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Sinetsi di tutte le valutazioni neuropsicologiche/test per ciascuna funzione/patologia, Schemi e mappe concettuali di Neuropsicologia

Il documento riporta la sintesi ragionata / gli schemi riassuntivi, con indicazione se presente o meno nel paniere di - valutazione neuropsicologica - test trattati nel corso per la valutazione di ciascuna funzione e/opatologia I test sono raggruppati in relazione alla funzione/patologia per cui possono essere utilizzati.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 10/05/2023

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Scarica Sinetsi di tutte le valutazioni neuropsicologiche/test per ciascuna funzione/patologia e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Neuropsicologia solo su Docsity! Valutazione e test neurpsicologici Valutazione neuropsicologica FASI: a) Attività che precedono l’incontro con il paziente (chiarire il motivo dell’invio; leggere la cartella clinica; contattare il paziente o il familiare e assicurarsi che abbia chiaro dove recarsi e che abbia strumenti necessari per eventuale correzione deficit sensoriali) b) L’intervista clinica (con il paziente e se possibile con un familiare): natura informativa e relazionale; 30 minuti c) La somministrazione di test neuropsicologici (Preliminarmente, va effettuato un rapido controllo delle funzioni sensoriali (vista e udito). Il paziente è in grado di leggere e scrivere, e sente bene le consegne del neuropsicologo? Se necessario, utilizza occhiali da lettura e apparecchi acustici? Successivamente, si inizia la somministrazione di test neuropsicologici di screening - che restituiscono un’informazione generale sul funzionamento cognitivo di base del paziente - tarati sul profilo clinico, età, scolarità e motivo dell’invio alla valutazione) → Prima seduta di valutazione → seconda seduta di valutazione, dopo qualche giorno (eccezionalmente 3) = test di approfondimento d) Lo scoring (=procedure per determinare il punteggio) l’organizzazione e l’interpretazione dei risultati dei test → Output: determinazione di un profilo neuropsicologico che contempli sia i punti di forza che quelli di debolezza cognitivi del paziente. e) La scrittura del referto neuropsicologico : operazione complessa che richiede un’attenta analisi di tutte le informazioni in possesso del neuropsicologo. Si pensi ad esempio a quando il neuropsicologo è chiamato a una consulenza peritale: in questo caso, il referto da lui redatto e firmato verrà acquisito dagli avvocati e dai giudici e costituirà elemento rilevante ai fini del prosieguo del processo. Occorrerà dedicare pertanto a tale fase un tempo opportuno, e occorrerà essere onesti nei contenuti: se non ci è chiaro il perché di una performance particolare a un test specifico, dopo aver effettuato tutti gli approfondimenti del caso possiamo scrivere che non ci è possibile allo stato attuale spiegare f) La restituzione al paziente (e all’inviante): Il now for next (next = futuro*) condividere gli esiti della valutazione effettuata con il paziente (e in alcuni casi anche con l’inviante, ad esempio un giudice); discuterne il contenuto, assicurandosi che il paziente comprenda le conclusioni indicate. Anche se il linguaggio da adottare nel referto dovrà essere necessariamente tecnico, non c’è motivo di essere criptici e oscuri nella comunicazione con il paziente: genererebbe confusione e insicurezza…*NEXT :era richiesta una nostra consulenza puntuale, ad esempio da un giudice? Allora, il nostro compito è finito; Era richiesta una valutazione di monitoraggio per un possibile sospetto di demenza incipiente? Allora, buona prassi sarà rinviare il paziente a distanza di qualche mese… Paniere Valutazione Linguaggio OBIETTIVI • Supportare la diagnosi di afasia, contribuendo a chiarirne gli aspetti caratteristici • Valutare le abilità linguistiche residue attuali e i