Scarica Sintesi della storia romana dalla dittatura al triumvirato e il principato di Augustiìo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! Dalla dittatura al triumvirato Dopo la morte di Cesare nel 44 a.C. il console Marco Antonio dimostrò di voler ereditare il ruolo politico del predecessore e voleva attirare su di sé il piacere del popolo. Intanto rientrò dalla campagna militare in Oriente Ottavio che fu ribattezzato Gaio Giulio Cesare Ottaviano poiché era stato adottato da Giulio Cesare. Arruolò gli ex legionari che avevano militato per il padre. Antonio e Ottaviano si preparavano ad una aperta disputa per chi avrebbe raccolto l’eredità di Cesare. Cicerone voleva far dichiarare Antonio nemico pubblico e pronunciò contro di lui le orazioni filippiche. Era suo intento manovrare Ottaviano. Ottenne anche il ruolo di propretore. Scaduto il consolato Antonio chiese la Gallia Cisalpina, che era però stata affidata a Decimo Bruto. Antonio cercò di prenderla con la forza, così il senato inviò le truppe con Ottaviano. Antonio riuscì a fuggire dal campo di battaglia. Nel 43 a.C. alcuni soldati chiesero al senato di far diventare Ottaviano console. I senatori respinsero la richiesta. Ottaviano decise di varcare il rubicone e prese il consolato. Egli cercò l’alleanza di Antonio e di Lepido. Iniziò così il secondo triumvirato: si trattava di una vera e propria magistratura della durata di 5 anni e con pieni poteri di governo. Fecero liste di proscrizione come quelle di Silla e tra le vittime c’era Cicerone. Volevano eliminare gli assassini di Cesare. Bruto e Cassio cercarono rifugio in Grecia. Nel 42 a.C. lo scontro avvenne a Filippi in Macedonia. Bruto e Cassio si suicidarono. Contro i triumviri si schierarono alcuni guidati da Sesto Pompeo. Dopo Filippi si riaccese l’ostilità tra Antonio e Ottaviano. Ad esempio per l’assegnazione delle terre ai veterani dei triumviri. Vi fu una rivolta da parte dei proprietari terrieri: nel 40 a.C. Ottaviano sedò le rivolte a Perugia. Nello stesso anno a Brindisi si divisero le zone di influenza. Ottaviano in Italia Antonio in Oriente e sposò la sorella di Ottaviano Lepido in Africa Antonio pose come base per le proprie operazioni Alessandria in Egitto dove si legò sentimentalmente alla regina Cleopatra, ex di Cesare. Ottaviano ne approfittò per denunciare Antonio come fedifrago nei confronti della sorella Ottavia. In questa situazione Ottaviano veniva fuori in modo positivo. Lo scontro aperto tra Antonio e Ottaviano avvenne ad Azio nel 31 a.C. in Epiro. Ottaviano mise in fuga Antonio e Cleopatra che si suicidarono in Egitto. L’Egitto divenne parte integrante dell’Impero Romano. Lepido sarebbe morto dopo qualche anno e Ottaviano prese il controllo su Roma. Nel frattempo Sesto Pompeo fu sconfitto da Agrippa. AUGUSTO E LA NASCITA DEL PRINCIPATO Ottaviano si presentò come simbolo della tradizione repubblicana e restauratore del vecchio regime politico. La volontà generale era raggiungere una situazione di pace. Infatti in seguito Ottaviano riuscì a dare questa percezione parlando di PAX AUGUSTA. | Ottaviano ottenne varie cariche politiche: TRIBUNICIA POTESTAS (ruolo tipico di un tribuno della plebe che di solito un patrizio non otteneva) mantenne questa carica per tutta la vita | Grazie a questa carica disponeva di sacrosanctitas, ovvero sacralità e inviolabilità della persona. E otteneva il diritto di veto per bloccare le proposte di altri magistrati. PONTEFICE MASSIMO (12 a.C.) Controllava così il collegio sacerdotale. Carica vitalizia. PRINCEPS SENATUS (PRINCIPE DEL SENATO): parlava per primo nei dibattiti influenzando gli altri senatori. CONSOLE Rinunciò al consolato nel 23 a.C. Ottaviano ottenne il titolo di Augusto nel 27 a.C. Egli era protetto dalle divinità. Inoltre prese quello di padre della patria (PATER PATRIAE) nel 2 a.C. Egli era considerato come un padre per i cittadini sottolineando che era di livello superiore. Tanti poteri erano concentrati nelle mani di una sola persona. Egli era un princeps, una persona superiore alle altre ma che non escludeva gli altri. Si parlò così di principato. Le provincie furono divise in SENATORIE Erano gestite dai proconsoli, ex magistrati e non disponevano di un esercito. I tributi provenienti da queste finivano nell’erario, ovvero nelle casse dello stato. IMPERIALI
