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La Literatura Modernista e la Crisis dell'Uomo: Franz Kafka e Italo Svevo, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Sui temi e i protagonisti di opere di Franz Kafka e Italo Svevo, autori chiave del modernismo europeo. la crisi dell'uomo novecentesco, la rappresentazione di personaggi inettici e marginali, e la critica alla società e alla famiglia. Le opere di Kafka, come 'Le metamorfosi', e di Svevo, come 'La coscienza di Zeno', sono analizzate per evidenziare i punti di svolta, l'ironia e la realtà surreale.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 18/12/2022

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francesca-darone 🇮🇹

4.5

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Scarica La Literatura Modernista e la Crisis dell'Uomo: Franz Kafka e Italo Svevo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Avanguardie storiche Oltre al Futurismo vi è il Dadaismo DADAISMO nasce nel 1916 circa, nel pieno della prima guerra mondiale, nella Svizzera neutrale, a Zurigo trovano rifugio artisti e intellettuali come Tristan Tzara e lo sculture Hans Arp, esponenti di spicco del dadaismo, insieme ad altri 2 francesi tra cui Marcel Duchamp. -> termine deriva dal sostantivo Dadà che è un termine inventato per caso e scelto perché non significava nulla, poiché il motivo d’origine del dadaismo è il Nichilismo I concepivano qualsiasi movimento artistico come un nosense il principio cardine del movimento dadaista era la libertà assoluta I consisteva nel venir meno di ogni regola compositiva Accanto al Dadaismo si sviluppa il Surrealismo; tra i sostenitori del Dadaismo vi fu anche una rivista parigina “Letteratura” redatta da Andrè Breton Tra gli scrittori di questa rivista si capì che al Dadaismo mancavano delle proposte costruttive, per questo decisero di staccarsi e di fondare il SURREALISMO I primo manifesto redatto da Breton nel 1924 essi avevano come obiettivo quello di portare alla luce il mondo sepolto dall’inconscio -> si capisce l’importanza che ha la psicanalisi Tra i Surrealisti in ambito artistico ricordiamo Rene Magritte e Salvador Dalì In ambito della scrittura questa ricerca dell’inconscio, togliendo il controllo della ragione, viene fatta mediante la “scrittura simultanea” che consiste in una dettatura rapida e istintiva fatta in uno stato di trance Ultima avanguardia storica è L’ESPRESSIONISMO, ovvero una serie di esperienze artistiche che si sviluppano in Germani durante i primi 2 decenni del 900; fu soprattutto un movimento pittorico che nacque nel 1905 col movimento “Die Brucke” = il ponte a cui seguì un altro gruppo “Il Cavaliere Azzurro” = Der Blaue Reiter tra cui esponenti ricordiamo Kandinsky -> il cuore dell’espressionismo è lo spiccato soggettivismo per esprimere un vissuto interiore — SECONDO 900 periodo del primo dopo guerra in cui l’esperienza italiana si distacca da quella europea; in Europa continua la sperimentazione delle avanguardie mentre in Italia si avverte l’esigenza di una restaurazione e di un recupero dell’ordine e di un certo equilibrio -> rivista fondamentale è “La Ronda” che propone una letteratura che vada alla ricerca dell’armonia e dell’equilibrio Tra gli autori che scrissero per la rivista sviluppando questi principi: Cardarelli • Emilio Cecchi • -> sono prosatori e cercarono di recuperare il patrimonio mitologico letterario reinterpretandolo -> questi miti non andavano a esaltare aspetti titanici dell’uomo e delle vicende da lui compiute ma vengono invece interpretati in chiave tragica; c’è un vero e proprio rimaneggiamento di questo genere letterario in chiave comico-parodistica [si creano vere e proprie caricature] 1901 si pubblica sulla Ronda una raccolta di una piccola antologia di pensieri leopardiani tratti dallo Zibaldone -> da ciò vi è un’involuzione da parte degli scrittori della rivista perché cominciarono a prendere come esempio Leopardi andando a rivisitare lo stile impiegato dai primi prosatori della Ronda, portando alla nascita del “Rondismo” I con Leopardi come modello ci si focalizza + sulla forma sul buon gusto, sullo stile, piuttosto che sui contenuti trattati Nasce la cosiddetta “PROSA D’ARTE” con autori come Emilio Cecchi — ROMANZO si sviluppa in relazione allo sviluppo dell’ambito della psicanalisi Esso ha la funzione di indagare sull’inconscio e sulle cause + intime delle azioni umane = “ROMANZO DELL’ESISTENZA” -> si evidenzia il mondo interiore dei personaggi -> introspezione elemento cardine -> MONOLOGO INTERIORE che da voce alla coscienza e ai pensieri interiori dei personaggi I “stream of Consciousness” di Joyce con Ulysse ovvero il flusso di coscienza che consente di registrare i pensieri dei