deficit specifici • Fornire una base di dati clinici per impostare un adeguato trattamento riabilitativo tarato sui bisogni del singolo paziente • Permettere il monitoraggio dell’efficacia dell’intervento riabilitativo programmato e implementato • In generale, monitorare nel tempo l’evoluzione dei deficit linguistici COSA VALUTARE Visto che a livello clinico le diverse forme di afasia si differenziano per le abilità linguistiche preservate e compromesse, un esame del linguaggio approfondito dovrà necessariamente valutare i seguenti aspetti: • Produzione verbale del paziente spontanea, e a richiesta → afasia fluente (prosodia conservata; articolazione non particolarmente difficoltosa; relativa abbondanza dell’eloquio; frasi e periodi relativamente lunghi) vs non fluente (domanda generica, es.: passatempi, con valutazione del pattern di risposta) • Abilità di denominazione→ orale / per iscritto (generalmente più compromessa) → anomia (incapacità di reperire il termine corretto); circonlocuzione (giro di parole); parafasia semantica (ad esempio, «tavolo» anziché «sedia»); parafasia fonemica (ad esempio, «tevolo» anziché «tavolo»); neologismi («fiolino» anziché «tavolo»). • Comprensione verbale → orale / per iscritto → singole parole; sintattica • Ripetizione di frasi dette dall’esaminatore → afasia transcorticale = conservata; afasia di conduzione = compromessa • Prove di lettura→ leggere a voce alta varie categorie di stimoli: sillabe; parole di uso comune; parole di uso non comune; parole ad accentazione regolare; parole ad accentazione irregolare; non-parole; frasi. • Prove di scrittura spontanea, e sotto dettatura → parole (ad uso comune, non comune, ad accentazione regolare o irregolare), non-parole, frasi semplici e frasi complesse (corrispettivo nel linguaggio scritto della ripetizione nel linguaggio orale). Paniere Principali strumenti neuropsicologici standardizzati per la valutazione del disturbo afasico Test dei gettoni 7 token test De Renzi - Vignolo Rilevare eventuali difficoltà di denominazione - Richiesto al paziente il nome degli elementi raffigurati in 30 disegni in bianco e nero, presentati in ordine di difficoltà crescente. - Il test è stato standardizzato su un campione normativo di età compresa tra i 20 e i 76 anni serie di gettoni di plastica, di varie forme e colori il soggetto deve eseguire diversi compiti Vengono in questo modo esaminate la capacità di – • riconoscere forme • Dimensioni • colori • l'abilità ad eseguire compiti elementari La valutazione si fonda sia su elementi quantitativi che qualitativi Boston Naming test Kaplan et al - 60 disegni che vengono mostrati al paziente quest’ultimo, deve dire il nome comune di ciò che vede raffigurato - pazienti molto giovani (< 25 anni) o molto anziani (> 85 anni) l’attendibilità risulta tuttora incerta – popolazione controllo 25-85 Controlled Oral Word Association test (COWA) Benton e Hamsher - Somministrazione: L’esaminatore chiede al soggetto di dire tutte le parole che può che inizino con la lettera dell’alfabeto data (ad esempio, F), escludendo i nomi propri. - Punteggio: E’ la somma di tutte le parole esatte prodotte dal soggetto nei tre compiti nel tempo di un minuto ciascuno - il punteggio è corretto per età, sesso ed educazione - Si tiene traccia anche del numero di errori (ad esempio, nomi propri prodotti dal paziente) e delle ripetizioni (perseverazioni). Graded Naming Test (GNT) McKenna e Warrington Rilevare le potenzialità residue di comprensione del linguaggio orale. Aachener Aphasia Test (AAT) Huber et al., 1983; Luzzatti et al., 1996 - classificare i pazienti all’interno di una delle sindromi afasiche standard, e di valutare la gravità del disturbo indagato nelle varie modalità (produzione, comprensione, etc…) - Facilità di somministrazione, solidità psicomentrica, diffusione Vs poche prove scrittura e assenza prove su non parole Batteria per l’Analisi