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Ruolo della comprensione metacognitiva nello sviluppo delle abilità intellettuali, Sintesi del corso di Didattica generale e speciale

La importanza della comprensione metacognitiva e del suo ruolo nell'apprendimento. Viene esplorato come i bambini sviluppino e acquisiscono abilità metacognitive durante la scolarità, come l'utilizzo efficace di strategie metacognitive influenza il controllo di apprendimento e la creazione di tratti di personalità flessibili. Inoltre, vengono presentati i due schemi motivazionali dell'apprendimento e la importanza di autoregolazione nell'apprendimento di successo.

Tipologia: Sintesi del corso

2023/2024

Caricato il 13/01/2024

maria-grazia-ruffino
maria-grazia-ruffino 🇮🇹

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Scarica Ruolo della comprensione metacognitiva nello sviluppo delle abilità intellettuali e più Sintesi del corso in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! Valorizzazione degli stili e promozione dell’apprendimento autoregolato DIDATTICA METACOGNITIVA E SVILUPPO DELLE ABILITÀ INTELLETTUALI (cap1) Lo scopo della scuola non si riduce ad allenare e a misurare le abilità intellettuali degli alunni perché essa ha la responsabilità di promuovere negli alunni l'autonomia intellettuale. Fondamentale per il successo formativo degli scolari è la capacità dei docenti di predisporre itinerari formativi in grado di valorizzare i diversi modi di apprendere. La didattica metacognitiva stimola. L’alunno a pensare per suo conto e a sviluppare il suo senso critico. L'esito positivo di una didattica con tali fini è rappresentato dalla presenza di una buona capacità di autoregolare il proprio apprendimento. RICORDA = per meta-cognizione si intende la comprensione della propria vita mentale La comprensione metacognitiva è un notevole fattore di successo nell'apprendimento. Questa convinzione è avverata dalla ricerca pedagogico-didattica e psicologica che ha scoperto che le abilità metacognitive si sviluppano presto nei bambini. Flavel ha introdotto il termine meta-cognizione con il quale ha inteso le conoscenze in merito ai processi cognitivi propri della mente, La meta-cognizione è definita come la conoscenza che una persona ha dei propri processi cognitivi. La maggior parte delle definizioni si sono concentrate su due aspetti distinti: - la conoscenza/consapevolezza dei processi cognitivi - e la regolazione e il controllo delle attività cognitiva. Il 1° aspetto include sia la conoscenza delle modalità di funzionamento del pensiero, sia la consapevolezza del funzionamento del proprio pensiero. Il 2° si riferisce alle strategie reali che si applicano al controllo dei processi cognitivi quali la pianificazione su come affrontare un compito. Sono stati identificati 3 diversi tipi di conoscenza metacognitiva, quali: - DICHIARATIVA - PROCEDURALE - CONDIZIONALE LA CONOSCENZA DICHIARATIIVA comprende la conoscenza del sé. LA CONOSCENZA PROCEDURALE è la conoscenza necessaria per espletare le procedure al fine di applicare Conoscenza D. e raggiungere gli obiettivi. LA CONOSCENZA CONDIZIONALE è fondamentale per un uso corretto delle strategie. La meta-cognizione è stata tradizionalmente considerata come una capacità che si sviluppa tardi nei bambini. Nel parlare di meta-cognizione oggi, ricordiamo la ricerca degli anni 80 del secolo scorso che ha esaminato lo sviluppo della conoscenza sulla mente nei bambini più piccoli, ovvero la Teoria della Mente. Tuttavia, l'indagine sulla Teoria della Mente si è sviluppata in maniera autonoma. Kuhn ha sviluppato un quadro concettuale per collegare il paradigma della Teoria della mente alla meta-cognizione. Egli ci parla di Meta-conoscenza come termine per comprendere qualsiasi condizione che ha la conoscenza. Per k. la componente della conoscenza metacognitiva si riferisce alla ricerca della teoria della mente , mentre la conoscenza di Meta- strategie si riferisce a cosa conoscono i bambini sui loro processi. È fondamentale il ruolo della scuola nello sviluppo delle abilità metacognitive, in quanto, i bambini avanzando con la scolarità sviluppano ed acquisiscono esperienza, aumentano la loro capacità di