personaggi senza logica/spiegazioni/legami di causa-effetto da parte dell’autore Altro aspetto di questo periodo è la percezione soggettiva del tempo, che smette di essere lineare e diventa interiore -> tempo interiore che Sant Agostino nelle Confessioni aveva definito come “distensione dell’animo che abbraccia il passato attraverso la memoria e il futuro attraverso la speranza”; è un tempo che si dilata -> Joyce pagine e pagine per raccontare di una sola giornata (16 giugno) -> “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcell Prust -> altro autore di questo periodo è Thomas Manne “La montagna incantata” con il protagonista che va in una casa di cura e racconta le vicende in questo luogo Ci sono nelle opere dei momenti di rivelazione, ovvero dei punti di svolta all’interno del romanzo “epiphany” -> protagonisti sono uomini inetti senza qualità, persone ai margini o che si percepiscono ai margini della società -> viene qui portata all’estreme conseguenze la crisi dell’uomo novecentesco -> protagonisti vivono in questa incapacità di agire come se avessero una sorta di malattia — FRANZ KAFKA “Le metamorfosi” pag M41 protagonista dell’opera è Gregorio Sansa e viene qui descritta la vita di ogni giorno che egli deve cercare di portare avanti; si parla del rapporto conflittuale con la famiglia poiché un giorno si sveglia e si ritrova trasformato in uno scarafaggio gigante, decidendo di vivere lo stesso la sua vita al posto di nascondersi -> si preoccupa di mantenere le relazioni che aveva in precedenza -> ciò serve per evidenziare le difficoltà alla base del rapporto con la famiglia, specialmente col padre che infligge al figlio un continuo e pesante senso di colpa per imporsi sul figlio Il modo in cui viene descritto il suo risveglio suscita risata poiché caratterizzata da grottesca ironia -> la scena è descritta con forte realismo e con molti dettagli così da sottolineare volutamente l’inverosimile, la sua trasformazione -> l’assurdo irrompe nel quotidiano (oggetti descritti nella classe) -> ironia è presente nel modo in cui reagisce Gregorio che, non ha paura o inorridisce ma si focalizza solo su come affrontare e mantenere le relazioni umane —> collegamento Schopenhauer per il quale gli uomini sono mossi a superare gli altri per questo desiderio di vivere e sopravvivere per Svevo l’uomo fa così per raggiungere un’ideale felicità ponendosi degli obiettivi irraggiungibili —> nessun raggiungimento di un falso traguardo può generare felicità e scaturisce così un senso di nausa perché non si ha una concreta realizzazione personale, il senso di ribrezzo per la vita e per se sono così forti da sfociare nel suicidio (dimostrazione di fallimento) Sia qui che nell’altro romanzo, Senilità, troviamo alcuni elementi del romanzo naturalista: grande numero di personaggi • sguardo distaccato, esterno e scientifico • descrizione dell’ambiente sociale • “Senilità” numero di personaggi si riduce a una duplice coppia di protagonisti, non c’è la descrizione del contesto storico/razza • si distacca dai capisaldi dei concetti strutturali • abbandona il narratore esterno adottando il pov dei protagonisti • Emilio Brettani è l’inetto e protagonista, uomo adulto non realizzato e privo di maturirà interiore; è debole e passivo e sua sorella • Amalia è il suo corrispettivo al femminile, entrambi chiusi in un cerchio di depressione e infelicità, sono vecchi dentro e ciò ci fa capire il perché del titolo che descrive la loro condizione esistenziale — COSCIENZA DI ZENO (1923) romanzo diviso in capitoli, concepiti come memorie a tema, sollecitate dal dottor Esse al protagonista Zeno, eccetto l’ultimo capitolo che ha un impianto diaristico. -> romanzo retrospettivo in 1 persona, quindi la trama si frantuma in ricordi Dottor Esse è un medico di scuola freudiana che ha preso in cura il protagonista che realizza una serie di quaderni rievocando il suo passato (ricordi che l’io del protagonista mette in atto) 8 capitoli, + prefazione dello psicanalista e tutto è esposto per consentire un’interpretazione psicanalitica; l’andamento dunque non è lineare ma si verificano anticipazioni/sovrapposizioni ecc perché il tempo presentato, basato su questi ricordi, è fluttuante -> salti in avanti e indientro -> innesto narrativo parte dalla richiesta del dottore, parte dalla psicanalisi che è anche il quadro narrativo di riferimento Nel capitolo finale “psicanalisi” ne rivela un certo rifiuto e abbandono; si intravede un aspetto autobiografico non personale ma relativo al cognato che pur andando in psicanalisi non aveva ottenuto benifici, anzi. -> Zeno si fa dunque portavoce delle idee dell’autore, non idee positive e ciò si deduce dalla presenza di alcune parti descrittive che