dei Deficit Afasici (BADA) Miceli et al., 1994 - modello psicolinguistico di matrice cognitiva; analizza in dettaglio le componenti e sub-componenti del linguaggio, indagate attraverso le varie modalità (produzione, comprensione, etc…). - Plus = numero info, minus = tempo diagnosticare con precisione le capacità residue del linguaggio poco adatto per pazienti con afasia lieve o di media gravità, e/o con elevata scolarità Esame del Linguaggio II Ciurli et al., 1997 Paniere Valutazione funzioni mnestiche La dimensione mnestica è pertanto una delle dimensioni più rilevanti per l’operato del neuropsicologo. Vengono valutate le abilità del paziente di acquisire, ritenere e rievocare informazioni. In aggiunta, dimensioni specifiche: • Memoria recente versus memoria a lungo termine (Alzheimer in fase inziale spesso manifestano una compromissione significativa nell’acquisire, mantenere e rievocare nuove informazioni - ad esempio, a distanza di qualche minuto e/o in presenza di un compito distraente fra acquisizione e rievocazione - mentre tipicamente hanno una memoria intatta per quanto riguarda le vicende di vita vissuta anche a distanza di molti anni.) • Memoria di tipo verbale versus memoria per altre modalità , ad esempio, visiva (la memoria verbale sia più dipendente dai sistemi cerebrali che coinvolgono l’emisfero sinistro (e in particolare il lobo temporale mesiale sinistro), mentre la memoria visiva dipende maggiormente dall’integrità dei sistemi cerebrali coinvolgenti l’emisfero destro (e in particolare il lobo temporale mesiale destro) • Memoria per materiale non strutturato - ad esempio, una lista di parole) versus memoria per materiale strutturato (ad esempio, un racconto ( tipicamente il materiale non strutturato viene ricordato meglio rispetto a quello strutturato) • Memoria per materiale standardizzato versus memoria per elementi aventi valenza ecologica rilevante per il paziente (Anche se la valutazione neuropsicologica restituisce un responso di deficit mnestico rilevante, il paziente può non incontrare significative limitazioni nello svolgimento delle attività di vita quotidiana; anche se l’esame neuropsicologico restituisce un responso di assenza di deficit mnestici di rilievo, il paziente può incontrare rilevanti limitazioni nella vita di tutti i giorni) → affiancare agli strumenti standardizzati anche delle prove qualitative orientate ecologicamente = maggiori informazioni utili per stimare il grado di compromissione reale + rogettare un percorso riabilitativo Paniere Valutazione funzioni attentive Matrici Attentive Spinnler e Tognoni, 1987 • misurare la capacità di selezione in una situazione di ricerca visiva • chiede al paziente di individuare velocemente dei numeri target all’interno di una matrice Attenzione selettiva Attenzione divisa Test di Stroop Stroop, 1935; Caffarra et al., 2002 • valuta la capacità di inibire una risposta di tipo automatico (effetto interferenza). • Nella prima tavola sono presentati nomi di colori scritti in nero su fondo bianco. Nella seconda sono presentati quadrati variamente colorati. Nella terza tavola compaiono nomi di colori scritti in colori incongruenti (ad esempio, ROSSO scritto in verde) • Il compito consiste nel leggere i nomi delle parole (tavola 1) o denominare i colori (tavola 2 e 3) il più rapidamente possibile. • Vengono registrati i tempi di lettura e di denominazione e gli eventuali errori. Trial Making Test Reitan, 1958; Giovagnoli et al., 1996 PASAT (Paced Auditory Serial Addition Task) Diehr et al., 1998 • diversi sotto-compiti con il vincolo di una limitazione temporale. • Sessantun numeri (da 1 a 9) sono registrati su nastro. • Il compito del paziente consiste nel sommare coppie di numeri presentate in modalità uditiva in modo tale che ogni numero sia sommato a quello immediatamente precedente • La stessa lista di numeri può essere presentata a diversi ritmi (3 secondi