monitorare e valutare il proprio apprendimento e le proprie prestazioni. La relazione che esiste tra meta-cognizione e abilità cognitive è di natura casuale ma di direzione biunivoca, in quanto la prima influenza la seconda. La ricerca neuropsicologica ha confermato che le funzioni esecutive correlate alle competenze metacognitive si sviluppano molto precocemente, difatti, lo sviluppo della Meta-cognizione inizia con la consapevolezza dei bambini piccoli delle funzioni mentali, già all'età di 5 anni molti dei bambini ha acquisito una certa comprensione delle credenze sulla mente. I bambini delle ultime classi della scuola primaria mostrano conoscenze metacognitive e un miglior controllo rispetto agli alunni più piccoli, ma la crescita delle capacità metacognitive può non verificarsi in assenza di istruzioni focalizzate sullo sviluppo di queste strategie. L’utilizzo efficace di una strategia in compiti o discipline diverse richiede agli alunni molta esercitazione. Lo sviluppo delle abilità metacognitive è un tema di grande rilevanza per la ripercussione che esso ha sia nel rendimento scolastico sia nello stile di vita. Le azioni orientate alla promozione dell'abilità metacognitive implicano il potenziamento degli stili di vita e la creazione di tratti di personalità flessibili e maturi. La meta-cognizione guida l'effettivo uso strategico delle abilità di base: il contesto fornisce l'esperienza. Le varie riflessioni circa il rapporto tra intelligenza e conoscenza meta-cognitiva, mettono in luce come il rapporto sia di tipo bidirezionale. Per gli studiosi della meta-cognizione la maggior parte degli apprendimenti si attua per mezzo della trasmissione culturale che avviene grazie al ruolo dell'educatore che fa da mediatore tra il soggetto e ciò che si deve apprendere. All'insegnante è richiesto non di fornire i suoi alunni una conoscenza già ben organizzata, ma di supportare i processi che permettono di organizzare le loro esperienze quotidiane. LO SVILUPPO DELL'INTELLIGENZA E LA SUA EDUCABILITÀ L'approccio metacognitivo è divenuto un punto di riferimento nello studio delle funzioni del pensiero nelle più recenti teorie dell'intelligenza. Ogni insegnante dovrebbe chiedersi come si sviluppa l'intelligenza dei propri alunni. L'intelligenza rappresenta la caratteristica distintiva dell'uomo rispetto alle altre specie viventi. Nonostante la variabilità di significato attribuito al termine “intelligenza” tutti concordano sul fatto che essa si configura come un concetto e che può capirsi solo grazie ad un insieme di fatti e di teorie che adesso si ricollegano. La letteratura scientifica è ricca di studi riguardanti l'intelligenza a fronte di una definizione di intelligenza non univoca, è condivisa l'idea che è l'intelligenza sia un costrutto latente non osservabile direttamente, ma inferibile da comportamenti esterni. Ad esempio Aristotele opponeva l'attività visibile, cioè il comportamento osservabile di una persona, a una sottostante ipotetica capacità di cui essa dipende. Il concetto di "Capacità" può essere definito come un concetto di struttura latente in grado di spiegare la capacità osservata. La complessità che connota il campo di studi sull'intelligenza è data dal fatto che essa può essere indagata da vari punti di vista e anche da discipline differenti. Nell'ultimo secolo il concetto di intelligenza si è evoluto a una concezione multi-componenziale. Bindet e Simon all'inizio del XX secolo misero a punto una scala dell'intelligenza perché sollecitati da una richiesta del Ministero L'insegnante è invitato ad aiutare gli alunni a sviluppare una concezione d'intelligenza migliorabile. Questo può essere realizzato mediante l'organizzazione di compiti di apprendimento. Quando negli alunni si promuove una concezione intelligente trattano comportamenti risolutivi efficaci o manifestano capacità. Dweck ha individuato 2 schemi motivazionali dell'apprendimento: - ADATTIVO: finalizzato all'apprendimento e all'accrescimento delle proprie capacità tramite l'impegno, - DISADATTIVO: finalizzato al raggiungimento di giudizi positivi, In questo caso l’alunno sceglierà una serie i compiti difficili per dimostrare la propria intelligenza personale o compiti