mettono in cattiva luce il dottor esse e dall’uso dell’ironia di Zeno per ribaltare la diagnosi edipica sul dottore Con Zeno si rivaluta la figura dell’inetto, che in generale presenta qui una vita positiva In amore, non ha sposato la donna desirata, ma ha comunque trovato una donna dolce e affettuosa + relazione extraconiugale = vita • amorosa soddisfacente Lavoro, in ambito finanziario e ha discreto successo; questo presuppone un certo controllo da parte del padre ma anche quando ha • libertà di azione le sue scelte si dimostrano funzionali ed efficaci -> quando c’è conflitto con Austria, va in Svizzera e ha profitti dimostrando le sue capacità di sfruttare le leggi di mercato a suo favore Salute = uomo sempre bisognoso di cure e attenzioni tanto che la moglie Augusta lo considera un “malato immaginario”; alla fine • del romanzo viene definito il miglior uomo della famiglia ≠ del cognato che è un vero inetto RAPPORTO COL PADRE -> da una parte è superiore al padre per l’intelligenza economica, dall’altra sentimento di inferiorità che il padre prova verso il figlio e che non gli consente di trasmettergli della saggezza e che gli impedisce di ricoprire a pieno il suo ruolo di padre (inversione del complesso edipico) —> Zeno che va in analisi per nevrosi alla fine risulta essere superiore agli altri componenti della famiglia, che risultano essere + malati di lui M 168 “chi va con lo zoppo impara a zoppicare” = motto + analisi (M170) incontro tra Zeno e Tullio suscita nel primo un trauma imitativo -> camminare diventa gravoso e quasi impossibile, partendo dallo zoppiccare, per via di una lesione “psicologica e isterica” suscitata dalle parole del suo compagno e che lui definisce causata dalla sua condizione psicologica + fragile (perché debole per l’amore infelice verso Ada) che lo rendeva + impressionabile di fronte a tali informazioni Desiderio patologico di essere compianto si vede nel fatto che mente a Tullio sulla sua condizione lavorativa (il quale cercava qualcuno che fosse messo peggio di lui) dicendo che lavorava 12 ore al giorno (“non sei da invidiare cit. Tullio) —> sintomo edipico analisi (M 170) M 172 Zeno sa che il fumo fa male ma continua nonostante i suoi buoni propositi perchè in realtà il proposito di smettere di fumare serve per assaporare di più quella che considera come “ultima sigaretta” -> egli non è in grado di sottostare ad alcune limitazioni e pur da malato non riesce a sottostare all’unico divieto medico (non fumare) che al contrario suscita a lui ancor + desiderio Dinamica riconducibile al complesso di Edipo, si desidera il proibito che a sua volta incrementa il desiderio M 176 intro libro Svevo mette in correlazione il suo carattere con quello del padre per descrivere il loro rapporto è necessario un paragone tra i 2 caratteri che egli definisce opposti : forza che si auto attribuisce (ha grande energia e vi è in lui questo impeto alla ricerca del meglio v19) • debolezza del padre (sente il padre remissivo, specialmente in punto di morte) • —> il padre è incapace di compiere qualsiasi miglioramento, ormai appagato in questo stato di quiete e stasi che gli consentiva di conservare le sue certezze —> ora è il padre ad incarnare la figura dell’inetto Evidenzia ciò che il padre gli ha sempre criticato e rinfacciato (v33/35) distrazione • mancata serietà (es ridere in situazioni inopportune) • -> porta degli argomenti a favore di queste sue affermazioni per poter arrivare al rigo 50 a una conclusione lapidaria -> venendo meno quella debolezza con cui era solito confrontarsi, egli si sente diminuito senza questo confronto come se gli mancasse qualcosa e questo ci fa capire perché nonostante opposti egli si sentiva inferiore dopo la sua morte Il padre viene descritto negli ultimi istanti della sua vita, quando il medico chiede a Zeno di tenerlo a riposo il + possibile, il quale però cerca di divincolarsi e di non restare a letto. Mentre cerca di alzarsi da letto, come ultimo gesto di una finta superiorità, incanala tutte le sue forze per dare uno schiaffo al figlio e poi morire accasciato a terra privato di forze. M 180 Zeno esprime il suo desiderio di porre fine alla psicanalisi il 3/5/1915 , di trascrivere i vari avvenimenti come gli aveva chiesto il Dottor Esse Questa concezione porta a un cambio di stesura: annotazione memorie del passato in forma autobiografica (prima) • annotazione diaristica (dopo), scrivendo ora non per il medico ma per se stesso • Per lui è assurda l’idea di avere come malattia il Complesso di Edipo, ha un’opinione discordante dal medico e si è trovato costretto a mentire per assecondarlo, avendo ormai compreso perfettamene i meccanismi della psicanalisi, inventando un sogno che sembrasse reale e