fra un numero e l’altro, oppure meno) • esplorazione visiva, attenzione selettiva e “shifting” attentivo. • costituito da due parti (A e B). • Nella parte A, il paziente deve unire con una linea in ordine crescente 25 numeri stampati in modo casuale su un foglio. • Nella parte B il paziente deve collegare alternativamente numeri e lettere • Il più velocemente possibile Se è vero che le funzioni attentive vengono indagate con strumenti neuropsicologici specifici, è altrettanto vero che l’attenzione è attivamente coinvolta ogni volta che un test neuropsicologico viene somministrato Paniere Valutazione NSU Test di barrage di linee Albert, 1973 • test più usati per diagnosticare la NSU nello spazio extrapersonale. • 40 segmenti obliqui disposti in 7 colonne su un foglio. • Il foglio è posizionato al centro. Il paziente deve segnare tutti gli stimoli che vede. Può muovere il capo e gli occhi, ma non può spostare il foglio. Viene registrato il numero di segmenti omessi Test di cancellazione di lettere Diller et al., 1974 • foglio (in formato A3) contenente righe di lettere alfabetiche. • Il compito del paziente è quello di segnare tutte le lettere «H» che vede. • si valuterà anche l’eventuale adozione di strategie efficaci (o meno) di esecuzione della prova da parte del paziente. Ad esempio, cerca di procedere in ordine per riga e da sinistra a destra Test delle campanelle Gauthier et al., 1989 • Simile ai precedenti, viene variato lo stimolo target. • il paziente deve segnare tutte le «campanelle» che vede, inserite fra numerosi stimoli distrattori. Test di bisezione di linee Bisiach et al., 1983 • Al paziente è richiesto di indicare la metà di vari segmenti • . In presenza di NSU, il paziente percepirà la parte sinistra dello stimolo come più corta della realtà. Di conseguenza, il punto mediano apparirà come più spostato a destra. Test di lettura di frasi Pizzamiglio et al., 1989 • 6 frasi di senso compiuto e di lunghezza variabile. • Alcune di esse . la parte finale costituisce di per sé una frase significativa (es. Mario andò al bar e chiese una tazza di caffè). • 1 punto per ogni frase letta correttamente. Per un’analisi qualitativa vengono registrate le omissioni, gli errori, ecc. • Anche una sola frase letta in modo incompleto viene considerata una prestazione patologica. Behavioural Inattention Test (BIT) Wilson et al., 1987 • comprendere l’impatto della NSU sulla vita di relazione. • La batteria si compone di 6 subtest «convenzionali» (barrage di segmenti, cancellazione di lettere, cancellazione di stelle, disegno su copia, disegno a memoria, bisezione di linee) e di 9 subtest «comportamentali» (descrivere figure, comporre numeri telefonici, leggere menù, leggere un breve articolo, leggere l’ora e sistemare le lancette, ricerca carte da gioco/monete, copiare frase e indirizzo, indicare percorsi) Scale semi-strutturate per la valutazione funzionale del neglect Zoccolotti e Judica, 1991 • osservare e valutare il comportamento del paziente in situazioni reali, chiedendogli di mettere in atto un certo numero di azioni scelte tra quelle che ricorrono nella vita di tutti i giorni • es.. Extrapersonale : servire il tè, distribuire le carte da gioco per una partita • es.. Personale : radersi la barba (o mettersi la cipria), pettinarsi, inforcare gli occhiali • A ogni prova viene assegnato un punteggio da 0 a 3 (0 = prestazione normale, 1 = lieve deficit, 2 = deficit medio, 3 = deficit grave) Non esiste un singolo test in grado di identificare il disturbo in tutti i pazienti → consigliato valutazione della NSU attraverso una batteria di più test Paniere Funzioni percettive L’elaborazione delle informazioni visive può essere didatticamente separata in 1. abilità visuospaziali : ci permettono di comprendere e utilizzare concetti relativi alla direzione e alla localizzazione nel nostro spazio visivo. Per esempio, se qualcuno ci chiede dove si