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Sintesi Capitolo 8: “Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo” -STORIA, Sintesi del corso di Storia

Storia d'ItaliaFascismoStoria del XX secolo

Paragrafi: 1) Le difficoltà economiche e sociali all'indomani del conflitto; 2) Nuovi partiti e movimenti politici nel dopoguerra; 3) La crisi del liberalismo: la questione di Fiume e il biennio rosso; 4) L'ascesa del fascismo; 5) Verso la dittatura.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 19/06/2019

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Stellina140100 🇮🇹

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Scarica Sintesi Capitolo 8: “Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo” -STORIA e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! Capitolo 8: “Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo” 8.1 le difficoltà economiche e sociali all' indomani del confli�o Lo squilibro industria italiana e i problemi della riconversione Nel primo dopoguerra l'Italia, che pure era uscita vincitrice dal confli�o, dove�e affrontare numerose difficoltà economiche : la riconversione produ�va da un economia di guerra a una pace fu rallentata dal basso tenore di vita degli italiani. Crisi finanziaria, inflazione, disoccupazione La crisi ebbe il suo culmine nel 1921, quando il fallimento di alcuni grandi trust, provocò il crollo di importan� is�tu� bancari. La crisi colpì anche la piccola e media borghesia. La produzione agricola era crollata a causa dell'abbandono delle campagne e una di diffusa disoccupazione. La rivendicazione dei reduci Andava inoltre aumentando il rancore dei reduci di guerra, spesso disoccupa� e disillusi per le mancate riforme promesse durante il confli�o , prima tra tu�e la riforma agraria. Rivoluzione autoritarismo, violenze urbane Di conseguenza, si vennero diffondendo for� tendenze autoritarie e an�democra�che in primo luogo nei organi fondamentali dello stato, abitua� nel periodo bellico a esercitare un ruolo di primaria importanza e di autonomia nei confron� del parlamento. 8.2 nuovi par�� e movimen� poli�ci nel dopoguerra Il par�to liberale, dominatore della poli�ca italiana fino ad allora, andava perdendo influenza . All'indomani della guerra, la scena poli�ca vide l'ascesa di due par�� di massa, quello socialista e quello cos�tuito da una nuova forza di matrice ca�olica. Nasceva nel 1919 nasceva ad opera di Luigi sturzo il par�to popolare, con un programma basato sulla riforma agraria, sulle autonomie locali, sull'interclassiasmo. I popolari entrarono da subito in compe�zione con i socialis�. i popolari non incontrarono nemmeno il favore dei liberali, che giudicavano il loro programma troppo avanzato e li accusavano di bolscevismo bianco. Gravi dissidi si manifestarono nel par�to socialista, al cui interno si scontravano la linea riformista, guidata da Tura�, è quello massimalista , guidata da meno� serra� , contraria a qualsiasi forma di compromesso con lo stato borghese .Una terza linea , proposta da bordigia , Gramsci e Toglia� , puntava alla creazione di un par�to rivoluzionario sul modello realizzato da Lenin in Russia. Nel clima di rivolta sociale che cara�erizzó il dopoguerra, l'ex socialista benito mussolini fondo un nuovo miovimento , i fasci di comba�mento, nel cui programma(San sepolcro) si cara�erizzava per un forte nazionalismo, individualismo e avversioni socialiste e raccoglieva posizioni eterogenee; ci fu an�parlamentarismo e di porre il modo dire�o e violento di fare poli�ca. 8.3 la crisi del liberalismo : la ques�one di Fiume e il biennio rosso Un altro fa�ore di instabilità nel dopoguerra era legato alla delusione per la vi�oria mu�lata , in seguito al mancato rispe�o delle clausole firmate dall'Italia e dalle potenze dell'intesa nel pa�o di Londra . La ques�one finì per riguardare la Dalmazia e Fiume, che l'Italia intendeva anne�ere contro il volere di Francia, Inghilterra è Sta� Uni�.Nel giungo 1919 il governo orlando cadde e venne sos�tuto da Francesco ni�. D' annunzio con un gruppo di nazionalis�, marciò su fiume , dove instauró un governo provvisorio chiamato reggenza del carnato, proclamando L'annesione della ci�à all'Italia . Le elezioni poli�che generali del 16 novembre 1919 furono le prime tenutesi