facili per evitare errori. Spesso si ritiene che per incrementare la fiducia degli alunni nelle loro stesse capacità gli insegnanti devono lodarne le capacità. È necessario che l'insegnante distingua una lode che riguarda la persona da quella che riguarda la strategia adottata. È possibile aiutare gli alunni ad acquisire gli strumenti di cui hanno bisogno per renderli autonomi e autoregolati. I feedback che gli alunni ricevono dagli insegnanti possono essere o all'origine di una sicurezza orientata oppure causa di un senso di vulnerabilità. Così come la lode anche la critica può essere formulata in modi diversi: Vi è la critica che evidenzia i tratti dell'alunno e lo giudica nel suo complesso che può renderlo più vulnerabile, poi, vi è la critica focalizzata sull'impegno e sulle strategie che favorisce, da parte dell'alunno, una risposta orientata alla padronanza, anche di fronte ad un insuccesso. La concezione della propria intelligenza fa sì che gli alunni sviluppano approcci differenti all'apprendimento. GLI STILI ATTIBUTIVI E PRESTAZIONI SCOLASTICHE Gli studi e le ricerche che intendono descrive il funzionamento del livello metacognitivo dell'intelligenza mettono in evidenza che è necessario sapere attribuire correttamente a sé i risultati che si raggiungono. Le attribuzioni casuali sono i processi attraverso i quali le persone identificano le cause degli eventi delle azioni e dei fatti che si verificano nel loro ambiente. Ogni alunno possiede uno schema di attribuzioni che viene adottato come modello per spiegare la realtà. Sono molteplici le variabili che influenzano lo stile attributivo: - La 1° fa riferimento al concetto di Locus of control interno o esterno che si riferisce alla distinzione tra eventi attribuiti a causa interna (l'impegno e l'abilità) ed eventi attribuito il causa esterna (la difficoltà di un compito o la fortuna). - La 2° variabile si riferisce alla Stabilità che determina il grado di prevedibilità del sito dell'esito di eventi futuri - La 3° variabile si riferisce alla Controllabilità, quindi alle reazioni affettive e alla possibilità del controllo personale Gli alunni con uno stile attributivo disadattivo rinunciano non persistendo nello sforzo. Di fronte a tale atteggiamento anche gli insegnanti tendono a reagire negativamente. Dunque, gli alunni tenderanno ad evitare il compito e gli insegnanti tenderanno ad etichettarli come alunni svogliati. Spesso questi ultimi manifestano ansia e un'attitudine avversa rispetto ai compiti, parlando anche di sé stessi in maniera negativa. La conseguenza è l'assunzione di un atteggiamento di evitamento di fronte alle situazioni ritenute difficili. Questo atteggiamento fa riferimento al quadro della "Helpless Orentation " (Reid e Lieneman, 2006) che si configura come un atteggiamento problematico poco propenso a modificare gli eventi che vengono invece accettati passivamente. Gli allievi che attribuiscono successi e fallimenti a fattori interni e controllabili come lo sforzo e l'impegno personale tendono a perdurare più a lungo, senza evitare le difficoltà. Questo atteggiamento fa riferimento al quadro del "Matery orientation". Per un insegnante è importante aiutare gli alunni ad attribuire i loro fallimenti a uno sforzo insufficiente piuttosto che ha una causa interna o esterna. Nella relazione didattica le attribuzioni casuali sono importanti soprattutto all'interno di un vissuto scolastico dove il successo o l'insuccesso diventano pregnanti per un ulteriore motivazione. È essenziale che gli insegnanti chiariscano come avviene il processo di attribuzione casuale. È necessario spiegare agli alunni l’importanza del capire e valutare le proprie reazioni al successo e all'insuccesso ed è altrettanto indispensabile mettere in risalto che le cause incontrollabili come la fortuna, l'umore o la difficoltà del compito causino l'aumento dell'ansia. È ipotizzabile un vero e proprio Training dell'attribuzione delle cause dei successi e dei fallimenti. IL PROCESSO DI AUTOREGOLAZIONE DELL’APPRENDIMENTO Un ulteriore aspetto che lega le abilità intellettuali alla meta-cognizione si riferisce ai modi in cui la mente controlla sé stessa autoregolandosi. Quando si apprende una funzione