trova un libro e noi rispondiamo “guarda a destra”, stiamo implicitamente riferendoci a un punto di riferimento spaziale (dove si trova la persona) e a una direzione specifica (alla destra di dove si trova lui/lei). • Segni e sintomi di deficit visuospaziale: mancanza di coordinazione ed equilibrio; confusione destra/sinistra; inversione di lettere o numeri durante la scrittura; difficoltà con attività che coinvolgono un ritmo; difficoltà negli sport; tendenza a non oltrepassare la linea mediana del corpo durante lo svolgimento di attività 2. abilità di analisi visiva: identificare, organizzare e immagazzinare informazioni presentate visivamente. • Segni e sintomi di deficit di analisi visiva: Difficoltà a imparare l’alfabeto, le parole, e quindi a leggere e scrivere; elevata distraibilità; ridotto span attentivo; difficoltà di concentrazione; difficoltà a comprendere e rispettare istruzioni e regole; iper (o ipo) attività. che ovviamente sono fra loro strettamente integrate. → la valutazione neuropsicologica delle funzioni percettive è una procedura complessa che deve tenere conto di molteplici aspetti; diagnosi differenziale es.: ADHD; dislessia Paniere Valutazione delle funzioni esecutive Wisconsin Card Sorting Test (WCST) Heaton et al., 1993; Nelson, 1976 • Problem solving • 4 carte-stimolo e 128 carte-risposta (2 mazzi da 64 carte) – figure variabili per numero, forma, colrore Test di Fluenza Verbale • elencare in un minuto tutte le parole che iniziano per una certa lettera (ad esempio, F, A, S) o che appartengono a una determinata categoria (ad esempio, frutti e marche di automobili) segnalando che non sono ammessi nomi propri di persona o di città. Test di Stroop Hayling Sentence Completion Test Burgess e Shallice, 1996a • Difficoltà inibire risposte automatiche • Nella prima parte, il paziente deve completare delle frasi con una parola logicamente associata alla frase; nella seconda con parole irrilevanti Brixton Spatial Anticipation Test Burgess e Shallice, 1996b • Simile al WCST • individuare le regole alla base dei movimenti di un cerchio blu in una griglia di possibili posizioni. Dopo un certo numero di spostamenti, il pattern cambia. • Più rapido e più gradito Torre di Londra Shallice, 1982 • tre aste verticali di altezza diversa disposte una di fianco all’altra. Sulle aste sono presenti tre palline colorate • ordine costante per ogni prova. • Le aste sono in grado di accogliere rispettivamente una, due, e tre palline. • Compito del paziente è quello di spostare le palline, una alla volta e senza mai posarle a terra, per raggiungere una determinata configurazione finale. • Man mano che si procede con il test, il livello di difficoltà aumenta. Gambling Task • i soggetti vengono posti di fronte a 4 mazzi di carte A;B;C;D; i mazzi A e B contengono carte con vincite e penali elevate, i mazzi C e D carte con vincite e penali modeste. • I risultati di Damasio mettono in luce come i soggetti PVM assumono un comportamento rischioso, ostinandosi a scegliere un alto numero di carte dai mazzi A e B. I soggetti del gruppo di controllo tendono invece a fare più selezioni dai mazzi C e D sin dalle prime fasi del gioco. Frontal Assessment Battery (FAB) Dubois et al., 2000 • Screening Funzionalità esecutiva globale • Prove cognitive e comportamentali • 10 minuti • Non discrimina tra deficit lievi Behavioural Assessment of the Dysexecutive Syndrome (BADS) Wilson et al., 1996 • diverse prove che valutano diversi aspetti delle funzioni esecutive con un approccio «ecologico», mirato a riprodurre situazioni e problemi con caratteristiche simili a quelle della vita quotidiana. Frontal Systems Behavior Scale Grace et al., 1999 • rating scale composta da 46 item, costruita per indagare la sindrome comportamentale da danno del sistema frontale. • E’ utile a quantificare i cambiamenti del comportamento nel tempo poiché include sia un assessment di