi, se scoperti, si rivolgono ad altri dottori cambiando identità. Alcuni ricerche anglosassoni riportano che ad ammalarsi maggiormente di sindrome di Münchausen sono: ANAMNESI Nell’anamnesi familiare della vittima ci sono spesso più fratelli che hanno avuto sintomi simili a quelli del paziente o di origine poco chiara. L’anamnesi personale è spesso confusionaria ed incongruente. Spesso il bambino è già stato sottoposto ad altri indagini cliniche proveniente da altri ospedali senza successo. Per il medico ciò è molto stimolante perché vuol dare il meglio di se e pervenire all’anamnesi. SINTOMI I sintomi della sindrome di Münchausen per procura consistono in tutti quei comportamenti a cui ricorre la persona con questo disturbo psico - comportamentale, per far passare per malata la persona sotto la sua responsabilità e richiamare l'attenzione su di sé. Tra i sintomi osservati o riferiti più spesso, insieme alle loro percentuali di frequenza, nella MSbP vi sono: Apnea  26%; Anoressia  24,6%; Diarrea  20 % Crisi convulsive  17,5 % Cianosi  11,7 % Asma  9,5 % Infezioni  7,5 % Sanguinamenti  6,2 %. ESAME OBIETTIVO Esso è spesso in disaccordo con l’anamnesi e i sintomi riferiti: . il bambino può apparire in ottime condizioni di nutrizione mentre viene riferito che soffre di diarrea cronica; . respira benissimo quando viene visitato ma la madre afferma che a casa ha svariati episodi di crisi d’asma. Proprio per questa contraddizione, nonostante sia una delle tappe più importanti dell’iter diagnositico, spesso non è d’aiuto, ma ritarda il ragionamento del medico. ESAMI DI LABORATORIO E STRUMENTALI Vi sono dei diversi segni di sospetto che possono indurre a continuare l’iter con un orientamento diverso: . ripetute ospedalizzazioni con esami approfonditi che però non hanno portato alla diagnosi; . sintomi non concordanti con la salute del bambino; . sintomi che scompaiono quando il bambino viene allontanato da chi si prende ‘’cura’’ di lui; . anamnesi familiare con fratelli affetti da simili sintomi o deceduti per cause sconosciute. PROGNOSI Secondo alcuni dati tra i bambini vittime di MSbP, IL 6% muore e l’8% ha una disabilità permanente. A questo si aggiunge che tutte le vittime subiscono sofferenze psichiche o fisiche che non cessano con la diagnosi e terapia ma che diventano più gravi più tarda la diagnosi. COMPLICANZE Secondo gli esperti, nella sindrome di Münchausen per procura possono riscontrarsi diversi modelli di abuso: . Inventare o manipolare un sintomo mediante l'alterazione di un test diagnostico, per suggerire la presenza di una malattia; . In modo volontario, ridurre la dose di cibo somministrata alla “vittima” o interferire con l'assunzione nutrizionale di essa; . Indurre un sintomo lieve, come per esempio un episodio di irritazione cutanea mediante una sostanza chimica irritante; . Avvelenare la “vittima” con sostanze a bassa tossicità, come per esempio i lassativi per favorire la diarrea; . Avvelenare la “vittima” con sostanze ad alta tossicità, come per esempio l'insulina per indurre l'ipoglicemia. . Soffocare la “vittima” per causarne l'incoscienza. TERAPIA Una volta che il medico e i suoi collaboratori hanno appurato di essere al cospetto di un caso di sindrome di Münchausen per procura, la loro priorità è mettere al sicuro la “vittima”, sottraendola alle false cure di chi presenta la sopraccitata malattia e affidandola a un tutore di fiducia. Solo dopo aver messo al sicuro la “vittima”, medico e collaboratore possono dedicarsi al trattamento del vero paziente. Per questo soggetto, il piano terapeutico verte, principalmente, attorno a una particolare forma di terapia psicologica, chiamata psicoterapia cognitivo-comportamentale. Come funziona la psicoterapia cognitivo-comportamentale? Essa ha l'obiettivo di insegnare al paziente come identificare e prevenire i comportamenti problematici indotti da una malattia mentale. E’ di aiuto nel fornire un metodo di individuazione di quei fattori che scatenano i comportamenti patologici. La psicoterapia cognitivo- comportamentale prevede una parte “in studio”, con lo psicoterapeuta, e una parte “a casa”, riservata all'esercizio e al miglioramento delle tecniche di prevenzione. Il recupero della “vittima” Se gli abusi subìti hanno compromesso il loro stato di salute fisica, le “vittime” dei soggetti con sindrome di Münchausen per procura necessitano di adeguate cure mediche. Per alcuni di loro, si rende indispensabile anche un programma di recupero psicologico, che le convinca di non essere delle malate gravi, ma solo persone che hanno ricevuto una violenza. Chi è ‘’l’abusante?’’ Le statistiche indicano che, tra tutti i caregiver, nel 90% dei casi, l’abusante è la madre biologica del bambino. Schreir e Libow hanno descritto tre categorie principali di abusanti: Le ‘’cercatrici d’aiuto’’: Sono madri che, attraverso la preoccupazione per la salute del figlio esprimono ansia e depressione e, soprattutto la loro incapacità di prendersi cura del minore. A tale condizione, spesso sono associati episodi di violenza domestica, gravidanze indesiderate. Le ‘’induttrici attive’’: Sono madri che inducono nei figli malattie con metodi drammatici. Esse sono ansiose e depresse, utilizzano la dissociazione degli affetti e la proiezione paranoide. Tendono a controllare
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