importante è rivestita dall'Autoregolazione dell'alunno per realizzare il compito e raggiungere l'obiettivo prefissato. L'autoregolazione è considerata come un mediatore chiave tra la propria capacità mentale e la propria acquisizione delle abilità scolastiche. Essa è concepita come un'attività produttiva in cui gli alunni si impegnano a sostenere il loro stesso apprendimento. Da diversi anni si sottolinea l'importanza delle abilità di autoregolazione degli alunni per un apprendimento di successo. In generale, possiamo definire l'apprendimento autoregolato come un processo orientato al raggiungimento di un obiettivo. L’autoregolazione dell'apprendimento si configura dunque come un processo di natura ciclica che dipende dal feedback che l'alunno riceve durante i ripetuti sforzi per apprendere. Questi cicli sono suddivisi in 3 fasi correlate: 1. LA PREVISIONE 2. LA PRESTAZIONE 3. L’AUTORIFLESSIONE LA FASE DI PREVISIONE si riferisce ai processi e alle convinzioni di autoregolazione che precedono l'apprendimento. LA FASE DI CONTYROLLO DELLE PRESTAZIONI si riferisce alle condizioni intenzionali che accompagnano l'apprendimento e cercano di controllarlo. LA FASE DI AUTOREGOLAZIONE si riferisce ai processi di autoregolazione e alle convinzioni che seguono le prestazioni, ponendo, così, le basi per successivi cicli di apprendimento Le tre fasi cicliche forniscono le basi per un miglior sostegno all'apprendimento e allo sviluppo delle competenze. Un attento monitoraggio del proprio apprendimento fornirà all'alunno basi più solide per le autovalutazioni accurate. Figura 1 RICORDA = Inferenze Adattive o difensive = fanno riferimento alle conclusioni circa il sé Nella 3° fase insegnante guiderà i propri alunni a riflettere sul lavoro svolto e sul processo implicato facendo acquisire agli alunni la consapevolezza dell'opportunità di poter raggiungere nuovi obiettivi. L’autoregolazione si acquisisce attraverso un processo graduale e si rafforza attraverso un corretto esercizio. Il docente è invitato a svolgere la funzione di guida che orienta, stimola e motiva gli alunni all'impegno per raggiungere gli obiettivi previsti. L’autoregolazione influenza anche la capacità di anticipare le ulteriori esperienze di apprendimento. Aiutare gli alunni a focalizzare l'attenzione sui processi di autoregolazione significa aiutarli a divenire capace di organizzare, dirigere e controllare i processi mentali. STILI DI APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI E DEGLI INSEGNANTI (Cap 2) Gli allievi apprendono e pensano in modi diversi e se l’insegnamento non tiene conto di tali differenze si rischia di penalizzare gli studenti, difatti, la scuola non soddisfa sempre i bisogni di apprendimento di tutti gli alunni. La conoscenza dei principali stili di apprendimento e la riflessione sulle proprie caratteristiche personali costituisce un elemento fondamentale nel bagaglio culturale dell’insegnante. Inoltre, nel considerare le differenze individuali, il docente, dovrebbe tener conto delle modalità con cui l'alunno apprende valorizzando le sue inclinazioni e adattarle a contesti e situazioni 3. Successivamente interpreta gli eventi a cui si ha assistito cercando di cogliere relazioni tra essi (CA). 4. Infine traduce le nuove conoscenze in aspettative su quali azioni compiere per eseguire bene il compito (SA). Gli elementi che concorrono alla formazione degli stili di apprendimento sono: - Ambiente familiare e stile educativo in esso prevalente. - Interazione figlio-genitore. - Giochi preferiti - Rinforzo positivo o negativo di attività intraprese - Tipo di temperamento 4 FASI = 4 STILI = Le quattro fasi dell'apprendimento danno origine a quattro stili di apprendimento, a seconda dell'accentuazione di una di esse 1. Tipo divergente: Preferenza per esperienza concreta e osservazione riflessiva; fervida immaginazione sorretta da tanta emotività, riescono a vedere i problemi da vari punti di vista, si chiedono spesso il perché delle cose. Instaura facilmente rapporti affettivi, è socievole e pronto a collaborare. Ha vasti interessi culturali con prevalenza nel settore artistico, riesce meglio in quelle situazioni che permettono di produrre liberamente, inoltre hanno vari interessi culturali con prevalenza nel settore artistico. 