riferimento (di tipo retrospettivo), sia un assessment del comportamento attuale del paziente. • due versioni: una viene compilata in autonomia dal paziente, mentre un’altra viene compilata da un familiare. Paniere Domanda 2: L'effetto Stroop: • ha le stesse caratteristiche nei soggetti normali e cerebrolesi • è minore nei cerebrolesi destri • è maggiore nei pazienti con lesioni frontali sinistre • è assente nei soggetti normali Perret ha trovato maggiore interferenza nei pazienti cerebrolesi, in particolare con lesioni frontali sinistre Valutazione delle funzioni prassiche Aprassia ideativa: Esecuzione di attività complesse (test per l’aprassia ideativa) De Renzi e Lucchelli, 1988 • accendere una candela, avendo di fronte, appoggiati orizzontalmente sul tavolo, un candeliere, una candela, e una scatola di fiammiferi • aprire e chiudere un lucchetto, avendo davanti un lucchetto e la sua chiave separati • riempire d’acqua un bicchiere: sono presenti una bottiglia piena d’acqua e tappata, un’ apri-bottiglia, e un bicchiere • preparare una lettera pronta per essere impostata: sono presenti un foglio grande scritto, una busta con l’indirizzo già scritto, e alcuni francobolli • preparare la macchina del caffè: sono presenti una scatola chiusa di caffè in polvere, un cucchiaio, una macchinetta per il caffè, e una bottiglia d’acqua →Errori più frequenti = omissione (salta un passaggio), localizzazione (azione OK, luogo errato), uso erroneo Altri errori: perplessità, maldestrezza, errori di sequenza Aprassia ideo-motoria: Test di imitazione di gesti Spinnler e Tognoni, 1987; De Renzi et al., 1980 • riprodurre con la mano omolaterale al lato lesionato un movimento, significativo o no, eseguito dall’esaminatore. • Ogni gesto è presentato sino a 3 volte se la riproduzione non è corretta, e riceve un punteggio da 3 a 0 a seconda che la riproduzione da parte del paziente sia corretta la prima, la seconda, la terza volta, o mai. • Il test comprende 24 gesti (12 simbolici e 12 non simbolici) • Movimenti dita, arto Aprassia costruttiva: Test di copia di figure geometriche Spinnler e Tognoni, 1987 • performance globale (riproduzione finale del modello) • processo di copia che il paziente mette in atto durante l’esecuzione (quanto tempo impiega a farlo? Quanta esitazione mostra? Dimostra di seguire un piano di azione efficace?...) Copia della figura complessa di Rey Rey, 1941; Caffarra et al., 2002 Questo test, di elevata difficoltà, è simile al precedente. Si differenzia tuttavia per il fatto che il modello non è rappresentato da una semplice figura geometrica, bensì (come suggerisce il nome stesso del test) da una figura complessa composta da più figure geometriche. Il test consta di due prove: una copia del modello, e una rievocazione differita effettuata in assenza del modello. Paniere Valutazione in caso di demenza • Nei soli Paesi dell’Unione Europea (UE) stime attendibili parlano della prospettiva di superare, nel 2020, i 15 milioni di persone affette da demenza, con una ratio femmine/maschi di 2:1. • La malattia di Alzheimer rappresenta la forma più diffusa, con una prevalenza nella popolazione ultra sessantacinquenne del 4,4%. • Le varie forme di deterioramento dementigeno si differenziano per un profilo neuropsicologico almeno in parte non sovrapponibile (ad esempio, le varie funzioni cognitive sono interessate in misura diversa nelle diverse tipologie di demenza, e i disturbi comportamentali sono di tipo e grado differenti. Ciononostante, è ancora molto sentito oggi il problema della corretta diagnosi differenziale. Inoltre, in fase avanzata di malattia, i vari tipi di demenza diventano spesso difficilmente distinguibili l’uno dall’altro → E’ importantissimo, per un neuropsicologo, conoscere in modo approfondito i vari strumenti a sua disposizione • Accanto agli approfondimenti dei domìni cognitivi qui indicati, occorre prestare particolare