coerente con la malattia diagnosticata —> vedendosi mentire e simulare ciò, capisce quanto per lui la psicanalisi sia inutile; nonostante ciò mantiene il suo diario — LUIGI PIRANDELLO 1867, Caos cittadella vicino ad Agrigento Si trasferisce a Palermo, stessa zona di Capuana e Verga Inizialmente indirizzato dal padre agli studi tecnici, si dedica poi agli studi umanistici all’università di Palermo dove entra in contatto con gli anarchici che da lì a poco daranno il via ai fasci siciliani dei lavoratori Va a Roma, parte per Bon in Germania e si laurea in filologia per poi tornare a Roma dove nel 1897 tornò a Roma occupando la cattedra del Magistero Grazie a ciò fu introdotto negli ambienti letterali di Roma dove conobbe Capuana e da ciò nascerà la rivista Ariel —> inizia la produzione novellistica di Pirandello ma spinto dalle necessità economiche, iniziò a collaborare con molte + riviste e infine iniziò la realizzazione del Fu Mattia Pascal, mentre assisteva la moglie malata realizzò un saggio “L’umorismo” e il romanzo storico “I vecchi e i giovani” 1910 vi fu il suo esordio in ambito teatrale, ebbe particolare successo e nel 1922 ebbe pure successo internazionale mentre nel 1924 fondò la compagnia del teatro d’arte 1925 si iscrive al partito fascista, solo per avere + appoggi e vantaggi e non per ragioni ideologiche o politiche —> mussolini darà infatti finanziamenti alla sua compagnia anche se fallirà nel 1928 Va a Berlino, fino al 1930 Realizza alcune sue opere, specialmente novelle e anche il suo romanzo “Uno nessuno 100mila” 1934 = premio nobel letteratura 1937 muore PRINCIPI LETTERALI Per la sua ottica la realtà è in continua trasformazione e caos, non è possibile darle significato, non è conoscibile e si possono dare solo opinioni soggettive (tutto è relativo); anche gli individui sono in trasformazione, siamo tutti in perpetua metamorfosi e privi di una reale identità. Attribuire un’identità fissa significa soffocare la vita e racchiuderla nella prigione della forma —> lui con le sue opere si assume il compito di disingannarci —> diventa maestro del disincanto utilizzando un’impronta dialettica selezionando un personaggio scelto come portavoce della sua ideologia e ad egli affida l’incarico di demolire tutte le convinzioni dell’interlocutore che incarna il pov comune e generale M298 tutti ragionano e si conformano in relazione al pregiudizio che Vitangelo sia un usuraio; quando egli tenta di compiere azioni che vadano a scardinare tale pregiudizio, egli viene considerato PAZZO —> nonostante varie prove contro questo pregiudizio egli viene additato come un folle poiché agisce in maniera discordante dall’idea che gli altri avevano di più TEATRO tutte le sue opere teatrali vengono pubblicate in una raccolta “Maschere Nude” e il titolo fa riferimento al compito che l’attore ha nei confronti della società, ovvero di togliere la maschera e svelare l’inganno per il quale l’uomo mette una maschera e attua una messa in scena attribuendosi un’identità che non gli appartiene —> nel teatro cadono le varie maschere e identità Gli esordi delle opere teatrali risalgono al 1910 e i primi testi hanno un’ambientazione siciliana Vi è poi una seconda fase definita del “teatro grottesco” con 2 opere: così è se vi pare del 1917 • gioco delle parti del 1918 • Intento polemico e di denuncia della doppiezza delle classi borghesi -> si ruota attorno al topos dell’adulterio impiegato per dimostrare la tesi dei condizionamenti sociali “TEORIA DELLE TRE CORDE DELL’OROLOGIO” quella civile che rappresenta la finzione sociale e le apparenze • quella seria che rappresenta il ragionamento che svela la realtà dei fatti • la pazza propria di chi non sa più quello che fa, si raggiunge un punto di rottura con il mondo perché non ci si riconosce + si perde • totalmente la propria identità, incolpando di ciò la pazzia Nella terza fase egli compone “TRILOGIA DEL TEATRO NEL TEATRO” -> l’argomento messo in scena è il mondo del teatro -> viene analizzato il rapporto vita teatro 3 opere al suo interno: “6 personaggi in cerca d’autore” “ciascuno a modo suo” “questa sera si recita a soggetto” Quarta fase è la stagione dei miti in cui si lascia tentare dal mettere in scena qualcosa di meno riflessivo, richiamando alcuni aspetti della mitologia; realizza sempre 3 opere IL MODERNISMO fautore Thomas Elliot movimento di rinnovamento delle forme poetiche e del gusto, prende avvio a Londra -> racchiude quelle esperienze che si sviluppano a livello europeo dopo la seconda guerra mondiale Si propone una poesia complessa, carica di simbolismo da cui riprende il carattere allegorico e allusivo Il rinnovamento si ha con il recupero selettivo della tradizione, per creare equilibrio tra tradizione