2. Tipo assimilatore: Prevale la preferenza per la concettualizzazione astratta con osservazione riflessiva; utilizza in modo pratico idee e teorie. Sono persone obiettive, razionali e logiche, si rivelano particolarmente proficue nel problem solving, nella presa di decisioni e nell’azione pratica delle idee, spesso sono emotivamente controllati e hanno una metodologia coerente e precisa tradotta in ricerca scientifica. Prediligono la matematica, chimica e sociologia. 3. Tipo convergente: Domina la concettualizzazione astratta e la sperimentazione attiva; è interessato più ai concetti e alle idee che alle persone, favorisce l’applicazione pratica delle idee, affronta i problemi e tende a risolverli con ragionamento ipotetico deduttivo. Possiede una buona capacità decisionale, preferisce situazioni laboratoriali, simulazioni ed esperimenti e infine possiede una buona capacità decisionale; sa scegliere le migliori soluzioni del caso, partecipa poco al processo di apprendimento con le sue emozioni. 4. Tipo accomodatore: trae la sua origine dall'esperienza concreta e dalla sperimentazione attiva. È portato più all'azione che alla riflessione, è un pensatore pratico, flessibile ed intuitivo. Sono più disponibili ad assumersi dei rischi, i loro ambienti preferiti sono quelli tecnici o pratici. Possiede una netta propensione all'attività sperimentale (non rigorosamente scientifica); sa operare le sintesi tra situazioni concrete e principi teorici ed è portato più all'azione che alla riflessione; realizza progetti e porta a termine i compiti assegnati. RICORDA = Il Learning Style Inventory (originato da Kolb) è stato ideato come strumento educativo, (NON deve essere visto come test o esame), per accrescere la consapevolezza degli studenti del loro processo di apprendimento e l'unicità del loro approccio allo studio. L'inventario, può favorire il dialogo tra insegnante e alunno sulle modalità di apprendimento più efficaci, tenendo conto delle differenze. STILI DI APPRENDIMENTO E META-COGNIZIONE Negli ultimi decenni l’interesse verso lo studio degli stili di apprendimento è aumentato molto grazie al desiderio di personalizzare e migliorare l’apprendimento degli alunni, visto che è stato dimostrato che gli insegnanti che hanno una maggiore comprensione degli stili possono aumentare la loro efficacia nella didattica. La conoscenza dei principali stili e la riflessione sul modo di apprendere degli allievi, costituisce un importante elemento della professionalità docente. L’insegnante in questo modo potrà valorizzare le inclinazioni di ognuno e adattarle ai diversi contesti e situazioni di difficoltà. Nonostante gli stili tendano a rimanere stabili nel tempo, è giusto pensare che siano flessibili e modellabili, visto che possono essere adattati all’esigenze ambientali e modificati per le esperienze. La flessibilità è una caratteristica molto importante sia per gli insegnanti quanto per gli studenti. RICORDA = È bene che gli alunni sappiano che la loro personalità è in continua evoluzione e che pertanto possono esserci delle potenzialità ancora da esplorare e delle caratteristiche del proprio stile di apprendimento ancora da conoscere o promuovere; l’insegnante, allora, dovrà cercare di, sì assecondare il proprio stile di apprendimento, ma allo stesso tempo, dovrà insegnare a svolgere dei compiti che richiedono l’uso di uno stile diverso dal proprio (favorire lo sviluppo di altri stili aiuta a delle difficoltà di vita dove DEVI applicare un determinato stile e basta). L’INSEGNANTE CHE PRESTA ATTENZIONE AGLI STILI DI APPRENDIMENTO dovrebbe: - Acquisire consapevolezza che esistono diversi stili di apprendimento; - Verificare come il proprio stile di apprendimento influisce sulle sue modalità didattiche; - Riconoscere e valorizzare lo stile e le strategie preferite dai suoi alunni; - Aiutare gli alunni ad operare una sintesi tra abilità e stile per essere poi in grado di scegliere; - Incrementare il proprio repertorio di metodi di insegnamento e fornire così una molteplicità di situazioni varie che stimolano l’utilizzo di stili diversi.
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