Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

sintesi del romanticismo e analisi del filosofo Friedrich Hegel, Dispense di Filosofia

breve analisi del movimento romantico e approfondimento delle teorie e delle opere principali di Hegel, in particolare la Fenomenologia dello spirito e l'Enciclopedie delle scienze filosofiche.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 04/07/2023

giorgiatestaguzza
giorgiatestaguzza 🇮🇹

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica sintesi del romanticismo e analisi del filosofo Friedrich Hegel e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! RIASSUNTI FILOSOFIA (romanticismo; Hegel) Romanticismo Innanzitutto la parola “romantic”, comparsa per la prima volta in Inghilterra, inizialmente indicava in senso dispregiativo tutti gli elementi fantastici degli antichi romanzi cavallereschi, poi gli aspetti selvaggi della natura e infine l'emozione soggettiva suscitata in coloro che contemplavano tali paesaggi naturali. Il romanticismo è un movimento che nasce come reazione al periodo passato, l'illuminismo, segnato da un forte razionalismo, si inserisce infatti in un periodo segnato da grandi trasformazioni, come la rivoluzione politica che diffonde le idee di libertà ed uguaglianza e la rivoluzione industriale che permette l'ascesa di nuovi ceti come il proletariato operaio. Generalmente si tende a far iniziare il romanticismo con la pubblicazione de “i dolori del giovane werther” di J.W GOETHE (in Germania), opera simbolo del movimento dello sturm und drang, che spiana la strada al romanticismo tedesco. i caratteri del romanticismo:  l'esaltazione e l'attenzione per i sentimenti : in particolare quello dell'amore, un amore che si scontra con le convenzioni sociali e si afferma fino alla fine spesso con la morte.  la tensione verso l'assoluto e l'infinito: il romantico è infatti caratterizzato da un perpetuo senso di inappagamento (desiderio del desiderio), cerca di andare al di là del reale per tentare di conoscere l'assoluto attraverso l'intuizione artistica.  l'atteggiamento anti intellettualista : gli scrittori romantici si distaccano dalla ragione intesa in senso razionale e si appellano alla ragione kantiana che vuole spingersi verso l'assoluto e l'infinito; alcuni si spingono oltre e abbracciano l'anti razionalismo, ovvero il rifiuto o la svalutazione di tutte le facoltà teoretiche che non possono accogliere l'infinito.  la concezione organicistica secondo cui il tutto è la somma delle parti più l'interazione tra loro Gli scrittori romantici vedono nella poesia lo strumento prescelto per esprimere tutto quello che la ragione illuminista non riesce a fare; oltre a quelli sopra elencati altri temi della poetica romantica sono: Il mito dell'infanzia, la concezione della natura come specchio dei sentimenti e delle passioni, il rifiuto e il conflitto, il senso della storia poiché si pensa che ogni epoca è portatrice di un valore proprio, il concetto di nazione. Gli intellettuali romantici seguivano principalmente due filoni politici: il romanticismo reazionario che prediligeva come modello politico il medioevo feudale e imperiale o il romanticismo progressista con composizioni liberali e democratiche favorevoli alla rivoluzione, al progresso ecc. una terza opzione era invece una fuga totale dalla società e dalla politica (comunione mistica con la natura e chiusura nell'io). Germania: primo paese in cui si affaccia una scuola romantica, tematica principale è quella del recupero delle tradizioni nazionali e popolari collegata al nazionalismo, le basi filosofiche e teoriche sono costituite dall'idealismo di Fichte Inghilterra: manifesto del romanticismo inglese sono le liriche di Coleridge, in seguito si prediligono tematiche trattanti il conflitto con la società, sono presenti anche romanzi storici e infine il realismo di Jane Austen. Francia: generi principali sono la poesia lirica, la tragedia storica e la narrativa; la figura più significativa è quella di Chateaubriand. Italia: il romanticismo nasce grazie a un articolo di Madame de stael sulla biblioteca italiana, dove invita gli italiani a uscire dal culto del passato, i romantici italiani però rifiutano l'irrazionalismo ponendo come obiettivo della letteratura il vero, nei testi mancano infatti le tematiche romantiche negative