con il sistema proporzionale e con il suffragio universale maschile . Il sistema proporzionale premiò i socialis� e i ca�olici, organizza� un moderni par�� di massa , mentre evidenzió la crisi dello schieramento liberale. Ni� decise di dime�ersi e entró al governo Gioli� che si rese disponibile un nuovo corso riformatore nel paese. Però lui si trovò in difficoltá a causa della profondità della crisi liberale da una parte e del cara�ere organico delle agitazioni di massa dall'altra i lavoratori chiedevano sempre più compa� la riduzione della giornata lavora�va. Nel paese nel 1919-1920(biennio rosso) si aprì una serie di scioperi e di sommosse, sia nelle campagne sia nelle ci�à. Nelle aree più industrializzate del nord gli operai intrapresero l'occupazione e l'autoges�one delle fabbriche , anche sul'esempio dei soviet russi. Il governo Gioli�, per evitare il pericolo di una guerra civile, si oppose alla richiesta degli industriali di reprimere con la forza l'occupazione e firmò un accordo con i sindaca�. Ciò, tu�avia, non pose termine alle agita- zioni sociali nel paese. Gioli� o�enne invece un successo nella risoluzione della complessa ques�one di Fiume: nel novembre 1920 l'Italia firmo con la Iugoslavia il tra�ato di Rapallo, nel quale Fiume veniva dichiarata "ci�à libera"mentre D'Annunzio e il suo esercito vennero allontana� dalla ci�à. Gioli� decise di ri�rare le truppe dall'Albania, rinunciando al mandato affidato agli italiani dal tra�ato di pace, e a riconoscere ufficialmente l'indipendenza di quel paese. Tale scelta però suscitó os�lità tra i nazionalis� e militan� del nascente fascismo, che accusavano Gioli� di accondiscendenza nei confron� degli allea�, e in par�colare del presidente americano Wilson. 8.4 l'ascesa del fascismo Mussolini aveva rapidamente abbandonato i proge� repubblicani e trasformato il movimento in senso conservatore. Egli aveva dato vita alle squadre d'azione. Si tra�ava di formazioni paramilitari che con l'uso della violenza intervenivano per bloccare gli scioperi degli operai e dei braccian�. In occasione del congresso del Par�to socialista a Livorno si verificò una scissione, dando vita al Par�to comunista avvenuta il 21 gennaio 1921. So�o la guida di Antonio gramsci e di amadeo bordiga ,il nuovo par�to aderi alla Terza Internazionale . Per poter contare su una solida maggioranza Gioli� indisse nuove elezioni nelmaggio 1921, in vista delle quali strinse un'alleanza con nazionalis� e fascis�, de�a "blocco nazionale". Gli esi� della consultazione non premiarono però i gioli�ani, ma segnarono l'avanzata dei fascis�, che entrarono in Parlamento con ben 35 deputa�: tra essi lo stesso mussolini. Le Forze fasciste trovavano valido Sostegno economico non soltanto Presso i ce� medi, ma anche Presso la grande borghesia agraria e industriale . Nel corso del terzo ingresso nazionale fascista, tenutosi a Roma nel novembre 1921, veniva fondato il par�to nazionale fascista. Mussolini ne diventò il capo avvió una strategia dal duplice volto: da un lato con�nuò a mostrarsi disponibile a ricorrere alla violenza poli�ca, dall'altro, iniziò a sfru�are i mezzi legali consen�� dai meccanismi parlamentari. Ci fu una nuova scissione del Par�to socialista italiano, maturata durante il congresso di Roma (1-4 o�obre 1922), quando la aggioranza massimalista espulse i riformis� dal par�to, che cos�tuirono il Par�to socialista unitario. A quel punto Mussolini decise che era arrivato il momento di prendere il potere. Egli perciò ordinó ai suoi seguaci di intraprendere la marcia su Roma (28 o�obre 1922). Il presidente del Consi- glio Facta presentò al re il decreto che proclamava lo stato d'assedio per impedire l'ingresso dei fascis� nella ci�à, ma Vi�orio Emanuele III rifiutò di firmarlo e invitò Mussolini a recarsi a Roma per formare un nuovo governo (29-30 o�obre). 8.5 verso la di�atura La no�zia della creazione di un nuovo ministero guidato da Mussolini fu ben accolta dalla maggioranza del Parlamento, ad eccezione dei par�� della sinistra. Approfi�ando del favore di numerosi ambien� poli�ci, Mussolini diede vita a un governo di coalizione (fascis�, liberali, popolari, socialdemocra�ci, al� gradi delle forze armate) e solo formalmente garan� una certa
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