attenzione a due aspetti essenziali 1. La presenza o meno di deficit psicologici altri rispetto a quelli eminentemente cognitivi: 2. la ripercussione ecologica dei deficit cognitivi e comportamentali (pazienti e famigliari) → apporto informativo famigliari! • Il test Mini Mental Status di Folstein è un questionario somministrato ai pazienti affetti da demenza – MMSE • Il M.O.D.A. è un test ideato nel 1985 sulla base di studi inerenti il quadro cognitivo dei deficit neuropsicologici della malattia di Alzheimer, Paniere Valutazione in caso di sclerosi multipla • è una malattia neurodegenerativa cronica ed è tipicamente caratterizzata da lesioni delle sostanza bianca, da danno assonale, e da atrofia cerebrale La SM ha ripercussioni di rilievo sia nel dominio neurologico che in quello psicologico. • La maggior parte dei pazienti riceve la diagnosi di SM fra i 20 e i 50 anni di età, e le donne sono maggiormente colpite • SM tipicamente non colpisce in modo selettivo un solo dominio cognitivo: trattandosi di una patologia neurodegenerativa a carico sia della sostanza grigia che di quella bianca, nella maggior parte dei casi si assisterà al coinvolgimento patologico di vari domìni cognitivi. • Sebbene la SM sia una patologia che comporta deficit prevalentemente a carico del sistema motorio e sensoriale, la compromissione della sfera cognitiva è una caratteristica clinica frequente, con una prevalenza che varia fra il 30% e il 70% dei casi: difficoltà del paziente a svolgere compiti cognitivi + spesso associata con una ridotta funzionalità nella vita di tutti i giorni. Inoltre, i deficit cognitivi spesso hanno un impatto deleterio sul funzionamento professionale e sociale →valutazione neuropsicologica tempestiva e accurata è un elemento importante • può manifestarsi nelle forme seguenti: • recidivante-remittente, la forma più frequente di sclerosi multipla. In questi pazienti la malattia si manifesta con episodi (ricadute o recidive) che alterano le funzioni neurologiche. Le ricadute sono seguite da recupero funzionale parziale o totale e da un periodo di relativa stabilità (remissione), fino all'episodio successivo • secondariamente progressiva: colpisce circa il 75% dei pazienti con forma recidivante- remittente dopo un periodo piuttosto lungo e variabile. le ricadute non sono seguite da remissione completa, e la disabilità progredisce anche tra un attacco e l’altro • primariamente progressiva, che colpisce circa il 10% dei pazienti e presenta un andamento caratterizzato da un costante peggioramento delle funzioni neurologiche fin dall’esordio • recidivante progressiva, la meno frequente (colpisce meno del 5% dei casi). Dopo la diagnosi della malattia si rileva un costante peggioramento dei sintomi che possono manifestarsi con episodi evidenti e gravi (con o senza remissioni). →La diagnosi differenziale fra le diverse forme di SM non è semplice, per via della parziale sovrapposizione dei quadri clinici e la variabilità del decorso della patologia in ogni paziente. Paniere BRB-N sclerosi multipla Paniere • Alcune batterie testistiche neuropsicologiche sono state costruite e validate per indagare specificamente i deficit cognitivi caratteristici della SM. Una delle più utilizzate sia a livello clinico che di ricerca scientifica è la Brief Repeatable Battery of Neuropsychological tests (BRB-N) Rao et al., 1990. richiede una quantità di tempo rilevante per essere somministrato a un paziente (tale tempo dipenderà ovviamente dal grado di compromissione cognitiva del paziente stesso e dalla sua rapidità di esecuzione, ma raramente si riesce a stare entro l’ora). Sono pertanto allo studio, e si stanno iniziando a utilizzare, delle forme abbreviate Selective reminding (memoria lungo) Recall Spaziale (apprendimento e recupero visuo spaziale) PASAT (memoria breve) Word list generation (funzioni esecutive)
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