poiché lo scrittore non era in conflitto con la società, ma anzi partecipava in prima persona alle lotte risorgimentali. Si diffonde inoltre un pubblico di massa che si accosta al libro per svago, perciò la letteratura deve rivolgersi anche ai ceti medi. Friedrich Hegel Vita: Hegel è il massimo rappresentante dell'idealismo, nasce a Stoccarda nel 1770 e muore a Berlino nel 1831 durante un'epidemia di colera; nel corso della sua vita gli venne affidata la cattedra di filosofia all'università di Berlino, di cui poi fu nominato rettore grazie all’appoggio delle più alte autorità dello stato, è infatti filosofo ufficiale dell'impero prussiano grazie alla teorizzazione dello stato etico (secondo cui il cittadino trova la sua piena collocazione nello stato, stato come massima espressione dello spirito), principio che poi porterà alla nascita dello Stato totalitario. Le sue opere più importanti sono: la fenomenologia dello spirito l'enciclopedia delle scienze filosofiche Sistema hegeliano: Al vertice del pensiero di Hegel c'è il concetto di spirito, che coincide con quello di assoluto e infinito e con il quale egli intende la realtà nella sua totalità. per Hegel però un principio assoluto, enunciato originariamente e immediatamente, è soltanto una conoscenza vuota, un principio infatti per diventare vero sapere deve estraniarsi, divenire altro da sé e poi superare questa alienazione, per questo il concetto di assoluto non è qualcosa che viene dato originariamente e immediatamente, ma un'unità che si costituisce attraverso un processo di sviluppo, un eterno processo circolare nel quale il principio è nella fine e la fine e nel principio e tramite cui egli diviene se stesso, si auto-esplica. Alla base invece troviamo Il principio che spiega che cos'è la realtà, ovvero che tutto ciò che è reale è razionale e che tutto ciò che è razionale è reale, nell'universo di Hegel tutto ha un senso, tutti i singoli eventi sono necessari e seguono la stessa direzione verso il raggiungimento di uno scopo finale; in altri termini Hegel afferma che la ragione non è un qualcosa di astratto, ma che tutto ciò che è razionale esiste concretamente nella realtà e che d'altra parte tutto ciò che esiste concretamente nella realtà è necessariamente razionale. Il principio di risoluzione del finito nell'infinito secondo cui ogni singola parte della realtà ha senso solo se considerata come parte dell'intero, inoltre l'infinito si manifesta come finito perché in esso è la sua vera essenza (l'infinito esiste solo se esistono i singoli momenti e viceversa). Inoltre per Hegel la filosofia ha un compito giustificatorio, deve ricostruire il senso intero della realtà e spiegarla, il filosofo quindi non anticipa gli eventi storici ma si limita a spiegare quanto accaduto e a ritrovare il filo della razionalità degli eventi (metafora della nottola di minerva, uccello notturno) Per Hegel quindi la totalità è dinamica e si manifesta in un divenire attraverso un processo dialettico di progressiva realizzazione dello spirito, lo spirito segue un cammino segnato da tappe ben precise per arrivare alla consapevolezza di se stesso. La realtà, oltre ad essere un organismo unitario, ha quindi una struttura dinamica, con un senso ben definito verso il quale procedere e la legge che regola questo sviluppo è la dialettica. In questo modo lo scettico cade in contraddizione perché sostenendo che nulla è vero afferma una verità e dunque toglie fondamento alla possibilità di dire che nulla sia vero, praticamente fallisce. 3) La coscienza infelice : è il momento in cui lo spirito comprende che non può trovare la verità nella natura allora la ricerca oltre, la ricerca in dio; questa coscienza è però infelice perché dio non è raggiungibile. Nel corso della storia e delle religioni ( in particolare Hegel prende in considerazione l’ebraismo, il cristianesimo e il cristianesimo medievale con la figura degli asceti) nonostante la forte ricerca di dio, questa non si realizza mai concretamente. A questo punto lo spirito riesce a comprendere che dio non va cercato all’esterno, ma all’interno nel soggetto stesso. RAGIONE: è il momento di sintesi fra coscienza e autocoscienza in cui lo spirito avverte l'unità fra soggetto e oggetto. Tre figure idealtipiche: 1) la ragione osservativa: coincide con il momento storico in cui l’uomo attraverso l’osservazione della natura finisce per pensare di essere in grado di dominarla, in questo modo però riduce ogni conoscenza a pura conoscenza materiale (pura materia), togliendo lo spazio spirituale della realtà; lo spirito rischia quindi di cancellarsi. 