e innovazione Ezra Pound - Elliot - Paul Valerie - Rilcke - Ungaretti - Montale (modernismo-ermetismo) — GIUSEPPE UNGARETTI nasce nel 1888 ad Alessandria d’Egitto, genitori di Lucca nelle sue opere si fa spesso riferimento alla sua vita citando i fiumi Dopo la morte del padre, il rapporto con la madre diventa sempre + forte 1912 si trasferisce a Parigi (la Senna), qui entra in contatto con gli esponenti dell’avanguardia artistica, legge Boudlaire e Mallarme sviluppando l’idea poetica che la scrittura sia la forma + elevata di comunicazione -> mette in atto una versificazione sintetica, basata su immagini simboliche Frequenta le lezioni di Henry Bergson: riflette sulla questione della scrittura, come mezzo introspettivo per dare voce ai contenuti della memoria e non per descrivere il mondo esterno al soggetto -> da qui elabora la poetica della memoria e il sentimento del tempo 1915 si trasferisce a Milano, ma resta poco poiché chiamato alle armi sul fronte del Carso (fiume Isonzo) -> è un interventista all’inizio 1921 soggiorna a Roma (Tevere) 1937 va all’università di San Paolo, Brasile (Rio) —> in questo periodo, evento tragico della morte del fratello e del figlio Antonietto, che avrà effetti negativi sulla sua poesia 1942 = professore di letteratura italiana, moderna e contemporanea, all’università di Roma 1970 muore — L’ALLEGRIA il nucleo tematico è “Il porto sepolcro”, titolo di una raccolta di una serie di componimenti e allude a ciò che rimane in noi di un ormai sommerso porto, in riferimento a ciò che è successo al porto di Alessandria -> rimane in noi come un porto sommerso, ciò che per noi è indecifrabile -> questo primo nucleo tematico riguarda principalmente la sua esperienza di guerra, la vita nelle trincee con riflessioni molto cupe in relazione al contesto storico che sta vivendo ed è considerabile come una sorta di diario di guerra, con ogni componimento dotato di luogo e giorno —> pubblica nel 1916, seconda edizione 1919 con il titolo “Allegria di Naufragi”, ossimoro che vada a risaltare la qualità contraddittoria della vita umana e dell’esperienza bellica; il fulcro è che per via delle distruzioni belliche messe in atto, l’umanità naufraga nella violenza e contemporaneamente questa condizione provoca un gusto + intenso nel vivere la vita. Milano 1931 vi è un ulteriore edizione, intitolata “L’ALLEGRIA”, seguita da quella definitiva del ‘42 con pochissime modifiche I per evidenziare 74 liriche suddivise in 5 sequenze le ultime sono “Il porto sepolto” , “Naufragi”, “Girovago” e “Prime” Assetto finale è composto da poesie molto brevi che girano attorno alla medesima tematica; egli rielabora un concetto o una visione -> è come se imponesse al lettore una lettura lentissima, nonostante la brevità del testo, per via delle parole estremamente ricercate e simboliche; perché la lettura deve accogliere il vocabolo superstite come se emergesse da un profondo silenzio (metaforicamente rappresentato dal bianco della pagina) -> suscita riflessioni e prelude quel che sarà l’ermetismo Lingua = umile e senza preziosismi, con vocabolario ridotto all’estremo, discorso frantumato e sintassi canonica non rispettata perché egli ricerca la parola essenziale che dia voce a verità assolute nel contesto della sofferenza e del dolore sempre facendo riferimento al mondo bellico e alle esperienze da lui vissute (pascoli e fanciullino) —> per lui la guerra permette all’uomo di riscoprire i valori essenziali della vita, dall’altra parte però presenta immagini di dolori e sofferenze con le quali cerca di mettere in luce la forza primordiale della vita [continua oscillazione vita-morte] Poesia in contrapposizione al Tempo: poesia si rinnova, non ha tempo e persiste, poesia non ha fine poiché espressione delle riflessioni umane, ma è nichilita di fronte alla morte e alla distruzione, ed è dunque ridotta in frammenti (esprime verità assolute ma esse sono devastate dalle immagini di morte e desolazione che derivano dal contesto bellico) —> immagine viaggio e dello scavo per rendere l’oscillazione tra 2 poli vita-morte VIAGGIO: viaggia con la mente, si allontana dalla realtà SCAVO: si allontana dalla realtà che lo circonda, scavando nella sua coscienza per trovare frammenti di umanità; riemergono così frammenti e ricordi sulla famiglia, sulla giovinezza e infanzia [porto sepolcro] M 418 “In Memoria” di Mohamed Sceab, amico arabo di Ungaretti, compagno di studi ad Alessandria d’Egitto e vanno a Parigi insieme nel 1912, condividendo quella sensazione di sentirsi estranei in terra straniera -> acquisisce il nome Marcel a Parigi -> si suicida nel 1913, poiché privo di radici e perde la sua identità incapace di adattarsi all’ambiente culturale parigino. é sia un ritratto