2) La ragione attiva: è il momento in cui la ragione comprende che non può trovare se stessa esclusivamente nella natura esterna, ma deve realizzare una unità fra se stessa e il mondo esterno. Nel fare questo la ragione individuale osserva il mondo esterno (il mondo sociale) e ritenendolo ingiusto cerca di imporre la propria visione, di imporre ciò che essa stessa ritiene virtuoso, andando però a piegare la realtà concreta alle proprie esigenze, dando così vita al fanatismo. 3) L’Individualità in se e per se : rappresenta innanzitutto il chiudersi in se stessi, ma così facendo l’individuo trova in se stesso la propria legge morale e finisce per elevarla a legge universale, andando ad errare poiché pone l’io al di sopra delle leggi. Anche a questo punto, quindi, si va incontro ad una contraddizione poiché rimane l’impossibilità di coniugare lo spirito individuale con l’universalità; Si conclude così la prima parte della fenomenologia, lo spirito comprende che la ragione nella storia non è impressa dai singoli individui, ma dalla collettività e dalle sue istituzioni storiche e culturali. L’enciclopedia delle scienze filosofiche L'enciclopedia delle scienze filosofiche è divisa in tre parti, che ricalcano il movimento dialettico della realtà, ovvero l’idea in se e per se (tesi), l’idea fuori di se (antitesi) e l’idea che ritorna in se (sintesi). La sezione dell’enciclopedia che studia l’idea in se e per se viene chiamata LOGICA, in quanto vengono studiate le strutture razionali del pensiero, ovvero i concetti e le categorie. L’idea fuori di se viene ,invece, studiata dalla parte nominata NATURA, che rappresenta per Hegel l’antitesi dell’idea (infinita e astratta), infatti è finita e concreta. Infine l’idea che ritorna in se viene analizzata nella sezione che prende il nome di SPIRITO. (dell’enciclopedia delle scienze filosofiche analizziamo nello specifico solo quest’ultima sezione, lo SPIRITO) Quest’ultima filosofia dello spirito è a sua volta divisa in tre sezioni:  Spirito soggettivo : rappresenta lo spirito che vive nell’individuo  Spirito oggettivo: rappresenta lo spirito che vive nelle forme collettive e nella società, ovvero nelle istituzioni sociale concrete  Spirito assoluto: rappresenta lo spirito che non ha più ne limiti individuali ne collettivi e si esprime in maniera assoluta (analizziamo nello specifico solo le ultime due sezioni, lo spirito oggettivo e assoluto) Lo spirito oggettivo è anch’esso diviso in tre parti: 1) Il DIRITTO: rappresenta la prima forma del vivere in società, infatti la legge è il contratto che regola i rapporti fra gli individui; il diritto però non eleva spiritualmente l’uomo, il rispetto della legge riguarda infatti una sfera esteriore del comportamento dell’uomo, che non implica il riconoscere la sua moralità. Il diritto sorge infatti per regolare costrittivamente la condotta delle singole persone e si fa sentire come una volontà generale in grado di farsi valere sui particolarismi. 2) La MORALE: riguarda totalmente la sfera soggettiva, perciò l’importanza non viene affidata all’azione concreta, ma il proponimento interiore, ovvero l’intenzione interiore che muove il soggetto a rispettare o meno la legge. L’intenzione o proponimento rimane però un fatto individuale che non può farsi collettivo o universale, la legge morale conduce perciò all’individualismo e al soggettivismo (coloro che si compiacciono talmente tanto del proprio livello morale da rifiutarsi di confrontarsi con la realtà) 3) L’ETICA: viene descritta come morale sociale, rappresenta infatti la sintesi fra l’aspetto sociale del diritto e l’aspetto morale del seguirlo vissuto però come un fatto collettivo; prende cioè coscienza dell'identità esistente tra i fini individuali e i fini universali. L’etica si concretizza tramite tre forme istituzionali:  La famiglia : intesa come formazione collettiva in cui lo stare insieme è un fatto naturale e condiviso, in cui il bene viene prodotto naturalmente grazia all’affetto degli altri componenti di questa piccola società; viene paragonata al