che un epigrafe; i versi 1/2 si intendono proprio come un’iscrizione su una lapide, che hanno il compito di tenere vivo il ricordo del defunto 2 motivi ispiratori: poesia che comunica la commozione del ricordo del compagno scomparso • riflessione sul perché abbia una sorte diversa, nonostante la medesima condizione di immigrati, ma Mohamed a differenza di • Ungaretti ha difficoltà a instaurare legami di amore e amicizia I il suo amore per la poesia è ciò che lo salva dato che nella lirica trova uno sfogo al proprio travaglio esistenziale Guerra distrugge anche l’animo di chi sopravvive “è il mio cuore il paese + straziato” , lui ricorda ognuno di loro, nonostante la mancanza di una reale sepoltura -> è come se si facesse carico del dolore del mondo, li ricorda e il commemora — GIROVAGO ultimo anno di guerra, fronte francese e si acutizza sempre di + il dramma esistenziale dell’inappartenenza espresso il senso di inappartenenza in alcun luogo, non si sente mai a casa e non riesce a mettere radici clima = metonimia per città infinito desiderativo = il poeta vorrebbe quasi rinascere (nota 18) per provare quell’attimo di armonia con il tutto, possibile con la rinascita un paese innocente = usa indeterminativo poichè sa che non esiste un paese innocente esame di coscienza, nasce dall’esistenza di riflettere sulla sua esistenza, arrivato alla soglia dei 30 anni — SOLDATI posta alla fine della sezione Girovago, 1918, si trova al confine francese sotto il fuoco nemico -> da qui deriva la sua riflessione sulla fragilità della vita si nota la sinteticità e immediatezza comunicativa dell’opera I soldati sono come le foglie che cadono, immagine che ritrae l’estrema fragilità della vita umana, nello specifico dei soldati -> “si sta” uso della forma impersonale per estendere la sua riflessione (analisi primo blocco) — SENTIMENTO DEL TEMPO altra raccolta intitolata “Sentimento del Tempo” del 1933 composizione definitiva con 70 liriche divise in 7 sezioni, edizione rivista e pubblicata nel 1935 Gli anni di lavoro vanno dal 1919 al 1935 in cui Ungaretti è a Roma, città dal nuovo sfondo urbano e storico che diventa per lui l’esempio di come il tempo sia in grado di vanificare le azioni umane (in quanto città eterna con molte vicende storiche) -> una delle tematiche principali sarà il sentimento di caducità riprendendo come modelli sia Leopardi che Petrarca Collegata a tale tematica c’è la vanità delle cose terrene, tema + barocco che fa nascere in lui una profonda riflessione religiosa che lo porterà alla conversione al cattolicesimo -> vi sono inoltre molti elementi risalenti alla mitologia dove l’io poetico si cela dietro ai personaggi presi dalla mitologia Elemento cardine delle 70 liriche è che lui legge la sua condizione di nomade ed esule, come metafora ed esempio emblematico che tocca tutti gli uomini, le cui tappe sono: felicità iniziale legata all’infanzia -> si collega il mito dell’Eden (paradiso terrestre) • perdita di quella felicità e metaforicamente riguarda la cacciata dal paradiso e per lui l’esilio • dolore legato alla sua esperienza personale della guerra • ritrovamento del bene attraverso l’esercizio poetico • M 435 1931 viene descritta l’estate, stagione per eccellenza nel sentimento del tempo le stagioni venivano descritte anche da D’annunzio, ma a differenza sua non le descrive per esaltare la natura all’interno della filosofia panistica ma per lui l’estate è dispensatrice di morte. —> si descrive un paesaggio tuttaltro che piena di vita e rigogliosa, bensì caratterizzata da un caldo che inaridisce ogni cosa, che si accanisce su ogni elemento naturale riducendo la terra al suo scheletro Usa per descrivere tale azione distruttiva un lessico fortemente espressivo, molte alliterazioni di suoni duri (t/r/s), morfosintassi paratattica (con asindeto) con assenza di subordinate per rendere il ritmo rapido e concitato. Ungaretti antropomorfizza l’estate, con verbi tipici dell’ambito umano attribuiti invece all’estate, rendendo queste azioni al di là di ogni dimensione umana (es bere fiumi) — PASSAGGIO DALLA POESIA ORFICA ALL’ERMETISMO M 87 la ricerca di parole celate non si ferma al simbolismo, ma da essa prende piede l’Orfismo secondo cui la parola diventa unica mezzo per comprendere verità celate (estremo del simbolismo) -> capostipite Dino Campana e Quasimodo -> il sogno diventa la dimensione per eccellenza dei poeti orfici; nel sogno la parola si trasfigura diventando qualcosa di mitico M 89 termine ermetismo “La categoria dell’Ermetismo” libro -> fenomeno fiorentino -> Carlo Bo, capostipite che pubblica nel gennaio del 1934 il saggio “Riconoscenza della poesia” che segna l’atto di nascita del movimento -> tra i poeti ermetici Mario Luzzi M 90/92 vedi parti sottolineate Giada — EUGENIO MONTALE 1896 nasce a Genova, casa a Monterosso studia soprattutto i poeti romantici, i simbolisti francesi e alcuni contemporanei tra cui Pirandello e Svevo arruolato nell’esercito e dopo la prima guerra mondiale torna a Genova pubblicando tra il 22/23 le prime opere sulla rivista “Primo Tempo” Nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli Intellettuali Antifascisti proposto da Benedetto Croce Nel 1927 si trasferisce a Firenze, conoscendo Palazzeschi, Quasimodo ecc ed entra a far parte della Rivista Solaria -> conosce Drusilla Danzi Negli anni 30 conosce Irma Brandreis ma viene richiamato alle armi e poi congedato nel 1942 —> anni di grande dolore e smarrimento per la guerra —> distrutta casa di Genova e perdita della madre e sorella Nel 1948 Milano collabora con il Corriere della Sera e nel 61 ottiene la Laura Ad Onorem in lettere muore nel 1981 — FUNZIONI POESIA MONTALE Per Montale il poeta è un uomo disincantato e quindi utilizza la letteratura e poesia per comprendere e analizzare il presente; entra dunque in contrasto con il modo di fare poesia di D’Annunzio e delle Avanguardie -> per montale bisogna recuperare egli esempi più alti della produzione poetica come dante e leopardi perché identifica il patrimonio classico come da utilizzare e rinnovare perché ritiene che per mezzo di esso la poesia possa avere una forza comunicativa maggiore in quanto si da forza alla parola poetica Lo studioso Caradei parla di bifrontismo montaliano, facendo riferimento all’equilibrio tra classicismo, innovazione e tradizione Rapporto conflittuale con D’Annunzio che però impiega come modello per alcuni aspetti, specialmente a livello lessicale, ricavando alcune espressioni -> sostituisce il superonismo d’annunziano, quel sentimento di esaltazione del genere umano con un sentimento di caducità dell’esistenza e identifica il dubbio esistenziale come costante del genere umano Innovazione per cui Montale è conosciuto : CORRELATIVO OGGETTIVO artificio espressivo e retorico —> nella poesia di Montale gli oggetti servono al di la del loro significato elementare per veicolare un concetto o idea correlato alla tensione psicologica del poeta ≠ al simbolismo pascoliano perché l’interpretazione del simbolo deve essere correlata alla condizione psicologica del poeta mentre in Pascoli l’oggetto diventava simbolo di verità nascoste, scoperte dal fanciullino -> si avvicina al simbolismo di Elliot e Prust — TEMI PRINCIPALI sono 3 : rapporto con la natura • esperienza dell’amore • miracolo -> inteso come desiderio di libertà • Da questa realtà brulla, concreta del paesaggio, ci sono viette che conducono a giardini di limoni in cui lui preferisce camminare specialmente in silenzio e questo ci fa capire come in questo contesto sia possibile trovare una felicità, tuttavia irrequieta poiché è una soluzione illusoria nota 20 : poeti privi di una laurea contrapposti ai poeti del v 1 -> secondo un modello crepuscolare il plurale maiestatis “noi” indica una massa di coloro che non si identificano nella condizione di poeti laureati Altra apostrofe “tu” Silenzi sono da collegarsi alle voci che si spengono Sbagli di natura = indica il miracolo che l’uomo attende per essere liberato dalle catene (nota 25) —> elencazione per asindeto per indicare le azioni della mente umana —> è come se si aspettasse di vedere la comparsa di questo miracolo in ogni ? nota 34 MA (avversativa conclusiva contrapposta alle strofe precedenti) fa capire come ogni speranza del poeta venga meno ? arriva l’inverno, si torna in città, il cielo azzurro si vede a tratti v 42 alliterazione della R luce si fa avara = giorni + corti delle notti amara l’anima = non si vede il + cielo azzurro, il giallo dei limoni e tutto è caratterizzato del tedio dell’inverno —> in questo male di vivere c’è uno spiraglio di felicità, la possibilità di vedere da un portone semichiuso dei limoni, simbolo di una felicità raggiungibile, di una misera speranza (nota 47) — M 498 10 luglio 1923, componimento come dichiarazione poetica 3 quartine, rime incrociate nelle prime 2 e alternata nella terza Prima persona plurale rappresenta la generazione di nuovi artisti e poeti, smarriti, senza certezze positive -> tu non chiedere a noi = ovvero il lettore al quale sottolinea che non può chiedere loro certezze che non hanno struttura circolare con 1 e 3 quartina con = struttura e incipit negativo ed esortativo -> 1 quartina : non chiederci dei componimenti che siano in grado di squadrare l’animo, che è primo di forma e dunque la parola non dare forma a ciò che è informe polveroso prato/deserto = correlativo oggettivo per la desolazione esistenziale dell’uomo La poesia non può giungere alla verità perché la condizione umana è complessa e caratterizzata da desolazione, dunque la parola non può dichiare in modo chiaro ciò che non può essere esplicitato -> parola può solo esplicitare la condizione umana Si può domandare solo delle parole misere, solo della realtà nuda e cruda come si presenta agli uomini -> durante il fascismo essi possono dire solo ciò che non sono e ciò che non vogliono (nichilismo vedi nota) -> interpretato come un messaggio antifascista Al centro del componimento l’esclamativa introduce il pov del poeta: uomo sicuro e certo delle proprie convinzioni, non curante della propria ombra suscita invidia e disprezzo nel poeta ed è l’emblema del modello antropologico universale -> ombra come metafora dei lati profondi e nascosti della coscienza individuale -> non si concentra sull’ombra, ne vede solo la forma su un muro scalcinato, simbolo di quella parte nascosta che l’uomo si rifiuta di osservare con attenzione (non guarda la realtà, ma si accontenta di osservare il muro) — M 501 componimento + antico del 1916, ricorretto nel 1922 paesaggio estivo della riviera ligure 4 strofe di 4 versi con rima C ipermetra, G imperfetta (G e H consonanti) grande uso del fonosimbolismo, molta insistenza sui suoni aspri -> meriggiare = trascorrere il meriggio -> impiego del verbo eiterato all’infinito (2-1-1-2) con una sorta di equilibrio morfosintattico I indica una azione usuale e abitudinaria del poeta vicino all’orto ascolta i rumori della natura, sono aspri e duri (parte uditiva) indicato dall’alliterazione di suoni come r e s MURO dell’orto (collegato alla muraglia ultima strofa) -> descrizione operosità delle formiche, e lui è assorto nell’osservarle (sfera visiva nella 2 strofa, idem 3) -> alliterazione di r-s-c : guardando tra gli alberi lui vede il movimento delle onde e sente le cicale da sopra la vegetazione -> cita animali specifici poiché simbolo della desolazione del paesaggio Nelle 3 strofe precedenti c’è mobilità, si limita ad osservare e ascoltare mentre nell’ultima strofa subentra il movimento che si contrappone all’inerzia del poeta -> “andando alla ricerca del sole” ovvero ad instaurare un rapporto con il mondo -> andando verso il sole lui si accorge che tutta la sua vita è travagliata dal camminare lungo questa muraglia, simbolo della prigionia esistenziale e per potersi liberare bisognerebbe scavalcarla ma non è possibile superare tale confine e vincere l’isolamento individuale dato che in cima alla muraglia ci sono cocci aguzzi (tutto ciò è un correlativo oggettivo) — M 502 1924 MALE DI VIVERE 2 quartine di endecasillabi tranne l’ultima simmetria costruttiva : enjambement tra 2 e 3 verso è collegabile al canto notturno del pastore errante dell’Asia, anche qui c’è la ricerca del dolore nella natura apparentemente felice -> “vita come dolore e tormento” contrapposta a una natura apparentemente felice -> nonostante ci siano solo 2 strofe, anche qui c’è la contrapposizione spaziale del male (basso nella 1 strofa), e del bene (alto nella 2) 3 esempi nella prima strofa: ruscello strozzato che gorgoglia • foglia secca che si accartoccia su se stessa • cavallo accasciato a terra • —> mondo animale, vegetale e minerale 3 esempi di indifferenza nella 2 strofa : statua • nuvola • falco • —> divina indifferenza che è l’unico rimedio al dolore esistenziale, gli esempi passano dall’inanimato, al vegetale all’animale —> tutto ciò è correlativo oggettivo — M 505 dalle profondità di un pozzo buio emerge un secchio con la carrucola -> emerge simbolicamente un ricordo -> cerca di avvicinarsi a tale immagine ma il passato può essere visto solo in modo fugace, non può essere toccato e appena se ne rende conto il secchio torna giù, di nuovo nell’oscurità motivo della MEMORIA come il secchio pieno d’acqua torna su dall’oscurità del pozzo, allo stesso modo è difficile far tornare alla memoria alcuni ricordi; è ancor + difficile farli rimanere vivi nella memoria, e questa difficoltà è resa dal secchio che ricade —> ci si ricollega al mito di Orfeo Tramite il ricordo si stabilisce un legame con la persona amata ma tale volto che il poeta vede nel riflesso e con cui cerca di stabilire un contatto, è simbolo di un passato che si deforma e quindi si perde il contatto; il ricordo torna nell’oblio e distanza tra passato e presente non può essere colmata ?? — M 506 3 sezione di Merigi e Ombre, probabilmente composta tra 1924/25, conclude un trittico probabilmente dedicato a Paola Nicoli Viaggio ? Giada scorrere del tempo descritto attraverso l’immagine di ripetitività circolare -> acqua che risale e riscende -> moto onde simbolo della regolarità della ciclicità della natura analisi libro
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