modello della polis greca e all’uomo come animale sociale di Aristotele (uomo inteso come parte della collettività a cui è naturalmente legato)  La società civile : i rapporti fra i membri sono determinati dalla convenienza; paragonata alla società liberale dell’età moderna e al pensiero giusnaturalista (L'individuo rivendica uno spazio di indipendenza dallo stato, che è quindi una costruzione artificiale che gli uomini si danno per libera volontà e per garantire i diritti individuali)  Stato : inteso come stato etico, ovvero un tipo di stato organico in cui gli interessi particolari dei cittadini devono coesistere con il bene comune, la perfetta sintesi tra diritto e morale poiché il cittadino è portato a riconoscere il valore necessario e morale della legge. In questa concezione lo stato è sempre superiore all'individuo, il quale esiste solamente nella misura in cui fa parte di una collettività. Lo stato è quindi visto come incarnazione suprema della moralità sociale e del bene comune, che indirizza i particolarismi verso il bene collettivo e la cui sovranità deriva da se stesso; il popolo senza lo stato è una moltitudine informe. Lo stato etico rappresenta la massima espressione dello spirito oggettivo, l'obiettivo verso cui le collettività devono mirare. A questo punto lo spirito si fa assoluto, si libera da ogni limite e prende piena coscienza di se Lo spirito assoluto si manifesta attraverso tre vie, che rappresentano tre modi diversi di espressione dello stesso contenuto: 1) ARTE: con arte Hegel intende l’intuizione sensibile dell’assoluto, ovvero la coscienza immediata (non ragionata) dell’assoluto attraverso forme sensibili (quelle con cui l’arte si esprime). Hegel individua tre i momenti della storia dell'arte che si differenziano tra di loro per il rapporto tra contenuto (intuizione dell’assoluto) e forma (tipologia della materia artistica)  L’arte simbolica : l’arte delle civiltà dell’antico oriente, che utilizza la materia artistica per riferirsi a significati astratti e che quindi ha un eccesso della forma rispetto al contenuto.  L’arte classica : l’arte dell’antichità greca, caratterizzata da un equilibrio tra contenuto che si vuole esprimere e materia utilizzata.  L’arte romantica : l’arte che si sviluppa nell’Europa medievale e moderna, in cui vi è uno squilibrio a favore del contenuto, l’assoluto viene compreso in maniera così profonda che la forma “sparisce”, le forme più avanzate sono infatti la musica e la poesia. Oltre l’arte romantica non vi è più possibilità di esprimere l’assoluto attraverso l’arte (morte dell’arte), si necessita dunque di altre forme. 2) RELIGIONE: l’assoluto viene descritto in maniera metaforica, prende quindi la forma della divinità venerata e il modo di rappresentarla ( a metà strada tra l’arte e la filosofia). Lo sviluppo della religione avviene attraverso quattro stadi:  Le religioni naturali: i fenomeni naturali assumono sembianze divine  Le religioni della libertà: le religioni dell’antico oriente, in cui nonostante la divinità sia ancora espressa dentro la natura approda il principio della libertà del divino inteso come spirito libero.  Le religioni delle individualità spirituali: le religioni in cui la divinità è espressa attraverso sembianze umane.  La religione assoluta: la religione cristiana, che intende dio come spirito infinito; inoltre è la religione che può comprendere l’assoluto in maniera più piena grazie alla figura di cristo (rapporto tra finito e infinito) e alla triade (dialettica). La religione cristiana, così come le altre religioni, è però limitata dal fatto che pensa alla divinità come un qualcosa di separato dal mondo e dall’uso dei dogmi per spiegare dio quando non riesce a farlo razionalmente. 3) FILOSOFIA: espressione dell’assoluto attraverso concetti, ovvero attraverso il pensiero razionale, in questo modo la comprensione dell'assoluto giunge alla sua più piena espressione in quanto non deve ricorrere ne alla mediazione di forme sensibili ne a metafore rappresentative. Con filosofia Hegel intende tutta la storia della filosofia, i singoli passaggi filosofici rappresentano i vari tasselli della comprensione dell’assoluto. In questo modo Hegel ribadisce i pilastri del suo pensiero e la funzione giustificatrice della filosofia.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved